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Letizia

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Tutto il contenuto pubblicato da Letizia

  1. Letizia

    [125/128] Il Figlio Di Mefisto

    Giro di chiglia? Frustate? Ma perché, poverini? Facciamo così: diamo a ognuno un coltello, li mettiamo su una rupe altissima facendoli passare su un tronco, ritiriamo il tronco e che inizi il duello all'ultimo sangue. E che vinca il peggiore. Sì, perché il vincitore sarà buttato giù dalla rupe.
  2. https://www.google.com/search?q=sketch+card+tex&prmd=isvn&sxsrf=ALeKk00iJrKDdXI6nWxbJ1cCHgA3QDBWeQ:1590946241728&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwir7eDM0N7pAhUYaRUIHRUdBDkQ_AUoAXoECAwQAQ&biw=800&bih=1280&dpr=1.5#imgrc=t8GVVgTk_ofZ9M https://www.google.com/search?q=figurine+Tex+panini&prmd=sinv&sxsrf=ALeKk00ZVQfn-ilEp-fdkOeJL2dyTgVsVA:1590946038588&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwiCkPLrz97pAhX8TRUIHcYWA2sQ_AUoAnoECAsQAg&biw=800&bih=1280
  3. Letizia

    [109/113] Chinatown

    A parte il fatto che, se non ci fosse il Tex dal n. 1 al n. 99 e il successo riscontrato dai lettori, oggi non saremmo qui a discuterne, ma ci sono un altro paio di considerazioni da fare. All'epoca Tex non solo non era la priorità di GLB e Galep, che preferivano Occhio Cupo, ma la testata subiva una spietata concorrenza da parte della Mondadori. E poi in questi 99 numeri è successo tutto quello che ha plasmato il Tex che conosciamo adesso. Senza quegli eventi Tex sarebbe un cowboy come ce ne sono tanti. Non sarebbe vedovo di una Navajo, non avrebbe un figlio, non sarebbe ranger, non sarebbe amico di Kit Carson, non sarebbe amico del Puma asiatico, non sarebbe il capo bianco dei Navajo e chi più ne ha più ne metta. E forse, senza il successo strepitoso dei vecchi numeri, sarebbe morto "di povertà". Quindi guardiamoli con altri occhi questi 99 numeri. Ma perché 99? Perché il numero zero non esiste e il secondo centinaio va da 100 al 199.
  4. Certo, è vero che Michelangelo commise degli errori e rifece alcune aree, inoltre era anche aiutato da allievi che non erano certo a digiuno di tecnica dell'affresco. Leonardo usò invece una tecnica del tutto inadatta, la pittura a secco effettuata su una parete umida rivolta a nord in una città come Milano. Il Leonardo inventore voleva sperimentare tecniche nuove? Non credo, ma potrei sbagliarmi. Leonardo lavorava con calma ed era solito modificare più volte quello che faceva, non amava l'affresco che obbligava a lavorare alla svelta, prima che l'intonaco si asciugasse. Non si trattava, a mio avviso, di esperimenti, ma di scelta obbligata dovuta al suo sistema di lavoro che, con la tecnica dell'affresco, non gli consentiva di effettuare le modifiche per ottenere una maniacale perfezione. E, in corso d'opra, si accorse quasi sicuramente dei problemi che avrebbero portato il dipinto al degrado che tutti conosciamo. https://www.pitturaomnia.com/pitturaomnia_000080.htm
  5. Beh, è vero che non si possono paragonare generi artistici diversi. Ma non mi pare che qualcuno qui l'abbia fatto. Abbiamo paragonato solo fumetti con fumetti. Sì che io sono superesigente, ma dalle tue considerazione sembrerebbe che i capolavori non esistono o che siano difficilmente individuabili. Se devo valutare la presenza di un capolavoro non devo assolutamente fare paragoni. Un'opera è un capolavoro se assomiglia a un'altra? Un affresco è un capolavoro se assomiglia alla Cappella Sistina? Certo che no. Posso paragonare l'Ultima cena di Leonardo con la cappella di Michelangelo? Volendo sì, ma solo per affermare che Leonardo conosceva poco la tecnica dell'affresco mentre Michelangelo, anche se era più che altro uno scultore, la conosceva benissimo. Tutti sanno che l'Ultima cena iniziò a degradarsi subito, appena compiuta. Realizzata con tecniche sbagliate, è pur sempre un capolavoro. Un capolavoro deve lasciare tutti a bocca aperta, sbalorditi. La natura, poi, è piena di capolavori, non certo intesi come opere d'arte, ma di fenomeni che ti entrano dentro e rimangono indelebili, insomma, che ti lasciano a bocca aperta. Certo che se vai parlare di Carabaggio al Jack de "La leggenda di Al, John e Jack"...
  6. Io ritengo che fare dei capolavori con le nuvole parlanti sia una cosa ai limiti dell'impossibile. Ma sono io che sono superesigente. Abituata a frequentare musei, ascoltare musica classica et similia, non sono molto propensa a trovare capolavori dappertutto. Se andiamo a vedere, sembra che a pensarla diversamente da me siano la maggioranza delle persone. Avatar e Avengers Endgame, che sono i primi due film per spettatori, sono due bei film, almeno per me perché amo la fantascienza, ma sono ben lontani dal essere capolavori. The Irishman di Scorsese, con due mostri sacri come Pacino e De Niro, acclamato capolavoro assoluto dalla critica, ritengo che sia un mattone pazzesco, per non dirlo alla Fantozzi con la celeberrima corazzata. L'Inferno di Topolino non è solo un fumetto, è un'opera d'arte piena di poesia (e non certo perché è letteralmente anche poesia scritta in versi). Pensate che lo stesso Disney, per la prima e credo unica volta, permise a un autore (tra l'altro neppure statunitense) di firmare la storia. Ritengo che Berardi sia un autore fantastico, ma lasciatemi stare Martina. Tra l'altro non ho neppure citato il suo miglior personaggio, sempre a mio avviso, Pecos Bill che ritengo di gran lunga superiore persino a Tex. E non dirò mai che Pecos Bill, o una delle sue storie, sia un capolavoro. Un capolavoro mi deve far cadere la mandibola per terra.
  7. Ti è consentito tutto. Mi piace quando dici "se per te è bestemmiare" perché hai evidenziato il fatto che è una mia opinione (che, come dice la parola, è opinabile). Mi piace di meno quando dici "Strano" perché sembrerebbe, ma potrei anche sbagliarmi (e per questo ho detto "mi piace di meno" invece di "non mi piace"), che io abbia denigrato Berardi o Ken Parker, il che non è vero. Non mi piace tutto il resto perché, mancando l'inciso "a mio parere", sembra (mi sbaglio?) una verità oggettivamente assoluta e non soggettiva (e quindi opinabile ma comunque sempre degna di rispetto) e ho avuto questa impressione sprattutto da quel ECCOME a lettere cubitali.
  8. Capolavoro etimologicamente è il miglior lavoro di un autore. Se ci basiamo su questo significato, ogni autore ha un suo unico capolavoro. Jovanotti ha (mi vergogno a dirlo) il suo capolavoro e Mozart (mi vergogno a dirlo e a osare l'accostamento) ha un solo capolavoro. Non credo proprio. Mozart ha fatto solo capolavori e Jovanotti ne ha fatti così tanti che per trovarne uno solo non bastano 13,8 miliardi di anni. Accostare Adah di Berardi all'opera di Martina, mi (e sottolineo mi) suona come una bestemmia. Ho letto tutto Ken Parker, che giudico un ottimo fumetto molto profondo, ma non a livello di opera eccelsa, che, per me, è l'esatta definizione di capolavoro. Inoltre generalizzare e catalogare l'arte mi ricorda il finale de "L'attimo fuggente" in cui il preside cerca le famose pagine strappate. Ma, mi ripeterò fino alla nausea, è solo una mia opinione. Beh, Pecos, hai ragione. Ma, a parte il fatto che abbiamo la testa dura più della tua iconcina che cerca di demolire il muro, in fondo si discute se questa storia sia o no un capolavoro.😜
  9. Bisognerebbe prima dare una bella definizione al vocabolo "capolavoro". Poi vedere se un'opera rientra o meno nei canoni prestabiliti. Io sono molto severa in merito alla definizione di capolavoro e, per me, nei fumetti ce n'è uno solo e non riguarda Tex. L'autore è Guido Martina, la casa Editrice è la Mondadori, il personaggio è Topolino e la storia si intitola "L'inferno di Topolino", opera in versi (endecasillabi) e prosa. Mi ricordo a memoria uno dei passi più belli: Papè Satan, Papè Satan Aleppe queste parole dai concetti bui per seicent'anni niun spiegare seppe. Solo Dante lo può, ragion per cui, chi vuol saper che cosa voglion dire vada all'inferno e lo domandi a lui.
  10. Che la storia non ti sia piaciuta era evidente, e anche il perché. Che la storia a molti sia piaciuta era pure evidente, anche se talvolta il perché era meno evidente. Ma la contestazione di Diablero non si basa sui gusti, ma sulla palese incoerenza. E ribadisco, a mio avviso, per l'incoerenza della storia e non di Nizzi che ha scritto opere eccellenti. Ma non questa.
  11. Letizia

    La biografia di Tex

    Sì, in Arizona sono finite le patatine fritte.😬
  12. Io non credo che sia una questione di "mi piace" o "non mi piace". E non si tratta neanche di sospensione della credulità. Si tratta solo di coerenza. Una storia ben costruita e scevra di difetti può piacere o non piacere. C'è chi ama la fantascienza e chi la odia e così con i western, i gialli, i rosa, gli horror. A me non piace l'horror e hai voglia di farne un capolavoro, continuerà a non piacermi. Quando avevo sei anni leggevo Topolino ma adesso non più: che c'è di male? Ma se ora mi capita di vedere Eta Beta che mangia la cioccolata, mi salta la mosca al naso. Mi sembra che il Diablo non critichi altro che l'incoerenza di situazioni che a me riesce difficile non trovare assurde perché le argomentazioni portate a suffragio delle sue tesi non fanno una grinza e i fatti sono analizzati con una precisione assoluta. Se io dico che, a volte, 3 per 8 non fa 24 ma fa 18, prima di darmi della pazza bisognerebbe chiedersi il perché affermo una cosa che, a prima vista, sembrerebbe errata.
  13. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Beh, mi hai incuriosita e ho fatto una ricerca. La Treccani lo riporta come vocabolo anche se specifica, oltre al fatto che è un francesismo, che non è molto usato. Dalle mie parti (sai che volevano fare la 21ma regione, la Lunigiana, con La Spezia, Massa Carrara e Parma?) di solito si usa ombrello. Sulla Treccani è presente però anche sombrero, che non è certo un termine italiano, mentre parapioggia lo è sicuramente.
  14. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Verissimo. Parapioggia è un francesismo e sombrero è spagnoleggiante. Anche noi usiamo quasi esclusivamente il termine ombrello per entrambi i significati e quindi avrei dovuto specificare dicendo ombrello sia da pioggia sia da sole. Ma accostare l'immagine di Tex con quella dell'ombrello da sole di una delle damine di Monet mi sembrava irriverente. Sombrero mi sembrava più appropriato. Il francesismo.parapioggia era quasi una scelta obbligata.
  15. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Mamma mia, che putiferio. Neanche avessi detto peste e corna di una storia, in cui l'unica cosa che mi piace poco ma che, come ho già detto, non è un difetto, è il Tex gambler. E poi che volete che dica una spezzina molto pragmatica, che ha le tarme nel portafoglio, che dorme con il primo euro guadagnato sotto il cuscino, cui hanno sempre dato scadenze pregresse (questa procedura deve essere pronta per ieri)? Lo sapevate che nel west, dove la gente era molto più pratica di me, una cosa doveva servire almeno a tre scopi? Il cappello, quasi sempre a cupola alta e impermeabilizzato, serviva da parapioggia, da sombrero (sombra = ombra), da contenitore per abbeverare il cavallo. Il fazzoletto al collo, spesso in finissima seta, serviva per filtrare l'acqua dei torrenti resa torbida dal passaggio di cavalli o mucche, per riparare le narici dalla polvere nelle strade non asfaltate, come laccio emostatico per le ferite a braccia e gambe. E che dire del macinino per il caffè ricavato nel calcio del fucile? Il consumismo non era stato ancora inventato e quando usciva un nuovo tipo di arma (revolver a cartucce a retrocarica in revolver a pallottole ad avancarica, winchester 1873) nessuno faceva la corsa, come noi, ad acquistare il nuovo modello di iphone e buttare quello di versione immediatamente precedente. Si tenevano quasi tutti quello che avevano, i più benestanti modificavano, se possibile, le armi che avevano e solo pochi acquistavano i nuovi modelli. Per questo io ce lo vedo poco un agente federale scialacquone. Ma badate bene: ho detto "ce lo vedo poco" e, soprattutto, ho detto "io" senza generalizzare con una frase impersonale del tipo "Carswell scialacquone è poco credibile". Perché, per me, l'agente federale è un personaggio ben costruito e una storia ben costruita, almeno nei primi due albi, per gli altri non ho la sfera di cristallo e non mi pronuncio. A meno che Boselli non mi mandi le anteprime di stampa degli altri albi. E non scomodiamo Verne e Hugo.😜
  16. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Povero Tex! Ma da dove gli arriva tutta questa fama di ammazzasettevoltesette? Non è un brutto ceffo (si sa, i brutti sono tutti cattivi), è stato bollato come criminale da uno sceriffo che lasciami perdere (nel far west la legge evidentemente si fidava del primo venuto che gridava: dagli all'assassino!) e Carswell, il pirla, che fa? Si va a scegliere come bersaglio l'unico fuorilegge che, non solo è innocente, ma che gli darà tanto di quel filo da torcere che lo lascerà in braghe di tela. Che fine è destinato a fare chi spreca grandi risorse in uomini, tempo e denaro senza il benché minimo risultato? E come mai il ranger Jeff Weber non ha mai creduto che Tex fosse un assassino (per non parlare di Carson) e poi arriva questo Macchinebene che ci crede ciecamente?
  17. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    La taglia su Tex era 500 sacchi, la paga di uno sbirro 30 al mese. Quanto può costare una posse? Un agente federale deve rendere conto al governo di quello che spende e non mi stupirei se un singolo biglietto costasse 100 sacchi, quindi 400 in tutto (il gioco vale la candela?) Tex è un fuorilegge con una taglia non esagerata e non è pericoloso (non svaligia banche, treni o diligenze, non ruba bestiame, non ammazza gente per bene anzi, facendo fuori dei ricercati senza pretendere ricompense, è addirittura utile alla legge). Quindi prendersela con lui solo perché nessuno è al di sopra della legge e rimettendoci dei soldi non mi sembra una gran furbata. Tra l'altro avevo l'intenzione di chiedere al Bos la ragione di tanto accanimento di Carswell nei confronti di un ricercato non certo di grosso calibro e non pericoloso come era Tex. E poi, chi ti ha detto che non mi sei simpatico? Uno che si definisce sfracellamarroni non può non essermi simpatico. Guarda come mi definisco io sopra il mio avarar.
  18. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    L'agente non è per niente sicuro che Tex raggiunga in tempo Galveston (infatti bastavano 5 minuti di ritardo per perdere la Mary) e il biglietto non doveva certo essere a buon mercato vista la durata: Tex ci mette una settimana per arrivare a Galveston (quando parte il battello?) più tre giorni per far tappa a New Orleans e chissà quanti altri per Tampa (anche se la spesa poteva essere limitata scendendo prima). Quanto costano 4 biglietti da Corpus Christi a New Orleans? Sbaglio o nel viaggio è previsto anche vitto e alloggio? Osservazione n. 3, a mio avviso, inconsistente. Sei proprio come Carson: leggasi vecchio brontolone.🤣 A me piace poco, l'ho già detto, il Tex gambler, ma è solo un nonmipiace e non una cosa fuori posto, sbagliata o incoerente. Così pure le donnine, non mi piacciono, ma le accetto, malvolentieri ma le accetto.
  19. Quelli non erano eroi. Anzi, a mio avviso, nei commenti precedenti non si è fatto nemmeno un nome di un Eroe, con la E maiuscola. Eppure ce ne sono tanti e magari anche senza nome. Uno fra i molti è Salvo D'Acquisto.
  20. A parte il fatto che anch'io ho sempre tifato per Ettore (e pure, mi si perdoni l'irriverente accostamento, per il Vil - o Willy - Coyote), il difensore d'Ilio non è dipinto da Omero proprio come un "eroe senza macchia né paura", visto che, terrorizzato dalla vista di Achille senza labbra, fugge con la biga facendo tre giri delle mura di Troia.
  21. L'invulnerabilità di Achille è sempre stata, per me, un mistero. Non è mai stato ferito ma se fosse stato colpito con la spada in un punto diverso dal tallone, avrebbe sanguinato o si sarebbe spezzata la spada? Che razza di eroe può essere uno che sa di essere invulnerabile? Persino con Supernan hanno dovuto inventarsi supercattivi (Zod, Doomsday, ecc.). Ma scommetto che Omero (o chi per esso) non ha mai preso minimamente in considerazione il problema.
  22. I più famosi strateghi, a partire dalle guerre puniche (e magari anche prima), hanno sempre studiato, o se possibile scelto, il campo di battaglia per trarne un possibile vantaggio. Tra i quattro pard c'è qualche stratega? Evidentemente no, altrimenti avrebbero studiato il tragitto del fiume per cercare di scoprire il luogo scelto dai cattivi per un eventuale attacco. Magari si accorgevano del ramo del fiume di como che portava alle rapide. Troppo facile, direte voi. Se Tex fosse andato al timone per controllare e impedire la possibjle deviazione, sarebbe stato troppo logico, troppo facile, troppo realistico, troppo... troppo "nella vita vera sarebbe successo esattamente questo" e avrebbe rovinato completamente la parte fantastica della storia. E invece, tutti a letto nella certezza che il battello sarebbe arrivato sano e salvo in porto e solo lì avrebbero iniziato le indagini. Non è certo colpa loro se gli avvenimenti hanno preso un'altra piega.
  23. T. Meno di quanto tu creda. E' molto più inaccettabile la prefazione, cioè la motivazione che spinge Piccolo Falco a una guerra indiana. Borden sa e io non sono ancora defunta🧿
  24. Tutto è possibile se si ha una buona idea. Tex che scatena una guerra vera ce lo vedo poco anch'io, ma ci vedo benissimo suo figlio Kit. Militari idioti che peggiorano la situazione, massacri di vecchi, donne e bambini navajo, rappresaglie e città incendiate e rase al suolo, Tex e Carson che cercano di fare il possibile per fermare la pazzia di una guerra, lo sterminio di un popolo e perfino la morte di... Mi piacerebbe proprio.
  25. Hai dimenticato di scrivere tra le parole "robe" e "ridicole" un bell'inciso tra due virgole del tono: ", a mio parere,". Sai, così come è scritto, sembra che gli autori di queste cose "MAI viste" siano dei pedanti spaccamarroni. Ma sei perdonato, è sicuramente una tua dimenticanza. Io invece penso, sempre a mio modesto avviso, che tutte le contestazioni siano logiche e sensate. A cominciare dalla Betulla, inutile ai fini della storia, come la pistola di Cechov. Se c'è qualcuno che ritiene che i pedanti spaccamarroni siano prevenuti nei confronti di Nizzi, o dice che è una propria impressione o lo dimostra inconfutabilmente. Se poi si parla di "mi piace/ non mi piace", allora è un'altra storia.
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