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TWF - Tex Willer Forum

Juan Ortega

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Tutto il contenuto pubblicato da Juan Ortega

  1. Juan Ortega

    [726/727] Il pistolero vudu

    Commento che condivido in pieno e che si può applicare a tante altre storie di Tex (e non solo). Ci sono alcune situazioni che ti fanno storcere il naso e magari qualche forzatura per la quale sei disposto a chiudere un occhio. Se la storia funziona che male c'è? Premesso che questa storia non l'ho letta e che tutte le critiche sono sempre lecite, il tutto si riassume sempre in "mi è piaciuta" o "non mi è piaciuta". Insomma è un fatto di gusti e, in quanto tali, si riducono sempre alla sfera di gradimento personale. Puro vangelo!
  2. Juan Ortega

    [22] [Almanacco 2015] Scure Nera

    Con questo albo si conclude la mia lettura degli Almanacchi del West, acquistati solo di recente e quindi mai letti in precedenza. E questo numero conclusivo non delude di certo le attese. I due precedenti di Ruju ("Nella terra dei Klamath" e "La palude nera") per un motivo o per un altro, non mi avevano granché convinto. Qui il mio giudizio cambia totalmente, in quanto la storia l'ho trovata avvincente e ben sceneggiata. Forse qualche forzatura c'è ma, nel contesto globale della storia, è un peccato che si perdona volentieri. Finale veramente molto bello, che aggiunge un sapore amaro ad una storia già piena di sofferenza e morte. Tracciando un personale bilancio delle storie degli almanacchi, solo poche le ho catalogate come insufficienti, alcune un pò insipide, diverse buone/molto buone, fino all'eccellenza di "Zeke Colter".
  3. Juan Ortega

    [164/166] Apache Kid

    Tralascio volontariamente l'aspetto storico della vicenda, ovvero i personaggi realmente esistiti e la riproposizione di un fatto realmente accaduto. Ho riletto questa storia come se fosse un totale parto della fantasia dell'autore. E l'ho trovata splendida, soprattutto perché esce di molto dai consueti canovacci di GLB. Fino all'ultimo incontro con Tex, la storia di Apache Kid e dei suoi quattro compagni è raccontata con grande attenzione ai particolari, dal "casus belli" iniziale a tutto l'iter giudiziario, fino alla fuga e alla successiva latitanza. GLB non ce lo presenta comunque come un povero Cristo, o come un banale perseguitato, tutt'altro; il Kid, uscito dalla legalità, si dimostra sanguinario e vendicativo, immagine ben testimoniata dalla povera superstite del primo massacro del Kid. Tex e Carson la ritrovano in totale stato di shock, sola e disperata a vegliare su quel poco rimasto della sua esistenza. Nella sua breve drammaticità, riesce a trasmettere un senso di pietà e disagio che non possono lasciare indifferenti. Tex è fondamentalmente spettatore più che protagonista della vicenda e, alla fine di tutta la storia, ne uscirà anche parzialmente sconfitto. Ma è una sconfitta non verso sé stesso ma verso quel destino che si era tanto impegnato a combattere ma che aveva segnato inesorabilmente sin dall'inizio la sorte del Kid. Carson è presenza discreta ma efficace; sarà lui ad esclamare quelle parole profetiche che riassumono al meglio l'intera vicenda: "Finirà per pagar cara la sua fiducia nella parola dell'uomo bianco!". L'ultimo incontro tra i due pard ed il Kid non smentisce le parole di Carson. All'ultimo disperato tentativo di Tex di salvare Apache Kid e mettere fine alle sue scorrerie, il giovane indiano non risponde ma lascia solo un messaggio di addio. E' stato lui a rifiutare la proposta di Tex? Sono stati i suoi compagni come suggerisce il ranger? Non ci viene detto. Semplicemente è così che doveva andare, questo gli aveva riservato il destino e questo Apache Kid raccoglie. GLB non mette retorica o patetiche conversioni dell'ultimo minuto. E questo, per me, è un valore aggiunto non da poco. Non c'è più molto da raccontare: poche vignette per far vedere il triste ma scontato epilogo della storia. Non poteva esserci miglior interprete di Nicolò per disegnare questa storia così particolare.
  4. Per me è un genio. Innovatore e ispiratore come pochi. Secondo me ha veramente trasformato la concezione di cinema come l'abbiamo sempre conosciuta. Mi fermo qua perché sono abbondantemente OT.
  5. Scommessa che vinceresti a mani basse; magari erano gli stessi che si chiedevano perché i REM avessero copiato "A che ora è la fine del mondo" di Ligabue (sentito con le mie orecchie). Questa è una certezza... ma qui chiederesti troppo Io posso riportare l'esperienza di mio figlio sedicenne e di quello che mi racconta. Lui legge tanto, la lettura lo appassiona molto sin da piccolo. Probabilmente avendo scelto il liceo classico ha qualche inclinazione in questo senso, ma so che anche diversi suoi compagni e amici hanno la stessa passione. Fumetti zero, questo sì. E non è che in casa non ne trovi nessuno, anzi.....
  6. Sostanzialmente mi accodo al commento che fece a suo tempo il pard @Condor senza meta e anche al suo giudizio finale. Storia che si mantiene ampiamente sopra la sufficienza ma che non regge il confronto con i capitoli precedenti della saga Tex vs Mefisto/Yama, in particolare il precedente "Il figlio di Mefisto" dove ci veniva presentato lo stesso Yama. La storia parte benissimo, ricollegandosi con il finale della precedente puntata, descrivendo come meglio non si potrebbe (Galep strepitoso!) le sorti di Yama in mezzo alla tempesta. Il resto non si mantiene agli stessi livelli risultando un pò ripetitivo e senza i sussulti e i colpi di scena con cui l'autore ci ha sempre abituati. Ma è soprattutto la figura di Yama che, IMO, delude alquanto, risultando spesso solo un folle senza il carisma del padre e senza quel carattere che invece era stato ben delineato nella sua prima comparsa. Avrei gradito anche una maggiore caratterizzazione di Manuela Romero che resta un pò sullo sfondo senza avere una personalità ben definita. Ma soprattutto avrei gradito più tavole con la bella Loa, a mio parere (e gusto) la figura femminile più affascinante e intrigante creata dal duo GLB/Galep Quando viene abbandonata al suo destino da Yama ho imprecato anch'io contro lo sciagurato figlio di Mefisto!!! Disegni di Galep su ottimi livelli.
  7. A questo punto lo sono anch'io. Proprio questa mattina è arrivato il tecnico a sistemarmi l'asciugatrice e, non ci crederai, ora funziona!!!
  8. Storia mitica e anomala, vuoi per il soggetto fantascientifico vuoi per il ruolo quasi da spettatori dei quattro pard. Tex in questa storia non fa praticamente nulla di risolutivo. L'unico che ha un ruolo "attivo" è Carson che disintegra uno dei malefici ricci con un azzeccato tiro di fucile. Peccato che poi venga quasi deriso dai compagni che non credono alla sua versione dei fatti, facendolo arrabbiare non poco E' un mistero in cui la razionalità deve essere messa da parte per arrivare alla soluzione. E Tex, che fa della razionalità il suo credo, non sarà colui che metterà fine alle orribili morti che flagellano i poveri pastori hopi. Emblematico il dialogo con Hanagua, l'uomo della medicina hopi: "Ricorda i consigli del tuo uomo della medicina Aquila della Notte" "Ricorderò soprattutto di controllare che il serbatoio del mio winchester sia sempre ben carico!" Non a caso gli elementi risolutori saranno fondamentalmente due: 1) gli studi e le intuizioni di El Morisco, uomo aperto all'irrazionale e al magico 2) il caso, nelle sembianze dei soldati di Fort Wingate che trovano in modo fortuito la soluzione definitiva immergendo i resti dei ricci nell'alcool (soluzione tra l'altro già identificata dal Morisco). Mi chiedevo come GLB avesse potuto partorire una storia talmente particolare: nei commenti precedenti ho visto che viene citato un film anni '50 di Jack Arnold e, curiosando sul web, ho effettivamente riscontrato tante analogie con questa storia. Nulla di male, ci mancherebbe. Il fascino ed il senso di inquietudine che trasmette questo "Fiore della Morte" resta assolutamente immutato. L'atmosfera di terrore e disagio che l'autore riesce a creare nelle pagine di questa storia, è realmente percepibile da parte del lettore. Chiudo con il solito gustosissimo siparietto tra Tex ed Eusebio (per me un mito!), rapporto sempre sul filo della diffidenza (e forse anche di un pò di antipatia reciproca). All'arrivo dei quattro pard alla casa del Morisco, il funereo servitore esclama: "Ricordate ciò che vi avevo detto padrone? Che stavano arrivando guai! Ebbene, adesso che ho visto quella bara, vi dirò qualcosa di più. Non fatela entrare in casa padrone!" "Sento che qui davanti a me c'è qualcosa che manda odore di morte" "Le tue sono profezie facili Eusebio. Dove c'è una bara solitamente c'è anche un morto!" [replica un sarcastico Tex] "Non trattarmi male senor Willer! Tu sai bene che le mie parole avevano un altro significato!" Splendido come sempre Letteri.
  9. Juan Ortega

    Interviste Agli Autori

    In un primo momento pensavo di limitarmi al mio "like" al commento e basta. Ma credo che l'intervento di @ymalpas sia di una lucidità tale da non poter ridurre il mio apprezzamento ad un'iconcina e basta. Al di là dei gusti personali e delle singoli opinioni che si possono avere di Nizzi, esistono dei fatti precisi e inoppugnabili. Il suddetto post, secondo me, li descrive come meglio non si potrebbe. Sottolineo questo passo. Nessuno può scrivere Tex come GLB proprio perché GLB era Tex (o viceversa?). Io lo considero un eroe vero e proprio in carne e ossa! Il (bellissimo) volume "Tex sono io!" che mi sono regalato per il mio compleanno me lo ha ricordato più che mai. Per me il suo genio creativo resta unico e non solo nel novecento.
  10. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Rimarco anch'io questo concetto, che considero FONDAMENTALE. E' impossibile che una classifica del genere "i miei preferiti di ..." non sia soggettiva. Magari proprio perché legata a ricordi personali oppure perché figlia del proprio gusto personale. E non parlo solo di Tex ma di ogni singola cosa (musica, cinema, libri, sport, ecc.). Qualcuno potrebbe contestarmi che si tratta di banali ovvietà. Vero. Ma è altrettanto vero che spesso vengono mosse critiche di questo tipo: "Come fa a non piacerti la storia di Tizio?" "Possibile che nella classifica non ci sia Caio?" Ad esempio la mia storia preferita, quella che in una mia TOP50 sarebbe sicuramente al primo posto, non c'è in quella di @Grande Proteus. Non ci vedo nulla di strano, è una questione di gusto personale. Per questo ho trovato interessante questa iniziativa, perché riesce a darmi una prospettiva diversa dalla mia.
  11. Juan Ortega

    Interviste Agli Autori

    Complimenti @Leo, ottimo spunto di riflessione, che mi sento di condividere in larghissima parte. L'unica cosa su cui non posso esprimermi è sulle osservazioni che Nizzi muove a Boselli, in quanto di quest'ultimo ho letto solo una minima parte della sua produzione "texiana". Diciamo che, in generale e per mia sensibilità personale, non trovo mai elegantissimo criticare un collega, non per politically correct quanto per una questione di stile. Nizzi, al di là del suo modo di scrivere, lo giudico soprattutto per la qualità delle sue storie (criterio che vale comunque per ogni autore); se è incontestabile che nell'ultimo periodo precedente al suo ritorno abbia spesso deluso, ci ha anche regalato storie indimenticabili, che entrano di diritto nella storia di Tex. Ma, come scrivi giustamente tu, Nizzi continua a far discutere. Citando Oscar Wilde: "C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé".
  12. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Tre autentici pezzi da 90!!!
  13. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Mi stupisci ma non mi deludi di certo! Il Leopardo Nero ed il suo folle sogno, intrigante personaggio molto shakesperiano! Altro grande parto della fantasia di GLB. Ti faccio i complimenti per questa bella iniziativa che mi ha coinvolto molto! E, visto il cospicuo numero di pagine del thread, e quanti del forum ti hanno accompagnato in questo "viaggio", è stato un bel successo!
  14. Sì ma lo ha detto anche simpaticamente. "No ha detto menefreghista!!" E comunque, lei @virgin è stato visto in P.zza Aspromonte comprando 400.000 lire di cocaina...
  15. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Se non ci fosse stata mi avresti spezzato il cuore Quel 10 è meritatissimo: forse Sergio non aveva la "genialità" del padre ma come sceneggiatore aveva pochi rivali. Il mio unico, grande rammarico è quello di averlo incontrato una volta e non essere riuscito a spiccicare nemmeno una parola.
  16. Anche rileggendola dopo tanti anni, il fascino di questa storia rimane immutato. Ci sono tantissimi di quegli ingredienti che mi hanno fatto "innamorare" di Tex: la pura azione degli scontri a fuoco, un'innocente da salvare, il mistero da svelare, gli antagonisti da far "cantare", il tragico epilogo, ecc. E, come capitava spessissimo, Bonelli senior riesce a dosarli con estrema cura, senza forzare le varie situazioni che si susseguono in questa appassionante vicenda. Mi fa un pò tenerezza la figura di Linda Dayton (ennesima "bellezza" del grande Nicolò), ingenua ma nello stesso tempo caparbia presenza femminile, che deve subire una serie di disavventure che, probabilmente, non avrebbe immaginato nemmeno nei suoi sogni peggiori. I dialoghi sono uno dei punti di forza della storia, sempre brillanti e, talvolta, spassosissimi (vedi il pestaggio del portiere dell'albergo e quello di Crandall). Superba la caratterizzazione dei cinque complici, personaggi molto diversi tra loro, ognuno con la propria fisionomia fisica e psicologica: Velasco, uomo d'azione e con i tratti del duro, Whitney, il viscido gambler e imbonitore per la "storiella" dei dobloni, Morgan, il barman dai nervi fragili, Crandall, il losco faccendiere che resta alle spalle di tutti e infine lo sceriffo di Durango. Paul Walsen è bravo a rimanere nell'ombra del sospetto, senza far affiorare in maniera esplicita la sua complicità negli efferati crimini della banda. E' una figura ambigua che lo stesso Tex non riesce subito a decifrare chiaramente. Da manuale gli scambi di battute tra i due, frizzanti e sempre sull'orlo dello scontro vero e proprio: "Questo spiega molte cose non è vero?" (Tex si rivolge allo sceriffo dopo il riconoscimento di Whitney nell'uomo di Wichita) "Non saprei! Della storia della signorina Dayton so solo quello che m'avete detto voi" "Ed è quanto basta per permettere anche a un uomo di intelligenza mediocre di capire il motivo che ha spinto il galantuomo dal collo rotto a tentare di sopprimere miss Linda" "State tentando di insultarmi?" "Sto solo tentando di farvi capire che come sceriffo non siete un'aquila" Convincente anche la figura del cinese Wong, che si rivelerà il grimaldello in grado di scoperchiare definitivamente i crimini della spietata banda di criminali. E' una figura che rimane al limite della complicità, rimanendo in un limbo che gli permette di uscire dalla vicenda senza danni. Bello e per nulla scontato il suo incontro con Tex, dove il cinese dimostra grande intelligenza nel capire che deve giocare a carte scoperte e un altrettanto grande opportunismo nel trarre il massimo profitto da una situazione per lui divenuta pericolosa. Finale tragico e violento, dove una folla esaltata ricorre alla giustizia sommaria per punire l'unico colpevole rimasto degli orrendi delitti, quasi come a "lavare via" dall'intera comunità di Durango una macchia troppo sporca per poter essere sopportata ancora a lungo. Su Nicolò ho più volte sottolineato il mio amore incondizionato. Questa storia lo conferma e lo accresce.
  17. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Come già detto in precedenza, per me il capolavoro di Nizzi. Emozionante ed indimenticabile.
  18. Juan Ortega

    [13] [Almanacco 2006] Mescalero Station

    Storia molto ben fatta, coinvolgente e ben illustrata da un Ortiz in buona forma. Si fa leggere tutta d'un fiato anche per via di un ritmo frenetico che non concede pause. Trama semplice ma non banale, con personaggi e situazioni credibili. Devo dire che nei primi 13 almanacchi ho trovato solo due storie un pò debolucce: sinceramente non me l'aspettavo! Considerando il ridotto numero di pagine e una pubblicazione che include altre rubriche oltre al fumetto, pensavo ad un livello più basso.
  19. Juan Ortega

    [156/158] Il Tiranno Dell'isola

    Mi associo al primo commento presente su questa discussione. Per me questa storia è un gioiellino nascosto, anzi, per rimanere in tema, una perla preziosa! Poco da aggiungere, la rileggo sempre con grandissimo e immutato piacere. E' un aspetto che ha sempre colpito anche me. Personaggi che rimangono impressi proprio per l'abilità di GLB nel tratteggiarli in modo esemplare. Visto che io con i voti sono sempre un pò strettino non arriva a 10 ma è comunque un voto molto alto.
  20. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    vabbè dai... ci rinuncio, non ce la posso fare
  21. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Ammetto di esserne uscito sconfitto... Ci avevo pensato anch'io (per me storia eccezionale). Altrimenti punto su "I figli della notte" (gli stregoni mummificati) o "La piramide misteriosa" (Rakos)
  22. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Avevo scommesso alla SNAI un 8/9... mi hai regalato una pessima Pasqua Beh... un altro grande classico. Anch'io nella mia personalissima classifica gli ho affibbiato un voto molto alto Confesso che di Boselli, a parte Texoni e MaxiTex, non ho letto molto. Nella lettura della serie regolare sono fermo a "Yucatan" (425/428) quindi mi mancano tantissime storie. Ho indicato "Gli invincibili" perché ritenuta una delle sue storie migliori (se ricordo bene l'aveva citata @Leo) ma non l'ho ancora letta. Probabilmente, al momento, io inserirei "Il magnifico fuorilegge", texone che mi ha molto appassionato. Conto di rimettermi in pari nel prossimo futuro!
  23. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Faccio anch'io la mia preview delle prossime nove di @Grande Proteus: - BONELLI * In nome della legge (141-145) * L'uomo dai cento volti (185-186) - NOLITTA * Sasquatch (220-223) - BOSELLI * Nei territori del nord ovest (Maxi Tex 5) * Gli invincibili (438-440) - NIZZI * Un ranger del Texas (285-287) * Fuga da Anderville (297-299) * Il ragazzo selvaggio (317-319) * Furia rossa (384-387)
  24. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Mi permetto una piccola correzione: sarebbe di Nolitta (anche se poi il cognome è quello, ma visto che si cita sempre con il suo "nom de plume"...). Pur essendo un estimatore del suo Tex (e più in generale proprio di Sergio) non è una delle sue storie che preferisco. Riconosco però una perfezione formale da applausi.
  25. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Io l'ho letta per la prima volta poco tempo fa e, dopo aver sfogliato l'ultima pagina, mi è rimasta addosso un'emozione difficile anche da spiegare. Poche storie ci sono riuscite. Mi ripeto: per me è lo zenit di Nizzi. Un grande classico! Spesso non sono dei fatti tangibili che ci fanno preferire una storia rispetto ad un'altra ma sensazioni, emozioni, aspetti magari secondari per altri ma che per noi diventano fondamentali. Insomma si tratta di gusti personali e trovo inutile, se non assurdo, criticarli. Ad esempio "Gilas" per me rappresenta qualcosa di particolare ma posso comprendere chi la trova una storia tutto sommato abbastanza "ordinaria". Mi stupiresti veramente piazzando, che ne so, "Il medaglione spagnolo": ecco lì vorrei qualche spiegazione supplementare
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