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pecos

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Tutto il contenuto pubblicato da pecos

  1. pecos

    12 Tex Willer Magazine

    In questi ultimi giorni ho avuto modo di leggere con calma i diversi articoli dell'ultimo Magazine... come sempre, grandi complimenti a tutta la redazione, ottimo lavoro!
  2. Splendida storia a sfondo misterioso-esoterico, in cui come in altre avventure di Boselli (penso al "Vecchio di mezzanotte") il soprannaturale fa da sfondo ma non assume mai una parte preponderante come ad esempio nelle storie di Mefisto - qui alla chiusura dell'ultimo albo rimaniamo con il dubbio se la magia occulta dei figli di Horus sia vera magia, se la mummia si sia davvero risvegliata. Boselli è abilissimo nel miscelare tanti diversi elementi in una sceneggiatura esplosiva e molto complessa: due sono i fili narrativi principali, quello legato alla figura del Morisco e al suo passato, e quello che vede Tex e Carson, questa volta accompagnati dal vecchio ranger Jesse Hawk, all'inseguimento di Juan Raza: piena di mistero e con atmosfera horror la prima sottotrama, puramente western la seconda. Forse è troppa la carne al fuoco e qualcuno ha storto il naso per l'eccessiva complessità - mettere due primattori come Raza ed El Morisco all'interno della stessa avventura poteva ridurre l'effettivo peso di entrambi all'interno della narrazione, ma la mia sensazione alla rilettura è che Boselli abbia saputo mantenere il giusto equilibrio, lasciando a tutti i comprimari i giusti spazi. Ottima e non banale anche la gestione dei due pards, che in due circostanze agiscono indipendentemente, cosa che a me è sempre graditissima. Splendida anche la scena della sparatoria alla cantina tra figli di Horus e la banda di messicani, con Tex e Jesse a fare da "terzo incomodo". Unico aspetto negativo della storia è per me il voltafaccia di Raza, per come è stato gestito: sebbene non del tutto improvviso, ma "preparato" da Boselli durante tutta l'avventura attraverso piccoli dettagli, vederlo alla fine ridere insieme agli ex nemici senza che tra di loro ci sia stata nessuna parola di spiegazione mi è sembrato un po' eccessivo. Mi sarebbe piaciuto vedere Tex e Raza a confronto, faccia a faccia, da nemici, prima del concitato finale, in una scena carica di tensione in cui i due arrivassero vicini a spararsi prima di stringere alleanza in vista del comune obiettivo di salvare i due bambini. Letteri, come già detto, non è più quello di un tempo, e sebbene la sua dedizione a Tex sia straordinaria qui la qualità non è eccelsa (alcuni cieli notturni ad esempio sono molto approssimativi). Ma per un lettore di Tex, avere la sua matita in una storia con El Morisco e queste atmosfere è qualcosa di emozionante che rende trascurabili anche le sbavature. Voto complessivo: 9.
  3. pecos

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Forse la storia di quest'annata che crea le aspettative piu` basse, perlopiu` a causa delle ultime scadenti prove di Faraci, ma proprio per questo speriamo di essere sopresi in positivo. La mia speranza e` soprattutto che Faraci abbia imbastito una trama un po' piu` articolata del solito - chissa` che la presenza di un "assassino misterioso", come leggiamo nell'introduzione, non sia un elemento che crei un po' di pepe e renda il soggetto un po' piu` complesso di quanto appare a prima vista...
  4. pecos

    [Texone N. 30] Tempesta Su Galveston

    Mi associo anch'io ai commenti positivi che hanno accolto la copertina e le tavole in anteprima del texone... Devo dire che lo speciale di quest'anno promette decisamente bene, mi attrae molto l'ambientazione abbastanza insolita e l'atmosfera "burrascosa" nel vero senso del termine! Ruju e` al suo secondo texone, quello precedente non mi aveva entusiasmato (anche per i disegni) ma questo mi sembra decisamente piu` promettente, almeno per i miei gusti
  5. Storia più che gradevole, questo giallo cittadino - genere che come sappiamo è decisamente nelle corde di Nizzi. Tutta la storia si basa su una lunga rincorsa di Tex e Carson alla misteriosa e sfuggente organizzazione di "giustizieri", con i nostri che sembrano rimanere sempre un passo indietro rispetto ai malavitosi: la lunga catena di omicidi dei possibili testimoni, che possano lasciare ai due pards una traccia per giungere al capo dell'organizzazione, è il vero leitmotiv dei due albi e crea anche nel lettore quel senso di frustrazione di fronte all'indagine che non riesce mai stringere tra le mani il bandolo della matassa. I due rangers riescono comunque nell'intento di sgominare l'intera organizzazione (o per meglio dire, costringono i membri dell'organizzazione ad autoeliminarsi a vicenda...), ma arrivati a un passo dal capo si trovano senza elementi per proseguire, e sarà proprio l'ambiguo Smirnoff ad andarli a cercare spinto dal desiderio di vendetta. Qui devo dire di non concordare con molti dei pareri di chi mi ha preceduto, sia per quanto riguarda la "piccionaggine" di Tex nel cadere in due trappole consecutive - secondo me le trappole erano entrambe ben architettate - sia con chi dice che le motivazioni dell'antagonista Smirnoff rimangano non sufficientemente chiare - per me il personaggio è invece molto riuscito, un nemico coi fiocchi. Peccato solo per il finale decisamente veloce, certamente dovuto alla necessità di chiudere la storia in due albi esatti: qui qualche pagina in più avrebbe sicuramente giovato alla conclusione. I disegni di De La Fuente in questo caso non mi sono piaciuti, nonostante non siano malvagi: lo preferisco decisamente in atmosfere più western. In conclusione, il mio voto alla storia è un sette pieno.
  6. pecos

    [430/431] Gli Uccisori

    Che il Nizzi del quinto centinaio non sia ormai più quello dei tempi d'oro, ma la sua produzione abbia già iniziato un declino qualitativo, è un fatto più volte ripetuto che trova conferma, a mio parere, anche in questa storia: a fronte di un'idea decisamente originale e di un ottimo primo albo, l'autore si perde un po' nel finale banalotto che lascia il lettore un tantino insoddisfatto. Sono principalmente due i difetti che individuo nel finale, già descritti nei post di chi mi ha preceduto. Il primo, la mancanza di approfondimento delle motivazioni dell'indiano che sceglie di liberare i due inglesi e schierarsi contro Tex e Carson, un gesto che sembra del tutto immotivato. Il secondo momento poco riuscito è proprio lo scontro finale, da cui era lecito attendersi ben di più: i due inglesi, capaci di colpire un uomo a cavallo da una distanza di quattrocento metri, non riescono più ad azzeccare un singolo colpo e sbagliano mira a ripetizione quando nel mirino hanno i due ranger. Da avversari temibilissimi, che avrebbero potuto mettere in serissima difficoltà Tex e Carson, si rivelano un fuoco di paglia e la soluzione di Nizzi per chiudere la storia lascia, come detto, un po' di insoddisfazione. Ottimo il lavoro di Monti sul piano grafico: non è uno dei disegnatori più amati di Tex - e anche per quanto mi riguarda il suo stile non mi entusiasma - tuttavia il suo contributo alla lunga storia di Tex è sicuramente fondamentale. Voto complessivo:7.
  7. Sono altre le storie che hanno permesso a Tex di rimanere in edicola fino ai giorni nostri: avventure come questa cadono presto nel dimenticatoio. Prova piuttosto scialba di Nizzi, che si affida a un soggetto classico con un susseguirsi di situazioni altrettanto standard, senza particolari guizzi di inventiva da parte dell'autore. Anche la storia delle carabine Springfeld, che pare inizialmente promettente e dà il titolo al primo albo, si rivela un fuoco di paglia e la storia viene subito spiegata senza che abbia particolari ripercussioni sul prosieguo della vicenda. Sceneggiatura con un paio di soluzioni "facilone", come De La Fuente confeziona un buon lavoro, ma il suo stile non è tra i miei preferiti. Voto finale 6, sufficienza con noia.
  8. pecos

    [438/440] Gli Invincibili

    Ci sono storie che periodicamente viene voglia di rileggere, e ogni volta regalano grandi emozioni e il piacere è assicurato. Mi sono riletto oggi "Gli invincibili", tutta d'un fiato: che spettacolo! Tanto si è detto nei commenti precedenti di questa magnifica storia: sull'atmosfera romantica, sui tanti forti sentimenti e valori su cui la storia è costruita: l'amore di patria, l'amicizia (qui esemplificata nei rapporti tra Tex e Hutch, e tra Shane e Danny Moran), il cameratismo (nella banda degli irlandesi, tra Tex e pards), il tradimento. Ma c'è un aspetto su cui non si sarà mai detto abbastanza: la straordinaria sceneggiatura di Boselli, studiatissima e perfetta in ogni dettaglio, un capolavoro di tecnica e genio creativo. Almeno tre le scene stupende, da manuale: quella della grande scazzottata tra italiani e irlandesi, con la rivalità tra i due popoli che si trovano a condividere la lontananza dalla patria e il senso di fratellanza nel destino che li accomuna; l'incontro, tesissimo, tra il gruppo di Tex e la banda degli irlandesi nel paesino messicano, tra la processione popolare e la minaccia incombente dei rurales; e infine la grande sparatoria che occupa l'intero terzo albo - forse il più cruento dell'intera saga di Tex. Lo scontro tra gli irlandesi e i messicani del generale Carrasco non è una delle tante sparatorie, ma è il momento culminante della storia, in cui ogni dettaglio, dalla disposizione degli edifici all'interno del fortino alla posizione degli uomini, è studiato nei minimi particolari e rivela la grande intesa tra Boselli e Marcello, due mostri di bravura. Il voto, per uno dei maggiori capolavori della saga di Tex, non può essere che il massimo: 10 ai testi e 10 ai disegni.
  9. Ricordo bene quando da ragazzino io e mio padre riuscimmo dopo mesi e mesi di ricerche per mercatini e fumetterie a completare l'intera collezione (di cui mio padre possedeva inizialmente un centinaio di albi)... finalmente potevo iniziare a leggere l'intera serie dal numero 1! Un viaggio bellissimo, che mi impegno' per diverso tempo (e ricordo con un po' di emozione che anche mio padre si rilesse l'intera collezione nello stesso periodo). Ti consiglio di gustare la lettura prendendoti il giusto tempo ma senza saltare nulla. E' vero, soprattutto nei primi 50-100 numeri ci sono alcune storie non entusiasmanti - anzi, anche un po' noiosette - ma intervallati troverai veri e propri capolavori. Nella mia prima lettura, avanzavo di pari passo leggendo anche gli albi inediti del mensile (all'epoca la serie aveva appena superato la boa del numero 400), cosa che puoi fare anche tu vista la scarsa continuity interna della serie. Ovviamente capita ci siano richiami a storie precedenti, ma spesso si tratta soltanto di alcuni personaggi ricorrenti (perlopiu' amici di Tex). Sono rari i casi di storie davvero collegate. Ad esempio, dal numero 600 ad oggi direi che le sole "Il segreto del giudice Bean" e "Giovani assassini" hanno legami abbastanza forti con storie del passato. Ah, non dimenticare di passare qui sul forum nei topic dedicati alle storie che hai appena letto, spesso sono fonti di aneddoti, curiosita' e ricche di commenti per l'approfondimento delle storie! Buona lettura
  10. pecos

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Eh gia'... scelta infelice, come d'altra parte accade quasi sempre quando si parla di censura Se non sbaglio il texone di Milazzo uscì proprio qualche mese dopo il famoso "caso Codacons" relativo all'albo "Sulla pista di Fort Apache"... che ora scopriamo aver avuto ripercussioni anche su questa copertina
  11. pecos

    [256/257] La Pista Nel Cielo

    Simpatico riempitivo senza pretese, tutto giocato sull'idea originale dell'inseguimento in mongolfiera - la parte più riuscita e più divertente della storia - e narrato con toni da commedia, a partire dalla scazzottata iniziale che fa tanto wester alla Bud Spencer e Terence Hill. L'atmosfera leggera è anche testimoniata dalla totale assenza di morti, come già ricordato nei commenti precedenti. Conclusosi l'inseguimento in mongolfiera, la storia non ha davvero più nulla da raccontare e il finale, nonostante l'esiguo numero di pagine, risulta addirittura troppo allungato e noioso. Letteri in splendida forma. Voto 6.
  12. pecos

    [254/256] La Valle Infuocata

    Splendida storia della premiata ditta Nolitta&Fusco, che sicuramente merita ben più di una rilettura. Molto bella la scelta dell'ambientazione, tra la nascente Las Vegas e la torrida e terribile Death Valley. Come spesso accade, Nolitta mette Tex di fronte a situazioni molto difficili, che lo coinvolgono soprattutto dal punto di vista emotivo: prima il tentato suicidio dell'amico, poi le terribili condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori/schiavi Shoshone, in quello che ricorda un vero e proprio campo di concentramento, sono scene in cui lo stesso Tex perde la sua impassibilità e anche noi ci sentiamo partecipi e toccati. Uno degli aspetti che amo di più della scrittura di Nolitta. Belli anche i personaggi di contorno, dal vecchio amico Hewitt , allo sceriffo di Las Vegas, al laido agente indiano che prepara la trappola per Tex standosene a mollo in una tinozza - fantastico! Unica pecca, il fatto che Tex e Kit si fanno un po' infinocchiare dai discorsi dei due capoccioni della Nevada Company, quando le terribili condizioni dei poveri indiani sono già del tutto evidente. Voto 8.
  13. pecos

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Sul fatto che la scena di Manfredi non abbia nulla a che spartire con quella ben piu' infelice di Faraci, non potremmo essere piu' d'accordo - in quel caso la sceneggiatura era in un vicolo cieco e la soluzione scelta per uscirne decisamente inappropriata; inoltre il tono della storia era molto diverso. Pero' anche in questo caso la scena mi ha fatto storcere un po' il naso: Tex e' presentato come un superuomo, invulnerabile alle pallottole degli avversari, che saranno pure dei perditempo ma qualche pallottola potrebbero mandarla a segno... Il fatto che ne faccia una vera strage poi per me stride un po' con il tono da commedia che permea l'intero albo. E se Tex e Carson avessero fatto saltare un po' di cappelli e pistole con qualche fucilata, standosene pero' al riparo e lanciando qualche grido di avvertimento, con successiva fuga degli imprevidenti perditempo? Sarebbe stata un'altra esagerazione, ma forse piu' in linea con l'atmosfera da commedia... Comunque ribadisco che anche a me l'albo e' piaciuto, anche se non arrivo al tuo 9, e se non sono del tutto entusiasta e' perche' da Manfredi, che stimo enormemente, mi aspetto sempre quel qualcosa in piu'...
  14. pecos

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Intendo dire che ci sono varie storie nella serie, mi sembra quasi sempre di Nizzi, che iniziano con Tex e Carson che stanno tranquillamente andando a cavallo e chiacchierando, ( da qualche parte: indipendentemente che sia in una città o in una prateria), e che la vera storia inizierà dopo poche pagine quando la famosa tegola cadrà sulla loro testa assieme alla patata bollente, non sono sicuro ma mi sembra di ricordarmi che non vedevamo da un po un inizio di questo tipo, che mi ricorda appunto varie storie di Nizzi. Questa e' effettivamente un'osservazione pertinente, ultimamente abbiamo assistito piu' volte a degli inizi di storie "in medias res", con i nostri gia' impegnati in qualche missione che ci verra' rivelata via via nel corso dell'albo. Sono diventati piu' rari quegli incipit in cui assistiamo all'incontro dei nostri con qualche "alto papavero" che gli affida la patata bollente da pelare, che invece era la maniera classica per iniziare una storia.
  15. pecos

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    A margine del mio commento precedente sulla storia, volevo aggiungere due parole sui disegni, che mi rendo conto di non aver commentato. Mi pare che il tratto di Leomacs sia piuttosto diverso da quello della sua ultima prova su Tex (non ho gli albi sottomano per un confronto, vado a memoria e potrei sbagliarmi...): ho l'impressione di un tratto più sporco, meno definito... In ogni caso, un disegnatore che mi piace molto, che però credo non rivedremo su Tex, almeno per qualche tempo... confermate?
  16. pecos

    Il Texone Di Horacio Altuna

    Le due tavole in anteprima che abbiamo potuto vedere fino a questo momento non mi hanno convinto molto, onestamente... A parte l'uso dei retini che in generale non mi piace molto, queste tavole mi danno un senso di abbozzato, di non-finito, tant'è che vedendo la tavola postata qualche tempo fa mi ero addirittura chiesto se fosse la tavola definitiva o fosse ancora in lavorazione... Non traggo giudizi affrettati, ma a giudicare dalle anteprime, più che i texoni dei "grandi nomi del panorama internazionale" attendo con molto più interesse i texoni dei grandi nomi di casa nostra, primo fra tutti quello del grande Majo!
  17. Inizio con tutte le caratteristiche di un'avventura esotica, con addirittura un nipote di James Brooke che riporta la mente ad atmosfere salgariane, ma a metà circa della storia Nolitta impone una brusca e piuttosto inaspettata svolta verso il fantastico (anche se la presenza di uno strano professore poteva lasciar presagire qualcosa già in precedenza). In questo caso vengono ripescati addirittura i dinosauri, già protagonisti di un antico incontro con Tex che Nolitta non dimentica di richiamare. Ne esce una storiella piuttosto breve, che si fa leggere senza arrivare mai a catturare fino in fondo l'attenzione del lettore, se non nel momento cruciale dell'incontro con il primo bestione. Letteri, invece, è al massimo della forma. Voto complessivo, 7.
  18. pecos

    [241/242] Ore Disperate

    Sarà che le storie del terzo centinaio le ho lette al più un paio di volte diversi anni fa e non le ricordo benissimo, sarà che in questi giorni avevo una gran voglia di leggermi qualche vecchia avventura, ma questa storia - che tutto sommato non è niente di eccezionale - mi è davvero piaciuta! Molto belle e coinvolgenti la sequenza iniziale - con il linciaggio del ranger innocente, che crea nel lettore il giusto coinvolgimento e la voglia che Tex e Carson la facciano pagare ai responsabili - e il finale molto riuscito. Ho letto con curiosità che il soggetto è di Mauro Boselli. Indubbiamente Borden avrebbe poi portato la storia su binari diversi da quelli di GLB, ma la lettura non mi ha comunque lasciato il rimpianto di vederla realizzata da altri. Voto 8.
  19. pecos

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Che bella questa storia, cupa e lugubre come gli abitanti di Quemado! Sequenza iniziale da brividi, con la bella copertina di Galep che ci porta già nel clima della storia ancora prima di aprire l'albo. La storia si legge davvero tutta d'un fiato fino al rocambolesco epilogo. Curiosi i continui riferimenti dei nostri a Mefisto, ne ho contati ben quattro all'interno della storia. Il tratto di Fusco è magnifico, si notano le differenze rispetto alla storia precedente e la sua evoluzione verso quello che sarà il suo stile personale più maturo. Voto 8.
  20. pecos

    [242/245] Il Segno Di Cruzado

    Nonostante le tante polemiche che ha suscitato, io devo confessare che trovo questa storia davvero molto bella ed è stato molto piacevole rileggerla. Ovviamente non posso bendarmi gli occhi di fronte a un atteggiamento di Tex totalmente alieno alla sua personalità, e mi riferisco alla scelta di non inseguire immediatamente i suoi Navajos unitisi alla banda di Cruzado, ma al lasciare che "facciano esperienza" e si rendano conto da soli del loro errore, mostrando anche un cinismo mostruoso nei confronti dei coloni che inevitabilmente ci andranno di mezzo nelle scorrerie degli indiani fuoriusciti. Una scelta di Tex che non può che fare storcere il naso. Così come un altro momento poco riuscito è l'imprigionamento dei due Kit al forte, un po' troppo pretestuoso e inverosimile. Al di là di questi - comunque non trascurabili - aspetti, la storia è però davvero bella, con tante scene memorabili, a partire dalla mitica "corsa del pollo iniziale". Nolitta, come spesso accade, mette Tex di fronte alle avversità del destino e davvero durante la lettura abbiamo la sensazione che la sfortuna si sia accanita su di lui, vista la quantità di avversità che trova sulla sua strada. E come sempre cerca di scrivere un Tex umano e di presentarci le sue debolezze, qui in particolare nella bellissima, tragica scena in cui il navajo morente gli chiede di alleviare le sue sofferenze dandogli la morte; tavole con un pathos incredibile. In definitiva, nonostante le polemiche e i grossi difetti, per me la storia vale un 8 e mezzo nel sondaggio, che sale a 9 per i disegni di Galep (non al massimo della forma, ma per me sempre emozionanti).
  21. Storia che si fa ricordare anzitutto per le magnifiche tavole del maestro Civitelli, perfetto nel rappresentare una Boston innevata. La sua nevicata è tecnicamente magistrale! La storia è una delle migliori del Nizzi del quinto centinaio, forse con alcuni momenti poco riusciti - vedi il pugno che si prende Carson, davvero un Nizzi imperdonabile in questo caso! Però la storia scorre liscia e con tanta azione e nonostante qualche sbavatura nella sceneggiatura si legge con piacere. Il mio voto finale è un 8.
  22. pecos

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Una prima parte della storia piacevole ma non entusiasmante, leggermente al di sotto delle attese che per me con Manfredi sono sempre altissime. Comunque per ora una lettura bella e divertente, una trama cittadina molto classica ma non banale, con diversi personaggi di contorno tutti ben caratterizzati. L'incipit è in questo caso piuttosto insolito e tutto sommato divertente, prima di entrare nel clima teso e pesante della cittadina di Hellsfire. Grande curiosità da parte mia per l'entrata in scena del giudice Felsen "impicca-più-in-alto" nel secondo albo, che si preannuncia come una variabile impazzita in grado di cambiare i rapporti di forza tra le parti... staremo a vedere. Il tema del petrolio per ora fa Una nota stonata, per me,
  23. pecos

    [651/653] Luna Insanguinata

    Diciamo che la magia di Charvez è presentata in modo tale da non dare certezze defintiive sulla sua efficacia, ma diverse sequenze nella storia lasciano pochi dubbi sul fatto che la sua sia vera magia; magia indiana e non magia nera. Tuttavia il discorso del personaggio "non finito" è legato piuttosto alla presentazione che ci viene fatta di Charvez, che vent'anni dopo è diventato quello che è diventato, ma senza nessun flashback che ci venga a spiegare cosa è stata la sua vita in questi vent'anni e come ha acquistato questi poteri: il personaggio ha queste caratteristiche e il lettore deve prenderlo com'è senza farsi troppe domande. Questo è il senso dell'incompiutezza. Tieni presente che questa storia nel 2011, quando Carnevale iniziò a lavorarci, fu presentata come una storia con tematiche a sfondo horror, probabilmente questo elemento è stato diluito parecchio negli anni, bisognerebbe vedere quale fu lo spunto dato da Sergio Bonelli e quale era l'idea in origine che si fece Boselli riguardo alla storia. Capisco il tuo punto di vista: avresti voluto sapere qualcosa di più di Charvez, che invece rimane soltanto una presenza negativa che incombe su Tex e compagni per quasi tutta la durata della storia e che si palesa soltanto nelle pagine finali. E' una critica che d'altra parte è stata mossa a Boselli anche in altre occasioni, e che in effetti non è del tutto infondata. Però secondo me, nel dare maggiori dettagli sulla figura di Charvez, ne sarebbe uscita una storia diversa, che non sarebbe stata quella che Boselli aveva in mente di scrivere. Il senso di minaccia che accompagna Tex e compagni lungo tutto il loro inseguimento, che causa gli incubi notturni a Rick Simmons e spinge Matt (il più debole psicologicamente del gruppo degli inseguitori) a fuggire con alcuni compagni, è proprio dovuto a questo nemico subdolo, sconosciuto, che agisce mettendo a dura prova i nervi degli inseguitori. E il punto fondamentale della storia è che noi la seguiamo sempre DAL PUNTO DI VISTA DEGLI INSEGUITORI: anche per noi Charvez deve rimanere una minaccia indefinita, dobbiamo rimanere con il dubbio (che è anche il dubbio di Tex) se abbia davvero dei poteri soprannaturali, se la sua "medicina" sia vera magia indiana. Se sapessimo già tutto di lui, l'effetto sarebbe diverso. Noi lettori accompagniamo Tex e compagni nel loro drammatico, estenuante viaggio nel "cuore di tenebra" di Charvez, anche noi senza sapere cosa ci aspetta. E' una storia narrativamente molto complessa, che poteva essere raccontata in altri modi, ma così secondo me Boselli ha ottenuto un effetto decisamente riuscito, e gli faccio tutti i miei complimenti. Riguardo all'evoluzione della storia, che inizialmente doveva essere a sfondo horror, immagino che Boselli possa aver cambiato idea in corsa e abbia dato alla storia una evoluzione diversa rispetto a quella che magari aveva pensato all'inizio... effettivamente l'elemento horror è molto diluito, però rimane una storia perfettamente coerente dall'inizio alla fine, con un senso di tensione e un'alta drammaticità, quasi da tragedia, dalla prima all'ultima pagina.
  24. pecos

    [651/653] Luna Insanguinata

    Storia clamorosa! Arrivo in ritardassimo a commentare una delle storie più riuscite degli ultimi tempi! Molto è già stato detto, mi limito ad approfondire un punto in particolare: la "medicina" di Charvez. Ho letto diversi interventi che sostenevano come questo aspetto non sia stato sufficientemente sviluppato dall'autore, che il personaggio di Charvez rimane una sorta di "non finito" proprio per la mancanza di approfondimento di questo aspetto soltanto accennato. Che si lamentano del fatto che alla fine non è chiaro se Charvez abbia davvero delle arti magiche o no. Per me, è vero tutto il contrario: questo è uno degli spunti fondamentali della storia e insieme uno dei più riusciti. E invito chi pensa il contrario a rileggersi il dialogo notturno tra Tex e Ada: "Che io ritenga reali le arti magiche di Charvez? Una cosa è reale quando funziona, Ada!" E medicina di Charvez funziona: ne fanno le spese Matt e compagni, che ormai terrorizzati dall'avversario cercano la salvezza nella fuga e finiscono invece nelle sue braccia; ne fa le spese Rick Simmons, indebolito psicologicamente dai ripetuti incubi notturni - vere influenze nefaste di Charvez, o solo frutto della suggestione? Non lo sappiamo, non sappiamo se la medicina di Charvez sia vera magia o siano soltanto trucchi, rimaniamo nell'incertezza su questo punto. Anche Tex non lo sa, ma lui NON SE NE CURA. Sa che in un modo o nell'altro la medicina di Charvez, vera o presunta, funziona, indebolendo i suoi compagni e soggiogando i seguaci del predone indiano; e decide di combattere il nemico sul suo stesso campo, provando che la medicina di Aquila della Notte è più forte. E il duello tra i due capi non è solo quello fisico della parte finale della storia, ma è un duello a distanza in cui ciascuno dei contendenti cerca di esercitare la propria influenza e di indebolire quella dell'avversario: Charvez con i suoi feticci, Tex che risponde rimandando un feticcio dell'indiano al mittente, disegnando un'aquila sulla sabbia, impersonando uno spirito delle caverne... (Rispondendo anche a un post precedente: è un Tex molto "indiano" questo, che conosce quel mondo con la sua cultura e le sue tradizioni, e ne fa parte). E anche quel genio di Silent Foot capisce che Charvez va combattuto sul suo stesso campo, decretando la sua morte per mano di Ada: lui che nessun uomo avrebbe potuto uccidere - e anche qui non sappiamo se sia vero o solo superstizione, ma non importa! - viene ucciso da una donna. La medicina di Charvez è definitivamente sconfitta! Ma in tutto questo, forse la medicina più forte è quella di Ada e Rick, nella loro capacità di crescere e amare un figlio. Alla fine, con la scelta di Daniel, è proprio la loro medicina a vincere su quella di Charvez. Voto: 9, molto abbondante!
  25. pecos

    Il "fu" Albo Di Tex Di Mike Deodato

    Ora l'autore dell'articolo ha corretto il tiro... meglio tardi che mai...
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