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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

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Tutto il contenuto pubblicato da PapeSatan

  1. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Grazie, dunque tutto in regola. Mi resta la curiosità del perché a suo tempo dovettero passare ben 3 settimane prima di veder uscire la striscia nr. 16. Non conteneva neanche l'inizio di una nuova avventura, cosa che poteva giustificare un ritardo di preparazione o un dubbio se proseguire o interrompere la neonata collana. Dunque posso solo immaginare problemi tecnici (redazionali o tipografici) oppure impegni su altri lavori o indisposizione momentanea di Galep.
  2. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    La data di pubblicazione in quarta di copertina della striscia n. 15 è il 6 gennaio 1949 (riportato 1948 per svista divenuta celebre), mentre è il 27 gennaio 1949 nella successiva striscia n. 16. Da profano chiedo agli esperti: all'epoca ci fu questo salto temporale di ben 3 settimane o siamo in presenza dell'ennesima ristampa anastatica "creativa"?
  3. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Hai proprio ragione, anch'io ho notato la stessa cosa, che permane anche nell'uscita nr. 8 in edicola oggi. Non ho proprio apprezzato la cosa. Sarà una coincidenza, ma il cambio di grammatura della carta di copertina coincide con la fine della pubblicazione delle strisce inedite. Oppure avranno cambiato tipografia dopo che hanno tolto la commessa allo stampatore che si é permesso di modificare "Killer" in "Miller", invalidando l'anastatica e svalutando la serie pubblicizzata come fedele all'originale?
  4. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    La modifica di "Killer" in "Miller" puó tramutarsi in un danno sia commerciale sia di immagine per l'editore, che ha sempre sbandierato l'iniziativa come la ristampa anastatica delle strisce originali: molti acquirenti potrebbero abbandonare l'acquisto temendo ulteriori futuri aggiustamenti fuori luogo, molti potrebbero piú in generale perdere la fiducia nell'editore reputandolo non credibile o non affidabile, non aderendo più a eventuali future iniziative. Esagero: qualche azzeccagarbugli nullafacente potrebbe persino avviare una causa legale, perché il prodotto venduto non ha le caratteristiche dichiarate. L'unico modo per evitare tutto ció e riacquistare la fiducia del pubblico é dimostrare serietà scusandosi con i lettori, ristampando la striscia come doveva essere e allegandola gratuitamente in una delle prossime uscite. Oltre, ovviamente, a rafforzare il "controllo qualità", interno o esterno che sia, prendendo o facendo prendere piena consapevolezza di cosa significhi "anastatica".
  5. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    A mio avviso chi si é preso la briga di correggere "Killer" in "Miller" sapeva perfettamente di scuotere un vespaio tra gli intenditori. Infatti: 1) Perché cambiare un nome, ancorché errato, in una anastatica? Libera iniziativa o su indicazione di qualcuno? 2) Perché cambiarlo non già nel nome corretto, ma in un altro errato? Pure i muri, dopo oltre 70 anni, sanno qual é il cognome di Tex. 3) Perché nessuno, in Gazzetta o SBE, dice nulla? Imbarazzo, vergogna o inconsapevolezza della topica? Se é vero che i panni sporchi si lavano in famiglia, nessuno darà mai spiegazioni, ma sarebbe comunque un bel gesto se l'editore allegasse la striscia anastatica ORIGINALE in una delle prossime uscite, ovviamente in omaggio, dicendo semplicemente: "Ci scusiamo per le sviste tipografiche e a conferma che vogliamo proporre in anastatica le strisce rigorosamente ORIGINALI alleghiamo la versione ristampata correttamente". Io mi accontenterei e penserei che fra qualche anno l'anastatica con "Miller" possa diventare a sua volta oggetto di collezionismo.
  6. Mi unisco ai complimenti. Avevo già evidenziato nel mio post poco sopra che tra le 5 storie quella che mi è piaciuta di più è proprio la prima ("La terribile banda"), dando grande merito allo sceneggiatore Boselli, ma estendendo ora il mio apprezzamento anche al bellissimo ed originalissimo soggetto del nostro amico forumista. Il mio voto alla storia (7,5, v. sopra) è il risultato di soggetto + sceneggiatura + disegni +colorazione, in un connubio perfetto.
  7. Un Color in cui le 5 storie hanno tutte un'ambientazione e un carattere da puro western nudo e crudo, senza contaminazioni mistiche, misteriche, sciamaniche o che dir si voglia. E questa omogeneità di atmosfera senza voli pindarici ha giovato alla mia lettura, rilassante e immediata. La prima storia ("La terribile banda") è quella che mi è piaciuta di più, sceneggiatura ad incastro perfetto dove la mano di Boselli si vede tutta: anche se il soggetto non è suo, interpreta in modo non banale e suscitando continua emozione la vicenda costruita intorno alla figura del ragazzino, con cui da lettore ho stabilito fin da subito profonda empatia. Bellissima storia, originalissima per la serie di Tex, perfetta per una breve. Disegni e colorazione notevoli, naturali e con tante sfumature, quasi acquarellate: il meglio tra le 5 storie. "La voce del muto" e "Memorie di un soldato" sono accomunate dalla costruzione intorno allo stato d'animo del co-protagonista (insieme a Tex): disperazione e odio del muto, nostalgia, ammirazione e un costante velo di tristezza dell'ex soldato. Cambia il finale: di speranza il primo, amaro e commovente il secondo. Anche per queste due storie, i rispettivi autori sono riusciti a suscitare emozione in me lettore, aiutati da disegni chiari e definiti, pur con una colorazione tipica pastellata uniforme che appiattisce alquanto le scene. "La lama del rasoio" ha una trama semplice, risolta con troppi bang-bang nel finale, ma anche qui da lettore sono entrato in empatia con il povero barbiere, quindi la storia si legge con coinvolgimento. Bello il finale con il "colpo di mano" (propriamente, di gomito!) del barbiere. "Funerale a Sierrita": tra tutte, è la storia che mi ha coinvolto di meno. Trama banale, banale, banale, già letta tantissime volte (lo sceriffo che chiede aiuto a Tex e Tex che sgomina i malfattori) ma senza quella variante o quello spunto che possa rendere originale uno sviluppo classico. Emblematica l'ultima vignetta, con Tex davanti alla tomba dello sceriffo: un pathos così freddo che mi è sembrato quasi che Tex dicesse "Non sono arrivato in tempo, PAZIENZA!". Disegni dal tratto ticciano (a me molto gradito), con spigolosità talvolta un po' troppo accentuata (eccetto le rotondità della cantante di saloon ). VOTI riepilogativi: La terribile banda: 7,5 La voce del muto: 6,5 Funerale a Sierrita: 5 Memorie di un soldato: 6,5 La lama del rasoio: 6
  8. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Finalmente siamo arrivati al famoso "purtroppo" in "Bill Mohican il rapitore di fanciulle" e alla data di pubblicazione errata sul retro di "Uno contro cinque". Non vedevo l'ora...
  9. Io alla stazione di Senigallia ho preso un pacco con due Tex serie gigante costola bianca a 1 euro (sic!), perché uno dei due era "Il quinto uomo" con l'ombra sul cappello (io avevo la copia senza; lo so, é uno sfizio) e l'altro "L'implacabile" con lo sfondo bianco che più bianco non si puó, e che ha sostituito la mia copia precedente ormai grigiastra. A 1 euro credo di aver fatto un affarone. C'era anche il recente cartonato "Il giugice Bean" (sì, quello con l'errore di stampa in costola) a soli 19 euro, non li colleziono ma mi sono pentito di non averlo preso visti i prezzi che girano sulla baia.
  10. Contiene SPOILER. Lette tutte insieme le 6 strisce inedite. Storia semplice che non si farà ricordare. Trama classica, la rapina al treno, condita da un paio di varianti per non renderla banale: il sabotaggio al ponte e la medicina anti-difterite da salvaguardare. Nel sabotaggio al ponte Burattini riesce a contenere lo spiegazionismo tipico zagoriano alla sola vignetta in cui un bandito spiega all'altro che basta accendere una carica di dinamite perché le altre esploderanno per effetto conseguente alla prima deflagrazione. La medicina anti-difterite presentata all'inizio della prima striscia crea aspettativa e sembra preludere a uno sviluppo interessante ma per il resto della storia rimane un elemento fine a se stesso (sarei stato curioso di vedere come dei rubagalline sarebbero riusciti a vendere la medicina, come si ripromettono, e a chi...). Veloci bang-bang finali per sbaragliare con facilità gli avversari e chiudere necessariamente la storia nei tempi. Altra "burattinata": nel porto sul fiume ê ancorata la chiatta che ha trasportato il carro con la refurtiva, ma era proprio necessario ricorrere all'impronta dell'anello di ancoraggio per convincere Tex che fosse proprio quella la chiatta da rintracciare? Quante chiatte viaggiavano in quello sputo di posto? Bastava che entrasse (come ha fatto) nel trading post e interrogasse il gestore, spazzolandolo se omertoso (come ha fatto). Un'altra cosa che non mi é piaciuta é la struttura delle strisce a 2 vignette, talvolta 1. Una struttura a 3 vignette avrebbe aumentato del 50% il numero di vignette e, quindi, di scene raccontate, dando maggior corposità ad una storia che altrimenti si legge tutta in pochi minuti. Cosa invece mi é piaciuto? Il ricorso alle didascalie per riassumere un'azione non vista di collegamento tra due sequenze, i disegni chiari e precisi (fin troppo accurati se comparati a quelli delle prime strisce originali), le copertine d'azione. Voto complessivo: 6.
  11. D'accordissimo: non ho detto che tu scrivi come GLB, ma che tu hai ereditato da lui lo spirito e l'essenza del personaggio per averci lavorato a contatto. Questa é la miglior garanzia di sopravvivenza del personaggio, con il tuo stile narrativo, le tue idee e proposte, ma con lo spirito "classico" del personaggio. All'amico lettore contestavo il fatto che su facebook moltissimi sembrano affermare che tu non rispetti l'essenza del personaggio, dando fede a questa posizione per il solo fatto che lo dicono su facebook (ma come hai sottolineato giustamente tu, su facebook tantissimi dicono anchel'esatto contrario...). Avanti cosí, Mauro! Grazie
  12. Grazie, James Kirk, hai espresso in modo impeccabile quello che è anche il mio pensiero riportato sopra. C'è stata una EVOLUZIONE del personaggio che ha viaggiato e continuerà a viaggiare di pari passo con lo scorrere del tempo.
  13. Concordo in toto. Non saranno d'accordo con noi coloro che sulla baia vendono alcuni di questi gadget del passato a cifre esorbitanti... Il feticista, si sa, è disposto a pagare qualsiasi cifra per i suoi oggetti del desiderio: è nell'animo del collezionista, che è un possessivo per natura. Vedremo tra alcuni anni la fascia di wampum...
  14. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    ... come la maggior parte delle commedie all'italiana anni '70 e '80 con Lino Banfi ("Vieni avanti, cretino" o "benvenuti a 'sti froc..ni" et similia), Lando Buzzanca ("Io la schiava ce l'ho e tu no!" et similia), Jerry Calà ("I like la vecchia e cara faiga!" et similia)... per non parlare, ancor prima, dell'esilarante episodio de "I complessi" con protagonista l'integerrimo avvocato interpretato da Ugo Tognazzi... Per rientrare in tema, stasera leggerò tutte di fila le strisce inedite; su quelle anastatiche posso confermare la mia soddisfazione per la qualità editoriale e la mia trepidazione di sapere se prima o poi qualcuno in Bonelli ci toglierà la curiosità sul famigerato Tex "Killer" diventato "Miller".
  15. Lodevole e apprezzabile il tuo sforzo di spiegarmi cosa non avrei capito... ma perdonami, continuo a non capire cosa c'entra con quello che ho scritto. Boselli ha lavorato con GLB, si vede lontano un miglio che conosce la storia e lo spirito del personaggio, non ci mette per forza bistecche e patatine fritte per dare questo feeling, ama il Western classico come lo amava GLB, il suo attuale impegno è volto a ricreare, con la collana "Tex Willer", le atmosfere e i ritmi di quei tempi a distanza di 70 anni, ma siamo nel 2021 e la nostra sensibilità è cambiata. Anche il soggettista/sceneggiatore/curatore è cambiato: ieri GLB, oggi Boselli. In mezzo, anche altri. Una cosa certamente non l'ho capita: il messaggio che vuoi dare. Forse che Boselli non scrive il Tex di GLB perché lo dicono su Facebook?
  16. PapeSatan

    Galleria Di Fernando Fusco

    Concordo. Aggiungo la vicenda disegnata magistralmente ne "Il marchio di Satana" e "Furia infernale", i primi due albi di Tex che ho comprato in edicola e che hanno acceso la mia passione per Tex. Atmosfere gotiche, tratto nervoso e scattante, chiaroscuri suggestivi. E il maestro Fusco é ancor oggi il mio disegnatore texiano preferito.
  17. Non mi è chiaro cosa non mi sarebbe chiaro... Facebook sta alla critica letteraria ed editoriale come i tombini nelle strade stanno all'arte contemporanea.
  18. Cosa mi piace di più - Boselli è un cultore del western classico, quindi le sue storie sono sempre molto realistiche, credibili, solide, scritte con profondità. D'altronde, lui con GLB ci ha lavorato a fianco. Cosa mi piace di meno - La tendenza a concludere troppo velocemente certe storie che si erano sviluppate ampiamente e con i giusti tempi, e poi una cosa che è insita in quello che mi piace di più di lui: essendo un "westerner" classico, la scarsa propensione a scrivere storie con magia e mistero in Tex, che invece mi affascinano molto.
  19. Sarebbe interessante poter vedere i risultati divisi per periodo di inizio lettura di Tex, per capire quali sono le più eclatanti differenze nelle preferenze tra le vecchie e le nuove generazioni. E' possibile inserire un filtro impostabile sul criterio della domanda nr. 30 nella visualizzazione dei risultati?
  20. Non é strettamente necessario inventarsi l'inverosimile per resuscitare un personaggio di cui sembra che ci si sia pentiti di averlo fatto morire. Basta ricreare un altro personaggio con caratteristiche simili. Del resto, di dittatori, guerrafondai, serial killers, capi terroristi e speculatori sull'altrui pelle non ne abbiamo mica visti soltanto uno, in migliaia di anni di storia documentata...
  21. PapeSatan

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Nella mia edicola, uscita nr. 5 senza cartone, come per ComixComunity. Forse usano il cartone finché ce n'é e poi vanno alla viva il parroco?
  22. Sono un semplice lettore appassionato di Tex, non ho nulla di personale contro chicchessia, non so se Diablero ce l'abbia contro Nizzi, ma ritenendomi una persona imparziale che vede le cose da una posizione neutra non posso far altro che rilevare che Diablero espone (con notevole proprietà di linguaggio e solida logica razionale) situazioni e fatti oggettivi, stampati sulla carta, inconfutabili, che dimostra di conoscere a fondo. Se poi nelle vignette ognuno vuole trovarci interpretazioni personali diverse da quella che appare come la piú evidente... beh... é la fantasia del fumetto, che non é una fredda equazione matematica. Peró io sto con Diablero.
  23. PapeSatan

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Tex e Zagor insieme è come vedere giocare insieme nella stessa squadra il ventenne Maradona e il quarantenne Pelè, alla fine degli anni '70. Calciatori diversi, di epoche diverse, di indole diversa, ma UNA partita-esibizione strappa-incassi per curiosità e unicità dell'evento ci poteva stare! Appunto UNA, una amichevole fuori dai calendari regolari, senza stucchevoli e forzate repliche, che avrebbero tolto valore a quella prima e unica esibizione, rendendo il tutto un grosso baraccone. Avrei sperato che l'incontro tra Tex e Zagor, mai da me agognato ma che non rifiuto a priori, fosse come quello ipotetico tra Maradona e Pelè, ma Boselli ci ha lasciato intendere che per i due si prospetta una tournée a più date in giro per le edicole...
  24. PapeSatan

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Di gran lunga migliori di quella che uscirà: piú evocative, volti piú espressivi, colori piú variegati. La prima é piú rappresentativa dell' "incontro" (i due appaiono alleati), la seconda dello "scontro" (nel passo della trama in cui appaiono avversari). Sarebbe stato bello avere la prima in copertina, la seconda in quarta di copertina.
  25. PapeSatan

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Brutto il titolo di testata e brutta la copertina. Quest‘ultima, con Zagor che incombe su Tex alle spalle, entrambi in posa statica (brutta), sembra richiamare il passaggio della trama in cui Tex Willer appare nemico di Zagor. Ma la titolazione di testata sottende il contrario: un "incontro" non ha in genere l'accezione negativa di uno "scontro". Testata e scena di copertina perciò si contraddicono, almeno nella mia interpretazione.
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