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Dix Leroy

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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Arrivo da ultimo perché (non mi vergogno a dirlo perché non mi capita di rado) Il nuovo Maxi l'ho letto tutto d'un fiato, ma solo ieri sera. Non ho potuto fare a meno di provare una sensazione strana nella scena dove Jim Bridger, tra la pagina 28 e la 35 deve sparare con un vero fucile dei suoi tempi, con tutta la lunga e corretta procedura per caricare il colpo e affronta i comanches. Davvero molto diverse le cose tra la realtà storica e le sparatorie da film western (dove fucili e colt non si scaricano quasi mai) come siamo stati abituati noi... Poi nella canzone della rissa finale si cita Carson e lo si inquadra: ma insomma: il nostro vecchio cammello è quel Christopher Carson oppure no?
  2. Dix Leroy

    La famiglia Willer

    Ecco una cosa che non vorrei vedere mai su Tex: fecero una serie di cartoni animati di "Dick Tracy". Il famoso poliziotto era diventato una sorta di caposquadra e i suoi assistenti facevano tutto il lavoro. Lui si limitava a sentire i loro rapporti e dare qualche consiglio con il suo orologio/trasmettitore. Se continuamo ad andare avanti con la cronologia di Tex lo vedremo con le tempie grigie che si lamenta dei primi acciacchi. Eterno quarantenne è un sogno per tutti, ma quante avventure puoi vivere se sono sempre ambientate nello stesso periodo? Almeno una volta si poteva entrare per sbaglio in una valle nascosta piena di dinosauri o affrontare minacce dallo spazio, discendenti dei conquistadores o tribù indiane mai esistite. Oggi molta gente storcerebbe il naso, perché è roba da Zagor!
  3. Dix Leroy

    La famiglia Willer

    Ribadisco WY, se le storie di Tex fossero completamente slegate l'una dall'altra, a volte lunghe mezzo albo, a volte di 10 pagine o 10 albi, con Tex che ne combina di tutti i colori, lega i banditi e per farli cantare gli mette i candelotti di dinamite tra le dita dei piedi (non semplici cerini) e molla un albo si e un albo no il corpo dei rangers farei i salti di gioia. Ma sarebbe solo il Tex che piace a me, non quello che è diventato in decenni di storia...
  4. Dix Leroy

    La famiglia Willer

    Avesse ingerito il siero dell'immortalità e il buon G.L. Bonelli girasse ancora per i corridoi di Via Buonarroti vestito come un sachem indiano (e negli ultimi tempi lo sembrava davvero), oggi scriverebbe storie di Tex in maniera completamente diversa sia da Nizzi, da Boselli o da quelle che oggi tanto rimpiangiamo, chissà se ci piacerebbero oppure no. Gli anni cinquanta sono finiti da un pezzo e quelle storie che ci commuovono e ci ricordano la gioventù sono semplici, orchestrate grossolanamente, e non adatte ai nostri tempi. Nel frattempo la conoscenza della realtà storica è aumentata, tantissimi fumetti e film sul tema hanno segnato un confine e tornare indietro non avrebbe senso. Sono d'accordo con Wasted Years sul fatto che le vecchie storie (a noi) piacciono di più, ma è anche vero che tra un vecchio film col Duca e un nuovo western, probabilmente troppo cervellotico, senza un vero eroe e pieno di sesso e violenza gratuita, non c'è dubbio che entrambi sceglieremmo l'ennesima replica con John Wayne! Però un fumetto che esce da 70 anni e che vuole continuare a vivere deve per forza evolversi. E come ho già scritto non mi ricordo dove, la soluzione stà proprio nel riempire quei dieci anni che Bonelli aveva lasciato ancora da scrivere, ma con uno stile moderno!
  5. No, Carlo, ma grazie della dritta. Quel viso mi ricorda un attore di un film (western ovviamente) più recente, ma non ho più la memoria di un tempo. Bisognerebbe che lo trasmettessero in TV e per caso io sia lì a vederlo. Un evento sempre più raro ultimamente: mi ero inserito nella discussione "Un western al giorno", ma gli impegni e la stanchezza serale hanno sempre la meglio. E ora sempre di più preferisco un buon fumetto a un film così così... Thomas Haden Church in "Broken Trail". Me lo ha suggerito un tacchino che pascola per casa e non si fa mai gli affari suoi, ma per una volta ha aiutato un vecchio appassionato di western che però non ha più la memoria di un tempo (e qualcuno me lo rinfaccia sempre)... E' fortunato perché il Giorno del Ringraziamento è passato e non me lo sarei ricordato nemmeno se il film lo avessi rivisto ieri.
  6. Letto lo speciale come promesso. Alzo il voto: le storie brevi sul formato 160 pagine mi ricordano tanto i primi Tex degli anni cinquanta e quindi mi diverto un mondo perché non devo faticare a tenere in mente tante cose come nei mallopponi o nelle storie fiume in più albi. Concludo la mia impressione sui disegni. A parte Frisenda, che Tex lo ha già disegnato, tutti gli autori si sono fatti trovare un poco impreparati. - Il Tex di Soldi è poco espressivo ma mantiene comunque inalterata la fisionomia nel corso della storia - Quello di Poli mi convince solo in un paio di vignette (ma la resa della camicia non mi soddisfa proprio) - Non ho trovato un Tex uguale all'altro nelle 32 pagine disegnate da Bertozzi (e qualcuno mi dice dove diavolo ho già visto la faccia di Ramse?) - Ok Zaghi, questo è uno che se volesse disegnare tanto, mi piacerebbe rivedere sul mensile. Le storie: - Poco verosimile la prima (Tex è scaltro, almeno quando non fa le piccionate, ma qui non si esagera?) - Depistante la seconda (bene ha fatto Monni ad anticiparmi il trucco grafico), di quelle però che non si possono più rileggere proprio perché si basano su un inganno letterario - Classica la terza ma purtroppo prevedibile (anche nel finale che si scopre che era un racconto attorno al fuoco) - Una vera "storia breve" l'ultima con il ritorno di Nizzi. Simile a quelle fuori serie pubblicate anni fa su settimanali non Bonelli per fare conoscere il personaggio a chi credeva non uscisse più o per chi non lo conosce affatto. I colori: eseguiti dal pur bravo Celestini, un solo uomo ai pennelli (se pur elettronici) non può dare la varietà di stili a cui le Storie Brevi dei numeri scorsi mi avevano abituato. E la carta è quella opaca del Color estivo. Non venitemi a dire che il risparmio su collaboratori e sul materiale cartaceo non centra. Voto complessivo? 7+
  7. Non credo sia lo stato d'animo giusto per mettersi a leggere le collane collaterali al mensile Tex. Quanto scrivi lo condivido in pieno ma solo sul mensile. Già il Texone era un modo diverso di proporre storie, (tradizionali nella narrazione ma rivoluzionarie nei disegni) e il maxi doveva essere l'esatto opposto. Io dai Tex Color invece pretendo delle sorprese, nella narrazione, nell'impostazione delle tavole e ovviamente nel modo di colorare le vignette. Poi è chiaro che non tutte le ciambelle riescono col buco.
  8. Oggi devo ritrattare una frase scritta ieri sulla storia "Ucciderò Tex Willer". La doppia vignetta quasi uguale è un espediente narrativo, magari poco usato nella nostra collana preferita, ma molto cinematografica. Leo Ortolani è un asso in questo usando disegni ripetuti con esiti spassosi. In questo week end mi riprometto di leggerlo per bene e completare la mia impressione.
  9. A fronte di una copertina degna di nota, la prima "sfogliata" al nuovo Tex Color non promette tanto bene. Frisenda può piacere o meno, ma almeno i suoi disegni hanno personalità. I colori non riescono a nascondere nelle pagine dell'albo vignette legnose e incerte: notate a metà pagina 110 un Tex identico a come lo disegnava Vincenzo Monti! Roberto Zaghi ha il segno che ho apprezzato di più. A pagina 64 e a pagina 66 (che quindi si possono sovrapporre e confrontare, la prima vignetta con il primo piano del protagonista sono praticamente una la fotocopia dell'altra (salvo la diversa espressione). Ora resta la lettura, che spero porti a un miglior voto complessivo del volume. Ah, bene all'introduzione vergata personalmente dal curatore. Per l'odore degli albi: imbustateli prima possibile e si conserverà più a lungo: il mio n. 11 "puzza" ancora di stamperia!
  10. Arghh… "Il Medaglione Spagnolo" non si tocca: è l'ultimissima storia scritta da G.L. Bonelli!
  11. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Verso la fine del secolo scorso compravo il Tex e lo mettevo direttamente nello scaffale. Compravo troppe serie a fumetti e le storie del ranger non avevano più lo smalto di un tempo. Quando mi stufai dei supereroi americani ebbi una montagna di storie arretrate per rifarmi e non fu neanche necessario correre ai ripari con arretrati, aste, fiere e mercatini per ricomporre la collezione!
  12. Eppure c'è stato un periodo in cui pensavo davvero che fosse una palla al piede. Per fortuna non è più successo e ora in un paio di volte il vecchio cammello è stato presentato come "il maestro di Tex". Non sai quanto mi ha fatto piacere. Ma i pards sono quattro: mentre Tex non può starsene alla riserva a poltrire per ovvi motivi, quando parte per una missione vorrei avere sempre il dubbio su chi lo accompagnerà.
  13. Ma a un certo punto i "divertenti siparietti" erano diventati brutti dialoghi in cui la pessima memoria di Carson serviva a Tex (o a Nizzi) a ripeterci fatti visti nell'albo precedente o nei casi peggiori poche pagine prima. Inoltre le capacità dell'anziano ranger avevano subito un calo preoccupante, tanto da chiedersi perché Tex se lo tirasse dietro. Kit deve solo far finta di essere acciaccato, affamato o stanco (o pessimista).
  14. Dobbiamo rallegrarci che Claudio abbia voluto e potuto avvicinarsi ancora a Tex. Non ci saranno tante storie e probabilmente nemmeno capolavori, ma serviranno all'autore a riconciliarsi con un personaggio che lo aveva ingabbiato e a noi per riconciliarci con un autore che aveva mostrato troppo le corde. E' quasi come quando incontriamo un ex-amico e dopo qualche convenevole non ci ricordiamo neanche più perché avevamo litigato tagliando i ponti!
  15. Dix Leroy

    Il Mercato Di Tex

    Il "cosmo Bonelli", pur non essendo intrecciato come è quello Marvel (DC o Disney) che piaccia o no, verte completamente su Tex, e non solo a livello economico. Senza Tex non esisterebbe più la Bonelli, e quando questo accadrà sul serio non vorrei esserci per assistere!
  16. Se lo fa volentieri e le storie sono buone io non ho nessuna preclusione. A me dispiaceva quando era chiaro che non gli piaceva più scrivere. Ha tenuto duro finché qualcuno di valido ha potuto sostituirlo. Anche noi abbiamo letto malvolentieri e sopportato, ma alla fine il mensile è sempre uscito ed era quello l'importante.
  17. Da sempre io schifo TuttoTex, Tex Nuova Ristampa e recentemente il Tex Classic. Il buon Sergio ci aveva chiesto di sostenere la Collezione Storica, dicendoci che era solo per 52 settimane. Io da buon devoto li pres,i anche perché i primi sono i miei preferiti e sognavo da sempre fossero a colori. Ma ovviamente il mio ultimo acquisto è stato "Union City". La collezione di Tex è solo il mensile (Texoni, Maxi, Color, Almanacchi, Magazine sono a discrezione). Quindi statuine, giochi da tavolo, fucili, pantaloni, 45 giri, album di figurine, copertine metalliche, Monopoly... Ma che ve ne fate? La scatola di dinamite è carina, c'è la paglia, l'albetto di Uggeri, la prima striscia... Ho messo dentro "Rio Quemado" e un numero uno che mi avanzava, tanto c'era posto. E all'opposto: non concepisco sprecare una busta paga per un "La Mano Rossa" spillato. Ok non ci sono le censure, ma puzzano di capra e non li si può nemmeno sfogliare che vanno in pezzi!
  18. Allora io ho ricordato come negli anni settanta ottanta mi sentivo oltraggiato dalle pubblicità in quarta di copertina (che reclamizzavano all'inizio altre testate, poi gadget ispirati a Tex e poi la lusinga del portachiavi per rispondere al sondaggio!). Lo stato d'animo era esattamente quello di Wasted Years, quindi capisco bene, anche se a guardarle ora quelle pagine appaiono "classiche". E poi l'odiosissima pagina interna di fine anni sessanta: per avere la bellissima cartolina di Tex bisognava comprare un qualsiasi albo Araldo! Allora si che vennero giù parole grosse, e un vero astio verso i vari Mark, Storia del West... Alla fine però la cartolina l'ho avuta lo stesso ma secoli dopo: venne allegata all'Album di figurine Panini…) Ce li avete gli albi in cui a tre quarti del volume appaiono 4 pagine a colori che presentano Mister NO? Ora quei volumi in condizioni integre costicchiano, perché molti le strappavano allegramente: "Pubblicità a colori che osano interrompere la storia!!!"
  19. Me ne ero completamente dimenticato che iniziava così! Le frasi celebri nei vecchi Tex per me significa esclusivamente la rubrica che appariva in seconda di copertina. Era una raccolta di aforismi (raccattati qua e la probabilmente da Sergio Bonelli stesso) e per me a volte era un momento di riflessione, a volte di indifferenza, e quando ne trovavo di già visti anche di insofferenza. Molto meglio (come già scrissi) la rubrica che ne prese il posto ovvero "Nel West dicevano così" dove le traduzioni dei modi di dire dei rudi cowboys erano scritte con humor e stile. Seguì poi la un po' noiosa e mai completata "Foto di Famiglia" che ebbe una raccolta neppure troppo fatta bene a corredo del n. 400.
  20. Dix Leroy

    Il capitano Drake

    Non sono d'accordo. Se sai come prenderlo, "Barbanera" può tornare anche utile. Ma fidarsi di lui, assolutamente MAI!
  21. Adesso cambio discorso e la finiamo, visto che non avrò i miei Tex in formato ebook. Signor Borden, l'hanno mai interpellato per curare o supervisionare la versione motioncomic di Tex? Qualche anno fa al sabato su Rai4 avevano fatto le prime puntate di "Orfani" (Yawnnn… anche se mi sono rotto presto perché il soggetto si prestava poco e il fumetto originale non mi ha appassionato per nulla).
  22. Ehi! Ehi! Avevo detto che non ne parlavamo più! Scherzo ovviamente, sono contento che ci siano stati altri interventi. Non sono certo un esperto di carta e cartone, la mia era solo una idea che mi frulla ogni tanto. Però non potete dire che la carta usata per la Collezione storica a colori di Repubblica era scarsa e l'inchiostro non vi aderiva! E' vero che è troppo bianca e i colori appaiono smorzati rispetto ad altri libri a colori, ma è indubbio che è molto sottile e per nulla trasparente. E se fossi uno importante (Borden è un curatore/sceneggiatore quindi come scrive non è affar suo), domanderei ai fornitori se esiste una carta con elementi "prismatici" in modo che risulti impossibile da scansionare: magari esiste e non costa neanche così tanto se acquistata in stock... Ostinarsi a non voler affiancare al fumetto stampato la sua copia digitale per me è anacronistico. Se compro un disco in vinile all'interno quasi sempre trovo un bigliettino per scaricare dal sito ufficiale gli mp3 a buon livello e rimanendo sulla musica l'unico rimedio ai bootleg è sempre stato l'album dal vivo.
  23. Finisco qui il discorso. Grazie per l'attenzione.
  24. Ho riletto il mio post e (io) non ho trovato nulla di poco chiaro, quindi dovrò ripetermi! IO ho poco posto in casa e IO ho dovuto rinunciare ad altri fumetti per Tex. Fra non molto IO dovrò rinunciare ai nuovi Tex per non buttare quelli vecchi. E' un MIO problema! Magari non sono il solo però... Allora mi domandavo se, dopo secoli che la Bonelli (in genere, ma ci sono state eccezioni) stampa su carta molto spessa, non fosse arrivato il momento di cambiare supporto (cartaceo) in modo da mantenere intatto il numero delle pagine. Sergio non lo voleva perché c'era una tradizione da mantenere: lo aveva scritto quando, con il cambio di tipografia, si scusò se per un albo o due il Tex sembrava stretto e "diverso". Meno spazio occupa un albo, più ce ne stanno negli scaffali. La versione (anche) digitale: non significa eliminare le tradizionali copie cartacee, ma sarebbe un nuovo servizio che altri periodici, quotidiani e libri forniscono già da qualche mese, fuori dal vecchio West...
  25. E allora mi spiego meglio: a quando una versione (anche) digitale del Tex Mensile? Se non c'è la volontà di stampare i fumetti su carta più sottile (e io ho visto che è possibile) dovrò buttare quelli vecchi per far posto alle nuove uscite. Capite anche voi che per un vecchio nostalgico è molto difficile separarsi da albi gialli, logori, letti e riletti. Ummh… forse dal 401 in poi non è che li ho riletti così tante volte... p.s. Appena controllato, se volete fatelo anche voi: prendete le prime 114 pagine di un qualsiasi Tex Collezione storica a colori di Repubblica e confrontatelo con lo spessore di Tex 685 quello in bianco e nero è spesso il doppio (decimo di millimetro più, decimo in meno).
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