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Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [Texone N. 10] L'uomo Di Atlanta

    Aggiungici il capitano de L'Ultimo Ribelle e avrai il quadro completo della bravura di Nizzi con questi personaggi. Sicuramente dispiace, ma probabilmente, come dici tu, è il "finale perfetto" per questa storia
  2. Leo

    [438/440] Gli Invincibili

    E ci fu anche la fuga verso il treno dei ribelli: ma mentre ne gli invincibili Shane riesce a fuggire, nella realtà i terroristi furono catturati
  3. Leo

    [438/440] Gli Invincibili

    mentre l assassinio di Lord cavendish e l assassinio del sergente mc duff dell inizio della storia - entrambi attribuiti a Shane ne gli invincibili - sono due episodi realmente accaduti e realmente perpetrati da un' organizzazione terroristica chiamata gli invincibili: come si vede Boselli non ha attinto solo al cinema ma dimostra un' accuratezza storica encomiabile
  4. Leo

    [373/374] La Pistola Nascosta

    Ho approfittato della Nuova Ristampa per colmare una lacuna della mia collezione e acquistare l'albo "La pistola nascosta", che avevo comunque letto tanti anni fa e poi è finito chissà dove. Sicuramente i disegni sono un punto di forza della storia: è vero che Tex e Carson non sono "sexy" (riprendo una frase dello stesso Nizzi che nel libro di Guarino ha affermato che l'autore, pur essendo bravo da un punto di vista tecnico, a suo dire non aveva "sex appeal") ma è altrettanto vero che ti "restituiscono" un West straordinariamente vivo. In questo senso, questa avventura fa il pari con l'altra breve disegnata da Giolitti, La mano nella roccia, in cui una trama anche lì molto classica veniva valorizzata appieno da disegni puramente western. Avete definito la storia "grande", "un gioiellino", un "piccolo capolavoro": ebbene, non potrei darvi torto (il mestiere e la freschezza del Nizzi di quegli anni sono manifesti), ma questa rientra in quelle storie per me poco sopportabili per un motivo del tutto personale, che non dipende dalla bontà della storia ma da un aspetto singolo della trama: qui il vecchio Carson si fa beccare dal ben poco eroico dottore. Ma perché Nizzi, che ha saputo tratteggiare il profilo e la psicologia di Carson anche meglio di quanto non avesse fatto GLB, ogni tanto se ne usciva con queste chicche?... Anche in Topeka, qualche tempo dopo, lo fece perdere nella zuffa col balordo di turno, e nella storia sui ribelli corsi (di cui ora mi sfugge il nome) lo fece umiliare dall'agente nero. Non sopporto che si facciano fare a Carson figure (così) barbine, esaltate anche da una non felicissima copertina in cui il ranger sembra un vecchietto in balia di un trippone
  5. Mah, anche in questo caso queste rettifiche di redazione mi lasciano molto perplesso. Tex è un uomo del West, e quelle battute ci stanno benissimo in bocca ad uno come lui. Whiskey e sigarette fanno parte dell'immaginario western: lo stesso Sergio Leone disse a Clint Eastwood - che lo aveva implorato di non fargli più mettere in bocca quell'insopportabile sigaro (Clint non fuma): "ma Clint, non è possibile: quel sigaro è il protagonista...".
  6. Leo

    [475/477] Il Presagio

    Mah, anche per me sono piccole cadute della Casa Editrice. Il primo dialogo era buonissimo com'era, che senso ha snaturarlo, soprattutto poi se devi renderlo così insipido?! Rispetta il soggetto di Civitelli perché così sembra che la bella vedova si sia invaghita dell'eroe? Non mi pare proprio, se fosse stato così i dialoghi sarebbero stati più interessanti, invece questi sono scialbi, piatti, atoni. Davvero non capisco certe scelte, io possiedo solo gli originali di questa che peraltro considero una bellissima storia, e continuerò a rileggermi questi e solo questi.
  7. Bellissima la tela di galep che invece io non conoscevo e bella anche la copertina di ticci
  8. La copertina invece a me sarebbe anche piaciuta, da un punto di vista meramente tecnico, se il soggetto non fosse stato così inaccettabile. Ripeto che non mi dispiacerebbe se litigassero, ma il pugno è veramente ignobile. Mentre la tela è veramente bella...
  9. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Io intendevo nizziano per via della missione appioppata ai nostri all inizio della storia secondo uno schema lineare abbastanza consueto in nizzi. Che sia manfrediano, originale e - sono d accordo - gratuito lo credo anch'io. È tuttavia una gratuita' che non mi ha disturbato ma anzi mi ha anche divertito. Qualche riferimento storico economico non collegato con la storia non guasta, se fatto ogni tanto. Comunque dopo la storia sull oro bianco, vale a dire l acqua de la grande sete, ecco una storia sull oro nero e sulle sue implicazioni storiche politiche ed economiche: questo aspetto di Manfredi mi piace non poco
  10. Leo

    Il Texone Di Horacio Altuna

    Mi sembra un ottimo western A parte gli scherzi io non conosco Altuna ma la tavola mi piace: lo stile non sarà texiano ma ha un suo fascino. Un altro texone i cui disegni parevano abbozzati era l uomo di Atlanta, ma nonostante tutto le tavole di bernet avevano una personalita tale da supplire felicemente alle carenze oggettive: per me quello fu un gran texone, speriamo in questo...
  11. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    E infatti secondo me lo stile di Tarantino (trash e grottesco) mal si attaglia a Tex. D accordo anch io inoltre che le fisionomie di braddock senior siano troppo mutevoli. Sul tono da commedia che alcuni di voi hanno notato: effettivamente il fratellino sindaco è un personaggio da commedia ma così ha voluto caratterizzarlo Manfredi, che aveva bisogno di un tipo simile che, con la sua dissenatezza e la sua facile crudeltà, facesse quel passo falso che l altro fratello non avrebbe mai compiuto, proprio perché astuto e intelligente. L avversario è braddock senior, il fratellino è l utile idiota della storia. Infine anch io ho apprezzato l atmosfera niizziana dell incipit sottolineata da john deere e mi sono parimenti piaciute le battute tra i due pards (compreso il discorso da politico consumato di tex). La storia a mio parere fila bene ed è originale pur restando (abbondantemente) nei canoni: non è poco
  12. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Attenzione allo S P O I L E R S P O I L E R S P O I L E R Concordo sulla nota stonata della scena-videogioco in cui Tex spara a tutti lì in bella vista e tutto impettito: lungi dal dare lustro all'eroe, tali situazioni un po' lo ridicolizzano in questo superomismo eccessivo e inverosimile. A parte questa scena, la storia per ora mi piace molto: Braddock mi sembra un avversario coi fiocchi, la seconda parte improntata su un processo che si cercherà di pilotare nonostante la presenza di un mastino come il giudice "impiccalo più in alto" mi incuriosisce non poco, così come il modo in cui verranno gestiti i "fantasmi"-peones del vecchio villaggio abbandonato. Storia promossa a pieni voti (salvo la piccola stonatura già detta) per quanto riguarda la sceneggiatura, mentre non mi hanno convinto appieno i disegni: Leomacs lo avevo amato ne I Sabotatori, ma il suo tratto nella presente storia mi sembra molto diverso rispetto alla sua prima performance, è come se avesse subito un'involuzione. I disegni non sono male, intendiamoci, ma da Leomacs, visto il suo precedente, mi aspettavo di più.
  13. Leo

    Tavole, Strisce, Vignette... Inedite!

    E' vero quanto dici, ma è talmente tanto l'"affetto" per Marcello che non mi dispiacerebbe vedere la sua ultima fatica, le sue ultime sofferte tavole, il suo addio. Anche a me piace molto! La scena è veramente pessima, e denota secondo me lo scarso feeling tra Nolitta e Carson. C'è da dire che vedere Carson soccombere (sia pure per mano di Tex) mi fa sempre troppo male e questo acuisce il mio fastidio nell'assistere ad una simile scena. Sono invece molto curioso di leggere questo fantomatico litigio tra Tex e Kit, una soluzione inedita che perciò mi incuriosisce parecchio. In un'altra circostanza mi piacquero molto i dissapori tra Tex e Kit: ne Il Presagio, mentre Tex dà di matto contro il maggiore che lo aveva fatto infuriare, Kit gli dà torto, e mentre Tex viene arrestato, Carson non muove un dito, tanto che Tex gli rinfaccia, incollerito, di essere "un bell'amico!": in realtà in quella circostanza Carson sta solo mantenendo la calma per non finire in gattabuia anche lui, compromettendo la missione di pace che dovevano portare a termine. Fu quindi una sorta di "tradimento" di Tex calcolato, finalizzato ad evitare guai peggiori. Ciononostante, la scena dei dissapori tra i due la trovai molto buona nel suo essere innovativa. Spero Boselli sappia regalarci un'altra scena madre.
  14. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    La copertina, anche così ricolorata, è davvero molto bella. Ho grandi attese per questa storia...
  15. Leo

    Tavole, Strisce, Vignette... Inedite!

    Mah ragazzi, anch'io pensavo che le tavole di Marcello fossero impubblicabili. Non capisco perché non l abbiano fatto rendendo omaggio all estremo lavoro di un Grande. Spero proprio che in qualche speciale la storia (peraltro molto bella) venga pubblicata con le tavole del maestro
  16. Leo

    Il "fu" Albo Di Tex Di Mike Deodato

    Ragazzi anch io credo sia meglio non parlarne ma la cosa è troppo clamorosa e sta avendo strascichi assurdi ed è questo che ci porta a parlarne, anche incazzandoci. Io stesso ho scritto che Mauro mi era parso troppo brusco ma ora questo sta esagerando: chi gli dà questa sensazione di impunità che lo fa sentire in diritto di vomitare tutti gli insulti che sta vomitando. Mq che cavolo di persona è questa? Ripeto che io capisco pure la sua incazzatura, ma questo qua ha oltrepassato il limite: io come Boselli e come sbe ci penserei seriamente q diffidarlo ufficialmente ad andare oltre. È una cosa intollerabile!
  17. Leo

    Il "fu" Albo Di Tex Di Mike Deodato

    Per amor del vero, devo ammettere che anche a me Mauro è sembrato troppo brusco nello scambio di e-mail: forse le telefonate e il loro tenore potrebbero farmela vedere sotto un'altra luce, ma in assenza di queste un tono così perentorio nei confronti di un altro professionista mi ha sinceramente sorpreso. Di conseguenza non mi sorprende l'incazzatura di Deodato. Da qui a fare quello che quest'ultimo ha fatto, con offese molto pesanti e con la pubblicazione su Facebook delle stesse, ce ne corre. Dalla conversazione è chiaro che, nonostante la dichiarazione d'amore per Tex, il disegnatore brasiliano fosse soprattutto interessato al lauto compenso che pensava di scucire alla Bonelli. Credo anch'io che volesse soprattutto speculare a questo punto e, proprio da basso speculatore, quando vede sfumare il suo progetto non la prende bene e dà in escandescenze. La volpe e l'uva ci sta bene come citazione. Non posso però non ammettere che quella volpe possa essersi sentita offesa da un tono dell'interlocutore obiettivamente brusco, e questo è un (piccolo) torto di Mauro, secondo me innegabile. Il grosso del torto resta comunque di Deodato per tutto quello che è riuscito a fare dopo, palesando anche una certa malafede che può aver contribuito a provocare l'intimazione aspra di Mauro a non rilasciare più interviste su Tex. Detto questo, esprimo tutta la mia solidarietà per Mauro che ha subito un colpo basso (la pubblicazione di una conversazione privata) inaccettabile. Spero che non dia troppo peso alla cosa: facendo quello che ha fatto, Deodato si è squalificato da sé.
  18. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Apprezzo tantissimo il commento di Tazhay, che è tanto più significativo in quanto viene da uno che non è mai tenero con Borden: pur non trovandomi spesso d'accordo con lui, trovo le sue argomentazioni sempre solide e ben espresse, tanto che in più di qualche circostanza mi ha dato da riflettere su determinati elementi di una storia da lui contestati e su cui io ero passato sopra. Ora aspetto il commento di Jack65...
  19. Il sondaggio è in effetti difficilissimo e pone dei dilemmi niente male: il più grande in Tex... i quattro che si sono cimentati (per restare ai principali) sono per tutti noi quattro mostri sacri, e ognuno di loro ha saputo regalarci grandi momenti rendendo immortale il proprio nome. Nel dare una risposta, mi aiuto chiedendo a me stesso quali Tex porterei con me in un'isola deserta se potessi portare 3 storie. E'un gioco, naturalmente, ma mi aiuta a rispondere e a fare chiarezza, perché di dubbi un interrogativo del genere ne pone tanti: come faccio a lasciare a casa La Congiura? O Furia Rossa? O quel Colonnello Watson che adoro? Ma poiché ne posso portare solo tre, ecco che devo decidermi... e poiché tra le tre che porterei due sarebbero Il Passato di Carson e Gli Invincibili, ecco che la risposta viene da sé. Sarà il miglior criterio per rispondere? Esiste un "miglior" criterio? Boh, a me è venuto in mente questo, e sulla scorta di questo ragionamento dico Boselli.
  20. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Ma io ne sono felice! Per i nomi vabbe prima o poi li azzeccheremo...
  21. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Pienamente d'accordo! Che sia eclettico non c'è dubbio e che sia bravo neanche. Personalmente, lo preferisco sempre in questa sua versione più lontana dal classico. Anch'io credo che Silent Foot, oltre che a Tex, si rivolgesse a certi texcentrici di nostra conoscenza...
  22. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Nome corto, troppe A, poi il nome Sara mi piace tantissimo... questo spiega il mio refuso. E se non me l'avessi detto tu ora, per me il personaggio si sarebbe chiamato per sempre Sara
  23. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Storia maiuscola, poderosa, eccezionale. S P O I L E R S P O I L E R S P O I L E R Cosa deve avere una storia per meritarsi gli aggettivi che ho riportato sopra? Grandi dialoghi, diverse scene madri, comprimari che lascino il segno. E qui c'è davvero tutto questo. Le scene che mi hanno molto colpito e che qui voglio ricordare: - Il primo piano (Mastantuono da applausi) di Charvez che sembra guardare Aquila della Notte (che in realtà è ben nascosto e Charvez non sa che lui è lì) con Tex che digrigna i denti in un fremito di vero allarme (non diciamo paura). Tex lì ne resta veramente colpito, e il suo sguardo allarmato e insicuro un po' lo umanizza ingigantendo la figura di Charvez. Poco dopo, il nostro si lascia andare infatti a pensieri di dubbio quando si chiede se davvero il suo nemico non abbia una cattiva medicina e deve farsi forza dicendo a sé stesso di non cedere alla suggestione. C'è qui un Tex colpito, per una volta nettamente a disagio di fronte ad un avversario che lo ha disorientato. Questo secondo me umanizza il personaggio elevandone la statura: non un super eroe, "solo" un super uomo. - Come dice Chinaski, Tex in questa storia è veramente in difficoltà. E ci aggiungo: finalmente! Difficoltà significa maggiore pathos, maggior tasso di epica nella vicende. Se nel primo punto cito un momento di difficoltà per così dire "psicologica", qui cito un momento di criticità reale quando muore il bravo caporale Alcalà (bel personaggio) e Tex viene colpito, cade dalla scarpata e perde i sensi. Ma non c'è tregua: poco dopo anche il povero Jerry "non sente più le gambe" e lo stesso Rick viene ferito, e i due, il ranger e Simmons, si trovano così esanimi di fronte agli avversari. E proprio quando sembra che sia finita, ecco la mano di Tex alzarsi a premere il grilletto fatale per il comanche venuto ad ucciderli: scena molto cinematografica, adrenalinica, non concede un attimo di respiro in un crescendo di eventi nefasti che tengono il lettore incollato alla sedia! Bravo bravo bravo Mauro. - la scena finale, con l'ombra di Tex che compare dal nulla a sfidare Charvez, il doppio duello, il voltafaccia di Daniel, l'intervento di Sara, è un'altra sequenza prolungata e tesissima che si conclude con lo sparo liberatorio della donna che finalmente annienta l'incubo degli ultimi suoi sedici anni. Sequenza tesa e non priva di sorprese: Daniel che è tornato in sé, Rick che non è morto, l'intervento a sorpresa di Sara, sono tutti colpi di scena che Borden semina a piene mani riuscendo a mantenere la vicenda sempre sui binari del credibile (anche se l'annientamento rapido di tutti gli avversari è un pelino forzato e sbrigativo). Anche i personaggi sono tutti riusciti, dal prode Alcalà al vigliacco Matt, con menzione particolare per la la coraggiosa Sara e il temprato Rick Simmons. Ho storto un po' il naso francamente al rivedere Silent Foot: quando il gruppo era numeroso li abbandona perché crede non abbiano scampo, e poi si ricongiunge con loro quando erano morte quelle che lui definiva "persone di peso"... mah, la cosa può spiegarsi solo con il carattere eccentrico e da mezzo matto di questo solitario ed anziano cacciatore di uomini, la cui filosofia stravagante se da un lato mi sconcerta devo dire che dall'altro mi affascina. Ed è sempre da "filosofo" che manda in avanscoperta Sara burlandosi poco dopo di Tex per quella sua scelta decisiva. Questa sua ironia, il suo voltafaccia (che però continuo a ritenere poco credibile), la sua stravaganza e lo stesso viso bonario ma letale che gli conferisce Mastantuono, rendono questo comprimario obiettivamente efficace e memorabile. I disegni non potevano attagliarsi meglio a questa storia. Sono sempre molto sintetici, ma se Charvez fa davvero paura, se Sara è ancora una bellissima donna, se Silent Foot è "affascinante", se Rick ispira simpatia, se Tex è un super Tex, il merito è anche dell'eccellente realizzatore grafico. Infine, segnalo un piccolo refuso (si vede che non c'è più Canzio ): a pagina 101, seconda vignetta, nelle parole di Charvez c'è un "ne" di troppo.
  24. Leo

    Gli Almanacchi Diventano Magazine

    Esatto virgin. I tuoi interventi (compreso l ultimo) mi piacciono sempre tanto...
  25. Leo

    Gli Almanacchi Diventano Magazine

    Carlo, certo che i romani ritenevano superiori i greci. Non a caso, le famiglie patrizie facevano educare i propri rampolli dai filosofi greci (loro schiavi)
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