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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Il soggetto è veramente il minimo sindacale, è sempre la stessa storia, come ho scritto anch'io il pilota automatico che utilizza Nizzi fa innescare un meccanismo analogo anche nel lettore, che legge "a mente spenta". Ora, un lettore più esigente (quale sono stato anch'io per tanto tempo) dovrebbe solo bocciare questa storia, l'ennesima trama abusata e di nullo interesse. La cosa assurda è che la sceneggiatura, briosa e frizzante, funziona. O forse è il nostro cervello che non funziona più, abituato ormai a tanta mediocrità? Dovremmo fare causa alla SBE per averci lobomotizzati a tal punto che ci accontentiamo di queste loro misere proposte? Non so, so solo che mi ci sono divertito, mi dovrò rassegnare a un declino cognitivo evidente...
  2. Leo

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Ma infatti ero ironico, Letizia!! non hai letto quello che ho scritto tra parentesi dopo aver usato la parola "nizziani"? Qui è facile essere scambiati per nizziani quando difendi una storia di Nizzi... se proprio devo darmi una patente, allora quella è da boselliano, ma preferisco fondamentalmente quella di texiano Non mi sei attenta, non mi sei
  3. Leo

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Buonissima, l'idrolitina. Noi nizziani (tanto ormai s'è capito che qua si deve necessariamente affibbiare un epiteto ai lettori che non disdegnano Nizzi) siamo di bocca buona, grana grossa, cara Letizia, grana grossa.
  4. Leo

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Non solo quelli, che pure mi sono piaciuti. Vedere battibeccare i due come ai vecchi tempi è per me un piacere, e credo che anche Nizzi si sia divertito nel riproporre le consuete, gustose pantomime tra i due pards (a onor del vero, nell'ultima parte della storia forse eccede un po'). Ma anche il resto l'ho trovato svelto, dinamico, tosto al punto giusto, complici anche i disegni di Torti che trovo molto efficaci. Se devo giudicare l'operato dell'ultimo Nizzi, non posso che concordare con la proposta di Diablero su una collana Nixi-Tex. Ciascuno legge ciò che gli piace senza nemmeno il timore di inoltrarsi in polemiche infinite sul forum: stiamo di fatto leggendo cose diverse, assecondando i nostri gusti. Così io posso continuare a pensare che i dialoghi proposti da Nizzi siano davvero frizzanti, non semplici battibecchi tra comari né acqua gasata con la CO2
  5. Leo

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Nizzi scrive una trama fatta sostanzialmente di azione, con atti di guerriglia ai danni di nemici poco all'altezza e con un finale sbrigativo e "faraciano". Nulla di nuovo sotto il sole, sempre la solita minestra per i suoi lettori da "bagno caldo". Leggi in relax, senza impegno, nessuna sorpresa, poco interesse. Ma tutto sommato è una buona lettura. Perché c'è ritmo, ci sono dialoghi frizzanti, c'è fluidità di narrazione. C'è tutto il mestiere di un autore che sa scrivere Tex e che continua a saperlo scrivere, magari anche divertendosi, nonostante e forse anche grazie alla sua età. Perché è meglio questo Nizzi che scrive senza particolari vincoli, da vecchio leone che ogni tanto si diverte a dare una zampata, con una leggerezza che in questo caso si traduce nel brio di questa sua buona sceneggiatura, che quello che non si vergognava di proporre Cane Giallo e i Fratelli Donegan, quando era bollito ma non voleva, perniciosamente, mollare.
  6. Leo

    [Texone N. 06] La Grande Rapina

    La grande rapina lo considero il mio Texone preferito. Una storia stupenda, una grande prova d'autore di entrambi gli autori. Oggi me lo sono ritrovato tra le mani, non ho potuto per ragioni di tempo leggerne che una minima parte, ma ricordo l'entusiasmo che in me hanno prodotto le varie letture nel corso di questi oltre trent'anni. Mi innamorai di Ortiz, un amore che non è mai venuto meno anche in futuro, nonostante le ultime prove non fossero all'altezza del periodo iniziale. Nizzi ispiratissimo, autore credo di un vero e proprio capolavoro della saga. Era ancora il suo periodo migliore, e credo che questa sua storia, un western sporco e cattivo come poche altre avventure del nostro, sia da annoverare tra le sue vette più alte. Magnifico.
  7. Leo

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    E purtroppo è uno dei punti di partenza della storia. Un'altra cosa su questa storia: il soggetto è ottimo. La sceneggiatura è più che buona, ma si velocizza molto nel finale. Boucher scompare di scena troppo rapidamente, quando sembrava avere i crismi per essere invece un cattivo di altro spessore. Credo che l'accelerazione delle ultime scene, che ha impedito uno sviluppo più arioso e magari epico, sia la solita costrizione dei due albi, quando magari, con qualche pagina in più, poteva darsi maggior robustezza alla fase finale.
  8. Leo

    [760/761] La pattuglia scomparsa

    La storia è buona, anche grazie alle sottotrame che la alimentano e all'ottimo personaggio di Lagarde. CONTIENE SPOILER Mi resta però un tarlo: già il giorno dopo l'arrivo al Forte di Tex e Carson con Big Frank come prigioniero, c'è un avvocato pronto a difendere quest'ultimo e degli scagnozzi pronti a farlo fuori una volta che sarà scarcerato. Ma come ha fatto, in quelle sperdute latitudini, Pierre Boucher a sapere che Big Frank era stato preso prigioniero? Già il giorno dopo, soprattutto. E subito convincersi ad ammazzarlo. Da qui parte poi l'avventura, con Tex che convince Frank ad affidarsi a loro per non essere fatto fuori dai suoi ex sodali. Sta in piedi? Secondo appunto: Carson che si fa fregare. Non aggiungo altro. Lagarde è un personaggio riuscito. La debilitazione per lo stress patito nei giorni in cui, nell'inverno più glaciale, tutti i suoi compagni sono morti si aggiunge alla probabile prostrazione mentale che già il tenente doveva avere per la morte della fidanzata. Il suo amico Larry e la sua Angelica tornano a consigliarlo, lo rendono paradossalmente più lucido proprio in quei momenti di nebbia in cui parla da solo. Ci sta che Nadine se ne innamori e che comprenda il dramma interiore e la malattia di quello sfortunato. I disegni sono più caricaturali del solito, alcune vignette francamente rese male, con personaggi storti e scalcagnati. Discontinua la resa dei personaggi, da Nadine, a volte bella ragazza e altre volte poco gradevole, a Big Frank e ai pards. Solo su Boucher c'è continuità, perché brutto e truce lo è sempre, anche nelle vignette migliori. Come simili disegni, con le loro sproporzioni e con i loro aspetti sgraziati, possano entusiasmarmi e narrare con così tanta efficacia una storia nordica come questa, è una contraddizione che non mi spiego, un mistero della fede. Poco male, non lo svelo, me li godo e basta. È comunque un espediente classico, usato in mille situazioni da Glb, Nizzi e Boselli. In effetti sono troppo lontani da casa, ma le spiegazioni potrebbero essere tante, e di solito, anche in passato, non ci sono state date. Forse stavolta Ruju poteva inventarsi qualcosa, dato che il Canada è in effetti un tantino lontano, però io credo che spiegazioni su quest'aspetto possano pure essere tralasciate.
  9. Leo

    Galleria Di Tex Di Disegnatori In Generale

    Molto molto belli entrambi i disegni, non solo i personaggi (grazie per il "mio" Carson) ma anche per gli sfondi, realizzati in maniera perfetta. Ci vuole mano e talento anche solo per copiare, complimenti Bob
  10. Leo

    [70/72] Pueblo Bonito

    In effetti no. Nizzi, soprattutto il Nizzi dei primi tempi, che secondo me ha sempre avuto più problemi sui soggetti che sulle sceneggiature, si "rifugiava" spesso in situazioni e personaggi ripresi da Glb, con alterne fortune. Nel caso di Zhenda, la retcon è del tutto gratuita e non giustificata nemmeno dalla qualita della storia.
  11. Leo

    [438/440] Gli Invincibili

    La storia è interamente di Boselli. L'ho intervistato anni fa su questa avventura e gli ho fatto presente che lo sparo al ragazzino in processione era una scena inconsueta per la sua carica di violenza. Lui mi rispose che il ragazzino era solo stato ferito (ma in realtà dalla vignetta non si evince questo, glielo dissi anche) e che comunque la scena (che per me come ho già detto è bellissima) andava contestualizzata. In quell'intervista gli chiesi pure cosa ne pensasse dei terroristi politici alla Shane (che in patria aveva ucciso poliziotti e uomini politici) e lui mi rispose che anche Michael Collins e Mazzini adottavano metodi terroristici, ma sono stati eroi per la libertà delle rispettive patrie.
  12. Leo

    [438/440] Gli Invincibili

    Il mucchio selvaggio non c'è solo nella scena finale, ma anche nella sequenza, drammatica e bellissima, della processione di sangue. Sono omaggi ma al contempo sono scene perfettamente incastonate nella storia, non sterili rimandi ma momenti centrali delle vicende narrate. E' una sceneggiatura ricca di rimandi: coglie elementi dalla Storia, dalla letteratura, dal cinema e li mescola in una vicenda raccontata in maniera semplicemente entusiasmante. Pensate che gli Invincibili sono esistiti davvero, davvero hanno assaltato il cellulare e davvero hanno ucciso un poliziotto. È tratta dalla Storia anche la successiva fuga verso la ferrovia nonché l'assassinio politico, narrato poche pagine dopo, di Lord Cavendish, a seguito del quale Boselli fa fuggire Shane verso l'America. Per l'assassinio del poliziotto, inoltre, furono condannati a morte - pare - alcuni uomini che forse non avevano commesso il fatto, mentre il principale colpevole riuscì a fuggire. Mi è sempre piaciuto pensare che quegli uomini fossero tanti Danny Moran, che magari avranno maledetto, in punto di morte, il loro Shane, colui che nella realtà li ha abbandonati. Mi piace pensare che Boselli abbia attinto anche da questa circostanza per tratteggiare il personaggio di Danny, traditore per un senso di rivalsa nei confronti di Shane ma in definitiva vittima della sua codardia. Per me questa resta la storia più bella della saga. Dopo Il Passato di Carson.
  13. Leo

    [Texone N. 20] Canyon Dorado

    Il peggiore credo sia invece Mercanti di schiavi. Assurdi i livelli a cui era arrivato l'autore e con lui il nostro personaggio.
  14. Leo

    [Texone N. 20] Canyon Dorado

    Una storia dinamica, c'è Cochise, accadono un mucchio di cose. Ma... ma è priva di mordente, di pathos, di ispirazione. È un compitino, a tratti divertente, ma mai realmente convincente. Il Texone dovrebbe ospitare sempre storie di un certo spessore, come Sangue sul Colorado o L'ultima Frontiera. Così invece è uno spreco.
  15. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Una recensione semplicemente bellissima. Complimenti, mi hai reso questo Texone ancora più prezioso. Sarebbe da stampare e da tenere tra le pagine di Sangue sul Colorado. Io sarei stato più largo sul voto, ma importa poco. Naturalmente concordo anche su La ballata di Zeke Colter, storia berardiana, breve ma poetica e intensa. La migliore, tra quelle dei magazine, per me.
  16. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Di fatto lo sto facendo. Ho due pile di texoni da leggere, e credo che il grosso siano di Nizzi, perché non sono i più recenti...
  17. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Come ho già scritto qualche post fa, la lettura di questa storia mi ha lasciato pienamente soddisfatto, a differenza di quanto accadde in occasione della prima lettura. E anche quello di Parlov l'ho rivalutato dopo. Questo perché ai tempi delle uscite di questi texoni, Nizzi mi aveva già nauseato. Siamo molto prima del Tex 500, Nizzi non era ancora male, si era ripreso dalla crisi, ma trovavo le sue storie ripetitive, soprattutto trovavo non reggessero il confronto con quelle di Boselli, che erano un'altra cosa. Quindi capisco quello che dici. Ora, che sono più sereno nei confronti di Nizzi e posso giudicarlo a freddo, trovo che molte sue storie siano riuscite, anche nel post 400. Lo stesso mi è accaduto con Parlov, ad esempio, e lo stesso con un'altra sua storia senza molte pretese, L'uccisore di indiani, uscita su un Magazine, che ho trovato molto buona nonostante ne avessi un ricordo non troppo esaltante.
  18. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Completamente d'accordo. Ma a te è piaciuto alla fine? Volendo darne un giudizio? È lì che si crea la polemica appunto. Ma almeno per stadera finiamola qui
  19. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Beh, un po' mi hai spinto tu a pensare che intendessi questo. Dopo hai detto che ti riferivi soprattutto ad altri tempi, che forse io non ricordo bene. Il problema non è il primo post appunto, ma l'esasperazione dei successivi, che trapela da toni che come ti ho detto appaiono derisori. O comunque troppo tranchant. Cerca di non cedere all'esasperazione
  20. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Intendi che il forum è un covo di nizziani che zittiscono i critici? Questa è la percezione che hai del forum? Ore contro anni, dici. Ma chi ha criticato questa storia prima di te non lo ha fatto con i tuoi toni. Che sono sferzanti, derisori. Gli altri avranno detto che a loro la storia non piace e perché. Tu invece parli di boiate, di personaggi rincoglioniti, di scene ridicole, deridendo quasi chi la storia la ha invece apprezzata, poi posti immagini con una pretesa di oggettività che è solo tua. È il tuo tono, che fa la differenza. La polemica spesso nasce da lì. Tra l'altro, stavolta non c'è stata vera polemica, ma un rintuzzarsi a vicenda di opinioni. Grande Tex ha difeso una cosa, e tu dici che difende l'indifendibile. Poi sono intervenuto io a dire perché ritengo che tu sbagli, ma l'ho fatto al massimo con un po' di ironia, non certo col tono di chi voleva zittire. Direi che questo topic non è l'esempio giusto per parlare di un forum che addirittura darebbe lezioni di "silenzio" a chi non è allineato. Ho sempre pensato che qui ci sia la massima libertà di espressione, e mi sorprende questa tua lamentela.
  21. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Trovo davvero distorta questa chiave di lettura, francamente. Anche questa, la trovo distorta. Tutti questi che non si palesano perché hanno paura di parlare di Nizzi, di CHI hanno paura, nello specifico? Chi sono tutti questi fan nizziani che attaccano i critici di Nizzi? Io non ne vedo. Io non sono nizziano, anche se un certo Nizzi l'ho amato molto e lo amo tuttora. Ma pur ammettendo che io lo sia, davvero "faccio paura"? Fa paura Grande Tex, sempre cosi educato? Faccio veramente fatica a pensare che si possa aver "paura" di qualcuno di noi. È spesso il contrario: uno loda Nizzi e spesso si sente dare del minus habens (non a lui, ma a Tex rincoglionito, che è come dare indirettamente del rincoglionito anche al lettore che apprezza le boiate, le ridicolaggini, le sceneggiature scritte coi piedi e Tex e Carson rincoglioniti) Abbiamo delle percezioni diametralmente opposte. Anche sul clima di paura. Incomprensibile, per me. Ma davvero. E addirittura "è quello che volevano". Ma che volevano chi?
  22. Leo

    Galleria di Samuele Frasca

    Bellissimi Carson
  23. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ora, non vorrei alimentare il loop, ma il fatto che allontanino le donne da un luogo che sta per essere attaccato, magari subendo un assedio che potrebbe finire sanguinosamente, non mi sembra quell'idea ridicola che tu cerchi di far passare. Per te è sempre tutto ridicolo, da scompisciarsi dalle risate. Mah! Il fatto stesso che le donne siano viste nel vecchio accampamento da uno degli sgherri di Maclean è un caso fortuito, derivante dal fatto che lo sgherro in parola ha fatto un giro largo per evitare la pista. Nessuna contraddizione, per me. Nessuna boiata, appunto. Il primo che passa, ok, ma solo perché ha fatto un largo giro per evitare la pista della valle. Scelta di sceneggiatura altro che indifendibile, ma assolutamente legittima e sensata. Le differenze rendono questa storia non una scopiazzatura, ma solo una storia ispirata a un'altra opera. Le differenze, che sono poi i veri punti di forza della storia: - il bel dialogo tra padre e figlio, lo scontro tra generazioni e diverse epoche, una scena a mio modo di vedere molto riuscita. - il fatto che i ragazzi siano fratello e sorella, stratelefonata quanto vuoi, ma non per me, e immagino per tanti altri lettori. - l'intervento del vecchio con l'uccisione del proprio figlio, atroce, tragico, stupendo. - i personaggi di contorno, tutti ottimamente caratterizzati, come l'infermiera, lo sceriffo, il giudice. Sono questi elementi, non certo la componente d'azione - che è simile in tante opere narrative - a rendere la storia "berardiana". Io l'ho adorata. Ma sono di grana grossa anch'io Sei fortissimo. Tu questo lo chiami "sceneggiare con i piedi". Non c'è bisogno di spiegare che le attenzioni del ragazzo colpiscono Maud. E se nella prima scena il pestaggio sconvolge la fanciulla, nel successivo incontro lei, un po' ingenuamente, si fa irretire dal bel ragazzone. Non c'è davvero bisogno di esplicitare le ragioni della "trasformazione" di Maud, nelle storie d'amore di quell'età i comportamenti contraddittori sono la norma. Le tue capacità divinatorie rendono te un essere eccezionale, ma non confonderti con la media dei lettori. Non molti di noi sono svegli quanto te, quindi noi, poco inclini all'intuizione, le storie ce le godiamo. E tra i "noi" ci sono tanti utenti, da quello che ho letto in questo topic. Tutti poco svegli Rimane una bella rivisitazione di un film, con varianti importanti e con una loro profondità. Resta una bella storia, almeno per il pubblico di grana grossa. Un forum intero di lodi sperticate... che tu ti senti in dovere di distruggere. Tanto che devi autocontrollarti per non farlo. Perché non accetti che alcuni queste storie le trovino belle? Perché non pensi che tutte le magagne che vedi tu magari gli altri non le vedono, sempre ammesso che ci siano davvero (perché in molti casi io continuo a non vederle nonostante tutte le tue iperdettagliate spiegazioni, vedi questa storia o Fuga da Anderville). In definitiva, perché non ci abbandoni alla nostra cecità? Perché non ci lasci credere che Babbo Natale esista, e non ci lasci godere di una storia come questa se la troviamo bella? Perché devi distruggerla a tutti i costi minando il piacere ingenuo di quanti, più naif di te, la ritengono un capolavoro? In una parola, Diablero, perché sei così cattivo?
  24. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Tex poteva benissimo intervenire prima di essere colpito. Il fatto che lo faccia il padre però è shoccante. È un colpo di scena a mio parere perfettamente riuscito. All'epoca non avevo più un buon rapporto con Nizzi, tanto che guardavo con diffidenza ogni cosa scritta da lui. A distanza di anni, mi rendo conto invece di essere molto soddisfatto di alcune sue storie che al tempo della loro uscita, intossicato da Nizzi, lessi controvoglia. Questa è una di quelle, e mi rende felice smentire il me stesso dell'epoca. Peraltro, anche nel post 500, sui soggetti di D'Aversa, scrisse alcune buone storie. La crisi era soprattutto sui soggetti, mentre dal punto di vista delle sceneggiature era spesso sorretto dal suo solido mestiere. Certo, ciò non toglie che nel post 500 ci siano anche "prodezze" impubblicabili, vere offese al lettore.
  25. Leo

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Assolutamente discutibile, certo, mi sembra del tutto pleonastico e inutile volerlo rimarcare qui. È sottinteso che si tratta di un mio personale parere, così come quello di virgin che io richiamavo. L'ho trovata molto ispirata, anche nella caratterizzazione dei personaggi secondari (il timido Vernon, lo sceriffo, il giudice). Ne' la si può definire una scopiazzatura de Il Cavaliere Pallido, posto che le trovate più apprezzabili fanno riferimento alla rivelazione circa il rapporto di parentela tra i due ragazzi e l'uccisione del proprio figlio da parte del vecchio McLean, aspetti non presenti nel film. I disegni di Milazzo, poi, valorizzano anche gli aspetti più di dettaglio della sceneggiatura. Per tutti questi elementi messi insieme, io la ritengo una storia preziosa, importante. Tra le prove più significative dei Texoni.
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