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Jeff_Weber

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  1. Confermo che la striscia senza Tex fra i personaggi fosse la n. 16.
  2. Ovviamente è difficile oggi paragonare le attuali storie concepite per albi della serie regolare con quelle d'epoca pubblicate a strisca. Non si tratta soltanto della indiscussa bravura di GL Bonelli, ma di un approccio necessariamente diverso, in linea con una maggiore introspezione attuale dei personaggi e delle vicende, come pure di un'articolazione delle storie che deve evitare fraintendimenti anche alla luce della mancanza di didascalie. Eppure, mi permetto segnalare, anche @borden che per motivazioni ovviamente anagrafiche non ha mai scritto per albi a striscia, utilizza un ritmo differente a seconda che scriva per la serie regolare, con certo numero di pagine, rispetto al Tex Willer che ha bisogno di una maggiore dinamicità o un album alla francese, dove la parte grafica deve prevalere sulla storia e il numero di pagine è ancora minore. Ovviamente ciò vale anche per gran parte degli speciali e maxi di maggior respiro, dove non ha mai riempito pagine "a vuoto", a differenza di qualche altro autore. Quindi è questo che fa la differenza fra autori BRAVI. Quando lo si è meno le falle si notano e tanto. Tra i bravi d'epoca certamente GL Bonelli, ma anche molti altri a cui bastavano poche pagine per far sognare e divertire. Invito chiunque a leggere le vecchissime storie di Nat del Santa Cruz farcitissime di didascalie eppure dinamiche, ricche d'avventura e complessivamente nettamente più gradevoli rispetto ai più recenti Capitan Miki, Grande Blek o Comandante Mark.
  3. Un'ottima riproposizione degli albi iniziali di Dampyr, non eclatante per invogliare eventuali nuovi lettori e troppo aderente al fumetto per entusiasmare i lettori fedeli. Metti poi la scarsa promozione e che stavamo tutti uscendo dalla pandemia con qualche perplessità ad andare al cinema ... per trarre le conclusioni. Quando andai a vederlo, credo fossimo in 5 nella sala.
  4. Acquistato oggi, i disegni di De Angelis rinfrancano subito e senza aver ancora letto la storia, dopo il numero spropositato di tavole della vicenda precedente.
  5. Per curiosità, ciò significa che talvolta salti dei numeri della serie regolare?
  6. Forse la leggerò a conclusione della storia, anziché adesso.
  7. Visionato quest'oggi in edicola. Non ho mai avuto alcun pregiudizio su Diso, anzi ho sempre apprezzato il suo tratto così riconoscibile. Quest'albo porta però pesantemente il fardello degli anni del disegnatore e il colore, a mio avviso, evidenzia maggiormente questa caratteristica. Essendo l'ultima prova di Diso in ordine di tempo, rispetto ad altro ancora da pubblicare, spero le altre siano più simili quelle che ci ha offerto nei anni scorsi.
  8. Il fatto è che spesso ci concentriamo su un ridotto numero di storie di @borden innegabilmente capolavori, mentre ve ne sono decine e decine bellissime perchè intriganti, piene d'avventura e d'approfondimento storico che capolavori non possono definirsi, pena inflazione del termine, ma che in termini assoluti, ma soprattutto relativi nel confronto con altre di Tex o di ulteriori fumetti bonelliani sarebbero da definire tutte grandi storie, se non oltre...
  9. Non ho parlato di nerd o di fan di tex, ma di appassionati ... veri appassionati che non sono soltanto collezionisti. Se trattasi di lettori esclusivamente delle storie di GL Bonelli, la storia finisce lì. Ma se hanno continuato ad acquistare Tex e leggere le storie di @borden, penso sia imprescindibile che abbiano letto o leggano anche la saga dei Seminoles, indipendentemente dal fatto che si segua o meno la serie Tex Willer. Non credo di dire ... puttanate, come affermi tu. E dopotutto esiste anche la versione cartonata e completa di questa storia. Io pongo questa saga sullo stesso piano de "Il Passato di Carson", forse un tantino sopra considerando la maturità raggiunta da @borden al concepimento della saga dei Seminoles. Avesse scritto soltanto questa saga, ciò basterebbe a renderlo uno sceneggiatore di grande rilievo nel panorama fumettistico. E ritengo questa saga perfino superiore a "Gli Invincibili!".
  10. Letta finalmente questa storia. Vicenda classica e cupa con un finale di "redenzione" tipico delle storie di GL Bonelli, senza traccia di umorismo brillante tipico di @borden o stereotipato come quello di Nizzi. Per la lunghezza della storia, vicenda ben costruita, sebbene un nulla di nuovo sceneggiato con molta azione e qualche ricostruzione a ritroso per articolare leggermente il tutto. In termini grafici, evidente l'uso massivo di fotografie di attori hollywoodiani del passato. Un Kit dopotutto ben rappresentato, Tex molto meno. Voto complessivo: 6
  11. La saga dei Seminoles è capolavoro assoluto di @borden. Chi non l'ha letta non può dichiararsi lettore appassionato di Tex, in nessun caso!
  12. Bella idea, non avevo mai pensato a qualcosa del genere. Spero che a @borden vada a genio.
  13. Bravi @Cinzia e @LacoWiller371, questi sono post che danno speranza al fumetto italiano e bonelliano in particolare. Per voi, certamente molto più giovani di me, il Tex Willer nel 2018 è stata una gradita sorpresa e l'avvio di una sana passione verso un personaggio classico. Per me ha rappresentato uno spartiacque fra le mie letture fumettistiche. Se prima della nuova serie di @bordenper me Tex rappresentava una delle tante testate bonelliane acquistate a tappeto e lette senza particolare criterio, subito dopo il mio rapporto con questo personaggio è cambiato. Mi ero ripromesso di acquistare soltanto i primi 4 albi di Tex Willer (tanto già conosco queste storie .... dicevo), poi invece sono passato all'acquisto dei volumi riepilogativi e ripreso, completato e andato avanti con questa testata fino ad oggi, compreso l'acquisto degli speciali e perfino degli extra, doppioni che ho praticamente in tutte le salse. Con questa serie, si è sottoscritto con il lettore un patto ferreo sulla Qualità intrinseca della pubblicazione, sebbene con alcune variazioni/interpretazioni rispetto alle storie classiche di GL Bonelli, segnalate da @Diablero, talvolta da me e qualcun altro. Finora, il patto è stato rispettato. Pertanto, lunga vita a Tex Willer, a @borden e tutti coloro di buona volontà che vorranno tenere alto il vessillo di questa serie, senza sbavature inutili e un apparato grafico sempre degno di questo gioiello di casa Bonelli. Ovviamente anche lunga vita e costante passione anche ai lettori di Tex, giovani e ... meno giovani.
  14. Confermo. Storia iniziata bene e con un soggetto abbastanza interessante, portata avanti con difficoltà e modalità simili a quelle dei peggiori albi di Nizzi, con inutili panegirici fatti di nulla e sparatorie fiacche. Avevo giurato di essermi addormentato per ben due volte leggendo il penultimo albo, per l'ultimo sono andato di fretta proprio per chiudere questa storia infelice sotto tutti i punti di vista. Infelice per la modalità di scrittura di Giusfredi che ci ha abituati a molto meglio. Meglio di molte storie scadenti di Nizzi, qualcuna abbastanza buona alla stregua di Rauch, anche se sempre al di sotto di Ruju e ovviamente @borden. Infelice per i disegni anonimi di Valdembrini, sempre più tirati via al procedere di questo strazio. Eppure il soggetto era particolarmente azzeccato. Serve ovviamente altro... come inventiva, brio, coinvolgimento emotivo qui totalmente assente e una mano sulla coscienza nello stabilire la lunghezza di certe storie in base esclusivamente alle dinamiche interne e degli snodi fondamentali che contengono. Tirare per le lunghe come in questa storia o in certe altre ad esempio in Zagor, è deleterio per ciò che si vuol raccontare, per il portafogli del lettore che si sente preso in giro e per la stessa serietà dello sceneggiatore che scrive. Mai una critica del genere si può muovere ai lavori di @borden, neppure ad alcune recenti storie oggetto di qualche contestazione. In una maniera o nell'altra i suoi albi sono sempre degni di essere acquistati e letti. Quando viene meno la disponibilità del cliente all'esborso di denaro per quel prodotto/servizio e al piacere edonistico alla lettura/visione di un albo, questo è un grave sintomo di scollamento tra consumatore e mercato. Per una testata di successo come Tex Willer ciò non deve accadere perché basta poco per cambiare il corso delle cose. Soggetto: 9 Sceneggiatura: 5 Disegni: 4
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