Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    1056
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    12

Tutto il contenuto pubblicato da PapeSatan

  1. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Non c'entra nulla con Tex, ma non trovate melenso un Civoli che al gol di Grosso contro la Germania nel 2006 esclama "Mio dio, mio dio!" mentre un Martellini al gol di Tardelli contro la Germania nel 1982 urla un virile "Gool! Gool! Tardelli! Uno splendido gol di Tardelli!" ?
  2. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    @borden: Giusto anche questo, non siamo in un saloon alle prese con dei gradassi. Si fa così, per discutere... Se ne sono viste ben di peggio (non tue, ovviamente: per es. un Tex disarmato in mutande che chiede SCUSA a dei sabotatori). Poteva andare bene un autoritario e attivo "Non mi avrete!" anziché un implorante e passivo "Lasciatemi!" ? Al di là dei termini più o meno efficaci, il concetto é aver voluto vedere Tex affrontare la prevaricazione con una reazione, anche verbale, da Tex, non da massaia insidiata. Faccio un altro esempio: di fronte a una scena sconvolgente, un conto é mettere in bocca a Tex o Carson un "Santo cielo!" o "Santi numi" (come se ne sono letti tanti), un altro conto sarebbe fargli esclamare "Mio dio!" oppure "Madre mia!": l'enfasi é ben diversa.
  3. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Giustissimo. Basta un "Bastardi, vi schiacceró come vermi!" (perché é ovvio che sarà libero, per poterli schiacciare). Oppure un semplice e classico "Figli di cani!". Il "Lasciatemi!", come giustamente dice Diablero, non é da Tex, perché appare implorante e nessun carceriere si é mai lasciato commuovere... Al limite, il "Lasciatemi!" poteva essere reso come "Giù quelle sporche zampe!", imperativo, non implorativo.
  4. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Anche A ME. Ci stava molto ma molto meglio un "Bastardi, appena libero vi schiacceró come vermi!!"
  5. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Negli anni delle strisce di poche pagine era una necessità dare corpo e chiarezza alla vicenda raccontando l'azione che non si vedeva e non si aveva spazio di narrare tra una vignetta e l'altra. Oggi, con storie di 2-3-4 albi si racconta in una pagina quello che prima si narrava in una vignetta, didascalia compresa, c'é spazio e tempo di far vedere Tex che sella il cavallo oppure Kit che va al ruscello a prendere l'acqua per il caffé che Carson sta per preparare. Con storie di 2-3-4 albi l'azione é più diluita e i tempi dilatati impongono di riempire le pause con dialoghi che perció talora risultano troppo verbosi e, appunto, riempitivi. L'esempio che ho citato in un mio precedente commento é la traversata della Sierra Nevada da parte dei pards: una dozzina di pagine complessive di tranquilla trotterellata (prima di giungere a Last Chance City e poi, lasciata la cittadina, prima di giungere al lago Tahoe) in cui le parole nei dialoghi sono a mio avviso eccessive ma necessarie a riempire quelle pagine in cui non c'é azione (ripeto, a scanso di frainendimenti: durante il viaggio prima di Last Chance e tra Last Chance e il lago). E' questo che ho trovato "pesante" (avrei riempito quelle stesse pagine della traversata, se non di piú, con qualche ostacolo o imprevisto che si para davanti ai nostri), mentre le precisazioni sulla porta nel retro della casa del dottore o su Carson che dice all'oste che deve restituire qualcosa ai tizi che sta cercando non mi hanno minimamente infastidito, al contrario di altri.
  6. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    No, Mauro, non ignoro gli accadimenti a Last Chance e sul lago, semplicemente mi ero figurato, dal titolo, dalla copertina e dal trailer, un peso ben maggiore alla traversata della Sierra, rendendola irta di insidie e pericoli disseminati da Mefisto, ma concentrati invece a Last Chance, abbastanza "telefonati" e il cui climax é solo una classica sparatoria da far west più che una trappola ispirata dalla selvaggia ambientazione della Sierra, come mi aspettavo. Mefisto che si priva di una sadica vendetta personale lasciando il lavoro sporco a uomini ipnotizzati é davvero poco credibile. Solo una diversa aspettativa rispetto alla legittima scelta narrativa, di qui la mia delusione. Tutto qua.
  7. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Gent. Mauro, probabilmente mi hai risposto prima di arrivare a leggere la mia replica a Diablero, nella quale ho precisato quanto segue, che vale anche per ribadire la mia percezione non tanto di cosa accade ma, soprattutto, DOVE e COME accade. Ecco le mie parole, scusandomi per la ripetizione: ****** [...] non ho affatto detto che quelle dedicate al "viaggio" attraverso la Sierra Nevada siano pagine inutili. Al contrario, avrei auspicato che durassero anche di piú perché dovevano rappresentare il fulcro e lo sfondo dell'azione (che invece avviene altrove), come il titolo dell'albo lasciava presagire. Certamente una ambientazione piú suggestiva e densa di elementi e variabili rispetto alla comunissima cittadina del west (piû che di alta montagna) che é Last Chance City, dove tutta l'azione che vi si svolge culmina appunto in una tipica sparatoria. L'ambientazione montana e innevata sarebbe invece stata eccellente per una moltitudine di situazioni, che andassero dall'affrontare insidie (naturali o indotte da Mefisto) ai momenti di breve ristoro in un bivacco, mescolando azione e riflessione, ritmo ed emozione. E tutto ció avrebbe naturalmente richiesto molte più pagine, più vive e con piú azione (anche senza il "piú", visto che nella traversata non c'é proprio traccia di azione). Credo sia superfluo citare come esempi sublimi "Sulle piste del Nord" o quel gioiello zagoriano che é "Sierra Blanca".
  8. PapeSatan

    [03/04] Fuorilegge

    A quale "biografia attuale" ti riferisci? Per quanto mi riguarda, come biografia "ufficiale" riconosco solo quella del curatore Boselli, narrata ne "Il romanzo della mia vita". Il resto sono interpretazioni (certo, anche quella di Boselli in alcuni passaggi dibattuti lo é, ma tra tante la sua é la piú autorevole e accreditata).
  9. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Temo che tu abbia clamorosamente frainteso il significato del mio commento, che é esattamente in linea con il tuo pensiero. Infatti, non ho affatto detto che quelle dedicate al "viaggio" attraverso la Sierra Nevada siano pagine inutili. Al contrario, avrei auspicato che durassero anche di piú perché dovevano rappresentare il fulcro e lo sfondo dell'azione (che invece avviene altrove), come il titolo dell'albo lasciava presagire. Certamente una ambientazione piú suggestiva e densa di elementi e variabili rispetto alla comunissima cittadina del west (piû che di alta montagna) che é Last Chance City, dove tutta l'azione che vi si svolge culmina appunto in una tipica sparatoria. L'ambientazione montana e innevata sarebbe invece stata eccellente per una moltitudine di situazioni, che andassero dall'affrontare insidie (naturali o indotte da Mefisto) ai momenti di breve ristoro in un bivacco, mescolando azione e riflessione, ritmo ed emozione. E tutto ció avrebbe naturalmente richiesto molte più pagine, più vive e con piú azione (anche senza il "piú", visto che nella traversata non c'é proprio traccia di azione). Credo sia superfluo citare come esempi sublimi "Sulle piste del Nord" o quel gioiello zagoriano che é "Sierra Blanca".
  10. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Certo, succede qualcosa, ma a Last Chance City, che sarà pure in Sierra Nevada, ma appare come una comunissima location del west. Io mi riferivo alla traversata da pag. 20 a 26, che segna l'entrata in scena dei nostri all'inseguimento di Mefisto, e poi nelle pagine 65-67 e 79-81, in discesa verso il lago Tahoe. L'intermezzo a Last Chance City era un passaggio scontato, i nostri intuivano già che Mefisto e soci si dovessero fermare là e quello che succede (una sparatoria, che altro?) non la definirei propriamente "trappola" ordita da Mefisto ma una semplice difesa servendosi di uomini addomesticati dai suoi poteri ipnotici, tutto abbastanza prevedibile. Non che questo sia per forza un male, ma sarebbe stato originale e spiazzante vedere Mefisto tendere una trappola lungo il percorso sfruttando l'ambientazione montana-nevosa sempre affascinamte (una valanga, una tempesta, persino l'apparizione pur illusionistica di uno yeti, insomma qualcosa di spaventoso o drammatico che costringesse i nostri all'azione per salvare la pellaccia) invece di 7 pagine di andatura al trotto in cui i dialoghi sono a mio avviso troppo verbosi e usati come riempitivi, mancando l'azione. Idem le pagine con lla seconda parte dell'attraversamento della Sierra Nevada, da Last Chance City al lago. Sul lago succede qualcosa, ma con i nostri nuovamente solo spettatori e non motori dell'azione. Molto pragmaticamente: più cose succedono, meno parole servono; detto altrimenti, l'abbondanza di parole é sintomo del fatto che dietro sta succedendo poco.
  11. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Per "azione" intendo qualsiasi evento che non sia la mera concatenazione di fatti che si succedono nel tempo ma che sia un accadimento determinato dai personaggi, che ne modificano lo svolgimento e gli effetti rispetto al suo sviluppo naturale e prevedibile. Un esempio, che ho già introdotto prima: Tex é sulle tracce di Mefisto, e Mefisto lo sa. Tex affronta la Sierra Nevada, segue la pista, arriva a destinazione. Ecco, mi sarei aspettato che lungo il tragitto (che iconicamente dà il titolo all'albo) avvenisse qualcosa: un imprevisto, un ostacolo che costringa a fare qualcosa, o una trappola (magari congegnata dallo stesso Mefisto), il concepimento di un piano (d'azione, appunto) che non fosse il semplice "seguiamo la pista e vediamo dove ci porta". Cioê ho trovato già scritto il succedersi degli eventi (senza quel ritmo e quella elaborazione di scelte e decisioni che connotano l' "azione" in senso attivo). Ecco perché i testi mi appaiono cosí preponderanti: spesso, più che dialoghi o pensieri che debbano ispirare l'azione, sono commenti a quanto sta succedendo. Ho già chiarito che per vicenda psicologica intendevo dire vicenda eterea: essa sembra svilupparsi su un piano più psicologico che materiale (il viaggio terreno di Padma, che é in realtà il suo viaggio di redenzione e purificazione spirituale, ne é la giusta metafora), é piú una sottile guerra di logoramento mentale che uno scontro aperto, eppure la tensione rimane sempre labile, nel solco della routine, per mancanza di "azione" da parte dello stesso Mefisto, oltre che dei nostri. Confido che la disponibilità di 4 albi giustifichi questo inizio - diciamo cosí - interlocutorio o preparatorio, in attesa di scatenare l'inferno.
  12. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    In questo turbinío di azione mozzafiato, manca Carson che scarica la seicolpi sull'ologramma di Mefisto e Tex che sella il cavallo... Perdona, ma allora anche in un qualsiasi episodio di "Happy Days" c'é azione. Ovviamente, per "azione" in "Tex" intendo qualcosa di ben diverso dal semplice non stare facendo la pennichella pomeridiana...
  13. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Preciso meglio il mio pensiero. E' una storia con pochissima azione e moltissime parole. La poca azione presente coinvolge principalmente Padma e il suo peregrinare materiale é in realtà la sua ricerca della purificazione. Mefisto si palesa (poco) ai nostri come illusione, come emanazione mentale e il massimo dell'azione dei nostri é Carson che scarica i colpi a vuoto sull'ologramma di Mefisto. Pochissimo pathos, nessun alone di inquietudine e mistero. Tanto, troppo testo nei balloons, con troppe supposizioni fatte dai nostri e pochi piani concreti. La Sierra Nevada finora si é dimostrata nient'altro che una candida e pittoresca distesa nevosa come a Sestriere o a Cortina, senza imprevisti o difficoltà. Una storia "eterea", poco terrena, molto giocata sulla suggestione e sull'immaginazione, oltre che sul narrato più che sull'azione. Ripeto, spero di ricredermi nel seguito, ma francamente ho percepito un abisso di consistenza tra il primo albo della tripla e questo primo albo della quadrupla.
  14. PapeSatan

    [741/744] Sierra Nevada

    Ho appena finito di leggere, con molta attenzione, "Sierra Nevada". L'ho tenuto in libreria per un tempo più lungo del solito proprio per trovare il momento più tranquillo per leggerlo senza distrazioni. Ebbene, devo dire di essere rimasto profondamente deluso. La trama é ben strutturata (a parte il ritrovamento di Mefisto da parte di Padma, come ha ben descritto @Diablero), gli agganci con le vicende già narrate sono precisi, la qualità dei disegni non si discute... ma non é una storia di Tex. Troppo psicologica, troppo mentale, troppo spirituale... azione poca, presenza dei nostri davvero marginale, troppi dialoghi sui massimi sistemi, troppe spiegazioni nei balloons, anche la potenzialmente suggestiva location si riduce a una banale distesa nevosa, senza soverchie difficoltà o imprevisti... insomma, una storia che ho trovato concettualmente piû impegnativa (volgarmente si direbbe: "pesante") di "Così parló Zarathustra". E non mi ritengo, per cultura e formazione, un illetterato. Soprattutto manca quell'alone di mistero, di sottile minaccia, di infido pericolo che mi aspetto da una storia con Mefisto. Tutto appare artefatto: le apparizioni multiple di Mefisto nelle sue multiformi vesti, l'iceberg, gli specchi "parlanti", le visioni "binoculari": non si capisce dove finisca la vicenda terrena reale e dove inizi la rappresentazione cinematografica virtuale. Spero di ricredermi nel seguito della storia, ma purtroppo il mio giudizio provvisorio sull primo albo del tanto atteso epilogo mefistoliano é deludente: in una scala da 1 a 10, il mio voto é 5.
  15. PapeSatan

    [Color Tex N. 21] La gazza ladra

    Due considerazioni, tra il serio e il faceto, come la copertina pare suggerire: 1) il "feroce tagliagole" citato nella preview é forse il violinista, che alla fine Tex riduce a meschino suonatore ambulante nei ristoranti (cit. da "Altrimenti ci arrabbiamo")? 2) Quello stesso violinista deve stare attento con quell'archetto: lo sta infilando nel naso del mascherone alle sue spalle, facendogli il solletico, ma se il mascherone é un pallone gonfiato rischia di farlo scoppiare mettendo Tex sul chi vive...
  16. Io lo metterò in orizzontale, impilato su quello dell'anno scorso, sopra la fila di albi in verticale, in corrispondenza dei numeri "ordinari" di agosto.
  17. Stavolta "sono completamente d'accordo [con il mio allenatore]" (semicit.) Addirittura oserei dire che una collezione digitale ê piú materiale di una collezione cartacea. Infatti, per fruire di un albo cartaceo basta averlo, invece per un albo digitale non basta averlo: devi anche avere il supporto su cui memorizzarlo (al limite anche in cloud, che comunque ha anch'esso un supporto, non tuo ma di un provider), piû una applicazione che lo possa leggere e un dispositivo (con batteria non scarica, altro componente fisico) su cui far girare l'applicazione. Se poi l'albo risiede nel cloud, devi pure avere una connessione internet tramite cui accedere (che é anch'essa un canale fisico tramite cavo o via onde radio, anch'esse fisiche, se in wifi).
  18. "Sono completamente d'accordo a metà [con il mio allenatore]" (cit.) La penso come te, ma non posso biasimare un quattordicenne di oggi: ai miei tempi nella mia playlist ho cominciato con gli Alphaville e i Duran Duran, poi rapidamente sono passato a Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, Led Zeppelin... insomma i giganti del rock, fino alle chicche spesso presentate nell'apposito thread musicale. Ma col senno di poi e la cultura di oggi, devo dire che ho rivalutato certa musica degli anni '80 come quella con cui ho iniziato. Penso che per i manga succederà lo stesso: tra tanto pattume non escludo che possa esserci qualche gemma, come l'amico sopra suggerisce, ma personalmente non ho piú tempo e voglia di cercarla, visto che nella mia coda di lettura e visione ci sono in attesa almeno una cinquantina di libri e serie tv. Tanto credo che i manga non mi piaceranno. Mi piacerebbe invece sapere se qualche intellettuale li legge e li consiglia, io non ho mai letto o sentito di nessuno del genere (mentre su Tex gli estimatori "altolocati" si sprecano...).
  19. Non sono un esperto in materia come i due contendenti sopra, quindi ho seguito con curiosità e trovato molti spunti inreressanti nel dibattito. Sembra di assistere ad un match tra Federer e Nadal dei tempi d'oro... o tra Federer e Djokovic... o tra Djokovic e Nadal.... fate voi! Personalmente credo che l'equazione sia molto semplice: chi é nato e cresciuto nell'era del fumetto classico bonelliano ha acquisito un gusto e una predilezione per quello. I giovani nati e cresciuti nell'era dei manga sono prevalentemente catturati da quelli. Anche in altri campi, es. quello cinematografico, i giovani prima seguono le uscite trainanti contemporanee, poi forse vanno alla scoperta dei classici e solo dopo una certa età, quando hanno acquisito conoscenze ed esperienze, cioé sono maturati. Ad una mia passata domanda su quanti di noi fossero riusciti a trasmettere la passione per Tex ai figli, per chi ne ha, le risposte erano state pressoché tutte negative.
  20. A proposito di reboot, remake et similia, ripropongo una mia domanda già posta ma rimasta senza risposta: come mai la scelta di anticipare a fuori del saloon, con Tex e un avventore davanti alla locandina dello spettacolo di Mefisto, la scena originale che GLB invece colloca, con equivalenti dialoghi, dentro il saloon con l'oste? Visto che lo Speciale si chiude con Tex che, ammiccando al lettore, entra presumibilmente in quello stesso saloon, chi mettesse in correlazione l'originale e lo Speciale (quindi tutti noi texofili) troverebbe incoerente la successione dell'azione, ossia ridondante la scena di GLB dentro il saloon, visto che Tex ha già acquisito le stesse informazioni FUORI dal saloon. O, vista al contrario, incoerente la scena fuori dal saloon nello Speciale, visto che Tex avrebbe vissuto quella scena poco dopo, DENTRO il saloon, in "Fuorilegge".
  21. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    La gestione "casalinga" delle strisce originali da parte di un editore a gestione familiare nei lontani anni 1948-50 era di gran lunga più affidabile della gestione industriale delle anastatiche (?) da parte di un colosso editoriale nei tecnologici anni '20 del 2000...
  22. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    @Testa di Vitello L'unica strada che percorrerei é quella di scrivere o telefonare al Servizio Clienti dell'editore (nella pagina dello shop online dovresti trovare i riferimenti), allegando le fotografie delle copie anomale in tuo possesso e lamentandoti che le strade che hai già percorso si sono dimostrate anch'esse fallaci. Chiedi come fare per chiedere una sostituzione: se sono ragionevoli e attenti al cliente, ti manderanno la sola striscia mancante CORRETTA gratuitamente e senza chiedere indietro nulla, se non lo sono ti manderanno un altro package nel cellophane senza controllarlo prima.
  23. Errore grafico (direi ortografico) c'é anche nella locandina dello spettacolo del nostro: "Lyly" anziché il corretto "Lily".
  24. Domanda per @borden : come mai la scelta di anticipare a fuori del saloon, con un avventore davanti alla locandina dello spettacolo di Mefisto, la scena originale che GLB invece colloca, con equivalenti dialoghi, dentro il saloon con l'oste? Visto che lo Speciale si chiude con Tex che, ammiccando al lettore, entra presumibilmente in quello stesso saloon, chi mettesse in correlazione l'originale e lo Speciale (quindi tutti noi texofili) troverebbe incoerente la successione dell'azione, ossia ridondante la scena di GLB dentro il saloon, visto che Tex ha già acquisito le stesse informazioni FUORI dal saloon.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.