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juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. juanraza85

    [Color Tex N. 22] Yavapai e altre Storie

    Tra i Color, quello di storie brevi è da sempre e di gran lunga il formato che prediligo, ed anche quello in uscita tra un mese confido mantenga le mie aspettative. Sono molto curioso di rivedere Majo "uno e trino" nell'insolita veste di sceneggiatore, soggettista e disegnatore, così come mi fa piacere leggere una storia illustrata da Gomez in tale formato. Nel complesso, le anteprime di trama mi sembrano piuttosto classiche, ed anche le tavole postate sembrano promettere piuttosto bene.
  2. Finora la storia mi è risultata godibile, seppur nella sua classicità. Solito Tex giovane, risoluto è risolutivo, così come interessanti sembrano essere i personaggi con cui si sta trovando ad avere a che fare, su tutti Lagrange. Di buonissimo livello anche i disegni di Atzori, che ho trovato piuttosto simili a quelli del primo Ticci.
  3. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Ma solo a me Nick Castle pare un sopravvalutato senza troppa arte né parte? Boh, si continua ad invocare un suo ritorno, come sperare in un nuovo "Amici miei" e invocare la ricomparsa della contorsionista del rigatino. A me Nick Castle non è mai sembrato un avversario sopravvalutato, al contrario mi pare abbia dato ampia prova della sua capacità di tessere trame losche, e ritengo possa dimostrarlo ancora di più in una terza riproposizione che, come lasciato intendere anche dal Bos, prima o poi avrà luogo. Tuttavia, mi auguro non sia nuovamente in associazione con un altro o un'altra antagonista più o meno "storico/a", ivi compresa Lily Dickart. In tutta sincerità, credo che entrambi abbiano la statura per camminare da soli sulla via del crimine.
  4. Complimenti per il bellissimo disegno! In più, mi accodo a @Loriano Lorenzutti nel domandarti (e, perché no, nell'auspicarti) se nei tuoi sogni o nei tuoi progetti vi è quello di poter prima o poi disegnare un'intera storia . anche breve - di Tex .
  5. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Personalmente mi sta anche bene che Mefisto prima o poi possa tornare, ma confido che Boselli (o meglio, lo SCONGIURO!!) di non riproporre dell'assurdo pipistrello parlante di Aryman ..!
  6. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Lancio una bonaria "provocazione": non che si tratti di una questione preponderante, e forse potrebbe anche risultare inopportuno, tuttavia visto l'appeal del titolo dell'ultimo albo mi domandavo se non meritasse di essere preso in considerazione un eventuale cambio di titolo del topic da Sierra Nevada a Il trionfo di Mefisto...
  7. juanraza85

    [745/747] Vancouver

    A me i disegni di Mastantuono, in grado di richiamare il western più duro e spigoloso, sono sempre piaciuto molto, e confido non saranno da meno in questa prova. Riguardo la storia, per quanto dalle anticipazioni di trama non credo ci sia da aspettarsi nulla di troppo originale, devo ammettere di provare curiosità, se non altro perché dopo sette mesi di magia ed intrighi mefistofelici torneremo a leggere una vicenda più classica.
  8. juanraza85

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Le avventure di Tex ambientate almeno in parte in flashback al tempo della Guerra di Secessione mi hanno sempre lasciato una certa sensazione di amaro in bocca per la drammaticità degli eventi narrati, mista però alla consapevolezza di aver letto storie di primissimo livello, quando non veri e propri capolavori. Oltre a Tra due bandiere, capolavoro glbonelliano che illustra magistralmente il volto più orribile ed assurdo della guerra, può senza ombra di dubbio essere iscritta nel novero delle pietre miliari della serie anche Fuga da Anderville, tra le migliori prove in assoluto di Claudio Nizzi che, coadiuvato ai disegni dall'altrettanto eccelso Giovanni Ticci (il cui tratto contribuisce non poco a conferire epicità alla vicenda), realizza una toccantissima storia di amicizia sullo sfondo del conflitto bellico, piena di situazioni rimaste vaghe ed oscure fino all'ultimo. Nel corso di un lungo viaggio in treno che deve condurre lui e Carson fino a Richmond, capitale della Virginia, Tex rievoca un'altra delle avventure da lui vissute durante la guerra civile, quando ha l'occasione di conoscere e stringere immediatamente amicizia con John Walcott, tenente unionista benché virginiano, nipote di Howard Walcott, funzionario della Tesoreria di Stato. Un'amicizia a prima vista, nata in maniera rocambolesca e dimostrata da Tex con il solito disinteressato sprezzo del pericolo, allorquando non esita un attimo ad accettare di favorirne l'evasione da Anderville, famigerato campo di prigionia sudista. Un'avventura epica, contraddistinta in più dall'affetto che Tex ha modo di sviluppare nei confronti di Tom, schiavo della famiglia Walcott devotissimo a John, tanto devoto da non esitare a seguire Tex in un'impresa apparentemente disperata e, soprattutto, da sacrificare la propria vita in una delle più commoventi sequenze dell'intera saga texiana, offrendosi di trattenere a colpi di fucile un'orda di Giubbe Grigie per garantire a Tex e John pochi ma preziosissimi minuti, che consentono loro di scampare agli inseguitori. Rovescio della medaglia, il giallo di un mucchio di lingotti scomparsi, della cui sparizione è sospettato John, al comando del reparto nordista che lo aveva sottratto al nemico prima di perderlo in un successivo scontro. Un enigma del quale inizialmente Tex non riesce a venire a capo, accontentandosi - forse più per spirito di amicizia che per effettiva convinzione - delle giustificazioni dell'amico ed appuntando i propri sospetti sul cugino Leslie, fanatico ed altezzoso ufficiale sudista. Il destino, tuttavia, fa sì che entrambi i cugini muoiano prima di poter chiarire la propria posizione: Leslie viene ucciso a bruciapelo da mano ignota, mentre John cade tempo dopo in battaglia tra le braccia di Tex, in un'altra scena da pelle d'oca. Il sipario sulla faccenda si rialza d'improvviso solo anni dopo, con la convocazione di Tex a Richmond da parte di Howard Walcott, per un finale insolitamente ricco di colpi di scena, al contempo drammatico ed estremamente suggestivo. Ormai in fin di vita, Howard Walcott racconta a Tex la verità circa quegli eventi passati, confessando di essere stato lui a trafugare i lingotti dalla famosa cassa che, attraverso varie peripezie, aveva causato tanti guai per John e Leslie, e soprattutto confessando di essere stato lui ad assassinare Leslie e ad aver lasciato deliberatamente marcire ad Anderville John. Alla reazione indignata di Tex, Walcott risponde di averlo convocato affinché egli contribuisca a riabilitare la memoria dei nipoti e, poco dopo essersi congedato dal Ranger, al colmo del rimorso e forse convinto di non aver più alcun motivo di attendere il corso della malattia che lo sta pian piano uccidendo, si toglie la vita con un colpo alla tempia. Memorabili ed incredibilmente toccanti le parole con cui Tex illustra l'epilogo finale della vicenda: "E' una verità che ti lascia un sapore di veleno in bocca, anche se è servita a restituirmi intatto il ricordo della mia amicizia con John Walcott". Parole che dicono tutto sulle sensazioni che questa storia lascia ad un lettore.
  9. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    A mio avviso, un nuovo ritorno di Mefisto dagli inferi sarebbe quasi impossibile da digerire anche per i più accaniti fan del negromante, per cui sono propenso a confidare che per Boselli Steve Dickart sia da considerare definitivamente uscito di scena. Anche Yama, credo oramai abbia esaurito il proprio appeal narrativo, già di per sé mai amplissimo, per cui non dispero che anche lui possa essersi definitivamente congedato. Del resto, dal mio punto di vista sarebbe un peccato mortale vanificare un finale maestoso come quello de Il trionfo di Mefisto con ulteriori ritorni . Come per un ritorno dagli inferi, anche la ripetizione del cliché del padre che detta l'agenda al figlio dall'oltretomba ritengo sia da evitare come la peste. Anche in tal caso, confido nel buonsenso del Bos. Non mi meraviglierei, invece, se prima o poi Tex ed i pards dovessero avere nuovamente a che fare con la perfida Lily Dickart, personaggio che a mio avviso possiede le caratteristiche per poter essere antagonista principale ed in solitaria di una storia. Ovviamente, senza ausilio del fratello maggiore dall'oltretomba. Lo speriamo tutti, come speriamo che siano chiariti una volta per tutte i residui punti oscuri sul personaggio.
  10. juanraza85

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Personalmente, ho trovato questa storia appena sufficiente, nulla di più. Nulla contro Nizzi, come ho più volte detto e ribadito fino ad nauseam, ma davvero ritengo che ormai Nizzi non abbia più nulla da dare come autore, e questa storia all'insegna della prevedibilità e piena di situazioni uguali a sé stesse - o almeno piuttosto simili tra loro - ne è lapalissiana dimostrazione. Tacendo del primo incontro col capostazione, quando seppure dinanzi all'evidenza delle tracce che il carro con i cani aveva lasciato sul terreno Tex e Carson si bevono le balle rifilate loro dall'omuncolo andandosene via come nulla fosse (e tornando indietro per interrogarlo più energicamente solo dietro imbeccata di un simpatico perdigiorno), quel che più mi ha colpito in negativo sono stati gli incontri casuali col vecchio amico ingegnere prima e col boscaiolo poi (quest'ultimo, in particolare, oltremodo fortunoso per Nostri), incontri che permettono ai due pards di avere la meglio sugli avversari (tutti messi sull'avviso prima del loro arrivo sui rispettivi luoghi). Ho notato inoltre la sequenza del rapimento della ragazza spiccicata nelle modalità e nelle finalità a quella del rapimento della pulzella in Tex il grande!: un po' di fantasia in più non avrebbe guastato. Per cui, mi spiace ma decisamente ho letto di meglio.
  11. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Concordo sulla gestione dei personaggi, le divergenze e le sfumature. Il Boss è stato molto bravo. Non trovi Juan che però "abbia buttato via poco"? Cioè che abbia lasciato qualche porta socchiusa di troppo? Su quest'ultimo aspetto sono anche io a concordare, almeno in parte. Nel senso che nemmeno io mi sarei aspettato che potessero rimanere in vita (e dunque pronti ad eventuali riproposizioni) tanti avversari, sia Yama che Lily o anche Ruth, o anche che potessero giungere incolumi alla fine della vicenda sia Padma che Narbas (il lama tibetano, in particolare, mi sarei aspettato di vederlo morire per aver adempiuto alla propria missione di ricacciare Mefisto donde era scappato). Forse in futuro Boselli riproporrà qualcuno di questi personaggi, o forse no, l'importante è che ci sia alla base un'idea di sceneggiatura "forte".
  12. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Fresco di lettura dell'ultimo albo della saga di Tex vs Mefisto, non posso che dirmi entusiasta sia della storia nel suo insieme che, soprattutto, del finale che Boselli ci ha regalato. Non grido spesso al capolavoro, ma stavolta potrei farlo. Evitando come al mio solito di scendere in particolari, mi limiterò a lodare il Bos per la gestione pressoché impeccabile dei comprimari e, ancor di più, della masnada di antagonisti, riuscendo ad evidenziarne le sfumature psicologiche e le divergenze. Ed aggiungo solo che non poteva esserci trionfo più ad hoc per Mefisto.
  13. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Premettendo che non vedo l'ora di apprendere in cosa esattamente consisterà ed in quale forma si esplicherà il trionfo dell'Arcinemico, io senza dubbio inizierò diligentemente a leggere dalla prima pagina, per non guastarmi la sorpresa .
  14. juanraza85

    [Color Tex N. 21] La gazza ladra

    Personalmente, ho trovato quest'ultimo Color uno dei migliori dall'inizio della collana, se non il migliore in assoluto o, perlomeno, quello meglio riuscito. Sono rimasto piuttosto convinto sia dalla sceneggiatura di Ruju, variegata e mai banale, sia dai disegni della Zuccheri, autrice di un'ottima seconda prova, forse addirittura valorizzata dalla colorazione di Celestini, vivace ma non eccessivamente accesa, e comunque in grado di esaltare l'atmosfera festosa e chiassosa del Mardi Gras di New Orleans. Di festa, in realtà, ve ne è fino ad un certo punto, data la presenza in città del bieco Blackwell, ladro ed assassino psicopatico che si è lasciato alle spalle una lunga scia di delitti, ed a cui Tex e Carson da una parte e Kit dall'altra danno la caccia seguendo piste diverse. Una volta tanto, e con mio grande piacere, la sceneggiatura conferisce un certo spazio al giovane Kit, che per larghi tratti si erge di fatto a protagonista principale della vicenda. Dapprima ha la (s)ventura di imbattersi nella fascinosa Lorelai Winter, alias Gazza Ladra, lestofante abilissima ed estremamente astuta, in grado di sgattaiolare più volte dalle mani del giovane ranger ma, incidentalmente, anche colei che nei fatti indirizza i tre pards sulla scia del ben più pericoloso Blackwell, anch'egli cliente assai difficile. Nel finale, i canoni della più classica "texianità" - senza dubbio cari a molti di noi - ottengono soddisfazione nell'intervento decisivo di Tex che, al termine di una breve lotta nel bel mezzo della sfilata del Mardi Gras, mette ko Blackwell, di lì a pochi attimi fatalmente travolto da un carro. A breve distanza, Carson e Nat Mac Kennet riescono finalmente ad acciuffare la Gazza Ladra, facendola finire al fresco (fino a quando, non si sa, poiché si lascia intendere che in qualche modo potrebbe presto tornare ad incrociare il suo cammino con i Nostri).
  15. Un cartonato molto evocativo e suggestivo, contraddistinto da un'aurea che mescola realtà e leggenda, entrambe date - oltre che dalle nostre leggende Tex e Carson - dall'indomita guerriera crow Yellow Bird. Giusfredi è stato molto bravo nel gestire questo personaggio, oltre ovviamente a tutto il contesto che le ruota intorno, dai racconti delle sue gesta all'ultima battaglia contro i cheyennes di Coyote Bianco (sempre segnando colpi col fido bastone), per finire con il momento del ricongiungimento con la figlia ed il compagno Gus, ex soldato che aveva disertato appositamente. Tuttavia, sono anche io del parere che in questo albo, come a volte capita, il cosiddetto quid in più sia dato dagli splendidi disegni di Carlos Gomez, autore di una prova a dir poco superlativa. E' proprio il caso di dire che ad ammantare di leggenda questa storia ha provveduto soprattutto lui.
  16. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Terzo albo in cui Mefisto si limita a far capolino giusto in un paio di circostanze, e nel quale l'azione texiana si respira all'inizio (con il fallito attacco dello sgherro di Mefisto presso la casa del Morisco) ed alla fine (quando Tex e compagni intraprendono la schermaglie con gli abitanti di Caborca, soggiogati dai poteri del negromante). Nel mezzo, devo invero ammettere di aver trovato il contenuto un po' troppo infarcito di dialoghi, pur comprendendone lo scopo. Del resto, non fatico a credere che si tratti di una sorta di preparazione a quel che ci attende tra un mese.
  17. Io ho la sensazione che Pedro e Miguel, prima o poi, torneranno ad incontrare Tex, a prescindere da Juan Cortina. Parimenti, ho la sensazione che presto o tardi la strada del giovane Tex tornerà ad incrociarsi con nuove losche trame perpetrate dai Cavalieri del Cerchio d'Oro, che secondo me non sono stati sconfitti in via definitiva.
  18. Una storia di amplissimo respiro, in cui Boselli ha mescolato con l'usuale sapienza fatti storici e vicende di fantasia, senza trascurare il fatto che abbia fatto la sua comparsa un ancor giovane e del tutto efficiente Jesse Hawks. Tra tutte le storie della serie, senza dubbio questa si candida ad essere una delle migliori sinora pubblicate, grazie ai ritmi sempre incalzanti ed ai continui colpi di scena. Grandissimo risalto, come ovvio, è riservato lungo l'intero albo della vicenda alla figura di Juan Cortina, ritratto come un uomo d'onore che antepone sempre il bene della sua gente al proprio, comandante ideale per i propri uomini nonché avversario leale nei confronti dei propri nemici texani (alcuni dei quali, invero, non si può dire lo siano stati in egual misura). Molto suggestivo anche il suo rapporto con Milton Faver, contraddistinto da stima reciproca pur essendo i due schierati su fronti opposti.
  19. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Dopo la lettura del secondo albo, mi è ancor più impossibile non apprezzare il certosino lavoro di Boselli sulla sceneggiatura: vero che, rispetto alla scorsa avventura, i ritmi sono assai meno incalzanti ed anzi molto più cadenzati, tuttavia continuo a coltivare la sensazione che il Bos abbia inserito con precisione ciascuno dei tantissimi elementi che compongono la storia, ed in particolare questo secondo numero. Ansiosissimo di poter leggere la terza parte.
  20. Fresco di lettura dell'albo bis, sono felice di dover ammettere che, nel complesso, per quanto mi riguarda la storia è più gradevole di come le premesse la presentavano. Certo, resta a mio avviso opinabile il suo collocamento quale storia destinata ad un albo bis (continuo ad essere infatti dell'avviso che si tratti di una vicenda troppo ordinaria per essere destinata a quella che, di fatto, rimane comunque un'uscita straordinaria), che perdipiù va ad interrompere - anche materialmente, nei nostri scaffali da collezionisti/lettori - la lunga saga mefistofelica, tuttavia si lascia leggere con scorrevolezza e con piacere. Pasquale Ruju gestisce bene Tex in solitaria, destinandolo alla protezione della vedova e della figliastra di un bandito da egli stesso ucciso, il cui bottino ha attirato le mire di cacciatori di taglie ed ex complici pronti a tutto. Non trattasi di una storia dal respiro particolarmente ampio, ed infatti gli eventi si svolgono in tre o quattro ambienti diversi, però Ruju ha a mio parere il merito di aver saputo rendere interessanti tutti i personaggi con cui Tex ha a che fare, senza soprattutto commettere l'errore di stereotipare le due donne (al contrario, ho apprezzato la caratterizzazione e la gestione della madre). Ottima anche la seconda prova di Giovanni Freghieri: disegni puliti e completi, ed al contempo molto "dinamici", semmai occorresse una conferma circa le sue doti. Attendo con ansia la sua terza - e non ultima - prova.
  21. Anche ai miei occhi, il livello della storia continua a mantenersi altissimo, grazie alla miscela tra finzione e Storia ma, soprattutto, grazie ai continui colpi di scena, su cui Boselli non lesina affatto. E' per me un piacere immenso poter vedere all'opera Tex al fianco di un Jesse Hawks ancora giovane e nel pieno della condizione fisica, e sarebbe un piacere ancora più grande se, come cominciò a sperare (ma temo non accadrà ora), sia prossimo ad avere luogo un altro primo incontro, ancor più importante...
  22. juanraza85

    [741/744] Sierra Nevada

    Il cervello, mica il cuore! Ed anche nel momento in cui è tornato ad essere cosciente, dopo una caduta del genere - con annesse fratture, senza dimenticare il proiettile in corpo - Mefisto non avrebbe potuto avere abbastanza forza mentale da recuperare immediatamente il controllo sui due Kit. Nei mesi o negli anni successivi, poi, va da sé che sia stato troppo occupato a recuperare piena forza psicofisica, oltre che ad approfondire la conoscenza delle arti occulte sotto la supervisione di Parma.
  23. La si può fare alleare e innamorare con Nick Castle e i dado è tratto. Anche questa mi sembra una soluzione interessante ..!
  24. juanraza85

    [438/440] Gli Invincibili

    Non solo sottoscrivo in pieno la riflessione, ma mi permetto anche di aggiungere che anche l'autore grafico di tali capolavori, il compianto Carlo Raffaele Marcello, tramite essi ha raggiunto la propria consacrazione .
  25. Anche secondo me, in linea di principio l'infermiera Ruth ha tutte le caratteristiche per poter essere riutilizzata in futuro, anche nel caso Mefisto e Yama dovessero essere sconfitti una volta per tutte. Certo, occorrerebbe una sceneggiatura ad hoc in grado di esaltarne l'innata ed assoluta mancanza di scrupoli e l'altrettanto innato ed assoluto cinismo, però io la vedrei bene come antagonista ricorrente.
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