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Dix Leroy

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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Dix Leroy

    I disegnatori peggiori di Tex per voi

    Tu si che hai imparato a conoscermi. Sette più.
  2. Dix Leroy

    Aurelio Galleppini

    Prova a rileggere meglio ciò che ho scritto, senza alcuna polemica. Noterai tra le righe tutto l'affetto che provo per Aurelio, tra una critica benevola e una oggettiva osservazione della sua opera, oltre a tutte le sue storie di Tex ho cercato per quanto possibile di collezionare anche fumetti realizzati prima e durante. Galleppini non studiò mai disegno o illustrazione, ma riusciva ad osservare e "rubare" i trucchi del mestiere da Raymond e non solo. Inoltre (sebbene Bonelli non glielo fece mai fare) era anche un pregevole sceneggiatore. Questo disegno a me sembra preso dall'albo 603 disegnato da Torricelli. Una buona copia, ma non perfetta. Poi c'è da dire che la fisionomia del Tex di Galep varia molto sia se si parla di copertine sia delle vignette. Ma in fin dei conti in questo ritratto che c'è che non va? Non è arrabbiato, non è triste e nemmeno impassibile, sta guardando alla sua destra senza mostrare rabbia, disprezzo, disgusto o paura. Probabilmente non ce n'era motivo.
  3. Dix Leroy

    I disegnatori peggiori di Tex per voi

    Avevo anticipato che tra i disegnatori che non mi piacciono ci sono molti mostri sacri del fumetto. La critica e i lettori non hanno mai avuto dubbi sul Maestro Pratt. Pure io, e difatti non ne posseggo un solo albo, anzi no, ho "La ballata del mare salato" in edizione Classici del fumetto di Repubblica. Se qualcuno lo vuole glielo regalo.
  4. Dix Leroy

    Aurelio Galleppini

    Galleppini ha uno stile inimitabile. Pieno di difetti, prospettive sbagliate, occhi che non guardano nella stessa direzione, sproporzioni, zero accuratezza storica, paesaggi copiati da cartoline italiane e non statunitensi, figure femminili tratte più dal neorealismo piuttosto che dalle star hollywoodiane, insomma un mezzo disastro. Colpa della fretta in età giovanile, dei problemi di salute e la mano malferma nella sua maturità. Cose impossibili da emulare: meglio (e molto più comodo) rifarsi all'essenziale Ticci, o per stupire i lettori al meticoloso Villa. Non ringrazierò mai abbastanza Torricelli di averci provato, anche se il suo Tex era il Galep inchiostrato da Gamba. Le copertine degli albi d'oro e della prima gigante a me personalmente non piacciono, quella della seconda serie (almeno fino al 300) sono invece rimaste tutte impresse nella retina. Quella del mese scorso non me la ricordo neanche.
  5. Dix Leroy

    I disegnatori peggiori di Tex per voi

    No, ci sono disegnatori che preferisco e quelli meno. Ma se a me non è mai piaciuto il tratto di Fusco c'è una schiera di suoi ammiratori che rendono il mio giudizio praticamente offensivo. Non mi piaceva neanche Nicolò ma poi ho cambiato idea. Mi sono accorto che non mi piacciono le storie di Muzzi soltanto perché le facce di Tex sono rifatte. Ortiz, Sommers Blasco, Font o Uggeri non mi fanno impazzire, ma sono la storia del fumetto. Non mi piace nemmeno Pratt se è per quello!
  6. Galep Ticci Giolitti Villa Civitelli Monti Letteri I Cestaro Leomacs Nicolò I miei dieci disegnatori preferiti. Gli altri a parimerito (non c'è nessuna storia che salto perché l'ha disegnata il tale)
  7. Dix Leroy

    Su Nizzi e Letteri

    Solo per quello merita l'intitolazione di una piazza o un intero quartiere... Comunque non si può dare la croce addosso a un asociale, se controllate anche il maestro Armando Monasterolo era intrattabile, ma quello che traspare è che Letteri avesse la fobìa dello sceneggiatore (ossia quando vogliono l'impossibile in una vignetta, mentre l'illustratore vorrebbe solo che fosse un bel disegno da vedere). Io ho passato l'intera carriera lavorativa per essere confinato in un reparto dove devo rendere conto a meno gente possibile e concentrarmi a realizzare il miglior lavoro possibile.
  8. Dix Leroy

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Io vado in fumetteria ogni mese per la ristampa di "Storia del West" e non degno di uno sguardo chi vorrebbe fissarmi indignato perché la mia occhiataccia sarebbe per loro fatale. Dieci anni fa ci andavo per le testate mutanti Ultimate, dieci anni prima per gli albi di supereroi in originale, mentre trent'anni fa non mi sognavo neanche di andare in edicola per la ristampa della saga di D'Antonio o per TuttoWest. In vent'anni qualcuno di questi sfegatati di manga potrebbe anche cambiar gusti, sempre che Tex esca ancora. Mi sono accorto in questo ultimo periodo che tra un Tex Nuovo e una anastatica Araldo o Audace non mi faccio scrupoli e rileggo una vecchia striscia.
  9. Dix Leroy

    [190/191] El Muerto

    Non c'è dubbio che qui si analizza al microscopio e si analizzano pure gli analizzatori! Ma almeno per me questo è solo un divertimento tra amici che condividono la stessa passione. Ci sono parecchie storie di che non mi piacciono e altre che rileggo volentieri. E sono scritte da chiunque negli anni abbia scritto Tex. Se qualcuno ha fatto qualche passo falso non pregiudica mai la possibilità che in seguito ne possa produrre una migliore. Nolitta spesso lavorava in coppia con Galep. Ne deduco che ad Aurelio non dispiacesse disegnare le sue sceneggiature.
  10. Dix Leroy

    [190/191] El Muerto

    El Muerto all'epoca fece scalpore ma in senso positivo (non come accadde per altre storie in tempi più vicini) perché era qualcosa di diverso, che rompeva gli schemi, che non era stato atteso e neanche richiesto. Avvicinò il Tex fino a prima granitico e invincibile (volevo scrivere classico ma poi mi si rimprovererebbe a ragione che non era così) al western all'italiana, fatto di atmosfere strane, di duelli all'ultima occhiataccia, all'eroe che non era detto uscisse vincitore dalla sfida finale. Di lì a poco ne fu realizzata la versione semianimata che andava in onda a puntate su Supergulp e sicuramente sentire le voci dei personaggi, vedere i disegni a colori… insomma è stata una bella roba. Ma se dal mese successivo le storie di Tex fossero state tutte così non credo avrebbe funzionato a lungo. Ma non credo venne mai preso in considerazione. Questo era e doveva essere uno strappo alla regola. L'unico strascico di questa storia e che mi sento di puntualizzare è che troppo spesso da questo punto in poi, quando i pard svolgono indagini per conto loro finiscono per buscarle di santa ragione, e ci vorrà sempre l'arrivo di Tex per toglierli dai pasticci.
  11. Mi sono sbarazzato di gran parte dei supereroi, dei manga e delle videocassette. Tex non avrebbe dato problemi se si fosse limitato a una serie e ai texoni. Metti in fila le uscite di un anno di inediti e misura i dorsi con una riga. Ormai è impressionante mentre una volta erano meno di 10 centimetri all'anno. Oltre al volume le collezioni pesano. Il rischio di sfondare il pavimento non è da sottovalutare.
  12. Sono abbastanza d'accordo. I primi cento albi sono storia a se. Dalla fine della ristampa delle strisce al tramonto di Bonelli è la serie classica. Nizzi è il proseguitore (non a caso all'inizio fa un sacco di "sequel"), poi trova la sua dimensione e poi la perde. Borden è il genio puro, si rifà al classico e va a finire che lo riscrive cercando pure di sistemare gli errori, ma è dura stargli dietro. Tutto è il completismo, ma occorre un appartamento solo per i fumetti. Fermarsi adesso è privarsi di una evoluzione, ma togliendo i "rami secchi" non avrei più una collezione. Tre centimetri sopra lo scatolone (chiuso) c'è la prima mensola dei dvd!
  13. Non sai neanche quante volte ci ho pensato, tanto sarebbero albi che se rileggerò poi mi pentirò di averlo fatto. Il problema del collezionista completista è che il cervello è talmente difettoso che al massimo permette il possesso di un ciclo, purché sia senza buchi in mezzo. Ridurre la serie principale ai primi 400 numeri sarebbe la scelta ideale (io la chiamo la "prima serie"), però mi priverei anche di un sacco di bella roba.
  14. D'accordo. Comunque Tex è già benvisto dai Rangers e Carson è tra i suoi sostenitori all'arruolamento, quindi il problema sembra non porsi. Poi che i due non abbiano mai agito in coppia fino all'incontro con Marshall e Arkansas Joe è pacifico (forse!). Peccato che quando accadranno questi fatti io non collezionerò da tempo questa testata (lo spazio nello scatolone apposito è terminato).
  15. Ti sfugge un particolare: tutto quello che abbiamo letto finora su Tex Willer è antecedente all'avventura della Mano Rossa.
  16. Ricordando la "storia" contenuta nel numero zero di Tex Willer mi sono accorto che è stata sprecata una grande occasione. La serie avrebbe dovuto viaggiare su due binari, raccontando le disavventure del giovane Tex Willer e la caccia di Kit Carson al fuorilegge. Arrivando sempre con un attimo di ritardo sui luoghi dove erano accaduti i fatti, il ranger avrebbe raccolto le testimonianze dei testimoni e piano piano avrebbe cambiato idea sul fuggiasco. Una volta incontrati/scontrati, invece di lasciarlo andare come fece Brian Carswell i due sarebbero diventati amici per la pelle e una squadra quasi inseparabile. In questo modo Kit sarebbe stato sempre presente fungendo anche da riassunto delle puntate precedenti. Volendo si potrebbe ancora fare.
  17. Comprendo che Tex sta vivendo una seconda giovinezza, capisco che siamo (quasi) tutti tappati a casa ad annoiarci, capisco che il personaggio tira e che occorre far strategia editoriale per far uscire più cose possibili, capisco anche che nessuno mi costringe a comprare tutto. Qualcuno capisce che ogni tanto invece sarebbe più saggio ottimizzare? Il Tex Magazine è una pubblicazione che si presterebbe a brevi avventure in solitaria di ogni pard, e così pure il color autunnale. E pure il Maxi, invece di proporre due storie di Tex potrebbe averne invece una dove lui non c'è. Ma tanto io sono quello che scrive sempre cose senza alcun senso.
  18. Dix Leroy

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    E' meglio che ritiro tutto: erano solo mie personali impressioni che vedo stridono quando rivelate a un ambiente di buona cultura quali sono gli scrittori e i lettori (o gli appassionati di lirica). Non vale proprio la pena approfondire o sviluppare ulteriormente. E comunque era più legato alla lettura dello Speciale Tex Willer, quindi non era nemmeno la sede corretta.
  19. Dix Leroy

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    Si Mauro, quello già scritto è assodato. Quello che aggiungevo io è che corretto o meno non è una frase corrente che una persona userebbe in un vero dialogo. Ieri sera ho visto il "Best Of" della lirica trasmesso in tv, dove nei sottotitoli venivano fuori cose che non solo non si capiscono nel cantato, ma che sono costruite male e che neanche calzano con la musica. E sto "criticando" il genio degli autori di capolavori assoluti! Insomma 'sti poaretti no parla come i magna!
  20. Una cosa è certa: Recchioni è stato assoldato per scrivere una storia di Tex ma senza Tex e senza le sue consuete "recchionate". Ha svolto il suo lavoro (mi sembra di aver letto seguìto e indirizzato a dovere) e l'albo è uscito. Mi sembra un sincero omaggio a un personaggio di contorno che poteva aver risvegliato l'interesse dei lettori in questo preciso periodo. La storia infine è uscita e l'abbiamo letta. Da ora in poi sono auspicabili due cose: Sam Willer ha dato e non ha più motivo di apparire in storie future, così ne conserveremo sempre l'immagine idealizzata consegnataci dal suo ideatore. Comunque da vecchio lettore ho apprezzato l'idea di costruire una vicenda su un semplice uomo del West e della sua vita, perché è in piena contraddizione per cui in passato si leggeva Tex (o si guardavano i western) proprio per distoglierci da una esistenza basata essenzialmente dal lavoro nei campi o nelle stalle, o a venire a patti con i maiali disubbidienti... La sequenza "avventurosa" è sicuramente infilata a forza e certamente "tamarra", perché diversamente non avremmo avuto un fumetto di avventura, ma una storia credibile e conclusa in maniera non soddisfacente.
  21. Dix Leroy

    [Texone N. 12] Gli Assassini

    D'accordo, il fumetto è letteratura e nei libri ci si esprime sempre verbosamente e in maniera articolata (per non dire arzigogolata). Ma nessuno di noi nella realtà direbbe qualcosa di differente da: "Le cose sarebbero state diverse".
  22. Dix Leroy

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Per chi non ha mai visto il Texone di Magnus questa è effettivamente la volta buona. Ma dopo la brutta esperienza dell'anno scorso per me questa collana (perché di questo si tratta) non fa parte della mia collezione di Tex.
  23. Dix Leroy

    Insegnami a comprendere Tex

    Non oso nemmeno vedere cosa ho in casa (a livello di valore). So di sicuro che il cartonato di "Un'avventura nel Nord" è abbastanza raro e dovrebbe valere qualcosina. Ho molti "Tre Stelle" nella mia collezione, specie nel primo centinaio e non me ne disfo per questioni affettive, pur sapendo che svalutano di molto la mia collezione. Ai tempi dell'acquisto veniva considerata l'edizione "definitiva", per cui molti albi originali, ma piuttosto malconci, vennero sostituiti da questi albetti che avevano anche il dorsetto leggermente più stretto, così da occupare anche meno posto. Dal "Supertex" in poi sono per la stragrande maggioranza delle prime edizioni. Per la cronaca non posseggo neppure uno spillato, che comunque non sarei mai riuscito a comprare al tempo della loro uscita. Il mio pezzo forte è in ogni caso un "Tre Stelle": "Il Ranch degli uomini perduti" autografato da Claudio Villa: non avevo con me l'albo originale per cui mi sono fiondato nella prima fumetteria dei paraggi e l'ho preso apposta per farlo firmare.
  24. Dix Leroy

    Insegnami a comprendere Tex

    La prossima volta fai così: una risposta "breve" per chi ha richiesto informazioni e poi una risposta "esauriente" a chi è interessato quanto te a questo spinoso ma sempre entusiasmante argomento!
  25. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 27] I tre fratelli Bill

    Eh, credo sia stato in risposta alla mia domanda perché non avessero utilizzato l'Avventura Magazine 2020 per riproporre almeno le prime avventure. Disse, più o meno, che aveva proposto una cosa del genere ma la risposta fu che era meglio concentrarsi sulla nuova storia e lasciare solo un vago ricordo delle splendide vignette di Benvenuti. Per quanto riguarda la storia nuova i nemici sono messi in ombra dalla forte personalità dei protagonisti. Il fulcro della storia è che Tex e Carson devono capire se i fratelli Bill sono realmente passati dall'altra parte della legge e indagare sulla scomparsa di Cochise. Ho letto con interesse e divertimento altri team up che si rivelarono molto meno solidi di questo Maxi che mi ha soddisfatto in pieno, considerando che un ulteriore ritorno di questi tre buontemponi non avverrà almeno per i prossimi sessant'anni...
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