borden

Grazie per aver notato questo, Non ci avevo pensato neanch'io.

Condivido molto, ma non capisco il seguente passaggio: " ecco perché di queste storie il Bos non ne scrive (non gli interessano o non è il suo genere)." Quale tipo di storie non scriverei?

Va da sè che però non sono ancora in perdita, PER ORA. Semplicemente vendono meno. Ma non è una buona ragione per chiuderli, perché diversificano l'offerta. L'economia è piena di esempi di chiusure inopportune di rami che hanno alla fine portato all'inaridimento del tronco. Alle minori vendite della regolare si è sopperito con gli extra. Ora però siamo alla massima espansione, molto di più non si può fare.

Grazie, molto interessante, in effetti ho trovato l'edizione del Falconetto e ho letto la trama. Non so se me lo procurerò, ho già da parte numerosi testi medioevali ancora da leggere.

Ma certo, c'è l'ironia dell'Ariosto, ma a conti fatti, Astolfo non è un millantatore o un miles gloriosus, solo un cavaliere imperfetto come ce ne sono tanti altri, Rinaldo, Ferraù, Gradasso etc... Perciò non c'entra con la nostra questione. Ammetto che credevo l'avesse inventato Boiardo, forse a partire da Pulci, però. Non ho mai letto, ahimè, tutto il Morgante, me ne vergogno, rimedierò. Ma Falconetto non l'avevo mai sentito nominare o del tutto scordato. C'è un edizione moderna? PS. Sono andato a controllare, L'edizione a stampa del Falconetto è del 1483, successiva sia al Morgante che al Boiardo... E niente prova che oralmente li preceda... Le fonti sul web dicono infatti che sia una contaminazione tra la Spagna e la Rotta, che entrambi ho letto e possiedo e in cui il nostro Inglese, se la memoria non m'inganna, non compare...

Ti contesto, prof! Astolfo (di Boiardo e Ariosto e NON dei cantari, dove non esiste!) è un eroe valorosissimo e non uno spaccone. Non c'entra nulla. I due marescialli lo ricordo ancor ameno di Spietati. Semmai, che ne so, Il generale della Rovere. Ma in realtà non è quello l'archetipo.

Ovviamente, come spesso capita, viene citato come ispiratore di una serie di diversissime storie il film Gli spietati, che non ricordo affatto e che non ritengo neppure memorabile (e che cronologicamente è uno degli ULTIMI western prodotti). Ahimè, non conoscete come funziona la "tradizione testuale". E' probabile che la mia e altre storie, insieme al film di Costner o Eastwood (neppure ricordo chi l'ha fatto) abbiano dei capostipiti comuni, molto più antichi, nel cinema e nella letteratura, da cui tutti prendono ispirazione. Un epigono non si ispira mai a un altro epigono (se conosce il suo argomento e fa bene il suo lavoro).

Tra Bianchini e Santucci in riunione dissi che quello bravo era Santucci. Ma Canzio e Sergio scelsero Bianchini ignorando la voce della (mia) esperienza. Devo dire che con loro due non ho mai superato veramente la soglia del "ragazzo di bottega" Risultato: Bianchini era arrugginito e fu Sergio stesso a togliergli un anno dopo la storia di Nizzi che fu affidata a Filuppucci. Io recuperai Sanutcci per Dampyr ma poi lui dopo due o tre storie si stancò e se ne andò via.

I due post di Diablero sono logici e intelligenti, ma non tengono conto di molti fattori. Io non sono GL Bonelli, quindi, come giustamente scrive Grande Tex, una mia presenza esclusiva potrebbe essere in parte anche dannosa. Non sono più gli anni Settanta., Per stare a galla dobbiamo aumentare l'offerta. E questa ahimè è una legge commerciale imprescindibile. Si ottiene qualcosa di paragonabile a prima con il doppio del lavoro. Così diamo lavoro a più autori. Tralasciando gli sceneggiatori, parlo soprattutto di disegnatori eccellenti che altrimenti resterebbero presto o tardi a casa. Tex è sempre stata una serie virtuosa, non abbiamo scorte. Le altre bonelliane invece stanno andando avanti con molte sceneggiature già pronte di riserva, Tanto per dire, Brindisi o Freghieri sarebbero in pericolo di restare senza lavoro. Idem De Angelis. E Casertano il doppio Maxi c'è già.

Solito grossolano errore dei miei colleghi Io faccio un calcolo basato sull'ipotesi di fondo che deve avere un curatore. Ossia che gli autori scelti siano professionisti che abbiano in partenza le stesse possibilità di scrivere storie più o meno buone. O dovrei credere che sono capace solo io? O solo io e Ruju? E comportarmi di conseguenza e non far scrivere nessun altro? Che cosa dovreste pensare di un editor talmente presuntuoso e solipsistico?? Andiamo... Capite il punto, adesso? O no?

Quella delle onomatopee sinceramente non l'ho capita. Le aggiungiamo spesso in redazione, sono le stesse di sempre, che c'entra con con la qualità della storia?

La qualità delle storie dipende non dal numero delle uscite, ma esclusivamente dall'abilità e dalla ispirazione degli autori. Anche il migliore può non essere sempre al top, ma non certo perché escono più storie, perché il singolo autore non ne scrive di più- Io scrivo sempre un certo numero di pagine, non il doppio o il triplo di prima. E così pure Nizzi, Ruju, Rauch etc. Non scrivo trecento pagine al mese, ma le solite 160 di media. La differenza è solo che, con metà pagine (senza Tex Willer, i cartonati, il doppio Maxi, i color) , ci sarebbero meno storie e forse per ora basteremmo io e Ruju. Ma la nostra qualità media sarebbe la stessa. Capito? La stessa per ognuno di noi.

Virgin, come texano sei imbarazzante o pessimo, scegli tu! Se è perché i professori sono alla fame, te le mando io. Se i motivi sono il tuo capriccio, invece, non sei degno della mia attenzione.

????

Ma certo che Carson c'è. Che vi piglia, mo'? Solo perché non è in copertina?!? Che cos'è, l'effetto pandemia che ci rincoglionisce tutti? Mi ci metto pure io. Ho scordato Villa, Carnevale e chissà quanti altri. L'ho capito che non leggi Tex Willer, infatti ho citato apposta quella storia... Se non la segui per ragioni economiche ritiro la lnguaccia. Se è per altri motivi, volevo ribadire che secondo me hai fatto un errore. Confermo. Davvero ben stampato.

Non pensare neanche per un momento che non accetti la tua critica legittima. E' possibile che non tutte le storie a me e a Ruju riescano col buco. Il punto è che in questo istante ho sfogliato il libro di Tex Willer fresco di stampa e profumato d'inchiostro con la storia dei Seminoles e vi dico sinceramente che sono commosso dalla sua bellezza. i disegni di Rubini in grande formato non sono solo meravigliosi, ma rivelano particolari di stile e racconto per immagini che mi lasciano meravigliato e mi incantano dopo trent'anni che faccio questo lavoro. La mia storia, beh, non la giudico, ma è abbastanza varia da avere ispirato Michele e avergli offerto il canovaccio per un tale risultato artistico. Scusate se è poco. Quindi io cali di qualità proprio non li riesco a vedere, in questo momento. Un risultato del genere è eccezionale, e non è neppure l'unico se pensiamo ad altri artisti come Ticci, Piccinelli, Del Vecchio, Civitelli, Dotti, Andreucci, Brindisi, De Angelis etc etc, che hanno realizzato negli ultimi tre anni il nostro personaggio ... Almeno a livello grafico, parlare di scarsa qualità è eresia... Non vedo eguali al mondo!

Potrebbe.

Mah, a parte che non troverei logico né ammirevole premiare me stesso, e con tutto che mi fanno piacere certe vostre votazioni, io metterei almeno nelle prime otto o nove, se non dieci, solo storie di GL. E questo a prescindere da ogni.

Avevo messo come seconda e terza Diablero e Lotta sul Mare Ma potrei mettere Il tranello e Il signore dell'Abisso Insomma ce ne sono parecchie

In effetti potevo scrivere "mammalucchi" che almeno sarebbe stato divertente...

Senza entrare nel merito della replica di Diablero, e senza voler dire che la storia di Nizzi e Villa sia brutta, tutt'altro, ribadisco che trovo che Nizzi abbia frainteso e reso macchietta Barbanera, non servito dalla caratterizzazione troppo grottesca dell'altro Claudio. Io preferisco quello di Bonelli-Galep. Che poi sappia replicarlo, è da vedere, Non credo che ci riuscirò affatto, ma l'intento, di riavere quel personaggio (e non quella maschera), è questo.

Impossibile accontentare tutti in ogni dettaglio. Bisognerebbe forse avere più fiducia negli autori. Per es. io mi sto rileggendo la serie in edicola del vecchio Buck Danny di Charlier. Ci sono tantissimi passaggi che non mi convincono. E allora? Chissenefrega. Se nel complesso mi piace, sono in grado di capire che è impossibile che io e Charlier- uno dei miei autori preferiti - non avendo la stessa testa possiamo essere d'accordo su tutto. Ma DA LETTORE non è importante. Da CRITICO, beh, è diverso. Ma un critico deve avere dei CRITERI, per esempio sapere o capire che le storie di Buck Danny avevano delle regole editoriali specifiche per essere scritte in quel modo. Così come quelle di Tex. Capito l'antifona?

Ma questo è Tex. Per convenzione e stile non si lasciano i personaggi agire a lungo senza pensieri e men che meno si usano parolacce.

Purtroppo esistono migliaia di copertine Bonelli. Non possiamo legarci ad alcuna regola fissa o diventiamo matti.

Con tutto il rispetto, sino a un certo punto. Avendo fattivamente collaborato per trent'anni a svariate centinaia di copertine di svariate serie, suggerendone spesso i contenuti e i lay-out, presumo di avere una certa esperienza pratica... E ti assicuro che se dovessimo pure legarci le mani con l'attinenza meccanica al titolo saremmo ben messi male.