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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 04/09/2021 in tutte le sezioni

  1. Un mio recente disegno dedicato al nostro: "Dopo un breve momento di sosta, il Ranger e il suo destriero sono pronti a ripartire verso l'avventura..." Buona giornata pards!
    1 point
  2. Ma il punto della questione è: questa diversificazione della Bonelli serve (servirà) a rilanciare i suoi fumetti e a guadagnare nuovi lettori, soprattutto tra i giovani, oppure no, è solo un modo per allargare il mercato visto che si dà ormai per perso (in declino inarrestabile) il settore fumetti? Perché, alla fin fine, era questo secondo me il centro della discussione. Il film di Dampyr, le varie serie tv previste, ecc. porteranno nuovi lettori ai fumetti Bonelli? Johnny Colt ne è convinto, seguendo il modello giapponese per lui è una strategia valida. Diablero invece no, a suo avviso è solo un "prendi i soldi e scappa", uno sfruttare il marchio Bonelli finché ancora tira, o - nella migliore delle ipotesi - una pia illusione, perché i fumetti tanto continueranno a perdere lettori. Tu come la pensi?... Poi naturalmente bisogna valutare serie per serie, perché non tutte sono uguali, alcune hanno ancora qualcosa da dire, altre sonno cotte... Tex, come sappiamo, è quella che regge meglio e tiene in piedi la baracca, ma certo che di nuova linfa da giovani lettori ne arriva e ne arriverà ben poca. Il famoso ricambio generazionale per lui è quasi impossibile. Io non capisco perché non si tenti (almeno si tenti!) di lanciare un nuovo personaggio "a tempo indeterminato", che possa piacere alle nuove generazioni, un nuovo/a Dylan, un nuovo/a Mister No... A questa domanda qualche mese fa in un'intervista Michele Masiero rispondeva così: “Ci piacerebbe! Vorremmo avere serie che durano decenni, ma ormai il mercato evolve e i gusti dei lettori cambiano: i personaggi classici hanno un loro seguito, da anni, ma da un po’ lanciamo creazioni più mirate per generazioni più giovani. Difficilmente questo pubblico si avvicina a una serie dal numero, che so, 140 in poi; le nuove generazioni cercano qualcosa di più specificatamente creato per loro. E poi hanno in media una attenzione meno forte, una costanza minore nella lettura, quindi anche i fumetti vanno pensati per stagioni..." Sarà veramente così? Non so, ho dei dubbi: se un fumetto piace e mantiene nel tempo una qualità alta lo si continua a seguire anche negli anni (come qualunque altra cosa che piace e continua a piacere), ma la qualità dev'essere davvero alta e il personaggio accattivante (e ovviamente è questo il difficile), se peggiora dopo quindici numeri è chiaro che lo si abbandona. E non c'è film, videogioco o bamboccino che tengano...
    1 point
  3. Condivido con voi, sperando vi possa sempre far piacere, un mio recente disegno/studio, dedicato stavolta al giovane Tex in compagnia della sua compagna di ventura Tesah. Un saluto a tutti i pards del forum!
    1 point
  4. Quando una storia passa il confine tra l'essere una bella storia ed un capolavoro? Confesso che non l'ho mai capito con sicurezza, ma una cosa la so: se questa storia non ha superato quel confine è comunque proprio sul limite (e, detto per inciso, io credo che l'abbia superato). Ancor più che con "Il Tranello" (vera prima storia ad ampio respiro ed epica di Tex) qui G. L. Bonelli elabora del tutto inconsapevolmente c'è da giurarci, un meccanismo narrativo perfetto senza tempi morti, con una tensione sempre altissima e per la prima volta ci mostra un Tex umanissimo, per un certo periodo spezzato nello spirito, ma non per questo definitivamente domo, per tacere di un antagonista superbo. 1) Ogni eroe d'avventura che si rispetti ha bisogno di una nemesi, un avversario che sia, di fatto, alla sua altezza (se non superiore in almeno qualche campo), che no n sarà mai sconfitto definitivamente e tornerà a tormentare l'eroe più e più volte, che gli stessi lettori vogliono che torni per vederlo in azione e vedere come l'eroe riuscirà a cavarsela contro di lui. Tex non fa eccezione e GLB decide di obbedire a questa legge della narrativa con un cattivo sopra le righe. In un serial di lunga durata è quasi inevitabile che vi siano più avversari ricorrenti, ma uno solo è l'Avversario per antonomasia, con la "A" maiuscola. Superman ha Lex Luthor, Batman ha il Joker, l'Uomo Ragno ha Goblin, Zagor ha Hellingen, Magico Vento ha Hogan e Tex? Tex non può avere che Mefisto. 2) Perchè proprio Mefisto? A mio parere la risposta è complessa. GLB deve aver pensato che nessuna motivazione è più forte della vendetta per un avversario ricorrente e si è guardato intorno: quale dei vecchi avversari di Tex che fosse ancora vivo o potesse esserlo poteva andar bene per questo compito? C'era anche un'altra considerazione: l'avversario non poteva essere un pistolero come Tex, perchè uno scontro diretto non poteva che finire in un solo modo. Ci voleva, quindi, qualcuno il cui talento non fosse nell'azione, ma nel cervello e/o in qualcosìaltro. Mefisto era perfetto per questo. Il suo stesso nome era moto evocativo, con i rimandi al demonio e quel che ne consegue. Ma un semplice illusionista non poteva essere un avversario all'altezza ed ecco quindi che ora Mefisto ah dei veri poteri paranormali. Ancora poco rispetto a quanto sarà in grado di fare in seguito, ma abbastanza da far capire che non basterà usare le armi per avere ragione di lui. 3) Di come Mefisto sia sfuggito alla forca non sappiamo nulla e non lo sapremo mai. Non sappiamo nemmeno con certezza quando abbia cominciato ad interessarsi alla magia nera, anche se gli accenni fatti da Miriam, la madre di Yama fanno pensare che avesse cominciato ben prima di incontrare Tex e che poi ci avesse, per qualche motivo, rinunciato, accontentandosi di essere un semplice illusionista. Solo dopo la fuga è probabile che abbia deciso di dedicarsi anima e corpo alle arti nere per arrivare alla sua vendetta, Vent?anni di studi, piani e soprattutto di odio, non c'è che dire, una bella costanza. 4) Il vero bersaglio dell'odio di Mefisto in questa storia è principalmente Tex. Kit Carson è, per così dire, un bersaglio secondario. Non è escluso che Mefisto voglia vendicarsi anche di lui perchè ha saputo che è colpa sua se Tex è riuscito a fuggire dalla cella dove attendeva la forca, consentendogli di trovarlo e nella sua ottica di rovinargli la vita. Kit è un bersaglio riflesso: la sua sorte farà impazzire di dolore Tex ed è questo che Mefisto vuole. Quanto a Tiger Jack, non lo considera nemmeno: è solo un indiano senza importanza o almeno lo sarà sino ad una fatale fucilata. 5) Una cosa bisogna riconoscere a Mefisto: è dotato di un discreto senso dell'umorismo. Spesso, però, chi ha a che fare con lui non è molto in grado di apprezzarlo. Il vecchio pazzoide mi sta simpatico, quindi? In un certo senso direi di si. 6) Una cosa è certa. Questa storia ha una tensione drammatica come poche, con una suspense mai vista prima e difficilmente riscontrabile in seguito. Immagino che il lettore dell'epoca abbia anche potuto credere alla possibile morte di Tiger. Dopotutto all'epoca il Navajo, pur avendo in più di un'occasione affiancato Tex, sembrava ancora un personaggio minore rispetto a Carson e Kit. A mio parere è qui che fa il salto di qualità diventando un pard effettivo al 100%. 7) Curiosità: a partire da questa storia Tiger, che in precedenza si era rivolto a Tex sempre col nome di Aquila della Notte, lo chiamerà regolarmente Tex. 8) Ottima la figura di Simon Gentry ed alla fine non può non dispiacere davvero che il vecchio trapper sia stato introdotto solo per morire pe mano degli Hualpai. 9) Splendida e terribile la sequenza in cui Mefisto ipnotizza Carson e Kit e li spinge a sparare sui Navajos. 10) Altamente coinvolgente e drammatica la sequenza finale con Tex che dopo aver maledetto per l'ultima volta Mefisto sprona il cavallo quasi a fuggire dal suo dolore. 11) Tex ci viene mostrato nel suo vero lato più umano: quello di un padre stroncato dalla morte del figlio adolescente. La reazione di Tex all'apparente morte di Kit è molto realistica. Solo la notizia che è vivo rinfranca il suo spirito e lo riporta sui sentieri di guerra. L'uomo che credeva di aver perduto tutto, ora ha di nuovo una missione: salvare il figlio ed il suo migliore amico dalle grinfie del male. 12) Di fatto questa storia è come se fosse divisa in due storie distinte: la prima soddisfa il gusto dell'esotico di GLB con, la tribù indiana perduta, gli idoli con fattezze diaboliche, una certa teatralità. La seconda di ambientazione più western ma non meno drammatica. 13) Mefisto riesce a coniugare l'utile al dilettevole: non solo si arricchisce con le rapine che Kit e Carson compiono per lui sotto ipnosi, ma al tempo stesso porta avanti una vendetta raffinata e crudele nei confronti di Tex. Non gli interessa davvero ucciderlo, vuole, invece, spezzargli lo spirito ed arriva ad un passo dal riuscirci. L'Ideale per lui sarebbe o che il padre sia costretto ad uccidere il figlio o viceversa, ma anche lasciare i due Kit a morire di sete nel deserto gli sarebbe sufficiente. 14) GLB sa bene che una persona ipnotizzata non può comunque essere spinta a compiere azioni contrarie al suo senso morale. Infatti, quando Mefisto spinge Carson e Kit a sparare contro i Navajos li incita dicendo loro che sono indiani ribelli. Dobbiamo concludere che le rapine alle banche rientrano nella morale dei due pardsè Un pensiero inquietante. 15) A proposito di questo; è vero che i due Kit uccidono durante le rapine, ma mai a sangue freddo e solo coloro che gli sparano contro. Questo mi basta per essere indulgente nei loro confronti. 16) Caduto da venti metri d'altezza, con le ossa spezzate e senza una goccia d'acqua in pieno deserto come potrebbe Mefisto sopravvivere? Non c'è da sorprendersi che i quattro pards non si curino di lui convinti della sua morte. Sbagliano ed avranno modo per accorgersene qualche tempo dopo. 17) Altra curiosità: gli Hualpai, altra inquietante presenza di questa storia, non sono (o almeno non sono totalmente) un'invenzione di G. L. Bonelli. Noti meglio come Hualapai o Walapai, vivono oggi in una Riserva sita nell'Arizona Nord Occidentale (Non lontano dalla Riserva Navajo, quindi). 18) Anche qui le matite di Galep sono supportate con quasi assoluta certezza dalle chine di Virgilio Muzzi. P. S. So bene che l'utente Kerzhakov 91 aveva o ha l'abitudine di assegnare alle storie i titoli che più gli piacciono, ma per quanto mi riguarda, preferirei che a questa fosse assegnato un titolo diverso da quello da lui scelto. Innanzitutto, il criterio più tradizionale è quello di assegnare alle storie il titolo di uno degli albi "giganti" in cui è apparsa (generalmente, ma non necessariamente il primo) o, se questo non è possibile (perchè, ad esempio, la nessuno dei titoli in questione si riferisce alla storia in esame) il titolo del primo albetto a striscia o quello ritenuto più significativo. Nessuno dei 29 albetti a striscia che compongono questa storia sèintitola "Mefisto". Titoli più appropriati potrebbero essere: "La gola della morte", "Il figlio del Fuoco", oppure, al limite, "Mefisto il mago". Inoltre, cosa ancor più significativa, "Mefisto" è il titolo della storia di Nizzi & Villa e si rischia la confusione. Pregherei, quindi, gli amministratori di valutare un cambio del titolo della discussione.
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