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San Antonio Spurs

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  1. Però ti viene bene selezionarlo, quel salame, quando c'è da proporre le fette che ti sono risultate più indigeste, comodità secondaria ad una sola, altra: quella di attribuire patenti generiche ad un presunto (da te) 99% di lettori che si comportano nello stesso modo, i boccaloni a tuo dire attirati dal fico e dalle (scene) fiche. Per ormai antici esperienza di cronista e di critico, le generalizzazioni mi piacciono poco; a dirla a pane e salame (termini usati a bella posta), qualche dubbio suila spontaneità dell'intervento lo lasciano. Per essere chiaro: a me lasciano supporre l'intento di recitare una parte, comunque. O almeno di calcare apposta in una direzione, lieto dell'andare contro il supposto, diffuso vento contrario. Non è il bello della diretta, legittimo che possa non esserlo.
  2. Storia non banale, con squarci interessanti; vedi la triangolazione "Mostro"-"Trafficone"-"Ufficiale" che interagiscono a distanza ma sotto sotto con lo stesso intento: sbarazzarsi degli indiani. Siats in evidente e ripetuto affanno nei confronti dei due pards, artefice e vittima di un gioco più grande di lui e del quale si ignora la genesi. Ok le motivazioni, ma quando iniziano davvero le sue operazioni, quanti anni ha il figlio sventurato, come e di cosa ha vissuto prima di essere folgorato dal fulmine della rivalsa concreta, come decide le sue forme di vendetta e in base a che cosa convince i suoi accoliti ad unirsi a lui e a rimanerci? Tutto un po' troppo abbozzato e nel finale della storia tutto abbastanza compresso, dopo un prevedibile e anticipato blocco della minaccia. Ma il ritmo c'è, l'idea buona di base anche (non originalissima nel complesso, ma come detto con buoni, singoli spunti) e i disegni aiutano ad alzare il giudizio complessivo, anche se i complimenti vanno soprattutto all'ideatore del tutto, che come direbbero a Roma è uno "de noantri".
  3. Curiosità: ma nella serie arrivata a 730 numeri, questa è o no l'unica copertina senza il nome di Tex nel consueto logo? Nel numero 100 c'è ma unito alla parola Super
  4. Nella zona di Catania, poi, qualche problema che certamente ha contribuito al ritardo ce l'hanno avuto. Qualche altra priorità, diciamo.
  5. San Antonio Spurs

    [Color Tex N. 19] Il killer fantasma

    Fatte le dovute proporzioni - i Latini avrebbero detto "Absit iniuria verbis" - il presunto babau mi è sembrato - soprattutto nel finale - fantozziano.
  6. Due storie parallele dalle quali ogni tanto qualche personaggio si stacca e va a caratterizzare l'altra. Ottima descrizione della frontiera vera e propria, delle difficoltà di rapporti fra tribù indiane quasi più che fra le stesse e la novità rappresentata dai coloni. Che sono di tutti i tipi e che in realtà, vedi Fort Owen, a parte qualche gruppo di balordi attabrighe (ovunque diffusi) rappresentano un perfino inatteso esempio di cooperazione e integrazione. All'interno di comunità che verrebbe da dire esemplari e che sembrano prepararsi, irrobustendosi, alla prevedibile calata dei cercatori d'oro con basi già strutturate e solide. Non tutto è idilliaco, la tensione per il futuro è ben presente ad esempio nella figura del Maggiore Owen, ma per il momento la storia ha una sua sorte di lieto fine. Con Tex e Carson che si sfiorano e con il secondo che ribadisce la sua "indifferenza" nei confronti di quello che già a Sud è comunque un ricercato. Entrambi tornano verso le terre calde e con il "senno di poi", assume contatti più precisi la triangolazione Carson, Lena, Clemmons; con il primo che lascia campo d'azione al terzo. Vedremo nel prosieguo come ci si legherà all'episodio sul mensile - il primo di Boselli - sul passato di Carson e le successive allusioni/illusioni sul suo successivo rapporto con una Lena che saluta il ranger facendomi venire l'idea che al momento la cottarella lei l'abbia presa eccome.
  7. San Antonio Spurs

    [Texone N. 37] Old South

    Ottima storia, con disegni belli soprattutto nei campi lunghi (per usare un termine cinematografico) e qualche godevolissimo excursus dalla gabbia tradizionale. Solo un po' di perplessità su qualche distonia nel rappresentare in maniera continuativa alla stessa manieraTex e Carson, ma che immagino faccia parte del fatto che chi li interpreta senza continuità faccia fatica a mantenere un certo tipo di standard. Ah, ottima la connotazione quasi da Mefisto del Carraway invecchiato. Tornando alla sceneggiatura, quindi a Ruju, è riuscito a fondere perfettamente tre "filoni" storici della narrazione texiana: istituzioni e sceriffi cattivi, indiani ribelli e anche loto cattivi, ufficialetti dell'esercito stupidi. Unico "Uhm...", come Tex riesce a liberarsi dal palo della tortura.
  8. San Antonio Spurs

    [729 BIS] Agente indiano

    Eh, ma Cesare Ragazzi ha centri tricologia anche in Arizona. Più che altro, ma ogni quanto se la cambia la penna nella fascia?
  9. Io ho solo criticato la tua generalizzazione, non ho mai pensato che parlassi di me, però - sarà la mia professione - mi ha spinto a ribattere, anche se non mi sono sentito in causa. Contesto anche la tua asserzione "Non si divertono più, probabilmente perché troppo presi a polemizzare o a trovare sempre qualcosa che non va ". Io parlo per me, non per gli altri e quindi non faccio di tutta un'erba un fascio, né ho mai scritto parole cariche di odio, ci mancherebbe. Ribadisco che su questa storia non mi esprimo. Le precedenti del 2021 mi hanno lasciato perplesso; sono per il confronto e non per lo scontro. Anche perché per il primo ho delle armi, per il secondo sono da mani in alto.
  10. La voglia di polemizzare è una sensazione tutta tua. Infatti, io ho dichiarato che questa storia non la commento sotto nessun punto di vista, faccio delle vacanze anticipate. Relax, prosciutto sugli occhi, di "leggere come si faceva un tempo", "So per certo", et cetera (adoro la lingua latina) sono opinioni tue, così come quelle degli altri, a proposito di "quelli che"... Dicesi anche, sparare nel mucchio. Nel caso tu ti sia distratto, su questa storia io non ho espresso nessun giudizio e non lo farò. Nessuno se ne lamenterà, ma le generalizzazioni mi danno fastidio. Hasta luego.
  11. "Manuela Montoya, a cui auguro il meglio (e l'avrà)". Aspetto luglio per vedere se si tratterà di togliersi definitivamente dalle scatole KW o se invece, colpo di scena, i due decideranno, ad un bivio, di percorrere la stessa strada; con lei che gestisce una hacienda assai prospera, con lui che garantisce - anche insieme agli altri pard - un'ottima protezione e che ha la licenza, ogni tanto, non di andare al bar per una briscola e un cicchetto fra amici, ma per tornare al suovillaggio nativo e per andare qua e là, nel West, aiutando a raddrizzare torti subiti. Magari, prima o poi, a casa Montoya si faranno vivi anche Montale, El Morisco, Eusebio, il Tenente Castillo, Eusebio. Che ne so, a una festa di Capodanno? Ovviamente il mio è un post affettuosamente ironico. Certo che Tex nonno...
  12. No, visto che cita una Donna, la canterebbe per Donna Parker.
  13. Scena successiva a quella degli schiaffi alla partenza del treno.
  14. Il corpo di Bethanie non è stato ritrovato, quindi... Poi io ho solo detto che mi intrigava molto come personaggio, con molte caratteristiche che l'avevano avvicinata in un certo senso - con tutti i distinguo del caso - a Manuela Montoya: ricca, audace, indipendente. Ma capisco che da parte tua, come curatore e autore ci sia una largamente migliore valutazione sul possibile richiamo di certi personaggi di ritorno, richiamo che nel caso specifico evidentemente ritieni insufficienti. poi, alla fin fine, ho solo detto che mi intrigava. Hasta luego.
  15. Beh, a me Bethanie intrigava molto...
  16. E una figlia di Rita Duchesne in Canada no? O Bethanie Marsh sopravvissuta? La sorella di Marie Gold o la cugina di Joan Baker?
  17. Nessuno sentirà la mia assenza, ma io ribadisco che mi asterrò da qualsiasi commento fino ad agosto.
  18. Io mi sono già tirato fuori in maniera preventiva. Lo avevo già preannunciato. Ci rileggiamo ad agosto, quando sarà già più flebile l'idea che nel 2021 io abbia solo fatto critiche immotivate o che io sia critico per partito preso (anagramma di perso).
  19. Mi sa che a permalosità io e te siamo da gara 7 di un finale playoff. E comunque, anche per me finisce qui; con immutata stima.
  20. La faccina finale mi esime da rispondere con la tua stessa durezza, ma qualche precisazione la devo pur fare. Non è che mi sono svegliato una mattina e ho deciso di criticare, di fare solo e soltanto quello. Poi, probabilmente, faccio parte di una minoranza, ma quel "quasi nessuno" infatti attesta che non tutti la pensano come te. Poi, se il problema, come con perfidia è in me, vatti a rileggere il mio "Incipit": Disegni e trama che mi inducono a non esprimere alcun giudizio... Sai, avvocato, sono giornalista di lungo corso e quando ho iniziato, ancora in redazione c'era chi insegnava e io ho imparato subito due cose. La chiarezza è la buona educazione di chi scrive; inutile e dannoso prendersela con chi non la pensa come te. Buona domenica. P.S. Ti sei già guadagnato (meritato?) la mia assenza dai commenti per la prossima storia.
  21. Disegni e trama che mi inducono a non esprimere alcun giudizio, se non quello che nei primi cinque mesi del 2021 ho apprezzato poco o niente delle proposte texiane. E mi domando, ma all'epoca in cui gli sceneggiatori erano un paio e i disegnatori quattro o cinque al massimo (Galep, Ticci, Nicolò, Letteri, Fusco), come mai non si scadeva tanto? Lo dico dopo aver visto le tavole d'anteprima del prossimo numero e confermando invece la mia massima fiducia nelle idee base di Carlo Monni.
  22. Kit Willer, il cavaliere mascarato
  23. Grazie a chi ha rimediato al mio precedente errore. Citavo il suggestivo richiamo di copertina di Claudio Villa, omaggio a "il figlio di Tex", criticavo la terza vignetta della prima pagina, visto che Kit mi sembra assomigliare più che altro a Audrey Hepburn. Con tutta la comprensione per chi fa il suo esordio su Tex.
  24. Mi permetto solo di sostenere che se, opinione di JohnnyColt, Villa sta ancora sperimentando è un dato di fatto molto positivo.
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