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Dix Leroy

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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Dix Leroy

    [690] Le schiave del Messico

    E' un compromesso. Come ripeto al lettore fedele che la storia cominci alla fine di un albo e finisca a pagina 3 di un altro non presenta nessun problema. Chi compra fumetti senza collezionarli può sentirsi escluso e prendere qualcos'altro. Per esempio, ma io non so se faccio testo. Ieri ho comprato il 690 (e il Maxi), la sera mi sono messo e ho divorato il mensile. Per il Maxi mi serve un pomeriggio libero, per una storia in due o tre parti devo aspettare di avere tutti gli albi.
  2. Dix Leroy

    [690] Le schiave del Messico

    Il fatto che Prisco sia al lavoro su una nuova storia significa che è al lavoro su una nuova storia. Se quella dopo la facesse per Zagor? Come ho scritto ieri sera appena uno commette una svista lo assalite in gruppo, sembrate gli onesti cittadini sempre pronti con la cravatta di canapa. Okkey non mi ricordavo che lo avevate scritto. E voi dimenticate che io non annoto e non mi segno nulla di quello che leggo. Qui, altrove e nei fumetti che leggo. Il 690 l'ho letto ieri sera e non mi ricordo il nome di nessuno dei personaggi.
  3. Dix Leroy

    [690] Le schiave del Messico

    Qui di solito bisogna essere svelti a scansarsi, perché appena uno si sbaglia partono sberle... Diciamo che stasera ti è andata bene!
  4. Dix Leroy

    [690] Le schiave del Messico

    Io invece ho trovato un Prisco in costante crescita durante l'albo. I suoi primi piani di Tex (pag. 20 o 24) mi sembrano troppo "ispirati" a disegnatori che poco hanno a che fare con il suo stile. Mentre nelle pagine finali il tutto risulta più amalgamato e personale. Nel prossimo lavoro sono certo che la prova sarà migliore, perché spero proprio che si tratti di un nuovo acquisto e non di una meteora!
  5. Dix Leroy

    [690] Le schiave del Messico

    Una volta questo limite non c'era e le storie iniziavano... quando finiva la precedente. I risultati a volte erano irritanti: con una manciata di pagine a fine albo o la conclusione della vicenda in poche tavole in apertura. Cose che a un lettore fedele non fanno un baffo, ma che limitano fortemente il lettore occasionale, che vorrebbe prendere un albo di Tex in ricordo dei vecchi tempi, solo per curiosità, o per fare un viaggio in treno. Come più volte osservato, al fumetto classico Bonelli piacciono i lunghi dialoghi, gli spiegoni e i riepiloghi di quanto successo, quindi l'albo unico sta spesso stretto, perciò i due o tre albi sono diventati la prassi. Le vicende fiume, oltre a stancare me come lettore, obbligano scrittori e disegnatori a "vivere" l'episodio per anni interi e quindi alla lunga credo siano proprio gli addetti a evitarle se possibile.
  6. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Al tempo mi sono preso Alaska! e l'ho pure letto. Quindi domani corro in edicola e porterò a casa sia il Maxi che il mensile.
  7. Domani WY tornerà a lavorare: gli passa e poi tornerà. E non è una minaccia! Io credo di non aver proprio nulla da insegnare a chi ha preso le redini di Tex. Scontato dire che lo ringrazio (probabilmente senza Borden ora ci sarebbero solo le ristampe). Qualcosa in quanto fans accaniti gli si potrà anche puntualizzare o criticare, ma io che leggo anche parecchio materiale datato, che apprezzo perché non si legge in venti minuti come le storie moderne, ma si capisce subito dove vanno a parare, vedo nel Tex di oggi uno sforzo nel rinnovarsi senza rinnegare il passato. Non è che succede a tutti i personaggi a fumetti e nemmeno a quelli del cinema!
  8. Resto dell'idea che il nemico ricorrente sia una opportunità, la controparte dell'eroe, più simili di quanto vogliano ammettere in una sfida in astuzia e intelligenza, con gente (per fortuna non reale) in pericolo per rendere ancora più alta la tensione. Di Dottor Destino se ne riesce ad inventare uno solo, mentre tra uno scontro e l'altro i Fantastici Quattro spesso sono alle prese con le solite mezzecalzette. Il bello della prima storia di Zhenda era l'introduzione del personaggio di Sagua, cattivo che alla fine poteva diventare alleato. Che invece sparì nel nulla per decenni. Nizzi ha rispolverato l'inutile vecchiaccia ma almeno c'erano i disegni del già bravissimo Civitelli.
  9. Il nemico che ritorna possiede un minimo di background che non è necessario ripetere o creare (ma si può ampliare). Che poi gli sceneggiatori non riescano ad approfittarne è un altro discorso. Gentaglia come il Signore dell'Abisso, Esmeralda, Mitla o lo stesso alieno verde sono rimasti indimenticabili proprio per il loro unico exploit, ma alle volte penso sia stato un peccato. Del Carnicero di certo non sentivo la mancanza (forse la storia originale la lessi dopo il ritorno perchè mi mancava qualche vecchio albo), mentre Mefisto, almeno ai tempi d'oro, doveva sopravvivere alla fine della storia! La fine di Satania era una cosa veramente epica, ma a quasi settant'anni di distanza si è cercato di farne un seguito, a quanto pare...
  10. Tornando a bomba, ovvero al titolo della discussione, ribadisco che tutti i "villains" dei fumetti che muoiono in un fumetto donano una grande soddisfazione momentanea al lettore, ma privano in fondo della possibilità del ritorno, di un possibile riscatto o in casi più rari di una alleanza con l'eroe. Quanto mi scoccia quando nei film gli sceneggiatori uccidono la nemesi del protagonista per poi pentirsene aggrappandosi sugli specchi per produrre un sequel! Quindi gli avversari valorizzati male sono (quasi) tutti quelli che alla fine trovano alloggio definitivo in un camposanto!
  11. "Sunny" è una canzone R'n'B e qui è suonata parecchio funky, anche se potrebbe essere accostato allo Smooth Jazz, di certo non quello classico. Ma convengo che sono solo etichette. Da rocchettaro una bella chitarra suonata così è fatica sprecata, ma la buona musica va sempre apprezzata sorvolando sull'accompagnamento che era preconfezionato!
  12. La chitarra jazz (pur usandola elettrificata) non mi sembra uno strumento solista, anche se mi ricordo Lino Patruno che spesso usava anche il banjo. Ma nel fusion si può trovare un buon compromesso.
  13. Dix Leroy

    [688/689] Il messaggero cinese

    A me piace leggere fumetti, ed è qualche decennio che lo faccio. Ho letto molte serie, alcune complete altre no e ho provato vari generi, tanto per non fossilizzarmi. Non mi reputo un texiano D.O.C. perché ricordo veramente poco dei settecento e passa albi che ho letto, quindi posso reiniziare quando voglio. Ma di una cosa sono convinto: questa collezione è la migliore anche nei momenti più "oscuri", che non sono certo questi che stiamo vivendo. Poi ognuno deve sentirsi libero di criticare vecchie e nuove storie, sempre che il "movente" sia la passione, perché ci sono fumetti belli o più belli di Tex, ma sono opere con molte meno storie all'attivo.
  14. Dix Leroy

    [688/689] Il messaggero cinese

    Dico che i texiani si sono abituati troppo bene...
  15. Dix Leroy

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Bisognerebbe arrivare solo a un giusto compromesso e puntare a un buon lavoro che diverta e appassioni allo stesso modo chi li fa e chi li legge. Una sceneggiatura perfetta, senza un'ombra di dubbio o una incertezza, entusiasmante dalla prima all'ultima pagina, con un colpo di scena inaspettato ma che non rovina il piacere della rilettura, ma quante volte potrà succedere in una intera carriera? Disegni inappuntabili, prospettive precise al millimetro, ambienti e oggetti di scena senza nessuna svista, personaggi rappresentati meglio di una foto, a me sembrerebbe una cosa fredda, inumana. Un fumetto completamente realizzato al computer, con un software realizzato da un genio (o un folle) che assimila migliaia di storie passate mescolando gli ingredienti per sfornare a getto continuo lavori senza alcuna possibilità di poterli criticare. Allora mi comprerò un computer che li legga questi fumetti mentre io andrò a farmi un giro!
  16. Dix Leroy

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Ovviamente il mio era un intervento semplificato per coloro che hanno una idea approssimativa di come venga fatto un fumetto, che molta gente pensa venga fatto completamente al computer o con i famosi "stampini". Mentre un tempo si perdonavano molte cose (svarioni, errori di grammatica, di sceneggiatura, di proporzioni o anche di anatomia), i lettori di oggi sono più esigenti, per questioni anagrafiche, culturali e perché i fumetti ora costano di più! Il metodo statunitense (che non ha inventato Jack Kirby, ma per un certo periodo sembrava veramente che producesse qualsiasi fumetto di supereroi uscisse) non è paragonabile a quello italico e lasciando stare il ritorno di vendite e guadagni permette di avere un diverso modo di fruirne. Il fumetto italiano per me è prolisso ma al contempo più coinvolgente, permette di seguire solo poche serie dando quindi maggior fidelizzazione.
  17. Dix Leroy

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Non mi sto proponendo come nuovo scrittore di Tex! Esistono alcuni piccoli trucchi per completare una pagina al giorno: 1) essere allo stesso tempo sceneggiatore e disegnatore e quindi avere già l'esatta idea di quello che dovrà apparire nella pagina. 2) realizzare solo le matite e farle inchiostrare ad altri! 3) ancora meglio lavorare "alla Jack Kirby": ovvero fare solo le matite dei personaggi e far fare il resto ai collaboratori 4) tirar via in maniera oggi improponibile (sfondi a caso e quattro ombreggiature come oggi Diso, come mille altri nel passato, ma ora nemmeno sarebbero pagati!). A me leggere una sola vignetta di sceneggiatura fa venire il mal di mare: c'è una tale quantità di informazioni che almeno alle prime dieci letture non si riesce quasi a comprendere cosa si intenda o come fare a mettere tutta quella roba in un disegnino 6cm x 6cm! E nonostante tutto ci sarà qualcuno che osserverà che quel bicchiere era in una posizione sbagliata, con il riflesso del sole in un'ora sbagliata e bla…bla…bla... Facessi io lo sceneggiatore (e chiaro che non lo so fare!) le mie pagine sarebbero esattamente come facevano i Bonelli: una specie di brutta copia con dei bei scarabocchi e il testo con le nuvolette. Non mi sto proponendo come nuovo scrittore di Tex!
  18. Il problema è la serialità. Il mensile deve uscire tutti i mesi Lo speciale se esce una volta all'anno (o adesso due) in realtà non è più uno speciale, è solo una collana regolare non mensile. E quando ci si prende un impegno lo si deve rispettare, anche se la storia non è venuta come si voleva. Un albo fuori serie viene fatto se ci si riesce, per una occasione speciale e quando è pronto ad uscire, ma se i lettori non se lo aspettano è facile che nemmeno si accorgano che è uscito...
  19. Dix Leroy

    Quando una storia è ?

    C'è stato un tempo oscuro in cui il nostro fumetto era propaganda e il protagonista un "italiano tutto d'un pezzo". Se fosse continuato così non mi stupirei che i nostri fumetti restino confinati solo nel nostro Paese. Ma nel dopoguerra, prima per una specie di rigetto e in seguito perché diversamente sarebbe sembrato ridicolo, i protagonisti dei nostri fumetti sono stati tutti americani, o al massimo inglesi. Però non siamo mai stati capaci di "esportarli" nei paesi anglosassoni. Forse gli editori si sono "accontentati" delle mostruose tirature dell'epoca, forse perché fuori i nostri fumetti sono meno apprezzati che da noi. Da qualche parte ho letto che Tex in America viene ritenuto poco accurato nella ricostruzione dell'epoca e ostile ai nativi americani (balle!), rappresentati con approssimazione. Proprio come nel bel cinema western anni cinquanta (aggiungo io)! E dagli anni cinquanta Tex ne ha fatta di strada anche nella rappresentazione di usi, tecnologie, ambientazione ecc… ecc… anche se noi stiamo tutto il giorno a fare le pulci a ogni nuova storia! Mi rendo conto che noi apparteniamo a una generazione che li ha visti, letti e collezionati con tanta passione. Una cosa irripetibile in futuro, peccato per loro!
  20. Dix Leroy

    Quando una storia è ?

    Allora (oltre a dover rivedere qualche mio convincimento), ci sarebbe una lunga discussione del perché il fumetto made in Usa è così popolare, radicato nella cultura americana e internazionale e oggi forse ancor più di ieri fonte di ispirazione per film, giochi eccetera, mentre qui in Italia, a dispetto delle cinquecentomila copie di un classico albo della Dardo, stiamo sempre a parlare di stupidi "giornaletti"!
  21. Dix Leroy

    Quando una storia è ?

    Per ora ho visto alcune storie fiacche senza troppa ispirazione, con un protagonista che risolve la situazione esclusivamente grazie alla fortuna, o che non riesce appieno in quello che si era prefisso. Cose che in un qualsiasi romanzo "pulp" sono all'ordine del giorno. Non ho ancora visto Tex proteggere un assassino pur sapendo che lo era, essere causa o complice di una strage di militari, civili o indiani (e magari vantarsi del fatto), oppure essere ucciso a tradimento o tradito dai suoi pards, o interi albi con eventi assurdi che poi si rivelano sogni, storie immaginarie (Eleuteri-Serpieri escluso!) queste sarebbero storie di Tex impubblicabili! Borden, non mi sto limitando agli ultimi tempi. So che ora il mercato dei fumetti è solo una briciola rispetto ai tempi d'oro e che i supereroi americani ora incassano esclusivamente sui film. Come Tex era stampato praticamente sette giorni con ristampe continue dell'intera collezione (negli anni sessanta), Superman, Batman e altri vispi forzuti in calzamaglia occupavano le ore giornaliere delle rotative americane (mentre di notte si producevano i quotidiani). Spesso un albo Golden o Silver Age perde di valore perché si tratta di una terza o quarta ristampa.
  22. Dix Leroy

    Quando una storia è ?

    Se l'hanno pubblicata non era impubblicabile, è un dato di fatto! Capisco la grande passione per Tex Willer (da me condivisa), ma in passato ho visto tante storie a fumetti che DOVEVANO restare nel cassetto, completate dal primo assistente disponibile, riscritte in fretta e furia per non fermare la stampa, rinnegate in seguito dagli autori o annullate da storie successive che narravano tutta un'altra versione. Storie edite da cialtroni tipo Marvel, DC Comics, Dark Horse... robetta insomma, con tirature prossime o superiori ai sei zeri...
  23. Immagino tu sia conscio del fatto di aver conosciuto una Leggenda (almeno per me). Ma il fatto che sei il curatore di Tex Willer la dice lunga. Per dare un po' di senso alla storia di Eleuteri-Serpieri immaginavo che il Bonelli che raccoglie la leggenda narrata dal "Carson" fosse il padre di GianLuigi. Ma ho letto da qualche parte che forse non lo ha neanche conosciuto e comunque lui si considerava il primo della famiglia!
  24. Non mi puoi dire che il patriarca del fumetto passeggiava per lo studio dettando la sceneggiatura e tu battevi i tasti sulla sua mitica macchina da scrivere... Non ci crederò mai.
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