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TWF - Tex Willer Forum

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Showing content with the highest reputation on 10/16/2024 in all areas

  1. Non vorrei gettare benzina sul fuoco. Incuriosita e non avendo alcun ricordo di Cruzado, me lo sono andato a rileggere (o meglio, ci ho provato). Mi è venuto il latte alle ginocchia già alla scena di Tiger e il mulo. Poi la festa rionale danzante, la gara a chi è più pollo, le pagine e pagine di chiacchiere... Poi non c'è l'ho più fatta e ho cominciato a guardare solo le figure. Mi accorgevo che ogni singola scena durava non meno di 10 pagine di dialoghi e allora tornavo indietro per dare una risposta alla domanda che mi martellava nella testa: ma che cavolo avranno da raccontarsi in 10 pagine? E poi ho piantato lì.
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  2. E' giusto che ci siamo presi due punti di ammonizione: la discussione stava degenerando. Cercherò di stare più attento in futuro. Mi scuso con Magic Wind, non avevo intenzione di offenderlo, ma di spiegare la situazione, almeno come io l'avevo capita. Ma si vede che non mi sono spiegato bene. Non parliamone più e andiamo avanti.
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  3. A leggere diversi miei messaggi non mi stupirei che fosse sorto il dubbio se io sia o no un fan sfegatato di Tex. E allora perché mi piace vincere facile, dirò qualcosa su questo CAPOLAVORO insuperabile scritto tanti anni fa dal grande Giovanni Luigi Bonelli e disegnatore magistralmente dal maestro Erio Nicolò. Non è che dichiarandosi di essere di parte si può salvarsi dall'accusa di partigianeria, però ancora adesso quando apro un Tex realizzato da questi due loschi figuri , i miei autori preferiti, so che c'è tutto quello che voglio leggere in un fumetto e non solo. Il grande intrigo con può essere giudicato con semplici voti. Primo perché non ce ne sarebbe uno idoneo, poi perché un giudizio così sintetico non rende giustizia della bellezza e grandiosità di questa incredibile vicenda. Secondo me, siamo di fronte a uno dei vertici del fumetto non solo italiano e nonostante questo a seconda del periodo ogni tanto scende dal primo gradino del mio virtuale podio, sostituito da un altro gioiello Bonelliano altrettanto meritevole. Pensa la sfortuna che abbiamo avuto noi bambini texiani... E dopo aver lodato, non abbastanza, non come meriterebbe, questo racconto, vediamo di dire qualcosa a riguardo, non certo originale. Diceva bene Diablero che è una specie di seguito. Però è anche vero che questa peculiarità viene sfruttata il giusto, senza appesantire la narrazione. L'oro dei navajo è un'ottima scusa per causare problemi al popolo di Aquila della Notte, senza per questo riscrivere Dugan, il bandito. E infatti qui di banditi classici, pistoleri o criminali efferati, in pratica non se ne vedono e invece troviamo quelli altrettanto pericolosi che tramano nell'ombra, usando mezzi come potere, denaro e conoscenze per preparare La trappola perfetta per incastrare Tex, l'ostacolo più grande, assieme ai pards, interposto al tesoro nascosto nella riserva. Nella storia ci sono diversi prima e diversi dopo. Es. Prima della cattura, dopo di questa, prima dell'entrata in carcere e il seguito... L'inizio è tutto di Tex che all'oscuro si fa incastrare dalla bellissima ragazza - nel realizzare quella vipera di Myra Solano Nicolò compie un miracolo - e dalla vista insopportabile di Kelly. Si potrebbe pensare che fosse più logico farlo fuori subito, ma così non è. Era più sensato screditarlo, stiamo parlando di un ranger famoso e stimato da tutte le persone per bene , e sperare finisse condannato all'impiccagione. Nel preciso momento che Tex si ritrova incarcerato succede però qualcosa di assolutamente inaspettato. Fino a quel momento il ranger pareva in balia degli eventi, cosa naturale essendo all'oscuro del complotto, ma ora torna nel pieno controllo della situazione sebbene drammatica. Ai pards che non escludono l'uso della forza, dice no. Sospetta subito quale sia lo scopo dei criminali che l'hanno fatto finire in galera e assieme ai pards organizza le contromisure. Inizia una delle più belle partite a scacchi fumettistiche... Il resto del racconto, che poi è stranoto a tutti, può non essere raccontato, ma vale la pena mostrare tutti gli elementi che rendono questa epopea inarrivabile. La trama. È allo stesso tempo complicatissima - tante location, tanti personaggi, tanti avvenimenti - e semplice. Infatti viene detto solo l'indispensabile e nulla più, lasciando liberi i lettori di farsi un'idea del resto, SE LO VOGLIONO. Il registro. È drammatico come non mai, forse comparabile con il giuramento e il finale di tramonto rosso, ed è giusto che sia così stante la situazione, ma Tex e I pards sono sempre propositivi, fiduciosi, sfidano le avversità con un piglio al di fuori del comune, in fondo sono eroi, e tu lettore pur soffrendo per le ingiustizie ti senti lì assieme a loro a combattere per la giustizia altrettanto fiducioso. Tutto molto catartico ... I dialoghi. Sono tantissime tavole piene zeppe di dialoghi eppure non cambieresti nulla. Si raggiungono vette altissime con Carson, sia quando interloquisce col banchiere Pelton, sia con il Clem. Due personaggi molto diversi, eppure ad entrambi mostra "plasticamente" il modo di pensare dei nostri. A Pelton dice espressamente che se non sarà In nome dela legge per la quale lui e gli altri hanno sempre combattuto a fare giustizia, la otterranno con le colt in pugno e a Clem chiarisce senza troppi giri di parole che per salvare Tex possono essere generosi come nessun altro vista la posta in gioco, ma averli come nemici non è da augurarlo a nessuno. I nemici. Cosa si può chiedere di più dagli avversari. Mettono in estrema difficoltà Tex e soci e chi ha avuto la fortuna di leggere la storia mese per mese, sarà stato nel dubbio fino alla fine che andasse per il verso giusto. Perché Parker le prova davvero tutte per far finire Tex sotto un metro di terra, non gli si può rimproverare nulla. E alla critica sul finale che alcuni definiscono affrettato o insoddisfacente rispondo che è superlativo. GLB non chiude come forse se lo aspettavano in molti, perché appunto era scontato. Questa è la storia del nemico "normale" più pericoloso di sempre ed è giusto che sia finita per mano sua che aveva dato il via alle danze. E la scelta di Tex di volerlo in prigione e non morto è chiara: soffrirà più a vedere crollare il suo potere e sarà confermato al gesto drammatico finale (preferisce la morte). Una menzione speciale va a Myra, la più bella, affascinante, intelligente, pericolosa e diabolica avversaria di Tex. Alzi la mano chi non è rimasto ammaliato da tanta grazia diabolica. Perché per credere che riesca a far fesso Tex il personaggio deve essere assolutamente credibile e lei è perfetta. Merito della sceneggiatura, ma soprattutto della realizzazione grafica che l'ha fatta "amare" nonostante tutto ai lettori. I pards. Leggo spesso che gli sceneggiatori si trovano in difficoltà a gestire quattro eroi come i nostri. Qui si dimostra che non sarà facile, ma avere tre pards come Kit Carson, Kit Willer e Tiger Jack è una manna dal cielo. Se Tex è immenso e inarrivabile, leggete le pagine che si svolgono a Vicksburg per capire come si costruisce l'aura di eroicità di un personaggio, forse che gli amici sono da meno? Carson stratega, altroché vecchio rinco*lionito, che organizza l'evasione. Soprattutto monumentale la scena con Redwood dai Mohaves, dove io credo avrebbe fatto scuoiare vivo il tizio pur di farlo parlare, anche se poi pare soddisfatto della sua resa "spontanea". E che dire di Kit e Tiger. Il figlio è il navajo reggono da soli le sorti della riserva. Proteggono il loro popolo e non attaccano gli incolpevoli militari. Dimostrano l'innocenza loro e dei pellerosa per i fatti occorsi al ranch e in pratica convincono gli ufficiali dell'esercito, ben contenti alla fine di non macchiarsi le mani con il sangue di innocenti. Il figlio davvero degno del padre e un giorno di prendere le redini della riserva, capace di attaccare Lyman e di far spianare le armi ai militari ricordando che sono a casa sua. Poi Tiger, il Tiger di Nicolò, è l'emblema del più grande guerriero, fiero rappresentate della tribù. Il coltello piantato nel cactus è il simbolo dell'amicizia che lo lega a Tex. La rinuncia, a malincuore, a far fuori Myra è solo perché è il pard che glielo chiede... Il quartetto più famoso del West è riassunto nelle indimenticabili vignette prima dell'ingresso di Tex nel carcere. Ci sono poche parole eppure c'è dentro un mondo. Tutto questo non è ancora niente. L'uscita di Tex dalla vedova, l'assalto del ranger a quel bastardo di Mister Murdock Nella cella della morte da cui alla fine fugge con l'aiuto di quei galeotti che magari aveva fatto finire lui al fresco. Le colonne di militari in marcia verso la riserva, le non apparizioni del grande manovratore che parla senza mai essere inquadrato (scelta geniale), il comandante del carcere interessato solo alla fornitura di whisky e i pards che salvano coloro che hanno mandato Tex ad un passo dal L'ombra del patibolo. Ebbene cosa chiedere di più? Pensare che io ho letto per primo l'albo conclusivo, senza per questo perdere nulla della bellezza di tutto questo. Alla faccia di chi detesta gli spoiler... La rabbia che provo da anni è perché si è perso questo Tex. Perché si cerca di farlo diverso, più moderno, più umano, quando non può esserlo più di allora. Non ci sono ringraziamenti sufficienti da offrire agli autori. Ho avuto la fortuna di avere tra le mani gli albi da bambino, ma ancora oggi, alla milionesima rilettura trovo un particolare che mi era sfuggito, un'inquadratura che non avevo ben osservato e la apprezzo ancor di più. Io voglio "troppo bene" a questo fumetto e vederlo imho tradito mi manda, letteralmente, in bestia. Ma sono e lo sarò sempre, uno dei texiani più duri e irriducibili
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  4. Il segno di Cruzado fu per me una cosa sconvolgente, ancora più di Caccia all'uomo, forse. Forse fu il Tex che mi sconvolse più di tutti. Perchè Caccia all'uomo era disegnata da Fusco, e con uno sforzo potevo evitare di pensare che quella specie di Mister No fosse Tex. E così con altre storie non disegnate da Galep e sceneggiate da Nolitta. Con El Muerto la storia invece era disegnata da Galep, quindi un tratto classico...però almeno Tex vinceva, anche se la storia aveva un Tex irriconoscibile, e anche irritante, con quel suo immobilismo. Ma col segno di Cruzado, abbiamo un Tex imbecille, buono a nulla e perdente disegnato da Galep! Non so se vi rendete conto del voltastomaco che mi provocò una storia simile. Tex preso in giro da quel deficiente di Cruzado. Tex che sconfigge Cruzado con una pollata in faccia e poi lo prende a sberle, facendolo girare come nei cartoni animati. E quegli imbecilli dei giovani navajos che, nonostante il fatto che Cruzado sia stato trattato come un tappetino col battipanni da Tex, vanno lo stesso con l'eroe Cruzado in caccia di gloria. Insieme al tizio preso a schiaffi e a pollate da Tex. Una cosa del genere non stava in piedi nè in cielo nè in terra. Non ci credo neanche adesso. Poi alè, stragi, massacri, Tex che cerca di salvarli ma non ne salva neanche uno (o forse uno solo, mi pare). Da perfetto fallito. E infine la ciliegina sulla torta: la patetica scena di "uccidimi uccidimi uccidimi" e lui "no no no, diglielo tu tiger no no no io non posso...". Una lagna che va avanti per non so quante pagine e quante vignette strazianti stile Donna Letizia. Una scena studiata apposta da Nolitta per fare un Tex letteralmente incapace e buono a nulla. Che suda come in un manga. E sì che in El Muerto era El Muerto che sudava, mentre Tex non aveva neanche una goccia di sudore. Poi alè, in Cruzado butta giù tutto il sudore accumulato in migliaia di storie. Tex il sudatore pazzo. Ragazzi, Cruzado è stata la storia più tremenda di Tex, proprio un antiTex. Da dimenticare. Ehi, se a qualcuno piace quella storia non se la prenda per quello che ho scritto. Sono opinioni mie. Chiunque può dire che Cruzado è una bellissima storia e un capolavoro nei secoli, che fa vedere come esiste anche la sconfitta, eccetera. Mica mi offendo. Ho solo detto la mia.
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  5. Non vorrei parlare di questa storia, perché per me è stato qualcosa di indescrivibile quando uscì. Alcuni albi precedenti non mi erano piaciuti proprio. Erano diversi da come mi immaginavo un racconto di Tex Willer. Nonostante questo, fu il Segno di Cruzado che mi fece quasi abbandonare di netto il fumetto. Non l'ho mai riletta e quando mi capitano in mano gli albi, ad esempio per spolverarli, li metto subito via. Come tutti i lettori bonelliani provo solo gratitudine per quello che è stato Sergio Bonelli per Tex e mi ricordo ancora l'emozione di quando gli strinsi la mano. Ma Nolitta, qui parlerò solo dello sceneggiatore, che con i suoi personaggi faceva grandi cose, su Tex era in evidente disagio. Lo scriveva come se avesse dei tizzoni accesi sotto i piedi e nonostante questo riusciva a tirare fuori anche grandi storie - poco texiane ma sempre grandi - come El Muerto. Purtroppo, e dico purtroppo perché mi immagino che abbia fatto davvero tutto il possibile, in alcuni episodi usciva quella che io definisco la sua "avversione" per il tipo d'eroe apprezzato dal padre. Vedi Caccia all'uomo... Però per me questo fu troppo. A grandi linee mi ricordo che Tex lascia andare i ragazzi navajo dietro quel criminale efferato, invece di prenderli a badilate e farli ragionare. Poi con un ritardo colpevole parte in loro soccorso, finendo con la scena di vedersi "morire tra le braccia" uno di questi, che poco prima l'aveva implorato di mettere fine alle sue sofferenze e lui era stato lì, grondante di sudore, impietrito sul da farsi. C'è sicuramente tanto altro nelle pagine, ma ormai non mi ricordo che questo e mi scuso di errori e imprecisioni dovute alla lettura ormai datata, però l'idea di riprenderla mi è a dir poco indigesta. Un dannatissimo perdente. Su tutta la linea, che si sente addosso la responsabilità delle morti e di tutti i lutti che avrebbe potuto evitare agendo alla sua maniera. Molto bello e apprezzabile, peccato che sia Tex. In questo per me racchiude tutta l'incomprensione del personaggio che non è mai rappresentato secondo i canoni in tutta la vicenda. A peggiorare le cose c'è anche un Galep calante, con le proporzioni che non tornano e i visi raggrinziti. Quindi IMHO una brutta storia che metto tra le peggiori di sempre. Questo non scalfisce di nulla la stima immutata verso Sergio e l'ammirazione e la riconoscenza nei confronti dell'amatissimo creatore grafico del personaggio. E con questo spero d'essermi definitivamente lasciato alle spalle questo racconto che voglio solo dimenticare...
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  6. Sentite, l'argomento è molto interessante e sarebbe un peccato che poi ci dicano di fermarci perchè siamo OT: che ne dite se apriamo un thread al riguardo? Così una buona volta facciamo chiarezza sul mistero GLBonelli e raccogliamo sul thread TUTTO quello che avete raccolto in questo forum: interviste, informazioni, eccetera. Solo così si potranno fare dei confronti chiari e delle discussioni costruttive e giungere infine non dico alla chiarezza, ma quasi.
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  7. In realtà a parte il tono polemico tipico di una discussione accesa, questi messaggi sono quello che rende interessante e utile un forum. L'interpretazione di Diablero è intrigante e mi convince, ma non c'è dubbio che le contestazioni siano altrettanto importanti, anche perché hanno portato lo stesso Diablero a precisare e ad affinare la sua tesi. Che nel periodo in cui uscì la storia, Sergio fosse preoccupato perché si rendeva conto che lo scrittore più importante della casa editrice era in evidente difficoltà e stesse testando soluzioni per tamponare le problematiche è credibile. In buona fede Sergio e Decio sono, con molta probabilità, intervenuti. In questo caso non apportando miglioramenti, mentre è possibile che in seguito, col peggioramento delle condizioni di GLB è possibile che non avessero altre alternative. Comunque sia, un lavoro filologico di ricostruzione degli interventi non solo è fare il proprio lavoro di lettori appassionati, ma doveroso. Lo si fa per ricostruire molte opere letterarie o artistiche e lo meriterebbe anche Tex. Quindi ben venga e anzi organizzerei "studi congiunti", del tipo di decide una storia da analizzare, la si rilegge tutti e poi si ne discute... In fondo i veri esperti della materia siamo (immodestamente) noi texiani
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  8. Riprendo questo punto per un osservazione sui "seguiti"... Questa storia è un ottimo esempio di come si fa un seguito "fatto bene". Parte dalla fine della storia precedente, ne segue le premesse e le conseguenze. Ricordiamo di cosa parla "Dugan il bandito": Dugan viene a sapere che c'è l'oro nella riserva navajo, e si fa condurre fino all'ubicazione esatta, ma poi viene ucciso con tutta la banda. Pensiamo a come è stato fatto recentemente il seguito di "Taglia: 2000 dollari": se Bonelli avesse fatto il seguito di questa storia nella stessa maniera, la trama sarebbe stata probabilmente questa: Dugan che si era salvato sgusciando via sotto il naso di Tex con le tasche piene d'oro, come il banchiere di taglia 2000 dollari, d'accordo con Kelly che si era ricomprato lo stesso saloon, avrebbero dato acqua di fuoco ad ALTRI due Navajo (uno dei quali magari era il fratello di Cane Giallo) per condurli in un'altra grotta piena d'oro nella riserva Navajo... Invece qui GL Bonelli riprende il finale di Dugan il Bandito, senza alterarlo ma anzi costruendo su di esso: se ricordate (o se ricontrollate) quella storia termina con un Tex pessimista che dice che finché avranno a che fare con banditi come Dugan o piccoli cercatori d'oro potranno difendere la riserva, ma che se la notizia arriverà a qualche grosso affarista smuoverà la politica e provocherà la cacciata dei Navajos dalle loro terre. Che è puntualmente quello che avviene (o rischia di avvenire) in QUESTA storia! Questa storia è COMPLETAMENTE DIVERSA da "Dugan il bandito", non ne è un remake mascherato. Le grotte con l'oro non compaiono nemmeno. Solo una piccola parte si svolge nella riserva, e Tex non vi prende parte. Però prende il finale di "Dugan", e SENZA ALTERARLO MINIMAMENTE ne segue le possibili conseguenze: Kelly, che si era salvato, va a raccontare tutto a qualcuno di ben più minaccioso e pericoloso di un comune tagliagole come Dugan: lo racconta al ricco proprietario di un giornale, uno che comanda i media! (insomma, praticamente a Berlusconi... ) Anche questa è una "buona norma" nei seguiti: l'escalation. Non solo il "seguito" non deve essere un mero remake e non deve fare ret-con, ma per non deludere, dopo la storia originale, la posta in gioco deve essere più alta, il nemico più pericoloso (pensate a come Mefisto ogni volta sia più forte, e anche Yama anche se dovrebbe essere un novellino si vede fare cose che Mefisto non aveva mai fatto). Quindi, se la prima volta si trattava di un comune bandito e della sua banda, stavolta si tratta di un uomo molto potente, tanto da poter muovere la politica e l'esercito ai suoi ordini (Marcus Parker è, in potere politico e denaro, probabilmente l'avversario più potente mai affrontato da Tex. E per questo mi sa che non avrebbe alcun senso fare un seguito di questa storica, come la fai l'escalation da qui, fai affrontare a Tex direttamente il presidente degli Stati Uniti?)
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  9. Recentemente in una discussione su quanto fossero "complicate" le storie attuali e quanto "semplici e ingenue" fossero le storie di GL Bonelli, ho sfidato chi diceva quelle cose a contare i personaggi presenti in questa storia. Ovviamente non l'ha fatto nessuno... Però mi dispiace che non l'abbia fatto nessuno, e visto che ogni occasione è buona per rileggersi questo capolavoro, ecco i "pochi personaggi delle storie semplici di una volta" (come si "contano i personaggi"? Ovviamente non contando anche le persone anonima sullo sfondo, un personaggio è una persona identificata e identificabile che ha un ruolo e verrebbe citata nei titoli di coda con il nome o con un una identificazione precisa, non come "donna piangente scena funerale #1"_) La storia, prima di tutto, riprende una storia precedente, "Dugan il bandito", di cui è un vero e proprio "seguito" (mi viene in mente che ho letto, pochi minuti fa un post nel forum che diceva che nelle vecchie e buone storie di una volta non accadeva mai... ) Infatti, 1) Kelly, il barman, sopravvissuto alla fine di quella storia, e uno dei pochi che sa dell'esistenza dell'oro nei monti della riserva Navajo, va a raccontare tutto all'"Uomo di Flagstaff" subito nella prima pagina, dando il via all'intrigo (che parte proprio dal suo assassinio, così impara!) Notare che GL Bonelli, da buon narratore che ritiene di avere lettori svegli, NON fa nessun flashback della storia originale: chi se la ricorda bene, gli altri possono andare a rileggersi gli albi, non si SPRECANO pagine a raccontare cose già viste....) Nella prima pagina incontriamo anche 2) l'Uomo di Flagstaff, Marcus Parker, il grande tessitore dell'intrigo, e 3) Il suo fido braccio destro, Fred Redwood Se è un po' che non lo fate, rileggetevi almeno l'inizio di questa storia. L'abilità in cui, IN UNA SOLA PAGINA e senza sprecare tempo in cose inutili, vengono presentati i due nuovi avversari, il ritorno di Kelly e il pericolo per i Navajo... questo è SAPER SCENEGGIARE, altro che "storie ingenue"... Subito dopo conosciamo... 4) Myra Solano, "Viso d'angelo, cuore di pietra, cervello da volpe", bellissima come tutte le donne di Nicolò, e la vera organizzatrice della trappola per Tex 5) Lo sceriffo di Gallup, pedina inconsapevole. 6) Clay Heber. complice di Myra che si occopa del "lavoro sporco", che diventerà importante come testimone. 7) il signor Pelton, il direttore della banca Fargo, che organizza la difesa di Tex nel processo e collaborerà nel terzo albo alla fuga di Tex 8) L'avvocato Martin, il legale di Tex (all'inizio non volevo includerlo, visto il suo ruolo davvero marginale, ma poi ho visto che GL Bonelli lo mette in scena per un bel po' di pagine, più di quante ricordavo...) 9) il vice-sceriffo Morton, che scorta Tex a Vicksburg. 10) Lo sceriffo (corrotto) di Holbrook che cospira per ammazzare Tex lungo il viaggio. 11) Jeff, il vice dello sceriffo. 12) Faradine, capo del dipartimento indiano (all'inizio è solo citato per nome, poi lo si vedrà agire) 13) Larry Lyman, il nuovo agente indiano dei Navajo e personaggio più odioso di tutta la storia. 14) Il sergente Mike Murdock, il capo sorvegliante di Vicksburg (chi all'epoca leggeva Devil noterà il nome uguale a quello del fantomatico fratello gemello di Matt Murdock: coincidenza?) 15) Clem, il complice di Mike Murdock che fa da collegamento con gli indiani Mohave 16) Slim, guardia carceraria 17) Joe, guardia carceraria 18) Hayden, il direttore (alcolizzato) del carcere di Vicksburg 19) "Rosso", uno dei carcerati che fa amicizia con Tex (che poi lo farà fuggire insieme ad altri galeotti, altro che ligio alla legge...) 20) Robby, guardia carceraria 21) Lucky, il barman del "Red Bull" a Vicksburg (città) 22) Victorio, il capo dei guerrieri Mohave 23) Bill, guardia carceraria che tenta di ammazzare Tex 24) Driscoll, guardia carceraria (sto elencando SDLO le guardie carcerarie che non solo sono identificate per nome ma hanno ruoli "parlanti" che portano avanti la storia, altrimenti sarebbero molte di più) 25) il comandante di Fort Defiance 26) Il sergente Bryan, che scorta Lyman nella riserva 27) Il capitano Stone, che va a requisire i fucili dei navajo e poi comanderà la spedizione militare nella riserva. 28) Bill Finney, l'allevatore padrone del ranch "doppio sette", incaricato da Lyman di fornire bestie malate e malandate che però svela tutto a kit, e che in seguito verrà derubato. 29) Mike, il capo dei cowboy di Bill Finney 30-31) Tom e Nick (più altri complici innominati), ladri di cavalli assoldati da lyman per fare razzie dando la colpa ai Navajos 32) Lo scout indiano del capitano Stone. Non viene mai chiamato per nome ma si vede agire spesso autonomamente in diverse scene 33) il capitano Donovan, comandante della seconda colonna militare con i cannoni. 34) Sam, il sorvegliante in capo alla cava di pietra. 35) Damby, il direttore del "Flagstaff post", pennivendolo agli ordini di Marcus Parker, che è l'editore del giornale. Negli ultimi anni di attività, diciamo dagli anni 60 in poi, la visione del ruolo della stampa per GL Bonelli cambia radicalmente. Se nei primi albi era quasi una visione "eroica" (gli eroici giornalisti che quasi si fanno ammazzare in "uno contro venti" e "vendetta navajo"), anni dopo è una visione sprezzante, di una stampa sempre al servizio dei potenti, che sparge odio e menzogne, con i giornalisti descritti come lecchini servili. Pensate cosa avrebbe scritto se avesse visto la TV di oggi... 36) Oswald Foster, la "mano sinistra" di Marcus Parker. 37) Frenzy, scassinatore assoldato da Foster. 38) Lo "specialista" che Frenzy fa chiamare per aprire la cassaforte. 39) Mango: guerriero navajo che si nasconde fino a quando i soldati non sono attorno al pueblo ad assediare kit, Tiger e gli altri navaho, e poi con il suo gruppo fa saltare l'ingresso del canyon. 40) Bill Heming, tirapiedi di Foster. 41) Mike, buttafuori di Myra Solano. 42) Tom, il barista di Myra Solano che riconosce Bill Heming e la mette sull'avviso. Ed essendo un "fan" di Kit Carson, gli racconta tutto quello che gli serve per catturare Myra. 43) Il capitano Torrington, inviato dal comando dei rangers. 44) Abbot, l'agente della Pinkerton che ha fatto indagini indipendenti arrivando anche lui al nome di Marcus Parker, pur senza riuscite a trovare prove Come tutte le liste di questo tipo, anche questa è opinabile e contestabile: qualcuno avrebbe aggiunto anche altri personaggi (il giudice, per esempio), altri avrebbero magari tolto personaggi abbastanza anonimi come Tom e Nick o qualche guardia. Ma il punto è che se confrontate CON GLI STESSI CRITERI questa storia alle storie attuali, vedrete che anche le storie più "complicate" di Boselli ne hanno molti meno. poi a seconda del criterio che utilizzerete invece di essere un "44 a 15" sarà un "50 a 25" o un "35 a 9"... Eppure, qualcuno ha mai avuto qualche difficoltà a seguire questa storia? A distinguere fra questi 44 personaggi? Nessuno, vero? Un po' è perchè "la conta dei personaggi" non è un buon criterio per giudicare quanto è "difficile" una storia (però è quello che vedo usare più spesso, anche se non li contano, vedo continue lamentele che "oggi ce ne sono troppi"), un po' è ovviamente perchè GL Bonelli era davvero bravo a caratterizzarli in poche battute. Ma per me è anche nella maniera in cui sono utilizzati. Sono tutti personaggi che appaiono e scompaiono secondo la loro funzione nella storia, e ci viene detto solo quello che dobbiamo sapere. Niente di più. Non ci viene mai raccontato cosa ha fatto Parker al figlio del giudice lymestone. Non serve. Serve solo sapere che Myra Solano l'ha scritto e quello scritto può rovinare Parker. Non ci viene fatto un flashback sul passato di nessuno di questi personaggi. Non ci viene detto "Clem in fondo in fondo era buono, anche se faceva ammazzare prigionieri per denaro", e nemmeno "bada bene, Clem anche se è simpatico è malvagio! Lettore incapace di valutare, adesso ti spiego cosa devi pensare". NO! Clem ci viene semplicemente mostrato agire, e poi ciascuno valuta per conto suo. GL Bonelli scriveva per lettori pensanti! Ovvio che non tutte le storie sono così. Per Lucero, GL Bonelli ci narra sì il suo passato e la sua infanzia, perchè SERVE per la storia! Ma sempre, ogni volta, il faro da seguire è la necessità della storia. Oggi, mi pare che non sia più così. Tafazzianamente, si fanno errori basilari di narrazione (tipo riempire tutto di spiegoni superflui) perchè "i fumetti si fanno così", e i lettori tafazzianamente concordano che il fumetto DEVE ANNOIARE, o non è un buon fumetto... È come se, nel mondo del fumetto, i veri, grandi maestri, quelli che erano da seguire ed imitare perchè erano davvero i più bravi, e che avevano una vastità di tecniche da insegnare inestimabile... siano stati schifati, perchè "vendevano troppo", le loro tecniche perse e dimenticate, la loro memoria infangata con boiate sui loro "lettori ingenui" Mentre gli autori più scarsi, i più noiosi, quelli che vendevano meno, sono stati elevati a "maestri di pensiero" e guide su "come si fanno i fumetti" (per annoiate il più possibile) Infine, alcune osservazioni... Pagina 13-14 di Tex Gigante 144. Uno degli epici discorsi di GL Bonelli che chi ha tramutato Tex in uno "sbirro ligio alla legge" evidentemente non ha mai letto. Attuale oggi più che mai. Quale fumetto oggi dice cose simili? Zerocalcare. Di sicuro non i fumetti Bonelli. E oggi Zerocalcare vende piu di Tex. Mmmm... Pagina 92 di Tex 144: GL Bonelli, che scriveva storie per lettori dotati di un minimo di raziocinio, ci spiega perchè le scene alla "Tex mi ha pestato e adesso vado con lui dallo sceriffo o in tribunale a confessare tutto" tipo quelle di Nizzi o quella di Ruju nell'ultimo albo uscito sono emerite strunzate... E c'è gente che ha il fegato di dire che lui scriveva storie per "lettori ingenui"...
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  10. Concordo. Anche perchè c'è una differenza non da poco. Exit chiama (GIUSTAMENTE) Blasfema quella vignetta perchè viola apertamente un "canone", una "bibbia dello sceneggiatore di Tex": quella vignetta È BLAFEMA perchè prende un "mito" e lo riduce a macchietta (la scena, con i goccioloni che colano dalla fronte di Tex, FA RIDERE, anche se vorrebbe essere (melo)drammatica. Inoltre che Tex, che ha ammazzato migliaia di persone, grondi sudore all'idea di sparare ad un moribondo per non farlo soffrire più, anche se glielo chiede, è grottesca.) Si può dissentire? Certo che si può dissentire, c'è gente (anche famosa) che dice che TUTTE le storie di GL Bonelli partono con Tex che prende ordini da un militare, c'è uno degli attuali autori di Tex (Ruju) che in una intervista recente ha sostenuto che GL Bonelli "teneva sempre fissa la telecamera su Tex" (dimostrando di non aver mai letto Il Figlio di Mefisto e altre decine di storie), c'è gente che dice che le storie di GL Bonelli erano noiose e Nizzi è molto meglio, si può dissentire su qualunque cosa, anche in barba all'evidenza (e molti lo fanno) Però qui è diverso. Magic Wind non si limita a dissentire, ma nega il diritto a chiunque invece di "denigrare" quella vignetta ridicola. In pratica considerando "blasfema" la critica, e "sacro e intoccabile" NON Tex, come "canone", ma UN AUTORE, sacro, che non si può criticare...
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  11. Il solito articolo dei "critici moderni" per cui tutto è bellissimo, fantastico, stupendo, specie se lo pubblica la Bonelli, ma che poi su GL Bonelli spara le solite banalità Nizziane... Nell'articolo si "incoraggiano" i lettori a rileggere le storie di Nolitta: concordo. E magari leggersi davvero anche quelle di GL Bonelli, una buona volta! Così magari la piantano di dire la puttanata che ripetono a pappagallo del Tex di Nolitta più "umano"... perchè affronta a pugni gente armata di pistola, perchè è forte con i debole e debole con i forti, perchè volge SEMPRE le spalle a gente che ha tutto l'interesse a farlo fuori... insomma, per considerare queste espressioni di vera e propria IDIOZIA come "più umane", davvero, viene da chiedersi che visione dell'umanità abbiano certi critici del web: pensano che gli altri, l'umanità, siano tutti idioti? Quanto rimpiango la VECCHIA critica, quella VERA, quella che facevano veri esperti come Boschi o Bernardi, o quella su riviste come la prima Fumo di China di Spiritelli e Marcheselli, dove nello stesso albo dove intervistavano GL Bonelli (snobbato invece dalle "riviste d''autore") non avevano paura di dire che il Tex di "caccia all'uomo" era "un volgare mascalzone" Oggi la cosiddetta "critica" non è altro che un estensione dell'ufficio marketing delle case editrici... A parte questo, copio incollo il testo da TuttoTex: ------------ La motivazione dell’ingresso di un nuovo autore su Tex fu data dallo stesso Sergio Bonelli nella posta di TuttoTex 194 e 195: “Tradito dalla sua passione per lo sci che, alla bella età di sessantotto anni, ancora lo spingeva come un giovanotto lungo le piste delle Dolomiti, Bonelli padre si beccò uno di quei malanni che avrebbero ucciso un bisonte, ma che lui superò con una certa disinvoltura proprio grazie alla fortissima fibra di cui vi dicevo. Però non poté fare a meno di accettare il suggerimento di rallentare il “tour de force” che lo spingeva a scrivere le centodieci pagine necessarie a garantire l’uscita mensile dell’albo. Scattata l’emergenza, come in certi film in cui il capitano chiede l’intervento di un volontario per una missione pressoché suicida, ci fu un tale che fece il famoso passo avanti, uscendo dalla fila dei soldati esitanti: quel kamikaze ero io.” ------------ Le date non corrispondono: GL Bonelli compie 68 anni a fine 1976, Caccia all'Uomo è pubblicata a gennaio 1976 e ci sarà voluto minimo un anno, quindi iniziata a dicembre 1974 (e forse prima, vedere tutti i conti del mio ultimo post), quando GL Bonelli aveva 65 anni. Sul malanno, altre volte aveva parlato di incidente... boh...
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