Doudou Marechal

Non trovando questo topic, se mi fossi sbagliato cancellate questo, l'ho voluto aprire per parlare proprio dell'animale più famoso di Tex. Se in un altro topic si parla di Satan, animale meno conosciuto di questo grande cavallo, ho pensato perchè nessuno ha voluto aprire una discussione su questo importante personaggio?Si potrebbe parlare di quanto sia stato determinante in certe avventure di Tex, di come lo abbia aiutato in diverse occasioni, del perchè è scomparso così prematuramente dalla serie. Secondo me, se devo dare un parere, è stato molto importante, quasi come un amico per il ranger più famoso del fumetto. Lo aiuta contro personaggi molto pericolosi, alcuni meno, però è stato davvero un inseparabile compagno di avventure, come lo sono glia altri tre pards. Per quanto riguarda la sua scomparsa ci possono essere diversi motivi e qui li elenco solo tre ma potrebbero essercene di più:1- Esigenze redazionali;2- Era diventato troppo più importante per Tex;3- Era più interessante sotto diversi profili e l'hanno voluto "abbattere" per non togliere la scena a Tex. Questo è il mio parere, c'è chi lo trover? interessante e chi no, però sono sicuro che voi troverete interessante l'argomento e che rispondiate alle mie opinioni.

Il ritorno del Morisco, il Diablero, Tex, Mitla e tutto un insieme di personaggi capaci di rendere al meglio questa storia. Comincio col dire che a me le trasformazioni sia naturali che magiche non mi sono mai piaciute El Morisco, a spasso con il fido Eusebio, sempre con la faccia da beccamorto, ma iperprotettivo per il suo padrone. Nella storia sono molto importanti quasi al pari di Tex Voto: 8 per i disegni, per la sceneggiatura, per la grande Mitla e naturalmente del Diablero, protagonista assoluto della vicenda.

Ed ecco a voi la cover del numero 96, anche se un p? piccola:

Questa storia merita e stramerita un bel 10 pieno se non di più. Tom Devlin una persona, un protagonista. Il capitano Drake alias Barbanera, che dire di lui e dell'avvocato Bixler, se non ci fossero stati loro a Questo ritorno di Drake è stato molto carino, anche se la prima volta non si scorda mai, però devo dire che questa storia non toglie nulla a "San Francisco" e "Lotta sul mare", anzi per certi aspetti è anche migliore. Questo fa sè che possa tornare al fianco di Tex in altre avventure, magari essendo molto importante e protagonista come in questa storia. Voto: 10 e lode

Ciao Claudio, sempre riguardo alla copertina di "Spedizione in Messico", hai ritoccato un p? la copertina prima di mandarla in stampa, oltre, naturalmente, all'immagine di Tex, cioè hai ritoccato lo sfondo oppure l'hai lasciato così dopo pochi schizzi? Grazie mille per la futura risposta.

Parto innanzitutto col dire che questa storia non è una tra le mie preferite, ma non fraintendetemi, ho dato in tutto 7 soprattutto per la sceneggiatura, ma se parliamo dei disegni, questa è una mia opinione personale e non voglio criticare nessun disegnatore, non mi piacciono per niente e se c'erano solo quelli avrei dato un 5, all'inizio della storia i disegni sono troppo marcati col colore nero e una versione di Tex che non mi piace più di tanto, con lunghe basette, insomma non riconosco il Tex di tutti i giorni. La figura di Harris è intrigante, ma vorrei capire in che epoca ci fu il primo scontro fra lui e Tex. Riguardo a Sam Donovan, ha una bella caratterizzazione, ma Sulla parte finale, dove in particolare mi è piaciuto quando Frank incontra suo figlio e gli chiede subito se può diventare un pistolero come lui.

(Roma,18-8-1954) Conosciuto internazionalmente, le sue opere sono tradotte in molti paesi europei. Incomincia a disegnare con continuit? dopo aver frequentato il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti (Decorazione). Fa apprendistato negli studi di Mangiarano e Giolitti, e debutta molto giovane realizzando una cinquantina di storie per la Eura Editoriale. Nel 1977 pubblica in Germania una serie di racconti horror su Gespenster e in Inghilterra lavora per la testata Tales of Katy Jane. Dal 1980 riprende a collaborare con la Eura Editoriale e si afferma definitivamente su Orient Express, disegnando ZAMPINO, nel 1983, e la saga de IL COLORE DEL VENTO, l'anno dopo, sempre su sceneggiatura di Giuseppe Ferrandino. Per Comic Art prosegue IL COLORE DEL VENTO con l'episodio "Shylock" (1986) e crea il personaggo DAN MORRISON, fotoreporter dell'impossibile (1987). Attualmente fa parte dello staff dei disegnatori di DYLAN DOG, del quale ha già al suo attivo alcune storie. Nel 2008 vede pubblicato il maxi Tex intitolato "Lo squadrone infernale". Tratto da: http://www.dylandogofili.com/autori/UgolinoCossu. htm

In effetti le usanze indiane prevedevano che il cane di un capo, come in questo caso Freccia Rossa, venisse ucciso per metterlo insieme alla tomba del padrone, però non sono sicuro se anche per i guerrieri venisse fatto in questo modo e su questo chiedo a voi. Sono sicuro che a ogni capo morto nella tomba venisse deposto anche il cane. Per quanto riguarda Satan è stata un'apparizione dei primi numeri e non si sa niente di lui, se sia morto oppure se è stato sepolto vicino a Lilyth, fatto sta che ad un certo punto sparisce e si perdono le sue tracce, un p? come è successo a Dinamite che però rispetto a Satan ha lasciato un segno nella saga e non si può dimenticarlo al contrario di Satan che fa pochissime apparizioni e non lascia un segno. Infatti si sente più la mancanza di Dinamite che di lui. Comunque tutti e due erano dei grandi compagni per Tex e questo lo sottoscrivo.

Vedendo questo sondaggio ho voluto dare una mia personale risposta. Allora per me è giusto far comparire tutti e quattro i pards insieme a Tex, può succedere che ci siano tutti oppure uno solo, però la soluzione giusta per me è la prima. Certo non deve succedere sempre ma ogni tanto, così succederebbero molte cose, non sempre al top però possono essere caratterizzate molto bene, come ad esempio in "Mefisto!", che secondo me sono stati utilizzati molto bene sia dallo sceneggiatore che dal disegnatore. Poi mi piacerebbe anche, per secondo, vedere Carson, come credo vogliate tutti, ma poi dopo un p? stanca se lo si vede troppo. Ecco secondo me potrebbero far comparire più spesso sia Tiger Jack che Kit Willer per usarli in modo da essere più protagonisti, perchè in effetti, soprattutto in questi ultimi tempi, più Tiger che Kit, compaiono veramente poco. Quindi in poche parole vorrei vedere una reunion fra i quattro pards che darebbero secondo me molta azione e molte emozioni alla storia in questione e la seguirei con molta attenzione, non importa se sceneggiata male o bene. Questo è stato il mio commento.

Eccoci qua, allora questa storia si può classificare, secondo me, tra le prime 10 in classifica della saga di Tex, una storia, un mito epocale. mi ha lasciato un sentimento fortissimo dentro di me, una bellezza immane e naturalmente mi ha segnato la bellezza di Lilyth, Tex ha fatto bene a sposarla, perchè oltre alla bella donna, era una persona intelligentissima , si rispettavano l'un l'altro, perchè Tex sapeva che gli doveva la vita. forse a quei tempi non aveva dato scalpore (non sapevano ancora del suo mito) ma adesso è una cosa davvero indimenticabile per chi ha quell'albo, ma anche per chi non ce l'ha e lo ha solo sentito nominare o sa soltanto la trama. Voto: 8 per la bellezza delle immagini, della sceneggiatura e per tutte le cose che ho detto sopra.

Sergio Zaniboni (Torino, 4 agosto 1937) è un autore di fumetti italiano. Zaniboni è una delle colonne del fumetto made in Italy e uno dei più apprezzati cartoonist tra quelli che hanno lavorato su Diabolik. Arriva ai fumetti dopo essere stato disegnatore tecnico, grafico pubblicitario e illustratore. Nel 1969 collabora alla rivista "Horror" e poco dopo entra nello staff di Diabolik, realizzando le matite di numerosissime avventure, attività che lo impegna ancora oggi. Dal 1972 collabora anche al "Giornalino", dove ha tra l'altro dato vita a una serie di ambiente pugilistico (Il campione, su testi di Alberto Ongaro) e a una serie poliziesca (Tenente Merlo, su testi di Claudio Nizzi). Alla fine degli anni Ottanta, con uno stile completamente nuovo, si è impegnato in due serie umoristico avventurose: Speedy Car su testi di Paola Ferrarini sul "Giornalino" e Pam & Peter su testi di Luigi Mignacco su "Comic Art". Sergio Zaniboni ha anche disegnato una lunga avventura di Tex Willer scritta da Nizzi e pubblicata nel giugno del 1991 e intitolata "Piombo Rovente". Tratto da: http://www.fumetti. org/autori/zaniboni. htm

Grazie Due per aver messo lo spoiler.

Credo che sia proprio . ____________________________________________________nota Aggiunto lo spoiler in attesa che sia proprio Villa a identificarlo. due

Secondo voi, amici forumisti, esiste la storia perfetta di Tex oppure, sempre secondo voi, devono ancora inventarla? Se devono ancora inventarla come la vorreste? Se è una domanda sciocca fatemelo presente così posso migliorare questa discussione. Grazie a voi delle vostre, spero, future opinioni.

Questa è la mia storia preferita, non le ho dato 10 perchè c'è qualche imperfezione, come in tutte le storie. Il Maestro un cattivo naturale, molto interessante sotto il profilo psicologico, Non è forte dal punto di vista fisico ma da quello del cervello è veramente un "maestro". Ci sono degli errori sul viso di alcune persone ma l'accoppiata Letteri-Boselli d' quel tocco in più alla storia. Voto: 9

Nasce ad Azzano Mella (Brescia, Italia) il 15 aprile 1954. Dopo la maturit? artistica si diploma all'Accademia di Brera e comincia a collaborare, nel 1976, con la Casa editrice Dardo (racconti di guerra), l'Editoriale Corno (gli episodi conclusivi della serie tascabile "Daniel"), l'Ediperiodici e la Mondadori (per la "Storia d'Italia a fumetti" di Enzo Biagi). Per l'editore Sergio Bonelli comincia a lavorare nel 1980 disegnando alcuni episodi di Ken Parker, su testi di Giancarlo Berardi, a partire dal n. 26 e realizzandone anche quello conclusivo, il n. 56; per la rivista di fumetti Orient Express scrive e disegna nel 1984 Nico Macchia, di ambientazione medievale; dal 1987 disegna alcune storie di Dylan Dog, e nel 1994 scrive per questo personaggio anche la sceneggiatura. Nel 1992 disegna Videomax per Graziano Origa. Ancora per la Sergio Bonelli Editore, nel 1997 crea il personaggio di Napoleone: il bimestrale Napoleone nasce in novembre come miniserie sperimentale, ma si afferma immediatamente e viene apprezzato come fumetto di alta qualità. Continua così a uscire regolarmente, su testi quasi sempre di Ambrosini e solo sporadicamente, per ovvi motivi di tempo, anche disegnato dall'autore. Nel luglio del 2005 vede pubblicato il suo unico Texone "Il prezzo della vendetta". Tratto da: http://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/a/ambrosini. htm

Ottima idea Colonnello, grazie per aver spostato la discussione.

Apro questo topic per permettere a voi del forum di parlare di un possibile incontro fra Tex e Zagor, non è una sfida sia chiaro. Vorreste vedere Tex nel mondo di Zagor o viceversa? Che tipo di storia e ambientazione scegliereste? Vi piacerebbe vedere Zagor invecchiato andando nel mondo di Tex?A voi la parola forumisti!

Nato il 9 dicembre 1927 a Genova, Alarico Gattia si forma nell'ambito artistico milanese e all'inizio degli anni Cinquanta esordisce nella pubblicit?. Genovese di nascita ma milanese d'adozione, ha cominciato la sua attività collaborando anche con il periodico Grazia e ha poi lavorato per molte riviste e copertine del gruppo Mondatori. Alla fine degli anni Sessanta disegna le matite di alcune avventure di Diabolik e in seguito collabora per una decina d'anni al Giornalino, occupandosi soprattutto di riduzioni a fumetti dei classici della letteratura come "L'ultimo dei Mohicani" di James Fenimore Cooper e "Il fanciullo rapito" di Robert Louis Stevenson. Nella seconda metà degli anni Settanta disegna L'uomo del Klondike, L'uomo del sud e Il conte di Montecristo che gli hanno valso il prestigioso Yellow Kid e il premio Caran d'Ache nel 1984. In seguito collabora alla Storia d'Italia a fumetti della Mondadori e a due collane della Larousse: "A la decouverte du monde" e "Histoire du Far West". Presidente dell'Associazione Illustratori, nella seconda metà degli anni Ottanta ha scritto e disegnato alcune storie per "Comic Art". Nel 1998 ha disegnato l'Almanacco del West intitolato "Glorieta Pass". Tratto da: http://digilander. libero.it/trombealvento/... trat/gattia. htm

Nat McKennet è il capo della polizia di New Orleans che sta comparendo nella storia di tre albi presente in edicola fino a dicembre ma che è già stato "protagonista" di altre avventure di Tex. La storia dove compare adesso è "Omicidio in Bourbon Street" e seguenti.

Claudio, grazie per la risposta. Adesso ti vorrei fare un'altra domanda, ti piacerebbe disegnare su una copertina Nat MacKennet, questa è solo una curiosità, grazie per la futura risposta.

Vi pongo un quesito, chi vuole rispondere risponda:Se la serie chiudesse e se ne creerebbe un'altra chi scegliereste voi fra Tiger Jack, Kit Willer e Kit Carson per, appunto, crearne un'altra dove Tex non è protagonista, ma uno di questi tre menzionati?Secondo me potrebbe essere Kit Willer protagonista sulla riga del Piccolo Ranger e di altri ragazzi protagonisti delle vecchie serie Bonelli. A voi la scelta.

Parto intanto dal dire che le copertine a striscia non le ho mai collezionate (i primi Tex li compr? mio padre) vedendo però adesso, non è la prima volta, questa copertina della serie a strisce dico che, come quasi tutte le copertine fatte da Galep, sono straordinarie, belle, promettenti per il lavoro che verr? dopo, questa con un Tex a cavallo e i tre banditi dietro la roccia, ma per noi sono davanti, è sempre un bel ricordo. Il mio voto è positivo: 9. Aspetto con ansia la prossima.

Ciao Claudio sempre a proposito delle cover, mi potresti dire quali, delle tue copertine non pubblicate, hanno lasciato un segno indelebile nel tuo cuore. Grazie mille.

Storia normale, con andamento abbastanza lento per una storia di meno di un albo. L'unica cosa positiva e che in me ha suscitato interesse è stata Se fosse durata di più o almeno un albo intero e sviluppata meglio gli avrei dato un bel 8, però vedendo la storia come è do un 6 pieno.