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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Ma... non è vero. :shock: Riguardate la storia: Buffalo Bill realizza solo 3 centri su 6, mentre Tex non solo fa sei centri pieni, ma fa anche lo sbruffone con acrobnazie a cavallo. ::evvai:: Questa storia del pareggio l'ho letta tante volte e non ho mai capito coem si sia diffusa. Che Sergio non ricordasse bene la storia?
  2. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    Ma, infatti, il termine seguito può essere ingannevole. Si tratta, quasi certamente, di una ripresa dei personaggi, come Kathy Dawn, protagonisti della vicenda precedente. Di certo non lo è per la presenza di Gros Jean o Jim Brandon, personaggi già tornati almeno una volta dal2001. Sulla storia non mi pronuncio, aspetto di leggerla. So per esperienza che capita che una storia che un autore giudica non particolarmente riuscita, i lettori possono, invece, trovarla azzeccata. Sui disegni posso, invece, dire qualcosa, avendo avuto l'occasione di vedere una decina di pagine un p? di tempo fa. A me non sono dispiaciuti. Mi è parso che il modello tenuto presente da Fernandez fosse proprio Font, cosa non sorprendente in fondo, visto che gli avranno dato proprio "Nei territori del Nordovest" come riferimento per certi personaggi. Un'ultima annotazione: in un'intervista a Fernandez ho letto che molto spesso si limita a fare i layout per poi far realizzare in tutto od in parte le matite finite agli allievi del suo studio. Quindi interviene a correggere gli errori ed armonizzare il tutto per poi ripassare a china (con l'assistenza, in genere, di Ruben Marchionne). In pratica usa i lavori che gli sono commissionati come se fossero dei compiti. _ahsisi Un metodo di lavoro, peraltro, usato in passato anche in Italia da artisti come Roy D'Amy e Alberto Giolitti (entrambi maestri di Ticci). Per la cronaca, val la pena di ricordare che nella "bottega" di Fernandez sono transitati come apprendisti validi disegnatori argentini, tra cui un certo Carlos Gomez, se non vado errato. ::evvai::
  3. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    Se non vado errato, stando a quanto scritto nella sezione anteprime, dovrebbe uscire nel Maxi del 2013 - disegni di Fernandez - con titolo provvisorio "Alaska"! Grazie mille Sam. il 2013 non è poi così lontano... pensavo peggio. Meglio così. La storia è pronta da almeno un paio d'anni da quanto ne so. Tra i fattori che possono aver contribuito a fissare il 2013 come data di uscita ci possono essere il voler lasciare spazio a Faraci (che come nuovo acquisto, dal 2007ad oggi ha visto pubblicata meno di una storia all'anno e nel 2012 si può rifare con ben 4) e forse ancor di più il fatto che Gros Jean, coprotagonista della storia, sarebbe già apparso nel Color Tex di quest'anno e due comparse in un anno devono esser sembrate troppe. Un altro fattore per rimandare la pubblicazione potrebbe risiedere nel fatto che Boselli stesso in almeno un paio di incontri col pubblico nell'ultimo anno ha candidamente ammesso di ritenere questa la peggiore storia da lui scritta (il che non esclude che chi la legger? possa ritenerla non dico la migliore, ma almeno una buona storia... non sempre gli autori sono i migliori giudici del loro lavoro) e ciò, a suo dire, anche a causa dello scarso feeling avuto col disegnatore, l'argentino Miguel Angel "Lito" Fernandez (o forse sarebbe più corretto dire: lo Studio Fernandez?). Staremo a vedere.
  4. Carlo Monni

    [621/622] Mezzosangue

    A quanto pare, in questa storia c'è il quartetto al completo. Molto bene. ::evvai::
  5. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Anche perchè, e mi riferisco allei spirazioni, nessuno di noi viene dal vuoto. Tutti noi, sia a livello cosciente che soprattutto inconscio, siamo influenzati dalle cose che abbiamo letto o visto al cinema od in TV da bambini e da adulti. Io trovo normale che questo bagaglio influenzi lo scirttore o il disegnatore (per tacere del lettore)Sarebbe interessante vedere quali sono state le ispirazioni dietro le varie storie di Tex dall'inizio ai nostri giorni. Ricordo che c'è un topic che analizzava i riferimenti cinematografici, si potrebbe estenderlo a ispirazioni più generali o creare un topic del tutto nuovo, che ne dite?
  6. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Hai centrato esattamente il punto. ::evvai:: Idem... anche se ovviamente ci sonovari livellidi verosimiglianza. Sul finale buonista devo contraddirti. Su Tex cose simili sono avvenute fin dall'inizio. Penso a Yogar ne "Il mistero dell'idolo d'oro" (nn. 2/3), che aveva ucciso diverse persone, tra cui almeno un paio di militari, ma vieen perdonata senza problemi quandosi scopreche era stata manovrata da un losco messicano. Vogliamo parlare poi di Min Li, che ne "Il sicario" uccide volontariamente lo sceriffo di Texas City, ma nonostante sia senza alcun dubbio un assassina (il fatto che lo abbia fatto per vendicare il fratello non cambia le cose, sempre di omicidio volontariosi tratta) , non solo non viene arrestata, ma diviene alleata di Tex. A questi precedenti si è indubbiamente rifatto Boselliamio parere. Quanto a Big Foot Wallace, essendo un personaggio storico (anche se sia Boselli che Civitelli si prendono non poche libertà con lui), non escludo che l'antenato a cui allude all'inizio della storia fosse proprio quel William Wallace. Peraltro a me "Bravehart" è piaciuto nonostante le inesattezze storiche. Civitelli ne sarà contento. ::evvai::
  7. Carlo Monni

    [287/289] Grido Di Guerra

    Visto questo post solo ora. Se come incongruenza o intruso ti riferivi a quando si parla della casa di Carson, ebbene io non l'ho mai ritenuto tale. Fino all'epoca di questa storia, infatti, Carson quasi certamente non risiedeva stabilmente alla Riserva. Sino ad allora, infatti, nelle ambientate o comunque centrate nella Riserva la presenza di Carson (sempre che tale presenza ci sia) sin dall'inizio è più l'eccezione che la regola. Di esempi al riguardo ce ne sono tantissimi e se necessario sono pronto a farli.
  8. Carlo Monni

    Kit Willer, Un Ranger ?

    La storia c'è già ed è "Gli sciacalli del Kansas" (nn.17/19). Anche se molti dei presupposti di quella storia (la Guerra di Secessione su tutti) sono stati invalidati da "Tra due bandiere", non è detto che la storia in se si debba necessariamente considerare come mai avvenuta nella continuity texiana (per quanto mi riguarda, lo ?, ma senza i riferimenti storici ormai anacronistici). Caso mai ci manca una storia che ci spieghi se e quando Kit ha lasciato il servizio attivo come Tex e Carson, ma a ben vedere, che bisogno ce n'? quando per questo basterebbero due righe di dialogo?
  9. Carlo Monni

    Tex Inedito Su Il Corriere

    L'uscita del Texone, forse? Scherzi a parte, credo che c'entri, almeno in parte, un p? di sana rivalit? con La Repubblica. ::evvai:: A quanto ne so, è stato l'art director de "La lettura" a telefonare direttamente a Civitelli per chiedergli una storia breve a colori da pubblicare sull'inserto. Civitelli ha passato la patata bollente a Boselli e Marcheselli che hanno dato l'assenso. Ne deduco che l'art director in questione abbia visto i lavori di Civitelli alla Galleria d'arte Ca' di Fra e l' gli sia venuta l'idea. Ne deduco anche che non sapesse un accidente di come si fanno i fumetti perchè ha contattato il disegnatore, che sta ad Arezzo, e non la Casa Editrice, che sta a Milano come lui. Boselli ha scritto la storia in una giornata. Civitelli l'ha disegnata in 8 giorni lavorando circa 12 ore al giorno (una media di una tavola al giorno, visto che una tavola del giornale è composta da due tavole ordinarie) e letterandole personalmente, dal momento che non c'era il tempo materiale di mandarle a Siena, a Monica Husler, e riaverle in tempo utile per la la scadenza di consegna del 20 giugno (e questo spiega perchè i dialoghi siano relativamente pochi, cortesia di Boselli verso Civitelli laughing). La colorazione ha impegnato Civitelli per quattro giorni per un totale di 12 giorni di lavoro. Non è escluso che nel prossimo futuro l'iniziativa possa ripetersi non solo con Tex, ma anche con altri personaggi Bonelli. P. S. Poco tempo fa Boselli in persona è stato rimproverato per aver usato le maiuscole in alcuni suoi post, non saremmo equanimi se non rimproverassimo anche Piero per aver scritto un intero post in maiuscolo, credo. -_nono
  10. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Beh, se fosse davvero fosse così enciclopedica, mi sarei ricordato subito chi era Ben Horne e dove era apparso ed invece ci ho messo qualche ora. In realtà sono convinto che nel subconscio Boselli sapesse benissimo che Ben Horne era già apparso su Tex e che sia stato uno dei fattori che lo hanno spinto ad usare quel nome nella storia. Non so che fonti abbai usato Boselli, ma in rete associato alla leggenda dell'Hombre Muerto non ho trovato associati n° il nome di Ben Horne n° quello di Flores, ma solo quello degli altri due . Completamente d'accordo. ::evvai:: Piùche una carogna, un uomo duro, adeguato ai suoi tempi, così come era comune a quei tempi la giustizia sommaria applicata dai rangers (esclusa la decapitazione e quel che ne segue ovviamente). Anche qui sono d'accordissimo. Perchè... le tre con i quattro rangers a cavallo in avvicinamento no? laughing ::evvai::
  11. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Beh, mia cara Cheyenne, sei davvero una causa persa. Per quanto mi riguarda (e per quanto riguarda anche gli autori di Tex Boselli in testa, per quanto ne so) una storia di Tex è una storia di Tex dovunque venga pubblicata. Tutte si possono e si devono considerare parte della medesima continuity e lo devono siucuramente essere se pubblicate in una delle 5 pubblicazioni texiane regolari a prescindere dalla loro periodicità E lo so, Carlo :deserto Probabilmente è per il fatto che se per motivi economici o di spazio dovessi, dolorosamente, rinunciare a qualche acquisto, cercherei almeno di tenermi la regolare, quindi mi seccherebbe un po' se Tiger si sposasse in un Texone e io non fossi invitata al matrimonio _ahsisi :PMa scusa, quali sarebbero le 5 pubblicazioni texiane regolari? A parte il mensile (e poco importa se è inedito o qualche ristampa di vecchi numeri) Texone o Maxi... Almanacco forse? Supponiamo pure, e la quinta? doubt Ah già, il Color! > Cheyenne, sei così simpatica che anche essere in disaccordo con te è divertente. _ahsisi -ave_
  12. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Beh, mia cara Cheyenne, sei davvero una causa persa. Per quanto mi riguarda (e per quanto riguarda anche gli autori di Tex Boselli in testa, per quanto ne so) una storia di Tex è una storia di Tex dovunque venga pubblicata. Tutte si possono e si devono considerare parte della medesima continuity e lo devono siucuramente essere se pubblicate in una delle 5 pubblicazioni texiane regolari a prescindere dalla loro periodicit
  13. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    A questo, se permetti, posso rispondere io perchè si può dire che... ehm... sia colpa mia. Boselli aveva scelto il nome di Ben Horne perchè era quello di un ranger realmente esistito nel perido storico in cui è ambientato il flashback iniziale. e probabilmente perchè nel subconscio si ricordava che era stato usato da G. L. Bonelli in una sua vecchia storia. Il sottoscritto si trovava a casa di Civitelli quando gli arrivarono le prime pagine della sceneggiatura e non resistette alla tentazione di leggerle. Imbattendomi nel nome di Ben Horne lo trovai subito familiare. Mi ci volle un p? per ricordare dove l'avevo già sentito e dopo aver controllato se avevo ragione, ne parlai subito con Civitelli, che lo rifer? a Boselli quasi immediatamente. A questo punto tra le due altenative possibili, cambiare il nome del personaggio o rifarsi alla versione di Virgilio Muzzi su "I razziatori", fu scelta la seconda. Io penso che sia anche dovuto al fatto che a Boselli piace inserire quando può richiami alle vecchie storie (come usare, ad esempio, il traghettatore già visto in "El Morisco") e che probabilmente già di suo si ricordava che Ben Horne era già apparso. In ogni caso, la segnalazione mi è valsa, nella dedica che Boselli mi ha fatto sulla mia copia del Texone, l'appellattivo di "Ben Horne competente" Certo, adesso qualche purista si lamenter? che Boselli ha "ucciso" un personaggio inventato da G. L. Bonelli e non poteva permettersi il sacrilegio, poco importa che fosse un personaggio apparso una volta sola per poche tavole. _ahsisi
  14. Carlo Monni

    Satan

    Dove, peraltro, Satan è comparso... anche se pare se ne siano accorti in pochi. _ahsisi
  15. Carlo Monni

    Dinamite

    Di ritorni di Dinamite ce ne sono stati tanti in verità, ma tutti legati al passato. Un ritorno oggi nel ruolo di cavallo di Tex non sarebbe proponibile. Confesso di non sapere molto sul ciclo vitale dei cavalli, ma credo che dopo più di 20 anni averlo ancora in giro sempre in gamba sia, paradossalmente, meno credibile di Mefisto e dei suoi poteri. Questo non vuol dire che non mi piacerebbe leggere come e perchè Dinamite sia scomparso (morto in azione od in quieta pensione nei pascoli della riserva?), anzi: rinnovo la richiesta a Boselli di tirar fuori (o sollecitare agli altri autori) un soggetto sull'ultima cavalcata di Dinamite. Quanto a Diablo, ho il forte sospetto che sia morto "fuori scena" e precisamente dietro le quinte della storia "Pony Express".
  16. Carlo Monni

    6 - Tex Willer Magazine

    Grazie Havasu per i complimenti! Venendo alle incongruenze, purtroppo ci sono, e sono nel fumetto. La storia degli "invincibili" ha un flashback che si situa nel 1865. Tex infatti dice: a ) i componenti della banda sono ex-confederati che finita la guerra civile americana, si sono spostati a sud del Rio Grande, per combatterne un'altra, al soldo di Massimiliano ma anche di Juarez, ovvero di chi pagava meglio questi mercenari. b ) "La guerra civile era da poco terminata... a quei tempi avevo qualche guaio con la legge e pensai di riparare in Messico, anche in Messico c'era una guerra civile, tra i seguaci del presidente Juarez e quelli dell'imperatore Massimiliano". Il flashback va situato dunque pochi mesi dopo la fine della guerra, come Monni e io abbiamo fatto. E' chiaro che Juarez, in base alla cronologia da te esposta, non è più "presidente", ma questo potrebbe anche essere semplicemente il "titolo" che anche i nostri presidenti conservano alla fine del mandato. Sia tu che Havasu non avete considerato una cosa molto semplice: il mandato presidenziale di Juarez non fin° nel 1864. In quell'anno accadde semplicemente che le forze conservatrici e reazionarie del Messico, sostenute dalle truppe francesi d'invasione, proclamarono Massimiliano d'Asburgo Imperatore del Messico e nell'attesa che arrivasse in Messico nominarono due reggenti. Si può tranquillamente affermare che fu un colpo di stato illegale ed incostituzionale e che Juarez era e rimase il legittimo presidente del Messico. Questa era la posizione dei suoi sostenitori e del governo da lui presieduto, ritiratosi a Chihuahua da dove guid' la lotta fino alla vittoria finale e fu anche la posizione degli Stati Uniti, che non riconobbero mai Massimiliano come imperatore ma sempre Juarez come legittimo presidente. Assolutamente. Che in "L'Eroe del Messico" G. L. Bonelli si sia, di fatto, inventato una situazione politica messicana basata sulla rivoluzione del 1911 che non torna con nessuna cronologia, è un'incongruenza con cui, purtroppo, dobbiamo necessariamente convivere. Di sicuro sappiamo che mai il Messico ha invaso gli Stati Uniti per riprendersi con la forza il Texas ed i territori perduti con la guerra del 1846/1848 e che non c'è mai stato un Presidente Manoel Perez (il quale è chiaramente basato sullo sfortunato Francisco Madero dal novembre 1911 al febbraio 1913). N° è facile identificare perez con Juarez perchè quest'ultimo non è stato ucciso dai suoi oppositori politici. Si tratta di una licenza narrativa che GLB si è preso senza curarsi troppo della realtà storica. Boselli ha, secondo me, scelto la migliore posizione al riguardo: rimanere sempre sul vago.
  17. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Non so se capita solo a me, ma in effetti a pagina 1 di questo topic l'immagine della seconda tavola è scomparsa. In ogni caso qui http://sergiobonellieditore.it/auto/compon... ale=69&pers=TEX è ancora possibile vederla.
  18. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Per coloro a cui interessasse (e spero siano tanti), segnalo che Giovedì 21 giugno, lo stesso giorno dell'uscita ufficale del Texone, a Milano, presso la galleria Ca' di Fra' in via Carlo Farini 2 (lo stesso luogo in cui dal 10 maggio è ospittata la mostra sul West di Fabio Civitelli), dalle ore 18:00 alle 21:00 si terr? una presentazione del Texone, con la presenza degli autori dell'albo: Mauro Boselli & Fabio Civitelli. Chi può accorra numeroso.
  19. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Ti sbagli. Semmai ci sono echi di altre storie bonelliane. Nel mio piccolo, posso confermare. Chi, come me, ha avuto il privilegio di vedere le pagine del Texone prendere vita volta per volta sul tavolo di lavoro di Civitelli oppure ho potuto sfogliarle in uno dei tanti incontri che ci sono stati in questi ultimi tre anni tra Civitelli ed il pubblico dovrebbe ormai sapere che l'unica somiglianza tra la storia del Texone e quella di "Diablero" è la presenza di El Morisco e Eusebio. Ben altre sono le suggestioni di questa storia. _ahsisi
  20. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Io non me ne stupirei: Ed io nemmeno. laughing
  21. Carlo Monni

    [618/620] Gli Schiavisti

    Uno non può andarsene per un'intera giornata per dedicarsi al lavoro che ecco che al ritorno si ritrova con tre pagine di accanita discussione. :capoInguerra: A questo punto, permettetemi di dire sommessamente la mia. Punto numero 1. Caro Ymalpas bisognerebbe riconoscere che alcune questioni da te ed altri sollevate, i quali la prolissit? dei dialoghi, la non texianit? degli stessi, l'eccesso di comprimari o di antagonisti non sono fatti ma opinioni che altri potrebbero non condividere. Io, per esempio, gradisco molto le storie che qualcuno chiama complicate, con comprimari e nemici fortemente e bene carattarizzati. Chiaro che altri la vedranno in modo diverso, ma fa parte del gioco a mio parere. L'importante è non scambiare la propria opinione per un fatto. A questo proposito, la mia opinione è che Boselli, sia pure con il suo stile personale e sia pure inserendo nelle storie temi e sviluppi a lui cari (ma credete forse che gli altri autori non abbiano fatto e facciano lo stesso?), prova a ricatturare il Tex dei vecchi tempi di quando lui ed io eravamo bambini e/o ragazzini. Talvolta ci riesce bene, altre volte (come questa) il risultato è decisamente meno soddisfacente. Non gli chieder? mai, però, di rinunciare a scrivere come gli viene naturale solo per inseguire un chimerico consenso. Punto numero 2. A Don Fabio Esqueda voglio dire innanzitutto che secondo me la parfetta consocenza della saga texiana, ed in particolare delle storie di G. L. Bonelli nessuna esclusa, è assolutamente indispendsabile per chi voglia scrivere Tex professionalmente. Il lettore può anche non sapere o non ricordare certe cose, può perfino permettersi di saltare storie che non incontrino il suo gusto (per esempio: se non ama il fantastico), uno sceneggiatore non può farlo. Il Nizzi degli esordi e dei tempi migliori lo sapeva benissimo. Non era un lettore abituale di Tex ma se lo era studiato e la cosa era evidente. Vorrei anche dire a Don Fabio di cercare, se può, di cambiare atteggiamento. Troppo spesso gli capita di mostrare irritazione (diciamo così) se i suoi interlocutori non sono d'accordo con quanto espone, talvolta giungendo all'estremo di accusarli di malafede (e qualcuno mi dir?: te lasei proprio legata al dito. Ebbene, devo confessare che in parte è così). Punto numero 3. Cara Cheyenne, devo dirti che gli esempi da te citati non li ritengo validi perchè estratti da differenti storie di Tex sia pure vicine nel tempo e finiscono per essere, loro malgrado, la prova che nemmeno GLB metteva tutti gli elementi in una sola storia. Punto numero 4. Mi è capitato di dirlo più di una volta anche in tempi recenti e mi ha fatto piacere vederlo rimarcato proprio da Borden: ogni albo può essere (e si spera che sia) il primo per qualcuno. Compito dello scrittore è anche introdurre i personaggi a questo ipotetico nuovo lettore trovando un buon pretesto perchè ne sia detto il nome e le motivazioni. Lo scrittore bravo ha mille modi per riuscirci (per esempio quello scelto da Boselli nelal prima parte della storia quando spiega a Riago come lo hanno sorpreso). Il lettore abituale potr? anche ritenere evidente e superfluo il richiamo a Lilyth, ma perl'ipotetico lettore per cui "Le miniere di Canaan" era il primo albo, queste informazioni erano indispensabili. Per ora mi fermo qui, che la stanchezza si va facendo sentire.
  22. Carlo Monni

    [86/87] Rio Verde

    Non a caso (anche se oggi la cosa si è un p? persa) nell'Italiano moderno "Fregoli" è un sinonimo di trasformista. A dire il vero, io ci ho sempre visto anche tipiche ascendenze da feuilletton come Rocambole e soprattutto Fantomas.... e non escludo nemmeno inflenze da parte del Magic face della ESSEGESSE. laughing D'altra parte, quello che caratterizza Mefisto non è certo l'abilità di trasfomista (ed il Dottor Fiesmot di "Incubo" è un'eccezione più che la regola). Di comune i due hanno piuttosto il passato di artisti girovaghi. Beh, per quanto mi riguarda un posto nel ristretto numero degli avversari ricorrenti glielo regalo volentieri ed un suo ritorno non mi dispiacerebbe... purch? la nuova storia non lo vedesse rapinare una banca nei panni di Kit Willer, s'intende. :malediz... A prescindere dal fatto che il finale è rapido, come accadeva spesso all'epoca, per farlo rientrare nelle 80 pagine dell'albetto a striscia, devo dire che la tua metafora mi è piaciuta. ::evvai:: La storia è breve, come molte del periodo, principalmente per la struttura della serie all'epoca. I volumetti da 80 pagine a striscia, a cadenza settimanale, imponevano un diverso ritmo di narrazione. Confesso che all'epoca alla lunghezza della storia non ci facevo nemmeno caso (ebbene sè, sono abbastanza vecchio da aver iniziato a comprare l'inedito texiano a striscia ed è molto probabile che aspettare più di quattro puntate per avere la risoluzione della storia infastidisse me e molti altri giovani lettori del periodo... con le debite eccezioni, s'intende. Se GLB avesse avuto a disposizione il formato odierno da 110 tavole, è molto probabile che avrebbe approfondito di più certi aspetti Con le scadenze dell'epoca, è già tanto che vi fossero degli interni. _ahsisi Concordo. ::evvai:: Un'ultima parola su un eventuale ritorno di Proteus. A dispetto di quanto possa pensare qualcuno (e non so se Ymalpas sia tra questi), un personaggio del genere non ha affatto esaurito le sue potenzialità. Fa parte di quel gruppo ristretto di personaggi che si misura con Tex non sul piano fisico ma su quello dell'astuzia. Il lettore (almeno questo lettore) si diverte a vederlo sempre un passo avanti a Tex, beffarlo, sfuggirgli sotto il naso e probabilmente per questo si diverte ancor di più quando Tex sventa comunque i suoi piani, per quanto ben congegnati, ma alla fine Perry Drayton gli risulta quasi simpatico e gli dispiacerebbe vedere la sua ultima apparizione. Moreno Burattini ha fatto un ottimo lavoro con un personaggio molto simile (il diabolico Mortimer) su Zagor. Su Tex un ritorno di Proteus potrebbe benissimo essere affidato a Tito Faraci, che, come ho già detto, altre volte, di geni del male, abilissimi nei travestimenti e nell'escogitare piani per crimini eclatanti, dovrebbe essere ormai esperto. Credo che non avrebbe grande difficolt? ad inventare una trama meno scontata di quella dell'ultimo ritorno di Proteus (troppo, ahimè, basata sulla precedente). Chi vivr?, vedrà.
  23. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Non voglio ergermi a difensore d'ufficio di Leo, ma bisogna riconoscere che il tutto è nato da una sua domanda fatta commentando la citazione in questa storia di una famosissima scena di "l'uomo che uccise Liberty Valance" e dalla conseguente risposta di Borden. Non posso biasimare Leo per aver risposto. Posso magari essere d'accordo che forse non è il luogo adatto per parlaredi John Wayne in relazione a Tex, ma non si può negare che l'argometo è interessante ed andrebbe approfondito, ma dove? C'è un topic sul rapporto tra Tex ed il cinema e sugli attori di riferimento o andrebbe creato? In questo caso potrei offrimi volontario. ::evvai::
  24. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    E chi ti dice che sia stata un'esecuzione legale?
  25. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Ho visto questo messaggio solo ora e rispondo puramente e semplicemente: Ben Horne compare nell'albo "I razziatori" che è l'ultima parte della storia nota come "La caccia". C'è qualcuno qui che sosterrebbe davvero che non è una delle più famose, apprezzate, ricordate e quasi certamente amate storie da parte degli appassionati texiani? Io non credo.
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