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Don Fabio Esqueda

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Tutto il contenuto pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Incuriosito dalle vostre recensioni, mi sono andato a leggere questa storia. Lineare com'?, non sembra di Boselli: anzi, nella sua semplicit?, ricorda un po' certe storie degli albori di Tex, modello che, quasi sempre, lo scrittore milanese fa finta di ignorare (la lista degli assassini, credo non a caso, ricorda proprio "La Mano Rossa" ). Storia molto lineare, e forse troppo: ma finalmente Tex è Tex, vero protagonista della storia, vero motore dell'azione. Belli i personaggi di Wingate e Nantay. Peccato per i disegni, che - mi spiace dirlo, perchè Letteri mi è sempre piaciuto moltissimo - trovo veramente inguardabili, sgradevoli soprattutto nella rappresentazione dei visi: il calo del disegnatore romano mi sembra ben più evidente anche di quello di Galep.. diciamo che l'ho preferito ai tempi de "Il laccio nero" .
  2. Don Fabio Esqueda

    [Texone N. 15] Il Cavaliere Solitario

    Anche a me è capitato di rileggere tre giorni fa questa storia, certamente una delle migliori del Nizzi più recente. Paradossalmente, è molto poco nizziana, a partire dal fatto che Tex è in solitaria: ed è anche molto violenta ( pensiamo alla scena dello stupro, ma anche alla morte del bandito per mano del fratello ), cosa inusuale per lo sceneggiatore di Fiumalbo, e che mi ha fatto andare con la memoria alla nolittiana 'I Dominatori Della Valle'. La struttura narrativa, basata su quattro 'caccia all'uomo', mi ha fatto pensare invece al film 'Bravados', con Gregory Peck. Struttura che si spiega anche con ragioni commerciali: la storia era programmata per uscire negli Stati Uniti in quattro puntate, essendo il pubblico americano assolutamente non abituato a fumetti di durata superiore alle settanta pagine. I disegni di Kubert sono bellissimi, e molto western. Da notare una cosa: ho la sensazione che nei texoni Nizzi abbia osato un 'uscita dai canoni bonelliani molto più che sulla serie regolare. Riallacciandomi alla discussione di ieri, pensate a quanto è innovativo il texone di Parlov - citato come esempio da Ymalpas, ma a cui avevo pensato anch'io allo stesso modo - oppure a 'Ombre Nella Notte' : assai raro uno sperimentalismo simile sulla serie regolare, ad eccezione, forse, di 'L'Uomo Senza Passato'...
  3. Non è solo il cielo, ma tutta la colorazione del secondo albo a sembrare più scura...
  4. Cosè è difficile dire... di prim'acchitto la copia b sembrerebbe molto più fresca di magazzino... Una cosa però: a me è successo lo stesso con 'La Taverna Sul Porto' : ho scelto una delle due copie, senza rendermi conto che c'erano 3 pagine stralciate all'interno... quindi, dai prima una controllata!
  5. Albo comprato stamattina, e non ancora letto: non è un caso, il Tex di adesso non mi piace, per mille motivi... Una prima sfogliata, e devo dire che, nei disegni di Del Vecchio, pur non male, c'è una cosa che non mi piace proprio: le continue linee di movimento, specie intorno alla testa di Tex...
  6. Don Fabio Esqueda

    Domande A: Claudio Villa

    Ciao Claudio, ti pongo una domanda più personale del solito... Quali sono la condizione, i luoghi, i momenti in cui lavori meglio?Preferisci disegnare nel caos cittadino ( do per scontato che tu viva a Milano, come me, ma magari me lo sto inventando ) o in campagna?Se vivi a milano, ci sono luoghi da cui trai sovente ispirazione?A presto!
  7. Il Tex di Bocci mi pare un clone di quello di Capitanio!Invece il tratto di Pesce mi sembra molto simile a Monti, mentre non ci vedo Galep, come il Cobra... Comunque, tre bei disegni!
  8. Don Fabio Esqueda

    Domande A: Claudio Villa

    Auguri anche da parte mia, Claudio!
  9. Don Fabio Esqueda

    [287/289] Grido Di Guerra

    A me sembrano proprio verdi... e ho l'originale...
  10. Don Fabio Esqueda

    Aurelio Galleppini

    Anch'io ho il massimo rispetto per i gusti altrui, ma non mi sento di condividere mezza delle parole di Capitano Mendoza... Innanzitutto, Galep si sarebbe limitato all'essenziale? Ma quanti particolari, quanta accuratezza nelle fisionomie, quante sfumature psicologiche nei personaggi! E quanta umanit?: Tex, stanco, con la barba (perfetto l'esempio fornito da Cheyenne), provato, è veramente un Tex poetico. E le copertine! Non me ne voglia il nostro Claudio Villa, grande disegnatore e persona simpaticissima, ma io non capisco come si possano preferire le sue copertine a quelle di Galep, che è West al 100% ( pensate a ' Piombo Caldo', meravigliosa nella sua semplicit?) . Quanto al declino, mi sembra folle sostenere che fosse già cominciato con 'Il Segno Di Cruzado' ... ma dove, ma quando?Poi, come si f? a preferire Piccinelli a Galep, due storie contro una vita per Tex?Mah, mah, mah...
  11. Come ti capisco , Paco!Io suggerisco comunque la faccia di Carson in 'Alcatraz! ' , quando Brennan gli vuole fornire il tesserino da sessantenne!
  12. Don Fabio Esqueda

    [347/349] Zhenda!

    Questo è vero, ma è anche vero che in fondo Zhenda è una ripudiata che cerca di difendere l'onore del figlio non riconosciuto. Freccia Rossa ha scelto il meglio per i Navajos, ma tradendo, in fondo, il suo stesso sangue...
  13. Ecco che entra il nemico ;) ;)Come ben saprete, non sono un amante del buon Fabio. Non è solo l'estrema pulizia del suo disegno, adatta alle atmosfere cittadine, ma non al selvaggio West ( un po' come per il grande Letteri ) , a non convincermi: non vedo una cosa fondamentale nel tratto del disegnatore aretino, e cioè il senso del movimento. Quando, con parole veramente eccessive, di cui mi pento tuttora, definii Fabio un 'non artista' , non intendevo negare certo la sua capacità tecnica, che è eccelsa, ma la sua capacità di emozionarmi. Civitelli è veramente un grande, sotto l'aspetto tecnico: il suo modo di riproporre la luce è veramente notevolissimo: tuttavia, non riesco a vedere quel 'quid' per cui un preparatissimo disegnatore si trasforma in un artista: ecco, non ci vedo quel 'tocco d'artista' , che è un concetto oggettivamente impossibile da spiegare. Cosa mi piace, invece... Innanzitutto, le facce basite del Carson civitelliano sono fantastiche!Poi, una cosa che sembrerebbe secondaria, ma non lo ?: la caratterizzazione dei vecchi sceriffi ( splendida la rappresentazione dello sceriffo de 'La Banda Dei Tre' ). Infine, il fatto che Tiger abbia veramente lineamenti da pellerossa, e non sia un clone di Tex con i capelli lunghi e la penna... Ultima cosa: il colore non trovo doni molto ai suoi disegni, anzi .
  14. Qualsiasi sia il giudizio, questa storia sta facendo discutere, come non succedeva da tempo: quindi, carne al fuoco ce n'?. Secondo me è una storia con moltissimi pregi, e allo stesso tempo difetti importanti: classico ensemble che mi f? dire 'gran pezzo d'avventura!' La struttura del racconto ricorda per certi aspetti 'La Conquista Del West', film-epopea western, firmato a quattro mani ( John Ford, Henry Hathaway, George Marshall, Richard Thorpe ) nel 1962. Continui incroci, intrecci, personaggi che nascono e subito scompaiono ( ma lasciano sempre qualcosa, e questo è il grandissimo pregio della sceneggiatura di Segura), Utes, carovane di speranzosi ( vittime che diventano carnefici - la scena mi ha ricordato il vecchio che si vendica di Alex in 'Arancia Meccanica' di Kubrick), sceriffi, Apaches filosofi ( il personaggio di Cane Custer è veramente bellissimo, straordinario ), vecchie sagge: c'è tutto. E' veramente un 'epopea, emozionante, con un Tex che è veramente protagonista, veramente Tex: non c'è un attimo di respiro, il che è strepitoso, in una storia di 324 pagine, senza le battute di Carson. Come ormai avrete capito, Ortiz mi piace moltissimo: qu? è il disegnatore perfetto per la storia, con quel tratto adattissimo al West classico. Certo, come Tahzay ha notato, alcune cose son poco tex-tradizionali: il fulmine che becca Carson, il cane ( quello mi ha ricordato il simpatico 'Stracci' de 'L'Oro Di Klaatu' ! ), i lupi: tuttavia, è anche giusto, e del resto inevitabile, che un autore dia un suo tocco di novità a un personaggio che suo non ?. I limiti sono, secondo me, altri, e due in particolare. Il primo è nell'uso veramente eccessivo delle didascalie: lo dico io che, a proposito di questo, ho additato a Boselli l'abolizione, quando la didascalia serve a dare le certezze spazio-temporali, fondamentali in un personaggio come Tex. Tuttavia, in questa storia sono troppe, frammentano la narrazione in modo eccessivo, spiegano il già detto. La seconda pecca è nel finale troppo coinciso, quasi affrettato: se è vero che la caccia ai banditi è solo la scusa che muove la vicenda, un artificio, è anche vero che la degna conclusione dell'avventura avrebbe meritato più di tre paginette e titoli di coda: vi è sproporzione, disarmonia tra la durata e l'ampliezza del corpo centrale della storia, e il suo finale, corto e sbrigativo, anche se non privo di ritmo. Che dire? F? discutere, e farà discutere: per me, una storia che f? parlare di sè è già bellissima!
  15. Non credo sia necessario che tu od altri me lo ricordiate ad ogni più sospinto. Se lo fate, dimostrate di non aver capito il senso stesso di scrivere su un forum (di Tex o di altro). Ognuno che esprime la sua opionione in uno spazio pubblico accetta così facendo che le si metta in discussione. Ed io non condivido affatto quella di Corvo. E credo sia mia libera facolt? criticarla come secondo me merita. Io personalmente non credo che Nizzi vada DIFESO. Non è un bimbo inerme, non è una squadra o un atleta da tifare, è solo un autore che ci ha dato delle belle storie, per quanto sin quasi dall'inizio non ho condiviso affatto il suo Tex arrancante ben diverso dal Tex spavaldo di GLB, e questo non me lo leva nessuno dalla zucca. Nizzi va trattato EQUANIMAMENTE. Come diverse sue recenti le ho trovate godibili e piacevoli, questa mi ha deluso fino al midollo. Wasted Years:'Io personalmente non credo che Nizzi vada DIFESO.'Nemmeno io, assolutamente, anche se mi viene abbastanza istintivo, considerando il fatto che spesso la gente dimentica ciò che ha fatto per Tex...
  16. Ma insomma, non vi rendete conto che la terribile Tigre Nera è stata trasformata in un clown° E scene ridicole come quella in cui Tex d' quattro bastonate in testa al cinese tontolone? E' giusto stemperare con l'ironia -pensiamo alla scena di Carson con i petrdi. ma qu? diventa tutto una pagliacciata, che è cosa ben diversa dal sorriso... E poi , diciamoci tutto, non son degne di Tex sceneggiature che recitano così: ( Tex riflette prima di essere beccato come un rubagalline nel Castello)... 'Devo entrare l' dentro e mettere le grinfie sulla Tigre Nera' . Ma dove sono avventura, ritmo, suspence? Da mettersi le mani nei capelli, povero Tex, poveri noi...
  17. Wasted, ognuno ha le sue opinioni... Anch'io, come te, considero la storia brutta, molto brutta, e il finale addirittura circense ( la Tigre, o meglio il micino, che lancia un vaso contro Tex, prima di scappare lasciando l'onore del duello a Lohana, è veramente una cosa penosa...): secondo me non si difende il Grande Nizzi, autore di mille capolavori, dando un giudizio positivo a storiacce come questa...
  18. Secondo me la Tigre Nera sarebbe veramente paragonabile al grande lucero: ma confrontate i due finali, e poi ne riparliamo!
  19. Questa tigre è diventata un tenero micino !A che punto è arrivato Tex, a che punto il grande Nizzi, lo scrittore di 'Fuga Da Anderville', 'Furia Rossa', 'I Rapinatori Del Missouri', 'L'Uomo Con La Frusta' e altri mille gioielli ?'L'Artiglio Della Tigre' ha difetti importanti - il principale costituito dal fatto che la Tigre non lancia a Tex il guanto di sfida, come un grande Cattivo deve fare, ma cerca di nascondersi, perdendo il suo orgoglio - ma ha anche ritmo, e trovate simpatiche, come Carson che si diverte coi petardi. Il secondo albo è invece un ridicolo campionario di show clowneschi, con Tex che prende a bastonate sulla zucca il gorilla cinese tontolone, con la Tigre che , prima, cerca di beccare Tex con la tecnica del lancio del vaso, poi, scappa , lasciando il testimone del duello a Lohana! A metà tra Robin Hood con Kevin Costner e Kill Bill di Tarantino, il finale è ancora più penoso, con il Principe di Sumankan ucciso come un volgare banditello dall'inetto Tom Devlin ... Non c'è nulla: manca il ritmo, dialoghi svogliatissimi - Tex , sagace, riflette: 'Devo entrare l' dentro e mettere le grinfie sulla Tigre Nera' - Carson e Lohana inesistenti, i cinesi incapaci totali. E' tutto un pro forma con l'unico obiettivo di non lasciare il personaggio nelle mani di altri autori, una sorta di certificato di morte. Ridicola la semplicit? con cui Tex trova le tracce della Tigre ( buono il primo tentativo, quanta suspence! ) , ridicolo il modo in cui il nostro ex-ranger si fa beccare in mezzo alla sala: assolutamente non sviluppate tematiche che potevano essere interessanti, come quella dell'oppio, di cui si sente solo la parola. E anche il dialogo tra la Tex e la Tigre , che, in altro contesto, sarebbe potuto essere non male, perde di valore nella mediocrit? generale. Mi vado a rileggere i classiconi, cercando di non pensare al presente!
  20. Quale migliora cura per l'insonnia che un buon Tex d'annata?Sugli errori di Bonelli senior si potrebbero scrivere trenta enciclopedie: noi freghiamocene e godiamoci le sue splendide avventure. Storia memorabile, cruda, senza buoni o cattivi, ma solo poveracci che cercano di salvare la pellaccia: lo stesso Tex appare per certi versi simile a Ken Parker, costretto a subire la storia e l'orrore del conflitto, e incapace di evitare la morte di un amico. E' un Tex umanissimo, per una volta anti-eroe : in qualche modo cerca di barcamenarsi in una storia che ?, anche per lui, troppo grande, un po' come noi tutti i giorni. E che dire del grande Galep? Valgano da sole le scene finali, da brivido, davvero: la copertina di 'Tramonto Rosso' è un quadro, non una copertina. Capolavoro assoluto, con un messaggio di pace enorme: non dimentichiamoci che sono gli anni del Vietnam...
  21. Don Fabio Esqueda

    [382/384] La Tigre Nera

    Ciao Piero, forse devo spiegare meglio la mia affermazione ( ' I capolavori sono altri' ) ! La storia è fantastica, ha ritmo, suspence, ironia : se la consideriamo dal profilo della pura avventura, è certamente una pietra miliare! Se invece poniamo la questione sul piano dell'opera d'arte, ecco che ti dico che 'Fuga Da Anderville', ' Il Passato Di Carson', ' Furia Rossa' , ad esempio, presentano secondo me uno scavo psicologico che le rende superiori, a livello complessivo. Comunque, intendiamoci: è una figata di storia! Me la rileggo almeno tre volte all'anno e ancora un po' e la recito! :S: Per quel che riguarda il nostro Claudio Villa: nonostante lui abbia detto nel forum che preferisce disegnare le storie più tipicamente western ( ricordo che si lamentava dei Nootka, gli Indiani barbuti de 'Il Prigioniero Dell'Albatros' ! ), io credo sia invece perfetto per le storie che lo sono meno... anche lì, è sempre bravo! A presto.
  22. Al di l' del fatto che non si capisce il perchè le storie debbano essere contenute in un preciso numero di albi ( sarà un tradizionalista, il che secondo me è spesso un pregio, ma per me Tex è quello in cui una storia può finire anche a pagina 30), l'ultima avventura della Tigre Nera avrebbe meritato ben altre dimensioni, come le Storie texiane...
  23. E' chiaro che tutta la storia è tirata per i capelli, ma non si deve dimenticare un elemento. Nessuno ci dice che anche i Navajos ribelli abbiano ucciso: per quello che ne sappiamo, possono aver ucciso solo i Piutes di Cruzado, che, anzi, hanno punito i Navajos che volevano dissociarsi dalle stragi con la tortura ( penso all'indiano che, morente, implora a Tex di sparargli ). Qu? la parola di Tex è sufficiente perchè anche i parenti delle vittime capiscano che i veri colpevoli sono i Piutes, che hanno reso vittime gli stessi ingenui ragazzi Navajos: secondo me ci può stare, fin qu?. Mi sembra quasi che valga l'equazione seguente:Navajos: Piutes = Pinocchio: Il Gatto e La VolpeCiò che mi pare puramente assurdo sono altre due cose: il fatto che Tex, per due mesi, dopo la fuga dei giovan° guerrieri, non faccia un'emerita sega; e, cosa ancora più folle, che l' Esercito permetta a Tex di riportare i Navajos alla riserva !Questo discorso non c'entra con l'argomento trattato, ma insomma... ce ne vuole!
  24. Ciao Cheyenne, il mio ragionamento è un po' diverso. Fermo restando che la storia f? acqua da molte parti ( come giustamente hai ricordato tu, è folle che Tex, venuto a conoscenza della fuga dei suoi 'lupacchiotti?', li lasci andare senza dire nulla ), cerco di spiegare il mio ragionamento. Tu dici che quella di Tex è un'irrealtà verosimile ( come un film), in cui le persone dovrebbero avere comportamenti verosimili (non giustificare i Navajos e distinguerli dai malvagi Piutes) : io invece credo che non sia una irrealtà così verosimile, quella texiana, anzi. Non è verosimile che uno non si becchi mai una pallottola, nonostante gli sparino a un metro di distanza, non prenda mai un pugno in faccia, ma non solo: che abbia sempre una camicia gialla, che conosca a memoria tutti i sentieri dal Messico all'Alaska, che parli con tutti i capi tribù indiani, nonostante le lingue indigene siano migliaia, etc... Quello texiano è un universo che il lettore sa già non essere verosimile, ed è ciò che ha, d'altro canto, permesso alla fantasia di Gianluigi Bonelli di evadere nel fantastico ( Mefisto, La Città D'Oro, etc... ) : fosse stato verosimile, ciò, secondo me, non sarebbe potuto essere. Dunque, in questo Mondo-Tex inverosimile, ecco che la base di tutto è una condizione impossibile in natura, cioè che un uomo agisca sempre per il bene, e che ciò sia risaputo da tutti. Quel che voglio dire, in sostanza, è che, essendo Tex intrinsecamente giusto ( e non, come hai detto tu, in quanto il lettore si ponga fiduciosamente nei suoi confronti), e sapendolo tutti tale, basta la sua parola per garantire la bontà dei Navajos ribelli, che son stati ingenui, e non malvagi, vittime, e non complici, di Cruzado. Non so se son riuscito a esprimere bene il mio pensiero... Comunque la storia è veramente scadente, con quell'inutile allungamento della vicenda che sa tanto di solito obiettivo nolittiano delle 5000 pagine... Fine Off Topic!
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