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  1. Per me Bonelli ci portava per mano (una mano rude e ferma ma noi ci facevamo trascinare volentieri) nel SUO West. Era un universo simile a quello dei film perché le basi erano le stesse, con l'addizione dei romanzi e libri in inglese anche non western a cui noi non avevamo accesso. Presto questo West si arricchì di personaggi e situazioni neanche ben definite perché col tempo le cose si modificavano e sempre a nostro favore, ma restava sempre una epopea prima di tutto sempre avvincente e con l'episodio successivo quasi nessun altro "bagaglio" ci si doveva portare dietro. Da un certo punto in poi la collezione o la lettura di Tex poteva iniziare con qualsiasi episodio, continuare con gli inediti o col recupero delle storie precedenti. A me piaceva molto che Tex poteva affrontare con disinvoltura rapinatori di banche, indiani in rivolta, faccendieri di città, sette segrete o popolazioni isolate in valli sperdute, passare la frontiera e trovarsi nell'assolato Messico o nel freddo Canada e trovarsi di fronte nemici totalmente inaspettati. Le didascalie e le mappe erano punti immancabili, i dialoghi mai banali e spesso (davvero) divertenti e ogni tanto una piccola "lezione di sopravvivenza" con la lettura delle tracce, dei segnali di fumo, dei piccoli indizi che notavano l'astuzia degli avversari a nascondere le proprie mosse o quelle messe in atto dai pards per venire a capo della faccenda. Tutti questi "ingredienti" sono presenti anche nelle storie non scritte dal creatore? Si e no, ma spesso di vede che sono messe a posta, come un dovere nei nostri riguardi, quindi manca quell'istinto, nota distintiva di chi un giorno ha iniziato la serie. A me piacevano anche le incongruenze, specie dei disegnatori, donando una originalità oggi completamente perduta per il dovere di mostrare tutto come deve essere. Questa ovviamente è nostalgia.
    3 points
  2. Pongo questa domanda per fare una 'rimpatriata' tra amici lettori del Tex passato e magari ridere un pò su di alcune caratteristiche che ci piacevano un mondo... (e chissà che i nuovi autori non prendano alcuni spunti per le loro prossime storie?). Comincio io: c'è una situazione che non riesco a togliermi dalla testa. Si verifica all'inizio della storia 'La costa dei barbari': C'è il criminale pezzo grosso che urla minacce a Tom Devlin, Tex entra e fa 'Che paura!'. A questo punto il cattivone da del 'vaccaro' a Tex e il Nostro gli fa 'attraversare' direttamente la porta e lo sbatte in strada... Magnifico!
    1 point
  3. Ciao. Ve la ricordate la sequenza dell'albo 199, 'A sud di Nogales', pagine 43 e 44, in cui Tex e Carson si trovavano sotto il fuoco nemico? Carson urla a Tex: 'Svelto! Ho trovato un fortino!' (In realtà si tratta di un semplice recinto per cavalli) Tex: 'Sarebbe questo il 'fortino'?' Carson: 'Che pretendevi?! Che ti facessi spuntar di colpo forte apache?' Tex: 'Spiritoso!' Carson: 'Piantagrane!'
    1 point
  4. "Color Tex" + "Tex Willer" per Natale. Secondo "Color Tex" che leggo, devo dire che mi è piaciuto, soprattutto "Veleno Giallo" e "La pepita d'oro" e l'ho preferito quasi più rispetto alla storia su "Tex Willer". Belli anche i colori e i disegni. Ogni tanto ci vuole anche un po' di leggerezza e non ci vedo niente di male. Tra un "Color Tex" e un "Texone" dopotutto non c'è nessuna differenza per me in quanto albi fuori serie: puro e semplice intrattenimento, riservato a chi per Tex ha ancora genuina passione. Su "Tex Willer" Boselli sta facendo un gran lavoro. Il suo "recupero" della tradizione penso che debba essere da apprezzare. Forse su questa collana si sente più libero di esprimersi. Troppi criticoni sulla collana normale. Mi ci metto io stesso, ma per quanto a partire da "I sette assassini" abbia sempre disprezzato le sue storie con i "freaks", non si può dire nulla di male su come stia portando avanti la gestione di Tex nel complesso. Buon Natale a tutti, a me piace aprirmi e non restare nelle mie posizioni, perciò ho acquistato e letto con piacere questi albi. Spero che sotto l'albero abbiate portato un po' meno e immotivato atavico astio nei confronti di Nolitta e Nizzi. Vivere nel rancore fa male. Quoto in pieno. Infatti guarda "chi" ha iniziato a parlare di "altri" autori piuttosto che delle storie in sé?
    1 point
  5. Quel "BEH..." è troppo forte. Vi ricordate cosa succede nelle vignette successive?
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