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Juan Ortega

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Messaggi pubblicato da Juan Ortega

  1. <span style="color:red">14 minuti fa</span>, Grande Proteus dice:

    Ne hai beccate solo 3 :D

    Avevo scommesso alla SNAI un 8/9... mi hai regalato una pessima Pasqua:P:D

    <span style="color:red">20 minuti fa</span>, Grande Proteus dice:

    9) Tex n°125/126/127/128 Il figlio di Mefisto: G.L. Bonelli - Galleppini 9,8

    Beh... un altro grande classico.

    Anch'io nella mia personalissima classifica gli ho affibbiato un voto molto alto

    <span style="color:red">9 ore fa</span>, Magico Vento dice:

    Di Boselli, nella classifica di Grande Proteus, manca ancora "La grande invasione", e in una top 50 penso sia impossibile non citarla

    Confesso che di Boselli, a parte Texoni e MaxiTex, non ho letto molto.

    Nella lettura della serie regolare sono fermo a "Yucatan" (425/428) quindi mi mancano tantissime storie.

    Ho indicato "Gli invincibili" perché ritenuta una delle sue storie migliori (se ricordo bene l'aveva citata @Leo) ma non l'ho ancora letta.

    Probabilmente, al momento, io inserirei "Il magnifico fuorilegge", texone che mi ha molto appassionato.

    Conto di rimettermi in pari nel prossimo futuro!

    • Haha (0) 1
  2. Faccio anch'io la mia preview delle prossime nove di @Grande Proteus:

    - BONELLI

    * In nome della legge (141-145)

    * L'uomo dai cento volti (185-186)

    - NOLITTA

    * Sasquatch (220-223)

    - BOSELLI

    * Nei territori del nord ovest (Maxi Tex 5)

    * Gli invincibili (438-440)

    - NIZZI

    * Un ranger del Texas (285-287)

    * Fuga da Anderville (297-299)

    * Il ragazzo selvaggio (317-319)

    * Furia rossa (384-387)

  3. <span style="color:red">4 ore fa</span>, MacParland dice:

    10) "El Muerto" di Bonelli Galep

    El Muerto

    Mi permetto una piccola correzione: sarebbe di Nolitta (anche se poi il cognome è quello, ma visto che si cita sempre con il suo "nom de plume"...).

    Pur essendo un estimatore del suo Tex (e più in generale proprio di Sergio) non è una delle sue storie che preferisco. Riconosco però una perfezione formale da applausi.

  4. <span style="color:red">1 ora fa</span>, valerio dice:

    Per me Furia Rossa numero due o tre assoluta.

    Io l'ho letta per la prima volta poco tempo fa e, dopo aver sfogliato l'ultima pagina, mi è rimasta addosso un'emozione difficile anche da spiegare. Poche storie ci sono riuscite.

    Mi ripeto: per me è lo zenit di Nizzi.

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

    10) I ribelli del Canada

    Un grande classico! 

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, Grande Proteus dice:

    Della miniera del terrore, più che la trama che riconosco sia esile a me piace molto l'imprevedibilità, la suspense, vedere tex in difficoltà, i pard impauriti di dover morire sottoterra, la ricerca disperata di una soluzione.

    Spesso non sono dei fatti tangibili che ci fanno preferire una storia rispetto ad un'altra ma sensazioni, emozioni, aspetti magari secondari per altri ma che per noi diventano fondamentali.

    Insomma si tratta di gusti personali e trovo inutile, se non assurdo, criticarli.

    Ad esempio "Gilas" per me rappresenta qualcosa di particolare ma posso comprendere chi la trova una storia tutto sommato abbastanza "ordinaria".

    Mi stupiresti veramente piazzando, che ne so, "Il medaglione spagnolo": ecco lì vorrei qualche spiegazione supplementare:D

  5. <span style="color:red">49 minuti fa</span>, Magico Vento dice:

    10) Tex n.384-387 Furia rossa

    Splendida, forse il capolavoro di Nizzi!

     

    <span style="color:red">9 minuti fa</span>, Grande Proteus dice:

    10) Tex n°336/337/338 La miniera del terrore: Nizzi - Letteri 9,8

    Ci avevo azzeccato (ma dopo i tuoi indizi non era così difficile:)).

    Il primo albo è da antologia, poi forse la tensione cala un pò nel proseguo della storia.

    Storia comunque che ricordo con grande piacere.

    • +1 1
  6. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Grande Proteus dice:

    No :D

    E ricordatevi sempre che anche un topo può salvarvi la vita (adesso andrete ufficialmente in paranoia) 

    Credo di aver capito.

    E se ho capito bene, niente male come storia, in particolare la prima parte.

    Ripongo nella mensola chiodi e martello e vediamo di organizzare la crocifissione più avanti:P

  7. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Grande Proteus dice:

    11) Tex n°253/254 Artigli nelle tenebre: Nolitta - Letteri 9,7

    Forse mi hai sorpreso ma di certo non deluso.

    Storia che amo tantissimo, letta e riletta un'infinità di volte.

    Steven Brooke personaggio estremamente affascinante, l'idea dei tre dinosauri geniale.

  8. Dalla rilettura di questi albi mi rimane dentro una grande emozione.

    Non starò a ripetere i tanti pregi di questa indimenticabile storia, ennesima perla proposta dal grande GLB.

    I tanti commenti precedenti (cito in particolare quelli di @Barbanera, @juanraza85 e @Poe) hanno già descritto e sviscerato alla perfezione il tema portante di questo episodio e, soprattutto, l'affascinante figura di Lucero.

    Mi limito con il sottolineare un aspetto forse secondario ma, secondo me, molto interessante, ovvero quello religioso.

    Il crocifisso rubato tanti anni prima, assume per Lucero un forte significato simbolico piuttosto che essere solo un banale oggetto dorato. E' appeso al muro alle sue spalle, quasi a ricordargli in continuazione un passato dal quale non può slegarsi. E con il quale sa di dover fare i conti, prima o poi.

     

    Il 3/1/2021 at 01:12, Poe dice:

    su tutta la storia Bonelli fa gravare un senso di Destino tragico inevitabile

    Un Destino inesorabile e quel crocifisso pare quasi sia il suo strumento, un monito perenne rivolto al Mescalero.

    Ed è a quel crocifisso che, in qualche modo, si aggrappa Lucero nella sua disperata fuga.

    "Prendi con te il tuo totem della croce?", chiede il fido Felix.

    "Certo! Mi ha sempre portato fortuna, e in ogni caso non voglio che cada in altre mani"

     

    E quasi all'epilogo della sua tragica e tormentata esistenza, è proprio a quel crocifisso che si rivolge Lucero, dando un senso soteriologico all'intera vicenda.

    "Il crocefisso di Padre Tommaso... il segno del Dio dei bianchi che vuole essere riportato dove un tempo l'avevo preso!"

    "Aiutami dunque ad arrivare laggiù, croce-totem... Lucero ti riporterà dai padri e forse in cambio essi allontaneranno la morte che mi brucia dentro".

    Nel finale, il cerchio si chiude: il prezioso simbolo cristiano tornerà nella sua naturale casa e, finalmente, Lucero troverà la sua pace interiore e spegnerà quel fuoco che lo divora.

    Non so quanto GLB abbia voluto dare un senso cristiano a questa cosa.

    Forse è stata solo una scelta narrativa e basta.

    Sta di fatto che il tutto, almeno per me, riesce a dare un senso ancora più profondo ad una storia impossibile da dimenticare.

    Letteri è semplicemente splendido. L'immagine trasfigurata di Lucero con il crocifisso in mano è da antologia.

  9. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

    Ehi, non scherziamo!... Il duo migliore era Bonelli-Galep, a pari merito col duo Bonelli-Ticci!! <_<:P

    Bonelli lo metterei con chiunque, tanto con lui si va praticamente sempre sul sicuro.

    Ma anche Nolitta (soprattutto in coppia con Nicolò/Fusco) è sempre nel mio cuore.

     

    Su Ticci, avendo riletto da poco "Terra promessa", avevo notato anch'io questa curiosa forma dei visi che, a mio parere, stonano un pò. Difetto che comunque non pregiudica assolutamente la qualità dei suoi splendidi disegni.

    Il Ticci "seconda fase" in generale lo preferisco, perché dallo stile più personale e più consono ai miei gusti.

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Poe dice:

    E poi, se vogliamo, anche il Ticci della seconda fase, che tu prediligi - e che anche a me piace molto, sia chiaro - ha dei difetti: i volti delle donne poco riusciti, le espressioni dei "cattivi" troppo caricate e direi quasi lombrosiane, con le sopracciglia sempre eccessivamente arcuate e il volto arcigno, e talvolta anche le espressioni dei personaggi in certi momenti troppo enfatiche... 

    Come non darti ragione, le sue donne di sicuro non sono così memorabili come quelle di Nicolò (sempre maggiorate ;)), Fusco (quanto mi piacciono le sue indianine) e Letteri (Esmeralda e il suo bagno... occorre dire altro?) solo per rimanere tra i disegnatori classici.

     

  10. <span style="color:red">22 minuti fa</span>, Grande Proteus dice:

    E dato che sono passati 33 anni posso anche spoilerare l'ultima splendida vignetta di questa storia. 

    Che è semplicemente splendida!

    Ma quanto era bravo Fusco?!

    E va riconosciuto tanto merito anche a Nizzi, qui in splendida forma.

  11. <span style="color:red">3 ore fa</span>, MacParland dice:

    Nicolò un gigante. Peccato sia scomparso a 73 anni, secondo me poteva ancora dare qualcosa. 

    Concordo.

    Per me un grandissimo!

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, Grande Proteus dice:

    Se mi chiedi una delle tavole che più mi ricordano Nicolò scelgo questa

    Forse io sceglierei una di Sasquatch, storia rappresentata benissimo da Nicolò e a cui sono molto affezionato.

    Indubbio che anche in questa risalti il suo inimitabile stile.

    • +1 1
  12. 5 ore fa, Grande Proteus dice:

    22) Tex n°156/157/158 L'uragano: G.L. Bonelli - Nicolò 9,5

     

    Screenshot-20210320-081500-Perfect-Viewe

    Io la ritengo un gioiellino nascosto.

    Raro caso di "continuity" tra una storia e l'altra, questo episodio ha veramente un fascino unico, forse anche per via dell'ambientazione molto "salgariana".

    GLB, come spessissimo gli accadeva, imbastisce una sceneggiatura di spessore e personaggi intriganti.

    Se c'è Nicolò poi io sono già soddisfatto.

     

  13. <span style="color:red">23 ore fa</span>, gilas2 dice:

     

    Noto anche come 'i fiori della morte', indimenticabile.

    Verissimo, altra grande "invenzione" di GLB con un Letteri d'annata.

     

    <span style="color:red">5 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

    23 - Orrore ! - di Medda e Letteri - Tex nn. 410-411

    Storia forse un pò sottovalutata che a me è piaciuta molto.

    Se la prima di Medda mi aveva lasciato un pò indifferente, questa dal taglio poliziesco l'ho trovata ben fatta e convincente.

    • +1 2
  14. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Grande Proteus dice:

    26) Tex n°203/204/205/206/207 Missione a Great Falls: Nolitta - Fusco 9,5

    Altra storia indimenticabile con un superbo Fusco!

    Mi ripeto: bellissima l'idea di presentare la storia con il titolo all'interno dell'albo e, soprattutto, con la prima tavola!

  15. <span style="color:red">1 ora fa</span>, MacParland dice:

    27)

    La foresta dei totem

    di Nolitta-Nicolò Non è la Cover più rappresentativa, infatti, quella rappresentativa è "Sasquatch" però io preferisco questa.

    Se dovessi stilare una mia classifica sarei sicuro solo delle prime due posizioni:

    1) In nome della legge

    2) Sasquatch

  16. Vado subito al sodo: per me la storia più bella della saga di Tex.

    Riletta dopo qualche anno me la sono gustata con enorme soddisfazione.

    Per me è la storia definitiva, quella in cui trovo tutti gli elementi che rendono Tex un fumetto epico.

    C'è il tranello ai danni di Tex, imbastito con cura e grande attenzione ai particolari e che diventa una trappola al quale il nostro eroe non può sfuggire. L'immagine di quella ragnatela con il grosso aracnide che si dirige verso la preda vale più di tante parole.

    C'è un nemico astuto e spietato ma che sa anche essere paziente, aspettando il momento giusto per colpire con la massima efficacia. Ogni comprimario è al posto giusto e recita la sua parte alla perfezione. La preda non può scappare.

    Ci sono figure di secondo piano ma caratterizzate alla perfezione, come lo zelante sceriffo di Gallup e il molto più umano e comprensivo vice sceriffo che scorterà Tex fino a Vicksburg.

    E ancora il direttore del carcere schiavo dell'alcool, presentato con pochissime ma efficaci tavole; figura prescindibile ma rappresentativa di quegli uomini al potere la cui debolezza è direttamente proporzionale alla carica detenuta.

    Sicuramente la figura più temibile per le sorti del nostro ranger è senz'altro quella di Murdock, il capo delle guardie della prigione, perfetta figura dell'avido e spietato aguzzino incurante delle vite umane che transitano a Vicksburg.

    Colpirà più volte Tex, infliggendogli anche la temibile punizione della "vedova": ma se riuscirà a fiaccarne il corpo di certo non ne domerà lo spirito ricevendo alcuni (spassosissimi) insulti che lo faranno imbestialire.

    La dignità di Tex, nonostante i soprusi e le angherie ricevuti, non verrà mai lesa, anzi ne uscirà rafforzata dalla breve ma intensa prigionia.

    Clem dimostra di essere personaggio molto astuto: certo c'è tanta avidità alla base della sua collaborazione con Carson ma anche la consapevolezza che Tex non è un caso come quello di altri disgraziati che avevano tentato di comprare l'evasione. L'astuta ed estremamente affascinante Myra (confesso il mio debole per le "maggiorate" di Nicolò) è una delle figura femminili che rimangono più impresse. Scaltra e spietata ma anche estremamente intelligente. Le ci vuole un solo istante per capire quando passare dall'altra parte della barricata.

    Se Tex è quello che, per forza di cose, agisce di meno i restanti tre pard non mancano di assolvere i loro compiti alla perfezione.

    Kit tiene in pugno le redini della riserva con saggezza ed autorità. Memorabile la strigliata al becero Lyman, così come memorabile è il pestaggio in coppia con Carson al malcapitato che voleva impiccare Tex.

    Certo, spesso sembra un pò il clone del padre, ma all'interno della storia risulta pedina insostituibile.

    E il fido Tiger non gli è da meno: ha ruoli meno attivi ma è compagno che infonde sicurezza e porta quel mattoncino fondamentale per la buona riuscita della storia.

    Carson con abilità e pazienza tesse la tela per acconsentire all'evasione di Tex, capendo subito qual è il mezzo più adeguato (il dinero ovviamente) per convincere i diretti interessati.

    E' un Bonelli in stato di grazia che non sbaglia nemmeno le virgole. Ogni tassello è al posto giusto, ogni situazione contribuisce ad accrescere la drammaticità e la perfezione di quest'opera che per me rappresenta un vero kolossal a fumetti.

    Cito un breve estratto di Sergio Brancato dal volume "L'arte di Erio Nicolò" perché, per me, estremamente significativo.

    "Supportato dal disegno di Nicolò, sempre funzionale alla narrazione e, al contempo, evocativo nei riguardi della memoria del lettore, Bonelli si conferma autentico mitografo del nostro immaginario allestendo una catena di eventi tra loro perfettamente orchestrati, volta a implementare di volta in volta la suspense nella progressione verso lo scioglimento finale della trama".

    Nicolò, che è il mio disegnatore di Tex preferito, qui raggiunge il culmine della sua arte.

    Per finire, devo ammettere che l'unica cosa che, sin dalla prima lettura di tanti anni fa, mi aveva fatto un pò storcere il naso, era l'identità segreta del misterioso uomo di Flagstaff che, alla fine dei conti, si rivela un perfetto sconosciuto.

    Non capivo perché fosse stato nascosto il volto per quasi tutta la storia.

    Una chiave di lettura interessante me l'hanno data i commenti di @virgin e @Diablero, che danno un senso pieno e plausibile a questa insolita scelta dell'autore.

     

     

     

  17. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Grande Proteus dice:

     

    28) Tex n°229/230/231/232 Il gioco è aperto!: G.L. Bonelli - Fusco 9,3

     

    Screenshot-20210314-074829-Perfect-Viewe

    Altra storia indimenticabile.

    Vedendo il primo dialogo della storia, c'è da pensare che Tex fosse sceso dal letto col piede sbagliato!

    Altra opzione è che lo stalliere gli ispirasse veramente poca fiducia:D

  18. <span style="color:red">16 minuti fa</span>, Magico Vento dice:

    Anche a me piace molto, ma non penso che riuscirebbe a entrare nella mia top 50

    Neanche nella mia direi:D

    Per la collana dei Maxi forse entrerebbe "Oklahoma".

    "Rio Hondo" (insieme a "Il cacciatore di fossili") è comunque uno di quelli che ho apprezzato di più.

     

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