Jason Ducaux

Tex 600-I Demoni Del Nord Mauro Boselli è riuscito anche con il breve "Demoni del Nord", centenario sceneggiato su sole 110 pagine, ad inserire diversi e ben caratterizzati personaggi oltre agli immancabili quattro pards. Ognuno riesce a ritagliarsi un proprio spazio in un'avventura originale e sicuramente ben riuscita sia sul piano narrativo sia su quello grafico. In realtà il tema del cannibalismo non era mai stato trattato così esplicitamente in un albo di Tex, con degli antropofagi in grado poi di mettere in serie difficolt? l'intera nostra comitiva. Dialoghi azzeccati, mai noiosi, buono l'utilizzo delle didascalie. "Tu e io siamo stati assieme in tanti posti, Satanasso!... Ma l'inferno ancora mancava alla collezione!" dice Carson verso le pagine conclusive:una frase più azzeccata non si poteva trovare riguardo ad una vicenda ricchissima di colpi di scena quanto di suspance, mistero e magia, elementi resi magistralmente anche grazie all'immenso Giovanni Ticci. Il senese è giunto ad un'estremo sintetismo grafico che promette di spingersi ulteriormente oltre, ma niente risulta tirato via, similmente a quanto avvenne nel numero 500 "Uomini In Fuga", anzi:bastano pochissime pennellate per dar vita a figure tali da far invidia al più rinomato degli impressionisti. E che dire del perfetto dosaggio dei neri oltre alla sempre brillante resa dei cavalli? L'azione accompagna tutto il corso degli avvenimenti:fanno da padrone il dinamismo, caratteristico elemento ticciano, così come le sequenze fortemente cinematografiche, accompagnate dai tipici piani lunghi. Parlando dei colori,? percepibile un lieve miglioramento rispetto ai volumi di Repubblica ed ai precedenti celebrativi, eccezion fatta per il numero 575 dei sessant'anni del Ranger. Particolare la cover, tempera su sfondo bianco, che richiama alla mente le vecchie copertine firmate Galleppini o, perchè no, quelle locandine pubblicizzanti film western a cavallo fra gli anni cinquanta\sessanta, sensa dubbio molto evocativa comunque. Passiamo ai consueti voti... Soggetto:9 Sceneggiatura:10 Disegni:8,5 Colore:8,5 Copertina:9 Globale:9

Non mi ricredo pienamente, anche se penso che la cosa dovrebbe esser rivista dagli autori e chiarita una volta per tutte. :capoInguerra: Spulciando sul web mi sono imbattuto nella esauriente descrizione del giovane proposta da Wikipedia, e che adesso riporto qua: "Kit Willer, dai Navajo chiamato Piccolo Falco nato dall'unione tra Tex e Lilith , appare fin dai primi numeri, ma è solo a partire dal dodicesimo (Il figlio di Tex) che è abbastanza cresciuto da seguire Tex nelle sue missioni. Tex gli d' quel nome in onore del suo amico Carson e lo fa studiare nella missione di Santa Anita, con la prospettiva di avviarlo alla carriera militare, ma Kit preferisce diventare un ranger come il padre. è molto abile con le pistole e i lazo, e conosce tutti i trucchi indiani, che gli sono stati insegnati da Tex e Tiger Jack nella riserva Navajo (in cui è cresciuto). Ha un ottimo rapporto con il pard indiano e con Carson, che chiama amichevolmente "zio"." :shock: Che dire? Ero talmente convinto da reputare inutile una ricerca, ma adesso... :fumo:

Concordo pienamente con te, paco... Tuttavia c'è qualcosa (forse i dettagli o la stessa lieve sproporzione) che la rendono affascinante, non trovi?

Tex 500-Uomini In Fuga Buon centenario. Apparentemente. Forse ad attrarre sono i disegni del maestro Ticci, anche se non abbastanza ispirato dal soggetto, forse il fatto che qualcuno torni di nuovo a metter le mani sull'oro dei monti Navajos o, perchè no, anche lo scempio fatto alla tomba della cara Lilith. Fatto sta che, andando a spluciare attentamente il corso degli avvenimenti, non si può far a meno di notare numerose sviste ed incongruenze che in un albo celebrativo, esteso come di consueto su sole 110 tavole, non ci dovrebbero stare. E' vero che non è semplice sceneggiare un volume autoconclusivo, ma quando si è autori di Tex da vent'anni, beh, occorre saperci fare. Credo a tal proposito si sia lasciato fin troppo spazio a Claudio Nizzi, quando in realtà era meglio farlo uscir di scena con tanto di fiori ed applausi. Invece no. Si è preferito lasciarlo proseguire, ed ecco un soggetto-copia de "Gli sciacalli", con tanto di indiani che tremano all'idea di entrare nell'hogan di Aquila Della Notte per dar la notizia del sacrilegio attuato da ignoti alla già citata lapide, quasi dovesse divorarli. I dialoghi sono spenti, morti, così come le figure dei due pards. In particolare va ricordato il continuo brontolare di Carson, tipicissimo della profonda crisi Nizziana. Tornando al discorso iniziale, anche un grande qual'? il senese Ticci non è coinvolto più di tanto dallo svolgersi degli eventi, così da apparire frettoloso, in un certo senso poco curato, specialmente nei volti e nei paesaggi, vero punto forte del disegnatore. Probabilmente questa scorrettezza va ricercata negli stretti tempi di consegna:molti di voi ricorderanno infatti come fu proposta a Ticci l'inchiostrazione delle ultime sequenze per mano di Fabio Civitelli, proposta che però venne immediatamente rifiutata dal primo. Apro una parentesi per gli ottimi acquerelli, pochi,? vero, ma in grado di mostrare ancora una volta di che pasta è fatta l'arte made in Poggio Alle Rose. Colori superiori ai precedenti centenari, anche se migliorabili e da migliorare. Soggetto:8 Sceneggiatura:7,5 Disegni matita\china:8,5 Acquerelli:9 Colore:8 Globale:8

Roberto Raviola,Magnus

Concordo pienamente con chi sostiene che Kit sia sè un notevole aiuto per il corpo dei Rangers, ma non ne faccia in alcun modo parte. Avete mai visto appuntarsi la stella sul petto come invece hanno fatto decine e decine di volte il padre e lo "zio"?

Quello che è più bello sono i sempre nuovi bozzetti, i nuovi sketch che ci vengon proposti...

si qst la sapevo! abbastanza famoso some aneddoto grazie x averlo postato... io non lo sapevo ! Di niente, pard... mi sembrava una cosa interessante, così non ho indugiato nel farlo. Pensate inoltre che il povero Magnus, appresa la notizia dell'improvvisa scomparsa dell'amico, si precipit? fuori, in strada, imprecando con indosso solamente il pigiama...

Tovaglietta del Bistr?18 firmata Andrea Venturi

Dei disegni che cosa ne pensi, in particolare, se mi è possibile chiedertelo?

E' pur sempre rara, pard... Ce ne son veramente poche di Tea in giro...

Una rara fotografia ritraente Tea Bonelli

si qst la sapevo! abbastanza famoso some aneddoto Famoso diciò Mica tanto... Comunque sia,? una storia toccante, qualche lacrimuccia scende pure...

Bellissima tavola, ymalpas, grazie di averla postata...

Un abbraccio anche da parte mia,Maestro...

Roberto Raviola, in arte Magnus,? al lavoro da sette anni sul suo Speciale Tex, quando gli viene diagnosticato un brutto tumore al fegato. La disperazione di uno dei suoi più cari amici,Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini,Bonvi,? così forte da costringerlo a vendere molte delle sue tavole per prestargli le dovute cure. Ma la buona azione è bruscamente interrotta nel Dicembre del 1995, quando l'inventore del celebre Nick Carter viene investito da un'automobile nei pressi del Roxy Bar di Bologna. Magnus, consegnata l'ultima tavola, scompare nel mese di Febbraio '96, non riuscendo quindi a veder pubblicata la sua opera (Giugno).

Un paio di citazioni, ma niente foto o roba simile, questo mai... :soldaton: Ma esistono articoli o notizie scritte su questo evento? Ti suggerisco un link, comunque in rete ne puoi trovare altri...http://www.comicus.it/news/item/38523-laur...-sergio-bonelli

C'è stato un OT evidente, e per questo me ne scuso... ups Comunque ascoltatevi l'intervista di Lucca Comics 2010,?... esaustiva.

Un paio di citazioni, ma niente foto o roba simile, questo mai... :soldaton:

Non mi azzardo neppure, anche perchè dovrei sparare a casaccio... :generaleN: Ti rivolgo però una domanda, da pard a pard,ATR:credi davvero che le miniserie, cospicua fonte di guadagno degli ultimissimi anni, siano amate o comunque un minimo apprezzate dallo stesso Sergio Bonelli? Affermi senza mezzi termini che la collezione storica a colori è un errore, salvo poi fare una mezza marcia indietro dando la responsabilità ad altri che si sono lamentati sui forum e alla fine affermi che ti guardi bene dal dire che la collezione storica è un errore. Parli di fantomatici personaggi che condizionerebbero le scelte di Bonelli ma ti guardi bene dal farne i nomi perchè ... dovresti sparare a casaccio che al paese mio vuol dire che non hai idea chi siano queste persone e neanche se realmente esistono. Ora non contento sposti il tiro sulle miniserie. Jason, non so tu, ma buona parte delle persone che frequentano questo forum, me compreso, sono abituati a parlare con cognizione di causa e su dati certi, in caso contrario mettiamo un bel "Secondo me" di fronte alla frase e di certo non cambiamo opinione in continuazione altrimenti la discussione diventa sterile e inutile. Mi dispiace per il "predicozzo" ma te lo sei proprio cercato. Lo accetto di buon grado, il predicozzo, visto che sono troppo più giovane di te per fare il contrario, amigo... :soldatoS: Il mio riferimento andava ad una recentissima intervista rivolta proprio a Bonelli, il quale, confermando il suo disprezzo nei confronti delle miniserie, cita questi "giovani" cui le lascia fare indisturbatamente. Se vuoi sapere i nomi vai a vedere gli autori di Cassidy,Greystorm o quant'altro:ecco, loro sono questi fantomatici personaggi ai quali il capoccia si riferisce, personaggi che non lo comandano, questo no, ma che riescono a portare a termine gran parte delle loro idee senza resistenza alcuna.

? Sergio Bonelli Editore