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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. C'è stato un golpe in Messico: il presidente Manoel Perez è stato ucciso e Montales è prigioniero nell'isola prigione di Tiburon (l'Isola dello Squalo). Tex, reduce da un breve scontro con un pistolero arrogante non perde tempo e decide di aiutarlo. Si unisce ai suoi vecchi amici contrabbandieri (visti in "Fuorilegge") per passare clandestinamente la frontiera, ma i guai riescono a trovarlo lo stesso. Con il solo aiuto di vecchio compagno di Montales e soprattutto di una giovane donna in fuga da uno spietato tutore, Tex riesce a far evadere Montales e lui stesso si dà alla fuga nottetempo per sfuggire ad una donna. Ed ora un pochino di considerazioni. 1) Innanzitutto, una breve considerazione "filologica": in realtà questa storia inizia con l'albo a striscia "Ken Logan il duellista", ma lo scontro con Logan è solo una breve parentesi sul cammino dell'avventura e non produrrà conseguenze. Usare quel titolo per tutta l'avventura ?, quindi, sbagliato e fuorviante. Io userei, invece, il titolo quello dell'albetto è Lupe, la Messicana perchè, a voler ben vedere, è lei, quasi più dello stesso Tex, la vera protagonista della vicenda. 2) E che protagonista! Giovane (se la memoria non mi inganna afferma di avere 16 anni), dotata di una sensualità spontanea e non ignorabile, ingenua ma non troppo, coraggiosa ed avventurosa al punto da rifiutare il classico clichè della donzella in pericolo perfino quando il suo creatore ci si mette d'impegno a cercare di farle recitare quel ruolo. Se questa storia fosse stata scritta solo pochi decenni dopo, indubbiamente Lupe avrebbe avuto le carte in regola per essere una vera e propria compagna d'avventure per Tex. Purtroppo le convenzioni narrative dell'epoca e le personali inclinazioni di GLB riservavano alla donna un ruolo del tutto marginale nella narrativa avventurosa, specie se diretta ai giovani. 3) Anche se mai dichiarata esplicitamente è chiarissimo, però, per chi i lettori meno ingenui che c'è una forte tensione erotica, se non sentimentale, tra Tex e Lupe. Non che Tex non avesse avuto a che fare in precedenza con donne interessate a lui in quel senso (basti pensare a Tesah, Marie Gold e Joan Baker), ma Lupe è la prima che appare davvero determinata a prenderlo al laccio, (gli chiede esplicitamente di sposarla) al punto che l'unica via d'uscita che il nostro vede alla situazione creatasi è quella di scappare nottetempo. Decisamente Tex aveva paura di cedere. 4) Incidentalmente parlando, se casomai qualcuno avesse da obiettare all'aventuale coinvolgimento di Tex con una minorenne, mi limito a ricordargli che all'epoca di Tex, ma anche all'epoca in cui fu scritta la storia, una ragazza dell'età di Lupe era già in età da marito da un pezzo e di lì a pochi anni se non ne avesse trovato ancora uno sarebbe stata definita una zitella. 5) Incidentalmente parlando, io rivedrei volentieri Lupe, che, tra l'altro, se aveva davvero 16 anni più o meno un anno prima della nascita di Kit, oggi (vale a dire nell'epoca in cui si svolgono le attuali storie di Tex ) dovrebbe avere tra i 35 ed 40 anni e non aver perso nemmeno un briciolo della sensualità di cui parlavamo sopra. Onestamente, mi piacerebbe davvero sapere che fine ha fatto e rivederla di nuovo, dopo tanti anni, alle prese con Tex. Il problema, se vogliamo chiamarlo tale, è che Tex proprio non potrebbe rimanere indifferente alla presenza di Lupe (lo stesso problema, tutto sommato, che avrebbe con presenze forti come Tesah o Marie Gold) e credo che proprio per questo motivo Sergio Bonelli difficilmente autorizzerebbe un simile ritorno, purtroppo (anche se non bisogna mai dire mai). Senza contare, comunque, che il ritorno di un personaggio come Lupe (o Tesah o Marie Gold) non potrebbe, almeno a mio parere, avvenire in una storia banale, ci vorrebbe una storia che abbia lo stesso tipo di atmosfera di storie memorabili come "Il passato di Carson" oppure "Gli Invincibili" (e così facendo, mi rendo conto di aver dato inconsciamente un suggerimento su chi, a mio parere dovrebbe essere l'autore di un'eventuale storia con il ritorno di Lupe ). 6) Il secondo amico che affianca Tex in questa storia nelle ultime edizioni (Nuova Ristampa e Tex di Repubblica) è chiamato Jorge. Nell'edizione originale era chiamato Drigo. Ovvio che nelle intenzioni di G. L. Bonelli doveva essere lo stesso che compariva in "Fuorilegge" e "L'eroe del Messico" . Peccato, però, che Il Drigo dei nn° 3 e 4 fosse: magro come un chiodo, alto e con il volto affilato e glabro. Quello che compare in questa storia è, invece, di altezza media, cicciottello, con il volto paffuto e con i baffi. Insomma sono proprio totalmente diversi. Credo che sia per questo che con la Nuova Ristampa (che è la base del Tex di Repubblica) Sergio abbia deciso per il cambio di nome. Ovviamente il fatto che si capiscano le ragioni non significa necessariamente che si debba condividerle. 7) Continua il parallelismo con la Rivoluzione Messicana del 1911: Manoel Perez viene ucciso quasi come Francisco Madero. Come sempre, inutile tentare di incastrare questi eventi con quelli della reale storia del Messico dal 1867 in avanti. 8) Spetterà a Montales mettersi a capo degli insorti. Solo dopo molti anni i lettori sapranno che la fazione di Montales ha vinto. Se è vero che i lettori dovranno aspettare quasi 22 anni per rivedere Montales (praticamente quasi lo stesso numero di anni che passano nella finzione narrativa tra questa storia e "Il ritorno di Montales"), pare ormai quasi certo che Tex abbia avuto modo di rivederlo (e Carson di conoscerlo) anche prima della storia narrata nei nn° 137/139 in storie mai narrate e che magari un giorno lo saranno. 9) Ma l'Isolal Tiburon di questa storia è la stessa Isola Tiburon dove diversi anni dopo El Rey, antagonista nell'omonima storia porrà la sua base? Probabile che sia così. In questo caso, il castello di El Rey altro non dovrebbe essere che la fortezza-prigione in cui fu rinchiuso Montales, presumibilmente ormai in disuso da anni. 10) Vogliamo parlare di sospensione dell'incredulità? Il direttore e la guarnigione di Tiburon devono averen avuta davevro tanta per poter credere che Tex potesse essere l'ambasciatore americano in Messico. 11) Questa storia dovrebbe svolgersi subito dopo gli eventi del flashback del Color Tex n° 1: "E venne il giorno". Sempre all'altezza le matite di Galep e le chine di Mario Uggeri. La storia mi è piaciuta e la ricordo sempre con molto piacere, forse anche per la presenza di Lupe. Probabilmente non la si può definire un capolavoro, ma se il compito di una storia è divertire e magari anche far riflettere un pò, direi che questa storia assolve benissimo il suo compito. ::evvai::
  2. Carlo Monni

    [05/06] Doppio Gioco

    C?? del marcio a Devil's Hole (e già il nome è tutto un programma): i fratelli Benton vogliono impadronirsi delle miniere del vecchio Linyard anche a costo di arrivare al rapimento ed al ricatto. Tex e Carson sono chiamati a riportare l'ordine e decidono (cioè è Tex a deciderlo) di agire separati: Tex agir? in prima linea e Kit si infiltrer? sotto falso nome nella banda dei Benton dopo aver sacrificato alla causa il suo pizzetto ed i baffetti. :capoInguerra: Solito giro di curiosità ed amenit?: 1) Per la prima volta abbiamo la possibilità di vedere Kit Carson senza baffi e pizzetto, ma il nostro non si farà mancare una barba di un paio di giorni, giusto per aver l'aspetto patibolare che ci si aspetta da uno scagnozzo di un capobanda come Amos Benton. 2) I Benton amano la teatralit?. Nell'ufficio dello sceriffo (sarebbe più corretto Marshall, ma non stiamo a sottilizzare) hanno lasciato una stella di latta sforacchiata ed un teschio, come avvertimento per chi volesse fare il tutore della legge. Ovviamente Tex non si lascia intimidire. 3) Diversamente dal fratello Bill, Amos Benton è una testa fina e vorrebbe risolvere le cose senza necessariamente usare la violenza. Per esempio sposando Dora Linyard (che è anche una bella figliola, c'è da capirlo ). Solo quando vede che non c'è scelta si decide a giocare il tutto per tutto per eliminare gli avversari. Solo il provvidenziale arrivo di un reparto di Rangers permetter? a Tex e Carson, che comunque si battono come leoni, di sopravvivere assieme ai Linyard. Ai Benton non rester? che mordere la polvere. 4) Per liberare Carson, che è stato scoperto, Tex si traveste da chitarrista messicano. 5) Dory, Cora, Dora. GLB non dimostrava molta fantasia nel dare il nome alle donne che all'epoca erano frequenti su Te, in compenso Galep era molto bravo nel disegnarle con le dovute curve. clap 6) Subito dopo questa storia dovrebbe svolgersi il flashback presente nella storia ?E venne il giorno? di prossima uscita nella nuova collana Color Tex. 7) Buona parte di questa storia verr? riciclata con nuovi dialoghi e qualche vignetta aggiunta per comporre la storia ?Avventura a Cedar Minesè. 8) Forse è solo una mia impressione, ma direi proprio che in questa storia l'apporto di Mario Uggeri ai disegni è più pesante del solito. Forse le matite di Galep erano più leggere, forse Uggeri ha esagerato con l'inchiostro o forse è davvero solo una mia impressione, chissà? In sintesi: storia gradevole, ma senza molte pretese.
  3. Carlo Monni

    [05] Satania

    Satania, chi è costei? Tex ha appena il tempo di riprendersi dalle ferite ricevute che Marshall spedisce sia lui che Carson in una nuova missione: nella cittadina di Yuma, in Arizona, per sgominare una banda di rapinatori il cui capo si dice sia una donna. Dopo un tumultuoso arrivo in paese, essere sopravvissuti ad un paio di agguati ed al più strano attentato mai visto in un fumetto western, i due verranno a capo della matassa scopriranno chi si cela dietro la maschera di Satania. ed ora qualche curiosità:1) Questa storia ha il primato di ospitare dal principio alla fine la coppia Tex e Carson e già si vedono in nuce tutte le future dinamiche del rapporto tra i due pards. 2) L'identit? di Satania non è certo un grande mistero, visto che Cora Gray era, di fatto, l'unica sospettata e sospettabile, ma come sempre in questi casi non è l'intreccio giallo a stare a cuore a G. L. Bonelli, ma solo l'avventura.3) Cora Gray appare un personaggio decisamente ben caratterizzato e non può rimanere indimenticabile nel cuore di ogni texiano d. o. c. Solo al pari di Dona Manuela Guzman e Janet Brent, raggiungeranno un simile carisma, a mio parere.3) Ben fatti, tra l'altro, i giochetti di seduzione reciproca tre Tex e Cora, che agisce forse con troppa leggerezza nel mettere Tex sulla pista giusta, contando probabilmente troppo ingenuamente sul fatto che sia lui che Carson non potranno mai rivelare ciò che sanno o forse c'è di più? Di certo sembra che l'attrazione tra Tex e Cora sia reale.4) Stupenda la scena in cui lo scimmione Gombo (dovrebbe essere un orango, ma sembra più un gorilla) è inviato ad uccidere Tex e Carson usando come traccia l'odore sul fazzoletto di Tex (che Cora gli aveva richiesto in pegno). Ispirazione da ?I delitti della rue Morgue? di Poe? Molto probabile. Oggi, probabilmente, ci sarebbe chi griderebbe alla non verosimiglianza della scena o si scandalizzerebbe perchè un orango nel west non ci azzecca niente, ma io dico: al diavolo le regole. GLB si è divertito ed io pure ed è questo che conta. 5) Qualcuno si è scandalizzato o comunqe risentito perchè Kit Carson ci fa la figura del vigliacco, paralizzandosi dava nti a Gombo. Onestamente non ci trovo bnulla di strano. Il Carson di oggi ne ha viste parecchie e ci sono ormai pochissime cosse che lo paralizzerebbero dal terrore, ma all'epoca quell'orango doveva sembrargli una specie di apparizione demoniaca, visto anche che un inerro caricatore della sua psitola non l'aveva fermato. 6) Peraltro, da dove viene l'orango? Perchè Satania ha un servo malese? Tutte domande a cui GLB non fornisce risposta, il passato di Cora Gray ed il perchè abbia deciso di darsi al crimine non ci vengono svelati: non interessa a Bonelli.7) Mauro Boselli aveva in mente di scrivere una specie di seguito a questa storia, chiamato ?La figlia di Satania?, ma Sergio Bonelli gliel'ha bocciato solo a sentire il titolo. Peccato, io l'avrei letta volentieri quella storia, che m?immagino con un soggetto in stile romanzo d'appendice. La figlia di Satania sarebbe stata buona o cattiva od un po' di tutte e due? Forse non lo sapremo mai. Sempre di buon livello i disegni dell'ormai abituale duo Galep & Uggeri. In sintesi: un'altra gradevole storia del periodo "pioneristico clap ".
  4. Carlo Monni

    [04/05] La Banda Del Rosso

    Appena tornato negli USA Tex si ritrova subito in mezzo ai guai. Questa volta deve aiutare una coppia di anziani allevatori a resistere alle angherie di una banda guidata da uno spietato meticcio noto solo come Il Rosso, che vuole costringere a vendere il loro ranch. Tex non perde tempo a schierarsi dalla loro parte ed ad inaugurare un cimitero privato tutto per gli sgherri del Rosso. Il primo confronto tra i due sarà decisamente duro. Il Rosso (il suo vero nome non lo sapremo mai) si rivela crudele, spietato e sleale, un avversario da cui Tex deve guardarsi bene. Se ne accorgerà a sue spese quando, catturato, sarà prima torturato ed infine gettato in pasto alle formiche. Salvatosi per puro miracolo Tex non tarderà a prendersi la giusta vendetta ed ad amministrare la giustizia nel suo personalissimo modo. Tutto semplice, tutto lineare, quindi? Si e no. A tirare le fila è l'ambiguo Giudice Bess, che timoroso che quando la nipote, figlia del suo defunto fratello, avrà raggiunto l'età per entrare in possesso del patrimonio di cui lui è amministratore scopra gli ammanchi da lui fatti per finanziare i suoi vizietti privati. Bel tipo questo giudice, che non esita a pianificare l'assassinio della nipote quando i suoi altri piani rischiano di fallire. Ma c'è ancora di più, perchè tra i vizi del Giudice c'è anche l'oppio e la sua associazione con un'organizzazione che si occupa di smerciarlo nel sud ovest degli Stati Uniti. A questo punto ecco entrare in gioco un sinistro individuo ed una setta segreta di cinesi, tanto per divertirci. Da segnalare: 1) Tex viene torturato dal Rosso, spedito in pasto alle formiche, cade in un fiume e gli basta solo un sigaro per rimettersi a nuovo. Perfino il dottore non riesce a crederci. 2)Tanto per non farsi mancare nulla Tex viene catturato e torturato anche dai cinesi del sinistro Wang. 3) Tex catturato per ben due volte? Ebbene si, e allora? Tex non è infallibile e talvolta gli capita di farsi sorprendere. L'importante è quello che accade dopo. E qui Tex si comporta magnificamente. Piccolo colpo di sceneggiatura il fatto che Tex, pur sospettoso, si lasci sorprendere da Sterns perchè ha comunque il dubbio che sia davvero un paralitico. Ogni tanto anche Tex abbassa la guardia, ma questo non vuol dire necessariamente che faccia una figura da piccione. 4) Abbiamo qui una delle migliori sequenze letterarie di G. L. Bonelli e precisamente quella in cui Tex con un coltello nella spalala, incurante della ferita e del sangue che perde, percorre la strada sino all'ufficio dello sceriffo. La didascalia d'accompagnamento è una delle cose più intense che il creatore di Tex abbia mai scritto. 5) Riappare Kit Carson e da qui in avanti diventa il compagno d'avventure per eccellenza di Tex. Non solo: qui appare in quello che, colore dei capelli a parte, diventerà il suo look definitivo, anche se non mancheranno variazioni temporanee. 6) Tex viene riammesso nei Rangers da Marshall in persona, che si scusa per aver dubitato di lui. Da ora in avanti il fatto che è un Ranger diventa di pubblico dominio e cade la sua copertura di fuorilegge. 7) Tom Weber, lo sceriffo di Maricopa, è il fratello del defunto Jeff, il ranger ucciso fuori scena dalla banda di Bud Lowett, che convinse Tex a diventare un uomo di legge. Nella storia appare anche il di lui figlio Jack (che il letterista nell'edizione originale ogni tanto scrive Yack). Il ragazzino oggi deve essere un uomo vicino ai 30 anni. Magari lui ed il padre potrebbero tornare in qualche storia. 8) In questa storia appare per la prima volta come avversario una setta segreta cinese. GLB è evidentemente influenzato dai romanzi e film sul cosiddetto pericolo giallo ed in particolare da quelli con protagonista il diabolico Dr. Fu Manchu. Le sette cinesi saranno il nemico principale o secondario in almeno altre 4 storie scritte da Bonelli. 9) Reparto incongruenze: all'epoca di Tex il commercio ed il consumo dell'oppio erano legali. In tutti gli Stati Uniti. Solo la California, Nel 1875, passè una legge per proibire le fumerie d'oppio e nel 1883 fu approvata una legge federale per tassare l'importazione di oppio da un minimo di 6 ad un massimo di 300 dollari la libbra (un modo surrettizio per scoraggiare la suddetta importazione). Non si vede quale reato avrebbero commesso, quindi, Sterns ed i suoi tranne quello di contrabbando. Ma come dico sempre non siamo troppo fiscali. 10) Nell'edizione originale di questa storia i neri parlavano con la "B" al posto della "P", e la "Z" al posto della "S" mentre i cinesi parlavano quasi tutti usando la L al posto della R. Nelle ristampe recenti la cosa è stata corretta. Devo dire che, non ponendosi come ristampe filologiche non ho avuto obiezioni di sorta. Quanto al trattamento dei personaggi di colore e cinesi in questa storia, posso solo dire che G. L. Bonelli era figlio del suo tempo, con tutti i limiti che questo comportava. Non ritengo che ci fossero intenti razzisti in lui. In seguito il suo trattamento dei pochi comprimari di colore sarebbe stato di ben altro spessore. 11) Ultima notazione: c'è chi avrebbe proposto di suddividere questa storia in due, separando la parte a Maricopa da quella con il Rosso. Per me si tratta di un'unica storia, invece. Come sempre, buona prova del duo Galep & Mario Uggeri alle matite. Giudizio sintetico: una delle migliori storie del periodo. La rileggo sempre con molto piacere.
  5. Un'altra storia del primo periodo non commentata? Non riesco a crederci. :shock: :malediz... Ok, andiamo avanti imperterriti. ::evvai:: ?L'eroe del Messico?, ovvero: "Come Tex ha vinto la Rivoluzione Messicana?. Volendo sintetizzare al massimo la trama di questa storia, infatti, si può tranquillamente dire che si tratta della personale rilettura da parte di G. L. Bonelli della rivoluzione messicana del 1910/1920, portata indietro nel tempo di una trentina d'anni e concentrata in pochi mesi. Chi conoscesse i fatti per averne letto su qualche libro od aver visto qualche film non farà fatica, ad esempio, a riconoscere in Manoel Perez lo sfortunato Francisco Madero (praticamente identica la fine del primo, avvenuta nel 1913 e del secondo, narrata a Tex nel n° 6). Volendo si può anche avanzare un parallelismo tra Montales ed Emiliano Zapata, ma forse esagero. Del tutto inutile, in ogni caso, provare a conciliare gli eventi narrati in questa storia con la realtà storica, che negli anni in cui dovrebbe essere ambientata (sempre che si accetti la mia cronologia, sèintende) vedeva il Messico impegnato nello scontro tra Massimiliano D'Asburgo, aspirante imperatore sostenuto dalle armi francesi, e Benito Ju?rez che in molti (Stati Uniti compresi) riconoscevano come il legittimo Presidente del Messico. Non facciamoci troppe domande e godiamoci la storia. Del resto, se andassimo a cercare nei libri di storia l'invasione del New Mexico da parte delle truppe messicane vista nella storia precedente, non ne troveremmo traccia. :generaleN: Praticamente in tutta la storia Tex non veste mai i suoi tradizionali abiti. Dapprima, infatti, usa il costume di "El Desperado", successivamente an tradizionale tenuta da cowboy con la camicia a quadri ed un gilet di pelle. Lo rivediamo nella tenuta abituale solo nell'ultima striscia. Oggi non so se la cosa sarebbe ritenuta accettabile non solo da Sergio Bonelli, ma anche da qualche frangia di lettori "più realisti del Re". il nome della spia che Tex smaschera con un trucco durante una riunione dei ribelli a casa di Manoel Perez è Don Juan Tenorio, che è poi il nome completo del personaggio di fantasia (a differenza di Casanova ), seduttore imperterrito di donne più o meno giovani, che noi conosciamo come Don Giovanni. Non fa onore al suo nome, però, perchè è decisamente bruttarello ed è pure stupido. laughing In questa storia vediamo brevemente apparire un telefono. A prescindere dalla sua data d'invenzione il telefono cominciò ad essere commercializzato dopo il 1876. Dobbiamo consideralo, quindi, un anacronismo. Uno dei tanti del periodo. Chi (e ce ne sono ancora in giro, purtroppo ) accusa Tex di essere fascista dovrebbe rileggersi l'appassionato discorso che Tex fa a Montales dopo essere stato costretto, per proteggere la loro fuga, ad uccidere tre soldati la cui unica colpa era di indossare una divisa. Con quel discorso Tex fa chiaramente capire che sta dalla parte degli oppressi sempre e comunque e che sa distinguere fra le colpe di chi d' gli ordini e quelle di chi, per ignoranza o costrizione, quegli ordini non può far altro che eseguirli. Inoltre Tex ha ben chiaro quali debbano essere gli scopi di una rivoluzione e non sbaglia, visto che in breve tempo è la "Revolucion" a vincere. Anche in questa storia, in aiuto a Galep, sempre secondo autorevoli fonti, ci sono le chine di Mario Uggeri. In sintesi: un'altra bella storia del periodo pioneristico. ::evvai::
  6. Carlo Monni

    [03/04] Fuorilegge

    Ed eccoci a commentare una vera e propria storia fiume: quasi 16 albi a striscia per poco più di 160 pagine odierne. Una storia significativa principalmente perchè segna la prima apparizione di quello che sembra un cattivo come tanti, ma che, quando ormai ci eravamo dimenticati di lui, tornerà per diventare la nemesi ricorrente di Tex: Mefisto. Diversi sono gli elementi significativi: 1) Tex, incastrato dalla perfida Lily Dickart, viene accusato di tradimento ed omicidio e condannato a morte. Solo l'intervento di Kit Carson gli permetterà di evadere. Ridiventerà così di nuovo un fuorilegge ricercato, con tutte le conseguenze del caso. A quanto pare, Bonelli non ce la faceva proprio a tenere il suo personaggio ingabbiato nelle pastoie della legalità. 2) Abbiamo il primo tassello della solida amicizia tra Tex e Carson. Kit non ha dubbi: Tex è innocente e va aiutato. Al diavolo le conseguenze. 3) La trama risente davvero molto di suggestioni da feuilleton ed in particolare l'influenza di Alexandre Dumas padre. Abbiamo: una coppia di cattivi sopra le righe che tessono trame nell'ombra, un innocente ingiustamente condannato, un viaggio avventuroso ed una punizione dei cattivi molto ad effetto. Per dirla tutta, secondo me, l'influenza di Dumas si vede soprattutto nella caratterizzazione del personaggio di Lily e nella sequenza finale con la cattura dei responsabili, che a me personalmente ha ricordato la punizione di Milady da parte di Athos nel finale de "I tre moschettieri". 4) Bisogna dire che se Lily emerge di prepotenza nella trama, suo fratello Steve, alias Mefisto, appare decisamente più incolore e non mostra nemmeno l'ombra del carisma che manifesterà vent'anni più tardi per Tex e nove per i lettori. 5) Una curiosità: sono io che fin dalla più tenera età devo avere un animo particolarmente malizioso o davvero GLB adombra una sorta di rapporto incestuoso tra Steve e Lily Dickart? 6) Prima apparizione anche di Montales "El Desperado" ed inizio di un'altra amicizia importante. Montales ha il privilegio di essere il primo amico ricorrente di Tex ad apparire nella serie. 7) Mentre dà la caccia a Mefisto Tex trova anche il tempo di smascherare un banchiere truffaldino ed impedire una finta rapina in banca, dare una lezione allo sceriffo corrotto di El Paso (usando il suo tipico trucco di rovinargli le mani a colpi di pistola e dare il suo contribuito ad una rivoluzione messicana. a quanto pare non riesce proprio ad occuparsi solo degli affari suoi. 8) Ancora una volta la storia non finisce a fine albo ma si salda nella successiva senza soluzione di continuità. Nella mia personale classificazione, subito dopo la partenza di Mefisto e sorella per Fort Tampico comincia la storia "L'eroe del Messico". Decisamente buona la prova del duo Galep & Uggeri ai disegni. Questa è una di quelle storie del periodo d'oro a cui sono più affezionato e rileggo volentieri se me ne capita l'occasione.
  7. Carlo Monni

    [002] La Banda Di Kid Billy

    Un solo topic per due storie differenti? Mi adeguo, ma segnalo agli amministratori perchè valutino se non sarebbe il caso di separare le due discussioni. ?La banda di Kid Billy? Storia brevissima e di ordinaria amministrazione, se non fosse per un particolare rilevante: è la prima avventura in cui Tex ?collabora? con Kit Carson e già solo questo basterebbe a farla ricordare. Altre cose degne di nota: 1) Interessante il modo con cui Kid Billy riesce a far sparire le tracce delle mandrie razziate. In seguito Tex si trover? ad aver a che fare con razziatori altrettanto creativi: nelle storie ?Sulle rive del Brazosè e ?La caccia?. 2) Da ricordare la scena in cui Tex, come biglietto di presentazione buca un asso di quadri in pieno centro. Qualcuno dir? che è inverosimile, che una carta colpita da una pallottola calibro 44 o 45 avrebbe dovuto rompersi. Io dico: e a chi importa? 3) In queste primissime storie il vestiario di Kit Carson varia parecchio. Alla sua prima apparizione indossa una camicia a quadri, qui, nella prima parte della storia, il buon Kit ha sempre la camicia a quadri, ma con un gilet; nella seconda parte indossa una prima versione del suo abito più celebre, con il giaccone lungo ed il cappello nero. Quando lo ritroveremo (in ?Fuorilegge?) avrà di nuovo camicia a quadrettoni e cappellone. 4) Il nome Kid Bill è ovviamente ispirato a quello di Billy the Kid, ma tra i due non c'è nemmeno la bench? minima somiglianza fisica, caratteriale e di modo d'agire. In questa storia Galep viene affiancato alle chine da Mario Uggeri, che d'ora in avanti inchiostrer? le sue storie per almeno un paio d'anni. ?Il mistero dell'idolo d'oro? Ed eccoci arrivati alla prima storia lunga ed articolata di Tex (ben sette albetti a striscia per poco più di 70 pagine, è vero, ma è comunque un piccolo record per l'epoca). Si parte con delle misteriose uccisioni di chiunque abbia avuto tra le mani un misterioso idolo d'oro di probabile origine azteca. Gli ingredienti sono vari: c'è una bellissima india abbigliata in maniera un po' improbabile (si veda il copricapo di penne più in sintonia con un capo delle tribù delle Grandi Praterie che con una principessa azteca o presunta tale), un tesoro sottratto alla brama dei Conquistadores, una ragazza in pericolo, una valle nascosta, un doppiogiochista che finge di voler aiutare gli Indios, ma in realtà vuole solo il tesoro ed ecco gli ingredienti di una storia forse non memorabile, ma accattivante sicuramente. La trama è molto debitrice di atmosfere da feuilleton, con qualche debito anche nei confronti di Arthur Conan Doyle. Solite osservazioni. 1) Prima apparizione di un tema che Bonelli user? in seguito molte altre volte: la comunit? di discendenti degli Aztechi, possibilmente abitanti di una valle nascosta o similare, che sognano un impossibile riscatto. 2) Una volta saputo il perchè del comportamento della bella Yogar, Tex la perdona immediatamente e dimentica non solo che lei ha tentato di ucciderlo (cosa, in fondo, comprensibilissima ), ma anche che ha fatto fuori un bel po' di gente innocente pur di recuperare l'idolo perduto. Ancora una volta Tex dimostra di avere un senso di giustizia che non coincide coi dettami delle leggi. 3) Visto che non conosce ancora El Morisco, Tex chiede aiuto a Tesah per avere notizie sulla storia del misterioso idolo. Magari non sarà sapiente come El Morisco, ma bisogna dire che Tesah si presenta sicuramente meglio. 4) Vero tripudio di donne in questa storia: oltre alle già citate Tesah e Yogar, abbiamo anche Estrella Miranda, padrona della posada Estrella del Rio (Stella del Fiume per chi ama le traduzioni), che si dimostra una vera ammiratrice di Tex (e chissà dove si spingerebbe per dimostrarglielo se non fosse interrotta). Fisicamente Estrella è presumibilmente ispirata, come dicono in tanti, a Rita Hayworth, allora stella in ascesa), ma il suo abbigliamento ed il suo nome ricordano piuttosto la cantante, ballerina e attrice Carmen Miranda. 5) Alla fine della storia Tesah, che Tex si era dato tanto da fare per salvare da un'orribile morte, semplicemente scompare senza una spiegazione. Non si rivedrà mai più, purtroppo. 6) Come altre storie di questo periodo, non ha un inizio ed una fine ben definiti. Per parte mia considero finita la storia con il commiato di Tex da Yogar ed il suo ritorno a Santa Fe. Come sempre di buon livello i disegni di Galep, qui con le chine di Mario Uggeri.
  8. Stavolta riporto qui un mio vecchio intervento sul forum di TWO debitamente modificato. La prima storia veramente epica di Tex e la dimostrazione che per realizzare una storia epica bastano anche poche pagine (secondo i criteri moderni, questa ne avrebbe appena 59). La storia parte, o almeno così sembra, un p? in sordina e potrebbe sembrare solo un tipico western cittadino... ed, in effetti, si può proprio dire che lo ?, forse il primo vero esempio di quelle storie urbane di Tex che in seguito ci sembreranno familiari. Gli elementi ci sono tutti: il signorotto di paese, lo sceriffo corrotto ecc. Quello che mancher? nelle future storie di Tex del genere e che qui è decisamente presente è l'elemento femminile e che elemento: due donne decisamente diverse l'una dall'altra quasi come il giorno e la notte. La prima è Marie Gold, la bionda tenutaria del Saloon, classica dark lady da film noir, il cui look e caratterizzazione sono chiaramente ispirati a mostri sacri del genere come Marlene Dietrich, Jean Harlow e Veronica Lake. L'altra è la bruna Joan Baker, figlia del giornalista del paese, il classico prototipo della brava ragazza, di sani principi, anche se con un caratterino di ferro. Inutile dire che le mie preferenze vanno tutte a Marie Gold, magari è davvero solo dovuto al fatto che forse ho un debole per le bionde, ma in realtà credo che sia proprio dovuto al fatto che Marie ha il tipico fascino della dark lady, della cattiva ragazza ed è un fascino che attira molti maschietti, non è vero? A quanto pare, però, anche Tex dimostra di aver fascino da vendere, perchè dopo pochi minuti da che l'ha conosciuto e ci ha scambiato solo poche parole Marie salva la vita di Tex uccidendo senza esitazione un bandito che stava per sparargli alle spalle. Fatto questo, invita Tex a seguirla in camera sua e questo è davvero un caso unico nella storia texiana. Cosa sia successo veramente in quella camera non è mai stato mostrato e chi può dire che in quella mezz'ora lei e Tex abbiano solo parlato? Dopotutto lei è così colpita da Tex dopo quel colloquio, da cambiare in seguito radicalmente bandiera. Dite quel che volete, io propendo per la "consumazione". laughing Non parliamo, poi, di Joan Baker e di come reagisce quando Tex rimane ferito. Il nostro eroe ha in questa storia il curioso primato di essere riuscito a spezzare il cuore non ad una, ma bensì a due donne in un solo colpo. Marie Gold fa parte di quel gruppetto di personaggi delle prime storie di Tex il cui ritorno saluterei con favore, purch? la storia non sia un mero pretesto e le renda giustizia. Ah si, prima che me lo dica qualcuno: Sejias ai disegni ci starebbe benissimo. Tornando alla storia, la definivamo epica ed in quale altro modo si potrebbe definire lo scontro finale se non epico? Solo contro venti avversari Tex si batte e trionfa e voi potete pensarla come volete, ma a me le ultime vignette, quando Tex spara gli ultimi colpi per poi accasciarsi al suolo, mettono ancora i brividi ogni volta le rileggo. C?? stato chi ha avanzato dubbi sulla verosimiglianza di uno scontro così impari. Tex che affronta e sconfigge da solo 20 nemici è inverosimile? Si se guardiamo la cosa razionalmente, ma nel contesto della serie non solo non è inverosimile, ma è accettabilissimo, è esattamente quello che ci aspettiamo da lui. D'altra parte, a ben vedere, in questa storia GLB non ha sacrificato più di tanto la verosimiglianza: Tex sconfigge, è vero, un numero preponderante di nemici, ma è una vittoria sudata e sofferta, tanto che lui va ad un passo dal rimetterci la buccia. In questo caso la sua può essere giustamente definita un'impresa epica e meglio di tante parole serve a definire la caratura di quel personaggio negli intenti del suo creatore. Gli anglosassoni usano la definizione di "larger than life", che mi sembra azzeccatissima. Una curiosità davvero finale: secondo quanto ho letto da qualche parte (ma non riesco a ricordare dove, ahimè), Angelo Corrias, all'epoca allievo ed assistente di Galep, avrebbe realizzato parte delle matite di questa storia. Da profano tenderei ad accreditare questa versione: i disegni della sequenza che va da quando Marie Gold ascolta non vista i piani di Bud Lowett per eliminare Tex sino al termine dell'epico scontro mi sono sempre sembrati in qualche modo diversi da quelli del resto della storia, strisce finali comprese. Purtroppo, debbo basarmi solo sulla memoria e potrei sbagliarmi. Solo Corrias stesso ormai potrebbe confermarlo o smentirlo.
  9. Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli Disegni: Aurelio Galleppini Periodicità irregolare: Ottobre 1958 Inizia nel numero 1 a pag. 87 e finisce nello stesso numero a pagina 130 Tex incappa in un massacro compiuto dalla banda di El Diablo, e giura all'uomo torturato a morte che trova, di salvare sua figlia. __________________________________________ Sul serio non c'era un topic aperto su questa storia? L'ho cercato senza trovarlo. se mi sono sbagliato, pregogli amminstratori di trasferire questo messaggio nel topic apposito. Nel frattempo, via col commento. Eccoci alla terza avventura. Qui abbiamo praticamente due storie in una. Da un lato ci ritroviamo una tipologia di avversario che ci ritroveremo più di una volta di fronte nel prosieguo della saga di Tex: il desperado messicano. Che sia interessato solo al profitto o che voglia conquistare il potere in una parte degli USA o nel Messico, bene o male Tex avrà spesso a che fare con questo tipo di avversari. El Diablo è sostanzialmente un bandito, ma vuole che sua figlia Florecita lo creda un patriota impegnato in azioni di guerriglia per vendicare la conquista delle terre a nord del Rio Grande da parte degli Stati Uniti nella guerra del 1848. Tex non avrà il cuore di rifiutare l'ultimo desiderio di un morente e manterr? il segreto con Florecita. Non molto dopo Tex apprender? che Florecita è stata rapita da un losco figuro che viene chiamato Bill Mohican. Arriver? troppo tardi, Florecita si uccisa per la vergogna di essere stata stuprata e Tex non potr? che vendicarla e tornare indietro con l'amaro in bocca. Poche osservazioni: 1) Appaiono qui per la prima volta: Marshall, capo del West Department, Kit Carson, destinato a diventare amico fraterno di Tex, ed Arkansas Joe, che, a dire il vero è alla sua unica apparizione, se si eccettua un breve flashback nella storia ?La grande invasione?. 2) Tex viene arruolato nei Rangers e cessa, quindi, almeno ufficiosamente, di essere un fuorilegge. In verità quello in cui entra Tex è una specie di Servizio Segreto Federale alle dipendenze di un fantomatico (nel senso che non è mai esistito) West Department con sede a Washington. Di questo servizio fanno parte tre agenti: Arkansas Joe, ufficialmente un pistolero, Kit Carson, ufficialmente Scout dell'Esercito e Tex, ufficialmente un fuorilegge. Sull'esatta natura di questi Rangers lo stesso Bonelli non sarà mai troppo coerente, oscillando spesso tra l'idea che siano un corpo paramilitare federale (e da qui l'esistenza di comandi a Phoenix e Santa Fe) e l'identificazione pura e semplice con i Texas Rangers (e la contraddizione di vederli agire per crimini commessi in New Mexico, Arizona, Utah, dove tecnicamente non avevano giurisdizione ed erano solo privati cittadini). 3) Compare per la prima ed unica volta il Ranger Jeff Weber (il cognome, però, lo sapremo solo più avanti), fisicamente una via di mezzo tra Errol Flynn e Clark Gable, contatto iniziale tra Tex e Marshall. 4) Giusto per parlare di contraddizioni, se Jeff Weber appartiene allo stesso servizio segreto in cui fa entrare Tex e Tex è il n° 3 dopo Arkansas Joe e Kit Carson, Jeff cosìera: il numero zero? 5) In quel periodo G. L. Bonelli non era solito dividere esattamente le storie con un inizio ed una fine ben definiti da un titolo o da un' Fine dell'episodio? Accade, quindi, che non tutti siano d'accordo su come dividere queste prime storie. C?? quindi chi considera quella di El Diablo e quella di Bill Mohican due storie separate, io ovviamente no. 6) In nessun punto della storia si dice che Florecita è stata violentata, ma il lettore smaliziato capisce subito sia perchè Bill Mohican rapisce fanciulle sia cosa è successo veramente a Florecita. Quanto al lettore meno smaliziato (per esempio un bambino), magari potr? rimanere turbato alla notizia del suicidio di Florecita (ma è dubbio che un bambino del 1948 potesse esserlo), ma non certo da riferimenti sessuali trattati davvero con molto garbo. 7) Da notare come nelle storie non manchi mai una comprimaria femminile. L'era della misoginia per Tex doveva ancora iniziare. clap Sempre all'altezza i disegni di Galep, col sempre probabile aiuto di Angelo Corrias In sintesi. Una bella storia, pur se niente di eccezionale.
  10. Carlo Monni

    [001] La Mano Rossa

    Secondo round con la seconda storia. Anche qui abbiamo un plot molto semplice. Ricercato ingiustamente per l'omicidio del corriere Joe Scott con conseguente furto dei valori che portava con se Tex deve assicurare alla giustizia i veri colpevoli: la banda della Mano Rossa. Per sua fortuna, il morente Scott ha potuto sentire i nomi di alcuni colpevoli e d', quindi, a Tex l'indizio decisivo grazie a cui rintraccer? tutta la banda e farà giustizia. La storia si segnala soprattutto perchè vi compare per la prima volta un altro trucco bonelliano: la lista dei cattivi da cui, man mano, vengono cancellati i nomi di quelli eliminati. Anche qui Tex cade in un agguato e si salva per miracolo, giusto per movimentare un pochino le cose. Segnalazione speciale per la prima comparsa dei Texas Rangers, qui illustrati, però, come un vero reparto militare con tanto di divisa. Sviste dei tempi eroici. Ulteriore segnalazione: lo scontro finale con la Mano Rossa è ispirato alla sequenza dell'inseguimento della diligenza di Ombre rosse, ma il postiglione è ispirato al caratterista Gabby Hayes (almeno sulla copertina dell'Albo d'Oro poi ripresa per il n° 2 della "Serie Gigante" ). Sempre di buon livello, visti anche i tempi di lavorazione i disegni di Galep con le chine quasi certe di Angelo Corrias. In sostanza, non una storia eccezionale, ma una buona storia si.
  11. Carlo Monni

    [001] Il Totem Misterioso

    Una risposta dopo 4 mesi esatti, che sia un record' laughing A dire il vero, nella Serie Gigante, ovvero l'attuale, la camicia di Tex è rossa nei nn° 1, 2, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12 13, 16, 17, 20, 21, 24, 25, 26, 30, 31, 32, 33, , 40, 41, 48, 51, 52, 53, 60, , 78, 79, 81, 82, 83, 84, 89, 92, 130, 134 e questi sono quelle che ricordo a memoria. Come si siano regolati nelle recenti ristampe non so e non m'interessa. ma neanche per idea: questione di mania di uniformit? vebnuta a Sergio Bonelli casomai. Per la cronaca, nelle prime copertine della serie a striscia il colore della camicia tendeva verso l'arancione, poi si passè al giallo, quindi al giallo ma con i bordi delle maniche colletto e taschini rossi, infine di nuovo al giallo puro e semplice. Nelle copertine di raccoltine e ristampe varie si alternavano rosso e giallo.
  12. Carlo Monni

    [001] Il Totem Misterioso

    Ho deciso di commentare tutte le storie più vecchie di Tex che non avevo ancora commentato. Quale punto migliore della primissima storia? Un inizio fulminante (in medias res, come dicono quelli colti ) una ragazza in pericolo ed un cavaliere che interviene a soccorrerla, solo che non ha armature o lance, ma due micidiali sei colpi che non esita ad usare come e quando si deve. Il suo nome è Tex Willer, ma c'è chi lo chiama Tex il fuorilegge, Tex il giustiziere solitario, Tex l'uccisore (Tex the Killer, come quello che avrebbe dovuto essere il suo cognome nelle intenzioni originarie dell'autore). A quanto pare lo conoscono tutti: lo sceriffo che lo stava inseguendo e di cui non si sapr? mai nulla, Coffin, che si è già scontrato con lui ed è sopravvissuto per raccontarlo (e per sapere come e perchè i due si conoscono dovremo aspettare ben 18 anni) e soprattutto Tesah, la giovane indiana Pawnee figlia del capo Orso Grigio, che Tex ha conosciuto quando era una bambina. Il plot è semplice, per non dire semplicissimo: Tesah ha la mappa di un tesoro e Coffin la vuole. Quello che è sorprendente è quante cose accadono nell'arco di quelle che in termini odierni sono solo 32 pagine. Tex si scontra tre volte con Coffin, sfugge due volte alla morte e si vendica in un modo tipicamente da feuilleton. Da una trama così oggi anche il più scarso degli autori saprebbe trarre senza problemi una storia di almeno 220 pagine, eppure qui non si avverte la mancanza di niente, i tempi ed i ritmi sono perfetti. Dovrebbe rileggerla chi sostiene che Tex non è adatto per le storie brevi. Quanto ai disegni, buona la prova di Galep, il quale dovrebbe essere stato aiutato per le chine da un suo giovane allievo di nome Angelo Corrias (oggi ultraottantenne). Di una cosa sono certo, pur mancando di competenze tecniche specifiche: la tecnica di inchiostrazione non è quella tipica di Galep. Se sia dovuto ad una questione, diciamo così, di pura e semplice evoluzione o se anche in questa, come nelle storie immediatamente successive, c'è l'assistenza di Corrias, cosa molto probabile, non so dirlo con sicurezza. Alcune notazioni, per così dire, a margine: 1) Tex dice di aver incontrato per l'ultima volta Tesah dieci anni prima, quando lei era solo una bambina. All'epoca una nota simile non creava alcun problema, ma col prosieguo della saga qualche piccolo imbarazzo lo crea, a mio parere: quando e come Tex ha incontrato Tesah? E quanti anni aveva? E che ci faceva nel Kansas o nel Nebraska, terra dei Pawnee (sempre che non sia stato Orso Grigio a viaggiare a Sud con la figlia per motivi suoi, ma è meno verosimile del resto, per me)? Tenendo per buona l'attuale cronologia, dieci anni prima di questa storia ci portano a prima della Guerra Civile, quando Tex era solo un ragazzino e se pensiamo che l'abbia conosciuta durante la guerra, quando, in effetti, bazzicava per il Kansas, ci salta il riferimento ai 10 anni. Sono molto contento di non doverci pensare io a districare la matassa, se mai qualcuno vorr? farlo. 2) Che ci sia stato o meno qualcosa fra Tex e Tesah è aperto a dibattito. Di certo c'è un'evidente tensione sessuale tra i due e credo che GLB abbia anche pensato, almeno per un po' a farne la compagna stabile di Tex per poi rinunciarvi quasi subito (Tesah riapparir? solo un'altra volta, infatti). 3) Non so voi, ma io ho sempre avuto la curiosità di sapere chi fossero i Sanderson di S. Thomas da cui Tex spedisce Tesah. Che ci sia una storia dietro degna di essere raccontata? 4) Nell'attuare la sua vendetta finale contro Coffin Tex usa una tecnica (gli avvertimenti teatrali con tanto di bigliettino) che sarà usata spesso in seguito ed ora è caduta in desuetudine (a c'è sempre la speranza che autori come Boselli e ne ricordino ancora come è accaduto in ?A sangue freddo?). 5) Domanda peregrina: ma il ranch di Coffin, che viene incendiato nel finale della storia non sarà proprio quello che Tex già incendi? ne ?Il passato di Tex? e che apparteneva Tom Rebo (di cui in questa storia Coffin che sembra aver preso il posto a Culver City?) e prima ancora a Sam Willer? Se è così, è proprio un ranch maledetto. 6) Per anni mi sono chiesto: e se Coffin non fosse morto nell'incendio? Di una cosa sono certo: per decidere di ripescarlo dopo tanti anni ci vorrebbe un'idea veramente forte. E con questo ho cncluso.
  13. C'è anche da dire che nei paesi latino americani, e specificatamente nella terminologia usata dagli Spagnoli per classificare gli abitanti in base alla razza, Pardo era un termine che indicava le persone di discendenza mista bianca, amerindia e nera. Probabilmente il nomignolo di El pardo ha a che fare col colorito scuro della sua pelle. Se per dente avvelenato intendi che Tex ce la dovrebbe avere con El Pardo ed i suoi anche a causa di quello che è capitato a suo padre, ti ricordo che i razziatori che uccisero Ken Willer erano tutti americani e se Manfredi ha davvero imparato bene la lezione, questo lo sa benissimo.
  14. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Uno dei motivi secondo me sarà questo. Ma quello principale, a mio modo di vedere, è che ora c'è bisogno di rendere più credibile questa scena: a quei tempi, imho, bastava poco per tenere il lettore sulle spine(basti pensare al fatto che quando uscivano i primi albi i lettori ritenevano Tex un persona realmente esistita!) ; a differenza di ora che sicuramente noi lettori non siamo così "ingenui" da poter credere alla morte di un pard, a meno che non ci venga presentata con una scena forte e drammatica, che può farci sorgere un dubbio sulle condizioni di Carson. Propendo per la tua seconda ipotesi. Quella storia, se non sbaglio, fa parte delle storie in cui Tex usciva nel formato settimanale a striscia di 32 pagine.Non sbagli: il formato a striscia da 32 pagine dur? dal 30 settembre 1948 al 29 giugno 1964 (per essere sostituito, la settimana seguente da quello ad 80 pagine. Incidentalmente, bel colpo per i ragazzini dell'epoca: un aumento del 150% delle pagine contro un aumento del 66,66% del prezzo. Come se il Tex attuale passasse da 112 a 280 pagine ad un prezzo di 4,50 Euro). Questa storia in particolare si articol' in 15 albetti pieni ed un pezzetto di quello iniziale e di quello finale (i nn° dal 17 al 33 della Serie Verde) dal 1 luglio al 21 dicembre 1953 (che bello avere una documentazione a portata di mano laughing) Anche se, credo di non sbagliare, era già sopravvissuto parecchio rispetto alle altre. Anzi, credo che fosse l'unica pubblicazione di vero successo della Editrice Araldo, tanto da aver già generato una ristampa (l'Albo d'oro era partito l'anno precedente). Insomma, non una hit, ma una certa stabilità cominciava ad averla. La situazione della serie e dei pards era ancora piuttosto fluida e dubito che l'autore avesse già idee chiare e definitive in testa. Tiger Jack era ancora una presenza piuttosto saltuaria e lo stesso Kit Carson era rientrato in pianta stabile nel cast dopo una lunga assenza ed un periodo altrettanto lungo in cui era anche lui una presenza molto saltuaria. Insomma, il lettore poteva probabilmente essere scettico, ma la morte di uno dei pards era ancora una possibilità. Sono sostanzialmente d'accordo. A dire il vero, le storie (che non dovevano necessariamente essere brevi: la saga del ritorno di Mefisto si svilupp? per 29 settimane, dopotutto) avevano un solo problema: ogni fascicolo aveva un numero estremamente basso di pagine (di fatto equivalenti ad 11 pagine odierne). In ognuno di essi doveva necessariamente accadere qualcosa e dove possibile doveva finire con un cliffhanger. Nulla di impossibile per un qualunque buon scrittore, padrone del mestiere, ma lasciava effettivamente poco spazio per il superfluo e difatti GLB eliminava tutto quello che poteva essere eliminato, spesso usando lo strumento della didascalia per riassumere azioni avvenute fuori campo o saltando semplicemente alla fase successiva. Cosè ad esempio, certi topoi narrativi come le soste ai ristoranti, i bivacchi intorno al fuoco ecc? che oggi sono considerati tipici, all'epica o erano assenti o ridotti al minimo indispensabile. Ma mi accorgo di aver fatto una conferenza sulle strisce e la chiudo qui.
  15. Quoto e straquoto questo punto!Si dovrebbe concedere a Villa un grado maggiore di libertà, almeno per quel che riguarda le scelte compositive (e non parliamo dei colori computerizzati!) Io, che pure sono un difensore del fatto che la copertina dovrebbe essere collegata alla storia, mi chiedo perchè debbano essere quasi sempre scelte scene all'interno dell'albo con conseguenze quasi comiche. Prendiamo la cover di "Sei divise nella polvere". Bella quanto volete, illusta una scena ce c'è nell'albo, ma che c'azzecca col titolo?A questo punto, non era meglio una copertina, per così dire, simbolica o evocativa.?quiella che Villa ha disegnato per il Volume n° 236 di Repubblica, ad esempio, illusatra benissimo la storia a cui si riferisce pur senza citare un momento specifico dell stessa, usando una soluzione interessantissima per far vedere Tex contemporaneamente al disegnatore che ne sta illustrando le gesta.
  16. Una cover come questa è anche la prova che:1) si possono fare cover aderenti al tema della storia senza necessariamente riproporre una scena interna dell'albo;2) si possono fare cover con una composizione particolare. Alla SBE dovrebbero aver più fiducia nel loro pubblico anche nel proporre queste innovazioni garfiche (che tanto innovative, poi, non sono. le copertine "composte" si usavano già con gli Albi d'oro negli anni 50). :capoInguerra:
  17. Carlo Monni

    [15/16] Il Fuoco!

    Giusto per concludere questo breve OT dedicato alle armi (altrimenti Cheyenne, fedele al suo nicname, affina la sua scure di guerra e taglia implacabilmete tutti i nnostri messaggi ), ti dico che secondo Civitelli bisognerebbe inviare a tutti i nuovi ed aspiranti disegnatori (ma anche a qualcuno dei vecchi, secondo lui) una sorta di "model sheet" di Tex e dei suoi pards come riferimento per vestiti, armi ed accessori vari. Per esempio: quanti si sono accorti che Ticci e Civitelli fanno indossare a Tex una camicia con solo tre bottoni e che si indossa dalla testa, mentre Villa ed altri gli fanno una camicia aperta con tanto di fila di bottoni?Per parte mia, dico: che male c'è? Se non altro è una prova inconfutabile che Tex le camicie le cambia. laughing Certo, non le comprasse tutte gialle...
  18. Carlo Monni

    [15/16] Il Fuoco!

    Ma infatti non volevo contraddirti, ma solo precisare. Dubbio, ma non impossibile: lo Spencer dopotutto è del 1860. Certo, rimane un mistero come deu texani (o tre: non dimentichiamo Rod) potessero aver avuto quell'arma, di cui nella prima vera del 1861 non dovevano essere in circolazione molti esenplari. Sarebbe stato più facile fssero stati dei Volcanic, i predecessori dell'Henry, che erano del 1855, am anch di questi non conosco la diffusione (? già tanto se ne conosco l'esistenza). Più che motivi di sceneggiatura, io parlerei di pigrizia delol sceneggiatore, con rispetto parlando. In ogni caso, non esitevano solo Sharp monocolpo all'epoca e difficilmente un cowbo si sarebbe portato dietro un fucile pesante come lo Sharp, ma uno dei tanti tipi di fucili monocolpo in uso all'epoca, come lo Hawken od uno dei modelli Springfield. Chiaramente Bonelli non aveva voglia di mostrare i suoi personaggi alle prese con le operazioni di ricarica dei fucili e scelse la via dello Spencer, per così dire. Perdonabile. Incidentalmente, ecco un'altra prova che"Il passato di Tex" si svolge dopo la Guerra di Secessione: l'uso massiccio delle armi a ripetizione.
  19. Carlo Monni

    [15/16] Il Fuoco!

    Le pistole che disegna Galeppini NON sono mai esistite. In media sono misti tra Smith&Wesson Schofield e Colt modello 1873, ogni tanto ci piazza sotto un rafforzo stile colt navy/army e quando non sapeva che mettere le faceva addirittura somigliare a delle LeFacheux francesi.La verità, purtroppo, è che all'epoca non esisteva documentazione ed i disegnatori come Galep andavano a naso, copiando anche le armi che si vedevano nei cartelloni dei film western. Sicuro che già da prima Galep non avesse cominciato a disegnare vere Colt? Civitelli, posso affermarlo con sicurezza e cognizione di causa, nelle storie "moderne" da in dotazione: a Tex: come pistola la Colt Frontier o Peacemaker del 1873 e come fucile una carabina Winchester 1866 "Yellow Boy" Neli flashback ambientati prima di quegli anni Tex ha, invece, una Colt Army 1860 Come fucile quasi certamente lo Henry regaaltogli dal Capitano Dark e poi il Winchester 66. Purtroppo non molti dsegnatori sono così accurati nel disegnare le armi coem il precisissimo Fabio. Nel periodo in cui disegnava "Tra due bandiere" Galep aveva già da tempo in casa dei modelli di afrmi reali del West emodellini in scala di dileigenze ecc cosa che gli permise di essere più accurato. Detto per inciso, in quella storia Tex e Damned Dick usano dei fucili a ripetizione Spencer, cosa possibile, visto che quel modello era del 1860. In seguito Tex user? l'Henry. Se è per questo, G. L. Bonelli commise nella stessa storia l'errore di far vedere Tex Tex che fa saltare dei binari ferroviari con la dinamite, esplosivo che non sarebbe stato in commercio sino al 1867. :malediz... Ma non certo per colpa di Galep che ha solo disegnato la scena e non ha scritto il dialogo.
  20. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    A dire il vero sono sempre stata convinta che i due Kit fossero due Christopher. Stessa cosa. ::evvai:: Nella più classica convenzione anfglosassone nel dare i nomi. A dire il vero, Tex negli USA è usato pressoch? sclusivamente come nomignolodi persoane nate nel Texas o addirittura dei tiratori in genere. Nessun Tex dlal vita reale di cui io sappia qualcosa ce lo aveva coem nome reale. Se ciò fosse vero anche nel caso del nostro Tex, io ipotizzerei un Kenneth Willer Jr. per lui... ma lo escluderei perchè lui era noto come Tex proprio in Texas, l'ultimo posto dove avrebbero mai pensato di soprannominarlo così. Andiamo avanti con l'ipotesi che il padre abbia voluto chiamarlo così in onore del luogo dove aveva scelto di vivere. ::evvai:: Boselli ha chiarito più di una volta che lui non ha la minima intenzione di spiegare chi è il nostro Kit Carson e qual'? il suo legame con quello storico ed io sono pienamente d'accordo con lui: certe cose non hanno bisgno di spegazioni. Tuttavia, già che ci siamo, perchè . non divertirci un p? con qualche volo di fantasia? laughing Stando ai criteri da me usati per stabilire la data di nascita di Tex, io direi che possiamo situare quella del nostro Kit Carson tra il 1828 ed il 1835. Sappiamo da quanto Carson si è fatto sfuggire in "Golden Pass" che a 12 anni (ovvero tra il 1840 ed il 1847) si è "sottratto alla tutela della madre". Se ciò vuol dire che a quell'età ah cominciato a fare il vagabondo, perchè non ip?otizzare che abbia incontrato il Kit Carson storico e sai stato da lui in qualche modo adottato assumendone anche il nome? In questo caso potrebbe aver deciso di tenere il proprio cognome come secondo nome. Come ipotesi vale qualunque altra, dopotutto. laughing
  21. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    In realtà, per come la vedo io, quella di Tex è una saga a cui è concessa qualche libertà tra le quali: la presenza di Cochise molti anni dopo la sua morte e la presenza di Ely Parker come Commissario agli Affari Indiani molti anni dopo che era stato costretto a lasciare quell'incarico. Del resto, se Tex è sia agente indiano che capo dei Navajos, quando nel periodo considerato (qualunque sia) c'erano sicuramente un reale agente indiano ed un reale capo dei Navajos, possiamo passare sopra anche altre quisquilie. Detto questo, io, per mia natura, sono più favorevole ad un'aderenza più stretta possibile al periodo storico scelto come riferimento. Se in una delle prossime storie ci rivelassero che Cochise è morto, io non mi scandalizzerei di certo, perchè è comunque un personaggio realmente esistito e non uno creato da GLB. Per la cronaca, esisteva realmente un omonimo di Cochise: suo nipote Ciyo Cochise, noto anche come Nino Cochise, nato nel 1874 e morto nel 1984, che ha fatto l'attore ed è comparso ne ?Il grande sentiero? (film del 1930 di Raolul walsh con John Wayne) e Robin Hood (il film con Errol Flynn). Il suo ruolo più famoso, però, è quello di suo nonno, interpretato nella serie televisiva ?Ai confini dell'Arizona? alla veneranda età di 93 anni. :shock: laughing Non solo c'è ma compare addirittura in tre quarti della stessa. Scompare solo nell'ultimissima parte, quando a dare la caccia all'evaso Plenty Horse (o più esattamente: Plenty Horses) nel rigido panorama invernale ci sono solo Tex, Tiger ed il tenente Casey. Nella storia, per breve tempo, c'è anche Kit Carson, qui nelle vesti di scout dell'esercito. A puro titolo di curiosità vi informo che nonostante Tex gli prometta duri anni in un penitenziario (una condanna peggiore della morte per un indiano), al processo che si tenne a Fort Meade nel South Dakota Plenty Horses fu assolto perchè all'epoca esisteva uno stato di guerra tra il governo degli Stati Uniti e la nazione Lakota e lui aveva compiuto un atto di guerra. Non fu tanto un atto di benevolenza verso Plenty Horses ed i suoi compagni, quanto verso l'esercito americano. In assenza di uno stato di guerra, infatti, il massacro di Wounded Knee, avvenuto 9 prima dell'uccisione di Casey, sarebbe stato assolutamente ingiustificato (lo era comunque per me, ma non è questo il moment di discuterne). Plenty Horse e tutti gli altri Lakota furono rilasciati. :capoInguerra: Comunque già nonno od in procinto di diventarlo. Io sono per una maggiore aderenza alla realtà storica, anche se rispetto il tuo punto di vista. bella questa Carlo! Non avevo mai pensato ai middle names!Come vedi quelli di Tex, Kit Willer e Kit Carson° Per Tex non ne ho la più pallida idea. Potrei ipotizzare il nome di suo padre, giusto per dire qualcosa. Kit Willer è ovvio che si chiama: Kit Carson Willer? sempre ammesso che Tex non lo abbia proprio chiamato Christopher, di cui Kit è il diminutivo. Il Kit Carson storico si chiamava esattamente Christopher Houston Carson, ma non è detto che il nostro Kit Carson abbia esattamente lo stesso nome.
  22. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Da un punto di vista meramente sentimentale non posso che essere d'accordo con te (e difatti anche Boselli ha adottato quel punto di vista nel romanzo), ma se devo basarmi sull'evidenza dei fatti, la conclusione non può che essere diversa. Passi per l'incongruenza per cui Tex, fuorilegge ricercato in tutto il Texas, si mette d'improvviso a fare il mandriano con tutta tranquillit?. Con un p? di fatica riusciremmo ad accettarla, ma sta di fatto che se le vicende della Guerra di Secessione si svolgessero dopo quelle de "Il passato di Tex", che è stato il suo fedele cavallo per ben 18 anni editoriali e si è visto in "presa diretta" per l'ultima volta nel n° 65. Nelle vicende della Guerra Civile non ve n'? traccia: Tex i suoi cavalli li perde o vengono uccisi tranquillamente. Dovremmo presumere, quindi, che Tex aveva "parcheggiato" Dinamite (che peraltro non avrebbe potuto nemmeno avere quel nome, essendo la dinamite stata inventata intorno al 1863 e brevettata nel 1867, ma anche su questo potremmo chiudere un occhio) da qualche parte subito prima delle vicende di "Tra due bandiere" e ripreso da Tex dopo 4 anni? Decisamente molto più logico concludere che le vicende della Guerra Civile si svolgano prima. Per come la vedo io, le cose dovrebbero essere andate così: Tex nasce, come abbiamo detto, non prima del 1838 e non oltre il 1843. Suo fratello Sam (ho sempre pensato che il suo nome completo fosse Samuel Houston Willer :generaleN:) circa due anni dopo. Dei suoi genitori, a parte il nome, sappiamo pochissimo e quel poco è praticamente frutto esclusivo di deduzioni. Innanzitutto sappiamo che non sono originari del Texas, perchè in Texas non c'erano americani prima del 1821. Cosèaltro sappiamo del padre Ken° Vista l'epoca in cui è presumibilmente nato Tex, possiamo concludere anche che fosse un tipo duro, abituato a combattere, abile quanto basta con le armi e coraggioso. Fisicamente e caratterialmente me lo immagino come una via di mezzo tra John Wayne in ?Chisum? o ?McLintock? e Leif Erickson, l'attore che interpretava il patriarca nel telefilm ?Ai confini dell'Arizona?. Quanto alla madre, Mae (per rispettare la regola non scritta che vuole che il nome dei Willer sia di tre lettere o con diminutivo di tre lettere), Wikipedia mi dice che il suo nome può essere sia una variante di May (come la zia dell'Uomo Ragno ) oppure un diminutivo di Mary o Margaret. Sia come sia, una data semicancellata sulla sua lapide, vista nel n° 511, ci informa che sarebbe morta nel 1858 (Per il libro di Boselli sarebbe invece morta nel dare alla luce Sam e quindi, non più tardi del 1845). Quando Ken Willer avrebbe conosciuto Gunny Bill, non è dato sapere. Potrebbe essere accaduto prima che entrambi arrivassero in Texas (oppure proprio in Texas, magari durante la guerra d'indipendenza. Bonelli non ci dice molto, ma sembra far capire (o almeno così l'ho intesa io) che tra Ken e Gunny Bill ci fosse un'intesa non dissimile da quella che si creer? tra Tex e Carson. Nella storia ?Gli Invincibili? Clarence Hutchenrider, detto Hutch, ricorda a Tex di come, quando avevano 15 anni (e quindi tra il 1853 ed il 1858) lui e Tex si presero la prima sbornia insieme. Non è un flashback, ma solo un accenno, eppure, sarà sincero, questa storia del giovane Tex che si prende la prima sbronza la vorrei davvero leggere. Me lo immagino riportato al ranch da Gunny Bill sotto lo sguardo severo ed un po' preoccupato della madre (se prendiamo per buona la data della sua morte fornita da Civitelli) e quello burbero, e, sotto sotto, divertito del padre. Ad un certo punto Tex decide di lasciare il ranch paterno? Perchè? Conseguenza della morte della madre? Un dissidio di qualche genere col padre? Semplice voglia di avventure? Si unisce agli amici ?Damned' Dick Dayton e Rod Vergil (a proposito: come li ha conosciuti? Sono stati anche loro lavoranti del ranch del padre come Hutch o le circostanze sono diverse?). Nel libro Boselli ipotizza che, come Gunny Bill ha insegnato a Tex a sparare così Damned Dick gli abbia insegnato un p? di trucchi del combattimento a mani nude. Direi che la cosa è verosimile anche per la biografia fumettistica. Dopo le vicende della Guerra Civile Tex e Dick si separano. Non è dato sapere perchè, ma visto che in tutte le sue successive apparizioni nel ?presente?, Dick indossa un berretto dell'esercito, è verosimile supporre che abbia scelto di arruolarsi nell'esercito regolare almeno per un po'. Quanto a Tex, decide di tornare a casa ed il resto lo sappiamo. Una cosa davvero interessante ?, mio parere, è che, a volerlo fare, ci sarebbero un bel po' di storie da narrare sia sugli anni formativi di Tex che sulla Guerra Civile (a cominciare dalla partecipazione di Tex ala battaglia di Gettysburg a cui lui accenna nel n° 250), per tacere degli anni da fuorilegge. Facendo un conto che comprenda anche gli anni ?oscuri? tra il matrimonio ed ?Il figlio di Tex?, abbiamo qualcosa tipo 20 anni di cui ci è stato raccontato pochissimo. Forse sarebbe il caso di riempirli questi vuoti. P. S. Mi rendo molto bene conto che certi cosiddetti ?puristi texiani? storcerebbero il naso o si indignerebbero addirittura di fronte alla prospettiva di una storia con protagonista un Tex adolescente, ma io la leggerei con piacere? sempre che fosse ben scritta, sèintende. ::evvai:: Dir? di più: se qualche autore volesse utilizzare le collane ?speciali? (Non la serie regolare per carit? o chi le sente le lamentele dei tradizionalisti) per narrare storie in cui Tex non avrebbe potuto essere presente per motivi di età (tipo la guerra d'indipendenza del Texas o simili cose) usando come protagonisti Ken Willer o Gunny Bill, io non mi scandalizzerei di certo. Tengo a precisare, peraltro, che l'idea di questa sorta di ?Storia del West? in salsa Willer non è mia, ma dell'Ingegner Maurizio Nicastro, creatore del Quartiere dei Fumetti a Roma e lettore di Tex sin dall'uscita de ?il totem misterioso? il 30 settembre 1948, quindi che non si dica che è un'idea che solo un nuovo lettore poteva concepire. laughing
  23. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Tanto per rinfocolare vecchi dibattiti, ecco una domanda che mi è venuta in mente leggendo recentemente un po' di roba storica sulle elezioni presidenziali americane: chi è il Presidente degli Stati Uniti che Tex incontra in "Intrigo a Santa Fe" ed in ?Gli uomini che uccisero Lincoln°? Ma è Ulysses Simpson Grant, diranno ed hanno già detto in tanti. Già, peccato, però, che ci siano diverse buone ragioni per escludere che lo sia. Innanzitutto questo presidente ha barba e baffi bianchi, mentre Grant li ha sempre avuti neri. Poi, se fosse Grant, visto che nella storia più vecchia si dice che è in un viaggio in vista della rielezione, dovremmo essere nel 1872, data assolutamente incongrua con le attuali storie di Tex, se è vero, come si è ripetutamente affermato negli ultimi tempi, che Kit Willer è nato dopo la Guerra Civile. Se dovessimo chiedere a Fabio Civitelli, sono quasi certo che Nizzi gli chiese di fare il Presidente in questione simile, ma non identico a Grant. Chi potrebbe, quindi, essere? La risposta non è proprio facilissima. Non ci aiuta certo il fatto che nella storia si dice che è stato generale nordista durante la guerra, perchè lo sono stati praticamente tutti i presidenti sino al 1896. A complicare il tutto c'è anche il fatto che nessun Presidente in carica ha cercato la rielezione o è stato rinominato dal suo partito prima del 1888. Rimarrebbero, quindi due candidati possibili: 1) Grover Cleveland, democratico, presidente dal 1885 al 1889, che cerc? la rielezione nel 1888 e fu sconfitto. 2) Benjamin Harrison, repubblicano, Presidente dal 1889 al 1893, che cerc? la rielezione nel 1892 e fu sconfitto proprio da Cleveland. Dei due il candidato più attendibile è proprio Benjamin Harrison, che ha il look giusto e, diversamente da Cleveland, è stato generale durante la guerra (vedi: http://en. wikipedia. org/wiki/Benjamin_Harrison). Certo il 1892 è un po' in l', ma non poi tanto, in fondo. Forse la cosa migliore è non farsi certe domande godersi la storia.
  24. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Chiederei a Ymalpas di aggiornare non appena lo ritiene possibile la biografia basata sulle mie note. Voglio chiarire che l'uscita del libro di Boselli non ha affatto cambiato la mia impostazione. Quella del libro, per quanto affascinante, non è la biografia del Tex dei fumetti. Boselli ha potuto/dovuto prendersi delle libertà che io non posso prendermi. Il mio punto fermo resta la Guerra Civile, che per me non può che svolgersi prima di ogni altra avventura di Tex per una serie di motivi che ho spiegato più volte. Mi rendo conto benissimo che è senz'altro più interessante cominciare con la vendetta di Tex nei confronti degli assassini del padre, ma nel farlo non si terrebbe conto del fatto che durante le storie nella Guerra Civile Tex non possiede ancora Dinamite. Borden nel suo romanzo ha potuto ignorare l'esistenza del mitico cavallo di Tex, ma questo è un lusso che io non posso e non voglio concedermi. Detto questo, ecco le principali modifiche: 12 aprile 1861/marzo 1862. Tex, assieme agli amici Damned Dick e Rod Vergil si trova coinvolto nelle vicende che vanno dallo scoppio della Guerra Civile americana. Tex e Dick si arruolano negli esploratori nordisti e Rod nell'esercito sudista. ["Tra due bandiere" di G. L. Bonelli & Aurelio Galleppini (Tex n° 113/115)]. 26/28 marzo 1862. Nel New Mexico, subito dopo la battaglia di Glorieta Pass, Tex e Damned Dick aiutano i passeggeri di una diligenza a sfuggire ad un attacco indiano, trovandosi fianco a fianco col tenente sudista Beau Danville. ["Glorieta Pass" di Mauro Boselli & Maurizio Dotti & Alarico Gattia (Almanacco del West 1998)]. Un chiarimento: in precedenza avevo datato questa storia ?Inverno 1862?. Era un errore, la battaglia di Glorieta Pass si svolse nel marzo 1862, come indicato sopra. Quindi, gli eventi di questa storia si svolgono prima di quelli di Shiloh. 6/7 aprile 1862. Nel corso della battaglia di Shiloh Tex e Damned Dick ritrovano morente il loro vecchio compagno Rod. Tex giura di non usare più un'arma contro un altro americano se non per ragioni di giustizia o legittima difesa. ["Tra due bandiere" di G. L. Bonelli & Aurelio Galleppini (Tex n° 115)]. Autunno 1862. Su richiesta del loro superiore, Capitano Dark, Tex e Dick si aggregano agli ex guerriglieri nordisti del Kansas comandati dal capitano Jude West e non esitano a schierarsi contro di loro per difendere gli inermi abitanti di Glendale, Missouri, colpevoli agli occhi di West di essere simpatizzanti sudisti. ["Missouri" di Mauro Boselli & Corrado Mastantuono (Tex n° 583/584)]. Detto per inciso, anch'io so, come diceva "Cobra Galindez, che il Settimo Kansas è stato nel Missouri solo nella primavera 1862 e nel 1864, ma nella storia Tex stesso precisa che ci si trova due anni dopo l'ottobre 1860 e di questo prendo atto. Dopotutto Tex non pretende di essere un trattato di storia e per giunta Jude West è un personaggio di fantasia. Un p? di duttilit? ci vuole sempre. :generaleS: 1867? Tex e Carson si scontrano con dei banditi e questo scontro sarà il prologo di una vendetta a Spokane Falls nel Territorio di Washington. ["E venne il giorno" di Mauro Boselli & Bruno Brindisi (Color Tex n° 1)]. Siamo in un periodo in cui Tex è un giovane ranger e Kit Carson ha i capelli neri. Per forza di cose questa parte di storia deve essere ambientata prima che Tex si sposi. Direi poco prima di ?Lupe la messicana? 1874/1878? Durante una visita in Messico Tex e Carson incontrano per l'ultima volta l'amico argentino Ricardo Mendoza. ["Patagonia" di Mauro Boselli & Pasquale Frisenda (Texone n° 23)]. Per quanto riguarda il flashback de ?Il fuggiasco (di Mauro Boselli & Ernesto Garcia Sejias). Si situa 13 anni prima rispetto al ?presente?, quindi ad occhio e croce tra il 1873 ed il 1878. In ogni caso, dopo gli eventi de ?La Banda degli Orsi? e prima de ?Il figlio di Tex".
  25. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Dipende sempre da quando consideriamo ambientate le storie odierne. Se diamo per buono che in prevalenza si svolgono in un periodo imprecisato tra il 1885 ed il 1890 (e dico: "in prevalenza", perchè tutti gli autori, compreso Boselli, che è uno dei più attenti alla collocazione storico/cronologica delle storie, non hanno mancato di prendersi qualche licenza), allora ci troveremmo tra il 1865 ed il 1870. Tex potrebbe aver incontrato Zeke mentre era in fuga come fuorilegge ed invece di andare a Sud, nel Messico, aveva scelto, una volta tanto le montagne. Il ripensare ai tempi in cui Tex era fuorilegge mi fa venire in mente che un giorno o l'altro dovrei proprio proporre alla Bonelli un soggetto in cui il giovane Tex, in fuga dalla legge, si ferma per qualche tempo in una fattoria ed aiuta una famiglia di agricoltori a resistere alle prepotenze di un ricco allevatore. Come? Dite che l'avete già sentita? Uhm... mi sa che avete ragione. Forse mi conviene tagliare la scena finale in cui Tex se ne va ed il bambino lo chiama a squarciagola laughing.
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