Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    3050
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    165

Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Penso che in realtà Ymalpas si riferisse alle storie di Boselli, non a quelle di Nizzi.
  2. La mia risposta di prima vale anche ora. E' fondamentale la componente soggettiva. Per tuo zio, è evidente che Tex fosse morto nel 1980. Il resto lo acquistava per "dovere" di lettore, magari, ma non c'era verso di farglielo entrare. Eppure Fuga da Anderville è un capolavoro, ci sta benissimo accanto alle opere immortali di GLB, ma non per tutti è così. Tex starnazza. Tex fa morire Tom. Non è il Tex di GLB. Dipende dal metro che si usa, dalla soglia di tolleranza di ciascuno. Ma in generale, il Tex degli anni 80-90 nizziano era vivo, era un Tex di qualità. Ma non tutti lo accettano. Per alcuni, Tex era morto già allora (tuo zio). Per altri, Tex non era mai stato meglio prima. E' un altro capolavoro, con un Tex purissimo, glbonelliano, ma con la cifra corale di Berardi. Un binomio straordinario. Secondo alcuni, Nizzi non sarebbe glbonelliano, Boselli sì. Nizzi credeva che fosse esattamente il contrario. Per me, il Boselli degli anni novanta era uno stupendo Tex 2.0; si è normalizzato solo molto dopo. Ma senz'altro era glbonelliano, e senz'altro molti suoi capolavori stanno nell'Olimpo texiano.
  3. Leo

    [Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie

    Penso sia il miglior color da molto tempo a questa parte. Seguono spoiler. Tornando a casa Un antagonista bellissimo e odioso, l'incarnazione del male. In poche vignette, se ne ricostruisce il vissuto di bambino traumatizzato dalle violenze del padre nei confronti della madre, da cui trae una sorta di morbosa misoginia che lo porta ad uccidere tutte le donne che incontra. Peraltro in nome di una malintesa superiorità della propria madre che, stoicamente, quasi fosse un dovere, sopportava le percosse del marito, come se questo fosse l'unico contegno che una donna dovrebbe tenere in tali circostanze. Un uomo in definitiva profondamente corroso da un ambiente domestico tremendo, che sfoga tutto il male che si porta dentro con crimini terribili. Finché il destino, dice lui stesso, gli ha opposto un osso troppo duro... il disegno di Benevento è bellissimo: in una vignetta a L rovesciata che occupa praticamente mezza pagina, si staglia su un cielo viola inframmezzato da una tenue luce di stelle un Tex Willer poderoso, letteralmente l'incarnazione del Destino, del Bene che alla fine arriva e trionfa sul Male. Siamo tutti rassicurati dall'arrivo del nostro inesorabile cavaliere. E invece, non sarà lui il risolutore della storia, in un finale atroce che lo vede inerme spettatore... Veleno giallo È facile capire chi sia lo sceriffo, ma anche qui, la scena della stalla nella quale, nella luce abbagliante di un sole crudele, il ragazzino vede suo padre appeso per il collo, facilita in qualche modo l'empatia per il personaggio. Il peggior nemico Storia avvincente nella sua brevità, con bei personaggi di contorno. Una pepita d'oro Anche questa una storia riuscita, con la bella scena finale della ragazza che stringe a sé la grossa pepita che dà il titolo alla storia. Un vecchio debito Forse la storia più debole del lotto, per quanto anch'essa non disprezzabile. In generale mi sono piaciuti molto anche i disegni e i colori. Insomma, pur non essendo un amante di questa pubblicazione stavolta ne sono uscito sostanzialmente soddisfatto.
  4. Volendo rispondere in maniera più puntuale e circostanziata alla domanda di Ymalpas, io credo che, nella logica purista Nolitta non possa MAI accostarsi a GLB, e questo penso sia pacifico (nella logica dell'autosabotaggio, ci metterei almeno Il Colonnello Watson). Di Nizzi, invece, pur con la premessa che tutte queste storie andrebbero rilette, penso possano dirsi glbonelliane almeno le seguenti: Per la serie regolare I Cospiratori Il ragazzo Selvaggio Nelle paludi della Louisiana La leggenda della vecchia missione I Diavoli Rossi Le rapide del Red River Le colline del vento L'Uomo con la frusta Furia rossa Gli uomini che uccisero Lincoln Le colline dei Sioux Congiura contro Custer La maschera dell'orrore Per gli Speciali Tex il grande Piombo rovente La Grande rapina L'Ultima frontiera Sangue sul Colorado Rio Hondo Poco glbonelliana, ma molto molto bella, La Congiura Fuori concorso, ovviamente, Fuga da Anderville. Questa supera GLB, Boselli, Berardi, Nolitta e tutti gli altri Di Berardi e Boselli si è già detto. Di Manfredi citerei i Texoni. Di Ruju buona parte della sua prima produzione, anche se con esiti meno significativi. Concordo nella maniera più assoluta. Infatti il mio è un post di condivisione. Io condivido quanto dite tu e Diablero e virgin su Nolitta. Anche sui concetti di autosabotaggio e intelligenza. Gli esiti sono differenti (io apprezzo la sua produzione) ma riconosco che nelle premesse avete ragione da vendere. Su Nizzi invece non mi trovo d'accordo con Diablero sulla prima parte della produzione nizziana, sopra cito le storie per me glbonelliane (con la premessa che andrebbero rilette).
  5. Gli autori che si sono cimentati su Tex sono praticamente tutti quelli che citi, a parte Nolitta. Segno che anche un lettore attento come te (che pure avrebbe bisogno di una rilettura per dare con maggior accuratezza certi giudizi, come tutti noi del resto - ma su questo torno dopo) ritiene che quelli citati si siano ben collocati (almeno per alcune storie) nel solco del creatore. Io la penso come te, credo che il Tex del primo Nizzi sia stato sufficientemente fedele a quello del suo autore originario; sufficientemente, appunto, perché la differente personalità tra i due sceneggiatori emerge nelle storie anche inconsapevolmente e credo in qualche misura inevitabilmente. Berardi, dici: un Tex eccellente, glbonelliano, ma sarebbe stato da valutare alla distanza; in compenso il suo Carson era un po' tonto, come quello di Nizzi ma anche come quello - in certi casi - dello stesso Glb. Di Manfredi citerei anche i texoni, ma tutto sommato questo autore ha spesso proposto un Tex molto particolare, forse non tanto nel personaggio in sé ma nelle trame e nei contesti, segno che non riusciva ad adattarsi del tutto ai canoni della serie. Per te e Diablero Nolitta è completamente da buttare. Si parla tanto del Colonnello Watson. Boselli anni fa scrisse da qualche parte che la riteneva la storia più bella del figlio di Glb, e non si è tradito ripubblicandola. Io vorrei rileggerla nei prossimi giorni (le storie vanno rilette per rispondere a certe analisi) ma, da quel che ricordo, Diablero ha ragione: Tex in quella storia è lontano dall'originale. Come anche in El muerto. In Giungla Crudele si fa pure buggerare. È una caratterizzazione poco fedele, quindi sostanzialmente errata. Penso che la rigorosita' delle analisi di Diablero abbia facile gioco ad evidenziarne gli scarti dai binari glbonelliani e a demolire l'intera sceneggiatura. Eppure è una storia amata da molti. È amata forse per quello che Diablero definisce qui "autosabotaggio". Per istinto, emotività, abitudine. Ma leggere è anche questo. L' "intelligenza" arriva dopo, dici. Ma la tua è l' "intelligenza" del filologo, non quella del lettore in cerca di svago. Non c'è alcun intento offensivo in quello che dico: semplicemente, tu non sei capace di leggere in altro modo, le tue emozioni sono condizionate dalla tua "intelligenza". Quando leggi Nolitta, e succede anche a virgin, vedi le sue magagne talmente spropositate da guastarti la lettura. Ti succede anche con Nizzi, ma a virgin con Nizzi succede meno. Ad Ymalpas meno ancora. Forse la loro "intelligenza" è minore della tua? La risposta sta come al solito nella componente soggettiva, che ci porta a ritenere accettabili alcune cose e altre no, ad autosabotarci alcune volte e altre no. A venire a patti con gli autori, ad essere un po' più accondiscendenti con chi e' venuto dopo. Virgin, tu, Letizia, ritenete il Tex di Nolitta un perfetto e borioso idiota. È così? Forse sì, ma altri non lo vedono così negativamente non perché si autosabotino, ma perché hanno soglie di tolleranza differenti, come per il dolore. Ciò che per te è inaccettabile, per altri non lo è, in nome magari della componente istintiva ed emozionale. Istinto e emozione non sono da prendere sottogamba, sono il primo filtro della nostra lettura. Anni fa, scrissi per il Tex Willer Magazine un articolo per il Colonnello Watson di cui andavo molto fiero. Ero proprio contento di come mi fosse venuto. La storia mi aveva suscitato emozioni tali da consentirmi di scrivere un pezzo molto partecipato. L'utente Cheyenne, stimatissima colonna del forum dell'epoca, mi scrisse che avrebbe tenuto quell'articolo sempre presente ogni volta che avrebbe riletto Cheyenne Club, perché l'aveva emozionata. Era stata commossa,lei che non era una lettrice di primo pelo, da uno scritto dilettantistico su una storia sbagliata. Evidentemente così sbagliata non lo era però. E qui torno alla domanda ultima di @ymalpas Nolitta è da proporre a un nuovo lettore che voglia conoscere Tex? No. Perché non è il vero Tex. Ma dopo che questo nuovo lettore sia diventato un affezionato lettore? Perché no? È un autore che sa emozionare, per quanto poco canonico. Si può accostare con logica purista alle storie di Glb? No. Ma si può salvare? Sarà autosabotaggio, ma io penso di sì. E Nizzi? Davvero sono da buttare anche i primi dieci anni della sua produzione? Davvero Tex è tutto da cancellare in quella fase? Io, quando rileggo il primo Nizzi, sono contento che ci sia stato. Tex starnazza davanti a Walcott? E sia, ma che bello però. Autosabotaggio, tolleranza, superficialità: chiamiamolo come vogliamo. Ma ci siamo emozionati, chi di noi ci è riuscito. Agli altri resta la rabbia del purista: legittima e sacrosanta anch'essa. Legittima anche nella sua furia demolitrice. Perché tutto sta a intendersi: la posizione di Diablero è corretta. Anzi, è l'unica corretta. Quello non è il vero Tex. È una versione apocrifa, che però forse è un bene che ci sia stata. Per chi ci si è emozionato e anche per chi non riesce a farlo, perché senza di essa in fin dei conti non sarebbe venuto Boselli e il suo rinascimento.
  6. Leo

    [767/769] Le quattro vedove nere

    A me non convince tutta la parte finale, in cui il bandito assoldato da Mesa vuole prendersi il ranch con la forza, magari distruggendolo completamente e uccidendo la proprietaria. Se fosse così semplice occupare terre e impossessarsi di ranch, perché questi fuorilegge non ci hanno mai pensato prima? Mi sembra debolissimo come pretesto, così come il fatto che l'assassino Mesa ambisca a sposare la donna e a diventare il legittimo proprietario del ranch quando in realtà è un assassino seriale braccato dalla legge. Le donne poi sono poco caratterizzate, contrariamente a quanto Ruju di solito fa con i suoi personaggi. Resta tutto sommato una storia non disprezzabile, ma nulla di più.
  7. Stavate agitatissimi. Io non lo vissi in diretta. Il primo albo, Il Passato di Carson, lo trovai insopportabile, pesante, complicato. No no, 'sto Boselli proprio non va. Nel giugno '95, quasi un anno dopo, per far passare il tempo dal pranzo all'ora della partita di calcetto del sabato, non sapendo cosa leggere ripresi in mano l'albo, cercando di leggere la storia tutta insieme. Fu una folgorazione. Il senso del Tempo. L'amicizia tradita. L'amore tormentato. Il buon vecchio Ray. Pagherà chi ha più debiti Waco. Conosco a memoria le regole del gioco. A chi appartiene quel morello là fuori. Questo e altro, per un amico. Fate come vi dice, quello è Kit Carson! Il Carson più bello di tutti i tempi. La storia che mi ha commosso di più. Ancora adesso, quando la rileggo, sento un fremito di commozione. Dai tempi di Bannock, nella storia erano passati venticinque anni. Oggi ne sono passati cinque in più dall'esordio della storia in edicola. Il Passato non è più solo di Carson, ma è anche il nostro, con le sensazioni delle riletture fatte innumerevoli volte nel corso degli anni che si sono sedimentate nella nostra memoria, divenendo parte di quel patrimonio intangibile di ciascuno di noi, fatto di memoria, conoscenza, emozioni.
  8. Leo

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    In questa storia Tex "scorre parallelo", i due bracci di fiume della storia convergono verso la foce solo nelle ultimissime pagine. In Fuga da Anderville, altra storia per me capolavoro (per te no, ma non è di questo che voglio parlare),Tex c'è in misura maggiore, ma i veri protagonisti sono i componenti della famiglia Walcott. Ne L'ultima Frontiera, c'è il "triangolo" amoroso degli orfani. Ne La ballata il protagonista è Zeke. In molte storie lui ha fatto ciò che rimproverava a Boselli. E per me sono le storie che gli sono venute meglio...
  9. Leo

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    La grande rapina è il mio Texone preferito. E dimostra che Nizzi non è solo un autore slapstick, ma che sa scrivere western. Perché questa è una storia deliziosamente western. Poi io di questa storia vado letteralmente pazzo per i disegni. Ortiz fu messo molto in discussione in seguito, ma credo che in questo suo primo lavoro fu superlativo...
  10. Leo

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Io credo invece che sia una storia di Tex, sia pure "in trasferta", posto che gioca, come dici tu, nel campionato berardiano e non in quello più puramente texiano. In questo "torneo" però non sfigura affatto, ed è, a mio modesto avviso, ben al di là del livello medio delle tre serie da te citate. Lo è grazie al personaggio di Zeke, grazie a quello - poetico - di Anatra Zoppa, lo è grazie al flashback, lo è grazie all'ambientazione. Non ha credo nulla da invidiare alle storie berardiane, nonostante Nizzi sia un autore molto diverso naturalmente da quello di Ken Parker. Sono d'accordo anch'io comunque che questa sia una delle sue storie più belle.
  11. Leo

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Vorrei unirmi ai complimenti a @Juan Ortega per la sua recensione di questa storia, ispirata e poetica come il racconto che commenta. Ci aggiungo che la trama del vecchio trapper salvato dal castoro non è originale, ma è presa da una vecchia storia che lo stesso Nizzi aveva scritto anni prima per il suo Larry Yuma. In una fase di crisi, lo sceneggiatore si rifà a sé stesso, come in questo caso, o a vecchi film, come nel caso di Sangue sul Colorado. In entrambi i casi, due storie kenparkeriane, pensate infatti per due artisti molto evocativi, entrambi legati a pregresse esperienze western con l'impareggiabile Berardi. In tutte e due le circostanze, se il soggetto è attinto da altre esperienze narrative, il quid delle storie risiede nelle sceneggiature, poetiche, drammatiche, a loro modo epiche. Entrambe berardiane, per atmosfera, lirismo, stile. Due delle storie a mio parere più belle del Nizzi post crisi, e poco importa se il nostro abbia recuperato vecchie trame o si sia rifatto a idee altrui: ciò che conta è lo svolgimento della sceneggiatura, la resa della storia, il connubio tra questa e lo stile dell'artista chiamato a realizzarla graficamente. Un Nizzi post crisi, in questi casi ben poco in crisi.
  12. Leo

    IL PEGGIOR TEXONE

    Una volta hai scritto mi pare che ti piacque Il Grande... quindi non tutti. Nemmeno la grande rapina ti è piaciuto? Se non come storia di Tex, almeno come storia western?
  13. Leo

    IL PEGGIOR TEXONE

    Perché curioso? Direi che è normale, in una serie così longeva e scritta da così pochi autori... anche per me, il mio peggior Texone è di Nizzi, ma anche il mio migliore (La grande rapina) lo è.
  14. Leo

    IL PEGGIOR TEXONE

    A mio parere, il peggior Texone - ma solo per la trama, non per i disegni - è Mercanti di Schiavi, di Nizzi e Sommer. Una storia noiosa, senza guizzi, senza nerbo, mi pare anche - vado a memoria - che avesse qualche buco di sceneggiatura. Una pessima storia, insomma.
  15. Leo

    [767/769] Le quattro vedove nere

    È molto sfortunato. Se lo sgherro non lo avesse riconosciuto, non si sarebbe fatto fregare. Inoltre, è entrato nella casa di donna Isabella per un caso non preventivato, a causa del salvataggio di Charity. Credo che questa sequenza sia costruita bene. Kit ostaggio aumenta il livello di difficoltà dell'impresa. Sarebbe bello se Charity non intervenisse, ma ho proprio paura anch'io che in qualche modo la bella è destinata a riscattarsi...
  16. Leo

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Provvidenziali per la sceneggiatura... ma nulla di grave Ok, grazie, ottima spiegazione. Abbastanza fastidiosa, devo dire...
  17. Leo

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Ho bisogno di una mano: a pag.75, Tex dice a Carson che è stato più difficile del previsto trovare il ranch in cima alla Sierra... ma non è il ranch che avevano già visitato nel primo albo? Da qui in poi, alcune forzature: i banditi che fuggono dal ranch portando con sé i cavalli anche dei compagni uccisi. Ma come fanno? Mi sembra solo un espediente per impedire un inseguimento immediato da parte di Tex e Carson, ma poco verosimile. Poi, per mettere una pietra tombale sull'inseguimento, lì in quelle lande deserte, una "provvidenziale" guarnigione di rurales... mi hanno tanto ricordato le scalcinate compagnie di cavalleria di Nizzi, che intervengono a togliere le castagne dal fuoco non per conto di Tex, ma dello sceneggiatore... Per il resto, un buon divertimento, un buon albo. Non so se sia stata solo un'impressione dettata dalla consapevolezza di ciò che è accaduto, ma man mano che ci si inoltrava nell'albo, mi pareva che i disegni perdessero nerbo, vigoria, risultando più elementari e tirati via... era l'autore che si congedava, trasponendo nel proprio tratto, sempre piu stanco, l'approssimarsi della fine. Mi ha immalinconito, resterà nella storia.
  18. Leo

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Per me è sempre stato così, da sempre.
  19. Leo

    [190/191] El Muerto

    Nella classifica degli altri eroi Bonelli, Mister No c'è due volte e ken è troppo in basso. Non mi sorprende, è solo ingiusto..
  20. Leo

    [Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento

    Lei in un primo momento dice a Carson di aver visto la lanterna magica all'est, e che preferiva l'aria pura dell'Ovest. Più tardi gli dice che i dottori dell'est la guardavano in un modo tale che lei aveva già capito tutto... Carson lo sapeva? Sì, non sappiamo quando lo apprende, ma alla fine va a trovarla in sanatorio. Che rapporto c'era stato tra di loro? Non lo sa nessuno, nemmeno il lettore lo sa. Il padre di Eve chiede più volte a Carson: cosa c'è stato tra di voi? Ma Carson non risponde... non lo svela a nessuno, neppure al lettore. È un segreto che muore con Eve. E perché Shepard tratta così freddamente sua figlia che lo cercava? Perché questo padre non va mai a trovare la figlia malata? Un padre che è un ranger ma anche un farabutto, rapisce la figlia di un capo indiano ormai finito non per usarla davvero come merce di scambio (non avrebbe ormai alcuna utilità il vecchio capo) ma per torturarla e seviziarla, evidentemente in preda ad un vizio perverso col quale tenta di lenire tutta la rabbia che ha in corpo. Una rabbia anche per la sorte di Eve? Apparentemente sembra che non gliene importi nulla, ma intanto affoga il malumore nell'alcool, definisce la vita ingiusta per quanto accaduto a Eve e chiede a Carson cosa ci sia stato tra loro. Anche Shepard, nella sua malvagità, per me è un piccolo mistero. Proprio come sua figlia Eve, in merito alla relazione con Carson. Io propendo col pensare che tra i due non ci sia stato nulla se non una profonda ma fugace amicizia, con la ragazza che, amante della lanterna magica e della letteratura avventurosa, idealizza il bell'uomo dal baffo e pizzetti neri (ci credo che si innamorano tutte, come si fa a resistere?! Guardate anche la mia "foto profilo" del forum: ci si innamora del giovane Cammello, dai ) vedendo in lui il prode moschettiere Athos che la salverà dal male, per lei rappresentato dalla tubercolosi. E in qualche modo Carson terrà fede all'impegno, sia pure nella finzione della lanterna magica nel cui padiglione Eve si addormentera'.
  21. Leo

    [Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento

    Infatti sono tra coloro che hanno apprezzato molto il tuo commento, esplicitandolo con un "mi piace"
  22. Leo

    [Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento

    Grazie Letizia per l'apprezzamento. Il messaggio di Diablero è condivisibile e legittimo, dico solo che stavolta la storia è talmente particolare che, pur ascrivendosi alle quote rosa, di cui uno può legittimamente stancarsi, al contempo se ne discosta, spiccando per originalita'.
  23. Leo

    [Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento

    In realtà proprio dal punto di vista sentimentale io non l'ho trovata stucchevole. Non sappiamo nemmeno se davvero ci sia stata una storia d'amore tra i due, e a che livello sia arrivata. Era un coinvolgimento, un'empatia, un'amicizia speciale. Quasi più "letteraria" (con i rimandi ai cavalieri e alle dame, alla lanterna magica, al finale che io credo sia ispirato al libro di Bufalino "Diceria dell'untore") che reale. È un sentimentale non dongiovannesco, ma intimo, profondo, doloroso. C'è solo Carson al capezzale della ragazza, una ragazza che è già malata quando i due si conoscono. Questo è un punto importante: è un rapporto già minato dalla malattia, un legame di fatto impossibile, o a tempo. Perché la ragazza sa che è questione di tempo, non ha la leggerezza delle fanciulle della sua età. Forse per questo il loro rapporto è più cerebrale, forse per questo Carson appare più un angelo custode che non un amante: vuole proteggerla, sente il desiderio di starle vicino, non vuole necessariamente portarsela a letto. Al capezzale c'è solo lui, non il padre di lei. Un padre carogna, che affoga nell'alcool il suo male di vivere. Quel male che non gli consente nemmeno di essere un padre. È una storia piena di sottotesti, poco manifesta, che chiede al lettore di immaginare i rapporti sotterranei tra personaggi. Chiede collaborazione, non spiattella tutto. Chiede empatia. Eccone la particolarità, almeno per come la vedo io.
  24. Leo

    [Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento

    Eppure io sono convinto che questa non è l'ennesima storia simile. Non c'è amore fisico (almeno, non credo, da quello che ricordo), è una storia di dame e cavalieri, quasi medievale più che western. Anzi, senza tempo. C'è un amore platonico, un incontro tra anime gentili e coraggiose, diversi rimandi letterari. A mio parere è invece in questo senso una storia molto originale, declina il tema del fascino del vecchio Cammello in modo inedito, completamente nuovo. Non un fascino dongiovannesco, ma direi quasi cerebrale, intimo, nobile.
  25. Leo

    [Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento

    È indubbio che il Carson di Nizzi sia stato spesso questo che delinea Diablero. Aggiungerei che non è soltanto tonto, ma spesso debole, per nulla all'altezza della sua fama. La balia Tex non deve solo spiegargli le cose, lo deve anche difendere nelle situazioni in cui si mette nei guai (come nel caso dell'ultimo color, che secondo alcuni è solo un intermezzo comico quando invece è un vero e proprio tradimento del personaggio). Però l'ironia dei dialoghi tra i due pards io credo sia davvero molto felice. Così come anche le continue lamentele, o i pensieri non espressi indirizzati al suo aguzzino Tex. Storie come La Congiura, La leggenda della vecchia missione, i Cospiratori, ci regalano un Carson divertente, simpatico, brillante. Più di quanto non abbia fatto prima Glb e di quanto farà dopo Boselli. La cifra comica che Nizzi conferisce a Carson, la verve ironica, non sono un elemento negativo, ma hanno anzi contribuito a rendere l'idea dell'amicizia tra i due uomini, hanno fatto "sentire a casa" il lettore grazie a un humour riconoscibile, codificato e brioso insieme. In conclusione, Carson deve molto a Nizzi. Ma è anche a credito nei confronti dell'autore modenese per tutti quegli aspetti che sottolineavi prima tu e che sono innegabili. Aspetti fortunatamente ribaltati da Boselli che, nella sua encomiabile operazione di recupero del personaggio, ne ha nuovamente esaltato l'elemento epico (sin dall'esordio con la sua prima indimenticabile storia), perdendo però quel brio, quell'ironia, quella vivacità, che costituivano la parte più bella e riuscita della narrativa nizziana.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.