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Letizia

Ranchera
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Tutto il contenuto pubblicato da Letizia

  1. Il Bos esagera. E' solo un'idea che, per diventare un soggetto, avrebbe dovuto essere limata, molto limata. Era la storia di Kate, la Pinkerton Lady, che fa visita a Tex per metterlo in guardia su un complotto per togliere le terre ai Navajo. Lei a Gallup viene ferita da un sicario e viene fatta credere morta. Tex e il figlio, attraverso indizi di strani dispacci telegrafici scritti in una lingua europea poco conosciuta (magari norvegese), ripercorrono la strada dei telegrammi e riescono a trovare i destinatari, prima a Philadelphia e poi a Washington: sono avvocati, banchieri ecc. Dopo aver distrutto un paio di uffici e incendiato una banca, riescono a trovare il burattinaio e "renderlo inoffensivo". Nel frattempo Carson e Tiger riescono a smascherare scorrerie di finti indiani Navajo e sgominare la banda di malviventi. Il tutto condito dalla stupidità di colonnelli della cavalleria che avevano rischiato una nuova guerra indiana. Peccato. Era una bella storia.
  2. Sergio credo sia stato, nella storia editoriale, l'unico capo a essere "censurato" dai suoi dipendenti. Nella sua enciclopedica storia "Gli uomini giaguaro" di quasi 6 albi mensili, furono eliminate ben 38 pagine, disegnate dal bravo Letteri e pronte per la stampa (la famosa sequenza dei "Predoni rossi").
  3. Ma sei matto? Già ho fatto una fatica tremenda a scrivere un Tex come pareva a me, senza qualcuno che mi dicesse: ma sei matta, Letizia, in tre scene sei andata fuori dai margini almeno cinque volte, che vuoi fare adesso, non ti verrà per caso in mente qualche altra idea strampalata tipo farlo diventare vedovo per la seconda volta? Scrivere il Tex canonico del Grande Vecchio non è difficile. Il difficile, direi quasi impossibile, è farlo in una storia che non sia banale, ripetitiva, prevedibile, scialba e pallosa. Scrivere una buona storia, se hai un briciolo di talento (e non è detto che io ne abbia), in fondo è una fatica possibile. La cosa diventa molto più difficile se non sei libero di spaziare dove ti pare e devi seguire i giusti dettami del curatore. Insomma, sarei più contenta se venisse pubblicata una mia fatica su una [fuori]serie sperimentale intitolata "Tex: e se...?" E se Tex si risposasse? E se Tex avesse tre figli? E se Tiger morisse nella guerra scatenata da Piccolo Falco contro le giacche azzurre? E se Carson uccidesse Tex in duello? Insomma robetta del genere.
  4. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Santa pappa, Bos, non mi far autocitare!
  5. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Però non si deve barare. Io ho alte aspettative però faccio finta di non averne per non rimanere deluso alla fine. In questo modo la delusione, se ha da esserci, ci sarà.
  6. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Benissimo è un modo di dire, è un'iperbole: è evidente che Tex non può conoscere "benissimo" una persona "vista" una volta sola. Ad essere ironici siamo in due, solo che io raramente metto faccine. Mai farsi delle aspettative: quasi sempre si rimane delusi. Pensa invece che non sarai soddisfatto dell'ultimo atto: se va male non ne rimarrai deluso ma, se invece va bene, sarà una gradita sorpresa.
  7. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Non è esatto: Tex non conosceva Narbas ma conosceva benissimo Padma. Il Bos però dice che Narbas non serve a niente. Creare delle aspettative mirabolanti è l'anticamera delle più cocenti delusioni.
  8. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Se in una sceneggiatura compare una pistola, bisogna che spari.
  9. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Se non sai che una cosa c'è, non la cerchi. Se Mefisto controlla e guarda Tex & Co da lontano, non vede Narbas (a meno che non dica: ah, controlliamo un po' se nel carro c'è Narbas). Se non lo vede e non sa che c'è, non prende le necessarie misure per neutralizzarlo. Facile.
  10. La risposta è difficile, ma la domanda lo è ancora di più. Cosa vuol dire "miglior sceneggiatore di Tex"? Se nella domanda si toglie "di Tex", la domanda è chiara e la risposta, ancorchè complessa, non presenta difficoltà. Un bravo sceneggiatore realizza belle storie, avvincenti e coinvolgenti e tutta una serie di altri aggettivi più o meno oggettivi e/o soggettivi. E' quel "di Tex" che complica le cose. Uno sceneggiatore scrive una storia stupenda in cui il personaggio si chiama Tex Willer, capo bianco dei Navajo, ranger, amico di Carson ecc. ecc. ma che è anche orbo come una talpa, balbuziente, spaccone, razzista, ubriacone ecc. ecc. La storia è bellissima ma non è "di Tex" e lo sceneggiatore non rientra nella categoria dei "bravi sceneggiatori di Tex". Caso contrario. Il protagonista è "perfettamente Tex" ma la storia è orrenda e lo sceneggiatore non rientra nella categoria dei "bravi sceneggiatori di Tex". E allora? E allora scriviamo una storia dove ci sia un cattivo (magari più di uno) che venga descritto come carogna approfittatore di chi non si può difendere e commette ogni genere di ingiustizia. Scriviamo un sacco di scene così in modo da aumentarne l'antipatia e il desiderio di vederlo punito fino al parossismo. Poi prendiamo l'eroe che arriva e prende il cattivo a calci in faccia, gli distrugge la mobilia, gli incendia I magazzini pieni di ogni ricchezza illecitamente accumulata ecc. ecc. e il lettore va in brodo di giuggiole. Questo è Tex e questa è una trama che può diventare una buona sceneggiatura. Quant'è che non vedete una storia così? Se intendete "buon sceneggiatore di Tex" uno così, a mia modesta opinione, ce n'è uno solo.
  11. E pensa che non vorrei neanche un soldo. E neanche la citazione "da un'idea di Letizia". Ma vuoi mettere la soddisfazione? Già sapere che c'è qualcuno che ritiene pubblicabili (naturalmente in una serie tipo Tex 2.0) le mie storie non è niente male.
  12. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Narbas non muore, ha appena trovato un corpo in cui ritornare dagli inferi e non si può certo infierire su quel poveraccio e rimandarlo al mittente. Padma, secondo me, è già morto da un pezzo, ucciso da Mefisto e respinto dagli addetti alla reincarnazione perché non ha ancora completato il ciclo di purificazione: quindi verrà promosso e, liberato dai suoi impegni terreni, sarà libero di reincarnarsi senza dover "rimorire" perché "ha già dato". Ai buoni neanche un graffio (quelli che sono stati graffiati, sono già guariti: mamma mia come fan presto, io ci metto sempre un sacco di tempo). Lily non la puoi far morire, poverina (certo che ritornare a Yuma non deve essere tanto piacevole): io la farei scappare approfittando della disattenzione dei buoni; ma non si può avere tutto dalla vita, quindi vada per Yuma. Yama speriamo che tiri le cuoia e che vada però in paradiso perché, se va all'inferno, con tutte le conoscenze che ha, ne esce di sicuro per rompere di nuovo i marroni a noi poveri lettori; Yama a Yuma no, per favore, lasciamo stare in pace Apelle. Mefisto trionfa e l'unico modo che conosco per tale successo è la nomina a vice Satana. Ruth non la considero neppure e neanche i comprimari cattivi: che vadano pure all'inferno o dove diavolo deciderà il Bos. Se poi si viene a scoprire che Yama (chiamarlo Blacky mi dà fastidio, sembra il nome di un cagnolino) ha un fratello gemello, che è sempre stato all'oscuro del "mestiere" del padre e del fratello, che viene informato da Aryman al fine di vendicare gli illustri parenti, dopo averlo erudito sui segreti delle sette nere porte degli inferi, beh, allora è la volta che ritorno a comprare Topolino.
  13. Letizia

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Carson: Cantinero, due bistecche alte tre dita sepolte da una montagna di patatine fritte, due birre fresche e due gigantesche torte di mele. De pronto. Oste: Lo siento, señor. Solo fagioli, pan y sangre de toro. Y después tortillas. Carson: Come, come, come? Che paese é mai questo? Niente bistecche? Niente birra? Non ci sono mucche da queste parti? Oste: Vacas, señor? Claro que sí. Ci sono. Ma non para nosotros. Solo tortillas y fagioli. Si quiere, tambien mescal. Carson: Oste della malora, ma per chi ci hai preso, per Trinità e Bambino?
  14. Letizia

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Speriamo che al ristorante (o meglio cantina) Tex e Carson trovino solo fagioli, pagnotte e sangre de toro, che è più simpatico e rompe un po' la monotonia alimentare dei due pard (ma non gli(*) viene mai la gotta?) (*) Gli nel senso di "a loro".
  15. Letizia

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Va beh, ho deciso. Il maxi di Nizzi lo compro ma non lo leggo.
  16. Letizia

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Ci sono dei paletti ben piantati per terra che è impossibile ignorare. Topolino non può fare le corna a Minnie con Paperina. Se succede qualcosa del genere, l'autore di tanta nefandezza non può essere scusato, deve essere impiccato dopo avergli acceso una pira sotto i piedi mentre un plotone lo fucila colpendolo più volte in parti non vitali e, se dopo un'ora è ancora vivo, lo si decapita con una mannaia arruginita. Se a qualcuno poi piacesse una trama del genere, gli consiglierei un bravo strizzacervelli.
  17. Letizia

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Io ci troverei maggior soddisfazione a elencare, una per una e motivandole come sei solito fare tu, tutte le incongruenze e amenità che solo Nizzi è capace di fare. Purtroppo però c'è da pagare pegno: lo devi leggere. Vuoi davvero lasciarti scappare una simile soddisfazione? Leggerai i commenti altrui senza aprir bocca? Non ti ci vedo.
  18. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Se vi chiamate Comix ci sarà un motivo.
  19. Letizia

    [741/744] Sierra Nevada

    Nessuna dipartita per le figure ma solo per le scartine. Mefisto è già morto e non può quindi "rimorire", può solo ritornare "a casa". Yama è uno zombie e tale rimarrà. Lily che la vuoi far morire? Non sia mai. I buoni non si toccano... Sette albi e il risultato? Nessuno. Mefisto, un consiglio da amica, se ci sarà una prossima volta, pensaci bene: in Manciuria hanno bisogno di coltivatori di riso.
  20. Letizia

    Le tre migliori storie di sempre

    1) Sangue Navajo 2) Sulle piste del nord 3) Patagonia
  21. Verissimo. E non solo Davy Crockett, ma anche Calamity Jane. C'è da dire però che Martina fa capire che per Davy si tratta di un omonimo: il suo Davy ha infatti un fratello, Sam Crockett, proprietario della piantagione Bug Tussle
  22. Certo che non è perfetta né vuole esserlo. E' solo il lavoro di un quarto d'ora, fatto per divertimento con Photoshop. Gli effetti sono funzioni di PS che hanno richiesto meno di un minuto. La cosa che mi ha portato via più tempo è (ci avete fatto caso?) la scritta sotto il volto della protagonista che ha richiesto l'uso di livelli trasparenti. Il font è scontatissimo, ne devo cercare di migliori sul web. Volevo dimostrare che la semplicità è sempre meglio dello sfarzo. P.S.: Non sono una grafica ma un'informatica.
  23. In casa Bonelli queste cose non le fanno. Ma se usassero questa copertina, farei salti di gioia. Tra l'altro è anche gratis.
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