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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    Il Texone Di Kubert. Censurato ?

    Mah, non so farmi un'idea. La scena è cruda, come cruda peraltro è tutta la storia, forse la più cupa scritta da Nizzi, o forse la più nera in assoluto della saga. Non sembra una storia di Tex, la vicenda ha tinte troppo fosche. E' senz'altro una storia bellissima, e l'odio e la partecipazione che il lettore prova nella storia nascono anche dalla violentissima scena iniziale. Probabilmente era più giusto non censurarla, ma un editore non dimentica secondo me che un fumetto come Tex è letto anche da ragazzini di meno di dieci anni, e un uomo all'antica come Sergio Bonelli non poteva non pensare a ciò... Forse, a conti fatti, ha avuto ragione lui: in un film in cui si consuma una violenza sessuale, ci si può mettere il bollino rosso ad avvertire che i bambini non dovrebbero vedere il film, ma in Tex, che bollino rosso non ne ha, gli unici strumenti a disposizione sono una matita per disegnare una sottoveste ed una gomma per edulcorare dialoghi troppo spinti... Per inciso, anch'io credo che la libertà di parola sia soprattutto responsabilità di parola, e preferisco il buon gusto all'offesa. Non ho seguito alcun dibattito su Charlie Hebdo, ma credo, stando a quel che ha scritto Ym, di essere anch'io un po' papista come Charles...
  2. Come già ho avuto modo di dire in altri topic, credo che le critiche a Nizzi non fossero del tutto gratuite, Pino. Io sono del'78, ed ho cominciato a leggere Tex, proprio come te, nell'88, con La Leggenda della vecchia missione. Mi innamorai di quell'albo, mi innamorai di quel Tex (e di quel Carson, che in quella storia faceva la parte del leone), ed ho continuato a comprarlo per anni con lo stesso entusiasmo della prima volta. Arrivarono La Congiura, L'Uomo con la frusta, Furia Rossa, La Tigre nera, la per me sottovalutata Oltre la Frontiera, ed era sempre una goduria leggere quel Tex. In seguito ho recuperato anche i vecchi albi e sono rimasto estasiato da capolavori del calibro di Fuga da Anderville, Un ranger del Texas, I Cospiratori, o anche da storie minori ma ottimamente costruite come La locanda dei fantasmi. Ma chi se lo dimentica quel Tex lì? E' stato il mio primo Tex, sarà sempre il Tex, per me. Capisco quindi quello che provi, siamo della stessa generazione anagrafica e texiana. Ma come vogliamo urlare il nostro entusiasmo per quelle storie e quanto oggi un tale stile ci manchi, così, per onestà nei confronti in primis dell'autore, dobbiamo ammettere che alcune sue storie successive erano impubblicabili, quasi oltraggiose (se pensi a I Fratelli Donegan o al buon Ukasi). Rendere giustizia a Nizzi significa darne un giudizio a tutto tondo ed equilibrato: un Grande, per alcuni (e ci può stare) il più Grande, ma sarebbe stato ancor più grande se avesse trovato la forza di (o un editore che lo costringesse ad) appendere le scarpe al chiodo quando ormai non aveva più fiato per reggere il campo.
  3. Leo

    Guglielmo Letteri

    Speranzoso in un team up Tex - Ken Parker, ho sfogliato stasera pigramente il maxi Oklahoma, in cui è avvenuto il finora unico incontro tra Tex e il creatore di Ken Parker, Giancarlo Berardi. Non sto qui a commentare Oklahoma, sceneggiatura immensa, ma voglio dire in questa sede che se questa storia è eccelsa lo deve anche al tratto di Letteri. Le espressioni del viso dei singoli personaggi sono incredibili: i volti sono talmente espressivi che i personaggi sembrano vivi. Tex, poi, è un super Tex, un super eroe dall'incredibile carisma grazie non solo alle parole e alle azioni pensate da Berardi, ma anche alla sublime rappresentazione di Letteri. Disegnatore incredibile, mi manca e non poco.
  4. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Tex è quello che batte Scure Nera in singolar tenzone, Tex è il segugio che non molla la pista, Tex è colui che comprende e tace... se non c'è Tex in questa storia, allora non so davvero chi sia Tex.
  5. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Ha senso perché nessun uomo lo avrebbe seguito nella terra dei Navajos e degli Hopi senza una montagna di quattrini ad allettarlo. Di certo i suoi non lo avrebbero seguito per una vendetta personale. La banda al suo servizio è stata tale finché dovevano fare un'azione (la rapina) di cui beneficiavano tutti, ma quella stessa banda si sarebbe dissolta se le avessero detto che dovevano rischiare la vita in pieno territorio indiano per un vecchio conto da regolare. Questa è la differenza: ti seguo e rischio con te perché posso arricchirmi definitivamente, ma non ti seguo né rischio per una cosa che riguarda solo te! Avendo bisogno di una banda PREZZOLATA (che non potevano essere i suoi vecchi uomini), aveva bisogno di un sacco di quattrini. Nè questa è la sola giustificazione per la rapina: non ricordo in quale film, libro o fumetto western, un personaggio che sa di essere in fin di vita fa un colpo milionario perché vuole tentare di partire in Europa per curarsi, conscio che, se anche non ce l'avesse fatta a salvarsi, comunque avrebbe vissuto da nababbo quello che gli restava dei suoi giorni. E non si può escludere - nella storia non ce lo viene detto - che il denaro a Rogers servisse anche per questo. Ma prima di curarsi, o, chissà, di partire, vuole saldare il debito di una vita, impresso indelebile nel suo cervello. E per farlo ha bisogno dell'aiuto di MERCENARI. E quindi di un mucchio di soldi. Ora, con tutta questa ricostruzione - che potrebbe parere esagerata - volevo solo dimostrare che non necessariamente tutto deve essere detto e scritto, e che qualcosa l'autore può lasciarla all'immaginazione del lettore. Anche qui non siamo d'accordo, è abbastanza chiaro che Scure Nera, fiaccato sia nel fisico che nel morale in seguito allo scontro con Tex, è diventato un cane sciolto, un mezzo balordo che vive di espedienti ai margini della riserva, come d'altronde il suo mezzo compare Camilo. La vediamo allo stesso identico modo! La storia è boselliana per i flashbacks, per il pathos, per i personaggi. Ma che vuol dire "ha adattato una storia al personaggio di Tex"? Semplicemente, ha calato Tex in una gran bella storia, e serve anche questo, Gianbart. Il Tex omnipresente e supereroe va bene, ma non sempre: come dice Borden, la varietà è VITALE. Mi piace leggere storie texcentriche ma mi piacciono anche le belle storie con Tex. Con Tex, di Tex, tradizione, innovazione, ecc ecc ecc. Un personaggio non può ripetere sé stesso per 70 anni, sarebbe una bella noia! Ooooohhhhhhh. Meglio di così non si sarebbe potuto scrivere. Questa è una bella storia di Tex, con Tex, per Tex. Se a te non è piaciuta, Gianbart, il problema non è dell'autore, che ha scritto una bella storia di Tex, con Tex, per Tex, ma tuo che non l'hai apprezzata. Nemmeno io ne ho apprezzate tante che magari a te sono piaciute, ma non ho mai detto che quella storia non è Tex, tradisce il personaggio, eccetera. Secondo me tradire il personaggio significa scrivere storie non all'altezza del personaggio, ma finché Ruju o Boselli continueranno a scrivere storie belle, Tex non sarà tradito. Il calo delle vendite dipende da ben altro, purtroppo. Forse se si vendono ancora 190.000 copie invece di 130.000 lo si deve proprio a Boselli, a Ruju e a chi scrive belle storie. Di e con Tex.
  6. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Strong ne attende venti, non 30 e non trovo così incredibile che si decida così tardi: ha avuto un'infanzia dura, una vita d'inferno, diventa alla fine di questo percorso doloroso un feroce bandito. Probabilmente non si lascia fuorviare da sentimentalismi del tipo "devo vendicare i miei genitori". Poi scopre di avere una brutta malattia, fa un bilancio della sua vita e, sentendo che il suo tempo sta per finire, si aggrappa ad un'idea: fare giustizia del carnefice dei suoi genitori, tornare al passato. Non è così forzato che un uomo che si senta alla fine della sua vita torni indietro nel tempo, ai suoi ricordi più ancestrali e decida di "liquidare" le proprie pendenze, o consumare le proprie vendette. L'ultimo atto da compiere prima di dire addio alla vita. Magari, nel pieno della sua carriera e al meglio dei suoi anni, quest'idea non aveva mai sfiorato quest'individuo spietato. Poi la malattia, un duro colpo, lo porta a riconsiderare la sua vita e a dargli nuove priorità. Io non lo trovo per nulla forzato. Il fatto che la malattia sia abbozzata pure non lo trovo decisivo: è una malattia che gli lascia poco tempo da vivere: cosa si vuol sapere di più che sia determinante ai fini della storia? Sul Tex "mago" nell'intuire la scure nera siamo sostanzialmente d'accordo, anche se la forzatura la vedo piuttosto nel fatto che il vecchio sciamano, stremato dalla tortura, riesca a disegnare, sia pure con un abbozzo, una scure nera per mettere sulla giusta pista eventuali soccorritori. E' piuttosto questo che trovo forzato, ma alla fine possiamo glissare pensando che Tex è un ottimo cercatore di piste e che comunque sarebbe arrivato, prima o poi, a beccare il suo uomo. Il voltafaccia di Will lo trovo invece credibile: si tratta pur sempre di un bandito, conscio di aver perso la partita, che si aggrappa all'unica speranza di cavarsela. Sul ritiro di Scure Nera: probabilmente non sono le ustioni ad averne determinato il ritiro a vita privata, ma la tremenda umiliazione subita per mano di Tex che gli ha fatto abbassare le penne per sempre: anche qui non trovo francamente alcuna forzatura. Le 19 pagine per la rapina servono a far conoscere il personaggio e a consentirgli - per entrare nella trama - di ottenere quella provvista finanziaria indispensabile per avviare la spedizione di vendetta. Sul fatto che sia una storia con Tex e non di Tex siamo perfettamente d'accordo, in un mio precedente post l'ho definita una storia boselliana prima maniera. Non siamo d'accordo sulle conclusioni: la storia è bella, per ottenere una certa varietà e trarne buoni esiti è fatale che Tex ogni tanto debba stare ai margini. Altrimenti tutte le storie sarebbero uguali, arriva Tex e le suona a tutti. Questo rimprovero che muovi alla storia di Ruju, che è quello che si muoveva al primo Borden, non l'ho mai digerito. La storia è bella, e credo che sia questo l'importante. Avere Tex sempre al centro degli eventi significa legarsi troppo a trame troppo rigide, dopo 70 anni un autore deve avere un certo margine di libertà, è umano provare a fare qualcosa di diverso, e ben venga se questo qualcosa di diverso lo si fa bene. Siete proprio - fatevelo dire, con ironia e simpatia e senza polemiche - delle "vecchie mummie" Io mi trovo d'accordo col vicino di casa di Waco: uno dei migliori almanacchi di sempre.
  7. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Maledetto smartphone... ormai posto molti dei miei messaggi da lì, perché al pc a casa arrivo solo a sera inoltrata... naturalmente volevo scrivere "posse"... quanto al tasto, prima accanto a Multi Citazione c'era Modifica, ora non lo vedo più... Ah no, ora lo vedo... boh!
  8. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Ed è vero che Carson è sottotono, ma secondo me questa è una storia molto boselliana prima maniera, nel senso che i protagonisti sono altri, Roger strong e Scure Nera, ed anche per lo stesso Tex in definitiva c è poco spazio. La tragedia nella tragedia (ringrazio anche Betta per le sempre gradite dote citazioni degli autori greci) è un altro momento di autentica bravura dell autore. PS ma la funzione modifica di un messaggio non funziona più? Ho dovuto scriverne un altro quando avrei potuto modificare il primo...
  9. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    In realtà la rapina non serve solo a delineare i personaggi ma soprattutto ad assicurare a Roger le risorse finanziarie per assoldare la possessione che lo deve accompagnare nelle terre dei navajos: lo dice lui stesso nella storia.
  10. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Grazie West. Ho fatto confusione con i nomi: era Anagni e io ricordavo Narni... Ricordo nitidamente il tuo arrivo a casa del maestro, come l hai descritto nelle premesse dell intervista, così come ricordo le illustrazioni di quell articolo, ed in particolare quegli splendidi briganti la cui accuratezza antropologica mi è stata richiamata dal superbo aspetto grafico dei navajos di questa storia. E pensavo di ricordare anche il nome del paese: chiedo venia, ma tra Narni ed Anagni un po di assonanza c è...
  11. Gianbart siamo d'accordo, tanto che io stesso avevo parlato di qualità delle pagine proposte. Tenermi L avamposto dell infamia e Alaska che sono anche belli voluminosi e non so dove mettere il resto non fa piacere nemmeno a me. Piuttosto, la contrazione di Tex è preoccupante,20 000 copie perse mi sembrano troppe francamente...
  12. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Ciò che hai scritto, natural, è il grande punto di forza di questa storia. I suoi tanti punti di vista in soggettivo consentono al lettore di immedesimarsi e di provare empatia ora per uno e ora per l'altro personaggio, arrivando addirittura alla sequenza finale in cui deliziosamente le parti si invertono e l'aguzzino diventa a sua volta vittima. Per non parlare del colpo di scena finale, un'inversione a U che ci riporta al punto di partenza, ad un giorno di venti anni prima in cui tutto era cominciato. E Tex che si chiede: "chi era quest'uomo" e subito dopo, silenziosamente, comprende, è semplicemente uno spettacolo. Non sono mai stato un amante degli almanacchi, e ultimamente non potevo nemmeno dirmi un amante di Ruju, posto che il suo Avamposto dell'infamia l'avevo trovato del tutto indigesto. Ma qui, ragazzi, l'autore sardo propone una delle migliori storie d'almanacco di tutti i tempi, degna di stare nell'olimpo al pari del vecchio Zeke e dell'Eroe per caso boselliano. Protagonista non è Tex, ma il suo avversario, Roger Strong, uno di quei personaggi "boselliani" dotati dello spessore di chi ha un passato e non si limita ad apparire nel solo presente della storia. E quest'uomo crudele (molto cinematografica la sua rapina alla Silver Luck con la terribile alternativa data ai due cassieri: chi prima apre la cassaforte, non muore) un passato ce l'ha eccome, terribile, angoscioso. In questo senso, c'è da fare un lungo applauso a Scascitelli per il volto terrorizzato del ragazzino mentre assiste all'assassinio del padre: sequenza meravigliosa per come è sceneggiata ma anche per come è disegnata, con i terribili volti di Scure Nero (che suscita terrore) e del piccolo Roger (immobile per il terrore) che restano indelebili nella memoria del lettore. Ma se il protagonista è il bandito Roger e il suo terribile fardello, i comprimari non sono da meno. In pochissime vignette, Ruju ci fa capire il legame d'amicizia che lega Roger all'altro bandito, Will, e più tardi ci propone la felicissima figura del medecine man indiano: "Old Sparrow ha fatto la sua scelta, uomo bianco. E' tutto ciò che ho da dire". Solenne ed epico! Poco più in là, la struggente scena del bandito che torna alla sua casa d'infanzia, ormai ridotta a rudere, e pronuncia sinistre parole di vendetta che si fondono (per me questo è un dettaglio bellissimo) col gracchiare dei neri corvi che lo guardano dall'alto del camino. Anche dettagli come questo dei corvi, a mio parere, danno la misura della cura e della partecipazione dello sceneggiatore alla sua storia. Dettagli come questo e come quello in cui, a pagina 123, fa dire alla moglie del navajo Camilo che "Camilo non era un uomo gentile ma provvedeva a me e mio figlio...": che bisogno c'era di far dire alla moglie che Camilo, personaggio abbastanza insignificante, non era un uomo gentile? E' un particolare, d'accordo, ma è da questi dettagli che trapela la partecipazione di Ruju, che non lascia nulla al caso, e i cui personaggi trasudano autenticità anche se poco più che comparse. Non so se esagero, ma questi dettagli mi hanno entusiasmato, ci ho visto amore da parte di Ruju per il suo lavoro e grande rispetto per il lettore. La scena finale, l'ho detto sopra, è semplicemente da applausi. Credo che non sia casuale, peraltro, che il figlio di Scure Nera (che irrompe sulla scena con le stesse parole del Roger bambino di vent'anni prima: "guarda, padre, cavalco come un guerriero"), nel momento del pericolo per il padre reagisce e partecipa alla battaglia, mentre il piccolo Roger non riuscì, vent'anni prima, a reagire, impietrito da una più che legittima paura, che nel corso degli anni si è tramutata in ferocia inaudita. Non so se Ruju abbia pensato effettivamente a questo confronto tra i due ragazzini, alle loro diverse reazioni, ma a me è sembrata una scelta significativa, per quanto non si possa imputare nulla al piccolo Roger, comprensibilmente terrorizzato da quei mostri navajos piombati all'improvviso nella vita bucolica della sua famiglia. Ed infine il colpo di scena, a coronare una storia entusiasmante, entusiasmante nonostante sia un almanacco (ospitante storie troppo spesso mediocri)! Ma se ho potuto rinverdire la mia ammirazione per Ruju (dopo il lieve appannamento del Maxi), non si può non parlare di Scascitelli: al maestro umbro eccepisco un eccesso di bianco nelle scene diurne (come già aveva sottolineato John); in particolare le pagine 110 e 111 sono di un bianco abbacinante che non ho gradito molto. Per il resto, però, grandissima prova, segno elegante (prendo in prestito l'aggettivo da Paco), ottima resa grafica dei volti dei personaggi (gli indiani sono disegnati con una cura "antropologica" eccezionale), e grande prova di recitazione degli stessi (il piccolo Roger terrorizzato, Scure Nera, l'impassibile medecine man, il tormentato Roger adulto, il bellissimo Tex - riquoto Paco - il cui volto emerge dal nulla a pagina 100). Insomma, che dire: felice di essere stato totalmente spiazzato da questi due autori che hanno reso un albo per me dimenticabile come l'almanacco in un piccolo gioiello della saga da custodire gelosamente. Chapeau.
  13. Leo

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Anch'io trovo spesso dei piccoli refusi e anch'io ho la sensazione che da qualche anno siano aumentati. che sia per l assenza dell occhio di Falco di canzio (scherzo ma non troppo)?
  14. Leo

    Galleria Di Fernando Fusco

    Però com'è lontano dal Tex di Fusco che abbiamo conosciuto...
  15. Però Virgin col color Tex storie brevi di quest'anno hai perso qualcosa. A me è piaciuto molto di più del primo. Per il resto, io, a differenza di GianBart, non sono disturbato da maggiori uscite, ed anzi ne sono felice: a me secca tantissimo attendere il mese dell'inedito... Il problema sta piuttosto nella qualità: quest'anno (come l'anno scorso), possiamo annoverare tra le nostre letture le trecento e passa pagine del Maxi, ma se la fattura è quella, allora forse sarebbe meglio rinunciare a qualche uscita. E non parlo solo dei disegni... Sull'iniziativa di Serpieri: anch'io non l'aspetto con la trepidazione con cui potrei vivere l'attesa di una tripla o quadrupla di Boselli, ma di sicuro ne sono incuriosito e lo acquisterò senz'altro.
  16. Anche per me Matthew sarebbe un ottimo Tex. Come lo sarebbe stato Charlton Heston. Ma sottoscrivo soprattutto le parole di James su Tom Selleck: quando leggo Il Passato di Carson, spesso il buon vecchio Kit mi richiama proprio Magnum PI!
  17. Leo

    [649/651] La Stirpe Dell'abisso

    Ma no, ci avrà pensato su per un attimo, e poi avrà tirato dritto. In fin dei conti non era un particolare fondamentale per la trama. Qui noi discettiamo di particolari, cerchiamo il pelo nell'uovo, se lui dovesse porsi tutti 'sti problemi tutta la sua produttività (che è alta) andrebbe a farsi friggere. Secondo me abbiamo speso fin troppe parole per questa scena...
  18. Leo

    [649/651] La Stirpe Dell'abisso

    In realtà non pensano di aver raggiunto l'obiettivo tanto che se ne stanno lì nei giorni successivi a spiare, quando potrebbero tornarsene nel Durango - che non è proprio dietro l'angolo... Ma, ripeto, non è che squadra, né dico che sia un errore rimarchevole: è una sensazione che ho avuto, che peraltro non è stata solo mia ed anche lo stesso Borden ha ammesso di averci pensato su. Ci ha pensato su, ha tirato dritto e ha fatto bene, però ci ha pensato un attimo: ecco, anch'io ci ho pensato un attimo, e, come altri, ne ho parlato. Tutto qui.
  19. Quoto Ted per Oklahoma: sarebbe un altro grande film...anche La Congiura in effetti si presterebbe bene, per la varietà degli ambienti e per lo straordinario carisma di Capitan Barbanera...
  20. Leo

    [649/651] La Stirpe Dell'abisso

    Ma sì, l'ho capito, Pallino. Ma puoi almeno metterli un po' di più in difficoltà per giustificarne la subitanea fuga: Eusebio imbrocca due tiri ferendoli soltanto, così la storia non rivela nulla; magari Tex era già là per un'altra ragione e reagisce da par suo, insomma puoi gestirla in un altro modo. Ma, ripeto, è un dettaglio, del tutto irrilevante per la storia.
  21. Per me Il Passato di Carson su tutte. Sarebbe un film eccezionale...
  22. Leo

    [649/651] La Stirpe Dell'abisso

    Non farebbe una magra figura, sono sempre uno contro quattro. Quello che dice Borden invece mi convince di più, Guzman è il segretario di un medico, non un uomo d'azione. Chiedo venia, gli albi sono a casa di mio padre, a cui li consegno immancabilmente dopo la mia lettura, quindi non ho potuto ri-controllare la scena. Scusami Ymalpas, ma in che senso sono conclusioni mie? Sono indubbiamente dei mastini, vista la loro pervicacia, così come diventano più mansueti alla vista della prima bocca di fucile pronta a sparargli addosso. La scena è quella. Per forza deve essere funzionale, altrimenti perché scriverla in quel modo? Quoto in pieno. Se la domanda se l'è fatta Virgin, Jack o Oliva di Ubc, e se anche Borden il problema se l'era posto, significa che la mia osservazione non era così scontata come mi pare la si voglia fare passare. Ma l'ho detta per commentare una storia. Per dirla con Virgin, "il mio apprezzamento non ne ha risentito affatto." Ma l'osservazione ci può stare. Naturalmente E' funzionale. Aggiungo che non si aspettavano una resistenza. Il problema me lo sono posto anch'io, scrivendo ma ho tirato dritto. Insomma è ovvio per me che va bene così. E non lo dico in tono seccato, ma un po' sorpreso, questo sì. IO personalmente leggo moltissimo . di tutto, e raramente mi pongo questi problemi, altrimenti non riuscirei a leggere niente! Se stiamo a vedere, NULLA sta in piedi, nè i Promessi sposi (perchè non hanno chiesto di farsi sposare da un ALTRO PRETE?) nè I tre Moschettieri, irto di incredibili coincidenze,nè Salgari nè tantomeno il nostro amato Tex classico. Per tacere di Zagor!! Ci vuole la "suspension of disbelief". Chi non ce l'ha fa il critico, non il lettore. Ma hai fatto bene a tirare dritto. Però Mauro io non sarei "sorpreso": in un forum credo che ci stia parlare anche di questi aspetti, significa che la storia la si è letta con attenzione, tanto che anche tu ti eri posto il problema! NULLA sta in piedi? Sono d'accordo, ma sempre entro certi limiti. Io con la sospensione di incredulità ci vado sempre molto cauto, sarà un mio difetto ma è così. Ma sempre entro certi limiti, e la scena iniziale de La stirpe dell'abisso è assolutamente accettabile, ci mancherebbe. Virgin ha citato Delta Queen, io, per rimanere alle tue storie, ricordo: - una scena de La Grande Invasione in cui Tex è andato via già da un po' ma poi risbuca da non si sa dove e ascolta la conversazione dei forzati (scena essa stessa "forzata" ma funzionale alla storia) - Carson che scopre il manoscritto del detective sotto il pavimento ne I Giustizieri di Vegas con un'intuizione che ricordo esagerata; - Parkman che nel mezzo della lotta non si rende conto di avere a che fare con degli inermi! Vado a memoria e mi fermo qui. Quelle sopra sono a mio parere forzature funzionali alla storia (magari tu o altri non la penserete così, ma io, da LETTORE, non da critico - che non sono - le ho percepite come tali) ma in definitiva stanno in piedi e non inficiano quelli che sono a mio parere una buona storia (quella di Parkman) e due capolavori (sì, anche I Giustizieri di Vegas la considero un capolavoro, potrebbe apparire una storia minore ma per me è eccellente). Quindi, io con la sospensione di incredulità ci vado sempre cauto, per me la storia deve stare in piedi,o quanto meno non deve barcollare troppo. E ripeto, non è questo il caso de La Stirpe dell'abisso, che resta una bellissima storia. Spesso invece è il caso di Zagor, che per questo non leggo. Tex non pretende troppa sospensione di incredulità (fatta eccezione per le storie dichiaratamente fantastiche come questa) ed è per questo che lo leggo ancora. Da lettore, non da critico
  23. Leo

    [649/651] La Stirpe Dell'abisso

    Tutt al più che idea MI sono fatta, io solo... L idea è che guzman è un uomo d azione, che di mestiere fa la guardia del corpo, Eusebio, per quanto molto abile come pure in passato ha dimostrato, è pur sempre un domestico, sicuramente non un pistolero... E guzman fugge contro quattro mastini che d improvviso diventano agnellini...
  24. Leo

    [649/651] La Stirpe Dell'abisso

    Guzman era molto più pericoloso di un eusebio qualsiasi eppure non si sono fatti problemi ad affrontarlo. Ad avversari sufficientemente tosti eusebio non sarebbe parso una reale minaccia ma al più una seccatura di cui disfarsi per accertarsi di aver portato a termine la missione. Non credo sia pretestuoso. E capisco anche che si trattava di un'iperbole Atha. Ma ribadisco che, per quanto a me la gestione della scena Non sia piaciuta, non ne faccio certo un dramma, né ritengo che infici la bontà della trama. Una trama, e su questo sono d accordo con te, Ym, che trovo molto glbonelliana, e per questo è ancora più stupefacente leggere le recensioni di certa critica, che addirittura non riconosce nemmeno Tex. Ho letto La discussione di ubc, e vorrei consigliare a Mauro, se me lo consente, di non andare a impelagarsi in confronti che danno solo visibilità a quelle critiche: il lettore di Tex credo sappia farsi una sua opinione, senza bisogno di un sito che gongola quando vede che le sue critiche fanno breccia. Capisco che tu voglia difendere il tuo operato, e che è troppo piu forte di te non rispondere, ma io questa soddisfazione non gliela darei.
  25. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Non credo, dopo una storia horror, che vi sia un'altra storia del filone fantastico subito dopo...
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