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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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  1. ymalpas

    Claudio Nizzi

    <div align="center" Io e il mio amico Tex <div align="justify" Articolo pubblicato ne La Gazzetta di Modena il 22 marzo 2009. Dalla via Emilia al West, cantava ormai molti anni fa Francesco Guccini. Un titolo profetico per Claudio Nizzi, fiumalbino doc, modenese d'adozione e autore delle sceneggiature del più famoso personaggio a fumetti italiano: Tex Willer, il Ranger del Texas che lo scorso settembre ha compiuto sessant?anni, davvero senza dimostrarli. E mentre Tex si avvicina alla terza età, il suo autore, che di anni ne ha invece 70, cerca strade espressive inedite, iniziando una nuova carriera come narratore e sfornando la sua prima opera: il divertente romanzo ?L'Epidemia?. Tutti, da bambini, abbiamo fantasticato e sognato, immedesimandoci nel favoloso mondo dei fumetti. E quante volte ci è capitato di immaginare storie, calarci nei panni dei personaggi e costruire trame dove noi eravamo gli eroi, capaci di imprese al limite dell'impossibile. Proprio per tutta questa serie di motivi, abbiamo sempre guardato con un misto di ammirazione e invidia, verso chi queste storie le ha costruite, narrate e disegnate. Per i figli degli anni Sessanta, c'era, e c'è ancora, una figura che ha accompagnato il nostro crescere, il nostro diventare adulti, come un amico fedele, o, per meglio dire, usando il suo stesso linguaggio, come un ?pard'. è Tex Willer, l'indistruttibile Ranger del Texas, granitico, infallibile, politicamente scorretto e accompagnato da una fortuna sfacciata, che lo ha portato a essere ferito di striscio alla tempia almeno 150 volte, ma mai in modo grave, tanto che bastava un sorso di whisky per rimetterlo in sesto. Tex, il protagonista di un mondo costellato da compagni fidati, come il ?vecchio reprobo?, Kit Carson, il figlio, Kit, il Navajo Tiger Jack e i forzuti, se pur non sveglissimi, Pat e Gros-Jean. Ma anche popolato da nemici terribili, come il più famoso, Mefisto, e suo figlio, Yama, vendutisi alle forze del male. è facile, quindi, immaginare l'emozione che può provare un vecchio texofilo, quando ha la possibilità di entrare nella piccola stanza dove il suo eroe nasce e cresce storia per storia: la stanza da lavoro di Claudio Nizzi. Una parete quasi interamente ricoperta con tutti i numeri della serie. Di fronte, per terra una pila infinita di sceneggiature e, di fianco, la scrivania di Nizzi, fiumalbino di nascita, modenese di residenza e con tanto vissuto dietro le spalle. Un personaggio lontano dalle luci della ribalta e che, a settant?anni, ha deciso, come solo chi è ancora giovane dentro, proprio come Tex, che pochi mesi fa ha spento le 60 candeline, di rimettersi in discussione e di incamminarsi, un po' per gioco, un po' seriamente, lungo una nuova strada, quella del romanzo. Pochi mesi fa, così, è uscita la sua prima fatica: ?L'Epidemia?, che ha come sottotitolo: ?I peccatori di Borgo Torre?, un agile e divertente racconto, edito da Mobydick editore, ambientato negli anni ?50, in un immaginario, ma neanche poi troppo, paese del Frignano, nel quale, all'improvviso, le integerrime donne che lo abitano sono colte da un'incontrollabile e inspiegabile epidemia di lussuria, che si interseca con una serie di storie parallele, nelle quali non mancano lettere anonime, spie, chiacchiere da paese e, financo, il morto. Un libro scritto con la leggerezza e la levit? di un dolce fatto in casa e che si legge, e non è uno scontato modo di dire, tutto d'un fiato, come un boccale di birra fresca in un'afosa giornata d'estate. ?Mah, si vede che a settant?anni era arrivata per me l'ora di cambiare - dice Nizzi - Dopo tante sceneggiature di Tex, nelle quali, per forza di cose, c'erano dei vincoli legati alla natura del personaggio, ho avvertito la necessit? di sganciarmi dalla routine e di lavorare senza essere obbligato da uno schema. Devo dire che mi sono divertito parecchio, nello scrivere L'Epidemia, e che ci riprover? presto, con una nuova storia?. Lei è di Fiumalbo. Quanto c'è del suo paese, in questo suo primo romanzo? ?Il paese del libro, a partire dal nome, è completamente di fantasia, così come lo sono le vicende che vengono narrate. Non avrei mai potuto ambientare una storia così nel mio paese. è innegabile, però, che certi fatti, certi personaggi, certe situazioni, mi abbiano dato l'ispirazione. Si pesca nel magazzino dei ricordi dell'infanzia e ci si lascia trasportare. Del resto ho vissuto a Fiumalbo fino al 1954, in pratica negli anni in cui è ambientata la storia e, poich? uno scrittore deve narrare di ciò che conosce meglio, si sa che ognuno di noi resta segnato a vita dagli anni giovanili. Gli anni Cinquanta erano ancora relativamente vicini al periodo fascista, nella cui retorica ho trovato un fertile bacino di spunti?. Lei ha detto di scrivere per sè, per la voglia di rimettersi in gioco, ma i suoi libri saranno letti da altri. Cosa pensa di trasmettere? ?Viviamo in un tempo nel quale la maggior parte dei romanzi sono noiosi, non raccontano niente e mortificano il piacere della lettura. Ho cercato di dare al lettore qualcosa di leggibile, scorrevole, senza essere sciatto, e con una trama avvincente, aiutato da tanti di anni di esperienza nel mondo dei fumetti?. I fumetti, la sua vita. Facciamo un po' di storia, dagli inizi fino a Tex. ?I miei primi lavori, uscirono nel ?62, su Il Vittorioso, storica testata di ispirazione cattolica. Nel 1969, poi, ho iniziato a collaborare con Il Giornalino, ma fino al 1980, anno nel quale sono diventato redattore per il settore fumetti, ho sempre mantenuto il mio posto di lavoro alla Fiat Trattori di Modena, città dove abito dal 1962. Per Il Giornalino ho creato molti personagi, come Larry Yuma, capitan Erik e Rosco & Sonny e ho lavorato con i migiori disegnatori italiani. Sempre nell'80, ho iniziato la collaborazione con Sergio Bonelli Editore, subito con due storie della serie Mister No, poi ereditando il non facile compito di scrivere quelle di Tex, perchè il suo creatore, Gian Luigi Bonelli, era ormai avanti con l'età. Da allora, sono circa 150 le sceneggiature che ho prodotto, senza contare altri personaggi venuti alla luce, come Nick Raider e Leo Pulp?. Parlando di Tex, le storie sono caratterizzate da una quasi totale assenza di personaggi femminili. è per questo che il suo romanzo è un po' ?birichino?? ?Magari inconsciamente, ma può essere davvero così. In Tex, a parte le signore del male, le donne sono del tutto bandite. Sergio Bonelli diceva che quando spuntava la biondina di turno nella storia, lui si annoiava. Forse non aveva torto e credo sia per questo che oggi non ne vuole, nelle storie?. Ahim?, anche Tex si sta piegando al politicamente corretto. ?S?, capisco che i tempi siano cambiati, ma penso che si stia un po' esagerando. Abbiamo dovuto limitargli le sigarette ed evitargli le tradizionali bevute, senn° le varie associazioni protestano. è vietato anche dire ?palla di neve? a un uomo di colore o ?limoncino? a un cinese, altrimenti si è accusati di razzismo. Ma via, erano solo espressioni goliardiche... In quanto al fumo, poi, nel West si inalava veramente di tutto?. Ma come avrà preso il Ranger più famoso delle strisce la svolta narrativa di Nizzi, il quale, di passaggio, nel 1995 è stato insignito dello Yellow Kid, che è un po' l'Oscar dei fumetti? Proviamo a immaginarlo, chiedendo preventivamente scusa a lui, per evitare di essere presi a colpi di colt, e a Nizzi stesso per aver osato tanto. è sera e Tex e Kit Carson stanno bivaccando non lontano dalla città di Laredo. Sul fuoco la caffettiera borbotta e Tex dice a Carson: ?Sai, vecchio cammello, quel satanasso di Nizzi ha scritto un romanzo?. ?Grande matusalemme ballerino! non posso crederci. Sangue di Giuda, l'ho sempre saputo che quel ragazzo aveva dei numeri. Domattina, appena arrivati in città andr? al general store di Joe e gli dir? di scovarmene una copia?. ?Sai che ti dico, vecchio gufo? Dovremo proprio invitarlo a pranzo, una di queste volte. Andremo al saloon sulla Main Street. Bistecca alta due dita, una montagna di patatine fritte e birra a fiumi?. ?Già, poi demoliremo una torta di mele, che io sia dannato se non lo faremo. Del resto quel vecchio tizzone se lo merita: un po' gli dobbiamo la vita?.
  2. ymalpas

    Tex Apocrifi

    Alcuni anni fa, la casa editrice brasiliana Editora Press Ltda ha pubblicato, nella collana mensile Hist?rias do Oeste em quadrinhos ( Storie del West a fumetti ), due storie apocrife brevi ( 23 pagine ognuna ) di Tex, scritte e disegnate da Wilson Fernandes, intitolate rispettivamente Um jovem pistoleiro e O retorno fatal ( "Un giovane pistolero" e "Il ritorno fatale" ). Fernandes non è stato nuovo a questo genere di esperimenti, da quanto ci fa sapere la Gazeta Mercantil di San Paolo, secondo la quale: "Fernandes, tempo fa, ha compiuto altri lavori "prendendo in prestito", senza il dovuto permesso, perfino i disegni di Hugo Pratt ed altri. Si tratta di un vero e proprio plagio, il quale purtroppo ci fa vergognare all'estero per l'evidente violazione dei diritti d'autore". Le notizie su questi due Tex apocrifi sono tratte dal sito di ubcfumetti. L'autore, da tempo irreperibile, si è ispirato a Fusco e Ticci per quanto riguarda i disegni e alla storia "Caccia all'uomo" per quanto riguarda i testi. Nella prima avventura Wes ( Tex ) e un giovane pistolero ( Andy Wilson ) che gli ha salvato la vita, riescono ad evitare lo stupro di Sheela, una bella meticcia, impiombando il balordo Hank Gordon. Andy e Sheela, temendo le rappresaglie di Jesse Gordon, padre di Hank, decidono di restare nascosti, mentre Wes riportando il cadavere nella città di Topeka, cercherà di spiegare allo sceriffo ( corrotto ) come si sono svolti i fatti. A Topeka, Wes trascorre una notte d'amore con una giovane prostituta di un saloon, Belle. In un ranch non lontano dalla cittadina, Jesse viene intanto informato della morte del figlio e ha un violento alterco con l'altro figlio Dan, un giovane di sani principi, sinceramente innamorato di Sheela. Il mattino dopo, Andy raggiunge il saloon, e fredda con un colpo di pistola al cuore Jesse Gordon, che era venuto a Topeka in cerca delle sue tracce. I cowboys di Gordon, inferociti, stendono con un colpo alla testa Tex e sopraffano Andy. Al suo risveglio, Tex potr? solo osservare con estremo disappunto il corpo di Andy, penzolante dal ramo di un albero, e freddare successivamente, in un duello leale, lo sceriffo corrotto che non si era opposto all'impiccagione. Chet e Bowley, due sgherri del Giudice ( Maddox ), hanno una stella di latta appesa al petto, ma cercano di strappare a Wes qualche dollaro, perchè per entrare nella loro turbolenta città, si deve pagare! Dall'alto di una rupe, Jeanne, fucile in mano, contempla la scena: Wes estrae per primo e fredda i due uomini. Wes è venuto per il Giudice. Il Giudice sa chi è e cosa vuole da lui. Incarica lo sceriffo Dawitt di provocarlo e di ucciderlo. Poco dopo, nel saloon, Dawitt invita Wes a consegnargli le armi e a seguirlo in prigione: è in arresto perchè ha ucciso i due suoi agenti! Ancora una volta Wes è il più veloce! Decide però di lasciare la città in cerca di un posto più tranquillo. Sulla pista incontra Jeanne. La ragazza dice che il giudice gli ha sterminato la famiglia ( tutti ingiustamente impiccati! ) e che vuole vendicarsi. Nel ranch dove ospita Wes, dopo una lauta cena e un bagno salutare, divide anche il letto con lui. Il mattino dopo è il giorno prescelto per la resa dei conti! Gli uomini del giudice sorvegliano l'accesso alla città. Uno dopo l'altro cadono sotto il fuoco infernale scatenato dal Ranger. Solo uno, Skynei, la pistola migliore del giudice, dall'alto di una finestra, sta per freddarlo alle spalle. Ma un colpo di fucile eccheggia nell'aria! E' Jeanne che ha disubbidito e seguito Wes. Skynei è morto. Ora è la volta del Giudice. Wes se lo ritrova finalmente davanti e può svelare ai lettori il motivo per cui era sulle tracce dell'uomo: anni prima il Giudice aveva fatto impiccare senza motivo suo padre! Il Giudice cerca di estrarre a sorpresa dal suo codice una derringer, ma non riesce a sorprendere Wes, che gli salda il conto! Le ultime tavole, come si può notare, ricalcano esplicitamente il finale di "Caccia all'uomo", la storia nel complesso ricorda anche "Il colonnello Watson".
  3. In questa discussione proporro una serie di storie di Tex apocrife.
  4. ymalpas

    Ghost Artists

    Ho conosciuto Aurelio Galleppini nel lontano 1945, mentre frequentavo un corso di disegno tenuto da un vecchio professore che, un giorno, non si present? alla lezione. I suoi pochi allievi se ne andarono: solo io mi attardai per finire un disegno. Nel salone dove mi trovavo entr? a un certo punto un giovane molto simpatico che, subito dopo essersi presentato, mi chiese se mi piacesse il fumetto. Lo guardai incredulo, perchè davanti ai miei occhi c'era un giovanotto di appena qualche anno più grande di me; un giovanotto che io conoscevo bene, avendomi i suoi disegni e la sua pittura conquistato già da parecchio tempo. Da accanito lettore di fumetti qual'ero, non impiegai molto a rimanere sedotto dai disegni di quel ragazzo, amorosamente curati in tutti i particolari. Poi il giovanotto decise di guardare i miei, di disegni, e mi fece qualche complimento. "Fra qualche giorno inizia un corso di disegno tenuto da me", disse. "Si sono già iscritti in venti: se vuoi farne parte c'è ancora posto. Il corso va frequentato per tre volte alla settimana. Nei giorni liberi, se ti interessa, potrai farmi da aiuto, così non dovrai pagare il corso e imparerai tante cose". Non mi lasciai sfuggire l'occasione e il giorno seguente ero nello studio di Galleppini, che in quel periodo dipingeva dei grossi cartelli per il cinema. Facevamo di tutto: dalla grafica per i giornali ai ritratti di soldati americani, molto numerosi nella Cagliari di allora, semidistrutta dai bomvbardamenti. Nel racconto di Angelo Corrias, pubblicato nel volume edito nel 1998 dall'editore Lo Scarabeo e intitolato "CinquanTex", il primo collaboratore di Galep rivive oltre il fatidico momento dell'incontro con il suo maestro, di cui leggete lo stralcio sopra, anche alcuni momenti della successiva collaborazione che si è protratta lungo gli anni cinquanta. In effetti, intorno al suo nome come possibile ghost artist di Tex, non sono mancati coloro che hanno espresso i propri radicati dubbi, che pur appaiono fugati dalle parole dell'artista che per un breve periodo, come ci confessa lui stesso, fu al fianco di Galep anche nella realizzazione delle strisce di Tex. Galleppini, nel frattempo era tornato un'altra volta a Milano, dove andai a trovarlo. Anche in quell'occasione mi regal' del materiale recante la sua firma, in particolare delle strisce di Tex. Come sempre, lo aiutai nel suo lavoro, tanto che alcune vignette del Ranger sono state realizzate completamente da me. Nel libro "CinquanTex" non si accenna purtroppo a quali strisce Corrias avrebbe messo mano. Ci sono però alcuni disegni inediti del suo Tex, straordinariamente simili a quelli di Aurelio Galleppini. E se al posto dei veri Gamba e Muzzi, artisti di riconosciuto valore, nel corso degli anni avessimo avuto invece l'artista di San Gavino, sicuramente le diversit? di tratto sarebbero state molto meno marcate.
  5. <div align="center"> E' questa vignetta che ispir? Galep per la copertina del numero 149 intitolato "Trading post"
  6. ymalpas

    [431/435] La Strage Di Red Hill

    Il volto di Tex, in questa copertina, è quello dell'attore americano Clint Eastwood.
  7. ymalpas

    [68/69] Piombo Caldo

    La copertina del numero 69, "Piombo caldo", segna una tappa decisiva nel modo di disegnare le copertine da parte di Aurelio Galleppini. Con i ritagli delle copertine degli albi d'oro e ( a partire dal numero 44 ) con le nuove copertine di Galep, che metteva in posa il ranger, l'editore perseguiva una precisa strategia di marketing, cercando di mettere Tex sempre in primo piano, con un logo molto grande, in modo che l'albo, tra le tantissime proposte editoriali allora in edicola, potesse subito essere riconosciuto dal lettore. Con "Piombo caldo" invece, per la prima volta, Tex viene mostrato non più come l'elemento centrale della copertina, seppure lo sfondo praticamente bianco nel quale è inserito riesce a conferirgli comunque una certa visibilità, accresciuta da un logo che assume, ai giorni nostri, delle dimensioni leggermente spropositate.
  8. ymalpas

    Una Storia Su Mefisto : Una Proposta

    Sarebbe una storia ricca di avventura e colpi di scena, che si leggerebbe indubbiamente con un certo piacere ( la morte tragica di Loa, rapimento movimentato di Kit Willer, il "Black Baron" avvolto tra le fiamme, accoppiata Mefisto-Yama ecc ). Resta il fatto che un soggetto simile non verrebbe mai preso in considerazione dalla redazione, per via dell' - alleanza di Tex con Mefisto - che se non ricordo male ti era stata contestata anche in altra sede. La storia quindi va immancabilmente modificata, conservando quegli elementi di interesse come il tenero legame che unisce Kit a Maya. Inoltre, se io fossi Sergio Bonelli, ti contesterei l'assenza ( dall'azione ) di Carson e Tiger: se usi i quattro pards e a maggior ragione in una storia con Mefisto, non puoi limitarti al classico ruolo di spalla, ma devi trovare qualcosa che li tenga occupati, mettendoli magari in seria difficolt?. Quindi, per concludere, tutta la seconda parte mi sembra da rifare. E se qualcuno, in questo forum, ha qualche spunto...
  9. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio, a proposito di copertine, immagino tu stia lavorando sulla seconda della storia di Mastantuono, sbaglio ?
  10. ymalpas

    Articoli Su Tex

    Un'eroe creato pensando all'epopea western! Articolo apparso su La Nuova Sardegna è 09 settembre 2008 Tutto cominciò per caso. Nel giugno 1948 Aurelio Galleppini, illustratore già famoso, che viveva a Cagliari di commesse ecclesiastiche (suoi gli affreschi alla cappella di S. Vincenzo de Paoli, con una magnifica Via Crucis che ha già la struttura visiva del Tex maturo) e di cartelloni pubblicitari, va a Milano da Tea Bonelli, moglie di Gian Luigi e proprietaria della casa editrice L'Audace. Il progetto editoriale al quale è associato prevede l'uscita autunnale di due serie di fumetti: il primo, dal titolo ?Occhio cupo', avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello della casa: l'eroe una sorta di Robin Hood che agisce durante le guerre settecentesche franco-inglesi nel Canada. Un fumetto dalle pretese quasi aristocratiche. Nei ritagli di tempo, però, Bonelli e il futuro Galep lavorano all'altro progetto, Tex Willer: il nome è forse una derivazione di Tex Avery, illustratore e regista di ?cartoonsè. Il cognome una deformazione di ?killer?, che fu accantonato per non spaventare la censura. In ogni caso, il Tex iniziale è un eroe contro: un fuorilegge, sebbene di animo buono. Ma l'aspetto importante di tutta la vicenda è che i due inventori - e la stessa Tea Bonelli - non ci credono tanto e non gli prestano molta cura. Le storie sono un po' tirate via il disegno di Galep è poco lavorato con il volto del protagonista ripreso da un attore western, Randolph Scott, che, anno dopo anno, finir? per includere - anche per merito di altri disegnatori - diverse figure: Gary Cooper, Joel McCrea, il giovane Wayne di ?Ombre rosse? (soprattutto per la divisa standard: camicia e fazzoletto), James Stewart. Dodici numeri dopo ?Occhio cupo' chiuse i battenti, mentre Tex otteneva un successo strabiliante e inatteso. In ogni caso, già con il numero 3 degli albi, in cui appare il giovane Steve Dickart, alias Mefisto - l'antagonista per eccellenza dell'eroe - il respiro dei racconti si fa ampio, storicamente interessante (? di scena la guerra tra Usa e Messico per i confini del Texas), e con una caratterizzazione dei personaggi che costringe Galep a lavorare di matita e china con molta più attenzione al lato visivo. Pian piano il fumetto prender? le caratteristiche che lo hanno reso famoso: i racconti mutuati dalla letteratura popolare e dal cinema western, la costruzione di un'America ?finzionale? ma spesso basata su riscontri storici e geografici (nelle vignette gli asterischi che citano una frase o un fatto storico si sprecano), la grande gamma di personaggi, una sorta di moralit? di tipo nuovo che prende l'avvio dal fatto che Tex si sposa con una ragazza indiana e diventa il capo bianco dei Navajos, difendendo da allora la sua tribù e gli altri pellerossa perseguitati. Le ragioni del successo iniziale? Forse la grande astinenza ?nazionalista? del periodo fascista. Come si sa il western, complici anche intellettuali della fronda, era considerato, nel Ventennio, una sorta di manifesto libertario, e nel 1939, quando ?Ombre rosse? riusc? ad uscire nelle sale italiane prima del definito embargo, fu considerato da uno spettatore come Tullio Kezich, quasi un film di opposizione antifascista. Insomma, nel dopoguerra, nessuno sfuggiva all'americanizzazione della cultura popolare. Bene o male Bonelli e Galleppini riuscirono nell'impresa di nazionalizzare il western senza ricorrere alle trovate circensi e alle banalit? politico-ideologiche del western italiano di vent?anni dopo.
  11. ymalpas

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Kirk Douglas, protagonista del film "Sfida all'OK Corral", è l'attore che ha ispirato a Ivo Milazzo la figura del cattivo Guy MacLean, il perfido antagonista di Tex nel texone "Sangue sul Colorado".
  12. A quei tempi lavoravo ancora per la Fiat Trattori perciò potevo scrivere solo di notte, racconta Claudio Nizzi, riferendosi al periodo in cui collaborava al Giornalino. Al venerdi restavo alzato fino alle quattro del mattino a buttar già sceneggiatture per i fumetti, contando sul riposo del sabato.
  13. L'indianina sembra la Vartan di Sandro Angiolini!
  14. <div align="center"> Violenza, dramma e tragedia negli albi di Tex <div align="justify"> Se ne "Il tranello" con il rapimento del piccolo Kit Willer si vivono i primi momenti di tensione, il primo vero esempio di avventura con risvolti tragici è contenuto nella storia "Assedio al posto n°6", con l'attacco della banda di predoni Apaches guidati da Rayakura al ranch di Bill e Sara Hammer. Solo il piccolo Dick riuscir?, fortunosamente, a salvarsi. La tragedia è appena sfiorata nella seconda avventura che vede protagonista Steve Dickart, alias Mefisto. E il dramma sembra sfociare apertamente nella storia "Sangue Navajo", quando il peggio può essere evitato solo grazie all'abilità di Tex. Sempre nel primo centinaio merita una citazione l'albo "La sconfitta", con l'eroe disarmato e ferito dall'indio meticcio Ruby Scott, anche se il lettore più che impressionato dalla slealt? dell'antagonista, resta più che altro stupefatto. Per ogni storia dal secondo centinaio e fino al numero 500 della serie, che contenga almeno un episodio drammatico di rilievo, voglio dedicare un capitolo a parte, senza peraltro avere la presunzione di fare un lavoro esaustivo. <div align="center"> ( Il giuramento ) <div align="justify"> Legato al palo della tortura, con le frecce e le scuri che minacciosamente gli sibilano intorno al capo e al petto, Tex è costretto ad accettare la proposta di matrimonio che, in extremis, gli viene concessa dalla giovane figlia del capo dei Navajos Freccia Rossa. La bella Lilyth gli sarà accanto per una manciata di storiche avventure, ma già dal decimo albo i lettori apprenderanno della sua scomparsa, che lascer? un vuoto incolmabile nel cuore del fiero Aquila della Notte che in quelle pagine apparir? per la prima volta ai lettori profondamente turbato. <div align="center"> Lilyth. <div align="justify"> Gianluigi Bonelli non la ritiene necessaria, la considera solo una bella parentesi che ha fretta di chiudere, perchè nell'Avventura non c'è spazio per le donne e l'amore. Molti anni dopo però, quando con "Il passato di Tex" ha già inaugurato una sorta di revival, si ricorda anche della giovane moglie e decide di rievocarne gli ultimi giorni con dei toccanti passaggi dal contenuto innovativamente crudo e drammatico, che ne spiegano le ragioni della morte ( infezione da vaiolo ) e la successiva tremenda vendetta portata a termine dall'eroe, che giurer? in una scena fortemente emotiva, scagliando una lancia sopra la sua tomba di pietra, di farla pagare ai responsabili della diffusione della malattia. <div align="center"> ( Tra due bandiere ) <div align="justify"> Tex racconta avvenimenti del suo passato e questa volta si tratta di memorie della Guerra Civile. Il volto tragico della guerra si riveler? allorch?, nella sarabanda di Shiloh, accanto a Damned Dick, si trover? a combattere sul fronte avverso un amico, che morir? tra le loro braccia sul campo di battaglia? mentre il tramonto rosso tinge ogni cosa con il colore del sangue! <div align="center"> ( Arizona ) <div align="justify"> Alzi la mano chi non ricorda il corpo martoriato di Tiger Jack nell'albo "Adios, Amigo!". Di scene di tortura se n'erano già viste e altre se ne vedranno, per esempio ne "Gli spietati" a spese di Tex, ne "L'artiglio ha colpito" a spese di Carson. Ma nessuna supera per intensit? drammatica quella che si consuma nel covo di tagliagole di Helltown! Tiger è una vecchia pellaccia, per dirla come Nizzi, tanto che di l' a poco si prender? una coltellata nella schiena ( si vedano le pagine finali di "Una campana per Lucero" ) e un sonoro pestaggio nolittiano ( "El Muerto" ). <div align="center"> ( In nome della legge ) <div align="justify"> Uomo di legge, temuto e rispettato, agente indiano e capo dei navajos. E un giorno Gianluigi Bonelli pensa di rimettere in discussione tutte le certezze! Un vile intrigo a Gallup, una condanna a vent'anni di penitenziario nell'infernale Vicksburg, dove si trama per la sua vita, mentre un losco e prezzolato nuovo agente indiano, Larry Lyman, tenta di mettere le mani sull'oro dei navajos. Sono gli ingredienti di una storia esplosiva, ricca di pathos ( per la sorte dell'eroe ) e di adrenalina! <div align="center"> ( Una campana per Lucero ) <div align="justify"> Del mescalero Lucero, un carattere controverso, è patetica e drammatica allo stesso tempo la morte. Il ritorno alla missione è un viaggio di penitenza e di purificazione, simbolicamente una via crucis resa in maniera impareggiabile dal pennello di Guglielmo Letteri. Basta osservare il volto del protagonista nell'immagine sopra riprodotta per renderci conto del dramma che il povero Lucero sta vivendo! <div align="center"> ( Il laccio nero ) <div align="justify"> La raffinata arte orientale della tortura è esemplificata nella vignetta che ho scelto per illustrare un' insieme di scene piuttosto drammatiche, tratte dalla storia "Il laccio nero". Tex e i suoi pards maltrattano impietosamente i "musi gialli" durante tutta la loro permanenza a Frisco, incendiando locali e dando lavoro a medici e impresari di pompe funebri, ma c'è un momento in cui la banda di Ah-Toy sembra risollevare le sue sorti: Kit Carson viene rapito dall'hotel Alameda e trasportato nelle fogne della città! E l'affannosa ricerca dei suoi pards, scandita magnificamente dall'orologio che segna le ore, rappresenta uno dei classici momenti in cui il lettore è lasciato tranquillamente a friggere nella padella! <div align="center"> ( Caccia all'uomo ) <div align="justify"> Dall'alto, appeso al ramo di un albero per la gola, il giovane Andy Wilson sembra contemplare con occhi spenti il volto del ranger che dopo avergli dato la caccia, gli aveva promesso aiuto! E invece l'hanno impiccato "faccia d'angelo". Giustiziato senza processo dagli uomini del giudice "hangman" Maddox. La scena che vede Tex dirigersi verso l'improvvisato patibolo rappresenta simbolicamente il mito della sua infallibilit? che si sgretola inesorabilmente. E' uno shock non da poco per il lettore! <div align="center"> ( Segnali di fumo ) <div align="justify"> L'immagine che vedete sopra, con il messicano che si appresta a mettere fuoco alla miccia con il mozzicone di sigaro, è quella che precede una tragedia di quelle purtroppo non legate alla finzione letteraria ma alla storia vera: il massacro di una tribù apache nel villagio di Santa Rita, perpetrato dall'Alcade, dai soldados del Presidio, complici di una banda di cacciatori di scalpi guidati dall'infame James Johnson! <div align="center"> ( Il colonnello Watson ) <div align="justify"> Prima l'esile corpo di Loretta Powell appesa con la sua famiglia a un ramo di un albero nei pressi della loro proprietà, poi il povero Skinny, stritolato dalle ruote di un carro, vittima diremo oggi di un pirata della strada. Nolitta non lesina le scene forti per descrivere gli abusi del colonnello Watson e dei suoi sgherri, suscitando rabbia e voglia di rivalsa nell'animo di Tex, inorridito da cotanta esplosione di violenza gratuita. <div align="center"> ( Fuga da Anderville ) <div align="justify"> Su Howard Walcott si sono spesi giustamente fiumi di inchiostro. Infatti è una personalit? ricca di carisma e altrettanto odiosa. Ha fatto fortuna sulla pelle dei due nipoti, ai quali ha strappato la vita e l'onore. Questa e la sua colpa. E il destino ci ha messo vent'anni a presentargli il conto. La storia di "Fuga da Anderville" si conclude con delle pagine altamente drammatiche, ma anche e soprattutto amare, come mai allora se ne erano viste e difficilmente oggi se ne vedranno. <div align="center"> http://i43.tinypic.com/wrcoqh.gif ( L'uomo con la frusta ) <div align="justify"> Questa storia, che è uno dei capolavori di Nizzi, mescola abbondantemente ironia, dramma, desiderio di vendetta e delusione allorch? si scopre il ruolo di giuda di uno dei protagonisti. Il culmine della storia è rappresentato dal momento che precede l'esecuzione capitale, quando vediamo i soldados prelevare Tex dalla sua cella per accompagnarlo al paredon. Davanti ai fucili spianati, Nizzi stempera l'atmosfera drammatica con la farsa della benedizione di padre Elias, anche se è vero che aggiunge sale sulla ferita con il ritardato arrivo di Montales e degli altri pards che per fortuna non si rivela tardivo, complice anche l'astuto colonnello Oliveira, che dall'alto della finestra si gode lo spettacolo come un gatto davanti al grosso topo che stringe nelle sue grinfie. <div align="center"> http://i41.tinypic.com/2mw5lpk.gif ( Furia rossa ) <div align="justify"> Tutta la storia del passato di Tiger è ricca di venature drammatiche. Nizzi è riuscito nell'impresa di dare una spiegazione logica e plausibile al carattere troppo riflessivo e taciturno del pard indiano di Tex. E' una storia con delle felici premesse, sembra il coronamento del sogno di una vita, ovvero sposare la donna che si ama, mostrando di meritarne l'amore in una gara senza esclusione di colpi, che mette in luce il nostro valore e la nostra abilità. Poi Taniah viene rapita. Diventa merce di scambio, viene venduta a un certo Don Liborio, un essere immondo, che insiste per avere anche la sposa di Tiger nel suo letto. Taniah si suicida tagliandosi la gola per sottrarsi al supplizio e al disonore. E quando Tiger arriva è ormai troppo tardi e il suo grido di dolore è forse il momento più tragico mai descritto in una pagina di Tex. <div align="center"> http://i44.tinypic.com/zwz0j5.gif ( L'uomo senza passato ) <div align="justify"> Il sacrificio di Fiore di Luna conclude una storia dove Kit Willer riesce per una volta a disfarsi dei panni di clone di suo padre, ritagliandosi una vita propria. Il legame con la giovane Ute appare sin dalle prime pagine molto naturale e Nizzi riesce a farlo sembrare vero immergendo i due in un bagno di vita quotidiana che si mescola al sogno, e che sarà bruscamente interrotto solo dalla pallottola che le brucer? il petto andando a conficcarsi diritta nel cuore. <div align="center"> http://i42.tinypic.com/k972np.gif ( Jack Thunder l'implacabile ) <div align="justify"> Personaggi come Jack Thunder e la sua sgraziata banda non si dimenticano facilmente. La laida fisicit? rivela la crudeltà e il gusto per la violenza di personaggi che possono essere considerati a giusto titolo delle belve umane, che si divertono a distruggere e uccidere. Dov'? la pace, loro portano il dramma e la tragedia, e a Heaven, il lettore non può che seguirne, con una crescente tensione, l'efferatezza delle gesta criminali... Brividi! <div align="center"> http://i41.tinypic.com/24zvcxu.gif ( Le colline dei Sioux ) <div align="justify"> La morte di Nuvola Bianca è uno dei momenti più toccanti e drammatici dell'epopea delle guerre indiane. Una vittima dell'arroganza dei militari, un uomo che dignitosamente si toglie la vita per salvare il suo popolo, in una delle pagine più tragiche mai scritte dalla penna di Claudio Nizzi, che ancora oggi non finisce di suscitare rivolta e orrore nell'animo dei lettori. <div align="center"> http://i43.tinypic.com/16i6sty.gif ( La grande invasione ) <div align="justify"> E' l'epica storia un manipolo di eroi che salv? il Texas dalla grande invasione comanche. E avventure come questa hanno intrisicamente scritte nel loro codice genetico delle pagine drammatiche. Il culmine dell'intensit? è raggiunto dopo la battaglia finale, quando i superstiti iniziano la conta delle vittime... Con "La grande invasione" voglio chiudere il presente articolo, pur consapevole che nella fascia 500 - 600 sono presenti altri episodi crudi e violenti, pensiamo a, per citare solo una storia, "Documento d'accusa"! Ma ci sarà tempo e luogo, con l'aiuto di tutti, per approffondire altri singoli episodi nella sterminata saga texiana!
  15. Io conservo ancora i files di alcuni dei primi sceneggiati del 2001, ovvero:Il barone SamediL'inferno a GoldenaBoothillPeccato che non si possano inserire sul forum, perchè sono davvero ben fatti!
  16. Il link al sito di Radio2 dove è possibile riascoltare l'ultimo degli sceneggiati, quello relativo alla storia "Ombre nella notte", che era stato trasmesso in contemporanea con l'uscita del texone di De Angelis.CLICCA QUI PER ASCOLTARE LA RIDUZIONE RADIOFONICA DELLA STORIA "OMBRE NELLA NOTTE"
  17. Un articolo di Ornella Tommasi pubblicato su La Nuova Sardegna il 26 ottobre 2001, che ne annunciava la messa in onda. Venti puntate di dodici minuti per gli albi più popolari dedicati al celebre ranger. La radio scopre i fumetti di Tex E si sentir? lo scatto del Winchester che viene caricato... Come rendere, senza l'aiuto delle immagini, il sibilo di una freccia incendiaria, o lo sciabordio di un battello che naviga al largo della Florida ed è assalito da due adepti del woodoo che finiscono in mare e sono attaccati dagli squali? E' l'ultima scommessa della fiction su Radio 2 dopo il successo di ?Diabolik? e insieme l'ingresso trionfale sulle sue frequenze dell'eroe del fumetto, nato nel 1948 dalla penna di Gianluigi Bonelli e dalle matite di Aurelio Galleppini. E' proprio lui, Tex Willer, che si getta in mare dal battello di cui sopra per salvare il suo aggressore mentre il sodale Kit Carson tiene a bada gli squali a colpi di Winchester. Di cui si ascolter? il tipico rumore della ricarica, come per gli spari di una Colt originale fabbricata nel 1846 secondo la più scrupolosa filologia voluta dall'autore e resa possibile dall'immenso giacimento sonoro rappresentato dagli archivi Rai. L'operazione si deve ad Armando Traverso che, assieme al direttore di rete Sergio Valzania, si colloca nella schiera degli appassionati del ranger più politicamente corretto nella storia del fumetto. Traverso, che per l'occasione debutta alla regia, ha curato personalmente la ?traduzione? per la radio di alcuni tra gli albi storici, ?Terrore nella savana? e ?Black Baron°, in 20 puntate divise in quattro cicli. Dalle 8,45 della mattina di lunedì 29 ottobre e fino al 23 novembre, in episodi di 12 minuti ciascuno, prenderanno vita e soprattutto voce personaggi come l'insidioso Mefisto, il rinnegato Frazer e il misterioso Paco Ordonez detto ?El muerto?, oltre agli immancabili Carson, Tiger, Kit, Loa e Nashiva, tutti affidati ad attori già celebri nel doppiaggio, dal Marco Mete (Tex) alter ego di Bruce Willis a Rodolfo Bianchi (Carson) che per lo schermo è stato Harvey Keitel e Harrison Ford, a Emanuela Rossi (Loa) già Michelle Pfeiffer. Con un pubblico riconoscimento da parte del regista per l'opera di Violetta Parodi come tecnico del suono nel ricreare effetti che di rado si trovano belli e pronti e spesso sono il risultato di fantasiosi e improbabili accostamenti. Grande cura anche per la colonna sonora, che attinge alle musiche di film recenti in qualche modo riconducibili al fumetto, uno per tutti ?Il pianeta delle scimmie?. Un' impresa particolarmente ambiziosa, insomma, che ha richiesto l'impiego di diverse e qualificate professionalità oltre a tempi di lavorazione di almeno una giornata per realizzare ogni puntata, leggi i dodici minuti quotidiani. Lo sforzo trova un'adesione totale da parte del direttore Valzania, che si schiera ?dalla parte di Tex anche se io appartengo piuttosto alla generazione di Corto Maltese?. E che sulla stessa linea pensa già a un'ipotesi Dylan Dog. Intanto, tra le novità della rete, si annuncia già da lunedì prossimo alle 13 un rotocalco quotidiano di costume dal titolo ?28 minuti? affidato a Barbara Palombelli.
  18. Per la regia e sceneggiatura di Armando Traverso, Radio2 ha mandato in onda delle storie di Tex riadattate in forma di sceneggiato radiofonico: Le avventure di Tex Willer, in 20 episodi, la cui prima trasmissione risale all'autunno 2001, e "Ombre nella notte", in 10 episodi, trasmesso per la prima volta dal 21 giugno al 2 luglio del 2004.
  19. ymalpas

    [287/289] Grido Di Guerra

    Mi limito a segnalare questa incongruenza nei disegni di Galep ( ovvero la posizione di Carson ) per una storia che avevo letto in diretta ai tempi dell'uscita in edicola ( e che mi era anche molto piaciuta ) e che ho riletto a distanza di anni proprio questo pomeriggio. Una storia, come è già stato sottolineato, tipicamente Nolittiana, dove Tex può essere facilmente sostituito con Zagor. a ) per il suo ruolo di pacificatore, b ) per l'abbandono di Carson al forte ( decisamente una costante nella sua scrittura, vedi anche l'ultimo texone di Filippucci ), c ) per l'ingenuità nel lasciare Wolahzihni da solo nelle mani del suo carnefice, d) per il suo subire la lunga filippica di Appanoosa senza battere ciglio, e ) per la lunga marcia a piedi in compagnia di Tiger che si protrae per giorni, f ) per la barba lunga, per i continui riferimenti al cibo e alla fame che attanaglia i due ( ossia l'umana debolezza dell'eroe ), g ) per il casuale incontro con O' Sullivan e i dialoghi che gli succedono ( non certo memorabili, tra l'altro da notare come Tiger sia il primo a riconoscerlo lanciando sguaiati ululati mentre Carson al loro arrivo al forte non lo guarda neppure, tanto che è il fotografo, con le sue lamentele, a doversi far notare... ) E potrei andare avanti ancora a lungo! La storia non è malaccio e strappa abbondantemente un sette. Però appare fin troppo chiaro come agli occhi dei lettori di allora questo Tex nolittiano non poteva, senza minima ombra di dubbio, sembrare somigliante con quello di Bonelli padre, da qui la parola - crisi - che aleggiava sulla testata ( in quegli anni Aquila della Notte perdette migliaia di lettori ). Giudicato oggi, Nolitta su Tex ha fatto delle ottime cose, ma vale la pena di leggerlo con altre storie, quelle di maggior spessore. Questa mi sa tanto infatti di riempitivo, con l'autore che riprende temi a lui ben conosciuti e che tratta con indubbio mestiere, senza peraltro strappare applausi. I disegni Galep sono ancora apprezzabili, anche se sulle sue tavole si leggono i primi segni di una nobile decadenza, che andr? accentuandsi negli anni a venire.
  20. ymalpas

    [581/582] Lo Sceriffo Indiano

    Ci sono numerose storie di Faraci in lavorazione e che leggerai nei prossimi anni... Una di Bruzzo, "In corsa con la morte", in edicola nel 2010. Un maxi di Diso, quello ai Caraibi, in edicola forse già quest'anno. Un altro maxi, di Repetto, "La legge di Starkey", in edicola sempre nel 2010. La nuova dei Cestaro, "Diluvio di piombo", in edicola nel 2010 o nel 2011. Due albi di Bianchini, "Tiro incrociato", in edicola nel 2011. Un albo ( almanacco è ) di Danubio, "Medicine Show", nel 2011 o nel 2012. Direi che di carne al fuoco ce n'? abbastanza.... no ?E se Tito vuole essere così gentile da dirci se ci sono altre sue storie in preparazione, ogni notizia da parte sua sarà una buona notizia
  21. Bellissima satira, Wasted!
  22. ymalpas

    [500] Uomini In Fuga

    La lunga estate di Tex con il numero 500 e il ritorno di Mefisto Articolo di - Antonio Salvatore Sassu apparso su La Nuova Sardegna il 19 giugno 2002 Cavalca le praterie di un western di carta dal 1948, e malgrado i 54 anni di vita editoriale, è più pimpante che mai. Stiamo parlando di Tex Willer, un fenomeno editoriale, non solo italiano, che continua a dominare le edicole e si avvia verso una lunga estate calda, calda come gli scenari delle sue avventure e il piombo delle sue micidiali colt. I primi di giugno, infatti, la collana ?Tex Gigante nuova serie?, in edicola dal marzo del 1958, e che viene ristampata anche in tre edizioni diverse, ha festeggiato il numero 500 con un albo a colori, andato esaurito in un paio di giorni e già in corso di ristampa. Ma non c'è solo ?Uomini in fuga?, scritto da Claudio Nizzi, disegnato da Giovanni Ticci e realizzato a colori, come da tradizione, ma sta per uscire anche il Texone disegnato da Bruno Brindisi, ?I predatori del deserto?. La vera sorpresa, però, ci sarà a partire da luglio con il ritorno di Mefisto, con i disegni di Claudio Villa: una lunga avventura nel soprannaturale che ci accompagner? sino a settembre. Che Mefisto non si accontentasse di restare morto e sepolto i lettori di Tex lo sapevano già, ma che fosse così testardo nei suoi ritorni dall'aldil', sempre per annientare il ranger e i suoi pard, è una sorpresa nata da un'idea di Claudio Nizzi, da anni lo sceneggiatore principale delle avventure del nostro. Come dire che a volte ritornano e, nel caso di Mefisto, sempre più indemoniati. Come personaggio e come collana Tex, lo ricordiamo, è in giro dal 1948. Un fenomeno che ha pochi riscontri in tutto il mondo. Ci vengono in mente pochi nomi di personaggi con una vita editoriale simile o più lunga della sua: Superman, Batman e magari anche Topolino. Di più duraturo c'è e c'è stato molto poco. Quale ?, dunque, il segreto di questa lunga vita editoriale e di un successo che non conosce crisi? Ne abbiamo parlato con l'editore Sergio Bonelli, figlio di Gian Luigi, uno dei più grandi narratori del Novecento italiano e inventore di Tex e di centiania di altri personaggi, e anche lui sceneggiatore e creatore di grandi eroi di carta. Al grande successo di Tex 500 si aggiunge la spasmodica attesa per il ritorno di Mefisto. Questo vuol dire che è sempre Tex il più amato dagli italiani? ?Confesso che anche io sono stupito, non ricordo un'adesione così totale. Non ci aspettavamo un successo di queste dimensioni per il numero 500, tanto è vero che in meno di una settimana abbiamo dovuto ristamparlo. Questa è la conferma di un fatto irripetibile che fa capire, una volta di più, che c'è molto affetto intorno a Tex, che è tornato il fumetto italiano più venduto, scalzando Dyland Dog, anche se di poco, pur essendo un personaggio che ha un pubblico adulto, maturo, che non suscita più l'interesse dei ragazzini. Ma il successo c'è ed è innegabile e una parte del merito va sicuramente alla stampa che si sta facendo perdonare tutto il malanimo e le aggressioni contro il fumetto italiano di quando io ero ragazzo?. Questo numero 500 di Tex è stato particolarmente curato dal punto di vista tipografico? ?Anche se i colori non sono la nostra specialit?, devo dire che ne sono rimasto soddisfatto?. E come se non bastasse, dopo uno scintillante numero 500, sta per ritornare Mefisto ?Direi proprio che la gente "frigge" per il ritorno di Mefisto. E questa è una grande preoccupazione per me perchè ho paura di deludere i lettori, anche se Claudio Villa ha fatto un lavoro straordinario e Claudio Nizzi si è dimostrato, ancora una volta, all'altezza del compito di sceneggiatore principale di Tex?. Come mai il ritorno di Mefisto non è firmato, come sceneggiatore, da Sergio Bonelli-Guido Nolitta? ?Come sceneggiatore io sono già in pensione, e poi devo confessare che Mefisto, come argomento, non è proprio di quelli che a me piacciono più di tanto. Inoltre, quando Nizzi mi ha spiegato l'idea, con una buona giustificazione iniziale e con un approccio insolito e diverso da quelli usati precendemente da Bonelli padre, mi è sembrato giusto che questa storia toccasse a lui?. E ne sei soddisfatto? ?Personalmente trovo che mio padre abbia sfruttato abbastanza l'argomento Mefisto, ma il pubblico me lo chiede, me lo sollecita, e allora è quasi un dovere accontentare questo straordinario pubblico che non è severissimo con noi e che ci consente di ripeterciò. Se Tex gode di buona salute, come sta il fumetto bonelliano in generale? ?Tex è il fumetto italiano più venduto, e quindi gode di buona salute, ma non bisogna dimenticare che ogni anno c'è una perdita di lettori del 6,7 per cento e che, rispetto a sette anni fa, le vendite si sono dimezzate. Questo vuol dire che i giovani hanno altri interessi: la televisione, i videogiochi, la birra al bar, gli amici, ma non solo. E poi leggere fumetti è diventato più faticoso, pur non essendo questo il caso di Tex. Quando ero ragazzo io le storie erano più meccaniche ed elementari, adesso sono più verbose e sicuramente più faticose da seguire?. Malgrado la crisi, state preparando qualche novità? ?Questo, per noi, è un momento di riflessione. Negli ultimi tre anni abbiamo proposto diverse testate e in molti ci hanno accusato di voler invadere le edicole senza capire che dietro ogni testata c'erano progetti sofferti e vissuti per anni. Ognuna di queste testate si indirizzava a un pubblico diverso dal quale ci aspettavamo delle risposte chiare. Invece i segnali di ritorno sono scarsi: Julia continua ad andare molto bene, altri sono in calo, altri ancora non sono mai andati bene?. E la crisi irreversibile del fumetto? ?Questo conferma che dobbiamo pensare al fumetto come a un prodotto di nicchia e più caro, e non più di massa e popolare nei prezzi e nell'aspetto. In tutti i casi c'è un interesse per il primo numero e poi un calo pesante, quasi che la gente rimanesse delusa. E questa è colpa di noi editori che non siamo in grado di capire che cosa vuole il lettore che, viziato dal cinema, dai videogiochi, dagli effetti speciali, vuole forse cose superiori a quelle che gli può dare il fumetto legato alla fissit? dell'immagine e alla mancanza di suoni. Noi della Bonelli come tipo di lavoro non siamo mai stati quelli del mordi e fuggi e abbiamo sempre pensato a prodotti che andavano avanti per molto tempo e oggi non sappiamo bene quali debbano essere le proposte per un pubblico che sembra si stanchi molto presto. Oggi, magari, dovremo sfruttare gli eventi e mutarci, forse, in una squadra di predoni. Siamo quindi in meditazione e il nostro pubblico dovrebbe comunque essere contento di sapere che anche così stiamo sempre lavorando per lui?.
  23. La posa dei personaggi di questa copertina ricalca quella del Flash Gordon di Alex Raymond.
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