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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 11/06/2023 in tutte le sezioni

  1. Altra storia che periodicamente rileggo cum gaudio magno. Qui si vola nella stratosfera ! Nizzi srotola una vicenda articolata, di ampio respiro, corale e costellata di personaggi che con poche, sapienti zampate, lasciano il segno. La storia si può sommariamente dividere in tre fondamentali "tronconi" : il primo, segna la-momentanea- sconfitta di Tex, che si ritrova ridimensionato e infamato dai capoccioni del forte (impegnati nel frattempo a sommergere di lodi l'infame Zenoby) MA tutt'altro che remissivo e indomito, anzi mosso da un'urgenza di rivalsa scaturente in un'incazzatura che trascolora nella pura furia ; il secondo, segna la resurrezione : Tex e Carson guidano da strateghi provetti la guerr(igli)a dei Sioux, si divertono un mondo nel farlo, trionfano ristabilendo la sacrosanta supremazia ; il terzo segna il climax epico (insieme alla risoluzione) della vicenda...è una corsa a rotta di collo di un Tex, trasfigurato in un archetipo di puro eroismo, tra le pareti e le mulattiere della Montagna Sacra...un concentrato di pura esaltazione cinetica e avventurosa. Appunto, Tex : il Tex di questa storia è semplicemente mastodontico, una furia devastante di pura risolutezza inarrestabile. Risponde a insulti con sganassoni, lancia il borioso senatore fuori dalla finestra, distrugge la "spedizione punitiva" del borioso Stonewell con astuzia sopraffina, pesta il viscido Zenoby a più riprese, appende Coda Macchiata per i piedi, a dondolare dalla Montagna Sacra...uno spasso totale ! Tante altre cose, ci sarebbero da dire, su una storia densissima : come le piccole "variazioni" rispetto alla "tradizione". Qui il borioso gallonato Stonewell non è un prodotto di West Point, ma al contrario, uno che si è fatto le ossa sui campi di battaglia, mentre da West Point proviene il ragionevole Colonnello Graham. Mentre viene ribaltata la funzione della stampa rispetto a "Sangue Navajo", là voce della verità, qui corrotto veicolo di menzogna. Inoltre un capitolo a parte meriterebbero i dialoghi, tra le vette più alte dell'intera saga...sia che si tratti degli esilaranti duetti con un Carson sornione ai massimi livelli (il top quando si diverte un mondo nelle azioni di sabotaggio, quando fa il dinamitardo, o manda la mandria di bisonti contro lo squadrone "Se una cosa va fatta, meglio farla come Dio comanda"), sia nelle piccole grandi finezze dei momenti più seri e intensi (come nel dialogo con Davis, in cui spiega a Tex la differenza tra giustizia e politica ; o negli scambi con Nuvola Bianca, grande personaggio, solenne e commovente al tempo stesso). Inoltre il dialogo finale tra i pards e Davis getta un'ombra di inquietudine sulla lieta risoluzione della storia, e sembra presagire il-ben più amaro e crepuscolare- seguito che sarebbe arrivato da lì a qualche anno, a chiudere in un dittico strepitoso, quella che a mio giudizio è da annoverare tra le saghe più belle e intense di tutta la storia di Tex. Riguardo a Ticci : troppe cose, anche qui, ci sarebbero da dire...i paesaggi mozzafiato che ti catapultano lì, il dinamismo dell'azione, le esplosioni...un incanto da guardare e ri-mirare...uno dei più grandi disegnatori italiani, in una delle sue più grandi prove di sempre. Punto. Capolavoro ! Voto : 10
    2 points
  2. Molto semplice: ad un certo punto, più o meno ad inizio autunno dell'anno scorso, Boselli e Giusfredi si sono accorti che nella programmazione mancava un albo per arrivare ad agosto di quest'anno con una storia che finisse nell'albo di quel mese visto che a settembre ci sarebbe stata la storia di un solo albo celebrativa dei 75 anni di Tex che non poteva essere, per ovvi motivi, né anticipata, né posticipata. Non c'erano possibilità di avere pronta una storia in tre albi e così il buon Giorgio si è dovuto inventare una storia che è stata quindi affidata a Font, presumo perché è uno dei pochi che potessero garantire la consegna di 110 tavole in un tempo così ristretto. Detto questo, ritengo che nonostante la fretta Giusfredi abbia fatto un buon lavoro e soprattutto lo ha fatto Font.
    2 points
  3. Così memoria, credo che lo si sia visto così solo sul n. 10 e sui cartonati "Frontera" e "L'uomo dalle pistole d'oro"
    1 point
  4. Chiedo a qualche forumista di buon cuore di ricordarmi la genesi di questo albo: perché è di un solo albo? Perché i tempi di lavorazione erano stretti? Grazie in anticipo Quanto alla storia, mi è piaciuta. Amici e nemici sono tanti ma orchestrati bene, e vedere Carson in solitaria è sempre un bel vedere. Mi è piaciuta la lettura di @Laramie, anche se più su Tiger che su Tex. È infatti probabile che Capelli di Sole abbia rappresentato per il navajo un riscatto dopo la tremenda storia di Taniah, e che questo spieghi la "dolcezza" del nostro nei confronti della ragazza. Ho trovato peraltro bellissima la tavola riassuntiva di Furia Rossa, una tavola che è un capolavoro che giustamente omaggia un altro capolavoro, una pietra miliare della nostra saga. Circa Tex, invece, non credo che la sua sia una scelta suicida, quasi dettata dal fatto di non aver ancora elaborato il lutto. Perché Tex suicida lo è sempre stato, prima e dopo. Il suo non è solo un guadagnare tempo, ma è anche un combattere con la speranza che Corvo Grigio sia un uomo leale. Tanto che anche Carson e Tiger avrebbero voluto duellare. Il comportamento di Tex, la sua proposta del duello, è perfettamente in linea con il personaggio di Atlante che lui è sempre stato. Se Tex ha un complesso, è quello - immenso e giustificato - di superiorità che lo porta a sentire di dover reggere tutto il peso del mondo, o almeno quello del mondo attorno a sé. E il duello è perfettamente in linea con le scelte dissennate che continuerà a fare, anche decenni dopo la morte della moglie. La scena del vincolo di sangue mi è piaciuta tantissimo. Priva di retorica, di dramma a buon mercato, è una sequenza secca e diretta, come quei tre uomini che mescolano il proprio sangue. Perché questo è sì un atto simbolico di grande pathos, ma è fatto tra uomini rudi, che lo compiono consci dell'importanza che esso ha, ma lo fanno in fretta e senza svenevolezze, da uomini d'azione, che non sprecano tempo e parole ma affidano il significato di tutto a un coltellaccio che squarcia un po' della loro pelle. E non è un caso che il tutto sia suggellato da una battuta di Carson su Belzebu', quasi a dire: siamo fratelli, ma non c'è bisogno di ricamarci sopra. Lo eravamo già e lo saremo sempre. Il patto di sangue, in questo senso, non sta a significare solo la fraternità tra i tre uomini, che non era mai stata in discussione, ed anzi in questo senso l'atto mi parrebbe barocco, ridondante. È più un patto che cementa l'unione tra i tre uomini in nome di qualcos'altro di esterno, e cioè di Kit. Se non ci sarò più io, dice Tex, mio figlio è vostro, ve lo affido, sarete i suoi zii anche nella "realtà" del nostro vincolo di sangue. Questo è. Questo credo volesse dire Giusfredi. Font è invecchiato. Ma resta uno spettacolo. Sfilacciato, caricaturale, a volte oggettivamente brutto. Ma sempre tremendamente suggestivo ed efficace.
    1 point
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