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Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave

    Una cosa è chiamare con un nome straniero (di solito inglese) cose per cui esiste già e calza a pennello un corrispettivo italiano (customer care = servizio clienti) e qui sono d'accordo che si assiste alla morte della lingua italiana e all'intelligenza dei suoi abitanti, altro è voler a tutti i costi coniare termini per non utilizzare i nomi in cui sono riconosciuti in gran parte del mondo ("elaboratore elettronico" sarà sicuramente più accurato di un orrendo "ordinateur", ma che senso avrebbe!) "Fumetto" è sicuramente più corretto rispetto al "Comic Book", che giustamente qui indica i prodotti statunitensi (come Manga, BD o in misura minore historietas). Io trovo interessante che certe città, stati o territori abbiano un termine italiano e altri no ma ci "suona bene" così. Perché non abbiamo tradotto Canberra (capitale dell'Australia) e anche Sidney, Hanoy (Vietnam) o Hong Kong, Shangai, (eppure in Cina), Tokyo (in Giappone) e mille altri esempi.
  2. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 23] Deserto Mohave

    Questa polemica sui nomi di località è vecchia, interessante, ma senza uscita. Non ho mai sentito nessuno andare in visita a London o a Paris piuttosto che in ferie in Ελλάδα, mentre era comico (almeno per me) sentire Rruggero Orrlando in collegamento da "Nuova Iorch". Anche il più sfegatato oriundo nato a Brooklyn dirà di aver visitato Venice o Florence o altri bei posti in Italy. Ci sono dei nomi che devono restare intatti e altri a cui siamo troppo abituati alla loro versione "localizzata". Per quelli meno noti se non esiste traduzione è buona prassi usare il nome originale. "Mojave Desert" però è un po' più ostico da leggere rispetto al "Deserto del Mohave".
  3. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Nei reparti a camere stagne e negli uffici senza un vero responsabile è matematico che regni la confusione. E se far notare una mancanza significa poi vedersi sobbarcare anche di quel compito è matematico che poi ognuno badi solo a quello che deve fare (che sicuramente è già tanto). Conosco bene la situazione.
  4. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Il curatore di Tex potrà non avere la responsabilità delle iniziative collaterali, però, come abbiamo fatto noi, penso abbia il diritto di lamentarsi con chi di dovere. Altrimenti il suo lavoro viene mortificato pur per esigenze editoriali. Quando ho finito di imballare le cose che costruisco e poi mi accorgo che i trasportatori non le caricano sul camion con le dovute maniere, corro in magazzino, pronto alla rissa.
  5. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Allora tutti al banco, pago io!
  6. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Sono io allora che non ho capito. Non ho letto nessun commento irriguardoso, stizzito o agitato in questa discussione. Ognuno ha dato il suo parere sull'iniziativa, cercando (ognuno per sé) di dare il riscontro del lettore "appassionato", cosa che può essere anche utile all'editore (magari troppo tardi!). Se la SBE si aspettava un boato di approvazione peccato, se invece ci sarà un momentaneo aumento di vendita delle testate coinvolte nella raccolta di figurine avevano ragione loro. Io non me la sono sentita di starmene zitto e far finta di nulla, portate pazienza!
  7. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Un libretto celebrativo non avrebbe aggiunto nulla a quanto già conosciamo o appreziamo di Tex e i suoi autori. Un poster nella stragrande maggioranza dei casi sarebbe rimasto piegato dentro l'albo (chi ha ancora una cameretta dove appenderlo?) La ristampa (anastatica o riveduta e corretta) del numero uno ce l'abbiamo già. Restava la statuina dorata (già uscita ormai un anno fa sul 100 versione Lucca) A me la storia a colori bastava e avanzava.
  8. Dix Leroy

    Gli ottanta ruggenti.Auguri a Claudio Nizzi

    Grazie di cuore Claudio, per quando hai dovuto "studiare" Tex per sostituire degnamente GLB per quando non potevi mettere la tua firma alle storie per quando non ti hanno lasciato cambiare almeno un po' il personaggio per quando hai lasciato Nick Raider perché Tex veniva prima per quando non ti veniva in mente più niente da scrivere, ma lo spettacolo doveva andare avanti e anche per Larry Yuma! Auguroni!
  9. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    I fumetti americani (di supereroi o meno) hanno una impostazione completamente diversa dai nostri, dentro e fuori. I titoli enormi, le espressioni esagerate, i ballons in copertina, fanno parte di un folklore che riproposto nei fumetti italiani suonerebbe male (il solito Ratman a parte, che essendo una parodia del genere ne usufruiva eccome!). Nathan Never, Dylan Dog, Martin Mystére sono stati creati molti decenni dopo Tex, ed è corretto e ammissibile (anzi logico) che abbiano una impostazione grafica differente, fosse solo per i titoli in copertina non fatti alla "Corteggi". Non troverai mai alle fiere collezioni complete di Superman Spiderman o X-Men, mentre oggi (una volta molto meno) potresti entrare a mani vuote (ma portafoglio gonfio) e uscire direttamente con il mobile e forse non tutti gli originali spillati, ma sicuramente con quasi tutta la serie. Poi cosa si intende per "la Collezione di Superman"? Gli originali DC? Gli Albi Urrà?, gli Albi del Falco? I Cenisio? Gli Williams? I PlayPress? Planeta? Lion? Anche se ne ho letti al massimo una decina, l'unica collezione che può essere seconda a Tex è Diabolik (almeno a quantità di albi usciti), Topolino non lo considero perché si tratta di un settimanale di notizie, rubriche, (tanta pubblicità) e brevi storie a fumetti.
  10. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Siccome mi sono "indignato" anche io aggiungo che Tex non è mai stato un semplice giornaletto. Può darsi che per cercare di venderne di più ora sia meglio incelofanargli dentro questo piuttosto che quest'altro. Ma il numero che esce questo mese, mi sembra di capire (lo andrò a prendere sabato), ha una specie di seconda copertina dove si presenta il gadget senza rovinare l'illustrazione di Villa. In passato lo strillo è stato inserito in una fascetta che rendeva visibile la presenza dell'allegato ma senza rovinarne l'illustrazione. Il mese prossimo però tutto questa attenzione viene dimenticata per mettere il "triangolo". Per risparmiare sullo spreco del mese precedente (mi si dirà). Dai tempi della Marvel-Corno io sono abituato ai personaggi che parlano in copertina (credeteci o no!), ai mega strilli, alle nuvolette seghettate, ai fascioni con lettere cubitali, alle copertine variant e quelle con gli effetti speciali. Ma esistono anche i libri con la sovracopertina, "rovinata" come piace all'esperto del marketing, da tenere o cestinare. Qui stiamo parlando di TEX (Peste!), del mensile, degli albi che troverai alle fiere anche tra sessant'anni, perché ancora trovo le strisce, le raccoltine, gli albi d'Oro, le anastatiche, le edizioni a colori ufficiali, in licenza e pure pirata... Della collezione di fumetti per eccellenza.
  11. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Può darsi: l'ultima di copertina la guardo in edicola se devo far tener qualcosa per me fino al prossimo giro, e di sicuro è l'ultima cosa che guardo una volta concluso l'albo. Quando prendevo le ristampe di Blek o Miki alla fine trovavo le pubblicità delle merendine e non mi faceva ne caldo ne freddo. Bentornato maestro, spero tu abbia trascorso un periodo di meritato riposo.
  12. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Arrivati a questo punto la pubblicità in quarta di copertina (ma solo in quella pagina) sarebbe il male minore. La preferirei a certi triangoli in "prima di copertina". Ma se Borden ha avuto assicurazioni in tal proposito da uomini degni di tal nome, e quindi "MAI" significa "MAI", tanto meglio.
  13. Mi spanciavo dalle risate da ragazzo e non trattengo un sorriso adesso a leggere Tex che pronuncia quelle frasi! E non solo alle persone di diversa etnia, ma ai militari, ai politicanti ai nobili e indistintamente a tutti coloro che si comportano male. Noi ci becchiamo minimo una denuncia al solo pensarlo, almeno lasciamolo fare a lui!
  14. Io quando a nove anni ho strabuzzato gli occhi davanti alla copertina di "Sulle piste del Nord" ho sfogliato velocemente l'albo e poi sono corso a frignare dal babbo: "Dove diavolo è il POSTER?" Lui ha guardato l'albo e con occhio torvo ha risposto: "Peste! Ma è uscito quasi dieci anni fa!"
  15. Quando la copertina di un albo reclamizza un inserto (lasciando perdere l'aspetto estetico) questo deve rimanere all'interno del volume. Tra venti o trent'anni o quell'albo avrà semplicemente più valore o chi avrà l'onere di portare avanti o conservare la vostra collezione vi ringrazierà di cuore.
  16. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 17] Alaska!

    Insomma dovrò convincere una mezza dozzina di persone da imbracare adeguatamente per vedere se "Ammazza!" può camminare veramente.
  17. Nel West se rubavi un cavallo la cravatta di canapa era la punizione minima. Oggi come allora se rubi una moglie non mi sembra che ci siano grossi problemi.
  18. A naso la prima di pagina 113 (per due vignette con i segnali di fumo non era neanche necessario farle fare per forza a Letteri).
  19. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 17] Alaska!

    Facci sapere quando hai finito, soprattutto per quanto riguarda il funzionamento di un certo meccanismo (non narrativo).
  20. Dix Leroy

    Claudio Nizzi

    Sarebbe un bel pensiero.
  21. E' proprio una bella collezione.
  22. Basta essere con i piedi sopra o sotto il marciapiede, alle volte.
  23. Fate una semplice ricerca su google. Nel film che hanno girato assieme (Anche gli angeli mangiano fagioli) Gemma e Spencer sono quasi alti uguali, quindi Giuliano è più alto di Hill Poi c'è una foto con accanto Kirk Douglas, anche lì la differenza è minima Nella foto con Berger, Mucari e G.L. Bonelli il patriarca sembra un nanetto.
  24. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Allora, mi sono deciso questo pomeriggio ad affrontare il Maxi. Per la storia, i dialoghi e i personaggi niente da dire, non ho mai sbadigliato (le storie lunghe che piacciono alla maggioranza, spesso mi sanno solo di scene allungate ad arte) e nei maxi mi succede raramente. Il colpo di scena e i falsi indizi li ritengo ben congegnati. Guardando con attenzione l'aspetto grafico (prima avevo solo sfogliato il volume) ho notato che SE Roberto Diso si attarda su una vignetta la sa ancora rifinire. Il problema è che vuole al più presto passare a quella successiva, tanto che in redazione si è ritenuto necessario rifare qualche volto, soprattutto di Tex e Carson (in maniera minore), non mi sembra che nei precedenti suoi lavori fosse stato necessario. Le mani dei grafici impegati sono a mio parere molti e nessuno ha saputo "rifare" Diso (una volta c'erano imitatori migliori), ma quei Tex estranei mi sono molto piaciuti (non gli indiani della quarta vignetta di pag. 147, così sono capace anche io!), in particolare l'ultima vignetta di pag 127 che sicuramente non può essere di Diso. So di dire una vaccata, ma se facessero fare al maestro solo le matite lui si annoierebbe di meno (e forse produrrebbe ancora di più), e si potrebbero svezzare nuove leve alle chine, purché poi non si ripeta lo scempio di "Alaska!". Ribadisco che quando Diso riproduce paesaggi, bestie e animaletti è un grande, le marmotte di pag. 239 sono adorabili e mi sono fermato un bel pezzo ad ammirarle.
  25. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 17] Alaska!

    Tutto vero Salvi83, tranne per il fatto che questa storia in particolare è stata affidata a un noto cartoonist argentino (Lito Fernàndez) che ha pensato bene di delegare gran parte del lavoro ai suoi assistenti, che hanno realizzato una cosa passabile solo se non si fosse trattato di uno speciale dedicato al nostro amato ranger. Lo scrittore, che per sua stessa ammissione prepara la sceneggiatura un po' alla volta, mentre vede arrivare le tavole, è rimasto così amareggiato che ha finito di malavoglia il lavoro, contribuendo alla poco riuscita resa finale. Chi lo ha visto a colori ha detto che ne esce migliorato, spero almeno che il volume che ti accingi a comprare sia stampato in quadricromia. E te lo dice uno che è conosciuto qui per farsi piacere tutto!
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