Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    2931
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    152

Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Questo numero zero è un vero e proprio prequel. Alla fine dell'albo, mi è venuto un brivido al pensiero che, idealmente, la vignetta successiva possa essere la prima de Il Totem Misterioso: per tutti i diavoli... Ma se l'ottimo numero zero è un prequel a tutti gli effetti, le altre avventure non lo saranno, perché andranno ad incunearsi tra gli interstizi, andranno a colmare i vuoti lasciati dalla penna di GLB. Alla fine, per un lettore che tra cento anni volesse cimentarsi in una lettura cronologica della saga, sarà come se il Tex dei primordi fosse stato scritto a quattro mani, in perfetta collaborazione ed alternanza tra GLB e Mauro Boselli (e i suoi collaboratori). Una collaborazione che abbatte le barriere del tempo e che vede il personaggio affrontare mille avventure, in una ideale e continua staffetta tra sceneggiatori (ma anche disegnatori: De Angelis e Galep, poi Andreucci e Galep, e via di seguito). Ciò è normale in un fumetto, ma ad esempio in Tex è avvenuto con l'avvento di Nolitta alle sceneggiature in epoca abbastanza tarda, mentre qui la staffetta comincia sin dal primo numero, o appunto anche prima. E' come se GLB e Boselli stessero scrivendo ORA a quattro mani la saga di Tex, in un'opera unica che non è una riscrittura ma un arricchimento di ciò che già esiste che mai sarà messo in discussione. Credo che, se GLB è in grado oggi di vedere cosa sta accadendo alla sua creatura, vedere a quali mani essa è affidata, ne sarà felice, e così anche Sergio. L'ottimo primo albo è una promessa per il futuro. Non so quanti acquisteranno la nuova collana, nella mia edicola di paese ne sono arrivati dieci, come la regolare. Ho chiesto al mio edicolante di farmi sapere come andranno le vendite. Speriamo bene.
  2. Leo

    [696/699] L'ombra del Maestro

    Beh, questa sarebbe una soluzione narrativa interessante! Come al solito, sai lavorare di fantasia. Tuttavia, nonostante questa soluzione possa intrigarmi, non credo che la storia prenderà quella direzione, per due ragioni: 1) Il Maestro, per ora, si sta servendo dei capi cinesi, non li sta uccidendo. Sono per lui un mezzo, non carne da macello. Nulla vieta che possano esserlo in futuro, d'accordo, ma per ora questo elemento non c'è. E comunque Byrnes ha troppo fiuto per consentire ad un potenziale e pericolosissimo terrorista di crescere troppo, alle spalle degli altri boss. Diventerebbe un avversario insuperabile per la stessa polizia. No, non credo che sia questo il gioco di Byrnes. 2) è un poliziotto spiccio, per nulla garantista, ma si deve contestualizzarlo nella New York dell'ottocento, preda e ostaggio delle sue gang. Tex probabilmente disprezza i suoi metodi (così diversi dai suoi, che dà sempre all'avversario la possibilità di difendersi, anche se poi, nei fatti, non così diversi, visto che anche gli interrogatori di Tex si concludono sempre con un colossale pestaggio ai danni del malcapitato), ma riesce ad apprezzare alcune qualità dell'uomo. Per me è un personaggio in chiaroscuro, dove il chiaro ha la meglio sullo scuro.
  3. Leo

    [696/699] L'ombra del Maestro

    Manhattan continua nel solco del primo albo, con - purtroppo - nuove forzature e con una pregevole sceneggiatura. Cominciando dalle prime, agli episodi del primo albo che non mi hanno molto convinto (Tex e Carson in penitenziario a riconoscere un prigioniero detenuto da anni, la fuga del suddetto prigioniero più rocambolesca di quella del Conte di Montecristo, il veleno dall'effetto istantaneo), si aggiunge la trappola per Tex. Il pirata fluviale irlandese Slip non è quasi ancora arrivato nel rifugio di fortuna trovatogli dal Clan na Gael che già i cinesi ne preparano il rapimento. Ma non in un momento qualunque, attenzione, lo rapiscono proprio mentre stanno per arrivare Tex e Carson! Come facciano a sapere che stanno arrivando, non si sa. Comunque arrivano "in tempo", e i cinesi fanno giusto in tempo anche loro a scappare e a farsi inseguire da Tex. Il quale però, da solo, non riesce a raggiungere il cinese, nonostante questi sia impacciato dal prigioniero. Comunque, alla fine il cinese riesce a fuggire, prendendo Tex in trappola. Per me questa sequenza, pur adrenalinica e divertente, è improbabile, e si aggiunge alle soluzioni improbabili del primo albo ricordate sopra. Peraltro, si ha l'impressione - dall'ultima tavola - che i cinesi vogliano parlamentare con Tex. Ma se è così, perché avrebbero rischiato di ucciderlo pochi istanti prima? I cinesi lanciano i loro dardi avvelenati contro Tex e Carson, e più di uno, tanto che l'irlandese Pad muore, oltre allo sfortunato cinese che si ferisce con il suo stesso dardo avvelenato. Se l'intento iniziale della trappola è quello di parlamentare con Tex, non si capisce come i cinesi possano prendersi il rischio di accoppare i rangers. Potevano certamente trovare una soluzione più semplice per allearsi con loro. Se, al contrario, non c'è alcun intento di parlamentare, e la trappola è solo l'extrema ratio, allora sono curioso di capire come Tex si trarrà d'impaccio. Sarà forse Carson ad aiutarlo, dopo una vita che è Tex a tirar fuori dai guai i suoi pards? Non mi dispiacerebbe se fosse così. Questo aspetto lo capiremo meglio solo nel prosieguo. Credo però che l'idea della trappola per parlamentare sia meno coerente - per le sopra descritte modalità del rapimento e della fuga - dell'ipotesi che invece si voglia far cadere Tex in trappola per nuocergli. L'altra forzatura che mi pare di aver riscontrato è l'arrendevolezza dei capi cinesi nei confronti del Maestro. Non so, mi è venuto da pensare che, se uno straniero avesse ucciso un capo mafia italiano durante una riunione della "cupola", altro che asservimento e sottomissione sarebbero stati riservati al Maestro. Troppo teneri, troppo cedevoli, per essere boss delle gang cinesi di Chinatown. Nel commento al primo albo, avevo detto che, pur non amando le soluzioni che mi paiono improbabili, il primo albo era comunque promosso a pieni voti tanto era stato divertente e avvincente. Posso dire lo stesso per questo secondo albo, i cui punti di forza sono: - nell'ispettore Byrnes, poliziotto molto realistico, anche nel suo saper essere bastardo. Il terzo grado del cinese è una gran scena: Tex rimprovera Byrnes MA non fa nulla per impedirgli di pestare l'inerme avversario. Il Tex che conosciamo noi, a volte impulsivo, forse sarebbe intervenuto. Stavolta non può, assiste ad una palese ingiustizia, senza dubbio con un certo disprezzo per il collega newyorchese ma con molto realismo e pragmatismo. Sa di dover camminare sulle uova, di non giocare in casa, di essere a malapena tollerato dal pur cordiale Byrnes. Sa che non può permettersi colpi di testa. In seguito si capisce che, nonostante tutto, Byrnes continua a stargli simpatico. Sta simpatico pure a noi, pur con tutte le riserve del caso; - in Nick Castle, che nelle pur brevi apparizioni, sovrasta finora il più celebre collega criminale Maestro. E' duro e spietato, sembra davvero lui la mente della banda. Bella anche la sua trovata di celarsi tra i freaks del teatro e l'idea di invitare allo spettacolo lo stesso ispettore Byrnes. Personaggio indubbiamente affascinante; - in molte sequenze scritte superbamente, come la scena del teatro, con quell'abbozzo di metanarrativa che si ha quando Buffalo Bill descrive e recita le fatiche letterarie di Ned Buntline; e ancora il brillantissimo siparietto del telefono, o la rissa che finisce "in amicizia" al Clan Na Gael. Bella anche la piccola parte riservata a Pat, tenuto in disparte per un motivo che potrebbe essere diverso da quello dichiarato ufficialmente da Castle; - in un ottimo Kit Carson, protagonista non solo nelle scenette divertenti (bella quelle delle parole francesi ma brillante in generale in tutte le tavole) ma anche sempre nel vivo dell'azione. All'inizio dell'albo, è lui che entra per primo (una volta tanto, grazie Borden) nel covo del boss cinese dove è trattenuto l'ispettore Byrnes; così come dopo è sempre lui che smania all'idea di entrare nella sede del Clan Na Gael, dove comincia a menar sganassoni sempre per primo (anche perché per primo viene provocato). In definitiva, le forzature già citate non mi consentono di dire che questa storia sarà tra le mie preferite. Non ci riesco, sono incapace di far salire una storia nel mio personale Pantheon se ritengo che alcune soluzioni narrative siano improbabili o forzate (che poi non è detto che lo siano, dico che IO le trovo così). D'altro canto, mi sto divertendo molto, è una storia inusuale, non fosse altro che per l'ambientazione, ed è una storia ricca, per la copiosa messe di elementi in gioco (la polizia di NY, il Clan Na Gael, le sette cinesi, il Maestro e Nick Castle, Buffalo Bill e Ned Buntline, il mitico Pat, la stessa città di New York con le sue strade brulicanti di vita, i suoi ponti e i suoi pali del telefono, il suo teatro). E' una storia densa, sia di personaggi - che si avvicendano sulla scena con perfetti sincronismi - che di parole, che alimentano dialoghi corposi e mai verbosi. Aspettiamo il resto con fiduciosa trepidazione
  4. Io direi di non trascendere in termini inappropriati. Non credo che Dix sia sessuofobico perché pensa che: Non lo credo. Ma non capisco sinceramente la sua posizione: arriva immancabile la scena di sesso, dici. Ma perché? Perché lanciarsi in previsioni fondate sul nulla? Ci sono mille modi, come dice Carlo, per raccontare la presenza di un personaggio femminile. D'Antonio ne è un esempio, ma anche Lena lo è. E anche Fiore di Luna. Non capisco questo mettere le mani avanti: se Tex fa sesso, abbandono la serie. Ma perché? Aspettiamo e leggiamo, no? Io mi fido di Borden, perché lui CONOSCE Tex e sa fin troppo bene dove può spingersi e dove è meglio fermarsi. Ragazzi, essere lettori di Tex è una gran bella cosa: ci si mette in panciolle sul divano e si aspetta il prossimo numero. Non dobbiamo lambiccarci noi il cervello per quello che altri proporranno. Aspettiamo. Fiduciosi, dai. Non ci sono sessuofobici o rivoluzionari, ci sono lettori in trepida attesa. Vediamo cos'ha da proporci Borden: non è già un gran lusso?
  5. Leo

    [328/330] Gli Spiriti Del Deserto

    Ho riletto questa storia dopo una vita. Pur non essendo tra le migliori di Nizzi, devo ammettere che sa essere divertente. La scena in cui i rangers sono nel fiume sotterraneo, con il tetto della caverna che si abbassa sempre di più e con Tex che dice a Carson che è un peccato che non ricordi più una preghiera è da applausi, e mi ha richiamato l'analoga scena de La legge del più forte, quando Tex, che sta per morire affogato insieme a Carson in una vasca che si sta chiudendo sopra le loro teste, dice al Vecchio Cammello: "dì la verità, in questa tinozza te la stai spassando un mondo". In entrambe le scene, questa di GLB e quella di Nizzi, Tex ha dei nervi disumani, riesce ad ironizzare anche quando la fine sembra inevitabile. Carson invece si incazza, non sta al gioco, quasi non sopporta la capacità del suo pard di saper ridere anche di fronte ad una morte ormai certa. Peraltro, ne Gli Spiriti del Deserto c'è un momento in cui Tex, immerso completamente nell'acqua, pensa: "è la fine" e il volto ha finalmente un'espressione quasi disperata. Dico finalmente, perché finalmente fa capolino anche in Tex un piccolo barlume di umanità. Altra scena superlativa di questa storia è quella notturna sulle rive della laguna, con Carson di guardia mentre comincia a suonare la lugubre campana della nave perduta. Tex si sveglia ma, poco dopo, decide di continuare a dormire, nonostante l'atmosfera da incubo che li sovrasta. Quando Tex si gira dall'altra parte in una situazione obiettivamente irreale per rimettersi a dormire, Carson, stizzito, pensa: "Tizzone d'inferno! Quel figlio di fulmine sta già russando un'altra volta!". In generale, tutto il rapporto tra Tex e Carson in questa storia è molto divertente, Nizzi era al suo apice ed era coadiuvato da un Villa ancora un po' acerbo (concordo con il post di Barbanera) ma già fenomenale. La storia per me non è un capolavoro, anche perché non amo particolarmente queste situazioni improbabili. Nonostante un soggetto che mi fa quindi storcere un po' il naso, non si può non apprezzare una felicissima sceneggiatura.
  6. Leo

    [289/292] I Dominatori Della Valle

    La scena del biliardo è un capolavoro nel capolavoro, un duello verbale magnifico. Concordo con te su Nolitta. Spesso non l'ho apprezzato su Tex, ma quando una sua storia mi è piaciuta, mi è piaciuta davvero! Nolitta o lo amavi o lo odiavi...
  7. Questo discorso è lo stesso che Nizzi consegna alle pagine del libro di Guarino. È quasi la poetica ufficiale dello scrittore modenese. Io credo abbia tutto sommato ragione. Eppure io penso che anche quei lettori distratti, in un qualche imprecisato modo, riescano a percepire la qualità delle storie, una loro maggior profondità, personaggi più curati. Ed è a questi elementi che si deve il fatto che lo leggano ancora. Solo che loro non lo sanno. Noi, nerdoni che svisceriamo le singole virgole, ne siamo invece consapevoli. Solo questo cambia, secondo me: la consapevolezza, la "coscienza" di ciò che si sta leggendo. Sulle donne: per me il Tex ante Lilyth può fare quello che gli pare. Ha vent'anni, è giovane e attraente, perché non dovrebbe avere avventure galanti e soprattutto perché Borden non dovrebbe raccontarle? A me è piaciuta la prostituta di Robbers Nest, visibilmente attratta dal magnifico fuorilegge...
  8. Leo

    [289/292] I Dominatori Della Valle

    È vero Carlo, fa simpatia perché nella sua volontà di non arrendersi, di non voler "sprecare il lavoro di una vita" (lavoro fondato anche sul sopruso e la scientifica prevaricazione), il lettore ci vede quasi una sorta di "buona fede" del personaggio, un orgoglio per essere riuscito a dominare i vari ostacoli della Frontiera, quasi che i mezzi utilizzati per perseguire quel dominio fossero leciti o comunque necessari, perché nella Frontiera vince solo il più forte. Una convinzione talmente radicata e potente che fa quasi tenerezza, al lettore, constatare che il modo di ragionare del Colonnello lo porta a credere sinceramente di essere dalla parte del giusto. E di esserne orgoglioso. Lo ribadisco, il più grande capolavoro di Nolitta su Tex. E DI Tex!
  9. Leo

    [289/292] I Dominatori Della Valle

    Io la ritengo la storia migliore di Nolitta su Tex, anche più di El Muerto. La figura del colonnello Watson è superba, tutta la storia è molto cupa. Ella Watson è una sorta di legge del contrappasso texiana: nella storia è lei che, con il suo intervento, salva Tex e pone fine al dominio dei "dominatori della valle"; nella realtà, invece, fu la prima vittima dei baroni dei pascoli (è lei ad essere impiccata e non Loretta Powell. Nella storia di Nolitta, la scena finale vede un colonnello watson affranto per la perdita di fiducia della moglie ma non dimesso, in linea col personaggio di uomo tutto d'un pezzo; segue Tex andando incontro al proprio destino. Nella realtà quello contro i dominatori della valle fu un processo farsa, con l'assoluzione di tutti gli imputati.
  10. Leo

    [183/185] - Caccia all'uomo

    Le ingenuità di Tex sono presenti anche ne Il Colonnello Watson (anch'essa firmata da Fusco), che nonostante ciò io reputo la storia più "da Tex" che Nolitta abbia mai scritto. Anche per me "Caccia all'uomo" non è da Tex, però è una grande storia; storco un po' il naso, ok, ma che piacere leggerla!
  11. Leo

    [Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave

    Però, appunto: la sceneggiatura difetta in alcuni punti; è cervellotica e macchinosa; i meccanismi mentali di Maelstrom sono talmente contorti che non possiamo che definirlo un lucido (?) folle... io francamente non riesco ad apprezzare storie che devo stirare qua e là per rendermele potabili... Mi piacciono le storie credibili, sì complesse, ma credibili...
  12. Leo

    [519/520] Muddy Creek

    La storia è scritta bene, ma è molto debole nel personaggio di Steve: un bravo ragazzo, un vero bamboccione, che però non si fa scrupoli ad ammazzare paparino e fratellino per un insopportabile sentimento di gelosia per il rapporto tra il padre e il fratello minore. No, il personaggio di Steve per me non è credibile. Troppo bravo ragazzo per rendersi complice di un gesto così efferato e tremendo (l'uccisione della sua famiglia). E per che cosa, poi? Per avere il ranch, da rivendere subito dopo? Il ragazzo sembra solo distrutto dalla gelosia, non ha nulla dell'avidone che ammazzerebbe letteralmente il suo stesso padre per un po' di dollari. Macomber padre è invece molto simpatico; anche lo sceriffo bastardo è un bel personaggio (peraltro è reso in maniera efficace da entrambi i disegnatori), mentre Katleen è la iper-classica prostituta dal cuore d'oro. In definitiva, storia che si fa leggere agevolmente, ma tutto sommato abbastanza dimenticabile.
  13. Leo

    [Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave

    Ma i mostri sono solo sette. Di indiani maschi vivi quanti ne erano rimasti? Qualche dozzina? E di fronte al rapimento di due loro ragazze non chiedono aiuto, magari in qualche villaggio vicino? Oppure, non tentano una sortita? Comunque, questa te la concedo, pard Pecos, diciamo pure che gli indiani erano in un tale stato di soggezione e prostrazione psicologica che non avevano la forza di reagire. Ma molto a suo modo. Crocifigge uomini e rapisce donne... E Tex dovrebbe solidarizzare (come in effetti quasi fa!) con lui? M c'è tanto "contorsionismo" in questa soluzione, in questa comprensione immediata, da parte di Tex, delle intenzioni di Maelstrom. Ci sono degli uomini...mmm chi vuoi che sia se non quell'avidone del direttore del carcere? Beh, è un filino chiaroveggente, qui, il nostro Tex... Se Maelstrom fosse furbo, liberebbe Tex? Non sa che Tex mai e poi mai lo avrebbe lasciato libero? Non sa che, così facendo, sta firmando la sua condanna a morte? Ha ucciso degli uomini, ha rapito delle donne. Come può aspettarsi di trovare in Tex un alleato? Il senso di giustizia dovrebbe portare Tex a seppellire immediatamente sotto qualche buon metro di terra sia Malestrom che la sua manica di pazzi deviati. Di banale non è banale, le intenzioni di Manfredi erano buone. Tuttavia, per me l'esecuzione continua ad essere maldestra, chiede troppa indulgenza al lettore. La liberazione di Tex da parte di Maelstrom è un clamoroso autogol (è un dettaglio che Maelstrom non muoia per mano di Tex, sarebbe accaduto comunque), ed è follia pensare che il lettore possa simpatizzare con un personaggio che vorrebbe essere un giustiziere, ma che in precedenza si era macchiato di delitti così cruenti. Sai quanto mi piacciano le storie complesse e non troppo lineari, ma questa trama è troppo cervellotica e contorta per funzionare davvero. Io credo che non sia un caso che ce la siamo ritrovata sul cimitero delle storie meno buone, il nostro caro Maxi... Non mi incazzerei mai con te, amico Pecos
  14. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    I Rapinatori del Missouri era una rivisitazione della storia di Jesse James in salsa texiana. Una buona storia, ma non memorabile, visto che la ricordo poco. Di Muddy Creek non ho alcun ricordo, se non una vaga sensazione positiva. Visto che le avete citate, le rileggero' entrambe.
  15. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Tex è sopravvissuto a Glb e a Nizzi. È stato bravo Sergio Bonelli a permettere ciò. Ora la palla sta a Davide, agli altri direttori e al curatore. Sapranno gestire la (futura, molto futura) transizione; la loro manifesta abilità non può che farci essere ottimisti.
  16. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    Io avevo citato la sorella, ma il fratello ci può stare anche lui
  17. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    Sì, in effetti l'idea iniziale, quindi una porzione di soggetto, può considerarsi sua. Inoltre, la Tigre di Nizzi era già presentata come un principe che aveva subito un'ingiustizia nel suo paese, e da qui nasce il soggetto della storia futura. Potremmo anche annoverarla tra i grigi di Nizzi, in effetti.
  18. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    finora non lo è stata, quindi, quella di Nizzi non lo è stata. La Tigre di Boselli probabilmente lo sarà.
  19. Leo

    [Tex Willer N. 0]

    Video molto istruttivo. E' un piacere sentirvi parlare, noi potremmo stare ad ascoltarvi per ore, ma il bello è che anche voi avreste parlato per ore (non siete ad esempio riusciti a presentare il cofanetto, che pure avevate messo lì in bella vista), se ci fosse stato il tempo. Segno questo di un amore profondo per Tex e per il proprio lavoro. Sempre complimenti, avete il dono di inventare storie (che è un talento datovi dal Cielo, o dal Fato), ma avete anche tanta voglia e professionalità. Siete esemplari. Mi ha divertito il fatto che, ogni volta che qualcuno si cimenta con le storie del giovane Carson, vengano sempre fuori storie con donne procaci e bellissime Altra cosa che mi ha fatto ridere sono le continue allusioni alla cultura del West o fumettistica dell'Avvocato Guarino, che dimostra quanto Borden sappia essere simpatico , mentre mi ha un po' sorpreso il sassolino che Villa ha voluto togliersi dalle scarpe, ma il tono disteso con cui se ne è parlato fa capire quanto in redazione la squadra sia comunque affiatata nonostante le divergenze di idee. Voglio, ancora, farti i complimenti per aver votato contro Dotti nonostante siate molto amici: ciò denota, come dici tu, il fatto che non guardi in faccia a nessuno. L'Italia, sin dai papi ma anche prima, è sempre stata nepotista, e chi aveva il potere ha sempre cercato di privilegiare i propri protetti. Tu pensi solo al bene del personaggio, non ti fai scrupoli ad esternare gesti che potrebbero mettere a rischio anche qualche affetto personale. E' cosa rara, ti fa molto onore. Oltre alle tavole del Texone di Villa, mi sono letteralmente stropicciato gli occhi di fronte a quelle della Zuccheri: sono veramente una meraviglia!!! La visione di questo video non solo mi ha confermato le buone sensazioni che ho sulla nuova serie, ma ha accresciuto notevolmente le mie aspettative anche sul Color Tex prossimo venturo. Infine, mi ha lievemente amareggiato l'idea che tu tra cinque anni possa non sentirtela più di scrivere la serie Tex Willer: credo e spero che ce la farai ancora egregiamente. Se, invece, tra due settimane la nuova serie non dovesse avere successo (cosa che non succederà), vai pure in Tibet, ma vacci con qualcuna più carina di De Angelis
  20. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    Per me la mia è l'unica interpretazione possibile. Su questo non recedo Guarda, a furia di ripeterlo mi hai convinto. Leslie assolutamente non è grigio, per me. Ma se un personaggio grigio c'è in questa storia, beh, questo è sicuramente il vecchio zio Howard.
  21. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    Come ho già detto, non sono d'accordo. Scorreva finché l'impavido Cuore Apache non si è tinto la faccia. Lì il fiume ha incontrato una diga e ha esondato, seppellendo quanto di buono c'era stato fino ad allora. Ma stiamo parlando di Tex! Non ci si può permettere un atteggiamento di rassegnazione. Bisogna sempre pensare in grande. Tu mi dirai: ma altri non ce ne sono, e gli stessi tentativi di Borden di assoldare nuovi autori tra le vecchie stelle Bonelli non hanno avuto finora fortuna. OK, ti rispondo, non so nemmeno io come si debba risolvere il problema, ma si deve farlo. Quando Nizzi era in crisi, la Bonelli sfornò un Borden! Quando GLB invecchiò, Sergio Bonelli tirò fuori dal cilindro un Nizzi! A questi esiti si deve puntare, altro che rassegnazione (detto con simpatia eh)! Leslie era antipatico, ma non si può confondere l'antipatia con l'anima del personaggio. Leslie era un figlio di cane che sprigionava ceffoni per stessa ammissione di Tex, ma in fondo era solo un militare ottuso con un rigidissimo codice personale, in nome del quale era pronto a sacrificare la sua stessa vita. Che c'entra la poetica? Ma allora sei un provocatore? E' chiaro che le ultime scene, con il rimorso, la foto dei suoi due ragazzi sulla scrivania, il suicidio, inducono il lettore ad una maggiore indulgenza, ma per il vecchio non può esserci perdono...
  22. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    Dimentichi il formidabile "Cuore Apache" (che si tinge di nero la faccia trasformandosi repentinamente da avvocato della Capitale a ribelle pellerossa che fa la rivoluzione con quattro scannagatti come lui). Cuore Apache è un punto bassissimo della produzione texiana. Per non parlare dell'eccellente ritorno di Mister P Anch'io lo leggo con piacere. Ma il problema del guizzo è notevole. Io credo che colpi di classe siano presenti ne Le Catene della Colpa, nella storia di Makua, nel bellissimo Maxi Il Ponte della Battaglia. Ma è ancora troppo poco. Le ultime storie - quelle citate sopra - mi hanno un po' sconfortato. E non è quindi un Nizzi, il nostro Nizzi, quello ante 500 Ma io confido ancora in lui.
  23. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    Sei arrivato alle mie stesse conclusioni. L'alternanza Boselli-Nizzi può rappresentare la sintesi perfetta per accontentare tutti i gusti. L'ho detto in chissà quale topic, tempo fa. Aggiungendo che speravo che il posto di Nizzi venisse preso da Ruju, che mi pareva sulla buona strada. Poi Ruju ha sbandato un po' troppo, a mio modo di vedere. E ora sono meno sicuro. Il Nizzi dei giorni nostri, per quanto mi auguri di leggere sue grandi storie nel prossimo futuro e auguri a lui una lunghissima vita, non credo che possa diventare lo sceneggiatore seriale di un tempo. Sarà una guest star, ma non ci si può affidare (solo) a lui, come alternativa a Borden.
  24. Leo

    I personaggi grigi di Claudio Nizzi

    Attenzione. John dice che Leslie gli avrebbe scatenato contro i soldati sudisti, non che lo avrebbe fatto ammazzare. E non si può escludere che John esagerasse. Infatti, in seguito, Leslie ottiene per John la scarcerazione dal campo di prigionia di Anderville. Su Leslie, per me, stai sbagliando completamente lettura. Su Barbanera, posso darti ragione
  25. Leo

    [416/418] Cercatori Di Piste

    Sono neri tendenti al grigio (Jesus Zane infatti l'ho appena annoverato tra i grigi in un altro topic...)
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.