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TWF - Tex Willer Forum

Augustus McCrae

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Messaggi pubblicato da Augustus McCrae

  1. Finito e digerito il Maxi.

     

    Premessa, non sono interessato alle guerre talebane e trovo che litigare su un ottuagenerio che si comporta in pubblico come Vittorio Feltri (quello vero, non quello di Crozza) sia poco produttivo, visto che nessuno si schioda dalle sue posizioni e l'unica cosa che si ottiene è quella di "dirottare" i threads.

     

    In ogni caso, per la cronaca, la mia posizione su Nizzi, di cui ho letto pochissimo è, come già detto da altri, che per lui Tex sia sempre stato un "lavoro" e che questo si rifletta in maniera evidente sulla sua produzione.
    Per gli altri è "anche un lavoro" ma innanzitutto una passione, lo leggevano e lo amavano prima di iniziare a scriverlo.
    Lui no, lui si sentiva (e probabilmente si sente ancora) uno scrittore di gialli prestato a fumetti non suoi ("mi avete rubato Nick Raider!").

     

    Passando all'albo in oggetto, l'ho preso fondamentalmente per Alessandrini e mi sono avvicinato attendendomi un disastro totale, forse per questo non sono rimasto deluso.

    La parte iniziale mi è scivolata via bene, poi alcuni dettagli hanno iniziato a farmi perdere feeling, ma alla fine resta una prova a mio parere dignitosa.

     

    Certo non mancano le note stonate, la base di partenza non è ovviamente molto originale e il senso di deja vu palpabile, ci sono troppi baloons che descrivono cose non necessarie ("se sparo rischio di colpire Tiger!", "farò un giro largo per non essere visto"), troppa "serindipidità" nell'azione dei nostri (i ribelli ciucchi nella caverna poi portati a braccia alle canoe sono piuttosto ridicoli), mi disturbano i riferimenti a Carson "alcolista" ed è assai poco texiano il Tex che fa spallucce e viene addirittura rimproverato da Carson quando sembra che il colonnello l'abbia avuta vinta.

     

    Capitolo "origlioni" che ho trovato meno "risibile" del solito. In particolare:

     

    - Il caso del pastorello non mi ha turbato (se avete mai letto i libri di Tony Hillerman, che si svolgono in tempi moderni nella riserva Navajo, avrete notato che c'è sempre un pastore a portata di mano, è una delle poche attività a loro disposizione), mentre mi ha lasciato di sasso la "paghetta" che gli rifila Tex per comprarsi i dolci.

     

    - Riguardo al tizio che parla nel sonno e alla prostituta che riporta le sue chiacchiere, mi sembra che la trovata possa ritenersi eccessiva e/o poco credibile, ma ha una particolarità che è l'opposto di quello che contestiamo sempre a Nizzi: nell'ambito texiano è originale (almeno credo che sia così, visto che nessuno ha scritto di averla già vista in altre avventure di Tex). Forse per questo non mi ha disturbato più di tanto.

     

    Passando al reparto disegni, nel complesso la mia valutazione è positiva. Alessandrini ha il suo stile riconosciuto, che può naturalmente non piacere.
    E' vero, Kit e Tex sono spesso indistinguibili (e mi sembra che il simbolo del falco sulla giubba di Kit cambi ogni tanto forma) ma a me non dispiace leggere versioni "personali" eseguite da autori con un proprio stile peculiare.
    D'altra parte mi piacciono Mastantuono e Font, che molti non apprezzano, mentre sono più freddo su altri artisti che godono di più ampia popolarità.

     

    In sintesi 6,5.

     

  2. <span style="color:red">5 minuti fa</span>, Poe dice:

    GLBonelli è un grande sceneggiatore, non c'è dubbio, basta solo rileggersi "Sangue Navajo", "Sulle piste del Nord" e "Il laccio nero", ma non facciamone adesso il santino, non è lo sceneggiatore perfetto e inarrivabile, a cui nessuno riesce solo lontanamente ad avvicinarsi,

     

    Mi sembra troppo tardi per questo suggerimento... :lol2:

  3. La mia valutazione di questa storia risente sicuramente del fatto di averla letta nel "librotto" omonimo,

    quindi subito dopo la storia originale di GLB e non a decenni di distanza come per molti lettori è avvenuto nella realtà.

     

    Questo, abbastanza ovviamente, fa risaltare e rende leggermente fastidioso il ripetersi quasi "fotocopia" di alcune elementi e situazioni (I giaguari che diventano pantere nere, il loro uso "ipnotico" come armi a distanza, la presenza dei trafficanti di armi, anche se la riproposizione di Wolcott è divertente, gustoso vedere una canaglia di mezza tacca che ritorna in scena dopo quella che si suppone essere una onorata carriera da "travet" del crimine) seppur non manchino momenti godibili e/o graficamente molto validi.

     

    Cosa non mi è piaciuto:

     

    - Zhenda in versione "strega di Biancaneve", caricaturale al limite del ridicolo (e forse oltre)

     

    - Il "mefistiano" salvataggio di Zhenda dopo la caduta della storia di GLB. Se ci metto anche il volo di Tex ne "Il cavaliere solitario" di Kubert comicio a domandarmi da che altezza si deve cadere, e su cosa si deve atterrare, per schiattare nel mondo di Tex... :lol2:

     

    - I sinaguas, pallida copia degli hualpai (mefistiani pure loro, sarà una coincidenza? ;))

     

    - Il Carson sovente terrorizzato fino a sudare copiosamente

     

    - Il finale cambiato, con i varani invece del massacro degli inetti sinaguas (posso capirne il motivo, ma la parentesi "verniana" non mi ha entusiasmato)

     

    - A proposito di varani, vogliamo parlare del fatto che al loro mondo si accede attraverso una porta? Non era meglio sbarrarlo con delle grosse pietre? O almeno mettere un cartello! :laugh:

     

     

    Cosa mi è piaciuto:

     

    - L'incipit onirico con l'omicidio della moglie di Sagua

     

    - Lo scontro a fuoco con i trafficanti di armi, reso in maniera molto cinematografica da Civitelli

     

    - La figura di Sagua, che ho constatato stare sulle scatole a molti e io invece trovo dignitosa, alla fine si schiera sempre con Tex e non è colpa sua se ha una madre demente...

     

    - Il villaggio dei sinaguas realizzato da Civitelli, bellissimo.

     

    - L'involontario umorismo, da commediaccia italiana anni '70-'80 con Montagnani e Bombolo, del reiterato riferimento all'abilità dei sinaguas nell'uso delle loro piccole mazze...

     

    - In generale la prova di un Civitelli non ancora al suo apice ma già spesso molto buono, Zhenda a parte...

     

     

    In sintesi a mio parere una lettura che scorre gradevolmente, ma ben lontana dall'essere memorabile.

     

    Se alla storia di GLB avevo dato 9, per questa non mi sento di andare oltre il 7.

     

     

  4.  

    @valerio

     

    Non vorrei che il mio commento precedente fosse frainteso.

     

    Non penso che Barbanera se ne sia andato "solo" per questo topic, nè tantomeno che sia "colpa tua".

    Da un po' di tempo era in bilico e aveva già diradato i suoi interventi (in particolare a fronte di forti critiche suscitate da un suo post, probabilmente frainteso nel suo originale significato).

     

    La mia impressione, ma è solo una mia impressione, è che l'abrasività e l'acredine di alcuni interventi di questo thread siano stati la famigerata "goccia che fa traboccare il vaso", per questo ho usato l'espressione "contribuire".

     

    Se qualcuno, già "tentennante", per diversi motivi ha bisogno di serenità e passa dal forum per trovare un po' di leggerezza in un luogo che dovrebbe essere pieno di "compagni di passione" (quella per Tex), è comprensibile (naturalmente non necessariamente automatico) che trovandosi coinvolto in un accanito flame, e sempre sui soliti argomenti, si chieda cosa resta qui a fare...

     

     

    • +1 2
  5. 17 minuti fa, valerio dice:

    In realtà siamo perfettamente in topic. FDA è un prequel e quindi si sta discutendo di prequel e sequel

     

    No, manco per niente Valerio.

     

    Sareste stati in topic se si fosse chiamato "Prequel e sequel".

     

    Invece si chiama "Fuga da Anderville" ed è il thread di commento ad una storia, una tipologia spesso usata dai "potenziali" nuovi utenti (quelli non ancora profilati) per verificare la loro "vicinanza" alle opinioni e alla "sensibilità fumettistica" dei forumisti prima di iscriversi, o che viene utilizzato generalmente per avere informazioni e pareri sulla storia in oggetto.

     

    Sono almeno 10 pagine che si è andati clamorosamente OT, tra le solite infinite menate (peraltro già lette decine di volte) senza possibilità di soluzione tra nizziani e anti-nizziani e i discorsi sui nipoti e bis-nipoti di Tex, ma nessuno dice niente.

     

    Forse serve qualche bell'insulto per attirare l'attenzione di "chi può"...

     

     

    P.S.

    E l'unico risultato di questo OT è stato quello di contribuire a far "ritirare" un valido interlocutore come il buon Barbanera/Antonello.

    • Grazie (+1) 2
  6. <span style="color:red">11 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

    Dampyr chiude con questo mese.  Infatti, a distanza di 2 giorni, ancora non compare l'albo di giugno che avrebbe dovuto essere quello sulle streghe del sud.

     

    Non scateniamo il panico :D

     

    Al termine dell'albo di questo mese è pubblicizzato il prossimo, che si chiamerà Le Vendicatrici e sarà proprio sulle streghe del profondo Sud degli USA.  :sud:

     

    Ancora per un po' siamo salvi ;)

  7. 8 minuti fa, Carlo Monni dice:

     

    Questo se ti riferisci esclusivamente al Bond cinematografico ma quello non è il vero James Bond, che è quello dei romanzi e racconti  scritti da Ian Fleming:  un uomo che sa cosa vuol dire la depressione, un uomo che dopo la morte della moglie per mano di un nemico cade in una profonda depressione, arriva alle soglie dell'alcolismo e sbaglia diverse missioni tanto da essere rimosso dal servizio attivo. E quando si riprende? Quando il caso rimette sulla sua strada l'assassino della moglie e lui può progettar la sua vendetta.

    Craig può essere quello che meno somiglia fisicamente al Bond immaginato da Fleming ma è senz'altro quello più vicino psicologicamente, Fattelo dire da uno che i romanzi e racconti di Fleming li ha letti tutti e più di una volta anche.

     

    Grazie Carlo, stavo scrivendo più o meno le stesse cose ma tu lo hai fatto prima e molto meglio. :ok:

     

    Personalmente, dato che è sempre questione di gusti, se devo gettare qualcuno nella spazzatura ci metto la versione di Roger Moore e quella di Timothy Dalton e mi tengo ben stretto lo 007 di Craig.

     

  8. 15 minuti fa, Letizia dice:

    Giuro che se qualcuno controbatte che questo non è un pagliaccio ma è il vero Tex, me ne sto brava e zitta nel mio cantuccio.

     

    "Non è un pagliaccio ma è il vero Tex".*

     

    E adesso?

     

    :lol2:

     

    * Non è neanche detto che sia davvero la mia opinione, ma se la formula magica è questa...

    tra l'altro io "Fuga da Anderville" non l'ho mai letta....

  9. Fatto salvo il massimo rispetto per le opinioni altrui, trovo questa idea di futuro molto triste, per fortuna mi riguarda solo fino ad un certo punto.

     

    Per altri versi questo topic è divertente,

    nel forum ci sono migliaia di post che accusano gli sceneggiatori di aver copiato/rubato/riciclato le idee,

    poi discutiamo senza indignarci di un futuro dove le storie saranno solo e sempre un automatico riciclo di idee altrui, senza una scintilla di "umano genio" (o "umana idiozia", il concetto è lo stesso) e senza la necessità di un briciolo di talento o fantasia.

     

    Come assegnare un qualsiasi titolo sportivo simulando le partite invece che giocandole (lo so, arriveremo anche lì).

     

    Per quanto mi riguarda una "arte" così possono tenersela e mi cala veramente poco o punto venir tacciato di conservatorismo, porterò l'accusa come una medaglia. :laugh:

     

    P.S.

    Non ho nulla contro la tecnologia, che mi ha dato da mangiare per quasi 40 anni, come al solito non è mai colpa dello strumento ma dell'uso che se ne fa. :censored2:

     

     

    • +1 1
  10. Buonissima storia, che sviluppa un soggetto estremamente interessante,

    era ora che qualcuno dei Navajos piantasse un po' di casino riguardo allo straniero diventato capo supremo solo per gli occhi belli della figlia del capo... :D

     

    Ottimo l'inizio (spiace per Ta-Hu-Na), apprezzabile il sottile e non invadente filo di soprannaturale, molto ben gestita la presenza dei soldati in tutta la storia, a partire dalla loro casuale presenza al ranch attaccato dai ribelli (scene del genere mi facevano impazzire da piccolo :)) fino alla strepitosa lettera di Carson al colonnello Emery che spernacchia l'intoccabile mito di Custer e per finire fantastica la battaglia al Pueblo Bonito.

     

    Zhenda è una pazza molto credibile, Sagua un bel personaggio "a più dimensioni" (nemmeno poi troppo triste quando la madre vola nel burrone, sembra si sia tolto un peso) e Big Elk è strepitoso, il suo sacrificio finale che fa "avverare" la profezia è un colpo di genio, che permette a GLB di evitare una "concreta" guerra civile navajo le cui conseguenze sarebbero state probabilmente difficili da gestire.

     

    Riguardo alla parte grafica, nel complesso è molto buona, anche se si nota ogni tanto qualche "stonatura" dovuta probabilmente alla presenza di diversi artisti (durante la battaglia del Pueblo Tex nel giro di due vignette prima spara con il winchester usando la destra e poi usando la sinistra, una cosa decisamente senza senso visto che avviene prima del suo ferimento).

     

    Che dire, l'avevo divorata da "giovin lettore", me la sono stragoduta in rilettura nel "librotto" pubblicato poco più di un anno fa.

     

    Il sondaggio non c'è ma avrei dato 9.

  11.  

    Non ho particolare simpatia per Nizzi e non ho ancora letto la storia (lo farò prima o poi) ma nel frattempo noto che in questa diatriba tutte e due le parti ripetono da anni (e in decine di thread) le stesse cose, senza che nessuno dei partecipanti alla "guerra di religione" si schiodi di un millimetro dalla sua posizione iniziale.

     

    Stesse accuse, stesse risposte, stesse analisi psicologiche, stesse obiezioni...

    Sembra di leggere una sceneggiatura di Nizzi! ;)

     

    Forse entrambi i "partiti" sono d'accordo sulla teoria per cui se ripeti abbastanza volte una cosa, anche una fake news, questa diventa automaticamente vera... :lol:

     

    • +1 1
  12. Storia dalla genesi non semplice e che alla fine strappa una risicata sufficienza, deludendo le aspettative che dopo "L'oro di Klaatu" erano abbastanza alte.

     

    Pessima gestione di un Carson da istituto geriatrico (forse a Canzio stava antipatico, anche nella storia precedente non faceva una gran figura),

    avversari che sparano malissimo e riescono a perdere un "duello" pistola-contro-accetta,

    Tex che spara "alle spalle" di un tizio (non che la cosa mi scandalizzi, così il furfante impara),

    ne tortura uno con le formiche rosse e a un altro fa praticamente del waterboarding (e questo mi sembra un filo sopra le righe rispetto alla solita carrettata di sganassoni),

    una parentesi rosa che non va da nessuna parte (ma lei non era fresca vedova?) e inoltre "spreca" l'idea interessante della "sceriffa"...

     

    Insomma, le cose migliori sono il saltimbanco con il cuore d'oro, la scimmietta e l'uccello parlante e tutti e tre spariscono dopo una trentina di pagine... :laugh:

     

    Passando ai disegni, un Letteri solido, affidabile, "rassicurante", ma nulla più.

     

    Voto complessivo 6.

     

    Per fortuna nel numero successivo arriverà un promettente sceneggiatore e nulla sarà più come prima... ;)

  13.  

    6 ore fa, Diablero dice:

    Insomma, Medda arriva su Tex e vuole "modernizzarlo". Perché prima era fatto male e ci voleva lui, che ha dimostrato in tanti anni che sa cosa vende un sacco...  :rolleyes:

     

    È un atteggiamento un po' spocchioso (o almeno, a me lettore appare come tale) tipico di quella generazione che si era convinta di fare "fumetto d'autore", superiore alla "robaccia" che pubblicava prima la Bonelli.

     

    Medda era bravo? Sì ma non tanto quanto credeva lui. O meglio, non tanto quanto credevano i lettori dell'epoca. Vedete, il fatto è che la maggior parte dei lettori di Nathan Never (e di albi Bonelli in generale) non aveva mai visto quello stile pseudo-noir, e gridarono al miracolo, "è originalissimo"...

     

    Io quello stile lo conoscevo già da quasi 10 anni. E dissi "ao', ma questo scopiazza Frank Miller in una maniera scandalosa!"

     

    Insomma, lo trovo spaventosamente sopravvalutato, e con una "rendita" data in gran parte dal fatto che i lettori Bonelli non leggono molti altri fumetti...

     

    Sappiamo tutti che l'unico che nel forum legge altri fumetti sei tu, sappiamo anche che non sei per nulla spocchioso, contrariamente a Medda... :lol2:

     

    Scherzi a parte, io all'epoca non lessi la storia, principalmente perchè impegnato a finanziare cospicuamente la benemerita Borsa Del Fumetto per leggere di tutto tranne Tex e i bonellidi (Miller, Chaykin, Cerebus, Grendel, From Hell, Sandman, Preacher, Concrete, Jonah Hex, praticamente tutte le serie Vertigo, la partenza della Image e un pezzo di supereroi Marvel e DC, senza dimenticare il Ken Parker "indipendente", Pratt, Toppi e  Blueberry).

     

    Quindi leggo questa storia adesso (la seconda non l'ho nemmeno affrontata, non so nulla riguardo all'eccesso di meretrici), all'oscuro dei retroscena e non conoscendo carattere, pensieri, attitudine e motivazioni di Medda, nè il clima aziendale della Bonelli di allora, trovo che il suo fosse un "onesto" tentativo, che ha fallito il bersaglio.

     

    Copiato? Derivativo? Sicuramente si, ma I riferimenti, se non le scopiazzature evidenti, quando hai "letto e visto" abbastanza li trovi dappertutto e nell'opera di chiunque, ciò non toglie che Medda potesse non essere "originale in sè", ma  abbastanza originale "per Tex".

     

    6 ore fa, Diablero dice:

    Con questi atteggiamenti da "prima donna" (ripetuti anche recentemente quando Borden gli aveva detto di leggersi qualche Tex) non credo che avere un editor più attento avrebbe fatto stare Medda su Tex: gli avrebbe magari corretto gli errori in queste due storie (considero errori quelli precedenti e il fatto che l'abbia ambientata in Arizona, NON la faccia dello sceriffo di Tucson, per me gli sceriffi possono cambiare ogni storia), ma se ne sarebbe andato via lui...

     

    E in tal caso non ci sarebbe stato nulla da ridire, le cose avrebbero seguito il loro corso naturale e lui si sarebbe "meritato" il bando.

     

    Invece fu rapidamente messo da parte soprattutto per le proteste di una manciata di bigotti (:censored2:).

     

    E questa fu una stupidaggine, soprattutto quando (come ben sai) furono invece pubblicate storie copiate di peso da Larry Yume... :lol:

     

     

     

     

     

     

    • +1 1
  14. Dopo la validissima storia di Canzio, la "rivoluzione texiana" post-400 proseguì con il buonissimo esordio di Medda, che anche come presenza saltuaria (diciamo una storia all'anno o giù di lì) sarebbe stato una gran "presa" per lo staff di sceneggiatori.

     

    Purtroppo non andò così e pensare che furono le patetiche proteste "moraliste" ad allontanare Medda da Tex dopo due sole storie (è vero sono passati quasi 30 anni, ma non parliamo dei tempi dell'Inquisizione accidenti!) fa un po' tristezza.

     

    A parte questo, come sottolineato da altri la storia presenta un paio di "difetti": l'ambientazione in Arizona e lo sceriffo "sbagliato", che con un curatore adeguato sarebbero rimasti nella stanza delle idee senza arrivare sulla pagina.

     

    In compenso si fa abbondantemente apprezzare per molti aspetti decisamente positivi: un inizio strepitoso (la vignetta del titolo è fantastica), l'atmosfera violenta e crepuscolare, la tematica del "rapimento per riscatto", la presenza di una Pinkerton "negativa" (come in effetti spesso spesso fu, vedi negli anni successivi la sua presenza costante nella repressione degli scioperi dei minatari e dei braccianti oppure il suo coinvolgimento nell'assassinio dei leader sindacali), ottimi "cattivi", la presenza di moltissimi personaggi secondari tutti delineati piuttosto bene (e qualcuno un po' perso per strada, vedi il senatore), una buona interazione tra i pards.

     

    Certo, Tex le prende di santa ragione da O'Bannon e deve ricorrere ad una mossa da "lottatore di strada" per salvarsi da una pesante lezione, così come deve fare affidamento sulla buona sorte per salvarsi dal piccone della megera (il riferimento alla matriarca del "Clan dei Barker" ci sta tutto) ma questo ogni tanto ci può anche stare, rende solo il nostro eroe più "umano".

     

    Passando al comparto grafico, il peculiare tratto di Blasco (& Fratelli) si presentava potenzialmente perfetto per una storia di questo tipo, purtroppo per tristissimi motivi pur mantenendo un discreto livello rimane a mio avviso un po' sotto le (alte) aspettative, e sapere che questa è la sua ultima opera rende la lettura un po' malinconica.

     

    Ultima considerazione, è stato molto interessante leggere l'articolo e le interviste relative a quel periodo pubblicate sul numero 8 del TWM, davvero un lavoro ben fatto. :clapping:

     

    In conclusione, quello di Medda fu una sorta di encomiabile tentativo di "modernizzazione", sviluppato probabilmente in una modalità un po' troppo "violenta" per i lettori dell'epoca.

    Per certi versi una versione "in nuce" della modernizzazione che Boselli, con maggior "tatto" e rispetto del "canone", ha saputo gestire mirabilmente (sia pure non senza attirarsi lui stesso delle critiche) già a partire dal suo di poco successivo esordio "ufficiale".

     

    Il mio voto complessivo è 8,5 arrotondato per difetto (come per la precedente storia di Canzio) ad 8.

     

    • +1 1
  15. Scusate se mi permetto, ma questa sugli aumenti di prezzo mi sembra una discussione sterile, quando non "senza senso", da parte di entrambe le "fazioni".

     

    - L'aumento fa piacere a qualcuno? Non credo. (personalmente spendere euro 9,90 per un Maxi di Nizzi non mi entusiasma, deciderò se farlo).

     

    - L'aumento è giustificato dagli aumenti di "tutto" (materie prime, energia)?

    Qualcuno crede di si, in toto o in parte (io sono uno di questi), qualcuno crede di no, ma la sostanza non cambia, la Bonelli vende prodotti voluttuari, non farmaci salvavita, non è un ente di beneficenza e in un sistema capitalistico ha tutto il diritto di vendere i suoi prodotti al prezzo che vuole, sarà un problema suo bilanciare i costi e i ricavi delle (possibili) minori vendite.

     

    - Questo vale anche riguardo al discorso "proliferazione delle testate", che può essere spiacevole e sgradito (a me non piace) ma resta un diritto della Bonelli.

    Abbiamo fatto un sondaggio, che vale come "testimonianza" del nostro stato d'animo, bon finita, che senso ha andare avanti a parlarne?

    Come dicevano giustamente  @Diablero  ed altri c'è la libertà di NON comprare, il resto è aria fritta.

     

    - D'altro canto è fuori luogo anche spaccare i numeri, minimizzare, o limitarsi al "cosa vuoi che sia un euro in più al mese".

    Ognuno di noi fa i conti con le sue tasche e per i motivi che sappiamo (inflazione alta, stipendi bloccati, conseguenze economiche del Covid soprattutto in alcuni settori e via discorrendo) un sacco di gente si trova a contare gli eurini per capire quali "lussi" si può permettere, che sia continuare a fumare, abbonarsi a DAZN per vedere il calcio o comprarsi i fumetti.

    Avere la fortuna di non essere toccati da questi problemi non autorizza a sbeffeggiare i meno fortunati e in ogni caso resta il principio che ognuno i suoi soldi, tanti o pochi che siano, li spende come vuole.

     

    - Questo a lungo andare mette a rischio la Bonelli o la pubblicazione di Tex? Si? No? Forse?

    Ragazzi miei, se la Bonelli chiuderà ce ne faremo una ragione, se la collana di Tex Gigante si fermerà al "numero X" pure. Centinaia di fumetti, anche di grande valore, hanno interrotto le pubblicazioni e la razza umana è sopravvissuta. Lo faremo anche con Tex se e quando arriverà l'Apocalisse...

    Per citare John Belushi "Ci siamo forse arresi quando i tedeschi hanno bombardato Pearl Harbor?" :lol:

     

    - I gadget, come scrive sopra @Carlo Monni  sono un altro discorso, su quelli la sensazione di presa per il c... ahem presa in giro è palpabile, ma anche li basta NON comprare la doppia mini-boiata e limitarsi ad una singola copia così siamo tutti contenti (forse la Bonelli meno, ma in questo caso "ben gli sta" :D)

     

     

    Su, il forum è stato un po' fiacco negli ultimi giorni, apriamo un bel thread sul Maxi di Nizzi e polverizziamo il server (scherzo @TexFanatico ;))...

     

    Buona serata a tutti.

     

     

     

     

     

    • +1 1
  16. Poco meno di tre anni fa, durante una vacanza in montagna, sbirciando casualmente una copia di Tex nell'edicola del paese notai il nome (e i disegni!) di Seijas, che già conoscevo.

     

    "Netdahe!" divenne così l'albo con cui dopo decenni ripresi la lettura di Tex* e quella storia, ben scritta (da Boselli) e ben disegnata,

    mi piacque abbastanza da riprendere la lettura regolare ed indurmi ad investire parte dei miei denari nel recupero degli arretrati...

     

    Quindi in un certo senso ho un "debito di riconoscenza" verso Seijas e, anche se non faceva più parte dello staff, la notizia della sua scomparsa mi dispiace proprio.

     

    Buon viaggio Ernesto, so long... :wub:

     

     

    * Leggevo solo i Texoni

     

     

     

     

  17. Ottima storia di Rauch, bella atmosfera, buon ritmo, personaggi secondari ben definiti (per quanto possibile nell'ambito di 78 pagine),  conclusione che non lascia fili sospesi.

    Mastantuono non sbaglia un colpo e anche in questa storia ci regala un gioiellino.

     

    Buona la "breve" del Bos (che ovviamente si gusta meglio se si "conosce la materia") che chiude alcuni intervalli nella continuity e, credo, sia il trampolino per una futura storia più lunga.

    Cestaro più "sintetici" rispetto alla tripla del 2022 ma sempre ottimi.

     

    Redazionali decisamente stringati e "meno utili" del solito, ma corredati da alcune ottime illustrazioni.

     

    In conclusione, nello stesso albo due dei miei disegnatori (o team di disegnatori) preferiti, a supporto di due buonissime storie, non poteva che piacermi.

    E se posso capire le obiezioni sollevate riguardo al prezzo praticamente doppio rispetto a "sole" 110 pagine di fumetto vero e proprio, il fatto che entrambe le storie siano decisamente di alto livello rende lo "sforzo" economico sopportabile... :D

    • +1 1
  18. Con mia sorpresa vado un po' controcorrente, forse proprio perchè Burattini non è uno sceneggiatore che si accorda particolarmente ai miei gusti ed avevo quindi delle aspettative piuttosto basse.

     

    Sorvolando sui pastori accademici, il primo numero prometteva bene e metteva sul fuoco molti elementi, forse troppi per gestirli in modo ottimale in una storia di "solo" 220 pagine.

     

    Nel secondo non ci sono, a mio parere ovviamente, errori o mancanze tali da gridare allo scandalo, solo una soluzione estremamente "semplice" e lineare, senza particolari guizzi, un pochino "piatta" per l'esordio di un autore così esperto (che ha dimostrato comunque di conoscere la materia "Tex"), il che non ne fa una storia "brutta", la lettura è scorrevole e tutto resta sopra la sufficienza, grazie anche all'apporto dei disegni di Rubini, che si conferma un valente acquisto dopo la grande prova nella storia dei Seminoles (che per qualche strano motivo in un commento precedente avevo posto in Louisiana invece che in Florida).

     

    Certo, El Morisco è un po' sprecato e i chupacabras constringono ad un anormale consumo di pallottole, ma non ci sono patatine o bistecche, l'uso dei pards è adeguato, i limitati cliches non scivolano mai nella macchietta.

     

    Semmai io soffro un po' di "rigetto da eccesso di magico/horror", non mi sono ancora ripreso dalla scorpacciata mefistiana e tutto sommato su questo filone mi basta e avanza Dampyr, meno male che probabilmente la storia con l'alieno sul Monte Reiner uscirà l'anno prossimo... :lol2:

     

    In sintesi tutto sommato una prova onesta, di una "medietà" che io trovo "accettabile" in un fumetto seriale così longevo, arricchita da un comparto grafico di ottimo livello (cosa che trattandosi di un fumetto non è secondaria).

     

    Posso comunque comprendere che altri avessero (e abbiano in generale) aspettative più elevate,

    non pensavo di essere un lettore di bocca buona, anzi tutt'altro, ma questo forum mi ha definitivamente fatto cambiare idea... :D

     

    Voto complessivo 7 (sceneggiatura 6 disegni 8)

     

     

  19. Letta per la prima volta (all'epoca dell'uscita originale avevo mollato Tex da anni).

     

    Storia spartiacque (nuovo centinaio, nuovo copertinista, maggior rotazione degli sceneggiatori causa crisi nizziana)

    che mi ha fatto uno stranissimo effetto, da una parte in senso positivo non vedevo l'ora di scoprirne la fine, dall'altra alcune cose mi suonavano stonate.

     

    Partiamo dalla sceneggiatura dell'ottimo Decio Canzio ("Un uomo un' avventura" è una collana che sta nel mio personale olimpo fumettistico)

    che giudico molto buona ma con delle "smagliature".

     

    Ottimo l'inizio (la scena del "ferimento a morte" di Scofield è notevole, trasmette tutta la disperazione del "morire soli"),

    gradevolissima la presenza di Stracci (a mani basse il miglior personaggio della storia),

    calibratissimi e di effetto gli interventi silenziosi dello ieratico "Guardiano di Klaatu",

    molte situazioni interessanti e ben risolte, come ad esempio la mappa da interpretare o la trovata della nave incagliata nel ghiaccio.

     

    Allo stesso tempo dall'altra parte c'è un Carson decisamente sottotono, quando non macchiettistico,

    alcune incongruenze tra quello che si vede nelle vignette e il "risultato finale" (la ferita di Carson alla coscia, ma anche quella di Ralph Murphy alla testa),

    ma soprattutto la strana fascinazione di Tex (e alla fine, con un repentino cambio di giudizio, anche di Carson)

    per l'insopportabile, odioso, nerissimo, irredimibile mascalzone Nick Calavera.

     

    Mi piacciono gli antagonisti malvagi, quelli che speri di veder schiattare malamente (che gioia quando la freccia finalmente lo "secca" definitivamente),

    mi piacciono anche gli antagonisti "grigi", che mostrano un lato umano,

    ma che Tex trovi simpatico un farabutto falso e voltagabbana (altro che "codice d'onore"!) che ha tentato almeno 3 volte di ucciderlo in modo spietato, con cui ha scambiato pugni, pistolettate, fucilate e colpi d'ascia, mi sembra decisamente eccessivo...

     

    Passando alla parte grafica, strepitosa prova di un sintetico (e direi "ticciano) Fusco, che si mantiene ad altissimo livello per tutte le 250 pagine circa della storia, rappresentando con maestria sia i paesaggi che le diverse condizioni atmosferiche e le espressioni dei personaggi.

     

    Eccellente esordio di Villa alle copertine, con nota particolare per quella del 401.

     

    Nel complesso per me un 8,5 arrotondato ahimè ad 8 per la mancanza dei mezzi voti.

     

     

     

     

     

  20. Su, mettiamo il sondaggio, così ci si sfoga per bene... :lol:

     

    Io sono stato in dubbio fino alla fine sull' acquisto di questa doppia,

    lo sceneggiatore non è nelle mie corde mentre il disegnatore decisamente si (vedi la fantastica prova Tex Willer/Louisiana) e mi sono convinto per quest'ultimo.

     

    Leggerò i due albi nel weekend, in sessione unica come al solito, nel frattempo mi sono già gustato come anticipazione i pastori messicani consulenti dell'Accademia della Crusca, che al momento è una delle cose più (tristemente) divertenti dell'anno... :lol2:

  21. Lunga storia in tre albi che parte da un buon soggetto e si sviluppa bene in uno scenario perfetto (New Orleans e il bayou circostante), mescolando il giallo (gestito "onestamente" da @borden, gli indizi per il lettore ci sono tutti) e la vena orrorifica/esoterica.

     

    Gran girandola di comprimari più o meno importanti, un aspetto della scrittura di Boselli che io apprezzo molto, a partire dall'ottimo Carfax e alcune scene davvero classiche (l'assedio nella Maison è mirabile, ma tutta la parte con i Choctaw "subacquei" e i loro inquietanti e letali dardi avvelenati è incalzante).

     

    Sorvolando sulle varie critiche alle "piccionaggini" di Tex e Carson (aspetto che non mi tange, probabilmente sono uno dei pochi che non legge Tex "per merito di Tex", e se gli eroi non si cacciano nei guai come fai a scrivere storie per 75 anni?),

    il finale mi è parso un po' troppo rapido e non mi è piaciuto per nulla il clima da "tarallucci e vino" dell'utlima tavola con l'astuto Lagrange e la sua banda di canaglie.

     

    Fino a mezz'ora prima ti volevano impiombare e ora ti fidi a cavalcare con loro nella palude e a tollerarli con la pseudo minaccia che "saranno sempre sotto controllo"? Si, sono simpatici, però... mah!

     

    Passando alla parte grafica, è vero che il livello scende con il passare degli albi, ma tutto sommato il fatto che questa resti l'unica prova del duo Santucci-Bianchini (lo metto in quest'ordine dopo le recenti rivelazioni che attribuiscono al primo la maggior parte dell'opera) è un peccato, il potenziale c'era sicuramente.

     

    In sintesi, voto complessivo 8.*

     

     

    * Uso una "scala ridotta" dal 4 al 9, quindi è innegabile che la storia mi sia piaciuta, anche se non la reputo sicuramente la migliore di @borden :cowboy:

     

     

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