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San Antonio Spurs

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Tutto il contenuto pubblicato da San Antonio Spurs

  1. "Una sacrosanta verità da me conclamata" è una frase da Zio Kit, beh... I nostri anni sono più o meno gli stessi dei suoi . "Ragionate" scritto tutto in maiuscolo, invece, sembra un'esortazione alla "Scioperate!" o forse meglio alla "Lavorate". Una frase alla Preston Cooper, insomma . Dos Orejas, Ovación y Musica come avrebbero detto dopo una corrida.
  2. Negli Uomini Giaguaro il taglio c'è stato eccome. Mai dire mai. Comunque grazie della precisazione.
  3. Quello che tu dici, se non è vero è verosimile. Io avevo approcciato alla storia di Montales partendo da un punto diverso, ma sostanzialmente parallelo al tuo, sostenendo ad esempio che nel primo albo tutta la parte dedicata all'assalto notturno alla villa poteva tranquillamente essere alleggerita di un bel po' di pagine, mentre in Guatemala tutto scorre con un buon ritmo, in La negra muerte c'è qualche altra lungaggine e infine, in Colpo di stato si arriva ad un finale quasi allo sprint.
  4. Confermo, era il 1901. Galep e gli altri disegnatori dell'epoca, che dovevano correre e lavorare di "taglia e cuci" si è spesso ispirato a lavori di altri, vedi la mitica copertina del numero 100 che è ricalcata su una foto di scena con Humphrey Bogart. Poi, sulle discrepanze temporali è già stato detto di tutto e di più, io apprezzo molto l'ordine che hai provato e stai portando avanti tu. Infine, si tratta pur sempre di fumetti (mi pare di parafrasare Bennato in "Sono solo canzonette", che non significa sminuire sul prodotto - ci mancherebbe - ma, insomma, riconoscere che un prodotto comunque artigianale nella migliore accezione del termine qualche imperfezione possa averla (avuta).
  5. Abbiamo invece avuto la conferma che a Kit piace guardare il mare. Finirà con il voler cambiare il nome navajo: da Piccolo Falco a Piccolo Gabbiano
  6. Ecco, sulle tavole troppo bianche e troppo vuote concordo, perché c'è un evidente squilibrio fra scene all'interno e all'esterno e queste ultime abbassano di molto il giudizio complessivo; che per me a un primo approccio non è da sufficienza. Poi, in un altro settore, sono stato praticante anche io e so quanto siano difficili i tempi dell'esordio, dunque viro verso uno stiracchiato 6. In quanto alla storia, è interessante il riferimento all'impiego della manovalanza cinese che di fatto si rivela essere di sfruttamento, così come la netta virata rispetto ai tempi in cui i cinesi erano solo infidi e malavitosi. Ma parliamo del secolo (texiano) scorso. Leggo che la si ritiene una storia interlocutoria e/o riadattata. Preferisco una breve ad una con finale affrettato e non vado molto indietro nel tempo a ricordarne qualcuna. Post Scriptum: parla solo il lettore che ammette la sua ignoranza nella gestione di certe (di certe) tematiche editoriali, ma che non rinuncia - da giornalista - alla facoltà di critica. Purché sia chiara, disposto al fatto che possa essere confutata da chi ne sa di più.
  7. Visti i primi di Candita lo metto intanto in pole position.
  8. Storia che alla fine rivela l'esistenza di molti polli, dai due Kit inverosimili fin dall'inizio agli accoliti sempre più sprovveduti di Sebastian; da qualche cappone tipo l'affarista e il generale fino allo stesso Sebastian che viene pure presentato in una simildivisa. Diverse forzature, tipo i già citati Kit in versione Enzo Maiorca e la comparsata finale e decisiva di Tex e della sua banda, puntuale e attesa come la Marcia di Radetzky al concerto di Capodanno a Vienna. Quattro albi a saliscendi controverso il primo, godibili i due centrali, scontato quello finale. Ottimi disegni, ma voto finale non superiore al sei e mezzo, come a dire, soprattutto allo sceneggiatore: bravo, ma dovrebbe impegnarsi di più. P.S. Io non avrei saputo fare di meglio, certo, ma come sostengo da tempo a un giornalista - quale io sono e non si tratta di questo caso, ma di teoria generale - oggi si concede il diritto di cronaca ma si combatte quello di critica.
  9. Il Monaco che cosa si romperà, saltando da quell'altezza? 1) Tibia 2) Femore 3) Bacino 4) Niente perchè sotto anche se non si vede c'è un telone dei pompieri o un carretto di frutta. Lo chiede uno che da meno di un metro lo scorso agosto si è frantumato il polso e ancora ci sta andando dietro e he non vuole essere polemico, perché senza quel folletto la copertina di Villa sarebbe perfetta, anche se ripetitiva rispetto alla precedente.
  10. Poi, guarda caso, il post è stato reso da altri più nascosto. Non avevo allora tutti i torti nel lamento...
  11. Insomma, se ci si lamenta perché la maggioranza non lo ha ancora letto, si può anche resistere alla tentazione di commentare subito. Io, ad esempio, vista la copertina del 725 ho qualche perplessità, ma le tengo per me ancora per qualche giorno. Siamo una comunità abbastanza coesa e che segue comunque certe regole, quella di non anticipare troppo - ripeto: troppo o troppo presto - dovrebbe essere da una parte praticata e dall'altra consigliata.
  12. Dal momento che l'albo non è ancora uscito in tutta Italia, non vedo la ragione di dover anticipare quello che è lo sviluppo della storia. La giudico un'inutile iniziativa, non assolta dalla frase "seguono spoiler", errata fin dalla declinazione del verbo.
  13. Emilia Romagna, ultima ruota del carro del Nord Est... Ahinoi. Solo per quanto riguarda la distribuzione di Tex, eh?!
  14. Ok che siete una ragione a statuto speciale ma due giorni di anticipo sul resto d'Italia... ;-)
  15. Solo una serie di appunti, momentanei, con il timore che sia stata messa troppa carne al fuoco e che la conclusione a metà del prossimo albo finisca con un'arrampicata sugli specchi. Mi appare confuso il legame fra le trame parallele della storia. C'è uno statunitense che vuole fare affari anche non del tutto corretti . C'è Montales che in Guatemala doveva già andare per i fatti suoi e che sicuramente è preso di mira dall'affarista di cui sopra e dai suoi sgherri. Incavolati perché sull'esportazione di caffè in Messico Montales ha detto "No, grazie". Per questo, viene seguito da presunti sicari cittadini. C'è un gruppo di fanatici indigeni che sanno benissimo chi è Montales e un Sebastian che pare Serse nel film "Trecento" e anziché affidarsi a sicari che lo sorvegliano adopera un poveraccio per uccidere Montales. Che, ripeto, non si è capito che cosa sia andato a fare in Guatemala. Ma questo è un dettaglio. C'è uno spocchioso generale candidato presidente, che sembra proprio non essere vicinissimo ai nativi, con i quali si fa fatica finora ad immaginare un collegamento. C'è un Tex che ovviamente sgominerà Sebastian, dopo essersi sganciato dei due Kit per aiutare il poveraccio già salvato due volte, ma... e poi?
  16. Il livello rimane alto e mi fa piacere notare come ruotino bene i comprimari, o chiamiamoli attori non protagonisti, ognuno dei quali - amici o rivali - dà un contributo importante alla storia. Tex cresce grazie ai loro aiuti o ai loro agguati e a parte l'istruzione fondamentale degli inizi da parte di Gunny Bill la sua esperienza aumenta. Cresce, si affina proprio grazie a loro. Che si chiamino Soledad o Jimmy, Rebo o Coffin, l'istruzione è esemplare. Vale anche oggi: puoi avere delle grandissime doti, ma per migliorarle devi (in)(scon) (confronta)rti con qualcuno. Ed è quello che succede nella serie Tex Willer
  17. San Antonio Spurs

    Ancora Su Tex & Zagor

    So che andremo avanti un bel po' a forza di illazioni. Il che conferma le positività del progetto: creare attesa e discussione (moderata) Fra Tex e Zagor ci sono 28 anni di differenza, quindi - ad esempio - nel 1858 Tex incontrerebbe uno Zagor più o meno della sua età nella serie mensile. Lima un annetto di qua, un annetto di là, ci sta. Se l'incontro avvenisse sulla serie dello Spirito con la Scure, ci sarebbe anche una macchina del tempo; a parti invertite penso proprio di no. E adesso mi ritiro, aspettando senza fretta: quando saranno svelati gli arcani avrò pur sempre un anno di più e non ne ho 21. Mi godo con calma tutto quello che arriverà prima.
  18. In effetti, storia che zoppica sia nel primo che nel terzo albo e che, ripeto, temo si concluda troppo in fretta nel quarto. Viene dichiarato fin da subito che i pard e Montales sono riconosciuti e identificati, poi la storia si dirama fra i pollastri di Sebastian e i complottisti nelle città; con sviluppi assai prevedibili in entrambi i casi. Aspetto la fine, immagino verso pagina 80 del numero di febbraio, per dare un voto, ma il racconto complessivo mi sta progressivamente deludendo.
  19. Volevo dire rapido declino.
  20. Storia purtroppo in raoidocelino, con molti sprechi: vedi la sparatoria da pagina 14 e l'ennesima riproposizione di una Dark Lady per Kit Willer.Temo un altro finale affrettato, perché poi i pard devono comunque ricongiungersi.
  21. Scrivo a Claudio Villa: "Una curiosità. Sulla copertina di "La negra muerte" i tre avversari di Tex hanno armi diverse: coltello, fucile e lancia. Scelta casuale o no?". Risposta: "Niente è casuale sulle copertine". E faccina sorridente. "
  22. Non ho ancora avuto tempo di leggere il terzo numero della storia, laconiche spero di colmare questa sera, però rilevo una curiosità: in copertina i tre "avversari" di Tex hanno ciascuno un'arma diversa: coltello, fucile, lancia. Chiederò a Claudio Villa su Facebook se è un caso o no.
  23. San Antonio Spurs

    [Texone N. 23] Patagonia

    Devo essere l'unico uomo al mondo a cui non piace la cioccolata (e i dolci in genere) e "Patagonia", ma da tempo me ne sono già fatto una ragione. Non infierite, ché siamo sotto le Feste ;-)
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