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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [377/378 ] Soldati A Cavallo

    S?, in effetti questa storia si fa ricordare soprattutto per gli a volte inguardabili disegni del grande Galep. La trama è esile ma come (quasi) sempre in questo periodo nizziano ben sceneggiata.
  2. Leo

    [375/376 ] Oltre La Frontiera

    Mah, sarà che l'ho letta a letto (scusate il gioco di parole) con la febbre alta in un freddo giorno del gennaio 1992, sarà che mi portarono l'albo a casa inaspettatamente e fu una graditissima sorpresa, saranno gli splendidi disegni di Della Monica (che a me piace tantissimo), ma io questa storia l'ho sempre amata. La trovo ottima: grande ritmo, continui "capovolgimenti di fronte", dialoghi felici, un'ambientazione che ho sempre amato (le fazende messicane feudi di potenti signorotti del luogo), personaggi riusciti (l'idealista maggiore confederato e il potente feudatario messicano don Diego Moncada), il sempre gradito ruolo degli infiltrati e l'originale idea di fondo (le matrici rubate). Per me questa storia è paradigmatica di Nizzi. Con soggetti neanche troppo complessi e sicuramente non originalissimi, riusciva ad imbastire (in questo suo periodo dorato) sceneggiature avvincenti e personaggi convincenti, sfornando storie IMHO quasi sempre appaganti. Capitolo Della Monica: mi dispiace che non sia rimasto nello staff texiano. Ticci o non Ticci, trovo i suoi disegni bellissimi e coinvolgenti. Il suo Carson è tra i migliori in assoluto.
  3. Leo

    [350/351] La Croce Fiammeggiante

    Dopo il tardo Nizzi che casualmente ho riletto questa settimana (La Banda dei tre, Tre lunghi giorni e Il Villaggio assediato), questa storia è stata quasi una boccata d'ossigeno. Si tratta infatti di una bella storia, alla cui ambientazione (il sempre suggestivo e fosco profondo Sud del dopoguerra) si aggiunge una bella trama "gialla" e un mistero una volta tanto non facilmente decifrabile dal lettore (come invece è accaduto in altre circostanze). Soprattutto il primo albo è molto intrigante, mentre il secondo, con la lettera rivelatrice che viene a galla, perde un po' in suspence e ridimensiona il fascino che fino a quel momento avevano avuto McCook e Helga (il fascino del mistero: io non escludevo a priori che la stessa Helga in qualche modo potesse essere coinvolta nella morte del marito, tanto era stata lesta ad infatuarsi di un altro, con il cadavere del marito ancora caldo). La parte finale, con il coinvolgimento dei razzisti nell'inaspettata veste di alleati mi è piaciuta molto, soprattutto perchè scagiona Harding e i suoi amici dall'accusa più grave di assassinio sotto le mentite spoglie del KKK. Ciò fa di Harding non più un elemento funzionale alla storia (non è lui ad erigere croci fiammeggianti, quindi fino a quel momento, contrariamente a quanto si pensava, non aveva avuto alcun peso reale nella storia), ma più semplicemente un uomo come tanti ce ne dovevano essere in quella disgraziata epoca, non un bastardo ma un più ordinario frustrato, pronto a prendersela con il diverso e il più debole per smaltire l'amarezza della sconfitta che ancora gli avvelena il cuore. E' una figura individuabile e riconoscibile in tutte le epoche e in tutte le latitudini, quella dell'uomo talmente ottenebrato dalla rabbia e dalla frustrazione che non si fa scrupoli a perpetrare soprusi e ingiustizie pur non essendo realmente un bastardo. E quella sua testa abbassata, quella sua presa di coscienza, di fronte alle lucide parole di Tex che lo accusano di aver messo lui, con il suo sentimento razzista, il cappio al collo al povero Arch, rendono ancora più autentico questo comprimario, e soprattutto il mondo che lo stesso rappresenta. Spesse volte il buon Nizzi, al termine di una storia, dispensa lezioni sui valori fondamentali e su come gli stessi siano stati violati. Penso che una determinata mia sensibilit?, su certe tematiche e su certe situazioni che ancora oggi viviamo, la devo a queste mie letture di ragazzino. In un'età in cui sapevo ancora poco del mondo (n° m'interessava) contraevo inconsapevole un debito nei confronti degli autori della mia infanzia (Nizzi è uno di questi, ma anche Sclavi) per quelle lenti che pian piano si andavano formando attorno ai miei occhi (e che anche loro contribuivano a costruire) e attraverso le quali cominciavo ad avere una determinata visione del mondo.
  4. Leo

    [552/553] Il Villaggio Assediato

    Questa storia è una storia di mestiere. Un autore non più ispirato ci mette dentro i classici ingredienti western (scazzottate nel saloon e sparatorie a profusione), insaporisce il tutto con un elemento comunque non del tutto scontato (la storia nella storia di Liza e Ramsey: bello il commento di Ymalpas "L'amore, secondo Nizzi" di qualche post fa), conferisce alla storia tutto sommato un buon ritmo (ci fosse stato il Vecchio Cammello forse i dialoghi avrebbero potuto essere un po' più saporiti) e la pietanza può essere degnamente proposta al lettore, con la consapevolezza che non sarà una prelibatezza indimenticabile, ma che neanche disgusterà.
  5. Leo

    [554/555] La Banda Dei Tre

    Quoto il buon Anthony (i cui post mi mancano molto: se n'? andato dal forum che io ero appena entrato, e me ne dispiace...). Anche se io in alcune circostanze potrei preferire a Civitelli disegnatori più sintetici ma dal tratto più sporco (vedi Ortiz), è indubbio che Civitelli è sempre uno spettacolo. E il Civitelli di questa storia è semplicemente splendido. Vedere questi disegni, però, mi indispettisce, perchè mi sembrano un vero spreco. I disegni valorizzano e "servono" una storia, ma quando c'è poco da valorizzare (come in questo caso) quanto più sono belli tanto più grande è la stizza nell'ammirarli.
  6. A suo tempo, stanco del Tex di Nizzi, non avevo comprato questi albi. Un p? di tempo fa me li sono procurati, e mezz'ora fa ho cominciato a leggerli. Per la prima volta nella mia vita di lettore texiano, a partire da un certo punto mi sono soffermato solo sui disegni, senza leggere i fumetti. E questo perchè i testi, fino a quel momento, erano stati così scialbi e prevedibili che era sufficiente guardare le figure per capire cosa accadeva. Quoto West10: ma come si fa a riproporre per l'ennesima volta un soggetto del genere al n.590 di Tex??? E non è solo una questione di Nizzi: lui scrive, ma la casa editrice che decide di pubblicare? Mah.
  7. Quella quotata è una delle tre forzature che, IMHO, presenta questa storia. Le altre due sono: 1) la più importante, il fatto che gli agenti del Servizio uccidano Stppard senza fargli rivelare nulla: e se Stoppard avesse disposto che alla sua morte il memoriale doveva essere reso pubblico? Idiozia forte, questa dei due agenti, che di fatto innesca la storia. Un vizio d'origine che mi dispiace. 2) Tex e Carson, ormai prigionieri della polizia, si fanno salvare dal Presidente in persona affacciato alla finestra della Casa Bianca (o Campidoglio...). Forzature non da poco, vizi della sceneggiatura non proprio lievi. Eppure, io considero questa storia una delle più belle di Nizzi, se non (forzature a parte) un capolavoro. Sono entusiasta del suo svolgimento, dell'originalissimo intrigo architettato da Nizzi, del ponte saltato, della baracca in cui il mio Carson fa la parte del leone, del lungo viaggio in treno ad anticipare le mosse dei servizi segreti, delle stupende sequenze cittadine (Ortiz magnifico), dell'ironia dei nostri, dell'amaro finale. Già, l'amaro finale. Quando tutto sembra essere finito, e la vicenda finalmente dipanata, ecco che Nizzi ci regala qualche pagina di riflessione su un tema da sempre a cuore dell'autore, vale a dire la sorte degli indiani. Ed è bellissima la frase finale di Tex, in cui il ranger, pur non dubitando della buona fede del Presidente, è consapevole che nel sottobosco della politica i perdenti avranno sempre la peggio. Le cose possono migliorare, se interviene il Presidente, ma prima o poi la storia riavrà il sopravvento sugli sconfitti, al di là della buona volontà degli uomini, fossero anche il primo cittadino d'America. Pagine che, pur non centrando nulla con la storia, sono a mio parere una significativa ciliegina su una torta di per sè già buonissima. I disegni di Ortiz, infine: per me sono semplicemente entusiasmanti, e contribuiscono a farmi definire questa storia un piccolo capolavoro.
  8. Leo

    [447/448] Scorta Armata

    Storia scorrevole e classica, ma che in realtà non mi ha entusiasmato granch?. La trama è quella di una lunga fuga con inseguitori davvero non all'altezza: soggetto quindi essenziale al massimo, supportato da una buona sceneggiatura intervallata da trovate a mio parere non sempre felici. In particolare, ho trovato irrispettosa (nei confronti del lettore) la fase in cui i banditi vengono fatti fuori dall'intervento dei rurales. Intervento di una velocit? sconcertante, condensato in un numero insufficiente di vignette nonostante da esso dipenda il venir meno degli avversari che fino a quel momento avevano fatto la storia. Ricordo che a suo tempo, dopo aver letto questa storia, pensai di non comprare più un Tex nizziano: autore da me molto amato, ma che stava mostrando la corda in maniera decisamente eccessiva. Poi, non ho resistito alla tentazione di ricomprare Tex il mese dopo, nonostante l'autore fosse sempre lui. E meno male che l'ho fatto, perchè la storia successiva, Gli Uomini che uccisero Lincoln, mi riappacific? con il grande Claudio.
  9. Ho riletto questa storia ieri sera dopo tanti anni (curiosamente, non ricordavo Tex con i baffi!). L'ho riletta anche perchè in un altro topic il nostro impareggiabile Carlo (Monni) palesava la sua speranza di un ritorno di Proteus. Dopo questa lettura, io, francamente, mi sento di concordare con quanti dicono che questo personaggio avrebbe ormai pochissimo di nuovo da dire. Io poi, come carson00, non amo granch? le figure alla Proteus (a mio parere non troppo verosimili e comunque non "western") ed in effetti storco un po' il naso di fronte a storie del genere. Questa, nonostante tutto, non era poi così male (se escludiamo l'ignobile trattamento inflitto a Carson :malediz... ), ma il finale nella gabbia dei leoni è a mio parere una scena inguardabile. Nell'acme della vicenda, quando ti chiedi come farà quell'inedito Tex terrorizzato (si veda la sua faccia, ottimamente resa da Letteri) a cavarsela, ecco che tutto si sgonfia con una velocit? sconcertante. E così, un inaccettabile finale chiude una storia che, seppur divertente in alcuni punti, in definitiva non posso non definire fiacca.
  10. Leo

    MAXI TEX: Una Serie Da Chiudere ?

    Concordo in pieno su tutto, e quindi spero in un Maxi semestrale.
  11. Leo

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    Ed invece, West, anche questo è uno dei lati che mi sono piaciuti del vecchio Starker. Starker ? un furbone, ed infatti tiene in scacco un intero paese, dove è il dominatore assoluto. Quando arriva Tex, Starker non perde la calma, pensa di potersi giocare anche il ranger, conta che, con l'eliminazione di Lewis, il rompiscatole se ne sarebbe andato. Spesso affronta Tex di petto, apostrofandolo in malo modo, senza palesare debolezza. Poi, ad un certo punto, quando Tex, nonostante la morte di Lewis, non si decide ad andarsene, quando lo guarda torvo, sospettoso, quando dice e non dice, ecco, è in questo momento che Starker comincia a perdere la sua baldanza, e le staffe ad ogni occasione. Starker, il grande Starker, il dominus della città, ha incontrato la sua nemesi: e lentamente se ne rende conto... In effetti, a me lo sceriffo Starker è proprio piaciuto...
  12. Leo

    [314/316] Il Bisonte Bianco

    Questa storia è graficamente straordinaria: straordinaria nell'emozionante copertina, una delle mie preferite da sempre, straordinaria nei disegni del Maestro Fusco: più che una storia a fumetti, ci troviamo di fronte ad una favolosa esposizione di quadri, attraverso i quali possiamo fare idealmente una incredibile passeggiata tra i paesaggi del Wyoming. Già, una passeggiata, perchè questa hanno fatto Tex e Carson, non incidendo per nulla nella storia, ma semplicemente "accompagnando" (sia pure a distanza) lo sfortunato Langley, una volta tanto non il solito cattivo, ma un personaggio tragico, nella nemesi della sua vita (i bisonti che hanno fatto la sua fortuna lo tormentano nel benessere) e nell'estremo momento della morte, quando incredibilmente il suo fucile integro lo tradisce: momento molto emozionante, e ancora di più quando Tex e il lettore scoprono che non è il fucile ad essersi inceppato, ma qualcosa nella mente di Langley... Non un capolavoro, ma una bella storia da ricordare.
  13. Leo

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    Scusami Sam, mi sono in qualche modo sentito parte in causa, visto che Jack rispondeva a me in modo diretto. Peraltro, anch'io sono un fan sfegatato dei commenti di Jack, che mi divertono sempre da matti. Stavolta, però, siamo totalmente in disaccordo, e il commento (troppo breve o, come ho scritto prima, lapidario) di Ym mi ha un p? indispettito. Ma poich? credo che non vi fossero intenzioni bellicose, chiedo venia se sono stato un p? brusco... sisi
  14. Leo

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    Quindi, Ymalpas, chi non è d'accordo con Jack65 (o con te, perchè i vostri pareri sono concordi) non sarebbe lucido? Questo si desume dalla tua lapidaria sentenza. Una storia piace o non piace: a te non è dispiaciuta Braccato (che io ho invece francamente odiato), mentre proprio non ti va già questa (che a me è fortemente piaciuta). Ma non per questo dico che uno è lucido, implicitamente affermando che colui che ha un'opinione diversa non lo ?, o lo è di meno. Per me Starker mantiene sempre una sua intima coerenza, anche quando (e proprio quando) perde di lucidit?. Ma è solo Starker che la perde, non anche tutti coloro ai quali questa storia è piaciuta...
  15. Leo

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    Beh, l'ho già detto prima: ha sempre paura dei rangers, solo che quando arresta Carson ha già deciso di sbaraccare col denaro nascosto nel mulino. Lo dice lui stesso, che magari riprover? a farsi una vita in qualche altra città. Poi, io non ho detto che è schizzato, ho detto che è un uomo sicuro di sè che di fronte a Tex perde la sua sicurezza e di conseguenza perde di lucidit?. Su questo ti d' ragione, ha fatto storcere il naso anche a me. Ma non è un elemento sufficiente, IMHO, per minare il mio giudizio su una storia che mi ha divertito e appassionato molto. Io poi non ho percepito il vivacchiare di cui tu parli: mi sono anzi divertito sempre, segno che il ritmo della storia non mi è parso mai calato. E l'entrata in scena di Carson, che, come dici tu, ha sbloccato la situazione, è stata anch'essa una bella trovata, ed anzi ha consentito quello che io ritengo un bellissimo finale.
  16. Leo

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    CONTIENE SPOILER I dubbi suscitati da questo personaggio sono anche i miei. Ed è per questo, però, che Gregory Starker mi è piaciuto tantissimo. E' un personaggio schizofrenico, senz'altro, ma questo, lungi dallo sminuirne la statura, la accentua invece facendolo divenire, IMHO, uno dei più bei comprimari texiani. E'un bandito? Certo che lo ?, e della peggior specie. Solo che, per puro caso, si trova a rivestire i panni dello sceriffo, e non tarda a capire che delinquere con una stella sul petto è molto più facile e redditizio. In fin dei conti, è quel che fanno tanti nostri politici, no? Man mano, si innamora del potere, e del consenso, e poich? ha raggranellato un bel p? di quattrini (che presumibilmente non vuole dividere con i suoi complici), ecco che li uccide tutti, per non dividere, perchè magari non vuole più rischiare di avere amicizie compromettenti, perchè vuole sentire (e questo io lo trovo credibilissimo) l'ebbrezza delle acclamazioni della gente per aver distrutto la banda. Semplicemente, Starker ha voluto mettere fine al gioco redditizio delle rapine, perchè si è ormai innamorato del proprio personaggio e di ciò che rappresenta, e preferisce le acclamazioni ad ulteriori denari. E questo Faraci lo tratteggia benissimo: questo Starker è un istrione, "un grandissimo commediante" (per dirla con Tex), è stato "catturato" dalla sua stessa trappola, ora vuole essere popolare, acclamato, e ricco al contempo, senza dividere con nessuno soldi e gloria. Ecco perchè uccide i suoi complici: con il suo passato può essere sempre ricattabile, e poich? non vuole stare sotto scacco, deve eliminare (lo dice lui stesso ad un certo punto) chi sa troppo. Lineare. Come lineare è che all'inizio non voglia far fuori Tex. Lo dice lui stesso che eliminare Willer significa far venire tutto il corpo dei rangers a Blackfalls a vendicare il loro uomo migliore. Ma a un certo punto Tex, fine conoscitore di uomini ed abilissimo snidatore di serpenti, lo mette in subbuglio, gli fa vacillare le certezze. Starker, ormai abituatosi ad essere considerato un padreterno, intuisce in Tex l'effettiva minaccia e perde di lucidit?, e cosa c'è di sbagliato in questo? Anche questo è credibilissimo, invece. E quando si trova Carson per le mani, compie un gesto arrischiato e non coerente con i suoi timori iniziali circa l'eliminazione di un ranger, ma lo fa perchè ormai deve catturare Tex, che è una sua ossessione, perchè questo Starker, all'apparenza forte, è invece fragilissimo nella difficolt? (ma a me questo tratto piace, rende umano e compiuto il personaggio). E quando fa questo gesto arrischiato, ha comunque deciso di cambiare aria, di andarsene via col suo bel gruzzolo, e chissà, potrebbe tentare la stessa cosa altrove, lontano dai rangers che inevitabilmente sarebbero giunti a Blackfalls dopo la morte di Tex e Carson. Personaggio schizofrenico, n° carne n° pesce? Credo che fosse proprio questo l'intento dell'autore, che ci è riuscito in pieno sfornando quello che io considero un SIGNOR personaggio. Proprio per la complessa e per nulla rettilinea psicologia del personaggio, io non ci vedo alcun allungamento di brodo. Non "scopano" mai? Certo, Starker non lo vuole, Starker pensa, studia cosa deve fare per eliminare il ranger nel modo più indolore possibile. E il Ranger? Ma neanhce lui lo vuole, lui non sa ancora nulla, intuisce soltanto che qualcosa non va, e allora cucina a fuoco lento, con la consapevolezza che prima o poi Starker sarà cotto a puntino. E si arriva al finale, a mio parere splendido, in una sorta di triello (includendovi un grande Carson) che vede Starker soccombere in modo straordinariamente teatrale, con la platea (i cittadini di Blackfalls) attonita ad assistere ad uno spettacolo sorprendente e sconcertante. Per me, questa storia è da applausi.
  17. Leo

    MAXI TEX: Una Serie Da Chiudere ?

    Io voto per due Maxi all'anno, invece. Come detto da molti, il Maxi è una storia lunga (per me sempre sinonimo di ampio respiro) da leggere tutta in una volta, senza quel "continua" al quale non mi abituer? mai. Il Maxi non deve essere chiuso, ma solo valorizzato. Le storie portate ad esempio da Ymalpas non piacciono neanche a me, e capisco quindi la rabbia di chi spende bei soldini senza restarne minimamente soddisfatto. Ma quante storie della serie regolare non mi piacciono? E quante storie che non piacciono a me sono invece piaciute ad altri? E questo stesso Topic dimostra come tante storie dei Maxi che Ymalpas ed io consideriamo scadenti siano invece piaciute, ed abbiano soddisfatto i lettori. Quindi, è sempre, come dice Ted Hawkins, una questione di belle/brutte storie, ma soprattutto è sempre (perdonate la macroscopica ovvietà) una questione di gusti personali. Gusti: io ho odiato Il Figlio del Vento, Il Veleno del Cobra e La Belva Umana, eppure in questo stesso topic c'è chi dice che queste storie gli sono piaciute. E chi sono io per dire che lui ha torto ed io ragione? Tanti di voi non amate il lavoro di Segura, ma a me Il Cacciatore di Fossili e l'Oro del Sud sono piaciute tantissimo, e la prima la considero un gioiello. Manfredi non è stato pubblicato sulla serie regolare ed ha trovato posto solo in un Maxi? Machissenefrega. A me La Pista degli Agguati è piaciuta tantissimo, e la rileggo sempre con piacere. Ricettacolo di scarti? Nizzi di Rio Hondo, Boselli de I Territori del Nord Ovest, Faraci de La Legge di Starker sono scarti? Ma ben vengano, questi scarti, ragazzi, li leggo volentieri. Neanche a me i Maxi hanno sempre soddisfatto, e sono proprio quelli citati da Ymalpas, ma poich? ad altri sono piaciuti me li tengo, come mi tengo tante storie della serie regolare. Non ne invoco la chiusura, anche perchè spero che prima o poi qualche storia che incontri i miei gusti personali venga pubblicata, sul Maxi. E infatti, che mi ritrovo tra le mani in questa domenica mattina piovosa? La Legge di Starker. Di Faraci (scarto?) e Repetto (scarto? a me non sembra proprio, checch? ne pensi la stessa Redazione SBE: non sarà più nel fiore degli anni, ma a me piace sempre parecchio, perchè sempre di gusti stiamo parlando). VOTO: Assolutamente contrario alla chiusura dei Maxi.
  18. Leo

    Storie Brevi: Si O No?

    Mi associo ai complimenti per Sam, anche se non se li meriterebbe, visto che ci vuole far morire dall'attesa per questa notizia bomba :malediz... :malediz... ::evvai::
  19. Leo

    Storie Brevi: Si O No?

    Ritratto che è una meraviglia... Tendenzialmente non sarei per le storie brevi (anche se Il Duello mi ha ammaliato), per cui anche il mio parere, come quello di Stefano-Tex, è negativo.
  20. Leo

    [623/624] Braccato!

    Quoto Paco, e anche i successivi interventi di Stefano-Tex e Jack 65, e li quoto in tutto. Quando dicono che non ci siamo. Quando dicono che questa storia è improponibile. Quando dicono che la trama è quella di un vecchio Tex (oggi inevitabilmente datata), ma dilatata per entrare nel formato del nuovo Tex. Quando dicono che nessun personaggio resta impresso. Quando dicono che i fratelli Dekker, alla cui vista ho respirato un attimo perchè credevo stessero per innalzare il livello della storia, sono stati sprecati nel modo peggiore. Quando dicono che se almeno Rufus e il sergente fossero morti, oltre alla verosimiglianza avremmo avuto almeno un piccolo colpo di reni finale. Purtroppo, nonostante la mia più volte ribadita stima per Faraci (che spero si rinnovi con il Maxi, che non ho ancora letto), stavolta il mio personale giudizio è nettamente negativo. Lo so che non si possono sempre leggere capolavori, è umano, è normale, ne sono perfettamente consapevole. Ma una buona storia, almeno, questa me l'aspetto. Mi spiace dirlo (ma lo dico da appassionato, e non tanto per fare il detrattore, e lo dico per l'amore che ho per il personaggio e con tutto il rispetto possibile per il lavoro degli autori) tra Rufus, Makua ed Espectro, è da un po' che mi manca Tex.
  21. Leo

    [399] La Lettera Bruciata

    Come detto da tutti, gradevole riempitivo, con due elementi da sottolineare: la grandezza dei disegni di Fusco e la splendida figura dello sceriffo, ironica, molto umana e in fin dei conti, con la felice trovata finale, anche sorprendente.
  22. Leo

    [397/399] Topeka!

    Quoto Virgin e anche gli interventi di Pedro Galindez. Dice bene Virgin quando parla di storie fresche nonostante il soggetto classico (eufemismo per non dire trito e ritrito), ed anzi è proprio l'ordinarietà del soggetto che mette in risalto la bontà della sceneggiatura. Ma Nizzi qua per me ha rovinato tutto: in una così bella storia, non solo fai rapire Carson che cade in trappola come l'ultimo degli stupidi, ma addirittura lo fai battere da un Torrey qualsiasi! Quando è troppo è troppo: storia bella, ma che io non rileggerò più. Per me questa storia non esiste, e peccato per quei a volte imperfetti ma sempre suggestivi disegni di Blasco.
  23. Leo

    [571/572] Il Fuggiasco

    Storia carina, senza troppi pregi. Il solito bel personaggio in chiaroscuro, due cattivi (boss e tirapiedi) convincenti (anche dal punto di vista grafico), un pard ottuso e vanaglorioso (dice sempre che lui e Tex hanno catturato Harris, quando in realtà a catturarlo è il solo Tex) che non si farà ricordare per simpatia. IMHO è un buon riempitivo, si lascia leggere bene, ma niente di più.
  24. Leo

    [384/387] Furia Rossa

    Secondo me direbbe, guardando Tex, "Gran Matusalemme, cosa sta dicendo questo tizio" e Tex di rimando "Non lo so, chiedilo a Kit che è stato a scuola alla missione". A parte gli scherzi Leo, possiamo darti l'oscar per il commento più poetico! Grazie per l'oscar. Oltre che divertente, ritengo credibilissima la tua scenetta di Carson e Tex nei miei confronti
  25. Leo

    [403/404] Bande Rivali

    Quoto l'intervento di Don Fabio, e non perchè riprenda il mio, ma perchè è stato molto più efficace e puntuale di me nel commentare questa storia: da applausi. Tra le altre cose, mi ha anche ricordato la battuta di Tex sui proverbi indiani: non so come abbia fatto a dimenticarmene; è divertentissima. Come divertentissimo è il solito intervento di Carlo, i cui interventi ricchi di humour mi mettono sempre in allegria. E quoto soprattutto la sua domanda relativa alla possibilità di rivedere nuovamente Medda su Tex. Mauro, perchè non proporglielo?
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