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TWF - Tex Willer Forum

Tex Eroe Positivo?


jim Davis
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Prendendo spunto da "La grande sete", mi chiedo se Tex, oggi, è davvero un eroe positivo e se lo è mai stato.

Per iniziare cito due definizioni di Tex:

(...) Tex è li a simboleggiare l'eterna lotta fra il bene e il male senza alcuna sfumatura, non concedendo a nessuno nemmeno il beneficio del dubbio.(cfr:Tex e il sogno continua)

(...) Tex rappresenta tutto ciò che lo stereotipo di Eroe raccoglie( cfr: Tex tra la leggenda & il mito)


In tanti anni l'autore GLB ha cercato di forgiare un'immagine di Tex, evitando che il nostro commettesse colpe, errori che avrebbero potuto incrinare l' immagine del ranger.

E, secondo me, l'immagine che ha proposto di Tex è quella della vera Correttezza Onest? e Lealt?.
Senza dubbio.
Uno dei VERI motivi del suo successo, direi.

Infine, nei momenti più tragici, disperati GLB ha voluto ricordarci che esiste una Volont? Divina alla quale gli esseri umani sono sottomessi e Tex stesso si piega a questa Volont? Divina, lasciando sempre una possibilità per salvarsi anche a chi ha commesso le atrocit? più tremende:

Immagine postata
(CSAC nr.48- Repubblica)

N° "Squali" a nulla può la forza/volont? di tex, che è un eroe, non un supereroe, per fermare il linciaggio:
Immagine postata
(CSAC nr.31- Repubblica)

Oggi, i tempi sono diversi, da quelli in cui scriveva GLB, certamente.
Chissà cosa ci avrebbe raccontato senza la censura opprimente di allora.

In tempi in cui tutto quello che non è permesso è concesso, non ci impressiona più che Tex abbia architettato una trappola comportandosi si in modo subdolo e brutale, o che la ?dolce? Lilith uccida due uomini con la freddezza di un killer.
Forse, non è colpa degli autori che cercano di rendere Tex più moderno, più vicino alla realtà odierna?
Forse, ? la visione di giustizia lealt? ed onest? che è cambiata.


Quali sono i canoni che un eroe positivo deve/dovrebbe rispettare?
Tex lo ??

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Guest Wasted Years

Io sono convinto profondamente di una cosa, e credo sia la cosa fondamentale: Tex è la giustizia, la incarna, la determina, la muove, la conduce come una luce splendente nelle tenebre dell'anarchia di un territorio in rapido e disordinato sviluppo. Tex si prefigge di raddrizzare dei torti enormi, il suo è un tentativo TITANICO, impossibile, destinato al fallimento. Ed è chiaro che la legge e l'ortodossia non servano, non funzionino, Tex si comporta come Ercole che devi? il corso di un fiume per ripulire le stalle di Augia. Tex è un baro, un incendiario, un "torturatore" di prigionieri, uno che si permette di dichiarare guerra all'esercito degli Stati Uniti, tutto in nome della giustizia per i deboli. Rispetto ai suoi avversari parte in svantaggio ma anche in vantaggio. In vantaggio in quanto non ha mai sonno, non ha mai fame, non si scoraggia mai, non si sporca e non si fa la barba (quasi mai!), non ha mai dubbi e non si dispera mai. Praticamente è di ferro. Come dico spesso, non è un caso che Carson brontoli, si lamenti, abbia fame e si commuova, voglia una birretta o una megabistecca: è di carne ed ossa, il primo degli umani, ed è il personaggio più facilmente amato dal popolo dei texiani. In svantaggio visto che adopera dei metodi poco ortodossi ma non spara per primo per uccidere, stranamente in luoghi dove la legge non punisce i colpevoli è l'unico punibile, spesso sceriffi che gli chiedono aiuto e si fanno menare per il naso chiedono a lui DOVE SI TROVAVA quando scoppiù l'incendio o la zuffa o la sparatoria. La regola di non uccidere a sangue freddo è storica nella serie. Killer sè, deciso altrettanto, ma mai assassino A SANGUE FREDDO. Qualche volta è Tiger ad incarnare l'efferata giustizia, ma sembra brutto che l'incarni Tex. Quando questo accade è facile rimanere colpiti e ricordare come GLB ricorresse all'alea di un duello o di un viaggio impossibile in canoa. Ci devo riflettere meglio, ma credo che Le scene di Nizzi e Manfredi in cui Tex espone scientemente delle persone alla morte per esplosivo siano delle stonature,, forse, sono come la morte di Borman, solo le punte più "avanzate" di un sistema di giustizia che alle volte non riesce a trattenersi dentro i suoi stessi limiti quando qualcuno maltratta a sangue o affama fino alla morte deipoveri deboli per puro calcolo economico o per crudeltà gratuita. Io, spiegandomelo così, l'ho trovato un finale interessante. Qualcuno viene ripagato con la sua stessa moneta ed implode sopra la sua diabolica creatura, al posto dei deboli che opprimeva.

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Certo che Tex è un eroe positivo, ci macherebbe altro!L'osservatore romano, l'anno scorso scrisse che Tex e' un "perenne difensore della giustizia, tra uomini diversi per razza, cultura e costumi nonche' un esempio di rettitudine morale, di fedelt? coniugale e di amore paterno, oltre che portatore di comportamenti irreprensibili dettati da valori non negoziabili".
Credo che questa affermazione calzi a pennello sul personaggio di Tex e ridicolizza tutti coloro che accusavano che Tex era un fumetto violento e istigatore a diversi vizi del fumo etc.
Sicuramente Tex ha un suo ideale di giustizia, ed e' costretto spesso a giocare un po' "sporco" pur di raggiungere quei risultati che chiunque autorita', per via' degli aspetti burocratici, non riuscirebbe a raggiungere. E' un ideale di giustizia un po' spiccia, a volte obbligatoria in un paese ancora non civilizzato, dove uomini di ogni risma, dai trafficanti di armi e alcol agli arroganti ufficiali dell'esercito fino ai piu' comuni fuorilegge la fanno da padrona. E' un tipo di giustizia che credo noi tutti voremmo nella vita di tutti i giorni e chi se ne frega se certe volte non rispetta certi canoni di lealta'.
Il suo modo di intendere la giustzia non intacca minimamente la sua figura di EROE, soprattutto quando quest'ultimo si batte per valori positivi che si basano su nobili principi come l'uguaglianza tra la razza bianca e quella rossa.
Credo che siano proprio questi i canoni di un eroe positivo che rendono il personaggio di Tex un eroe unico e non sotanto perche' e' il piu' veloce ad estrarre una colt.

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Dare una definizione di Eroe è difficile;Spesso i principi etici vengono a contrasto coi i prinicipi legislativi nel regolare la giustizia;Ed è questo il caso di Tex, ove spesso come uomo sa perdonare l' dove come Ranger dovrebbe condannare;In alcuni casi la figura di Eroe sembrerebbe incrinarsi quando nutre sentimenti di vendetta, ma quando si trova di fronte all'avversario inerme non gli spara mai a sangue freddo, gli d' sempre un'opportunità;Posiamo dire che Te incarna la figura di un Eroe d'altri tempi, di un epoca ormai definitivamente scomparsa;Credo che la lunga vita fumettistica di Tex sia dovuto anche a questo modello di Eroe incorruttibile, che pur appassionando i lettori non può più essere imitato nella realtà attuale. :colt:

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( Jim Davis@ 17 agosto ore 15:51 )

In tanti anni l'autore GLB ha cercato di forgiare un'immagine di Tex, evitando che il nostro commettesse colpe, errori che avrebbero potuto incrinare l’ immagine del ranger.

E, secondo me, l'immagine che ha proposto di Tex è quella della vera Correttezza Onest? e Lealt?.
Senza dubbio.
Uno dei VERI motivi del suo successo, direi.

Infine, nei momenti più tragici, disperati GLB ha voluto ricordarci che esiste una Volont? Divina alla quale gli esseri umani sono sottomessi e Tex stesso si piega a questa Volont? Divina, lasciando sempre una possibilità per salvarsi anche a chi ha commesso le atrocit? più tremende (...)
Oggi, i tempi sono diversi, da quelli in cui scriveva GLB, certamente.
Chissà cosa ci avrebbe raccontato senza la censura opprimente di allora.

In tempi in cui tutto quello che non è permesso è concesso, non ci impressiona più che Tex abbia architettato una trappola comportandosi si in modo subdolo e brutale, o che la “dolce” Lilith uccida due uomini con la freddezza di un killer.
Forse, non è colpa degli autori che cercano di rendere Tex più moderno, più vicino alla realtà odierna…
Forse, è la visione di giustizia lealt? ed onest? che è cambiata.


Quali sono i canoni che un eroe positivo deve/dovrebbe rispettare?
Tex lo ??

IMHO, il problema non è tanto che cosa viene raccontato o mostrato al lettore ma come ciò viene raccontato o mostrato.

Sul piano dei puri e semplici contenuti non c'è IMHO molta differenza tra il modo in cui il Tex di GLB tratta Brennan ne "Il giuramento" ( ma la cosa vale anche per alcuni cattivi "minori" come il Ben Sherman a cui si riferiscono le immagini postate da Jim o come Tucker, il capo dei sicari di Brennan e Teller, che Tex lascia andare dopo che, a seguito di un "robusto massaggio", gli ha rivelato i mandanti del piano per uccidere, ma di cui segnala la presenza ai Navajos , che lo seppelliscono sotto una frana; in quest'ultimo caso insomma Tex manda alla morte uno a cui aveva promesso salva la vita ) o Fraser in "Massacro" o i banditi de "L'oro del Colorado", e quello in cui il Tex di Nizzi tratta Lou Caudill e il Tex di Manfredi Lansdale; pure l'effetto sul lettore è assai probabilmente diverso, come dice Jim.
Come mai? Probabilmente conta moltissimo la diversa prospettiva degli sceneggiatori. Il Tex di GLB è non soltanto LA GIUSTIZIA personificata ( come afferma Wasted ); lo è nella prospettiva del romanzo di cappa e spada ottocentesco, come Edmund Dant?s ne Il conte di Montecristo, che conduce alla rovina i suoi nemici facendo subire loro la pena del contrappasso, o come Athos ne I tre moschettieri, che sottopone Milady a un "processo" con tanto di accusatori ( D'Artagnan, lord Winter e lui stesso ) e giuria ( Aramis e Porthos ) e la fa decapitare da un regolare boia, perchè non vuole che si dica che ella sia stata assassinata; il comportamento di Tex con i cattivi precedentemente citati, con il suo uso di elementi spettacolari e tutte le sue affermazioni che fanno riferimento alla volont? divina e alla sorte rispondono IMHO alla stessa logica.
Questo rapporto diretto con la narrativa popolare ottocentesca, tipico di GLB, non poteva esserci più IMHO con uomini di una generazione più giovane come Nolitta o Nizzi ( figuriamoci poi con Manfredi, Boselli o Faraci ); di conseguenza, quando il loro Tex arriva a comportamenti tanto estremi, il lettore probabilmente "sente" che non è più il "giustiziere - vendicatore" di GLB e di conseguenza tende a vedere nel suo comportamento una sulfurea volont? di vendetta personale ( la morte di Caudill, che IMHO paga non solo le sue scelleratezze, ma anche il fatto che con la sua abilità di commediante abbia messo nel sacco il nostro ranger ) oppure un "machiavello" per arrivare alla vittoria ( il caso di Lansdale, in cui Tex non deve solo eliminare il "cattivo", ma anche la sua opera, la diga, che altrimenti continuerebbe a tagliare l'acqua ai Pima e ai farmers anglosassoni e messicani ). A mio parere dunque, si tratta di una inevitabile conseguenza della diversa personalit? letteraria degli sceneggiatori, anche se, nel caso di Manfredi, ho il sospetto che ci sia di mezzo anche l'idea per cui, in un'età "tardo - western" come quella in cui è ambientata "La grande sete", non ci sia più molto posto per l'eroismo.
Per quanto riguarda invece il caso di Lilyth in "Sul sentiero dei ricordi", IMHO non è il caso di vederlo troppo in chiave "moderna": la sposa di Tex cercava semplicemente di difendere il suo uomo e i loro amici da una banda di feroci predoni; non credo fosse obbligata a rifugiarsi dietro di Tex e svenire per la paura ( anche una delle fanciulle che il ranger libera dagli Hualpai ne "L'idolo di smeraldo" si comporta nella stessa maniera ).

Modificato da Pedro Galindez
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Secondo me, l'abilità di Bonelli padre e dei suoi epigoni "classici" sta nel creare un Tex positivo facendo in modo di mettere incondizionatamente il lettore dalla parte del ranger, che quindi può fare cose in condizioni di normale obiettivit? sembrerebbero efferate anche al più incallito dei rurales. E' lo stesso principio (con più ironia) che troviamo in film come Kill Bill (la Sposa fa un macello, ammazza per esempio una donna la cui figlia piccola è nella stanza accanto, ma diamine, ha ragione!) o (con serietà) nel coreano Lady Vendetta. Tex è un eroe positivo perchè il lettore è con lui, perchè fa quello che il lettore a quel punto vuole veder fare. Anche quando ammazza a sangue freddo.

Quindi, quando il lettore storce il naso nel vedere qualche azione di "Tex", significa che l'autore non ha saputo interpretare quello che la sensibilit? dei lettori richiedeva in quel momento e spesso si tratta non tanto dell'omicidio a sangue freddo, ma del doppiogiochismo e del tranello subdolo (subdolo, non astuto). Personalmente, più che la fine di Lansdale - che da buon malvagio doppiogiochista si meritava tutta la fine fatta :capoInguerra: - una scena che ricordo mi colp? a suo tempo è quella, nel "Ritorno di Montales", in cui Tex lascia che il desperado prigioniero e delatore legato alla "apache" alla merc? dei suoi ex-compagni traditi senza la minima preoccupazione, per poi ricordarsene solo a cose fatte e facendogli il requiem con un ipocritissimo "Poveraccio, ammazzato dai suoi stessi compagni" (e che si aspettava? Che quelli, sapendo che probabilmente aveva vuotato tutto o parte del sacco lo portassero in trionfo? Meglio a quel punto un bel "Dopotutto non era uno stinco di santo")

Per la scena di Lilyth che ammazza due predoni per legittima difesa, non me la sono presa più di tanto: penso sia stato piuttosto un omaggio ai nuovi modelli di "donne forti" (impensabili quando fu creato il personaggio) che ci propone la sensibilit? moderna, non solo western (per ricordare un filmaccio, penso alle pistolere di "Bandidas"...). Poi, il fatto che la donna forte non piaccia a tutti, è un altro paio di maniche...

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In tanti anni l'autore GLB ha cercato di forgiare un'immagine di Tex, evitando che il nostro commettesse colpe, errori che avrebbero potuto incrinare l' immagine del ranger. E, secondo me, l'immagine che ha proposto di Tex è quella della vera Correttezza Onest? e Lealt?.

Tanto per smentire le affermazioni qui sopra, ecco una vignetta molto "compromettente" del Tex di G. L. Bonelli, anche se si tratta di quello degli albori:


Immagine postata

Tex che spara alle spalle dei suoi nemici.
Va bene che era ancora un personaggio non definito psicologicamente, ma resta comunque il fatto, che anche Bonelli qualche "peccatuccio" a Tex gliel'ha fatto fare!

Chi non ha peccato scagli la prima pietra...

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Immagine postata

A ben vedere questa vignetta, non posso che affermate che hai ragione, Anthony.


Evidentemente, sbagliavo a paragonare Tex ad un eroe senza macchia.

Tex è più vicino ad un esempio negativo, allora.

E, probabilmente, quei valori di onest?, giustizia e lealt?, non li ha mai avuti.

Chissà cosa ho letto in tutti questi anni...

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Guest Wasted Years

Tex si prefigge di raddrizzare dei torti enormi, il suo è un tentativo TITANICO, impossibile, destinato al fallimento. Ed è chiaro che la legge e l'ortodossia non servano, non funzionino, Tex si comporta come Ercole che devi? il corso di un fiume per ripulire le stalle di Augia. Tex è un baro, un incendiario, un "torturatore" di prigionieri, uno che si permette di dichiarare guerra all'esercito degli Stati Uniti, tutto in nome della giustizia per i deboli.

Hai letto, IMHO, le avventure di un Tizzone d'inferno che per far trionfare la giustizia in luoghi dove la legge è dalla parte sbagliata si trasforma in un fuorilegge. Nei primi numeri Tex è ancora meno ortodosso e più violento essendo un personaggio in cerca di se stesso, alcuni topoi divengono chiari solo dopo.
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Evidentemente, sbagliavo a paragonare Tex ad un eroe senza macchia.Tex è più vicino ad un esempio negativo, allora.

Tex e' sicuramente un eroe positivo, per gli ideali che incarna, anche se il suo modo di ottenere la giustizia e' particolare. Quindi in definitiva, sicuramente non e' senza macchia...
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tanto per ridurre il discorso all'osso e per poi ripartire con la discussione direi che è vitale sapere che esiste un tex di sergio bonelli e un tex di giovanni luigi bonelli. il primo, da editore, si preoccupava di censurare scene come quella postata da anthony ed il secondo, da scrittore, manifestava il proprio disappunto per le 'manomissioni' alla sua opera. ebbene il tex che abbiamo letto tutti noi è quello di sergio bonelli:quello censurato. quello verso il quale sono stati spesi fiumi di parole, recensioni, saggi articoli giornalistici, tesi di laurea e chi più ne ha più ne metta e che testimoniano qualcosa che probabilmente non attiene al vero :censura2:parlavo proprio ieri con corvo59 del fatto che la cultura texiana andrebbe un tantino riscritta perchè il tex di bonelli padre, quello non ancora censurato e quindi in definitiva misconosciuto ai più,? fuori materialmente dalla portata della stragrande maggioranza dei lettori. il tex di bonelli, di cui parlavo nel topic della 'grande sete', che fa impiccare un uomo (non è colbert di 'squali' ma il dunlop di 'fuorilegge'-corvo mi dice che forse, tra i vari argomenti, ci dovrebbe essere un topic apposito... che io non ho trovato) e che sergio fa sparire un p? per timore della politica un p? perchè sergio è uomo a sinistra, sarebbe da recuperare. su baciespari mauro scremin e il duo yampaflat/rabagliati si stanno occupando di questa interessante iniziativa. alla fine dei discorsi, senza che nessuno si offenda, ma leggere collezione storica e leggere dei non cens è cosa assai diversa. lo dico perchè un tipo del forum di two che passa per essere un 'intenditore' della cultura texiana sviluppava tesi quasi antropologiche senza NULLA in mano :shifty: anzi con in mano il ateriale sbagliato. roba da mattiper rimanere in tema- EROE POSITIVO-, sul quale non ho ancora espresso la mia, ribadisco quello che ho già scritto: per me tex è un eroe. incarna con piena soddisfazione del lettore tutto ciò che nella vita non si vorrebbe mai vedere ma che purtroppo esiste e che tex liquida alla sua/nostra maniera. un eroe!

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@Jim Davis: forse gli esempi cinematografici fatti nel mio primo post non erano adeguati, essendo legati al tema della vendetta che, pur presente, non è dominante in "Tex". Un paragone più calzante può essere invece l'ispettore Callahan (o Callaghan che dir si voglia), che analogamente a Tex (come ricordava Wasted) esce dalla legalit? per ottenere giustizia. @Ferruccio: più che di una "vera" cultura texiana (molti lettori si sono formati su un certo modello di Tex che ha finito per prevalere, quindi il fatto che esista rende questa cultura autentica quanto l'originale bonelliana) forse si può parlare di un "Tex filologico", inteso come l'eroe immaginato originariamente da Gian Luigi Bonelli. Un po' com'? successo per la musica barocca: è stata eseguita in chiave romantica, poi in chiave verista e oggi si tenta faticosamente di riportare l'esecuzione al modello originale. Ciò non toglie che anche i primi due modelli ci abbiano regalato delle interpretazioni memorabili.

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Immagine postata
(CSAC nr.2)

Uhm.
Se leggiamo con attenzione le parole di Tex "stonano" leggermente con quanto è scritto nella didascalia accanto.

Effettivamente, quando comprai il mio "fuorilegge", era già stato corretto, ecco perchè mi è giunto nuovo questo tragico avvenimento.

Non immagino cosa avesse scritto GLB nella versione originale, ma Tex in questa didascalia "corretta" si è battuto per difendere la giustizia, ha salvato due uomini ( due furfanti ) da un linciaggio.
Meglio così.

Ho sempre considerato le censure come delle migliorie per accrescere la qualità degli albi, quindi mi lascia senza parole l'idea che così traspare del Tex di Sergio Bonelli: Tex giusto ed eroico solo per evitare la censura.

La frase "Affrontando generosamente la furia della folla", adesso ha un suono diverso.

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Se non ricordo male, Sergio Bonelli in "Come Tex non c'è nessuno" afferma che, nonostante certe modificazioni fossero richieste anche dalla censura ( se non erro gli episodi compresi nei primi 14 numeri di "Tex" vennero censurati nelle loro ristampe, mentre fino al 1967 le avventure del nostro ranger uscirono col marchio G[aranzia]M[orale]), vignette come quella riportata da Anthony, a suo parere, contravvenivano comunque all'ethos eroico di Tex, perchè, scrivendo scene del genere, GLB aveva pagato un tributo ai giallisti americani della "scuola dei duri". In nome degli stessi principi, Sergio Bonelli ha anche"corretto" la recente ristampa de "Il massacro di Goldena", tagliando la frase in cui Tex ordina ai suoi di non fare prigionieri con gli Apache e i rinnegati di Fraser. In ogni modo, comunque, se il peronaggio originariamente creato da GLB era tratteggiato a colori più cupi di quello odierno, va anche detto che il creatore di Tex ha finito per adeguarsi ai parametri di suo figlio Sergio, anche se, negli anni Settanta e Ottanta, non è che ci fossero timori di censure. Il Tex bonelliano del "centinaio d'oro" ( nn. 101 - 200 ) e di quello successivo, solo molto raramente ammazza a sangue freddo dei criminali e, quando lo fa, come ha detto Jim Davis nel suo intervento iniziale, ha sempre qualche scusante ( attacchi a tradimento, natura scellerata dei suoi nemici, come capita con uno dei satanisti de "Il marchio di Satana" ecc. ) o concede al suo avversario l'opportunità ( teorica ) di provare a sfidarlo ad armi più o meno pari.

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  • 2 settimane dopo...
  • Collaboratori

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La tavola sopra, tratta da "La banda dei lupi", illustra perfettamente il senso di fraterna complicità esistente tra i due personaggi creati dal Bonelli, e si caratterizza per la finissima ironia dalla quale è pervasa. E' uno degli aspetti più importanti della scrittura bonelliana che è andato perso. E' un Tex autoritario e burlone, giocherellone, al limite della sbuffoneria ma sempre divertente. Non c'è ombra di pessimismo ne di umilt?, non è l'eroe romantico e sognatore che a volte ci capita di leggere e neppure quello stordito e superficiale talvolta sbigativamente caratterizzzato. Con la sua simpatia ci ricorda che l'onest? puo andare a braccetto con la violenza, e ci insegna che la lealt? è un dovere importante, ma anche un diritto al rispetto che i "cattivi" devono guadagnarsi, che non si può facilemente regalare a tutti. Cosè è per Lansdale, nell'ultimo numero ancora in edicola.

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  • Collaboratori

Riprendo le parole di Gianluigi Bonelli, da una sua vecchia intervista, che da un lato descrive un eroe sicuramente positivo ( dico di più, per Bonelli Tex è indubbiamente ottimista ) e dall'altro da una risposta, nell'ultima frase che ho sottolineato in grassetto, a tutti quanti quelli che avevano un dubbio sulla liceit? del comportamente di Tex nelle pagine finali dell'ultima storia di Manfredi, che vede perire il losco speculatore Lansdale nel crollo della diga provocato dallo scoppio di quella dinamite che lui aveva invece destinato ai suoi avversari.


Per quel che mi riguarda, ho sempre cercato di ricreare, nei racconti di Tex, l'atmosfera reale del vecchio west dove, purtroppo, gli uomini "giusti"  erano costretti dalle circostanze a usare il - vecchio giudice Colt - per reprimere gli abusi e le violenze messe in atto da elementi senza scrupoli, e di conseguenza, questa mia posizione di interprete fedele del modo di vivere di quei temopi mi ha spesso portato all'uso di un linguaggio piuttosto forte e a sceneggiature notevolmente violente. Tengo comunque a chiarire, e lo testimonia l'intero ciclo di avventure di Tex Willer, che non mi sono mai compiaciuto nel descrivere azioni in cui la violenza si avvicinasse al sadismo o fosse anche soltanto gratuita.
Tex non ha alcun sottofondo psicologico e non ho mai preteso di dargliene uno. Tex è un simpatico raddrizzatore di torti uso a dar ragione a chi ce l'ha e senza badare al resto. Per Tex non esistono problemi razziali o sociali. Come ho già detto, per lui chi ha torto ha torto, anche se è il burbanzoso colonnello del forte smanioso di coprirsi di gloria e far carriera a costo della pelle (mai sua!) dei suoi soldati e di quei poveri diavoli di indiani, o se è il solito sporco politicante stracorrotto che per ben riempire la cassaforte vende terre non sue a speculatori dalla coscienza coperta di peli di mammut.

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