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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 03/06/2022 in tutte le sezioni

  1. Tex agisce in un contesto sostanzialmente realistico, che quindi non si presta ad accogliere nemici ricorrenti o arcinemici: Tex (se non lo scrive l'ultimo Nizzi) regola i conti con chiunque in una-due occasioni, eccezionalmente tre (es. Proteus). Per me anche Mefisto non é da considerarsi un arcinemico, ma semplicemente un nemico più iconico di altri. Arcinemici sono Vega per Goldrake, Gambadilegno per Topolino o la Banda Bassotti per Paperone, Joker per Batman, Orloff per Martin Mystere: nemici che non possono scomparire, altrimenti scompare la ragion d'essere dell'eroe. Tex senza Mefisto o qualsiasi altro nemico ricorrente invece continuerebbe a esistere eccome!
    2 points
  2. Alcune considerazioni... 1) Né La Tigre Nera né Nick Castle hanno le spalle abbastanza larghe da poter diventare il prossimo "arcinemico", anzi, entrambi sono nemici che hanno ormai bisogno di una conclusione, di un "capitolo finale", alla loro storia. 2) Tex non ha alcun bisogno di un "arcinemico". Ne ha fatto a meno per gran parte della sua storia (dal 1948 al 1968, quando con "Incubi" Mefisto diventa l'arcinemico tornando una seconda volta come mago) e ha un arcinemico solo per 3-4 anni, fra "incubi" e "il figlio di mefisto" (morte di Mefisto), poi Mefisto torna una sola volta, nel 2000. In pratica su 75 anni di storia, Tex ha avuto un arcinemico per 5 anni e ne ha fatto totalmente a meno per 70 anni... 3) Un arcinemico per essere tale deve poter affrontare Tex rimanendo vivo, cioè a distanza. Per questo il ruolo oggi è di Mefisto: è il contraltare esatto di Tex (uomo normale contro stregone, uomo che affronta in faccia ogni nemico contro uno che agisce a distanza, nemico che usa soprattutto la paura contro Ranger che non conosce la paura, etc.). Un nuovo arcinemico dovrebbe essere di nuovo uno stregone, cioè un doppione di Mefisto, e rischia di essere un nuovo Yama. Per me l'arcinemico di Tex deve rimanere semplicemente Mefisto, anche se non torna mai più (anche se non ci credo, prima o poi lo fanno tornare)
    2 points
  3. L'arcinemico di Tex deve essere l'avversario della prossima avventura, poi di quella successiva e così via. Ogni volta deve essere creduto il più pericoloso e difficile da sconfiggere che abbia mai sfidato i quattro pards. E poi deve morire. Al massimo può tornare una volta perché la prima è stato spedito a Yuma a spaccar pietre sotto il sole. Guarda caso la strategia vincente di GLB classico. M. Parker, Lucero, Golfield sono ancora ricordati oggi eppure sono stati protagonisti di un solo racconto e lo stesso Mefisto è presente una sola vola volta nel periodo d'oro (Black Baron). Far tornare più volte un avversario finisce per svalutarne la pericolosità dovendo esagerarne sempre più i punti di forza e soprattutto ridicolizza Tex che, a differenza di altri eroi, deve sempre sconfiggere definitivamente i nemici.
    1 point
  4. Dulcis in fundo: Mefisto travestito si fa aiutare da Tex e i pards a riparare una ruota del carro su cui stava fuggendo. Nizzi ha voluto prendere per i fondelli Tex e noi tutti.
    1 point
  5. Credo (o almeno spero) che solo Nizzi, nella sua totale noncuranza e menefreghismo sulla logica della saga e dei personaggi, possa far finire una storia di Mefisto così. Perché implica che Tex SAPENDO CHE MEFISTO È IN GIRO, se ne freghi, smetta di cercarlo e preferisca andare a mangiare patatine. Certo, il Tex di Nizzi è così. Il Tex che rinuncia a seguire le tracce di Mefisto che è partito CINQUE MINUTI PRIMA e quindi probabilmente è ancora visibile all'orizzonte, perchè preferisce andare a cena. Ma il Tex di Nizzi chiaramente non è Tex. Ogni storia di GL Bonelli con Mefisto terminava con Tex che non aveva più motivi per inseguirlo (perchè lo credeva morto, o sapeva benissimo dov'era - in manicomio - e quindi non c'era nulla da inseguire)
    1 point
  6. Con le strisce di questa settimana, esce di scena Lupe Velasco, con tutta la "seconda saga messicana". Leggendo quelle storie sulle strisce, ad una certa distanza l'una dall'altra, si nota per me abbastanza bene che... GL Bonelli non si diverte più con Lupe. Dopo le prime strisce, dove fa le cose più eclatanti,buffe ed eroiche, ci sono alcune strisce dove praticamente non dice una parola, e alla fine, per quanto Bonelli gli ridia la parola, per gli altri è solo un peso. Devo quindi un po' correggere quello che avevo postato qualche pagina fa: a leggere quelle storie negli albi giganti hai ancora in mente la Lupe dell'inizio, e ti "colora" il resto della lettura. Mentre invece nelle strisce si nota di più il calo di interesse (si nota anche come fossero consegnate e stampate a tre per tre. A Galep arrivano la sceneggiatura di tre strisce per volta, perchè doveva disegnarle "in parallelo" nei fogli, GL Bonelli sicuramente le scriveva una per volta, ma averle tutte e tre lì invece di consegnarle una ad una per me qualche effetto ce l'ha) Bah, per fortuna Boselli ha promesso di tenere Lupe più a lungo su Tex Willer! Ma non è solo di Lupe che pare essersi stufato Bonelli. Insieme a lei Tex abbandona tutto il Messico e Montales (dopo poche pagine dalla liberazione, e non si rivedrà più per vent'anni). Non so se era lui che perdeva interesse o se era il feedback dei lettori con cui parlava (di sicuro non avevano i soldi per indagini di mercato), se Sergio Bonelli fosse già stato l'editore potrei supporre un intervento per l'eccesso di Lupe su Tex, ma il Tex di questo periodo non trova una stabilità, pare che anche l'autore non sappia bene dove indirizzarlo. Inizia come "fuorilegge solitario", in avventure con tesori e indianine in minigonna, poi diventa ranger in incognito sempre circondato da donne buone o cattive, poi diventa un ricercato e poi un rivoluzionario in messico... leggendo le esilaranti note sulle strisce dove dicono che il fumetto è basato "sulle memorie di Tex Willer", si capisce anche perchè Bonelli lo ficchi in mezzo a guerre, rivoluzioni, e altre avventure "pseudo-storiche", Tex è presentato da subito come un tipo che diventerà famoso. Quindi ci sta che venga presentata una vita travagliata con cambi di situazioni, ma come eroe dei fumetti, il Tex iniziale per quanto sia coerente nei comportamenti e nei dialoghi è difficile da definire: come lo spieghi ad un possibile lettore? "è un giustiziere solitario, non è un agente segreto sotto copertura, no è un fuorilegge, no è un rivoluzionario in messico, no è un vagabondo raddrizzatorti in proprio, poi di nuovo un ranger ma stavolta allo scoperto, e poi? Anche con i partner... prima Tesah (per poche strisce), poi da solo, poi Montales, poi da solo di nuovo... Kit Carson appare ma non rimane mai molto. In "Satania" indagano insieme per 9 strisce (toh, come Lupe!) ma poi Kit sparisce. Riappare alla fine dell'avventura successiva per dare una mano mai scompare di nuovo, sembra usato più come "guest star" che come spalla (forse per il nome famoso?), poi Lupe e poi molla pure Lupe... È un fumetto ancora senza un equilibrio. GL Bonelli sembra avere ben chiara la personalità di Tex (che da tempo è stabile) ma non il suo "ruolo nel mondo" o se debba agire da solo o con spalle. Sarà per questo che ha deciso di fargli mettere la testa a posto: la settimana prossima arriva Lilith!
    1 point
  7. Se posso permettermi intervenire, e sapendo che verrò dato in pasto ad ornitorinchi carnivori per quello che sto per dire, a me il primo albo è piaciuto decisamente poco... (e questo detto da uno che candiderebbe all'istante Boselli per il Nobel del Fumetto. A vita. Ritengo quasi tutte le sue storie su Tex dei piccoli &/o grandi capolavori - dico quasi, perché fin dei conti anche TS Eliot ogni tanto ha scritto cose così così...). Mi convincono poco: 1) Mefisto che dirige un grande, innovativo manicomio. Va bene la sospensione dell'incredulità, va bene che anche GLB ogni tanto saltava fuori con premesse tirate per i capelli, ma Boselli ci ha abituato ad un maggior - diciamo- realismo. Come ci è arrivato, Mefisto? Se il manicomio è così una struttura all'avanguardia, come ha saltato tutti i controlli, ispezioni governative, fornitori, personale? mica possono essere TUTTI suoi complici e/o soggiogati, no? qualcuno che fa le pulizie, cuochi, giardinieri... Come se la cava con forniture, contratti, rifornimenti, sovvenzioni governative?- servono soldi, per mandare avanti la baracca: chi glieli manda non controlla mai? E' diventato un esperto di amministrazioni pubbliche? Ma veramente ha bypassato tutti quanti, messo i suoi complici a gestire la faccenda, occuparsi dell'amministrazione, senza che nessuno degli estromessi se ne uscisse in lamentele, segnalazioni, denunce... Un conto è farsi passare per il Dottor Fiesmott in un paesino del west in cui la metà degli abitanti sono analfabeti e se gli tiri fuori una frase in latino ti mangiano dalle mani, ma nella grande città, con tutti quei pazienti anche di famiglia ricca... Lo faceva anche G.L. Bonelli, lo so, l'ho detto. Ma mi pare un po' troppo, ecco. 2) Troppo Dylan Dog (intendo il DD delle origini, quello degli ultimi vent'anni non so neanche che sia) e troppo poco Tex. Troppi mostri riuniti, troppe camere dell'orrore. Sì, lo so che i manicomi dell'epoca erano così e peggio, ma non è Tex. Boselli ha tirato fuori storie splendide - e splendide SU Tex e CON Tex- utilizzando freaks (vedi I Sette Assassini: storia splendida con solo qualche difettuccio), ma qui il troppo ha stroppiato. E poi, i maniaci stessi che a) si associano a Mefisto in un amen (va bene: è ipnotista mago demone revenant cavaliere grand'uff lup mann, insomma: Mefisto. Ma fossero stati un po' meno, ecco, sarebbe stato un po' meno incredibile) b) si conoscono tra loro come niente. Tipo: il macellaio che riconosce subito Medina (lo squartatore-del-machete). Ma come? C'era un circolo di serial killer in cui si trovavano per la bevuta del sabato sera? Non vale dire: avrà visto la sua foto sui giornali. Avete presente com'erano i giornali e le foto dell'epoca? A parte che anche al giorno d'oggi riconoscere al primo colpo qualcuno che hai visto solo in foto non è così immediato, ma allora non c'erano né internet né social network - lo so, è incredibile o almeno mio nipote lo considera tale, ma è anche esistita un'epoca in cui la gente leggeva libri e giornali e non usava smartphone. Preistoria, chiaramente- Dicevo: come fa un buzzurro illetterato squartatore a riconoscere così i colleghi? 3) i disegni. I Cestaro mi son sempre piaciuti assai; ho letto di gente che non apprezzava il loro tex troppo stangone, ad esempio: a me invece piaceva moltissimo. Qui invece l'hanno ridotto... Gli unici pard che gli son venuti benino (secondo me, ovvio): i due Kit. Tex e Tiger, invece, malino...Bene i personaggi di contorno, ma questa storia l'avrei vista meglio disegnata da Benevento (a cui i Cestaro sembrano rifarsi in più occasioni, tipo infermiera Ruth, perdendo un po' del loro stile) 4) i ritorni. E' evidente che qui ce ne saranno a bizzeffe (non solo Mefisto e Yama). A Boselli piacciono tanto; troppo, secondo me: richiamare in scena personaggi già visti è nella norma, i personaggi ricorrenti sono un must in fumetto e letteratura seriale. ma ci sono personaggi che devono comparire una volta, due massimo. Boselli a volte mi sembra esageri (vedi ritorni secondo me catastrofici tipo Jack Thunder, che con Winnipeg l'hanno ammazzato proprio e non solo perché Tex gli ha sparato...) ed è uno dei pochissimi difetti che gli attribuisco. Spero di sbagliarmi. Ovviamente, sono solo opinioni. Ma, ecco, per me stavolta non è scattata la sospensione dell'incredulità di cui sopra: invece di leggermi il fumetto senza troppi pensieri come al solito, ho cominciato a vederci tutti i problemi qui accennati. E' che invecchio.
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  8. Forse ti confondi con Nizzi e Faraci... Lo so, l'hai scritto tre anni fa, spero che da allora ti sia riletto le storie di GLBonelli, così da sapermi dire in quale storia sua Tex "fa tre capriole in aria e poi vola"... Boh, ci si lamenta delle ristampe delle storie "classiche" ma vedo che poi tanto comunque non le legge nessuno, si va per frasi fatte che si ripetono da decenni, che non sono mai state vere ma sembrano diventarlo perché "lo dicono tutti".... Tra l'altro, quella frase non indica solo una scarsa conoscenza delle storie di GL Bonelli ma pure una scarsissima conoscenza dei supereroi. Con i suoi pianti, le continue crisi, la fragilità psicologica, l'incapacità di salvare amici e parenti, l'Uomo Ragno e gran parte dei supereroi post-1960 somigliano davvero molto al Tex di Nolitta, più che ad ogni altro Tex... Se il Tex di Nolitta non è in grado di trovare tracce vecchie di tre ore sul terreno della prateria, come certificato per sua diretta ammissione nero su bianco, non è un Tex più "umano", visto che ogni umanissimo indiano della tribù saprebbe farlo. È solo un Tex incapace....
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