El Carnicero,al secolo Paul Balder, è un ricco ranchero che, dopo aver strappato scalpi ad Apaches e peones, arricchendosi a dismisura rivendendo tali "trofei" in Messico,continua a fare il padreterno con i pacifici coloni del territorio vessandoli con razzie e uccisioni perpetrate da banditi incappucciati (guidati dal fido Macho),obbligando i coloni a vendere la terra per pochi dollari.
Come in altre storie precedenti,GLb evoca un avversario nero come la pece che vessa i coloni e gli allevatori poveri e pacifici:un uomo dalla doppia faccia, che nasconde pubblicamente il passato di scotennatore (che però rimpiange con Macho) e che continua a seguire la legge della violenza,per puro diletto e volontà di potenza, più che per interesse "monetario"...
Tex,come già successo in altre storie,acquista il terreno dei coloni su cui Balder ha messo gli occhi addosso e spazzola con le 45 gli sgherri del Carnicero...fin qui nulla di nuovo
Per vivacizzare una storia un po' troppo classica,GLb inserisce gli Yaquis e gli Apaches di Cochise (guidati dal figlio Tahazay), creando una battaglia tra nativi e lasciando agli Apache la punizione finale del cattivo,che di suicida per scampare ad una morte fatta di torture.
La storia però non è un capolavoro,manca il "guizzo".la banda degli Yaquis,che secondo me rappresentava la vera "novità", non è granché caratterizzata e "scompare"troppo in fretta.gli Apache di Tahazay seguono troppo lo schema dell' "Arrivano i Nostri"...
Ricordo però con piacere gli sganassoni al mezzemaniche socio di Balder,la durezza del dialogo tra Tex e Macho (il gatto che gioca con il topo,dal momento che Tex ha già intuito chi siano nella realtà gli incappucciati),la volontà di Tex di aiutare i coloni indifesi comprando loro la terra,con la promessa che poi gliela restituirá... il vero Tex sta soprattutto in questi gesti