A conferma della mia opinione riguardo il valore del “centinaio-600”, ecco che a El Supremo segue senza soluzione di continuità quest’altra bellissima storia, a cui ho assegnato un 9.
Terminata la lettura, spulciare le pagine dei commenti (molti dei quali ormai vecchi di 8 anni) è stato davvero divertente, tra scandalizzate proteste per le scene in piscina e accuse di lesa maestà per il Tex “non dittatore” e la mutilazione esplicita di Kid Rodelo.
Diciamo che ogni volta che dimentico i motivi per cui per 30 anni ho abbandonato Tex arriva qualche “integralista” a ricordarmeli…
E sempre a proposito dei commenti, un’altra cosa che ho trovato divertente è che la maggioranza di quelli più “vicini temporalmente" all’uscita della storia erano tutto sommato positivi, con qualche “bastian contrario duro e puro”, mentre diversi degli ultimi interventi la criticano e ne danno un giudizio negativo.
E’ forse colpa di Winnipeg? Io non l’ho ancora letta, ma è possibile che il “seguito” abbia deluso così tanto i lettori?
E’ cambiato il “popolo del forum”? Sono arrivati "quelli bravi", che non si fanno "gabbare" da Boselli come gli ingenui forumisti precedenti? Oppure l’ormai ventennale uso dei social, tra cui i forum e i blog, ha incarognito tutti e/o ci ha reso degli insopportabili nerd incapaci di godersi qualcosa senza analizzare qualsiasi minimo, spesso insignificante, dettaglio?
Mah, ai post(ers) l’ardua sentenza…
Passiamo alle mie valutazioni.
Soggetto e sceneggiatura ottimi, un west sporco e cattivo molto realistico, popolato di personaggi sfaccettati e “umani”, anche nella loro crudeltà.
La violenza può esplodere in qualsiasi momento così come gli stessi personaggi negativi possono avere sentimenti e slanci di umanità (sotto questo aspetto Durango, con il dolore e il senso di colpa per la morte della madre e l’affetto “istintivo” verso la sorella che lo porta alla morte è un esempio lampante).
Tutto molto realistico, molto umano, assolutamente non manicheo, moderno e classico allo stesso tempo, tra l’altro ho davvero apprezzato molto che il finale si sia “preso i suoi tempi” (contrariamente ad una certa fretta che avevo rilevato nella storia di El Supremo).
Certo non tutto è perfetto, anche io ho trovato curiosa l’ammirazione ripetuta di Kit versi i due fratelli e irrealistico che nella sparatoria finale i pards se la siano cavata senza danni nonostante una elevata densità di “pistole per metro quadrato”, ma sono piccolezze, questa per me resta una bellissima storia con ottimi personaggi e un bel finale.
Aggiungo che la rapina in banca con sparatoria mi ha rimandato a “I cavalieri dalle lunghe ombre”, la morte di Durango mi ha portato alla mente “Butch Cassidy” (questa era facile), addirittura la fuga da Yuma mi ha fatto pensare a “48 ore” (da molti critici definito un “western cinematografico”) e da cinefilo non posso che gradire questo tipo di rimandi.
Capitolo disegni: i gusti son gusti e Font è sicuramente un disegnatore che divide.
Personalmente lo apprezzo, anche se posso capire che a qualcuno non piacciano i suoi “primi piani” o le sproporzioni, e trovo che nell’arco della storia ci siano delle vignette davvero molto belle (ne elenco qualcuna più sotto***), di conseguenza la sua presenza non ha assolutamente inficiato il mio piacere nel leggere la storia.
P.S.
Nella marea di post spicca un intervento di Borden da applausi, se non erro a pagina 12, che descrive benissimo il “mondo” di riferimento di GLB (e di conseguenza di Tex).
*** Alcuni esempi "Fontiani":
Le sequenze, molto cinematografiche, dell’ingresso in scena di Durango e della successiva fuga da Yuma, all’inizio della storia nell’albo 640;
Sempre nel numero 640, la bellissima Ghost Town del sogno di Kid Rodelo;
La vignetta centrale “in negativo” a pagina 19 dell’albo 641;
L’ultima a pagina 20 nello stesso albo, con Durango in silenzio davanti alla bara della madre e il percepibile dolore del becchino;
l’ultima a pagina 24 del numero 642 con i pards che si allontanano a cavallo;
l’ultima a pagina 27 dello stesso numero, cielo tempestoso e terreno gonfio d’acqua;
Tutte le sequenze sotto la pioggia.