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TWF - Tex Willer Forum

Mister P

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Tutto il contenuto pubblicato da Mister P

  1. Una delle migliori del primo Boselli, coadiuvato dal fido "Raphael" ai disegni. La seconda parte è tutta d'antologia texiana. Tex eroico come poche volte nel post Bonelli. TESTI: 9 DISEGNI: 9
  2. Per me rimane una delle migliori del centinaio.
  3. Di circa mezzo migliaio di western all'italiana prodotti tra "Minnesota Clay" e "Keoma" solo una ventina sono degni di essere ricordati (i Leone, parte dei Corbucci, poi singoli film sparsi di altri registi). Ma non vedo così tante influenze nel fumetto di Tex. È più evidente dopo i Sessanta l'influenza di registi statunitensi più o meno outsider come ad esempio Peckinpah o di autori come il Pollack di Corvo Rosso, magari anche l'Eastwood regista. È più facile che i film "anomali" che influenzano gli autori texiani siano tipo "Notte senza fine" (vero Bos?) o "La tortura della freccia" che "Il grande Silenzio" o "La resa dei conti".
  4. Storia unica nella saga. L'ultima parte è bellissima. I disegni di Ticci fanno il resto. Metto 10 anche se so che è un po' esagerato .
  5. Bos, attento, i telefoni a San Francisco entrano in servizio due o tre anni prima del 1885, limitati alla rete urbana .
  6. Mister P

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    A cui, come a tutti i ragazzetti, piace spammare.
  7. Mister P

    [700] L'oro dei Pawnee

    È tuo? Invidia, mi manca .
  8. Mister P

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Ah ok, mo' sto cchiù tranquill' .
  9. Mister P

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Tanto me l'aspettavo già dal primo numero, da come era strutturato il racconto, che avresti rielaborato le vecchie storie all'interno di un racconto più ampio. Certo, le premesse per come erano state esposte erano altre*, di primo acchito son rimasto un po' dispiaciuto e "deluso" (in senso lato), ma capisco che non si poteva fare altrimenti. Così De Angelis deve confrontarsi col fantasma di Galep, ora ... *quando su altri forum ho scritto che cominciava il "remake" del Totem misterioso gli utenti non mi hanno creduto perché il piano dell'opera originario prevedeva solo storie inedite.
  10. Mister P

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Dove non ha colto ? EDIT: visto, ehm...
  11. Se ho cominciato a leggere Tex lo devo alla copertina de Il mulino abbandonato.
  12. Mister P

    [177/179] Fantasmi Nel Deserto

    E' una delle poche storie un po' "sotto" del centinaio. Sotto rispetto alla media dell'epoca intendo. In realtà sino a Canyon Diablo anche le poche "brutte" non vanno sotto il 7.
  13. Ho letto nella discussione i dubbi sulla durezza di questo Tex, principalmente da parte di chi è cresciuto col Tex di Nizzi. Anch'io son cresciuto col Tex di Nizzi e amo molto storie come La Congiura o Furia Rossa, ma per indole sono stato da sempre più vicino al Tex sanguigno delle storie di GLB. Potendo fare un confronto tra l'inedito e i Tutto dell'epoca ero decisamente affascinato dallo stile bonelliano e quando cominciai a recuperare da me i tanti numeri mancanti, spesso *** stelle, ristampe a prezzo maggiorato od originali in stato più che passabile per poter essere letti e conservati, mi ritrovai sempre a preferire storie e Tex come descritti dal creatore, pur essendoci sempre state singole storie di altri sceneggiatori che metto alla pari con i grandi classici del passato. Ma una cosa è la singola storia, un'altra è l'opera omnia di un unico autore.
  14. Mister P

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    A pag. 41 del nuovo albo ho smesso di leggere, tanto sapevo come andava.
  15. Sono un po' giù in questi giorni... No future for me.

  16. Mister P

    [183/185] - Caccia all'uomo

    Bella come storia è bella. Texiana come storia NO.
  17. Infatti, ma se qualche "presuntuoso" non comincia il parco autori non si rinnova. Io ho provato a settembre dicendo esplicitamente che la mia idea era per una storia da 32 pp, quindi a breve respiro e senza pretese. Il fatto che Boselli mi abbia chiesto di modificarla più di una volta voleva dire che la trovava interessante (per poi dirmi che l'avrebbe sceneggiata lui!). Poi quando gli ho detto di avere un altro soggetto (stavolta per un episodio da 78 pp per il Magazine) lui mi ha pure sollecitato a spedirlo, salvo rimandarne più volte la lettura . Gli unici soggetti da me ideati che mi abbiano soddisfatto pienamente sono vecchissimi, uno era dedicato al ritorno di Proteus e risale alla fine dei Novanta (rimasto purtroppo a metà), l'altro era per una storia di Dylan Dog e risale a oltre dieci anni fa. Anche un'idea che proposi a Moreno Burattini per Zagor nel 2004 e che fu bocciata sùbito, credo da Bonelli in persona, già immaginavo che non avrebbe mai passato il vaglio. I primi effetti della storia newyorkese .
  18. Storia mai letta. Ebbi gli albi sottomano, ma era un periodo in cui non avevo molto interesse a leggere Tex . Proprio con la storia successiva, Giustizia per i Navajos, passò questo periodo di "disinnamoramento" per Tex e finalmente ne divenni lettore abituale. Ancora oggi gli albi non li ho recuperati.
  19. Il mio è solo l'inizio. È una prima parte di poche righe descritta in maniera narrativa. Potevo dire le stesse cose in sei righe di cellulare - quattro di computer. Comunque Tex sa di un colpo... ma da dove può partire per indagare?
  20. E' solo l'inizio di una storia e ha ancora qualche imperfezione.
  21. Soggetto minimale. Un saloon. Solitario in un tavolo in fondo un uomo beve il suo whisky. Sembra impermeabile all'animazione del locale. Tutto questo sinché vede proprio quell'uomo entrare. Colui che l'ha spedito per due anni a spaccare pietre in una chain gang e, peggio, diventare vittima degli altri detenuti. Non gli perdona di averlo salvato da un linciaggio per quel furto di cavalli se poi le conseguenze sono state peggiori. Probabile che quel Ranger manco si ricordi di lui... è sempre sulla pista di qualche grosso delinquente o di indiani sul sentiero di guerra, lui è solo un rubagalline a confronto. Tex entra nel saloon, da solo. Ha depositato dei soldi in banca a Gallup, in compagnia di due fidi guerrieri Navajo. Ora, mentre i due preparano i cavalli per la partenza, Tex va a bersi velocemente una birra fresca e salutare il vecchio Howard, il gestore del locale. Una questione di cinque minuti. No, non è possibile che il Ranger sia a Gallup per quanto sta per accadere. Ci sono tanti motivi per cui può essere capitato in città... forse per portare allo sceriffo un grosso criminale, uno ben più pericoloso di lui, l'uomo che ora lo fissa da dietro la bottiglia. Quanti passi sono? Una quindicina, non di più. Il Ranger sta parlando col vecchio Howard, manco si è accorto di lui. No, non è il posto adatto per sparargli. Fuori, dal vicolo. Il whisky è già stato pagato. Uscirà dalla porticina che porta sul retro, con la scusa di andare alla comoda. Si alza, cercando di ostentare la massima calma. Forse troppo artificiosa. Per un secondo gli sembra di vedere un guizzo nell'occhio del Ranger, che pure è sempre rivolto verso il barista. Esita un secondo. Poi si rende conto che anche altri potrebbero notarlo e procede. O la va o la spacca. Esce. Tre minuti dopo, Tex saluta Howard ed esce a sua volta, dalla porta principale. Dall'altro lato della strada vede i suoi Navajos accanto ai cavalli già sellati. Sta per attraversare la strada... Ha fatto pochi passi che si gira pistola in pugno e vede chi si aspettava di vedere sgabuzzare dall'angolo dell'edificio del saloon. Uomo che preso dal panico spara senza manco prendere la mira e quindi senza colpire Tex. Poi si mette a correre lungo il vicolo inseguito dal Ranger che ha appena ordinato a uno dei suoi Navajo di seguirlo, mentre l'altro deve controllare i cavalli. L'uomo è nascosto dietro una grossa botte che raccoglie l'acqua piovana da una grondaia. Pistola in pugno, spera che il Ranger non abbia fatto in tempo a vedere che si è rifugiato lì. Ma non è il Ranger a trovarlo, bensì il Navajo. Il banditello, terrorizzato, scatta e gli parte un colpo. L'indiano non viene nemmeno colpito, ma in compenso lui viene ferito pesantemente vicino allo stomaco. S'accascia. Arriva Tex che, resosi conto di quanto è accaduto, chiede al Navajo di aiutarlo a portarlo dal dottore. Sono passate un paio d'ore. Il colpo lascia poche speranze, praticamente inoperabile, e l'uomo sta cominciando a delirare. Lo sceriffo, accorso, sa solo che si fa chiamare Barry e che è arrivato in paese circa un mese prima, senza un apparente occupazione. Uno che ama attaccarsi alla bottiglia e che non socializza con nessuno. Il volto dell'uomo non è nuovo a Tex, spera ancora in un momento di lucidità o che, più probabilmente, dalle frasi sconnesse di quell'uomo possa capire chi sia. Si avvicina e gli chiede come si chiama. L'uomo dice il suo vero nome, Al Moran, Tex si ricorda finalmente di lui e sta per andare quando sente una cosa interessante. Nel delirio l'uomo dice "e tu non sai nemmeno perché sono qui, Ranger, per il colpo che abbiamo progettato... e non lo sventerai mai". Cambiamento di programma per Tex. Continua
  22. Uh, chi sia il Teschio si deduce da metà del primo albo .
  23. Klansmen e cittadine all black in Nevada?
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