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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Mi sembra invece che le ultime due (I Trappers di Yellowstonre e i Sabotatori) abbiano avuto riscontri positivi (tra cui i miei). La storia che piace a tutti forse è una chimera, ma credo che proprio a te, in "PASSATO", sia riuscita questa impossibile impresa Purtroppo le parole scritte, diverse dal confronto verbale, di sicuro non aiutano a capire appieno lo stato d'animo di chi abbiamo di fronte, e più volte quello che tu definisci un tono "polemicuccio" può essere sembrato qualcosa di più...(anche) da qui le reazioni accese della giornata odierna. Sul maisucolo, lungi da me gridare, io volevo sottolineare. Scusandomi per la mia ignoranza netiquettiana, porr? rimedio le prossime volte, anche se non nascondo che il grassetto mi piace meno del maiuscolo sisi Infine, sul Signore dell'Abisso: la rilegger?, ormai l'ho promesso... ma, omini verdi a parte, la ricordo come una storia non verosimile, e questo proprio non mi va già in Tex. Le uniche due che oggi ricordo con piacere (ma sono proprio le uniche, forse perchè l'elemento inverosimile è comunque discreto) sono la bellissima Colorado Belle e l'avvincente Omicidio in Bourbon Street. Per il resto (UDITE UDITE, e qui urlo) io non ho mai più riletto (e quindi neanche ricordo) le storie di Mefisto (non espelletemi dal forum, vi prego :_sigh ). Sempre per la stessa ragione. Leggo Dylan Dog, leggo Dampyr, e li leggo per i loro temi. Ma in Tex, voglio trovarci il West, non l'horror West!Comunque la legger?: vi farà sapere...
  2. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Beh, Mauro, ognuno ha le sue motivazioni, e ce le avranno anche quelli del Ku Klux Klan o i nazisti. Non si possono conoscere le motivazioni di tutti, questo è vero, ma le motivazioni di UN personaggio di una storia, peraltro centrale come vorrebbe il titolo, penso che debbano essere spiegate. L'assenza di motivazioni rende questo personaggio, IMHO, debole, DEBOLISSIMO. E, ribadendo che non ricordo Il Signore dell'Abisso (e lo dico tranquillamente, senza crocifiggermi, perchè a me le storie con gli uomini verdi o comunque non verosimili non piacciono e poich? la lettura è svago quella lettura probabilmente non mi svagherebbe) e quindi non posso sapere se le motivazioni di Esmeralda fossero note oppure no, mi pongo dal punto di vista di chi NON HA MAI LETTO TEX, e quindi se ne infischia di Esmeralda e delle storie inspiegate GLBonelliane. Se uno non ha mai letto Tex, e legge questa storia, può restare preso dalla stessa, ma può anche (a molti è successo, è un dato di fatto) storcere il naso di fronte a un personaggio senza storia. E questo SOPRATTUTTO perchè non conosce Tex, appunto. Ymalpas parla di tradizione e di maturit?: sono d'accordo, se GLBonelli non spiegava le motivazioni dei personaggi che creava, non vuol dire che questa fosse una scelta felice, o replicabile ai nostri tempi. A mio parere ora il lettore vuole di più. E tra i "COLPEVOLI" di questo volere di più, ci sei proprio TU che in altre occasioni hai creato personaggi la cui storia e il cui retroterra, pur riassunti in pochissime vignette, ce li hanno resi cari. Quelli erano PERSONE, tangibili e con lo spessore conferitogli dal loro passato che il lettore ha potuto conoscere (ripeto, anche in pochissime vignette, non ci vuole necessariamente un albo in più), questo (Espectro) chi ?? Boh!
  3. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Vabb? va, tra te e Borden, non mi lasciate molta scelta... io me li vado a riprendere, ma ricordo quegli incredibili uomini verdi... Quello è un Tex che non mi piace: non conosco Tex? No, conosco Tex, ma evito qualche suo lato a me non troppo gradito... Comunque tra qualche giorno commenter? la storia nell'apposito topic dopo averlo letta: ripeto, non mi lasciate alternative, tra te e Borden...
  4. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Quello del Signore dell'Abisso sono io > Ne ho talmente un brutto ricordo (non amo le storie inverosimili in Tex) che non l'ho mai più riletto. Però non si può dire, per questo, che non conosca Tex. Non conosco UNA storia di Tex che ho letto, ho odiato e per questa ragione non ho mai più ripreso... E poi, se anche non conoscessi affatto Tex, e lo leggessi PER LA PRIMA VOLTA, come dici tu, credo comunque di avere il diritto di "salire sul pulpito" per criticare una storia che non mi è piaciuta. Io amo le tue storie, mi esaltano, mi emozionano, mi lasciano dentro qualcosa di profondo: sei stato il mio idolo di ragazzino (un MITO), e ho fatto addirittura un viaggio in Irlanda per una "fissazione" che mi era venuta dopo aver letto Gli Invincibili... Per rimanere alle tue storie recenti, I Trappers di Yellowstone e i Sabotatori mi sono piaciute molto, e i miei commenti a quelle storie sono più che positivi (non conoscevo Tex neanche allora? ). Stavolta però mi ergo sul pulpito per criticare, anche in maniera forte, un personaggio (non una storia, che in fondo mi è piaciuta) che proprio non ho capito: senza passato, n° futuro, n° presente, visto come si fa liquidare in pochissime pagine. Per me Espectro non ti è riuscito, e come amo Shane e Clemmons, Mitch e Corbett, così consentimi di odiare questo Espectro , senza accusarmi di non conoscere Tex!
  5. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Beh, Ammiraglio, se provassimo a togliere il Tenente dalla storia, avremmo che Iniquez va subito ad avvertire il colonnello Ramos della presenza dei rangers e dei navajos, il Colonnello parte subito ad affrontarli e si ha lo scontro finale. Fine della storia. Il Tenente è molto importante, invece, perchè, non dando retta, coraggiosamente, a Iniquez, differisce il momento della comparsa del Colonnello consentendo alla storia di avere un maggiore respiro. E poi, una delle scene più belle è quella che vede gli uomini del Coronel attaccare addirittura con un cannone un povero villaggio messicano solo per far fuori questo Tenentino che ha avuto il coraggio di ribellarsi ai soprusi del ras locale. Ed eccolo lo scontro finale, che avviene alla fine del terzo albo e la cui causa indiretta è proprio la rettitudine di questo ufficiale della Guardia Rural. L'albo Gli Schiavisti e la fine di Nel rifugio di Espectro lo vedono sempre protagonista, e io trovo che sia uno degli elementi migliori dell'intera vicenda. Lo spazio ad altri protagonisti lo si è tolto non concedendo un quarto albo a questa storia, semmai, ed ?, questo sè, un vero peccato.
  6. Io esco dalla lettura di questa storia con un forte senso di soddisfazione e di appagamento: la ritengo davvero bella, per la varietà di situazioni che si presentano, per il ritmo galoppante e per la copiosa messe di bei personaggi che la popolano. L'ambientazione e i disegni, innanzitutto, sono superbi, e già abbiamo quindi un grande scenario per gli attori di questa storia, che sono tanti e ben costruiti. Innanzitutto i ricconi dell'est, e tra tutti il britannico Lord Brunel. La sua figura di piedidolci che però se la sa cavare e riesce a guadagnarsi con il proprio valore l'amicizia dei Nez Percé secondo me è davvero ben riuscita. Jack65 cita Blekmacigno e il Comandante Mark, e non mi sento di dargli tutti i torti, ma, a mio parere, i siparietti dolci e la gran quantit? di complimenti vanno contestualizzati nella particolarissima situazione propostaci da Boselli: in definitiva, pensare che dei rudi guerrieri Nez Percé concepiscano il piano di rapire degli influenti ostaggi per farne oggetto di una complicata trattativa diplomatica (e quindi da non maltrattare), richiede un pò di "connivenza" da parte del lettore. Accettata però quest' idea, ecco che anche il rapporto di simpatia che si instaura tra rapitori e rapiti non è più così improbabile, e il rapporto tra Lord Brunel e Tall Bull acquista verosimiglianza, accattivandosi (almeno per me) le simpatie del lettore. Oltre a Lord Brunel, proprio Looking Glass è l'altro gran personaggio di questa storia. Non si vede tantissimo, ma sua è l'idea che muove la vicenda: il rapimento volto a conquistare una posizione di forza nelle trattative a difesa del territorio della sua bellissima riserva. Nel dialogo tra lui e Langford, il capo indiano mostra tutta la sua consapevolezza sulla politica dei bianchi, che non faranno mai propria la causa degli animali del parco e dei nativi Nez-Percé. Ed è proprio per questa sua consapevolissima sfiducia che architetta un piano così ardito e in definitiva ricco di fantasia: un piano innovativo, pazzesco, quasi, che però mi rende molto gradito questo personaggio. Non è uno stupido, è conscio delle difficoltà del suo piano, eppure lo porta avanti con fiducia sapendo di non avere alternative per fasi ascoltare, ed è semplicemente straordinario nell'autorevolezza (condita anche da un bel cazzotto) con cui riduce alla ragione uno dei suoi giustamente scettico per quel piano troppo aleatorio. Poi c'è Randy, con il suo rinsavimento prima e con la sua morte poi, che per me ha costituito un autentico colpo di scena. E lo stesso Brent, con quel gesto a suo modo "pietoso", pur essendo una carogna, si dimostra una figura interessante nella sua imprevedibilità. Infine, Harry Yount. Al di là della simpatia che subito ispira questa "vecchia pellaccia", lui è il risolutore della storia, con la complicità delle forze della natura da lui ben conosciute e sfruttate al meglio (che rischio però far passare i rangers su quello stesso punto!). E mi è davvero piaciuto il fatto che non sia stata la mano dei rangers ma quella della natura a fare giustizia di chi di quella stessa natura voleva impossessarsi per biechi fini. E tutti questi attori si muovono, come detto, in uno scenario molto suggestivo, anche grazie alla bravura di Piccinelli, alternandosi alla scena con sincronismi perfetti che tengono lo spettatore incollato alla lettura, senza mai concedergli uno sbadiglio ma anzi tenendo sempre vivo l'interesse. Una storia in definitiva atipica, ma forse proprio per questo IMHO davvero molto bella.
  7. Paco, straquoto tutto quello che dici. Mi discosto solo dal definire questa storia un capolavoro: d'altronde, se tu ti sei autodefinito un lettore "sempliciotto", io mi autodefinisco un rompib... Non un capolavoro, per me, ma una grandissima storia, e ti do assolutamente ragione quando la definisci paradigmatica tanto da doverla far leggere ai neofiti texiani per introdurli al mondo del ranger. La scena della vasca è in effetti tra le più belle a mia memoria, e quando Tex rimprovera a Carson la sua lentezza nello sciogliere i nodi, dicendogli: "la verità è che tu in questa vasca ti stai sollazzando un mondo" l' mi è partito l'applauso: mi è venuto da pensare (ma forse è solo una mia sensazione) che questa battuta sintetizza perfettamente l'intimit? tra questi due grandi amici, che riescono a sorridere e a tirarsi su anche di fronte a una morte terribile... Altra straordinaria scena è quella del processo iniziale descritta da Wasted: veramente un capolavoro, con il Giudice Bean (che, come giustamente sottolinei tu, improvvisamente scompare dalla storia) - che non trova alcun articolo che parli di omicidi di cinesi - semplicemente da Oscar.
  8. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Naturalmente questa tua considerazione mi trova del tutto d'accordo.... Beh, ragazzi, sui personaggi boselliani siamo su due lunghezze d'onda totalmente differenti. Per me i personaggi "complessi" di Boselli sono quanto di meglio abbiamo mai visto in Tex. Ray Clemmons, Shane O'Donnell, Glenn Corbett, il Sergente Torrence con la sua squadra e lo stesso Mickey Finn, la delicatissima Colorado Belle, l'Avvocatino de La lunga pista, il tedesco di Montagne Maledette, lo splendido Mitch de Gli Assassini, l'Eroe per Caso dell'Almanacco, il grande Laredo, e mettiamoci magari, nonostante il loro essere estremi, anche i Sette Assassini... avercene, di queste storie e di questi personaggi. E alla lista, per tornare alla storia di questo mese, ci aggiungo anche il Tenente Castillo: a me è proprio piaciuto, il Tenentino coraggioso conscio però della propria estrema debolezza in quella landa selvaggia in cui a dominare sono gli affaristi bastardi alla Ramos. Io non lo vedo affatto vigliacco, solo consapevole e disilluso. Ecco perchè torna a "respirare" quando trova l'insperato aiuto di Tex. E si vede che anche lo stesso Tex lo prende in simpatia e lo invita a "chiamarlo pure Tex". E quello di rimando si ricorda di quando quel Willer era stato un eore del suo paese: e in questo non ci vedo nulla di inopportuno, perchè anzi il dialogo è funzionale all'instaurarsi di una simpatia tra i due uomini che è la necessaria premessa della loro collaborazione. Quindi, nessun gran ballo delle debuttanti, secondo me. Castillo mi è piaciuto, Ramos ci poteva stare che fosse il classico cattivo che non lascer? traccia nella memoria di noi texiani, ma da Espectro, francamente, mi aspettavo di più. Preferite ai personaggi "complessi" che non amate troppo un personaggio come questo di cui non sappiamo nulla? La cui storia personale è totalmente vuota? Io, francamente, no. Lunga vita al Boselli d'antan.
  9. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Ma infatti per Ramos ci poteva pure stare (ne avevamo già parlato in questo topic in occasione del secondo albo, Paco), a patto però che Espectro avesse un altro spessore. Un cattivo senza uno straccio di motivazione (almeno Ramos ce l'ha, ed è l'avidit?) alla base delle sue nefandezze (potrebbe essere pazzia pura, ma gli altri, tipo Ray? come si giustifica la loro presenza?) che personaggio ?? E' vuoto da far paura. Se solo poi avesse opposto maggiore resistenza: si conclude tutto in così poco tempo che possiamo dire che al vuoto delle motivazioni si aggiunge il vuoto di una fine del tutto inconsistente... Sul Signore dell'Abisso, Cheyenne, non saprei dire, non la leggo da troppi anni.
  10. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Pur non condividendo le parole dei pards che mi hanno preceduto sul linguaggio di Boselli (ritengo Boselli, ma questo l'ho ripetuto più volte, l'autore delle storie per me più belle dell'intera saga), quoto totalmente Jack perchè esprime in maniera efficace tutte le mie (pesanti) perplessit? su questo terzo albo. La storia era cominciata bene, nulla di trascendentale, ma erano talmente tante le situazioni cui sembrava preludere, che mi aspettavo un gran finale. Soprattutto Espectro, per quanto io non ami i personaggi semi-pazzoidi, mi intrigava non poco, ma proprio ques'ultimo è stata una vera e propria delusione. Chi ?? Qual è la sua storia? Perchè stermina gli indiani? Perchè quei bianchi gli tengono gioco (forse Espectro gli permette di arraffare di tanto in tanto l'inverosimile tesoro del sotterraneo)? Soprattutto, ma come può essere così ingenuo da far entrare nel proprio covo uomini sconosciuti senza disarmarli? Già Riago, la prima volta, avrebbe potuto farlo fuori, se non fosse scappato per il rotto della cuffia da un passaggio segreto; alla seconda occasione, ecco che Tex lo fa secco. E fa secchi tutti, e cala il sipario sulla vicenda, E NESSUNO DI NOI SA PIU NIENTE DI NIENTE SU QUESTI PAZZOIDI E SULLE LORO MOTIVAZIONI. Che personaggio è quello che NON HA PASSATO, NON HA FUTURO, E HA UN PRESENTE COSI' SBIADITO (come avversario si dimostra davvero di infimo livello... la difficolt? sta tutta nella mirabolante quanto improbabile impresa di Tiger Jack che, come ben dice Jack, dobbiamo sorbirci per così tante pagine...). Per non parlare dell'altrettanto opaco Ramos: in un mio precedente commento al secondo albo, dicevo che Ramos era un personaggio incolore e ipotizzavo che questa fosse stata una scelta consapevole di Boselli che non voleva sottrarre spazio al vero cattivo Espectro. Ma mi sbagliavo: Espectro non ne ha di spazio... Con tutto il rispetto per il grande Mauro, di cui resto un fedelissimo ultr?, qui non posso che esprimere tutta la mia personalissima delusione per una conclusione troppo affrettata, senza nerbo e senza antagonisti veri.
  11. Leo

    [108/109 ] Massacro!

    Storia che, ancorché breve, riesce a regalare situazioni intense. Rivediamo in essa il Tex implacabile de Il Giuramento (d'altronde parliamo dello stesso periodo), che, anche in questo caso, si erge a giudice e boia e, prima di giustiziare il condannato, si "diverte" a sue spese spaventandolo a morte. La scena che lo vede imitare un lupo e lanciare cupe risate ricorda da vicino l'epilogo di Brennan ne Il Giuramento, così come la pistola con un colpo solo della scena finale richiama la "pietà" del ranger nei confronti di Sherman nella stessa storia (come fatto notare da Don Fabio nel topic su Il Giuramento). Buona storia, quindi, con i disegni del primo Ticci già entusiasmanti.
  12. Leo

    [109/113] Chinatown

    E' possibile che Janet abbia una certa conoscenza della cultura e della psicologia cinese, senza dimenticare che di solito le comunit? cinesi, dove compaiono le varie tong alla "Drago nero", vengono sempre presentate come un corpo separato, chiuso nelle proprie superstizioni e tradizioni, e pronto a fare fronte compatto contro ogni tentativo di penetrazione occidentale. Evidentemente Janet capisce e parla anche il cinese, cosa insolita forse ma non certo impossibile (non è detto che ad una signora di allegri costumi debba per forza mancare il cervello ). In più si mostra ai suoi accoliti sempre mascherata. E supponendo anche, ma non credo, che i cinesi sappiano che è una donna bianca, se i navajos hanno accettato un bianco come capo perchè ne hanno compreso il valore, e addirittura Zagor viene reputato un inviato di Manito per rendere giustizia a Darkwood, perchè no in quel caso? Se Janet li avesse convinti di essere, che so io, una messaggera di Confucioè Mah,Cheyenne, la bella ragazza americana, giovane e di facili costumi, sia pure con un cervello di prim'ordine (ammettiamo che conosca pure il cinese), che diventa capo di centinaia di fanatici (quasi una vera e propria religione), che hanno costruito per lei passaggi segreti e una fitta rete di protezione, senza averla mai vista ma lasciatisi impressionare da una maschera, per me è davvero troppo inverosimile. Diversi i casi di Tex e Zagor (situazioni senz'altro improbabili, per carit?) che consolidano col tempo, e dando prova del loro valore, la stima che le popolazioni indiane sono sempre pronte a tributare nei confronti degli uomini valorosi. Tex, poi, ha sposato la figlia di un capo, che era cresciuta in una missione tra i bianchi... Sono situazioni improbabili, ma, ripeto, consolidate dal tempo e dalle speciali capacità di Aquila della Notte e dello Spirito con la scure. Ma che Janet abbia avuto la capacità, solo con la propria sottigliezza psicologica, e ad un'età non certo veneranda (e quindi non deve aver avuto solo le capacità, ma anche il TEMPO), di asservire a sè un'intera comunit?, ce ne vuole... non riesco a mandarla già. Cosè come non riesco a mandar già l'atteggiamento di segretezza di Tex, la sua estrema piccionaggine nel farsi impiombare dalla maliarda, e l'incredibile incapacità della stessa, in una stanza di pochi metri quadri, di sparare all'impazzata senza far secco proprio nessuno... Mi sembra che GLB abbia proprio esagerato, in questa storia.
  13. Leo

    [109/113] Chinatown

    Su questa storia sarà una voce fuori dal coro. Nonostante un'OTTIMA prima parte (mi è piaciuta davvero e non poco), non riesco comunque ad esprimere un giudizio positivo. Probabilmente, se, come dice Don Fabio, la storia fosse finita con la morte di Janet, sarebbe stato meglio, senza quell'inutile appendice messicana che a mio parere ha solo allungato il brodo. Ma, anche se fosse finita con Janet investita dalla diligenza, comunque io non avrei potuto dare un apprezzamento pieno. Ciò perchè ritengo, come Cheyenne, che GLB avesse chiaro fin dall'inizio quale dovesse essere il ruolo della bella Janet, e la stessa frase incriminata è da intendersi, per me, nel senso che le da' Cheyenne. Ma, a mio parere, questa identit? tra Janet e il Drago, oltre ad essere totalmente inverosimile, come sottolinea Pedro (come fa ad avere tutto quell'ascendente sui cinesi, che addirittura si suicidano pur di non tradire il Drago!?!), è del tutto infelice. Si capisce immediatamente dove GLB vuole andare a parare (l'ho capito pure io, che non sono un giallista e ho capacità intuitive prossime allo zero...), ma, nonostante tutto, l'autore continua a tenere il lettore sulle spine (si fa per dire...) facendo recitare a Tex la parte del misterioso che non vuole dire nulla neanche ai suoi fidatissimi pards (accampando pretesti risibili). Carson, rimbecillito, non capisce nulla di quanto gli sta attorno, non fa che chiedere a Tex "Chi è il Drago?" pendendo dalle sue labbra, si arrabbia con lui per il suo stare abbottonato e infila una gaffe dopo l'altra dovute proprio alla sua ignoranza circa la reale identit? del Drago. GLB, alla ricerca quasi esasperata del sensazionalismo (tenere desta l'attenzione del lettore sulla fantomatica identit? del Drago che solo il grande Tex è riuscito ad intuire) d' vita a un personaggio (quello di Janet) e a situazioni a mio parere troppo artificiali, posticce, assolutamente incongruenti e inverosimili. Per le ragioni sopra esposte, proprio non me la sento di dare un giudizio positivo su questa storia. Salvo solo la prima parte, per il suo ritmo serrato, per i suoi dialoghi godibilissimi, per la spettacolare scena della devastazione delle fumerie d'oppio, per gli straordinari disegni di un superlativo Letteri, qui in forma smagliante.
  14. Leo

    [103/106] Il Giuramento

    Questa storia è indubbiamente una pietra miliare della saga. Ha dei momenti che sono vero e proprio capolavoro, sequenze indelebili per ogni appassionato di Tex. In questa storia il Tex che siamo soliti conoscere (duro, ma giusto) scompare per lasciar posto ad un uomo spietato, implacabile, appunto. Ma ciò che più mi colpisce non è tanto la sua reazione a caldo, quando non perdona Tucker o Higgins perchè sconvolto dalla perdita della moglie (come dice Don Fabio) o perchè ha ancora nelle narici il sentore di putrefazione e le immagini di desolazione di quel villaggio che era il suo mondo (come sottolinea Paco), quanto la sua determinazione omicida anche molti anni dopo, quando il tempo avrebbe dovuto lenire il dolore, e la maturit? e gli anni passati a servire la giustizia avrebbero dovuto renderlo non più distaccato, questo no, ma meno sanguinario. Questo, francamente, mi ha colpito. Certo, ci sono delle attenuanti: Brennan è un bastardo omicida, e Tex, nonostante gli anni, ha ancora nella mente quello che definisce il periodo più bello della sua vita. Anche qui, sono stato colpito da un aspetto: mentre Carson parte in missione per il Nord, Tex, invece di accompagnare l'amico-collega, sceglie di tornare a casa e di vivere per due anni ininterrotti nel villaggio navajo, passandoli a cacciare con i guerrieri e a godersi la sua bellissima moglie indiana. Ecco il Tex umano, che tante volte ci lamentiamo di non vedere. Un Tex che se ne infischia del lavoro e degli amici impegnati in situazioni magari pericolose, e che preferisce stare a casa con la sua donna. E' un uomo giovane, Tex, e questi sono i suoi anni più belli... questa affermazione mi è rimasta impressa, perchè, forse per la prima volta, ho provato un sentimento che ritenevo non si potesse provare per il ranger: la tenerezza... Ecco il Tex uomo, e non solo e sempre super-uomo. E sicuramente anche quanto dice Don Fabio sul mancato rispetto della parola data è un altro aspetto di quell'umanit?, così messa a nudo in questa storia: in un caso, è l'umanit? delle piccole cose, e della serenit? domestica, in un altro è l'aspetto deteriore dell'essere umano: il desiderio di vendetta e di distruzione... Ecco perchè questa storia è straordinaria: per quanto detto sopra, ma anche per la dolce Lilyth che saluta (per l'ultima volta) il suo uomo, e per quello stesso uomo disperato che giura vendetta su una gelida tomba di pietra, e per quella lancia che si spezza, e per il volto del nemico sopraffatto dal terrore nel finale... Momenti capolavoro, indimenticabili, ma (e so di rischiare la lapidazione), non tutta la storia è capolavoro, a mio parere. Come ben dice Pedro Galindez, la seconda parte perde quella splendida e vibrante tensione emotiva della prima, e cede il passo ad inseguimenti ripetuti e di cui si conosce già la fine. Quindi, a mio parere, storia immensa per le sue scene madri e per l'unicit? di Tex, ma non un capolavoro in tutte le sue parti. PS una piccola curiosità: avete notato che in un paio di occasioni Tex fa delle domande e si risponde da solo? Sono (almeno credo) errori di attribuzione del fumetto al personaggio. Si tratta di due vignette, nello specifico, che ora non posso indicare con precisione... PPS Come si può leggere l'articolo di "Bila"? Il link non è più attivo...
  15. Peste, Ymalpas! Ma come le trovi tutte queste chicce? Non parlo solo delle copertine, ma anche del particolare di Bignotti e del malfunzionamento delle Poste... Chapeau -ave_ -ave_ -ave_ clap clap clap
  16. Leo

    Berardi E Boselli A Salerno

    Visto che sarete l' insieme, tu e Berardi... :rolleyes:ti ricordi di quella propostina di qualche settimana fa su una storia che veda insieme Tex, Carson e Ken Parker? Magari su un maxi... Tu hai risposto che, nonostante fosse un'idea ardita, ne avresti parlato a Berardi... quale migliore occasione? :indianovestito:Facci sapere...
  17. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Quoto Ymalpas per dirmi d'accordo con lui su molti aspetti, anche se continuo a ritenere, come ho scritto nel mio precedente post, che la storia tutto sommato sia buona e si faccia leggere bene. Lo quoto su singoli aspetti, in particolare quando sottolinea l'inutilit? dell'inseguimento nel deserto degli uomini del colonnello (in particolare l'inseguimento di cui è protagonista Kit Willer) e il fatto che in generale si vada troppo "a spasso" per il deserto. Non mi sono annoiato, questo no, anche perchè le miniere "lager" e il villaggio indiano infestato dal vaiolo, uniti all'aspettativa per Espectro, a mio parere rendono la storia comunque intrigante e costituiscono un'adeguata premessa alla parte finale. Tu hai citato (anche) Gli Invincibili, ed è vero che Boselli spesso affretta i propri finali (d'altronde, lo ha dichiarato lui stesso): io credo che questo a volte gli riesca e a volte no, ma le volte che gli riesce (come ne Gli Invincibili) non vedo nulla di sbilanciato nel furoreggiare finale che chiude degnamente una storia "accuratamente" preparata nei due albi precedenti. Anche qui, pur con qualche lungaggine di troppo, vedo "accuratezza" nell'allestimento dello scenario in cui si consumer? l'atto finale, e spero di non essere smentito/deluso dal finale.
  18. Storia intensa, ricca d'azione e dal ritmo serrato. D'accordo con Don Fabio che Tex e Carson praticamente non fanno nulla per capire chi hanno di fronte perchè trovano già tutto bell'e cucinato dall'agente Pinkerton (e questo nuoce alla bontà della storia). Peraltro non ho ancora digerito lo sganassone di quest'ultimo a Carson col Vecchio Cammello frastornato che si deve far difendere dalla balia Tex: questo è un tratto di Nizzi che proprio non mi piace, far risaltare sempre e comunque il grande Tex facendo apparire Carson bolso e debole. In netto contrasto con i disegni, peraltro: Carson appare giovane e aitante, con un fisico bestiale; in effetti, da come lo disegna, si vede il grande amore di Civitelli per Carson, che lui stesso ha confessato. Già, Civitelli: che dire? Non lo amo nelle storie western, gli preferisco autori dal tratto sporco, perchè nel mio immaginario il West è sudicio, polveroso... ma in questa storia cittadina, come già avete detto tutti, è semplicemente superlativo, e non solo per la città, ma anche per l'effetto della neve che fiocca... Indimenticabile!!!
  19. Leo

    Tex Vs Mefisto:la Saga Infinita!

    Io invece la penso diversamente da te e non capisco perche' ti devi augurare che questi volumi non vendano quanto dovrebbero. Non li puoi o non li vuoi comprare?benissimo, nessuno ti obbliga a farlo. Ok, sono storie ristampate decine e decine di volte, ma non credi che ci sono dei lettori che ancora non hanno letto tutta la saga di Tex contro Mefisto e che finalmente possono avere dei volumi interamente dedicati a loro?Io fortunatamente non ho problemi finanziari e posso acquistare qualsiasi cosa esca di Tex in edicola o in libreria, ma se non avessi la possibilita' di farlo mi augurerei lo stesso che questa ennesima iniziativa editoriale venda bene lo stesso. Finche' Tex ha del mercato anche con delle ristampe vuol dire che la sua fine editoriale e' sempre piu' lontana. Quindi ben vengano questo tipo di proposte se contribuiscono a rendere sempre piu' vivo il mito di Tex. Io la penso come Anthony. Io non comprer? questi volumi. Perchè dovrei? Possiedo già quelle storie in altre versioni e quindi destiner? i miei soldi ad altre iniziative, tuttavia accolgo questi volumi con soddisfazione e plauso e mi auguro che vendano benissimo. Nel mercato che ci ritroviamo ogni iniziativa che dia visibilt? a Tex ed al fumetto in generale non può che essere ben accetta. Se poi queste storie saranno accompagnate da un solido apparato redazionale, magari con qualche retroscena delle storie, beh.. chissà ci potrei perfino fare un pensierino dopotutto. Confesso, infine, che non ho mai capito, l'atteggiamento di chi si augura che qualcosa che a lui non piace sia un fallimento. Se una cosa non piace o non interessa basta non comprarla, augurarle di non avere successo lo trovo incomprensibile.Quoto su tutta la linea. Non li comprer? e non perchè li abbia tutti, ma perchè non amo Mefisto e le storie inverosimili. Tuttavia, spero che vadano bene, perchè ogni iniziativa di successo contribuir? alla salute editoriale del nostro ranger e perchè può intercettare fette di pubblico che magari oggi non seguono Tex ma sono invece potenziali fruitori della serie. E scusate se è poco.
  20. Per caso ieri sera mi è capitato tra le mani "La leggenda della vecchia missione". E' stato il mio primo Tex... ricordo un giorno d'estate molto ventilato, con me bambino incazzatissimo con mia madre che in edicola m'aveva comprato 'sto coso invece di Akim!!. Vedendomi contrariato, mio padre mi diceva di provare a leggere Tex, che era mooolto più bello di Akim... E così, aspettai che tutti andassero a dormire per la "siesta" pomeridiana, mi sedetti all'ombra della veranda della nostra piccola casa al mare, e, di nascosto, per non dar soddisfazione ai miei (ero effettivamente un bambino rompi...), cominciai a leggere... e fu folgorazione!!! Da allora, non ho mai smesso, e la mia vita e questi miei anni sono stati accompagnati (anche) da Tex. Credo che alla base del mio amore viscerale per il vecchio Carson (che preferisco anche a Tex) stia proprio il fatto che la mia prima storia è stata questa: devo aver pensato che, nonostante il fumetto si chiamasse Tex, il reale protagonista fosse quel baldo "giovanotto" nei panni di Fra' Carson. Scusate il tono nostalgico, ma non riesco a dire altro: è stato il mio primo Tex, per me sarà sempre Tex. Non posso fare commenti sulla storia, perchè soggetto, sceneggiatura e disegni (peraltro magnifici) sono un elemento "fisico" di qualcosa che per me è intangibile (? un giorno d'estate, è un capriccio infantile, è i miei nonni e i pini di fronte casa, è il profumo delle pagine sfogliate)... Volevo condividere con voi questi ricordi perchè credo che più o meno tutti ricorderemo sotto forma di "mito" il nostro primo Tex, che non è stato un albo qualsiasi, ma un frammento indimenticabile delle nostre vite!
  21. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Mah, a me non è piaciuto granch? come personaggio in sè: è una figura tipica, poco "illuminata"... ma credo che sia stato volutamente concepito così: la star deve essere Espectro!@Cheyenne: anch'io ho apprezzato molto la scena su Don Chisciotte: Carson è un grande ("un caporione locale?" )...
  22. Leo

    [618/620] Gli Schiavisti

    Letto finalmente il secondo albo. La storia si mantiene su buoni livelli, con il Tenente Castillo che conferma le aspettative della vigilia: sicuramente non un eroe tutto d'un pezzo
  23. Leo

    [428/429] I Lupi Del Colorado

    ): per contro, la sua amicizia con Jesse Kimball è molto più sottolineata ed espressa in maniera maggiormente sentimentale di quanto non fosse quella di Tex con Ortega in "Gilas!" ( anche Jesse Kimball è ritratto del resto in maniera piuttosto idealizzata ): Nizzi in questo caso sembra essersi messo sulla scia, sia pure alla lontana, di Boselli ( che enfatizza sempre molto questo sentimento ), il risultato è però IMHO tendenzialmente un po'troppo "adolescenziale" e incline al sentimentalismo. Tex recita nella storia il ruolo dello stratega, assumendo inoltre la stessa parte recitata da Carson e Tiger in "Gilas!", ciò però ha la sgradevole conseguenza di ridurre ai minimi termini la partecipazione dei due pards. I disegni di Fusco sono di ottimo livello. In sintesi ( e IMHO ):soggetto 6,5sceneggiatura 7disegni 9Quoto in tutto Pedro Galindez. Ho appena riletto questa storia, e ci avrà messo sè e no venti minuti, e non per la mia velocit? a divorare Tex, ma per la sua inconsistenza... Kevin Kimball è in effetti un personaggio "alla Boselli", ma, a differenza di quelli di Boselli, questo personaggio è tratteggiato con troppa superficialit?, quasi senza convinzione, e mi trovi perfettamente d'accordo nell'utilizzo dell'aggettivo "adolescenziale", sia per il suo atteggiamento, ma anche per l'incompiutezza caratteriale del ragazzo e del personaggio. Storia sufficiente, niente di più, per i testi. Fusco, invece, sempre ad ottimi livelli.
  24. Leo

    [289/292] I Dominatori Della Valle

    La trama è trita e ritrita, e ci sono due piccionate grosse come una casa (le già citate spalle che consentono agli avversari di Tex di metterlo fuori combattimento...) Nonostante questo, non posso non quotare Don Fabio: che storia, ragazzi!!! Anche per me è un CAPOLAVORO! Quoto anche la frase precedente, ripresa da West10, per sottolineare che anche a me questa storia ricorda molto gli spaghetti western di Sergio Leone, anche se, curiosamente, non per i momenti di difficolt? sottolineati da West, ma anzi per i momenti in cui il Nostro è più in forma: Ma non solo le scene mi entusiasmano: qui Nolitta mette in piedi una squadra di comprimari che restano impressi nella memoria: in primis, ovviamente, la splendida figura del Colonnello Watson, anima nera ma raffinata, il cui epilogo è indimenticabile Poi, Ella, la figlia del Colonnello, elemento risolutore della storia (che mi ricorda tanto il figlio di Bascomb in Rio Hondo di Nizzi, altra storia di questo filone che io ho amato molto) Loretta Powell, nella sua breve e tragica apparizione, e la Sig. ra Macon, nella sua comparsata più leggera E poi, ultimo ma assolutamente non ultimo, la poetica figura di Skinny, con la sua ministoria nella storia che è un capolavoro nel capolavoro. Tutta questa superba struttura, di scene e di personaggi, è sostenuta: - da grandi dialoghi: vorrei sottolineare la scena, secondo me molto significativa, in cui il contadino Macon si dispera per aver ucciso un uomo, lamentandosi con il destino per averlo reso una belva sanguinaria, salvo poi scoprire che ad uccidere è stato Tex: "sono io la belva sanguinaria" dice Tex, con Macon imbarazzato e con Tex che rincara che è inutile parlare, che considerazioni di tal genere se le è sentite ripetere per tutta la vita... quant'? significativa questa frase, secondo me è un momento che rivela tanto della psicologia del nostro ranger... - da disegni perfetti, che rendono alla perfezione un grande, sporco, maledetto, Ovest Americano. IMHO, una sola parola per definire questa storia: CAPOLAVORO
  25. Leo

    [523/525] I Lupi Rossi

    Anche secondo me, questa storia, pur bella, è un gradino sotto quelle grandi di Boselli. La vicenda di Colpo Coraggioso e Cavallo Bianco mi piace molto, mentre trovo un p? "sfilacciata" la parte avuta dai bianchi cattivi in questa storia: il solito agente indiano (tra l'altro, che bisogno c'era di riesumare Quayle, che aveva fatto una ben magra figura all'inizio della storia) che, in combutta con i maggiorenti mafiosi del paese, cerca di incastrare gli indiani per poter far intervenire l'esercito... Mah, mentre in altre storie questo canovaccio è credibile e d' luogo a vicende epiche (penso a Fiamme sull'Arizona o a Il Presagio), qui è chiaramente un pretesto (e, in quanto tale, sa di "posticcio") per movimentare la storia dei due veri protagonisti della vicenda, appunto Colpo Coraggioso e Cavallo Bianco. Quindi, seppure i due personaggi mi piacciano molto (e infatti mi piace molto l'albo I Lupi Rossi), la storia in sè non la reputo straordinaria. Una scena mi è però piaciuta moltissimo, ed è quella in cui lo sciamano Pawnee rassicura Cavallo Bianco circa i suoi sentimenti positivi nei confronti del suo nemico Colpo Coraggioso. Lo sciamano dice a Cavallo Bianco che lui e Colpo Coraggioso dovevano essere stati fratelli nel Regno degli Spiriti, e questo faceva sè che ora, nel regno degli uomini, essi fossero spiriti affini, solo per caso nati con nazionalit? diverse e destinati ad essere nemici. Secondo me un momento di poesia, che ci tenevo a citare.
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