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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 29/05/2022 in tutte le sezioni

  1. È un peccato che ci sia così poca comunicazione su queste faccende, sulle cause, sulle fonti.. per un tipo di edizione come questa, che si basa sulla FIDUCIA degli acquirenti sul fatto che l'edizione sia fedele, una maggiore trasparenza (anche solo online per gli appassionati, mica devono occupare posto nei fascicoli...) per me farebbe bene alle vendite. In quella tavola, a colpo d'occhio, sembra la tavola "originale" ad essere stata corretta. Probabile che sia stato fatto un ritocco all'epoca. Può anche darsi che esistano versioni diverse della striscia (si conoscono altri casi). Se hanno scannerizzato una versione diversa, se lo dicessero e la facessero vedere guadagnerebbero credibilità. Altrimenti, sembra che qualcuno sia stato tanto sprovveduto e avventato da mettersi a CORREGGERE UN ANASTATICA, e non sarebbe nemmeno la prima volta che gli capita. Senza spiegazioni più dettagliate, che dobbiamo pensare? Che le correzioni le facciano fare ad un ragazzino che non legge fumetti come esperienza scuola-lavoro? Qualunque spiegazione per me almeno mitigherebbe la sfiducia...
    1 point
  2. 192 strisce 9le 66 uscite della prima tranche) arrivano alla fine della quarta serie, che arriva verso la fine dell'albo gigante 13. Questa seconda tranche non siamo riuscito a capire con sicurezza dove arriva, ma se sono ancora 3 strisce per albo dovrebbe arrivare oltre al numero 40.
    1 point
  3. Letto "I cavalieri del Cerchio d'Oro" : il romanzone Storico-Avventuroso procede a spron battuto...l'intreccio si infittisce e si dirama, secondo la migliore tradizione Boselliana. Da una parte Cortina nel suo Rancho del Carmen, impegnato a fronteggiare la crescente marea degli assalti da Brownsville, e contemporaneamente il rapimento dell'amico Tomas Cabrera. Dall'altra le indagini di Tex e Pedro, che a loro volta si dividono sul finale, con Pedro impegnato ad organizzare la difesa del quartiere Messicano da un-probabile- attacco di Texani sobillati ! Albo densissimo nella sua-apparente ?- brevità, come tutti i "Tex Willer" di Boselli. Tra i momenti migliori : il tentato attacco notturno al Ranch di Cortina da parte delle "Tigri di Brownsville", scongiurato dall'abile appostamento dei Cortinisti e da un temporale provvidenziale... ...Pedro (sempre più "spalla" geniale ed esilarante) travestito da senorita che si offre al "povero" Jonas, per poi atterrarlo con un "terrificante uppercut". Ma l'apice dell'albo è ovviamente il gran finale col cenone dell'organizzazione Segreta, dove Tex si rende testimone di una sfilata di personaggi Storici (Mason, Binkley, McCulloch), simboli e terminologia "occulta" (Cerchio d'oro di Columbia, della Vera Fede, della Mano di Ferro)...tutte cose che a me intrippano sempre assai ! Brindisi si conferma fuoriclasse assoluto, capace come pochi di donare veridicità tangibile e atmosfera alla storia narrata.
    1 point
  4. Di tutte le storie che hanno visto antagonisti Mefisto e/o Yama, questa è di gran lunga la peggiore, purtroppo un passo falso di GLB, uno dei pochi commessi nel corso della sua lunga carriera. Una storia che, secondo una mia impressione, era stata al tempo pianificata come un'avventura di ampio respiro, con un impianto di base molto ambizioso, ma che purtroppo nella messa in pratica ho trovato assai malriuscita. Si salvano parzialmente i disegni di Galep, a mio giudizio un po' più statici del solito ma comunque di livello più che accettabile. Come ormai era divenuta prassi consolidata nelle vicende che hanno visto Tex ed i pards scontrarsi con Yama, la storia inizia con la fine della precedente avventura: Yama, salvatosi dal vorticoso fiume posto sotto il teocalli dello Yucatan solo grazie a una torma di pipistrelli inviati dal padre Mefisto, si trova poi a colloquio virtuale col sinistro genitore, che gli detta una vera e propria "agenda della vendetta" contro Tex e compagni, ordinandogli di svolgerlo in due tempi, dapprima ricorrendo ai seguaci del voodoo di Tampa e successivamente ai superstiti aztechi della Sierra Encantada (ove i pards avevano a suo tempo sconfitto Tulac ed il Signore dell'Abisso). Premettiamo che già la tempistica della storia mi ha lasciato molto perplesso, poiché il terzo capitolo di Yama vs Tex inizia già nel viaggio di ritorno dei quattro pards da Veracruz a Tampa, dove i Nostri non hanno alcuna difficoltà nello sgominare i tentativi, invero piuttosto goffi e inconsistenti (a partire dal tentativo di pestaggio per finire con la strega che tormenta Tex tramite la bambolina), che i seguaci del voodoo mettono in atto al solo scopo di lanciare una sorta di ammonimento ai quattro, che sulla via del ritorno verso l'Arizona fanno tappa dal Morisco (la cui casa ha fatto in tempo ad essere ricostruita dopo lo scontro con Rakos che, come sappiamo, avviene DOPO l'avventura contro Yama nello Yucatan, andando dunque di fatto ad intersecarsi tra due scontri con Yama tra loro contigui ), e da qui si recano nella Sierra Encantada per lo scontro finale, dove la magia dello stregone di Pilares consente a Tex di battere con sorprendente facilità uno Yama ormai allo stremo delle forze fisiche e psicologiche. Per tutta la durata della lettura, che per quanto mi riguarda l'eccessiva verbosità - altro che il ritorno della señorita Montoya, verrebbe da dire ! - ha reso poco scorrevole ed anzi assai pesante, mai si ha l'impressione che Tex ed i pards possano correre reali pericoli e nemmeno avere particolari difficoltà, né contro i vuduisti, né tanto meno contro gli aztechi. Neanche la strega di Tampa, che si diverte a tormentare Tex con un paio di "pungiglionate", crea davvero problemi (un po' troppo forzatamente immediata, a tal proposito, l'intuizione di Tiger relativa alla bambola voodoo), ma la Palma d'oro per la peggiore performance tra gli antagonisti spetta senza alcun dubbio a Yama. Proprio lui, Yama, nonostante i propositi bellicosi di immediata vendetta nei riguardi di Tex, sembra invece giungere a tale appuntamento stanco ed agitato: certo, gli anelli magici che El Morisco fornisce ai quattro pards - uniti alle sue conoscenze di magia nera - sono un ostacolo che lui non poteva preventivare, ma al di là di questo lungo l'intero arco della storia il figlio di Mefisto dà l'impressione di stare progressivamente esaurendo le energie psicofisiche, e con esse le proprie capacità occulte, culminando nell'enigmatica dissoluzione della sua sagoma nel finale (a causa della quale, avremmo appreso in seguito, cade in depressione e rimuove qualsiasi conoscenza di magia), dimostrando quindi in maniera definitiva e roboante di essere una versione depotenziata del padre. Piuttosto grottesca, a mio avviso, la decisione di GLB di affiancargli Aryman, pipistrello parlante con volto da diavoletto, che può essere evocato da Yama con una ridicola formuletta ("Ari, ari, Aryman!", roba che manco su Topolino credo propongano più...), o toccando il sigillo col serpente su quella specie di casco da parrucchiera per signore che Mefisto impone al figlio. In realtà un demone, inizialmente indicato come una sorta di consigliere per Yama e col passare delle pagine diventato una sorta di maggiordomo, a tratti non sembra trattenere una sorta di disprezzo per il figlio di Mefisto. Avrebbe potuto essere evitata, su tutte, la sequenza del suo conciliabolo con un avvoltoio, degno forse delle più scadenti fiabe di Esopo (quelle eventualmente mai pubblicate, intendo).
    1 point
  5. Su questo aspetto concordo con te! Per alcune storie un p? improbabili Nizzi è stato attaccato e massacrato dalla critica mentre per dei passaggi a vuoto di altri sceneggiatori non è stata mossa la minima critica.
    1 point
  6. Resto del mio parere che il peggioramento sia evidente. Il tratto non è più bello definito ma lascia trasparire molte incertezze e imprecisioni. Il peggioramento è ancora più evidente nella seconda parte della storia dove i disegni risultano particolarmente scarni e poveri. Comunque questa è solo la mia opinione che potete benissimo non condividere.
    1 point
  7. Deludente, non trovo altro aggettivo per questo rientro in scena della coppia Mefisto/Yama. Eppure l'inizio è buono ma ben presto si perde. I fanatici del vodoo si squagliano come neve al sole, Yama è ininfluente praticamente non ne combina una buona, gli aztechi non ne parliamo e per finire il pipistrello/vampiro Aryman come è disegnato più che incutere paura è buffo e fa ottenere il risultato opposto facendo ridere. Comunque è tutto l'impianto del racconto che non regge, troppo sfilacciato e inconcludente. Ci sono per fortuna dei buoni innesti come la presenza di El morisco o la sfida con la strega del vodoo oltre la parte iniziale sul vascello che salvano un poco la situazione. Voto 6 e mezzo.
    1 point
  8. L'ultima storia su Mefisto e Yama della coppia G. L. Bonelli - Galep, pubblicata tra il 1982, è IMHO sicuramente la storia bonelliana meno valida su questi personaggi e probabilmente la storia meno riuscita su questi personaggi in assoluto ( cioè anche contando il sequel di Nizzi, che pure è ritenuto in genere, e anche da me, tutt'altro che un capolavoro ). Certo, anche in questa storia tarda è presente l'abilità di GLB nella conduzione dei dialoghi, oltre ad una confidenza coi personaggi possibile soltanto a chi li ha originariamente creati; la struttura della narrazione, tuttavia, fa acqua da tutte le parti. Innanzi tutto, la storia si divide in due parti troppo nettamente distinte tra loro: la prima in Florida, che vede i quattro pards contro i seguaci del vodoo, e la seconda presso il confine tra Usa e Messico, in cui gli avversari di Tex & Co. sono i discendenti degli Aztechi dimoranti nella Valle Hermosa, già affrontati da loro nella storia del signore delle pietre comparsa nei nn. 101 - 103. Proprio il precedente successo di questi due tipi di nemici ( gli adepti del vodoo erano già comparsi in "Black Baron" e "Il figlio di Mefisto" ) spiega la volont? di GLB di usarli in questa specie di kolossal a fumetti, che vede anche la presenza, come guest - star ed aiutante di Tex in campo occultistico, di El Morisco. Senonchè mentre la setta vodoo potrebbe tranquillamente provare ad affrontare Tex e i pards anche da sola, gli aztechi, persa l'"arma segreta" della loro precedente comparsa, si rivelano ( come li definisce Tex ) "quattro scannagatti", che per giunta affrontano i pards in un ambiente ben noto a questi ultimi ( a differenza dello Yucatan dei Maya ). Tuttavia Generalmente, quando si parla dei difetti di questa storia, si sottolineano la stupidit? e l'insicurezza di cui d' continuamente prova Yama; non si può comunque sottacere il fatto che Mefisto e Aryman, i suoi presunti potenti aiutanti e consiglieri non riescano a fare niente più che offrirgli alcuni aggeggi magici, che però si rivelano incapaci di consentire qualcosa di più che modesti numeri da circo Ad ogni modo, grazie ai settari del vodoo guidati da Tahami ( e dalla mambo Louise, che è la "cattiva" più riuscita della storia ), nella parte iniziale ( n. 265 e gran parte del n. 266 fino alla morte di Tahami ) la storia in qualche modo regge ( anche se, o forse soprattutto perchè, Yama si limita a qualche esibizione magica, sparendo dal vivo della storia ), e anzi, cosa mai accaduta prima in questo tipo di storia, la magia nera riesce a colpire Tex fisicamente; poi però la distruzione della nave - bisca "Black Queen" è una superflua appendice a quanto visto prima, mentre, con l'arrivo dei pards a Pilares dal Morisco, la storia si risolve in una lunga serie di spostamenti, intervallati da qualche scontro con gli Aztechi e da qualche focherello di paglia provocato dalle magie di Yama , che riesce ad avere la peggio pure col Morisco in questo campo; ma n° gli uni negli altri riescono a mettere nel bench? minimo imbarazzo Tex e i pards (a differenza di quanto accade in tutte le storie del ciclo di Mefisto, compreso il sequel di Nizzi, con tutta la sua piattezza e prevedibilit? di sceneggiatura ) e, molto prima della finale uscita di scena di Yama ( in cui il povero Blacky Dickart riesce nella difficile impresa di dimostrarsi al tempo stesso, querulo, patetico e cinico di fronte a Tex ) , il lettore ha capito la china che ha preso la vicenda, la quale perde ogni e qualsiasi suspence. Un bilancio deludente, dunque, ( almeno IMHO ), anche se i i disegni di Galep sono ancora di livello assai alto, solo raramente mostrando i segni dell'età ( ad esempio in certe raffigurazioni di Carson troppo fittamente tratteggiate e troppo invecchiate). La mia valutazione ?, sinteticamente:soggetto 5+ ( troppo ambizioso e malcostruito )sceneggiatura 7- disegni 8,5
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