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TWF - Tex Willer Forum

Jeff_Weber

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Messaggi pubblicato da Jeff_Weber

  1. <span style="color:red">32 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Ti ho spiazzato?

    Me ne dolgo.

    La simpatia non è affatto per il semidio.

    Achille è proprio antipatico ed Ettore invece no.

    Tex non è certo come Achille ma neanche come Ettore.

    A volte mi diverto a fare l'avvocato del diavolo e mi son divertita a trovare una giustificazione al Tex per niente invincibile di Nizzi (Tex che perde è più simpatico?)

    Ti sembro poco coerente?

     

    Non poco coerente ... hai fatto l'avvocato del diavolo.

     

    Anch'io delle volte m'immedesimo in coloro che difendono Nizzi, al di là del suo personale ego, per le storie di Tex che ha scritto. A dosi massicce possono nuocere gravemente alla salute, ma alternate ad altre fanno un pò sorridere.

     

    Prevedibili per bistecche e patatine, origlioni, piccioni, torte e pasticcini, eroe in mutande e in ginocchio a chiedere pietà?

     

    Va beh ... si tratta forse della versione di Tex della Terra n. 356 ! Dopotutto vogliamo un super-eroe e non una persona reale, quindi ci saranno nel Multiverso altre versioni un pò meno ... coraggiose.

     

    Forse @borden potrebbe incaricare Harlan il Dampyr di andare a scovare, negli interstizi delle varie dimensioni nel Multiverso, i diversi alias di Tex che siano poco meno di eroi tutti d'un pezzo e ... farli fuori !

  2. 52 minuti fa, Letizia dice:

    E' più simpatico Achille o Ettore?

    E' più simpatico Achille senza labbra che mette paura al solo vederlo?

    Achille che nella battaglia non trae alcun onore perché nessuno può nulla contro di lui?

    Achille l'invincibile che si incaxxa a ogni piè sospinto?

    E' più simpatico Ettore, domatore di cavalli, che, alla vista dell'eroe mirmidone, fugge per il tempo necessario a compiere tre volte il periplo di Ilio?

    E' più simpatico il perdente, il mortale Ettore o Achille il semidio?

    Nizzi non ha alcun dubbio.

     

     

    Scusa Letizia ... qui insinui un dubbio legittimo.

     

    Tra Achille e Ettore, non è detto che la simpatia sia tutta per il semidio, anche alla luce di come si comporterà nei confronti del suo avversario dopo la morte.

     

    Tex è invece leale, non si comporterebbe mai come Achille, essendo un vero eroe senza macchia e senza paura.

     

    Sembrerebbe quindi che tu apprezzi Ettore, ovvero il Tex di Nizzi ... quello fifone e che subisce anche delle sconfitte.

     

    Ma tu hai sempre criticato Nizzi.

     

    Quindi? Ci vuoi spiazzare?  :dubbioso:

  3. <span style="color:red">19 ore fa</span>, ymalpas dice:

     

    Se leggi le interviste dal 2017, spesso parla di questo aspetto: secondo lui scrive il Tex che il lettore medio si aspetta, cioè un tipo di storia secondo lui ''classica'' che ovviamente è l'opposto di quello che è una storia originale. Nel 1982 quando scrive Tex per la prima volta l'editore gli chiede una copia del Tex bonelliano. All'inizio qualche barlume di originalità si manifesta quando scrive per Ticci e Letteri dei gialli, Sergio Bonelli gli mette subito lo stop. Nizzi gli dice che sente più suo il Tex nolittiano, vorrebbe scrivere il Tex alla Nolitta che allora andava ogni mese in edicola, Sergio Bonelli gli intima di seguire la traccia del Bonelli paterno. Che abbia letto tutti i duecentocinquanta numeri della serie può anche essere vero (anche se materialmente in quel lasso di tempo è impossibile che l'abbia fatto), per me si è letto bene  i numeri dal 100 in su, le storie del Carnicero, Tucson, quelle di Fusco, San Francisco, Il laccio nero. Non inventa nulla, ricalca con brio. E si incazza pure. A un certo punto vede Sergio avallare le storie di Boselli, ne riconosce l'originalità, se la prende, ma come? A lui gliele lasci scrivere e a me hai imposto dei modelli ''classici'' ( lo metto tra virgolette). Ed ecco che ti scrive il Texone dei Parlov, dove lascia parlare i sentimenti, anche se come originalità c'è l'impronta prattiana, giustificata in parte proprio dalla presenza del Croato. Da quel momento Nizzi si lascia andare, è meno rigoroso, smette di guardare del tutto al tex glbonelliano e lo fa come vorrebbe lui, nolittiano, solo che è in vistosa fase calante, quando va bene lo sorregge il mestiere, quando va male scrive storie poco ispirare o insulse. Dopo il 5O0 non si mette freni, scrive svogliatamente il Tex che ha in testa (che ha poco di Bonelliano o nolittiano, è solo un povero sfigato che ne combina una dopo l'altra), gli fa fare figuracce, svarioni, MA gli hanno messo in testa che ha salvato Tex e lui non si mette mai in discussione nelle sue scelte, anche quando gli fanno capire che sbaglia è convinto di scrivere il Tex come va scritto. Nel 2008  lascia, legge di tanto in tanto i Tex di Faraci e Ruju, diversi dal suo Tex, e quelli di Boselli che non riconosce come storie texiane. Ma si morde le mani perché sono belle storie, da qui il suo astio. Nell'autunno 2016 Boselli, che è un signore, da un lato ha bisogno di autori che scrivano Tex in modo accettabile, tanto c'è lui che supervisiona sulle magagne, cosa che Decio e Sergio non facevano più da tempo, dall'altro Boselli ha la scusa di voler scrivere il ritorno della Tigre. Nizzi si lascia tentare, non ci sono più Canzio e Sergio i cui tempi rimpiange (nelle interviste) dimenticando di dire che ormai gli bocciavano tutte le storie (perché facevano schifo), mentre ora con Boselli curatore chissà... In ogni caso torno, incasso un po'di euro, faccio felici i lettori che da dieci anni non leggono più una storia decente di Tex, con me ritorna il Tex dei battibecchi con Carson, le patatine e le bistecche, le storie come questo Maxi che non hanno un bricciolo di originalità ne pretendono di averla, tutto il contrario, e peggio per chi il polpettone non lo digerirà, Boselli lo sopporta anche, perché  lui, cioè nella testa di Nizzi, lui è la primadonna, insomma l'unico in Italia ancora capace di sapere scrivere Tex come va scritto. Solo che in redazione ti correggono alcune cose, poche a sentire Boselli, e non ti danno il disegnatore che vuoi, Biglia, che sta per disegnare il Texone, Guarino che gli sussurra all'orecchio: ma il texone dovresti scriverlo tu per lui, chi meglio di te? E volano gli stracci. Perché in via Buonarroti non manca la pazienza ma nessuno, proprio nessuno ha voglia di passare per il coglione della situazione. E vorrei vedere anche. Questa è la mia chiave di lettura, penso non troppo lontana dalla verità.

     

     

    Questo è quello che Nizzi ha sempre ammesso: le storie bonelliane possono essere ridotte a schemi.

     

    Dice di aver letto le storie ed essersi ricavato così questi schemi.

     

    Ma non dimentichiamo che del 1979 era il libro di due giovani universitari seguaci della scuola russa, di Propp,  quello della ''fiaba'' e dei suoi modelli, tutta la letteratura che può essere ridotta a questi schemi attanziali.

     

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    Questo libro, quando tre anni dopo inizia a scrivere Tex, Nizzi lo conosce. Impossibile che non l'abbia letto. Se l'è bevuto, per me. Che dica balle, ormai lo sappiamo. Da qui per me il Tex manierista, per usare un termine che mi è sempre piaciuto poco, perché comunque riduttivo.

     

     

     

    Questo è parlare realmente con obiettività @ymalpas. Tutto quanto un eventuale neofita di Tex (francamente non soltanto i neofiti) dovrebbe sapere sull'esperienza di Nizzi alla Bonelli, senza esasperate enfatizzazioni pro o contro di lui.

    Da leggere attentamente! :inch:

  4. 1 ora fa, Diablero dice:

     

    Eh, se lo chiedevano a me io lo sapevo! Ma nel 2013 mica ero nel forum! :laugh:

     

    Comunque, è una prova ulteriore che le vecchie storie GL Bonelli se le riguardava...  La storia di Zhenda è del 1965, l'ultima apparizione di Ta-hu-nah (con il nome) risaliva ad oltre 15 anni prima!  Eppure quando gli serve "un vecchio stregone Navajo" va a riprendersi proprio lui...

     

    Sono sempre più convinto della mia ipotesi su "Fra due bandiere"... da un mio vecchio post

     

    Infatti, GL Bonelli non era per nulla distratto, sorvolava soltanto su cose che per lui risultavano di scarsa importanza. E non aveva datato erroneamente la prima storia, voleva all'inizio raccontare un western di fine secolo immaginando che la storia sarebbe durata non tantissimo,  ovvero quanto le altre sue serie a strisce. Era Occhio Cupo che credeva potesse continuare più a lungo.

     

    E invece andò diversamente e pian piano l'ambientazione storica fu retrodatata, ma il di là della cronologia prettamente storica, vi è una coerenza ed una cronologia interna quasi sempre rispettata con personaggi anche ricorrenti che subiscono una certa evoluzione.

  5. <span style="color:red">4 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

    Bell'albo! Non ho digerito i disegni, ma ero talmente preso dal leggere la storia che quasi non mi sono accorto dei disegni. L'albo mi ha "preso" perchè c'era tutto quello che aveva il classico Tex di una volta che, in fondo, è quanto chiedo a Tex. 

    Compreso le ingenuità o forzature tipo il fatto che il presidente (o le alte sfere) siano rimaste a guardare la spedizione punitiva in territorio indiano senza intervenire. Xaxxo, sei il presidente, ha tutti gli strumenti necessari per fermarla. 

    Mi pare fosse Aristotele (mai amato la filosofia) quello che diceva che il valore di un insieme è superiore alla sommatoria delle sue singole parti. Inconsciamente ne faccio tesoro perchè anche io giudico l'insieme in base a quello che sento dopo aver chiuso l'ultima pagina. Se  mi fermassi a vivisezionare ogni cosa, per come intendo il fumetto, non mi godrei la lettura. :)

     

    Ricordi bene, si tratta proprio di Aristotele che legava il concetto di qualità al fruitore di quel bene (in questo caso il fumetto per come viene percepito complessivamente dal lettore), mentre Parmenide considerava la qualità insita nel bene stesso (formato dell'albo, scrittura, disegni, ecc.). Si dovette aspettare secoli ... con Kant per capire che la qualità rappresenta una sorta di funzione matematica che lega soggetto ed oggetto, tra loro iscindibilmente legati.

  6. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Laramie dice:

    Ho approfittato di un pomeriggio di ferie per rileggere questa storia prima di iniziare "Ritorno a Redrock".

    Non ho ancora letto il seguito, ma per ora posso dire di non capire la ragione per la quale si sia voluto dare una continuazione a questa storia.

     

    Alla fine della fiera è un GLB di ordinanza (sempre una garanzia anche in avventure minori) che realizza una storia senza troppe pretese a parte quella di intrattenere il lettore (missione compiuta, sia chiaro).

     

    Qualche scena divertente e molto classica (le spazzolate di Tex piacciono sempre) per una vicenda che non mi ha lasciato granché e che mi sembra chiusa a fine albo. I cattivoni che altro possono fare oltre a quello che si è già visto?

     

    I disegni di Niccolò sempre efficaci da buon artigiano del fumetto che non punta(va) all'esposizione degli originali in qualche fiera, ma alla sostanza del proprio lavoro.

     

    Infatti ... questo è il dilemma maggiore. Perché fare un sequel ad una storia qualsiasi, una come tante altre e già bella e conclusa?

     

    Tutto il resto ci può anche stare, ovvero verificare a posteriori che non tutte storie abbiano avuto un lieto fine.

     

    Ricominciando tutto da capo ... ;)

  7. <span style="color:red">7 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Mi permetto di rispondere da una posizione neutra e neutrale, ma che converge sul medesimo giudizio finale.

    Da quanto ho capito leggendo @Diablero e @Letizia non è il ritorno in sè a non essere piaciuto, ma il modo con cui si giustifica questo ritorno. Un modo che fa passare da perfetto imbecille un Tex che invece, nelle chiare intenzioni di GLB, aveva tutti gli elementi per considerare davvero chiusa la faccenda. 

    Ho riletto "Taglia: duemila dollari" subito prima di "Ritorno a Redrock", quindi con mente fresca e attenta, e non ho avuto il minimo dubbio che GLB l'avesse considerata chiusa lì.

    Certo, si poteva benissimo escogitare un ritorno (ne abbiamo già visto qualcuno di inaspettato) ma con motivazioni che rappresentassero una conseguenza, una evoluzione, uno sviluppo spazio-temporale credibile e originale degli eventi chiusi da GLB.

    Invece la motivazione è semplicemente che la solida e credibile conclusione data da GLB è stata banalmente sconfessata, e qui la vicenda è come se ripartisse da zero, perfettamente identica a sè stessa. Quest'ultima è esattamente la mia impressione dopo aver riletto l'opera prima di GLB e questa a strettissimo giro di posta. Ecco perchè mi sforzo di giudicare questo albo non come un ritorno, ma come un'opera prima bis (che presa a sè stante non si presta affatto a soverchie critiche di sceneggiatura).

    Se ho frainteso, mi scuso e correggetemi pure nella pacata dialettica.

     

    Certo, tutto chiaro. Sequel che francamente non serviva, ma che essendo stato approvato e pubblicato, dobbiamo prendere per buono. Tex comunque non ne esce sminuito, essendo tutto successo a sua insaputa e con le difficoltà di recupero del corpo dei defunti ... o presunti tali.  Ciò che infastidisce soprattutto, secondo me, sono invece le coincidenze ;)

  8. <span style="color:red">4 ore fa</span>, Poe dice:

    Diablero, quando la finirai con questo atteggiamento da profeta inascoltato, che nessuno legge bene, nessuno comprende, nessuno capisce la Verità che tu mostri e nessuno vuole vedere...:rolleyes:

     

    La verità è che tu vuoi vedere continuamente un Tex trattato da coglione dagli sceneggiatori che non sono GLB, anche quando non è così...

    In questa storia non c'è nessun Tex coglione, anzi a pagina 12 lui stesso spiega che il corpo del banchiere non fu mai ritrovato, perché finì nel punto più profondo del fiume... Succede anche in tante storie che non sono dei ritorni che i Nostri credono un avversario morto e non lo è, è solo ferito, è precipitato in una scarpata, in una cascata, è in mezzo ad altri cadaveri e i Nostri non se ne accorgono, ecc. poi quel tal nemico si riprende e riappare nel corso della storia, oppure va ad avvisare gli altri complici, ecc. Tex non è infallibile, e a volte si sbaglia e giudica morto qualcuno che non lo è. Questo non è essere coglioni.

     

    Stesso discorso per Sam Spring. Il compito di Tex è consegnare i delinquenti alla giustizia, se questi poi vengono assolti da giudici corrotti, questo non significa vanificare il suo lavoro. Anche nel West c'erano i giudici corrotti, chissà quanti delinquenti arrestati da Tex hanno fatto assolvere o ne hanno ridotto la pena in modo ingiusto, e noi non lo sappiamo. Direi che in questa storia c'è del realismo, più che coglionaggine di Tex.

    (E a proposito, il fatto che Tex non venga chiamato come testimone al processo, non è un errore: in un sacco di storie di GLB si dice che lui lascerà una deposizione firmata sui fatti avvenuti e poi se ne va senza partecipare al processo.)

     

    Sui ritorni in generale. E' ovvio che il ritorno di un presunto morto modifichi la storia precedente, ma questo non significa sporcarla o vanificarla o considerarla una ret-con.

    Ancora! GLB l'ha usato questo espediente almeno 3 volte: una con Mefisto e due con Yama. Il fatto che noi ritroviamo Mefisto insieme a Padma in gran forma che organizza piani criminali all'insapute di Tex, significa che Tex è un coglione? Che Yama spadroneggia sui Maya quando dovrebbe essere in bocca ai pesci, o addirittura che venga salvato dai pipistrelli ne "L'ombra di Mefisto" mentre nella precedente l'avevamo visto chiaramente precipitare in una cascata, significa che Tex è un coglione?

     

    Boselli poi l'ha usato spesso questo espediente, per esempio con Jack Thunder redivivo. Perché non hanno cercato bene il corpo nella miniera? Anche qui pard coglioni? El Muerto? Il Carnicero? Coffin in Tex Willer e tanti altri casi che adesso non ricordo. Non ti ho mai sentito fare obiezioni sulla coglionaggine di Tex in queste storie, anzi mi pare di ricordare che non vedi l'ora di leggere il ritorno della Tigre Nera, che dovrebbe essere morta, guarda caso, e questo comporterà inevitabilmente un finale diverso della storia precedente...

     

    E' quello che penso e avevo anticipato anch'io.

     

    Chissà quante volte dopo che Tex ha fatto giustizia, le cose non sono andate proprio come avrebbero dovuto?

     

    Il lieto fine esiste, ma siamo sicuri che sia stato raccontato tutto e cosa è accaduto dopo la parola fine?

     

    Non si tratta di incapacità di Tex, ma di aderenza alla realtà di tutti i giorni.

     

    Forse fa male a qualcuno che nei fumetti non sia tutto perfetto come nelle favole (anche se qualche bravo sceneggiatore ci ha già informati di tutti i problemi di Cenerentola, Biancaneve e Cappuccetto Rosso, ecc., in una saga USA di grande successo) ma ... purtroppo accade.

     

    Il soggetto è da ignorare? No, perché?

     

    Se ne poteva fare a meno? Certamente sì, non era così essenziale rivoluzionare l'esito di quella storia di GL Bonelli.

     

    È particolarmente innovativa e appassionante? Nulla di speciale finora, ben scritta da Ruju e con Tex quasi iperattivo e molto fortunato.

     

    Capita ad esempio lì dopo circa 6 anni, proprio quando il suo amico divenuto sceriffo è oggetto di ... e poi ... quindi ... ecc., per non spoilerare.

     

    Ripeto ... storia piacevole.

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  9. Terminata la lettura di questa prima metà storia. Parto dai disegni che in anteprima sembravano non particolarmente attraenti e che adesso ho trovato complessivamente abbastanza piacevoli.

     

    Il soggetto, come già fatto notare, evidenzia che anche gli eroi possono non essere infallibili. Appena un eroe esce di scena chissà quante cose accadono a vanificare tutti gli sforzi fatti.

     

    E qui quasi a recuperare l'onore perduto, sebbene Tex non sappia ancora esattamente quanto concretamente sia stato fallibile nello spazio tra la storia di GL Bonelli e questa, cerca di mettere la cosidetta "pezza" a tutte le questioni che assillano lo sceriffo suo amico.

     

    Immagino ne vedremo delle belle nel prossimo episodio con questo Tex tuttofare ... e già abbastanza fortunato da trovarsi sempre nel posto giusto al momento opportuno.

     

    Sceneggiatura e dialoghi di Ruju molto fluidi, anche se nulla di eccezionale, per una storia che serve almeno a risollevare il livello medio, dopo quella imbastita da Burattini.

  10. <span style="color:red">37 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Guarda che hai fatto confusione: la storia è tutta di Giusfredi.

    Devi aver equivocato con quanto scritto più sopra, ovvero:  a cura di Mauro Boselli & Giorgio Giusfredi, che è cosa ben diversa.

     

    Hai ragione, chiedo venia e mi cospargo il capo di cenere. L'hai letta @Carlo Monni

  11. Il 8/4/2023 at 13:28, borden dice:

    Non so quali siano le tue fonti. Comunque ti ringrazio. Confesso che la mancata ristampa in occasione del film mi ha irritato e amareggiato. La considero un’occasione gettata al vento. Non posso essere il solo a credere nel personaggio, ti pare? Mah! 
     

     

    Bella la storia "Radio Vampira" scritta da Giusfredi e te @borden. Abbastanza originale per ambientazione (immagino suggerita da Giorgio in quanto toscano), vicende storiche trattate e modalità di racconto-svolgimento.

     

    Il sottofondo a tratti ricorda la celeberrima "Intervista col Vampiro" modernizzata ai giorni d'oggi e molto interessante il collegamento ad altre storie tue.

     

    A questo proposito, c'e qualcosa di totalmente tuo nella storia, oppure il doppio nome come autori è legato proprio a questo stretto rapporto con tue storie precedenti? 

     

    Quando Agnese decide di avere un rapporto sessuale con il Maestro ho pensato che uscisse fuori un ulteriore dampyrino, poi è arrivata la svolta della giovane crisalide di Maestro imparentata al primo. Questa svolta imprevedibile è forse tua e Giusfredi aveva invece pensato al dampyrino o avete giocato entrambi con i lettori?

     

    Come per tutte le storie riuscite, spiace vedere Maestri o non-morti fare una brutta fine come succede alla protagonista.

     

    Non sono un esperto e posso quindi sbagliarmi, ma sembra che Bartolini si sia aiutato con la computer-grafica. Quasi abbozzate e poco sicure le tavole sempre pregnanti di Majo.

     

    Voto complessivo: 8 1/2

  12. <span style="color:red">14 minuti fa</span>, borden dice:

    È in programma. Ho idee e intenzioni. Dipende però dalle scarse forze mie e degli scarsi autori. Non vorrei finisse in alto mare come il terzo River a causa della preponderanza di Tex. 

     

    Spiace per il terzo River che immagino, comunque, prima o poi ci sarà (per curiosità la parte grafica per i primi due albi ha richiesto molto tempo?), ma Dampyr dovrebbe avere la precedenza, compatibilmente con le tue forze.

     

    Dopo il film e la quadrilogia ti posso assicurare che molte più persone ne parlano e ovviamente positivamente. Delle vendite non ho idea.

     

    Molti ne parlano con entusiasmo e quasi con meraviglia. Considera che non tantissimi lo conoscevano, essendo gli acquirenti saltuari di fumetti indirizzati principalmente verso Tex o Dylan Dog. La quadrilogia, accompagnata dal film, è quindi servita ... e parecchio.

     

    Purtroppo, gli ultimi numeri di Dampyr non tuoi sono stati peggio del periodo peggiore di Nizzi per Tex e l'aumento dei prezzi non attira i non fidelizzati. A me stringe il cuore che qualche nuovo lettore abbandoni subito essere salito in corsa.

     

    Spero che Giusfredi possa darti un valido aiuto nell'ambito di un progetto di svolta da te ideato. E, se puoi, prova a coinvolgere Falco anche in qualcuna di queste svolte della trama. Lui scrive molto bene, riesce ad essere accattivante adottando strategia narrative talvolta originali, ma a mio parere sembra non avere autorizzazione ad osare, portando cioè avanzamenti importanti delle trame principali. 

     

    Dampyr ha potenzialità pressoché infinite, cosa che Tex giocoforza non può avere, sebbene in Tex Willer tu abbia distillato il meglio che possa uscire da storie western con substrato storico.

     

    E come dice qualcuno... qualche numero meno di serie collaterali di Tex potrebbe anche giovare per svariate motivazioni, tranne ovviamente quella economica.

     

    Buon weekend di festa !

  13. Riletta per la terza volta anche questa godibilissima storia, perfetta in tutto anche oggi, nonostante i molti anni trascorsi. Situazioni ɓen congegnate, dialoghi fluidi e disegni ai massimi livelli del percorso artistico di Galleppini.

     

    La storia, come evidenziato da chi mi ha preceduto, è un ottimo incrocio tra il western classico e il romanzo d'avventura di salgariana memoria.

     

    I riferimenti al Borneo, ai tagliatori di teste, la caverna sacra, l'uso del classico kriss malese, sono tutti ingredienti di grande impatto evocativo e, sebbene l'esito finale sia abbastanza prevedibile, il risultato finale è oltremodo positivo.

     

    Punteggio complessivo: 9

  14. <span style="color:red">9 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

    IMG20230407213530.jpg

    Come ottimizzare al meglio il weekend pasquale.

     

    P.s. Alla fine ho ceduto e acquistato pure il maxi. Spero che almeno meriti una sufficienza. Le minicopertine sono davvero poca cosa, ma in fondo chi se ne frega: possono marcire nel cassetto, a me interessa solo passare qualche ora in compagnia del mio eroe preferito.

     

    Il maxi l'avrei acquistato comunque, ma la copertina con i 4 pards è forse la migliore di tutte le testate bonelliane di questo strano mese. La lettura di questo albo può aspettare, continuo in questi giorni di festa la mia terza esperienza con le storie di GL Bonelli, sebbene piuttosto a rilento. Vedo che anche tu sei in modalità "rilettura" dei classici.

  15. <span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

    In alto mare

    Anch’io ho un problema con Servillo e sinceramente non saprei spiegare perché.  

     

    Davvero @borden? Anch'io ho un serio problema con Servillo in generale, ma particolarmente ne La Grande Bellezza.

     

    Di Sorrentino, geniale ed esaltante la prima decina di pagine di Hanno Tutti Ragione, poi solita routine.

     

    Di Nizzi mi sono sempre piaciute le sceneggiature dei suoi personaggi e gli adattamenti di romanzi fuori casa Bonelli. Ho peró molto apprezzato anche Nick Raider e diverse storie di Tex, soprattutto alternate ad altre letture. Leggerle tutte di seguito può scatenare credo forme patologiche. Non ho avuta alcuna prevenzione all'acquisto e lettura delle sue storie recenti, dopotutto simpatiche, sebbene mi abbiano infastidito le esternazioni dello scorso anno.

     

    Di te @borden, sai già che mi è sempre piaciuto tutto e continuo a leggere ogni albo che rechi la tua firma. Un consiglio non richiesto: per piacere ... dai una svolta importante a Dampyr per evitare la stagnazione dopo l'uscita della quadrilogia delle origini e del film. Soltanto elogi per il Tex Willer, quanto alla serie regolare di Tex, a mio parere nessuna critica con l'eccezione di quello che a me sembra un incidente di percorso ... ovvero la recente saga di Mefisto, non aiutata neanche dal punto di vista grafico dall'altro grande autore.

  16. <span style="color:red">26 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Mamma mia!

     

    Riprendendo vagamente la trama di Nizzi, ho chiesto ad AI: Scrivi un racconto di Tex Willer e Kit Carson che difendono i Navajos dalla prepotenza dell'esercito degli Stati Uniti d'America.

     

    Risultato

     

    Tex Willer e Kit Carson erano impegnati in una missione importante per proteggere i Navajos dall'oppressione dell'esercito degli Stati Uniti d'America.

    Gli uomini dell'esercito erano entrati nel territorio dei Navajos senza chiedere il loro permesso e stavano costringendo i Navajos a lasciare le loro terre e le loro case.

    Tex e Kit raggiunsero il campo degli uomini dell'esercito e chiesero di parlare con il loro comandante. Ma l'uomo si rifiutò di ascoltarli e ordinò loro di lasciare il campo.

    Non disposti a cedere, Tex e Kit tornarono dai Navajos per pianificare una strategia per proteggere le loro terre. Fu allora che incontrarono Henoch, il capo della tribù Navajo.

    Henoch spiegò loro che gli uomini dell'esercito stavano cercando di costringere i Navajos a lasciare le loro terre per sfruttare i minerali che vi si trovavano.

    Tex e Kit decisero di utilizzare la propria esperienza per combattere le prepotenze dell'esercito. Riunirono i Navajos e si prepararono per la battaglia.

    La battaglia fu cruenta, ma alla fine Tex e Kit riuscirono a sconfiggere gli uomini dell'esercito e a proteggere le terre dei Navajos. Henoch li ringraziò per la loro coraggiosa difesa e promise di eternamente riconoscente per la loro difesa.

    Da quel momento in poi, Tex e Kit divennero amici dei Navajos e si dedicarono a proteggere la loro cultura e le loro tradizioni.

     

    @Letizia sei sempre all'avanguardia su tutto. Immaginavo, per quanto sentito dire, che l'AI permettesse un'articolazione maggiore, ma a quanto pare siamo ancora ad un livello proprio base, nonostante la lunghezza del testo. Ripetizione dello stesso concetto da te stessa inserito, quasi allo sfinimento. Ma si andrà sicuramente in quella direzione nel prossimo futuro, così forse da ingessare non soltanto le nostre parole, ma anche i pensieri.

  17. <span style="color:red">47 minuti fa</span>, borden dice:

    Non mi è piaciuto per niente 

     

    Evviva, allora non devo più vergognarmi di pensare che sia stato un film totalmente inutile e sopravvalutato, ispirato malamente a La Dolce Vita.

     

    Non sono il solo e soprattutto in buona compagnia con @borden e @Letizia :laugh:

  18. <span style="color:red">5 ore fa</span>, LedZepp dice:

    Ho acquistato (ovviamente non in doppio) alcune uscite (Dampyr, Julia, Zagor attirato dalle storie e nonostante l'aumento dei prezzi che accetto consapevole di quanto sia probabilmente inevitabile), tutti e tre contenenti le famose minicopertine. 

    Al netto del giudizio ipernegativo su questa iniziativa, imbarazzante per motivi già elencati e discussi qui e altrove, ora ho potuto anche verificare la qualità della minicopertina e posso trarre tre conclusioni fondamentali:

     

    - la minicopertina è un pezzetto di plastica, flessibile e di dubbia qualità, al tatto ancora peggiore che alla vista. Qualità infima. Nei pacchetti di patatine si trovavano gadget migliori. 

    - la grafica della minicopertina è scadente, le immagini sembrano sfocate, sarà la qualità del colore, sarà la tessitura della plastica. Ma in generale, è un prodotto davvero scadente e che non reputo degno di figurare come "materiale da collezione". Semmai è plasticume che andrà a prendere polvere e/o spazio a cose ben più utili. Ma contento per chi si ritroverà tutte queste plastichine di valore pari a 0 dopo aver sborsato decine e decine di euro in più (e magari accumulando pure albi doppi a iosa).

     

    - I magneti risultano davvero inconsistenti al tatto.

    In generale sembra di ritrovarsi in mano una roba raffazzonata e scadente.

     

    Ripeto, al netto, delle ben più gravi criticità già evidenziate su questa iniziativa che per me è al limite dell'offensivo.

     

    Tra l'altro sto facendo di tutto  per ridurre i consumi di plastica, me ne invento di ogni, e poi con tre fumetti acquistati mi ritrovo già ad avere un inutile spreco di plastica (incluso l'impacchettamento). 

    Potrei restituire la minicopertina all'edicolante, ma comunque il mio acquisto produrrebbe lo stesso consumo di plastica (l'impacchettamento e la minicard sono comunque prodotte e associate al mio albo).

     

    Ecco, avrei voluto poter acquistare l'albo senza alcun plasticume, ma per portare avanti una passione sono costretto anche ad inquinare (più di quanto sia necessario, dato che quasi ogni gesto produce inquinamento). Uun pacchettino di plastica non cambia il mondo, ma se Tex lo comprano in 150000, bel consumo di plastica, e se ci metti che questa roba è stata pensata su tante testate e con albi doppioni, beh.... Non è certo questo lo spirito di Tex, leggere Tex significa avere anche a cuore temi come la preservazione dell'ambiente e la bellezza del non contaminato. Per me.

     

    I fumetti hanno anche un odore diverso, in particolare Julia, le pagine puzzano di plasticume. Da vomitare, spero sia un caso isolato.

     

    Davvero, spero qualcuno si metta una mano sulla coscienza e cambi direzione, perché c'è da vergognarsi nel 2023 a proporre una cosa del genere e farla passare per innovativa e "spettacolare".

     

     

    Condivido pienamente tutto quanto su aumenti e gadget inutili, inquinanti e offensivi... e anche Dampyr ha un odore che non mi convince. L'ho dovuto spostare dalla mia camera da letto.

  19. La questione @Carlo Monni è che ancora molti lettori non fanno caso a chi scrive o disegna i fumetti, in questo caso Tex. Si immagina però che per iscriversi ad un forum come questo, si sia fatto un bel passo in avanti rispetto alla fruizione di primo livello.

     

    A questo livello eravamo abituati da bambini, quando anch'io leggevo qualche Topolino e poco altro senza sapere nulla degli autori, mentre mi immergevo nella scrittura dei romanzi e andavo a cercare altri titoli degli autori che mi appassionavano, arricchendo il mio bagaglio culturale.

  20. <span style="color:red">22 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

    Capiti giusto a fagiolo amico Jeff. Sono appena andato a contare velocemente le pagine de "Il passato di Tex", che da giovane avevo atteso con trepidazione e alla fine trovai appagante sul mistero della giovinezza dell'eroe e anticipa e fa da fondamento alla nuova collana.

    Beh, con quella storia di Bonelli padre, che però reputavo lunga per i miei standard da ragazzino si riempirebbero solo tre albi di "Tex Willer" e si trattava di una storia "evento", quasi uno speciale e comunque fuori dalla consueta narrazione.

    Come anche nei film, ora tutto deve essere un evento epocale, e come vedo, molti vedono il rapporto "prezzo-quantità" come un qualcosa di positivo. Io per dire "Il buono, il brutto e il cattivo" non l'ho mai finito, pur se continuano a riproporlo in tivù. L'impianto è ottimo, la storia avvincente e i personaggi riusciti, ma la narrazione ha il potere di farmi disinteressare piano piano a tutto.

    Bonelli mi aveva abituato a un altro modo di leggere Tex. La storia cominciava praticamente per caso, i cattivi sembravano spuntarla e invece arrivava Tex che ne inventava una delle sue, risolveva in quatto e quattr'otto e poi se ne andava per i fatti suoi.

    Quelle storie mi piace ancora leggerle.

     

    Beh ... allora è una tua prerogativa.

     

    Devo ammettere che le narrazioni in tutti i media stiano diventando sempre meno sintetiche, ma bisogna fare dei distinguo.

     

    Ad esempio, fino agli anni Cinquanta i romanzi raccontavano storie di vario genere, nei quali i dialoghi erano funzionali al racconto. Adesso si può andare avanti per centinaia di pagine di dialoghi senza che succeda nulla d'interessante.

     

    La cosa è davvero fastidiosa nei fantasy che per definizione dovrebbero mostrare ambientazioni e raccontare storie.

     

    Riguardo a Tex, possono esserci storie allungate di proposito, mentre su Tex Willer @borden rende essenziali anche decine di pagine che in un remoto passato non sarebbero state neppure concepite anche per la presenza di corpose didascalie e per molte cose ... non dette.

     

    Il risultato però a mio parere è stato finora sempre vincente.

  21. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

    Esatto: la lettura di un fumetto deve essere uno svago, se invece diventa un lusso costoso o un impegno (tipo non ho più un mese per leggere la storia altrimenti... mi prendo indietro!) allora passo ad altro. Per esempio con questi ultimi film che richiedono almeno quattro ore del mio prezioso tempo (magari dopo dieci ore di lavoro alle spalle), ho abbandonato senza scrupolo alcuno anche le sale cinematografiche e i loro biglietti da capogiro.

     

    Scusami, posso capire che ci si faccia i conti in tasca prima di spendere per il cosiddetto "superfluo" (bruttissima parola), ma essere arrabbiato se un film anziché durare 90 minuti sia più lungo ... questo francamente non lo capisco. Si tratta di uno svago, hai pagato soldi sudati e se non si tratta di una porcheria, perché preferisci uscire dal cinema con così tanto anticipo?

    • +1 1
  22. Sicuramente una casualità, anche perché questa storia dovrebbe essere stata concepita un pò indietro nel passato, ma anche in questa vicenda basta poco per far fuori tutti ... o quasi.

     

    Benché breve, il susseguirsi degli eventi è articolato nel migliore dei modi, non lasciando il lettore annoiarsi neppure per una vignetta. 

     

    Molto interessante il Tex-pensiero riguardo alla gestione della giustizia da parte del governo.

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