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TWF - Tex Willer Forum

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Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 25/06/2021 in tutte le sezioni

  1. Il Tex di Bonelli non si schiera con nessuno. La Storia lasciamola ai libri. Il mio eroe, quello che amo, va oltre questo. È un giustiziere. Fa il culo a chi sbaglia, indipendentemente dalla casacca che indossa. E poi il comportamento di Tex durante le apocrife storie della Guerra (in)Civile è chiaro, basta leggere gli albi. Parlo ideologicamente, perché quelle storie non seguono la "continuity" però è chiaro Tex che pensa della guerra. Ed è chiaro pure il finale di Tramonto rosso
    1 point
  2. "Oklahoma", letta a distanza di tanti anni dalla sua uscita, mantiene immutata la sua carica di fascino e di bellezza a tutto tondo. Berardi tratteggia una storia che definirei epica, a partire dal fatto storico narrato, ovvero la famosa Oklahoma Land Rush, e dallo sviluppo dell'intera vicenda. E lo fa talmente bene che ti fa incollare gli occhi alle pagine per tutta l'interezza del maxi albo. I personaggi (tra comprimari e villains) sono inevitabilmente tanti e riempiono la storia senza però rubare la scena a Tex, sempre in primo piano e protagonista assoluto. E' un Tex deciso, risoluto, senza il minimo tentennamento sul da farsi, pronto a battagliare per difendere i più deboli e contrastare le angherie e i soprusi dei "presunti" forti. Forse sin troppo "carico", tanto da scatenare pure un'inutile rissa all'interno di Fort Bent. E' anche un Tex senza fronzoli, senza inutili patetismi, come quando si confronta con la vedova Paxton: "Il carro fermo ha costretto quegli avvoltoi ad avvicinarsi frontalmente. Altrimenti vi avrebbero teso un agguato in qualche gola e non sarebbe rimasto nessuno a raccontarlo" [dice Tex] "Ma perchè? Che cosa volevano da noi?" "Denaro, oro, suppellettili preziose. Qualunque cosa abbia un valore" "Ma noi non abbiamo niente, solo un pò di viveri..." "Da queste parti sono un motivo sufficiente per uccidere" "Oh Dio, perché? perché?" Alcune scene sono altamente evocative (tipo la sepoltura del colono Paxton) con una raffigurazione grafica abbastanza insolita, altre crude e che mi hanno messo un pò a disagio, tipo la bimba svedese trucidata barbaramente (si vedono solo le gambine, particolare che rende il tutto ancora più raccapricciante) e i tanti coloni che non sopravvivono alla folle corsa verso l'Oklahoma, novella terra promessa. Insomma Berardi non ci risparmia nulla, come deve giustamente essere, ma, per fortuna, non tralascia i soliti siparietti gustosi tra Tex e Carson (splendida quella del coniglio) e neppure scene comiche all'interno di un contesto drammatico, come il vecchio Dick che si dimentica di caricare il fucile (puntandoselo poi in faccia per controllare perché non avesse sparato). Il dubbio che mi resta di questo "Oklahoma" è il perchè sia stato ritenuto da Sergio Bonelli come un qualcosa di "estraneo" al normale canone del Tex che eravamo abituati a conoscere. Nel volume "Come Tex non c'è nessuno" imputa come motivazioni "la presenza di un nutrito gruppo di comprimari tutti fortemente caratterizzati e il personalissimo stile narrativo di Berardi" ma, nello stesso tempo, asserisce che "il Tex di Giancarlo è estremamente fedele al classico modello bonelliano". Boh, ci capisco meno di prima. Ma, in fondo, chi se ne importa. Berardi e Letteri (ancora in buona forma) ci hanno regalato un albo straordinario che ha inaugurato come meglio non si potrebbe la collana dei Maxi (e ne resterà, per quello che mi riguarda, il migliore per distacco) nonché una delle storie più belle dell'intera saga texiana.
    1 point
  3. Texone leggile, buono ma non ottimo o capolavoro. Classici argomenti western. Altri hanno già sottolineato sfumature ed esagerazioni. Ma nel complesso non alterano la sostanza della storia. Buona la divisione dei ruoli di Tex e Carson. Devo dire che dal racconto dell' indiano della sua morte non ho avuto altro pensiero che sapere come Carson se la fosse cavata. Che era una frottola non mi è passato per la mente e scopertolo mi sono detta "era la soluzione più logica". Bei personaggi e comunque credo che del capitano e delle locandiere ci ricorderemo. Sì il capitano è stata una nota di dignità e di riscatto ad una storia di avidità e di "si salvi chi può" di quando si perde una guerra. Momenti leggeri che solo Carson sa regalarci. Tasunke, Cochise e anche i ribelli che abbandonano Nadeh splendide figure, messe ancor più in risalto dall' ottusità di Sheldon. Ottimo Casertano e ottima notizia che resti nella serie.
    1 point
  4. Siamo nel mondo dei fumetti, il regno della fantasia. Esiste un meccanismo di sospensione della incredulità, un patto non scritto tra autore e lettore, che implica l'accettazione delle soluzioni narrative anche a fronte di evidenti contraddizioni. Rapportare ogni situazione alla realtà storica, fisica o biologica uccide sul nascere Ia fantasia, il sogno, la dimensione in cui inquadrare un racconto a fumetti. Il giorno in cui Tex dovesse diventare un arido trattato di storia, con l'ossessivo rispetto di quello che era realisticamente possibile allora come oggi, beh, allora quello sarebbe il giorno in cui smetterei di leggere.
    1 point
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