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Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Per "La notte degli assassini" è impossibile dire chi sia il personaggio a cavallo. Ma se l'uomo che spara ai banditi sulla copertina di "Un vile attentato" non è Tex allora ce ne sono un'altra dozzina in appare "uno che sembra solo vagamente Tex"!
  2. Io ho solo la seconda serie "Gigante" (ma nelle predecenti non era un evento raro che Tex non fosse in copertina) e a memoria nelle prime duecento c'è solo il 27 "Assedio al posto n. 6".
  3. Avevo letto (forse qui?) che Torricelli avrebbe disegnato solo quella storia per poi lavorare su altre testate, quindi all'acquisto dell'albo non solo non mi facevo illusioni, ma nemmeno speranze. I personaggi secondari e gli sfondi non erano per niente copiati dalle vecchie tavole di Galep (semmai mi ricordava Della Monica), mentre i protagonisti erano ispirati-copiati dalle vecchie storie in cui Galleppini veniva inchiostrato da altri (Gamba?). Il tutto abbastanza amalgamato e godibile. Ma tutto qui. Se nel frattempo si fosse convinto Torricelli a continuare su Tex, chissà cosa vedremmo adesso.
  4. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Vedendo queste illustrazioni si può dire che nella testa di un disegnatore esistono degli "attori" come in una compagnia. Quello designato come protagonista sarà di volta in volta Tex, Zagor, Mister No ecc... Anche il Tex di Alessandrini in fondo era Martin Mystére con una parrucca scura.
  5. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Oggettivamente si può puntualizzare che Roberto disegna veloce e quindi non può essere precisino e pieno di particolari come siamo abituati oggi. Ma Diso non lo è mai stato (vedasi le storie per la Collana Rodeo, eseguite prima di Mister No) e non si può certo pretendere che lo diventi oggi. Ma come Monti distaccò il suo Tex dalla copiatura di Ticci, o per opposto Repetto fece in modo che il suo protagonista fosse un po' più "Ticcioso", forse il Tex di Diso potrebbe essere un po' meno Jerry Drake.
  6. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    E' una prassi che ogni disegnatore si senta libero di rappresentare Tex come preferisce. Ogni artista immagino ci abbia lavorato sopra e sia giunto alla sua decisione. Alcuni lo hanno modificato in seguito (vedi Ticci o Fusco), altri sono rimasti inalterati. Sicuramente il Tex di Nicolò era meno massiccio, mentre quello di Ortiz lo era fin troppo. Quello che volevo dire è che ho l'impressione che si dica che Diso "disegna male" più che altro per l'aspetto del protagonista. Per esempio io non sopportavo il Carson di DeLa Fuente pur essendo stato un grande disegnatore (e non è un segreto che non ho mai gradito l'acconciatura del Tex di Magnus).
  7. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Il problema sembra essere che Diso ha dato una rappresentazione di Tex non condivisibile dai lettori, peraltro abbastanza coerente in tutte le storie che ha illustrato. Nelle tavole in anteprima, guardate i cavalli e non i cavalieri. L'animale è rappresentato senza indugi, in pose dinamiche e aggraziate. Le anatre che volano sopra l'inquadratura della pista sono belle (e sono un marchio di fabbrica di Diso sin dagli esordi). Ora veniamo ai personaggi di contorno o solo quelli di spalle. Okay, sono un po' troppo accennati, ma ci stà: stiamo osservando il lavoro di chi nel tempo ha saputo stilizzare, anche se almeno per i tratteggi potrebbe usare una punta più sottile! Però quella faccia, quel cappello ostinatamente senza la tradizionale fascetta, quegli zigomi troppo pronunciati e una mascella per nulla squadrata, mettono in ombra tutto il resto.
  8. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Sono contento per loro. Io che per il "postofisso" spesso penso di aver rinunciato alla libertà, per le cose che mi piace fare (tipo leggere fumetti) non c'è mai il tempo. Mi riesce difficile pensare che si possa divertirsi lavorando. Invece qualcuno pare ci riesca!
  9. Entrambe sono imperfette: La colorazione dei vari cerchi non segue proprio l'ordine naturale (l'arcobaleno) anche se quella stampata è migliore, ma era meglio fosse stato Blu, viola, rosso, arancio, giallo e bianco. Il disegno originale di Galep lo avevo già visto sul libro a lui dedicato e scritto da Graziano Romani, ma preferisco comunque quello poi usato, anche se la gamba col ginocchio a terra è innaturale. La copertina di "SuperTex" non ha eguali e qualsiasi cosa al confronto non regge, anche se il 200 di Mister No ci va molto vicino (eppure è di Diso!)
  10. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Io ho sempre avuto l'impressione che i "fumettari" non risultino proprio all'INPS, per cui se vogliono mangiare, devono lavorare, anche se malfermi di salute. C'è qualche caso di disegnatori che lasciano le nuvolette per i quadri, ma non mi fanno cambiare opinione.
  11. Guarda un po' in giro per la rete (che non dice mai o almeno tutta la verità). I coloristi (bravi) sono tutti freelance, lavorano per chiunque paghi e spesso fanno le notti per rispettare le scadenze. Gli altri lavorano in fotolito (qualunque cosa essa sia) con il cronometro a fianco: pronti, partenza, via! e in una settimana hanno pitturato ben 24 tavole di Topolino.
  12. Mi dispiace di aver fatto perdere un'ora a Letizia nel vano tentativo di convincermi. Un team al lavoro su questo genere di cose non darebbe lo stesso risultato (ricordate Lito Fernandez?) I colori saranno anche più saturi, c'è qualche sfumatura in più… ma da qui alla colorazione da "romanzo" per me serve un'altra mezza giornata, almeno (più qualche annetto di accademia di Belle Arti magari, suppongo…). Una pagina al giorno, ammettiamolo pure, ma convenite che un colorista non può occuparsi di una sola testata alla volta? E se questa chiude o trovano un altro più bravo a meno prezzo? Come scritto in altre occasioni, se si poteva fare lo si sarebbe fatto!
  13. A questo punto servirebbe un messaggio di Vattani o chi per lui che attesti che per colorare quelle tavole ci ha messo più di sei mesi. E non credo di essere molto distante dalla realtà. Mettere le mani sulle tavole di Galep o di Mastantuono sono cose diverse. Secondo me un bravo colorista alle prese con una serie così serrata e antica (dagli sfondi praticamente inesistenti da ricreare in vignette a volte microscopiche) sarebbe così intimorito che ne risulterebbe la copia della collezione storica o poco più. Ma vedo che il tono della discussione non è del tutto serio, quindi mi fermerò qui.
  14. Credo che a una proposta di colorare diciamo ogni mese (o anche due) un intero albo di Tex Classic con la stessa qualità dei romanzi a fumetti, Matteo Vattani farebbe perdere le sue tracce per sempre o lo ritroveremo arruolato nella Legione Straniera. E poi vi trovereste gli speciali colorati nella stessa maniera, e quindi… non sarebbero più speciali! Via... siamo seri!
  15. Solo una manciata di osservazioni. concordo con Johnny Colt, il rosso della copertina non ha un corrispettivo all'interno della storia, (i colori del cielo potevano tendere più al rosso oppure la copertina essere più arancione) però... cavoli se stamattina non ho visto subito l'albo nella marea di albi nell'edicola, sembrava risplendere! Mastantuono per me ha trovato nel cartonato a colori il suo ambiente naturale. Quasi lo vorrei come disegnatore fisso! E il fatto che la storia si svolga dopo la precedente non mi ha affatto disturbato: seguiamo pure cosa successe in seguito, in fondo questa collana sembra sempre più la "Jeunesse du Tex Willer".
  16. Dix Leroy

    [688/689] Il messaggero cinese

    Esatto. Se tutto l'anno dovesse essere un continuo fuoco d'artificio poi nel 2019 come faremo? Già il logo in copertina è un grosso evento (non succedeva da venti anni con il 50°) E più parlate male di Cossu più comincia a piacermi, Dovrebbe migliorare qualcosa è chiaro (tutti possono migliorare) ma dire che non si può vedere sulla collana regolare mi sembra ingeneroso. Se è vero che il suo Carson è rappresentato troppo anziano e WIller è legnoso quanto una credenza in arte povera gli ambienti sono rappresentati degnamente con una particolare cura per il legno (strano!) inoltre ha un modo personale di disegnare le scene in notturna. Comunque continuo a preferirlo nella versione "colorata" vedi TexColor.
  17. Prima che mi metta a leggere il nuovo Magazine potrebbe passare del tempo. Ma una cosa mi ha colpito, vediamo se qualcuno è d'accordo con me. I disegni di Luca Vannini mi hanno rievocato il tratto "sporco" comune a D'Antonio e a Milazzo Mentre Giovanni Bruzzo mi ha ricordato il primo Giovanni Ticci, quello di "Vendetta Indiana". Se proprio uno deve ispirarsi, meglio puntare alto!
  18. Dix Leroy

    Un viaggio nel tempo per Tex

    Fa piacere sapere che non sono l'unico fan di G.L. Bonelli
  19. Dix Leroy

    Un viaggio nel tempo per Tex

    "Letto" è una parola grossa. Non è un fumetto e la paura che mi si sbriciolino tra le mani è incombente. Sul serio conosci Mauri?
  20. Dix Leroy

    Un viaggio nel tempo per Tex

    Pretendo la verità o la veridicità in una biografia, in una ricostruzione di un fatto realmente accaduto. Me se nella storia "Il Serpente d'argento" Jack London incontra per puro caso Mark Twain io non mi scandalizzo. (adesso non ditemi che questa non l'avete letta, porto già pazienza per John Mauri…) E Zagor ha già incontrato Dragonero, senza che ci siano state sollevazioni popolari in piazza. Per rientrare in tema: Ho le prove che Tex Willer ha viaggiato nel tempo. Controllate solo se avete in casa gli albi originali (che non sono stati modificati dai "Men in Black". N.1 "La Mano Rossa" . Pagina 35: l'anno in cui è ambientata la storia della "Mano Rossa". N. 111 "Il Signore dell'Abisso" - Pagina 111: leggete la data di pubblicazione del giornale. Fonte: Giovanni Luigi Bonelli!
  21. Dix Leroy

    Un viaggio nel tempo per Tex

    Il 99% della fantascienza sarebbe da buttare allora, e quindi tante meravigliose ore trascorse nello spazio con la fantasia. Okay, ma io la seguo e tenetevi la barbosa verità! Ma non è necessario allargarsi così tanto: in ogni film o libro ci saranno sempre inesattezze. A volte sono delle sviste perché per quanto uno scrittore si possa documentare nessuno sa tutto di tutto. Altre volte si deve barare, altrimenti la storia non funzionerebbe. E in nome della precisione buttiamo pure via la valle dei dinosauri di Bonelli padre (e forse pure del figlio non mi metto a discutere), Mefisti vari, Piramidi egizie in Messico, alieni verdi nelle miniere, zombies, rivoluzioni messicane fuori dalla storia, due guerre di secessione organizzate per l'occasione, Kit Carson che non è "quel" Kit Carson... E dove la mettiamo quella sfinge con all'interno quell'anaconda gigante? (Io non ci dormivo la notte e una volta finita la rileggevo!) Fantasia al potere, oppure tutti di nuovo a squola! Zagor incontra Tex, vivono una avventura assieme e tanti saluti, come? perché? Stò parlando di Tex e Zagor assieme! Che importa il resto?
  22. Dix Leroy

    Un viaggio nel tempo per Tex

    Nei fumetti TUTTO è possibile, basta volere, senza che nessun fisico/scienziato/saputello venga a tirare la giacchetta a nessuno. E Tex è pieno di cose che non funzionano pur non essendo un fumetto di fantascienza! (e voi lo sapete meglio di me)
  23. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Ah, quello lo seguivo sempre per radio, quando c'era 610. Ma tu non sai di cosa sto parlando io Lillo & Greg apparirono come "guest stars" bel radiodramma "Tex contro Mefisto", adattamento radiofonico della storia che parte dal 501. (Tex era interpretato da Francesco Pannofino) Loro fanno due sgherri che fanno una brutta fine, e la loro voce si riconosce subito.
  24. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    del tipo... due avventure di John Mauri?
  25. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Nella mia libreria personale io ho cose che tu (e credo anche Boselli) neanche immaginate.
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