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Exit

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  1. Non conosco così bene il fumetto al di fuori di Tex per sapere quando e se è iniziata la trasformazione di cui parli e che si rileva senza dubbio nelle storie recenti. In Tex semmai gli anni '80 e '90 sono stati caratterizzati dal contrario. Non un personaggio tamarro, ma fatto fesso da tutti e perdente - con Nolitta - e addirittura infingardo e vincente solo in base a botte di fortuna (per non dire peggio) con il peggior Nizzi. Quindi quello che più m'era mancato era l'eroismo e solo con le grandi storie di Boselli finalmente si era tornati a respirare. Il tamarrismo è imho comparso con autori recenti. Faraci su tutti anche perché ne ha scritte fin troppe. Venendo a Giusfedi. La storia nel complesso è gradevole. Viene raccontata come una favola che ha per protagonista Tex, assistito da Carson. Già solo questo nel 2022 è quasi un miracolo, se si tiene a mente che ormai il titolare della testata è spesso in second'ordine. Il racconto ha uno svolgimento chiaro e prevedibile, ma non è banale e la chiusura è buona. Il linguaggio è texiano, nel senso che non fa venire - almeno a me - attacchi d'ulcera, il nemico è un pessimo elemento che merita d'essere spazzato via. Accanto a questo ci sono un paio di scene che trovo forzate. Questi è un errore, ed è qui che non concordo con te, che un autore alle "prime armi" - non mi sembra che Giusfredi sia già affermato come Faraci, Rrobe o Ruju quando sono arrivati su Tex - può commettere, perché sta impratichendosi con un personaggio iconico. Se tutto il resto fosse altrettanto fuori fase la vedrei alla stessa maniera, però credo sia giusto concedere la possibilità di crescere anche facendo errori, fintantoché questi ultimi non siano imperdonabili e non mi sembra questo il caso. Vorrei anch'io solo leggere nuove storie di GLB e di nessun altro, non essendo possibile meglio un giovane con qualche goccia di talento, che autori affermati che vogliono solo integrare un curriculum.
  2. Giufredi ha commesso una leggerezza? Si. Secondo me più grave quella con protagonista Tex nel proseguo. Io ci vedo delle attenuanti. È un giovane autore che sta facendo esperienza. E di buono nella scena Carson accetta il pericolo come gestibile. Non finisce nei guai per distrazione o peggio per aver ignorato la situazione. Rischia troppo? Probabilmente si. Ma sembra aver valutato gli avversari e il possibile momento e la scena dell'agguato. Quindi l'autore ha ecceduto per mostrarcelo eroico e ti dirò dopo centinaia di albi dove al massimo si preoccupava della cena a base di bistecche e patatine non è un fatto del tutto sgradito Sarò più severo se dopo qualche altra prova Giusfredi non aggiusterà il tiro.
  3. Exit

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Valerio hai toccato il vero punto della questione. Se è naturale un'evoluzione naturale nel tempo, tutto sta a vedere quando questa va oltre la visione personale. Per come l'ho conosciuto io Tex è un vincente. Non è sovrumano e può commettere errori, cui pone rimedio di persona. Qui siamo in un altro pianeta. Al tempo mi accorsi subito che qualcosa non quadrata, cone era capitato ai tempi di Caccia all'uomo. Tex era alieno rispetto al quello che avevo conosciuto. Tornando a Valerio. Anche tu hai citato situazioni che non vorresti vedere e questo dimostra che i limiti esistono eccome. Ognuno ha i suoi. Però una volta accettati non si può più tornare indietro. Ci sarà sempre qualcuno che dirà che ci può stare..
  4. Exit

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Leo se tu apprezzi un fumetto dove il protagonista è insicuro e non capisce dove è la ragione e il torto, stai leggendo il fumetti sbagliato. Perché Tex non è il personaggio di Nizzi. Non lo è neanche di Nolitta, Boselli, Ruju, ecc. È di GLB, che gli ha dato un'anima, delle caratteristiche che lo rendono unico nel panorama editoriale italiano. Almeno di quello attuale. Tex è un caterpillar. Può sbagliare, ma non sui massimi sistemi, cosa che qui avviene. Non c'è niente di male nel ritenere questa storia un capolavoro, mentre è errato dire che è un capolavoro di Tex. Credo che si possano contare sulle dita i lettori storici, ovvero quelli cresciuti a pane e GLB, che possano pensarla così e con le generazioni successive non c'è possibilità di dialogo perché leggono qualcosa che per me non esiste...
  5. Exit

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Leggendo questa storia indipendentemente dal titolare della testata, la si può giudicare come buona o scarsa a seconda dei gusti personali. Limitandomi a questo la definirei accettabile. Se si allarga il campo e vi si introduce Tex le cose cambiano. GLB qualcuno ha scritto che non ha raccontato una storia di guerra, ma il classico western, imho sbagliando. Il Tra due bandiere c'è l'uomo che vuole combattere per il proprio Paese (Rod) e ci sono uomini che ne vogliono stare fuori (Tex e Dick). Ma in guerra non è permesso di rimanerne fuori. In guerra non voler contribuire ad uccidere innocenti e volersi salvare la vita, desiderio umanissimo, condanna ad un reato chiamato diserzione. E infatti anche Tex finisce per prendere le armi e fa "il suo dovere" da persona corretta qual è. Però in guerra si finisce per perdere anche se sei in buona fede e il dolore che provano i due amici davanti a Rod morente rappresenta bene la crudeltà di tutti i conflitti. Pur incolpevoli sentono che devono cambiare per onorare chi è morto. Invece Territorio nemico nega questa presa di coscienza. Tex ritorna a imbracciare le armi contro possibili innocenti. E va da sé che l'autore si dimentica di Damned Dick... Come suggerito da Diablero è per Nizzi che la guerra è solo un pretesto. C'è ma è quasi lontana, si sente solo di riflesso. E lo stesso Tex è un pretesto. Assiste alla contesa familiare da spettatore interessato. Commette però due gravissimi errori, che dimostrano come l'autore fin dall'inizio non avesse capito il personaggio. Davanti all'amico in fin di vita che gli chiede di portare un buon ricordo di lui, cosa fa? Dubita per anni. I fatti sono due. John si è comportato con Tex sempre correttamente e pertanto o Tex è il più grande fesso dell'universo oppure è la peggior specie d'amico. Se lo fosse stato non avrebbe lasciato nulla d'intentato per riabilitarne l'immagine. E non era neanche tanto complicato visto che solo uno poteva essere il sospettato. E veniamo al finale. Tex urla e sbraita perché è stato infinocchiato. Ha sbagliato tutto. Non un particolare, ma dall'inizio alla fine. Ha perso du tutta la linea e il senatore vinto. Una storia di Tex sbagliata dalle premesse alla chiusura è incredibile che sia diventato un classico e osannata da molti. Addirittura considerata migliore della precedente. Tutto secondo il mio umile pensiero...
  6. Exit

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Che Fuga da Anderville sia antitexiana fino al midollo lo riconosce dopo la prima tavola chiunque sia cresciuto col Tex di GLB. E mi stupisce chi non concorda su quanto detto da Diablero che non tocca neanche tutti i punti. L'apice dell'iconoclastia è Tex che tradisce un amico che gli ha salvato la vita. Dovrebbe star lì anni a provare che era innocente, invece lo scopre - solo lui perché tutti l'avevano capito prima - solo per ammissione dello zio. Se in Tramonto rosso perde un amico come tutti in guerra, ma resta un eroe, con Nizzi si rivela il peggiore di tutti. Persino dello zio che ha la soddisfazione oltretutto d'averlo preso per il c**o fini alla fine.
  7. Exit

    [Texone N. 38] I due fuggitivi

    Se ai bambini degli anni 40, 50, 60 e 70 avessero proposto questo Texone l'avrebbero semplicemente bocciato. Buttato tra i rifiuti senza tanti complimenti. Non è scritto male, la vicenda ha un inizio e una fine che posso dire sensata, Tex e Carson fanno il minimo sindacale senza svarioni. E ciò dovrebbe bastare? Tex un tempo, e ancor oggi leggendo le storie di quei decenni, emozionava. Qui nulla. Se non fosse per qualche inutile variazione sul tema - tipo lo spettacolo reso dall'imbonitore e dalla ragazza - tutto sarebbe previsto e prevedibile. Non uno scossone al torpore nel leggerlo. Se una storia siffatta riscuote perlopiù buoni riscontri si vede che i lettori sono diventati imho molto meno esigenti, dei fanciulli di allora. E se Freghieri si fa apprezzare ed è un fatto positivo, stupisce come un Manfredi, capace di scrivere ottime storie e non solo per MV, possa limitarsi al compitino ragionieristico di queste tavole. E si che con Verso l'Oregon aveva fatto un buon lavoro...
  8. Exit

    Un nuovo nemico numero uno

    L'arcinemico di Tex deve essere l'avversario della prossima avventura, poi di quella successiva e così via. Ogni volta deve essere creduto il più pericoloso e difficile da sconfiggere che abbia mai sfidato i quattro pards. E poi deve morire. Al massimo può tornare una volta perché la prima è stato spedito a Yuma a spaccar pietre sotto il sole. Guarda caso la strategia vincente di GLB classico. M. Parker, Lucero, Golfield sono ancora ricordati oggi eppure sono stati protagonisti di un solo racconto e lo stesso Mefisto è presente una sola vola volta nel periodo d'oro (Black Baron). Far tornare più volte un avversario finisce per svalutarne la pericolosità dovendo esagerarne sempre più i punti di forza e soprattutto ridicolizza Tex che, a differenza di altri eroi, deve sempre sconfiggere definitivamente i nemici.
  9. Allora preciso. Non tornano in vita quelli che Tex contribuisce a mandare al Creatore... Le storie che citi sono I figli della notte e quella che termina con l'orribile sortilegio.
  10. Purtroppo l'errore è stato riportare "in vita" Mefisto. La sua morte era uno dei momenti memorabili della saga, mentre ora è un cattivo supereroistico. D'altronde che cos'è un negromante che resuscita? La regola texiana, se così possiamo dire, consisteva nel fatto che uno morto, morto restava. Per me un punto fermo. Ora invece potrà tornare e ritornare a piacere. Con esiti tremendi o ottimi a seconda dello sceneggiatore di turno, ma si allontanerà sempre più dall'originale. Infatti il Mefisto di questa storia è molto diverso da quello di Black Baron (la Mefistolata manco la considero), cui resto "affezionato".
  11. Exit

    [Maxi Tex N. 30] Dopo la tempesta

    Ho letto la storia di Zamberletti e il giudizio è insufficiente per questioni legate ad un ritmo blando da sbadigli e non per errori grossolani nello svolgimento dell'avventura. La scena incriminata, a parte essere noiosa come il resto del racconto, non ha nulla, a mio avviso, a che vedere con l'episodio del precedente racconto di Ruju. SPOILER (non che si sia qualche informazione nuova, ma non si sa mai) Tex invita due tizi a percorrere una pista che ritiene più sicura, per tenerli fuori dai guai e invece avviene il contrario. FINE SPOILER Non vedo in questa semplice casualità, dettata immagino dell'intenzione di creare un po' di interesse nel proseguo del racconto (non riuscendoci), svarioni da matita rossa. Poteva scriverla meglio, ma Tex non mette in pericolo più o meno intenzionalmente qualcuno e peraltro rimedia come ci si aspetta da lui. Mi sfugge quindi l'analogia col precedente. Sono piuttosto preoccupato invece che due storie quasi consecutive di Ruju abbiano in comune la presenza di una diga. Sarà solo un caso fortuito, ma il dubbio che le idee scarseggino mi allarma...
  12. Non so qual è la modalità per citare i messaggi, ma condivido pienamente questa frase di Diablero. Io mi sono "innamorato" della serie di Tex nel "periodo d'oro". Quando ogni anno uscivano 12 albi (e solo 12) di GLBonelli (tutti) e disegnati da Ticci, Letteri, Nicolò, Galep, etc... È quello che è successo anche a me e credo a molti altri. Pochi albi, stile riconoscibile dei disegnatori i cui nomi erano fra l'altro ignoti ai lettori e uno sceneggiatore al massimo delle sue possibilità. In merito all'albo in questione è ancora troppo presto per esprimere un giudizio. Io mi limito a dire che ci sono aspetti interessanti che val la pena seguire. E di questi tempi è grasso che cola. Mi metto invece tra coloro che non riescono ad apprezzare davvero i gemelli. Questione di gusti personali. Bravi sono bravi e nelle scene ambientate del manicomio non trovo nulla da ridire. Ma se sei, come me, un fan del Tex alla Nicolò (e alla Letteri), forse non riesci proprio a immaginarteli come quelli visti in questo albo. Il discorso di Diablero sulla ormai vastissima variabilità di versioni mostrate è innegabile, tuttavia io rimango legato a quelle dei cinque storici. O meglio quattro perché al povero Muzzi non è stato concesso se non in via eccezionale mostrarci il suo Tex. Trovo giusta la scelta di Boselli di sceglierli per una storia tenebrosa e mefistofelica.
  13. Exit

    [736/737] Le frecce dei nemici

    La risposta alla tua domanda è certo che Tex poteva/doveva permettere al vecchio di combatteree doveva, per questioni di Giustizia, morire Chogan. Poste queste premesse concordo che il problema è come è strutturata tutta la storia e, per me, su questo finale si concentrano tutte le critiche perché è la degna conclusione di un racconto dove coloro cui spetterebbe il ruolo dei veri protagonisti si mostrano per quello che sono: comparse o poco più. Il bellissimo finale di Vendetta indiana, la conclusione del cacciatore di taglie non mi hanno mai creato problemi. Grandi racconti con il tocco GLBonelliano di un diverso epilogo. Però i protagonisti erano loro, non l'indiano sopravvissuta al massacro, né il cugino del ragazzo ricercato.
  14. Exit

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Mi ricordo a memoria diversi albi. Non posso provartelo, né mi interessa, ma i miei amici sanno il livello di passione. E ti assicuro che messi difronte in una sfida all'ultimo sangue su chi ne sa di più in fatto di storie fino al 240 circa, sono certo che avresti vita durissima. Per concludere. Su una cosa hai ragione. Mi sono spiegato male. Non è tanto il problema di chi fa fuori il cattivo, piuttosto che Tex e Carson sono estranei e servano solo come pistole aggiuntive. Ruju poteva anche farlo giustiziare mentre i pards stavano combattendo. Invece stanno lì a fare le belle statuine. Magari c'avete messo dentro ranch distrutti da incendi provocati dai nostri o pestaggi memorabili o Brennan lasciato morire divorato dagli squali. Qui ci sono due tizi infilati a forza giusto per assistere alla vendetta di qualcun altro. Come scrivevi tu altrove, se la storia è appassionante si passa sopra a tutto (Massacro! Docet), in caso contrario le (presunte) magagne risaltano eccome. Buona giornata
  15. Exit

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Lettore moderno? Io leggo Tex da quasi 50 anni. Per me esiste solo il Tex di GLB, mentre quello degli altri non conta nulla. Neanche di quello di Boselli. Me la ricordo la scena di Higgins e si Tex non gli ha fatto nessun favore. Come non l'ha fatto all'altro. E quindi? Li voleva morti, come tutti quelli che stavano leggendo la storia, che io ho letto in leggero ritardo, ma forse persino prima di te. E Massacro! Si. Era piena di errori. Ma come dico tu spesso Era talmente bella che tutti se ne sbattevano alla grande e scopro ora che sbagliavo e non l'ho capita. La scena di Quercia Rossa è stata fatta male. Poteva pure uccidere lui Chigan chi se ne frega di entrambi. La scena FICHISSIMA da NERD di mostrare il ragazzino che si disinteressa che il suo nuovo idolo, che poche pagine prima gli aveva massacrato la tribù, e del vecchio che accetta un nemico vinto è da nuovo lettore, quello che tu dici di disprezzare tanto. Ti piace? La trovi texiana? Bene. Tienitela è goditela in futuro. Non abbiamo nient'altro da dirci, perché è un dialogo tra sordi. Torno in modalità sola lettura. Buona continuazione
  16. Exit

    [736/737] Le frecce dei nemici

    C'è differenza. C'è differenza anche tra uccidere a sangue freddo chi ti ha ammazzato la moglie e lasciargli una borraccia e la possibilità di cavarsela. Forse una su un milione, ma neanche Tex ne può essere certo. E c'è differenza tra sparare a distanza per fermare degli apaches che hanno massacrato gli abitanti di Goldena e se non fermati potrebbero sparire in Messico o giustiziare un nemico battuto. Ma la vera differenza è che la RESPONSABILITA' se l'assume Tex in prima persona. Io come lettore accetto questo dal Tex di GLB perché lo conosco da anni e mi fido di lui. Quercia Rossa chi cavolo è? Uno che tortura e annazza a sangue freddo? Se per te le due situazioni sono identiche abbiamo letto e amato due personaggi diverse. E per concludere io mi ricordo di un unico episodio che ha per protagonista Tiger ma scritto da NOLITTA che mostra un'esecuzione. Beh, non lo mai digerito e si trova nell'unica storia scritta dall'autore che ho riletto più volte. Dimenticavo. Per Massacro! ne valeva la pena, per questa storiella no. Almeno sul fatto che non sono allo stesso livello forse concorderai.
  17. Exit

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Tra tifare il Tex di Nizzi e l'assistere ad esecuzioni ci sono tante possibilità mediane. In Massacro, che tu hai portato come esempio, Tex salva Fraser da un linciaggio. Perché intervenire, quando i bari subivano quel trattamento nel West? Perché fermare ad un certo punto il simpatico colono barbuto che stava frustando Clayton in Kento non perdona? Due delle storie prese ad esempio da te sono caratterizzate da due drammi unici nel suo genere (Tex che si sente responsabile della morte di altri) e la vendetta DI TEX è esemplare. Ma agli altri non permette MAI quello che lui fa in circostanze particolari. Dire che l'assassinio di Chogan equivale al tiro a bersaglio degli apaches fuggiti da Goldena a me non convince. E sono meno nizziano e nolittiano di te e di chiunque altro qui presente.
  18. Exit

    [736/737] Le frecce dei nemici

    La tua appassionata rappresentazione di cosa è davvero Tex dovrebbe essere donata ai nuovi autori e fatta leggere più volte, finché non viene interiorizzata. Se si condivide, come la condivido io, il giudizio sulla storia di Quercia Rossa, Chogan, Kiwy e Lono, non certo di Tex che fa il passacarte - È tutto tuo, mica me lo lavoro io - non può essere che negativo senza attenuanti.
  19. Exit

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Diablero ha spiegato con accuratezza gli errori macroscopici commessi dallo sceneggiatore, che sono tali a patto di tenere come riferimento il tex di GLB e non altri. Tex non mette mai la vita degli altri in pericolo, specie se Carson ha promesso di salvarla quella vita. Non c'è un solo caso che ricordi dei tempi del patriarca di una situazione del genere e la spiegazione è ovvia: così facendo Tex è sconfitto. È sempre lui che rischia è questo perché lui è l'eroe. Tex e pards non parlano a vanvera. Se dicono che faranno di tutto per far felice una madre, devono riuscirci! Non c'è neanche la scusa dell'impossibilità oggettiva nel portare a termine la missione, perché sono loro a far sì che fallisca. Questo non è Tex a meno di pensare che il Tex di Nizzi del periodo di Moctezuma sia quello di riferimento. Già solo questi due elementi sono, imho, insuperabili, ma in verità non torna nulla.
  20. Exit

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Pur leggendoti con interesse non partecipo alle discussioni. Faccio un'eccezione per tranquillizzare, non che serva, Diablero. Concordo con lui. Non c'è Tex in questa storia. Il Tex che ricordo io rideva al suolo Huerta perché gli abitanti avevano protetto lo yaqui che faceva fuori i gringos. Davanti a 12 cadaveri cercare le "prove" e mandare a morte chi si doveva salvare è un comportamento indegno per lui e inescusabile. Come inescusabile è chi in quelle situazioni ce l'ha messo. E scusate l'interruzione.
  21. Exit

    [282/283] Un Mondo Perduto

    Preciso. Ho solo cercato di spiegare il presunto errore. Naturalmente se il sito ufficiale rettifica, lo dico perché la scheda riporta quanto scritto su Wikipedia quindi a essere precisi l’errore è della SBE, si può modificare la voce. Aggiungo che queste informazioni interessanti, anche per wiki, potrebbero p.e. essere raccolte in un libro che diventerebbe, quello sì, fonte per aggiornamenti anche dell’enciclopedia di cui parliamo.
  22. Exit

    [282/283] Un Mondo Perduto

    È il mio primo intervento e spero di non aver fatto qualche pasticcio. Volevo solo precisare che la voce di Wikipedia è corretta, stando ai criteri che impongono una fonte a sostegno delle informazioni inserite. Sul sito ufficiale della SBE è riportato come soggettista il solo Giovanni Luigi Bonelli e non Il figlio Giorgio e quindi non si può, allo stato attuale corregge nulla. Il fatto che sia conosca una verità non è sufficiente, perché Wikipedia é una fonte terza. Per molti che non collaborano alla scrittura della nota enciclopedia può sembrare strano, ma assicuro che ha una logica piuttosto sensata. Se invece ci sono libri, interviste, o altro che siano autorevoli, almeno come il sito SBE, allora si può intervenire riportando la fonte. Spero di essere stato chiaro, in caso contrario chiedete pure. Ora vi lascio ai vostri commenti sulla storia
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