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TWF - Tex Willer Forum

juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. juanraza85

    [Maxi Tex N. 25] Il boss di Chicago

    Un lapsus davvero clamoroso il mio ... Chiedo venia ..!
  2. juanraza85

    [Maxi Tex N. 25] Il boss di Chicago

    E il Senatore di "Attentato a Washington" dove lo metti? Si, in effetti è evidente che si tratta di un tipo di nemico già direttamente affrontato. Di inedito c'è però il fatto che questo vecchio nemico di Carson sia divenuto senatore... Credimi, siamo lontani. Non che mi sarebbe dispiaciuta una storia dalla trama somigliante a Patto criminale, ma mi fido di quel che dici Ma soprattutto, a proposito di riproposizioni, che dire del titolo della seconda storia, identico a quello dell'albo n° 323?? Era proprio necessario questo riciclo? Possibile non non si sia potuto trovare un titolo alternativo, magari anche più originale ..?
  3. juanraza85

    [Maxi Tex N. 25] Il boss di Chicago

    Sono particolarmente curioso di vedere Tex e Carson in una grande e caotica città come Chicago dove, tranne qualche breve sosta necessaria per prendere i treni diretti ad est, non hanno mai avuto modo di raddrizzare torti. Personalmente, ho sempre apprezzato le occasionali avventure cittadine dei pards, perdipiù mi incuriosisce non poco vedere Tex e Carson battersi contro un ex criminale - nello specifico, antico avversario del Vecchio Cammello - divenuto senatore: credo proprio sia la prima volta che i due affrontano direttamente un "colletto bianco", ulteriore motivo di interesse. Oltretutto, si tratta dell'ultimo lavoro curato dal compianto Repetto: spero in un degno commiato del Maestro argentino, e dalle due vignette postate mi pare si siannotti mantenuto sui consueti standard. La brevissima introduzione alla seconda storia, invece, mi ha portato alla mente situazioni già viste in Patto criminale, anche se le due vignette sembrano promettere una discreta dose di azione, e dunque una trama che non ricalchi più di tanto quella della malinconica storia di Nizzi & Monti.
  4. Dopo aver partecipato alla "riesumazione" di Loa nella discussione relativa alle storie in lavorazione, ho scritto di getto la traccia che segue, e la vorrei condividere con voi. Spero non la troviate troppo terribile . Da qualche tempo, nella zona di Tampa si stanno verificando avvenimenti inconsueti e decisamente inquietanti: dapprima la sparizione di galline e capre, che successivamente vengono ritrovate smembrate in prossimità di incroci di strade, a seguire simili carogne di animali vengono trovate nottetempo nelle case di molti abitanti, infine scompaiono - apparentemente nel nulla - tre ragazze bianche, appartenenti a famiglie di ricchi proprietari di piantagioni. Lo sceriffo di Tampa, dopo alcune prime sommarie indagini, attribuisce la scomparsa – e probabile morte – delle tre fanciulle agli ambienti del voodoo, molto radicato nella zona, e soprattutto ricorda bene lo sconquasso che Tex ed i pards avevano portato anni prima, quando avevano raso al suolo il Black Baron, malfamato ritrovo dei vuduisti. Avendo una certa età, e soprattutto non avendo il fegato di affrontare da solo l’intera agguerritissima comunità nera della città, lo sceriffo chiede ed ottiene dalle autorità locali l’autorizzazione a contattare Tex. Il Ranger giunge così in Florida al fianco di Carson e, dopo aver raccolto i primi riscontri, giunge anch’egli alla conclusione che dietro la scomparsa delle tre ragazze vi sono i seguaci del voodoo, al cui comando scopre esserci, con grande sorpresa sua e di Carson (i due, infatti, credono sia morta in un naufragio anni addietro), la bella e tenebrosa Loa, ormai “capa” indiscussa della setta, che persegue lo scopo di creare una sorta di “regno nero” in quella zona, dove tutte le persone di colore possano vivere libere dai bianchi, che nei disegni della donna dovrebbero essere cacciati da Tampa e dintorni. La bella strega, nel frattempo, scopre la presenza a Tampa di Tex e Carson, e non intende lasciare nulla di intentato per scongiurare la minaccia che essi portano e, al contempo, vendicarsi delle due sconfitte da essi infertele in passato. Segue una lotta senza esclusione di colpi, nella quale i vuduisti non esitano a macchiarsi di omicidi di innocenti cittadini, e durante la quale Tex e Carson scoprono che le tre ragazze scomparse sono ancora vive, poiché Loa intende servirsene per ricattare i loro familiari, esponenti delle tre più influenti famiglie della zona, e costringerli a fare fagotto (dopo aver ceduto alla setta i loro possedimenti), e fare in modo che fungano da esempio per tutte le altre famiglie bianche residenti a Tampa. L’ultimatum alle famiglie è prossimo alla scadenza, pena la morte delle tre tra mille sofferenze: parte quindi una corsa disperata, per Tex e Carson, per salvare le ragazze e scongiurare la minaccia della setta sull’intera città…
  5. Come avevo sottolineato nel mio commento sulla storia, scrissi di averla trovata tutto sommato piacevole ed ampiamente nella norma, un modo simpatico per dire che l'avevo trovata buona ma non eccezionale. Di conseguenza, a mio modesto parere una storia che abbia le caratteristiche da te sopra indicate ritengo sia il minimo che un lettore di Tex speri di leggere ogni qual volta acquista un albo . Mi piace pensare, dunque, che Nizzi si sia semplicemente riscaldato in attesa di regalarci nuove e più avvincenti avventure.
  6. juanraza85

    [395/397] Il Testimone

    La prima parte del tuo topic mi ha profondamente colpito, poiché hai saputo catalizzare con le tue parole la profondissima amarezza che la storia di Nizzi & Monti trasuda dalla prima all'ultima pagina. Non si tratta certo dell'unica storia di Tex in cui i nativi devono pagare un altissimo prezzo ai pregiudizi e, soprattutto, all'avanzata della cosiddetta "civiltà" dei bianchi, ma sono anche io del parere che nessun'altra storia di Tex abbia saputo rendere così evidenti e "tangibili" il razzismo e la sostanziale impotenza dei nativi americani nei confronti dei "civilissimi" bianchi. I disegni del bravissimo Monti, poi, hanno la capacità di enfatizzare e rendere graficamente l'atmosfera ancora più pesante. Il mio giudizio circa la sceneggiatura di Nizzi è, in sostanza, decisamente positivo, in particolare riguardo la scelta di far agire Tex e Carson più come investigatori che come giustizieri (sempre per citare F8OT), necessità evidentemente data dal fatto che la vicenda si è svolta molti anni prima rispetto a quando essi ne vengono a conoscenza. Azzeccatissima anche la gestione di personaggi come il sindaco Gettinger, capo della cricca responsabile del massacro dei pawnee, individuo totalmente privo di scrupoli (per certi versi, io lo definirei una sorta di quintessenza del "self made man" della frontiera americana, ovviamente nella sua accezione meno nobile), e soprattutto Billing, vero e proprio anello debole della suddetta cricca, uomo roso dal rimorso ma troppo vigliacco ed attaccato alla posizione sociale raggiunta per avere la forza di redimersi del tutto, complice anche il suo "suicidio". Menzione speciale per il simpaticissimo Dudley, apparentemente un simpatico ed innocuo mezzo mattoide, in realtà un attento osservatore e, soprattutto, una persona di notevolissima sensibilità. Non si possono non provare compassione ed amarezza, infine, per Nachite ed il giovane Labbro Tagliato, nonché per la vedova del primo, tutti in diversa misura vittime di un razzismo che, opportunisticamente mascherato da avanzata della (ci)viltà, si mostra in una delle sue sfaccettature più abbiette e spietate.
  7. Dal mio personale punto di vista, ponendo la vicenda in un contesto grondante mistero ed esotismo, sapere con asburgica precisione come Kalang sia riuscito ad introdursi nell'ufficio di Tom Devlin senza essere visto da nessuno è sostanzialmente irrilevante, anzi in un certo senso non saperlo rende più interessante ed intrigante la vicenda. Per quanto mi riguarda, comunque, l'ipotesi della vicinanza della rete fognaria - cui Kalang nella storia ha fatto ampio ricorso per le sue sinistre missioni - rimane più che plausibile...
  8. Devo convenire in toto con l'avvocato..! Se noi lettori di Tex, ed in generale di fumetti, non ci concedessimo un minimo di ricorso alla tanto "famigerata" sospensione dell'incredulità, dovremmo seriamente pensare di abbandonare il fumetto e dedicarci a ben altri generi letterari ..! Oppure, estendendo un po' il discorso, dovremmo evitare di vedere qualsivoglia film di qualsiasi genere. Riguardo l'episodio dell'accesso di Kalang all'ufficio di Devlin, credo dopotutto che non si tratti di un episodio per cui valga la pena arrovellarsi più di tanto le meningi: in fondo, l'ipotesi avanzata da Carlo circa la vicinanza di un tombino alla finestra dell'ufficio (che il malese, prendendo per buona tale eventualità narrativa, potrebbe benissimo aver raggiunto a colpo sicuro dopo aver studiato il percorso) non vedo perché non possa essere plausibile, di certo in Tex abbiamo tutti assisitito a scene assai meno credibili (se giudicate con il freddo occhio della razionalità tout court) che bene o male abbiamo infine finito per accettare . Parlando più espressamente della storia, che io avevo a suo tempo commentato in maniera non troppo dettagliata, parto ribadendo il mio apprezzamento per la trama, priva di falle e passi falsi, ed i disegni di Letteri, come sempre estremamente a suo agio nell'illustrare vicende in cui il mistero e la suspence hanno un peso specifico rilevante. Ottima la creazione e la successiva gestione del Maestro, primo e sostanzialmente sinora unico caso di "mad doctor" con cui Tex ed i pards abbiano avuto a che fare, il cui modus operandi così atipico per le abitudini del ranger, oltre ad uno spiccato genio criminale, hanno creato non pochi problemi ai nostri beniamini. Da sottolineare, soprattutto, l'alone di mistero che il Bos e Glb hanno saputo mantenere pressoché sino all'ultimo circa la vera identità del Maestro, senza disseminare indizi che potessero rivelare qualcosa ad un lettore particolarmente attento alle minuzie; parimenti condivisibile la scelta finale di punire il Maestro non con la morte ma, assai peggio, con il dantesco contrappasso dei suoi stessi germi che, fortuitamente, lo hanno infettato: questa decisione degli sceneggiatori, unita poi all'altra scelta di concedergli il tempo di iniettarsi l'antidoto, lo ha poi reso buono per i successivi rispolveri (chissà, a proposito, se la scelta di riproporlo il Bos la avesse in animo già al tempo o gli è tornata in mente solo successivamente...). Mi ha suscitato decisamente pena, invece, il suo bistrattatissimo sgherro Volker, individuo mediocre che - per sua stessa ammissione - chiedeva solo di poter vivere all'ombra del carismatico capo, motivo per cui ne assecondava pedissequamente le inclinazioni criminali, ma ricevendone in cambio solo un ostentato disprezzo e la successiva condanna a morte nel momento in cui il Maestro iniziò a ritenere potesse rappresentare un pericolo. Ho dunque assai apprezzato, in tale ottica, la sua redenzione finale atta a vendicarsi del suo ex capo, decisiva per permettere a Tex di sventare la minaccia del folle scienziato. In più, da lettore di Tex magari un po' più "maturo" rispetto a quando lessi per la prima volta questa storia, circa 14 anni fa, ho imparato ad apprezzarne la concentrazione in un albo e mezzo (che all'epoca annoveravo come unico difetto), poiché tutto quel che la storia poteva trasmettere è stato impeccabilmente concentrato nell'apparentemente esiguo numero di pagine. Interessante, infine, l'aneddoto di @ymalpas secondo cui la sceneggiatura originale prevedeva che anche il buon Pat fosse infettatto dai bacilli del Maestro, e condivido anche io la successiva decisione degli autori di soprassedere e cambiare in corso d'opera, poiché l'eventualità, per quanto narrrativamente interessante, avrebbe potuto non essere di facile gestione. E poi, mi sarebbe dispiaciuto vedere il buon Pat rischiare la morte in una maniera così orribile...
  9. juanraza85

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    ATTENZIONE AI POSSIBILI SPOILER!! Con due giorni di ritardo causa ferie, ieri ho finalmente potuto leggere la prima parte dell'attesissimo "confronto ante litteram" - e soprattutto a distanza - tra Tex ed i fratelli Dickart. Se questo è solo l'inizio, si può essere più che fiduciosi per il prosieguo della storia: trattasi di un albo fondamentalmente introduttivo, ma in grado di preparare egregiamente il lettore a quel turbine di azione e colpi di scena che le successive parti promettono di regalarci. Un ruolo decisivo, in ciò, lo ha sicuramente l'antagonista di turno, di gran lunga il più carismatico tra i cattivi texiani (benché in tale frangente ancora allo stato "embrionale"), e sarà sicuramente interessante vedere come si dipanerà nel prosieguo della vicenda il confronto tra Tex e Steve Dickart, anche e soprattutto in considerazione del fatto che i due non si incontreranno mai di persona. Da quanto si è potuto vedere, Steve Dickart, oltre che assolutamente privoo di scrupoli e morale, sembrava avere un'evidente fascinazione nei riguardi dell'occulto e della magia nera sin dalla giovinezza, quindi da assai prima di assogettare al suo volere gli hualpai, mentre sono rimasto un po' sorpreso dalla sorella Lily, presentata nelle poche pagine di questo albo come indecisa e tendenzialmente succube del fratello, dunque assai differente dalla donna astuta, crudelmente determinata e totalmente priva di scrupoli che abbiamo avuto modo di conoscere nelle due apparizioni sulla serie regolare. Troverei pertanto interessante se eventualmente, nel prossimo futuro e magari proprio su questa serie, potremo leggere storie che ci illustrino la definitiva metamorfosi dei due personaggi, ossia come Mefisto si sia addentrato sempre più nell'ambito della negromanzia e come la fascinosa Lily sia invece divenuta una dark lady pronta a tutto e quasi alla pari rispetto al diabolico fratello in fatto di amoralità e malvagità. Altra piacevole sorpresa, per quanto mi riguarda, il pretesto adoperato dal Bos per inserire Tex nella storia, ossia ricorrere ad una delle peculiarità del personaggio magari meno ostentate, ovverosia la sua abilità nel poker. Chiaramente, la naturale inclinazione di Tex per l'avventura non poteva non implicare che la sua parentesi nelle vesti di gambler sarebbe stata di brevissima durata, ma ha comunque conferito un senso alla sua permanenza a Saint Louis anziché una qualsiasi altra città del Midwest, in modo tale da coinvolgerlo in una pagina di Storia (con la S maiuscola). Il Tex che abbiamo potuto vedere anche qui riscuote un notevole fascino sul gentil sesso, e almeno a me non dispiacerebbe vederlo un po' più disinvolto e farfallone (del resto, hasolo vent'anni), in ogni caso attendo con impazienza di vedere come si evolverà il suo rapporto di collaborazione con l'affascinante Kate Warne, personaggio che, bagno nel Missouri a parte, sembra davvero sapere il fatto proprio...
  10. L'aver appreso della prossima presenza nella storia - non sappiamo ancora con quale ruolo e peso specifico - di una domestica di origine indonesiana/malese sembra anche a me una sorta di tributo alla storia con Mayumba ed il finto gorilla cacciatore di teste... Staremo a vedere quel che combinerà, ma io resto comunque dell'opinione che non sarà lei a rivelarsi colei che si cela dietro la maschera di cera...
  11. Se questo doveva essere il "grande ritorno" di Nizzi su Tex, a mio personale parere l'obiettivo non è stato centrato: considerata la gran quantità di bellissime storie da lui sfornate (senza ovviamente dimenticare i passaggi a vuoto), ritengo che si tratti di una storia ampiamente nella media. Trama non originalissima, ma ritmi assai celeri: in sostanza, una buona storia, che si lascia leggere abbastanza volentieri e speditamente, ma non credo si possa parlare di "grande ritorno". Al massimo si può parlare di semplice ritorno, che confido possa fare da apripista per nuove e più emozionanti avventure. Per il resto, Nizzi mi è sembrato confermarsi nella sua tendenza a rendere un po' macchiettistico il personaggio di Kit Carson, puntando in maniera decisa sulla sua tendenza a lasciarsi andare a brontolii e scetticismo. Quanto ai disegni di Torti, dopo la lettura dell'albo ribadisco ancor più convinto di non trovarli molto di mio gradimento, troppo tendenti al caricaturale quando non approssimativi, soprattutto per quanto riguarda i volti.
  12. Non sono un esperto di armi da fuoco né tantomeno di balistica, ma i nemici sono bersagli mobili, per cui basta che si muovano di pochi centimetri perché, a prescindere dal punto preciso cui mira Tex o uno dei suoi, il proiettile possa recare danni superiori alle intenzioni... Senza dimenticare che, anche se si tratta di Tex, non credo che nella concitazione di una sparatoria sia sempre così facile andare troppo per il sottile per esercitare il diritto alla legittima difesa (come può dimostrare una storia recentissimamente uscita in edicola)... Di nuovo senza offesa, non ce lo vedo proprio Tex comportarsi come San Francesco d'Assisi. Questo sì che sarebbe irrealistico, dopo 70 anni di onoratissimacarriera da leale castigamatti
  13. Concordo sulla bontà della seconda parte di questa storia, ed anche sulla sua maggiore dinamicità rispetto al precedente capitolo di luglio. Anche io, nel leggerla, ho rinvenuto, oltre all'atmosfera dai tratti gialleschi, rimandi agli albori della saga texiana (di certo, non solo per merito del tanto chiacchierato orango rapitore di fanciulle ) che non mi sono affatto dispiaciuti. E, soprattutto, la mia sensazione - e non solo mia - che sia la bionda Joan Fischer che la mora Lavinia Jones abbiano entrambe (magari anche per diversi motivi) moltissimo da nascondere è stata ulteriormente rinforzata. Quanto a chi possa celarsi dietro la maschera di cera, diciamo che un'idea me la sono comunque fatta... Attendiamo il terzo albo per conferma o smentita
  14. In effetti, ora che hai compiutamente espresso il concetto che vuole essere oggetto di discussione, anche a me sembra che, per quanto legittimo da un punto di vista puramente morale, il quesito da te posto non abbia appigli troppo saldi, sia detto senza offesa ovviamente. In quasi 20 anni di letture texiane, credo di poter affermare di non avere mai visto Tex o uno dei suoi pards commettere un omicidio a sangue freddo, né tantomeno prendersela con qualcuno che non lo meritasse, e nemmeno sparare subito con l'intento di COLPIRE l'avversario. Loro costume è, infatti, salvo circostanze disperate, sparare sempre prima il classico colpo di avvertimento (che magari sibila a pochi centimetri dall'avversario di turno, ma NON LO COLPISCE), e solo dopo, se inevitabile, sparare per ferire o - estrema ratio - uccidere. A mia memoria, in una sola circostanza - la mediocre La città nascosta - Tex ha sparato alle spalle per uccidere, sia pure con l'attenuante della situazione di pericolo in cui versava il figlio. Per cui, sento di poter dire che, contrariamente a quanto tu - sia pure legittimamente - sostieni, il comportamento di Tex, soprattutto in un contesto di violenza quale era il Vecchio West, sia moralmente giustificabile. Oltretutto, realisticamente, se Tex dovesse lasciare in vita tutti i farabutti che cercano di farlo secco, davvero dovrebbe passare ogni singolo minuto della sua esistenza a guardarsi le spalle, ed inoltre la sua sarebbe una magnanimità eccessiva e quasi stucchevole, che non pagherebbe.
  15. Da quel che ho capito cerchi storie di personaggi che intendono perseguire vendette ai danni di Tex. Te ne indico una su tutte, che però potresti anche avere già letto essendo una pietra miliare della saga: il suo contro con El Muerto, numeri 190-191...
  16. Mi sono espresso male, pardon... Non spero che la soluzione di tale enigma avvenga già nel secondo albo, al contrario confido che non sarà così, ed anzi a naso mi sentirei di escluderlo, altrimenti il terzo albo rischierebbe di perdere di "valore". Intendevo più semplicemente auspicare che nel prossimo albo noi si possa raccogliere ulteriori indizi ed elementi che possano rafforzare o smorzare qualsivoglia ipotesi
  17. In un contesto come quello che ci è stato presentato nel primo albo, in cui nessuno dei personaggi comparsi sembra davvero essere ciò che sembra, tutto può essere plausibile, anche l'ipotesi - già formulata da altri e che anche io ho iniziato a considerare - che Joan e Lavinia possano essere in realtà la stessa persona, oltre che probabilmente nascondersi dietro la maschera dell'enigmatico mister Doom... Attendiamo con impazienza il secondo albo per ogni conferma o smentita
  18. Si profila dunque un conflitto di interessi ... Ma, battute a parte, io sono al contrario del parere che Kit nel corso della sua vita editoriale abbia fatto bene a "divertirsi" con le ragazze, anche perché a me è parso lo abbia sempre fatto senza prendere in giro la pulzella di turno (per quel che ci è stato dato vedere). E, soprattutto, questo suo atteggiamento da ventenne scanzonato può benissimi fungere sempre secondo me, ad accentuare le giuste differenze caratteriali con il padre Tex, e narrativamente fare da contraltare all'imperturbabile fermezza paterna...
  19. juanraza85

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Magari non il diavolo in senso stretto, più che altro le potenze del Male che abbiamo visto all'azione nelle varie storie con Mefisto antagonista, comunque a me sembra una tesi decisamente plausibile, oltre che molto suggestiva ... Vediamo comunque cosa eventualmente ci riserveranno Boselli & co...
  20. juanraza85

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Beh, credo che se le vendite continueranno a mantenersi sugli standard attuali, credo proprio che la nuova serie sia destinata a durare ancora parecchio a lungo ! Scherzi a parte, fino a quale punto della giovinezza di Tex si conta di arrivare ad oggi? Detto altrimenti, ad oggi si sa approssimativamente fin quando potremo godere delle avventure del giovane Willer non ancora capo dei Navajos, padre di Kit, pard di Carson e Tiger Jack? Ricordavo di averlo già letto da qualche parte qui sul forum ed ho frettolosamente quanto inutilmente provato a rintracciare quel topic... Confido che qualcuno possa rinfrescarmi la memoria ..!
  21. juanraza85

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Se sulla nuova serie si è avuto il "coraggio" di pubblicare una storia con co-protagonisti Mefisto e l'altrettanto satanica sorella Lily senza farli incontrare con Tex, ma comunque - da quel che si è potuto evincere dalle poche anticipazioni - creando un collegamento tra le rispettive vicende, in linea di principio da lettore non vedo proprio perché non possa avvenire altrettanto tra 3 o 4 anni per una storia che ci racconti dettagliatamente le origini e la formazione del Mefisto negromante... Dal mio punto di vista, credo sia un fattore di fondamentale importanza, anche nell'ottica del "nuovo corso" texiano, chiarire definitivamente come i fratelli Dickart scamparono alla forca e cosa fecero negli anni a seguire, ovvero come mai si divisero: come mai Lily finì per andare a vivere a Parigi, sposa di un chiacchierato nobile di ascendenze russe, e come mai contestualmente Steve si avvicinò alla magia nera e perfezionò sempre più l'utilizzo della stessa per i suoi scopi di vendetta? Sono sicuro che prima o poi una risposta la avremo, ed anzi azzarderei un'ipotesi: magari, nell'avvicinare Mefisto alle pratiche occulte, ci ha messo lo zampino la sua antica fiamma Myriam, madre di Blacky Dickart... Magari non lei direttamente, ma mettendolo in contatto con qualche custode di riti immondi...
  22. juanraza85

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    A naso, puramente a naso, lo direi un soggetto tagliato su misura per una storia contenuta nel Magazine, collana che come sappiamo ha iniziato ad ospitare avventure in solitaria dei pards e dei comprimari storici di Tex. Di conseguenza, personalmente non vedo perché non si debba estendere tale nuova simpatica abitudine anche ai nemici storici, per quanto io mi renda perfettamente conto che per un personaggio di tale calibro, Arcinemico di Tex per eccellenza, sua vera e propria Nemesi, probabilmente sarebbe più consona una collocazione in un'altra collana della serie, la qual cosa - intendiamoci - certo non mi scontenterebbe. In ogni caso, quel che mi auguro è che, a prescindere da dove, prima o poi (ma maglio ancora prima ) si possa leggere una storia che spieghi le origini del Mefisto diabolico illusionista che Tex incontrò nel territorio degli hualpai... P. S. A costo di sembrare troppo indiscreto... E' dato sapere se dalla vostra chiacchierata di marzo è emerso qualcosina di nuovo ??
  23. juanraza85

    [171/175] Il Laccio Nero

    Ero al corrente di questa peculiarità dell'onomastica cinese e coreana (ed anche di quella giapponese) ... Inoltre l'altra volta ho dimenticato di portare all'attenzione generale quella che io ritengo una piccola topica/forzatura di carattere geografico: la cittadina di Yreka -dove Tex e soci si recano per una spedizione punitiva ai danni della cricca di Ah-Toy - nella storia viene collocata a poche miglia da San Francisco, mentre nella realtà questa cittadina effettivamente esiste e si trova in California, ma nella parte settentrionale dello stato, quasi ai confini con l'Oregon, dunque lontana da Frisco assai più di qualche miglia...
  24. juanraza85

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    In occasione dell'ultima apparizione di Mefisto, Tex sostiene che egli abbia poco più di una sessantina d'anni, nonostante a vederlo gliene si darebbero molti di più, almeno una decina in più. Nulla di più facile, dunque, che il suo progressivo avvicinamento ai segreti più nascosti della magia nera lo abbia corroso anche nel fisico. E chissà che prima o poi, su una qualsiasi pubblicazione texiana, non potremo leggere una storia che tratta appunto della trasformazione completa di Steve Dickart in Mefisto (e, prima ancora, chiarisca ovviamente come riuscì a scampare alla forca e come mai la sorella Lily prese invece un'altra strada)...
  25. Giustissima osservazione circa un dettaglio che io nemmeno ho mancato di notare... Dici benissimo nel definirla un'occasione sprecata, poiché anche io sono un grande sostenitore di un minimo di continuity nel gestire figure ricorrenti come il buon Nat...
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