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Carlo Monni

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  1. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Che granitiche certezze che hai, ti invidio. :malediz...
  2. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Francamente, trovo fastidiosa questa affermazione che tieni a ripetere ogni volta. Fastidiosa e inutile ai fini della discussione. Bene, perchè io, da parte mia, è da tempo che sono infastidito ed irritato dalle continue giaculatorie di Capelli d'Argento. Ora sai come mi sento. No: significa solo che molto probabilmente nel prossimo futuro io mi godr? le storie di Tex e tu invece no. Mi pare ovvio che non ci sia da parte mia alcuna pretesa di maggior valore delle mie opinioni, tanto ovvio che non perder? nemmeno tempo a discuterne. Certo che ti sbagli e parecchio anche. Mettiamo in chiaro una cosa che tu non sembri voler capire: io giudico la storia e non l'autore. Se questa storia, così com?? l'avesse scritta Nizzi, avrei dato, parola per parola lo stesso identico giudizio, comprese le perplessit? sul finale e sulla caratterizzazione di Revekti (ma a proposito: tu l'hai letta davvero la mia breve recensione? In questo caso avresti dovuto accorgerti che era tutt?altro che entusiastica, bench? positiva). Giacomo, ti ho conosciuto e so che sei un bravo ragazzo e mi sei risultato davvero simpatico, ma qui tu mi stai accusando di malafede e questo, detto chiaro e tondo, mi offende e non poco
  3. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Io ho un solo appunto da fare ai vari Don Fabio Esqueda, Anthony Steffen, Capelli d'Argento ecc... è chiaro che la mia visione di Tex e la vostra sono assolutamente inconciliabili. Niente di male, ovvio, è solo una constatazione. Vorrei, però, obiettare a chi mi accusa di avere preconcetti positivi verso Boselli, che casomai io un preconcetto positivo nei confronti di un certo aprroccio narrativo più che verso un autore specifico. Mi limito a far notare, tra l'altro, che ho apprezzato praticamente quasi tutte le storie di qualunque autore che abbia scritto Tex a parte il Nizzi degli ultimi 11/12 anni e forse il caso di notare che considero "Caccia all'uomo", scritta da Guido Nolitta, una delle migliori storie di Tex in assoluto. Se poi quello che cerco in una storia di Tex non è quello che cercate voi cosa ci possiamo fare? Incidentalmente parlando, leggo frasi come: "Aridatece Tex" o sento parlare di deriva boselliana. Mettetevi il cuore in pace: nel caso siate, come io personalmente mi auguro, una ristretta minoranza, questo è il Tex che avete ora ed avrete in futuro. Il che a me va più che bene.
  4. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Una sola osservazione a quei pochi che sembrano considerare questa come la peggiore storia di Tex di tutti i tempi o quasi: ma che diavolo avete in testa? :capoInguerra: Non ho difficolt? ad ammettere che questa non è una delle storie meglio riuscite di Boselli ma da qui a definirla la più assurda o simili ce ne corre e tanto. Non ho timore di affermare che in confronto a "Moctezuma" o "I fratelli Donegan" o "Oltre il fiume" questa storia ci fa tranquillamente addirittura la figura del capolavoro. A capelli d'Argento non è piaciuta soprattutto a causa delle sue idiosincrasie personali che io non condivido assolutamente. Altri non ne sono rimasti soddisfatti perchè hanno comunque problemi con lo stile di Boselli. Altri ancora hanno trovato insoddisfacente il finale. Tra questi, almeno in parte, ci sono anch'io, perchè ho trovato almeno due personaggi decisamente poco sviluppati (e ciò in contrasto con gli altri personaggi ben definiti anche da una sola battuta o azione) ovvero Revekti ed il suo presunto fratellastro Ethan Cunningham. Il primo mostra vero spessore solo nel duello verbale con Cunningham ma per il resto è decisamente al di sotto delle sue potenzialità. Il secondo è ignorato per tutta la seconda parte. mentre nella terza sembra fare solo la figura del vigliacco e risulta spesso stonato in tutto mil contesto. Cunningham sembra un gran personaggio per circa tre quarti della storia, ma poi commette una serie di errori da dilettante. non dando ascolto a consigli di evidente saggezza e portando così i suoi uomini al massacro. Si riscatta quando si lascia di nuovo catturare pur di non abbandonare il figlio Ethan, che pure dava mostra di disprezzare. La sua stessa morte avrebbe potuito essere più epica, se vogliamo, mentre non riesce a suscitare partecipazione emotiva almeno in questo lettore. La rapidit? dela morte di Revekti non mi ha affatto disturbato, mentre invece confesso che avrei preferito che Longway non se la cavasse tanto facilmente. Per quanto mi riguarda l'alleanza di Tex e soci con quel che rimane degli uomini di Cunningham, Carver e Parkman compresi, mi è sembrata del tutto logica e naturale in quelle ciorcostanze ed anche se non ci viene detto esplicitamente, non ho mai avuto dubbi sul fatto che Tex tenesse comunque gli occhi aperti, ben sapendo che tipi fossero i suoi alleati. E veniamo al cosiddetto Tex "perdonista". Premesso che Tex non si è mai dato scrupolo di "graziare" qualcuno quando lo riteneva opportuno, ammetto che un p? sono rimasto irritato e deluso dal fatto che Parkman se la cavi come se l'? cavata. In effetti, nel suo caso (ha comunque partecipato, sia pure da subordinato,) ad un massacro di pacifici indiani) ci si sarebbe aspettati quel tipo di morte eroica e catartica che invece è riservata a Carver. D'altro lato, potrei anche dire di aver apprezzato il fatto che Borden abbia evitato un classico clich? Confesso. però, di essere rimasto sorpreso dalla morte di Mazay ma non della decisione di Goyaklee di sostituirlo: chiaramente la sua decisione è dovuta al desiderio di onorare la memoria del fratello morto. Ultima notazione su Laredo: in effetti qui il suo ruolo è decisamente più defilato e per me almeno è stato un peccato. Spero neklla prossima volta, se ci sarà. Quanto ai disegni, nonostante qualche incertezza qua e l', triovo Yannis Ginosatis veramente bravissimo per essere un esordiente. Se è possibile che nel terzo albo ci sia stato un calo della qualità, dovuto sia alle scadenze incombenti che a certi suoi problemi personali, il sottoscritto non ha notato differenze apprezzabili. Promosso a pieni voti. In sintesi una bella storia, piacevole e divertente, ma che non decolla del tutto. Se però questa è la mediocrit? per Boselli, ci faccio volentieri la firma.
  5. Carlo Monni

    Il Nome Indiano Di Tiger Jack

    Massè, massè, conosciamo il pard navajo da tanto di quel tempo che oramai il nome Tiger Jack ci è diventato familiare. E mi ci sono affezionata (parlandone come di una persona reale) con quel nome, ma questo non mi impedisce di pensare che c'era tanto di quello spazio per giocare di fantasia con i nomi indiani che un Jack la Tigre preso in prestito dai conquistatori bianchi mi sembra un cicinin limitativo. Da evidenziare inoltre che Montales ha un suono spagnolo, che Gros Jean è un meticcio franco-canadese che potrebbe benissimo aver ricevuto Jean come nome di battesimo (il Gros viene per logica evidenza haha ), e che Rayakura sembrer? anche un personaggio di Kurosawa ma ha comunque un suono esotico. E devo ammettere che è più difficile inventare un nome come Rayakura che non Bisonte Grigio o Zampa di Cervo.Beh, ma anche questi nomi hanno comunque una traduzione nella loro lingua nativa e uno che ne sa se nel dialetto Chiricahua Rayakura non significhi magari "Quello che pesta la coda ai cavalli"? laughing Quanto agli altri, può essere un giochino divertente chiedersi quale sia il nome di battesimo di Montales od il cognome di Gros Jean. Ci sono dei Talebani che direbbero che siccome G. L. Bonelli non ha mai pensato a dare dei nomi completi a questi personaggi nessuno deve azzardarsi a farlo. Per me la cosa è abbastanza indfferente. Tornando a Tiger Jack, sicuramente ha anche un'altro nome e magarin c'è anche una storia dietro al perchè lo chiamino Tiger Jack, ma dal momento che non coinvolge Tex, visto che Tiger era chiamato così ben prima di conoscerlo, perchè raccontarla?E poi gli Indiani di tutte le culture usavasno in genere il nome che ritenevano più appropriato e spesso avevano anche un nome segreto o comunque più di un nome . Tra i Navajos pare che non fosse considerato opportuno rivolgersi a qaulcuno usando il suo nome "principale". Anche in famiglia si preferiva usare solo: "Padre", "Madre" "Figlio", "Fratello", quindi perchè stupiorsi che il nostro usi solo Tiger Jack ormai?
  6. Se solo metà delle cose che mi hanno raccontato di questa storia coloro che per motivi professionali l'hanno già letta (se non addirittura scritta, come lo stesso Manfredi. o disegnata, come Ticci) sono vere, le mie aspettative personali saranno pienamente soddisfatte mentre le tue andranno molto probabilmente deluse. Diciamo pure che tu e tutti quelli che si lamentavano del gran numero di personaggi delle storie di Boselli e delle loro caratterizzazioni "estreme" qui avranno pane per i loro denti. Prendilo come un amichevole avvertimento, se poi, salter? fuori che invece la cosa ti soddisfa, meglio per tutti. Temo che tu sia davvero sfortunato, amico mio, prima Tex non ti piaceva per via di Nizzi, ora non sopporti lo stile di Boseli, ma a differenza di Nizzi, Boselli è ben saldo al suo posto, perchè gode non solo del sostegno (sia pure mugugnante come nel suo stile) del suo editore e di quello (a quanto si dice, senza riserve) del suo direttore editoriale, ma anche del conforto dei numer, i che dicono che dal 2008 ad oggi le vendite di Tex sono diventate sostanzialmente stabili e non più in costante caduta come nel recente passato. Ok, forse un lettore o due lo perderanno da qui a qualche mese, ma a prescindere dal fatto che spero che non sia così, credo che alla SBE se ne faranno una ragione. P. S. M i sono ripromesso solo un messaggio suilla polemica sul Tex di Boselli a topic e qui ho già dato. Magari quando si passer? ai commenti sulla storia vera e propria potrei fare uno strappo alla regola. laughing Ah... è sia chiaro che quello che Capelli d'Argento chiama l'oltraggio boselliano, a me è sembrata uan gran bella storia. clap
  7. Peraltro, se la memoria non m'inganna, è la prima avventura ambientata in Louisiana e la prima del filone "grande città". Uhm, spero di non gettare acqua sul fuoco del tuo entusiasmo, ma, secondo praticamente tutti coloro che si sono o ccupati della questione ghost artists su Texd, qui le matite di Galep sono inchiostrate da Muzzi e l'intera sequenza al locale di Milton (pag 88/98 del n° 38) vedrebbe le matite del solo Francesco Gamba con chine di Muzzi.
  8. E invece hai fatto benissimo ad intervenire, perchè scrivi cose sempre accettabili sul piano contenutistico anche se le idee non sono sempre condivisibili. E' sempre un piacere leggerti. Beh... grazie. Come vedi, sollecitando la mia vanit?, hai ottenuto di farmi rispondere ancora una volta. Incidentalmente posso dire lo stesso di te, perlomeno la maggior parte delle volte (non ti nascondo che certi tuoi interventi un p? velenosi sul topic di "Caccia infernale" e su quello di Boselli mi avevano sorpreso ed irritato, poi, per fortuna ti sei chiarito). Quest'affermazione è mia e la rivendico con orgoglio. Mi dispiace, caro Ymalpas, che ti abbia fatto storcere il naso, ma così stanno le cose. -_nono Storcere il naso è un modo di dire, mi piace usare un linguaggio colorito . Detto questo, sono stato a lungo a pensare se fare una citazione vera e propria oppure riportare il contenuto così come lo ricordavo, in maniera anonima, perchè era l'idea in se ad essere interessante e a prestarsi ad un'ampia discussione. Per il resto il topic nasce da una triplice influenza, tra cuii un messaggio letto su TWo e uno sul forum di Baci&Spari. Ma no, assolutamente no. però Tex è una creatura GlBonelliana e il modello di riferimento deve essere Bonelli. Nessuno poi contester? certe aperture ( vedi che sono d'accordo su Lena e Donna ) ma bisogna stare molto attenti anche alla forma. Su questo punto differiamo almeno in parte, anche se sospetto che la differenza possa essere soprattutto sull'interpretazione. Se quando parli di forma, tu intendi che Tex dovrebbe agire in un certo modo ed usare certe espressioni quando parla, allora possiamo essere d'accordo, ma se intendi che gli autori dovrebbero usare lo stesso stile di scrittura di G. L. Bonelli, con i suoi tempi, il suo uso delle didascalie ecc... allora non ci siamo. A mio parere ognuno ha diritto di scrivere secondo le sue inclinazioni ed il suo stile, a me basta che non stravolga i personaggi. Del resto, caro Ymalpas, non ti sei accorto che Manfredi ha uno stile diverso da quello di GLB, uno stile fatto di narrazione serrata, rapidi cambi di scena e praticamente nessun uso delle didascalie, oppure eri troppo assorto a gustarti i "Tizzone d'Inferno" e l'ordinazione di bistecche per accorgertene? Qui risponde per me Cheyenne, quoterei tutto il suo ultimo messaggio. Ah ma io non contesto certo l'uso di certe espressioni o situazioni. Contesto (ed anche molto vigorosamente) la loro riduzione a clich? ed il fatto che siano considerati da qualcuno paradigmi della texianita che devono essere presenti in ogni storia perchè sia considerata texiana. Il rischio di essere tendenziosi è concreto. Molto concreto, purtroppo. Questo è ovvio. Ma se certo non mi aspetto che ci sia consenso unanime sulle sue storie (e del resto ho sempre trovato noioso, per così dire, che tutti abbiano le stesse idee), però mi piacerebbe che non ci si muovesse sulla scorta di veri e propri pregiudizi (come a mio parere accade a quelli di baci & Spari, dove ho letto critiche a Boselli qualunque cosa facesse). Bene, mi fa piacere saperlo. resta il fatto che se qualunque altro utente approfitter? di questo spazio per lanciarsi nel solito pistolotto sulla non centralit? di Tex nelle storie di Boselli e similia, io mi asterr? dalla polemica. Perchè non riconoscere che probabilmente Mauro Boselli oggi è il più importante autore di fumetti in Italia ma non rinunciare a delle critiche motivate è Suggerirgli altre possibili soluzioni narrative, riportare alla sua attenzione il fatto che i lettori di Tex guardano anche fin troppo alla forma, può essere utile è O sono critiche sterili perche Mauro non accetter? mai di mettersi in gioco e riconoscere la validit? di alcune nostre rivendicazioni è Io non credo, vedo in Boselli un nostro attento lettore. Ma è chiaro che le critiche costruttive sono necessarie, anzi indispensabili. Gli autori è bene che siano criticati e si mettano in gioco. Gli Yes Men e gli adulatori fanno più male che bene. Mi pare, però, legittimo che l'autore stesso ritenga che non tutte quelle critiche siano fondate. Qui Carlo dici una cosa sulla quale sono in molti a non essere d'accordo. Per me il miglior Nizzi vale il miglior Boselli. E' il peggiore Boselli ad essere superiore all'ultimo Nizzi. Preciso: io non metto in dubbio il valore delle storie del primo Nizzi, è solo che preferisco lo stile narrativo di Boselli a quello di Nizzi. Tutto qui. Due autori che hanno fatto bene nella loro unica prova su Tex. Io avrei dato qualche possibilità in più anche a Canzio e Medda. Per tacere di Civitelli, che come soggettista è stato a dir poco eccellente. Qui il discorso è diverso per ciascuno di loro: Canzio si è ritirato volontariamente, Medda è stato praticamente allontanato e per quel che riguarda Civitelli... io gli avrei dato anche la possibilità di sceneggiare una storia tutta sua. Davvero non capisco questa idiosincrasia di Sergio Bonelli verso gli sceneggiatori/disegnatori, idiosincrasia che peraltro pare limitata solo a Tex. Perchè Paolo Morales può scrivere storie di Martin Mystere anche non disegnate da lui, Gigi Simeoni può scrivere e disegnare storie di Nathan Never e regalarci veri e propri capolavori nei Romanzi a Fumetti, Carlo Ambrosini ha avuto una serie ed una miniserie tutte per lui ma ad un disegnatore di Tex questo non è concesso? Per carit?, magari il disegnatore in questione potrebbe anche non saper sceneggiare, ma perchè escludere la possibilità a priori?
  9. Avevo deciso di non intervenire in questa discussione, ma visto che sostanzialmente sono stato tirato in causa, non potevo esimermi da un breve, mi auguro, intervento Quest'affermazione è mia e la rivendico con orgoglio. Mi dispiace, caro Ymalpas, che ti abbia fatto storcere il naso, ma così stanno le cose. -_nono Di certo non ho mai inteso affermare che Manfredi scriva come Boselli, ci mancherebbe, solo che il suo stile, a mio modesto parere, non è affatto G. L. Bonelliano. Inoltre da come lo dici parrebbe che appartenere alla scuola dei D'Antonio, Berardi e Boselli sia un titolo di demerito mentre per me è vero esattamente il contrario. Detto questo, cari Ymalpas e Capelli d'Argento, a me pare che voi tendiate a privilegiare la forma sulla sostanza. Per realizzare una buona storia di Tex non basta inserirci una certa quantit? di "Peste", "Vecchio Cammello "Bistecche e patatine" ed altri rassicuranti cllich?, ci vuole anche la sostanza, quella sostanza che ho trovato e non dubito di trovare ancora nelle storie di Manfredi, così come la trovo (diversamente da voi) in quelle di Boselli. Resta il fatto il fatto che Manfredi non appartiene alla scuola di G. L. Bonelli e non scrive come G. L. Bonelli. il giorno che smetterete di guardare il dito e vi accorgerete della luna allora ne riparleremo. P. S. certe affermazioni di Capelli d'Argento mi fanno temere che questo possa diventare, quali che fossero le reali intenzioni di chi lo ha aperto, un altro topic di attacco a Mauro Boselli ed io mi rifiuto di farmi trascinare nel giochino. Chiariamo subito quindi: che per me il peggior Boselli è comunque superiore al miglior Nizzi, che uno dei miei rimpianti è che Gino D'Antonio non abbia accettato di scrivere Tex sin dal 1980 quando gli fu proposto la prima volta, che secondo me Manfredi dovrebbe scrivere Tex più spesso e dovrebbe farlo anche Berardi. Detto questo, vi saluto.
  10. Carlo Monni

    Tiger Jack

    Questi aneddoti sono sempre divertenti da leggere, almeno per me -ave_ Conoscevo il nome di Jean Ray perchè devo averlo letto nella biografia di G. L. Bonelli che usc? in allegato all'Almanacco del west 2002. Ma sono comunque sicuro che tu stesso l'hai citato tra le tue fonti di ispirazione per la storia di Dampyr ambientata in Belgio, disegnata da Luca Rossi, in cui compare per la prima volts Hanneke. Dico bene?Jean Ray che prende spunto da G. L. Bonelli e non il contrario sarebbe gradioso. ::evvai::
  11. Ne sei davvero sicuro? Sono contento per te, che hai certezze così granitiche. Scherzi a parte, potrei comunque riconoscere che non hai tutti i torti. Questo per un motivo semplicissimo: non siamo più negli anni 50 e 60 e nessuno degli sceneggiatori attuali è il GLB di quel periodo. Gli sceneggiatori odierni (tutti gli sceneggiatori, nessuno escluso) sono figli di culture e sensibilit? diverse semplicemente perchè sono più giovani e ciò inevitabilmente si riflette sul loro modo di scrivere, che non è e non può essere quello di G. L. Bonelli (ma del resto, nemmeno lo stile del GLB degli anni 40/50 era o stesso degli anni 60 o degli anni 70). Lamentarsi di questo sarebbe in definitiva, come lamentarsi del fatto che "I predatori dell'Arca Perduta" è solo ambientato negli anni 30 e non è un vero film degli anni 30. Mi hai citato proprio il peggior esempio che potevi citare: una delle peggiori storie scritte da un autore all'epoca ormai totalmente bollito, storia in cui, per quasi unanime giudizio (scusami Don Fabio) Tex fa tutto quello che non dovrebbe fare e non fa tutto quello che dovrebbe fare (?Fabio Civitelli ). Io preferisco, invece, citare storie come: "La grande invasione" o flashback come il primo incontro con Mickey Finn in "I Cercatori di piste" o quello con la Banda degli Irlandesi in "Gli Invincibili". Qui il carattere del Tex giovane ?, secondo me, pienamente rispettato Qui siamo d'accordo: Clay da solo non ha molto senso... Clay con Myra ne potrebbe avere di più, però.
  12. Credevo di aver già elencato tutti i personaggi di cui mi sarebbe piaciuto vedere il ritorno, ma mi accorgo di averne dimeticati alcuni. :shock: Innanzitutto faccio mie le richieste di Cheyenne: neanche a me dispiacerebbe rivedere Nashiya, la figlia di Nuvola Rossa, con tanto di figlio mezzo Ute e mezzo Navajo, ed anche Myra Solano. ::evvai:: Mentre, però, Nashiya potrebbe anche riapparire brevemente all fianco del padre. in una scena ambientata nella Riserva Navajo. pur senza essere lei la star della vicenda, Myra deve necessariamente riapparire in una storia che ne giustifichi la presenza. In altre parole: ci deve essere un motivo specifico e valido perchè nella storia ci sa proprio lei e non un'altra. Personalmente la immagino in California o Nevada a gestire un qualche locale e al vedrei bene in una posizione ambigua tra alleata e nemica. Mi piacerebbe anche qualche racconto in flashback che ci mostri: 1) Il giovane Tex assieme al padre, il fratello e Gunny Bill. 2) La resa dei conti tra Tex e lo sceriffo Mallory adombrata nel finale de "Il passato di Tex". 3) Tex (e magari anche un Carson ancora dai capelli neri) assieme al nero Jethro de "La grande invasione" andare in Alabama per chiudere i conti con i membri del Ku Klux Klan che hanno massacrato la famiglia di quest'ultimo. Boselli ce l'ha promessa ormai da 9 anni, è ora che mantenga quella promessa. Ce ne sarebbero probabilmente anche altri, ma per ora può bastare. Ultima annotazione: mentre mi astengo sul possibile scrittore, dico invece che per un eventuale ritorno di Nashiya vedrei bene ai disegni: Ticci, ovviamente, oppure Venturi. Un eventuale ritorno di Myra Solano lo vedrei, invece, volentieri disegnato da Garcia Sejias. voi che dite? P. S. Io comunque non ho rinunciato ad un ritorno di Tesah, Marie Gold e Lupe Velasco, sia chiaro. ::evvai::
  13. Carlo Monni

    Tiger Jack

    Ho visto solo ora questo topic, quindi scusatemi se comincio con citare un post di quasi due anni fa. laughing Ehm... due semplici i osservazioni: i navajos dell'epoca non usavano cognomi: Tiger Jack è un nome unico (Jack la Tigre) o mi verrai a dire che nella "carta d'identit?" del suocero di Tex scriverai: "Nome: Freccia, Cognome: Rossa"? Sistemato questo dato un p? goliardico, io mi chiederei: qual'? il vero nome di Tiger Jack, visto che questo è evidentemente un nomignolo datogli dai bianchi esattamente come fu per il capo Apache Geronimo? Non penserete davvero che Tiger Jack sia un nome Navajo? Una vollta ricordo di aver letto un intervento di Boselli (ma non ricordo dove) in cui diceva che non sentiva il bisogno di affrontare il problema. Sostanzialmente sono d'accordo con lui: non tutto ha bisogno di una spiegazione. Certo, non mi scandalizzer? se un giorno un qualunque autore penser? di risolvere questo "mistero" Dissento in maniera netta. Da "Furia Rossa" apprendiamo che Tex e Tiger si sono conosciuti immediatamente prima che nascesse Kit. Di sicuro in tutta la storia non si fa il minimo cenno al fatto che Tex e Lylith abbiano figli. Nella mia cronologia (che dovr? prima o poi decidermi ad aggiornare) ipotizzo che Kit sia nato durante il periodo in cui Tiger era in "ritiro" sui monti e che sia per quello che Kit Carson non l'aveva conosciuto prima de "la banda dei Dalton" Essendo generosi e dando a Tiger circa 18 anni di età all'epoca del suo primo incontro con Tex (ma io gliene darei anche 20, visto che è già un valente guerriero). tuenuto conto che attualmente Kit Willer ha non meno di 18 anni, arriviamo alla conclusione che Tiger ha tra i 36 ed i 40 anni. Una cosa che vorrei far notare è che l'importanza di Tiger cresce piano piano nell'economia delle storie di G. L. Bonelli. Se ci fate caso, nelle prime storie il suo ruolo è in genere piuttosto marginale. Lo vediamo coprotagonista solo di una manciata di storie, perchè GLB preferisce nettamente la triade Tex, Kit e Carson.. A mio parere (opinabilissimo come tutti) Tiger fa il salto di qualità da copmprimario, sia pur di lusso, a pard a tutti gli effetti in "La gola della morte" (nn° 39/40).. Negli ultimi anni, per tutta una serie di ragioni è finito in secondo piano, ma ora lo si vede sempre più spesso e la cosa mi fa molto piacere. ::evvai::
  14. non ci penso neanche minimamente ! gia' si critica un grande come boselli, pensate ad un tex birichino e umorista come potrebbe essere quello del creatore di rat-man e immaginate quali riscontri otterrebbe da ben noti forumisti del twf ! spero proprio di nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!! Un Texone umoristico? Non è la prima volta che se ne parla. Pare che siano anni che Bonelli tenti di convincere Giorgio Cavazzano a disegnare un Texone (ovviamente scritto da Faraci) ma lui (come ha detto durante un incontro a Città di Castello proprio rispondendo ad una domanda diretta del sottoscritto) continua a rifiutare proprio perchè ritiene che il suo tratto sia troppo umoristico per essere adatto ad un Texone e non si riieen capace di adottare un tratto più realistico (quest'ultima affermazione, sarebbe tutta da verificare, secondo me). Io personalmente non mi scandalizzerei più di tanto, anche se non sono proprio sicurissimo che il texone sarebbe la sede adatta. Quanto ad Ortolani, confesso che i suoi disegni non li vedrei bene in un Texone, specie se dovesse inserirci Ratman (che peraltro io amo moltissimo). Quanto ai testi, fate attenzione, perchè Ortolani è uno scrittore vero, non sa fare solo gag. Se volesse potrebbe fare un ottimo Tex secondo me... ma sarebbe un crimine impedirgli di far ridere. clap laughing
  15. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    "Nostre" è Plurale maiestatis, caro Ymalpas ?.... > :malediz... Melius abundare quam deficere!Comunque fa piacere che Borden non se la prenda con lettori come me che ribattono sempre le stesse cose. Perchè mai dovrebbe prendersela? Un conto è non condividerle e magari sbuffare un p? quando si trova a leggere sempre le solite cose, ma le critiche sono sempre legittime o almeno così la vedo io. Se per "lettori più esigenti" intendi quelli che la pensano come te, caro Ymalpas, mi permetto rispettosamente di dissentire. Solo perchè non condivido quasi nessuna delle tue osservazioni sulla centralit? di Tex e sui comprimari (e men che meno quelle di Capelli d'Argento) ciò non siglifica che io sia meno esigente,
  16. Ehm... a dire il vero Conan Doyle continu? a scrivere regolarmente sino al 1927. pubblicando 13 racconti tra il 1917 ed il 1927, di cui gli ultimi 12 furono poi raccolti nella collezione "The Case-book of Sherlock Holmes" pubblicata nel 1927.
  17. Mac Parland è uno di quei classici personaggi il cui scopo narrativo è fare da motore alla futura azione. Diversamente da un Jim Brandon o Montales, che invece all'azione possono partecipare direttamente. Ho idea che GLB avesse l'idea di fare di Mac Parland una sorta di nuovo Marshall, con Tex che lavorava con Pinkerton, specie dopo le dimissioni dai Rangers del n° 35, e lui che gli assegnava le missioni. Poi, come spesso gli accadeva, le sue idee hanno preso alttre direzioni. Anche il sottoscritto vedrebbe con piacere il ritorno di questo personaggio, peraltro ben caratterizzato da GLB e Galep, nel ruolo che gli è congeniale di dispensatore di missioni pericolose. All'epoca, peraltro, la Pinkerton, che era ed è ancora un'agenzia investigativa privata, aveva un contratto con il Governo Federale per la caccia ai latitanti pericolosi (al'epoca non esisteva l'F. B. I.), la protezione del Presidente durante i suoi viaggi (per quanto possa sembrare incredibile, fino al 1901, dopo l'assassinio del Presidente McKinley, non esiteva nessun servizio di protezione permanente del Presidente). Aveva anche contratti con le banche e le ferrovie (e fu in questa veste che gli uomini della Pinkerton braccarono per oltre 10 anni Butch Cassidy ed il Mucchio Selvaggio). Come si vede, gli spunti non mancano. Sono distanti sia come personalit? e fisico, è vero, ma sarei curioso di vedere come interagirebbero due irlandesi come lui e Pat MacRyan (peraltro, non se lo ricorda nessuno, ma come si vede dall'immagine, Mac parland ha i capelli rossi). laughing a chi interessasse, il Mac Parland di GLB & Galep è ispirato ad un personaggio realmente esistito., ovvero: James McParland (senza la "a" in Mac e tutto attaccato) http://en. wikipedia. org/wiki/James_McParland, che fu agente della Pinkerton e direttore della filiale di Denver. Non era esattamente il tipo simpatico descritto in Tex e nemmeno gli somigliava fisicamente. Al vero McParland si deve evidentemente essere ispirato Ortiz per illustrarlo in "Puerta del Diablo". Un'ultima annotazione: nel rivedere quest'immagine... ... mi sono convinto che già da questa storia (e non dalla successiva come duicono alcune fonti) le matite di Galep erano inchiostrate da Virgilio Muzzi, voi che ne pensate?
  18. Questo è certo. Anche nella recente intervista rilasciata al sito SBE, non ha remore a dire quel che pensa sui disegnatori con cui collaborare. Cito testualmente: "Se scrivo una storia mia, cioè ideata da me, a partire dal protagonista, posso anche adattarmi nell'ambito di una serie a collaborare con qualche disegnatore con cui non ho un'intesa perfetta, perchè tanto conta l'insieme e il percorso narrativo globale. Ma Tex è un classico, è seguito da un pubblico molto vasto, scrivo un numero ogni tanto e vorrei che i pochi albi che sceneggio si facessero apprezzare. Oltretutto, le storie di Tex sono in genere molto più lunghe. Non me la sentirei di affrontare l'impresa senza avere a fianco un "pard" di cui posso fidarmi ciecamente. Non è questione di bravi o meno bravi. Se uno non è bravo, difficilmente finisce su Tex. è questione di sintonia tra chi scrive e chi disegna. Se la rappresentazione non mi convince, se in un certo stile non riesco proprio a identificarmi, rischierei di scrivere una storia poco convincente..." Apprezzo questa schiettezza. Tecnologici o non tecnologici, io vorrei comunque vedere dei colori che valorizzino il disegno, colori caldi e non piatti.
  19. Carlo Monni

    [365/369] L' Uomo Con La Frusta

    Per quanto riguarda quella scena, credo che ogni lettore sapesse che Tex non sarebbe morto, tanto è scontata la sua sopravvivenza a ogni situazione (tranne io che ho letto "Appuntamento con la morte" a sette anni ed è stato il mio primo albo). La bellezza di quella scena è altrove:nel modo, secondo me eccelso, in cui Nizzi la racconta, soprattutto nel modo in cui fa comportare Tex:il nostro non perde la sua calma e la sua fierezza, nonchè la sua strafottenza (vedasi lo splendido dialogo col frate), ma dentro di sè è ben cosciente che la sua pista è quasi finita:Nizzi ci mostra questo momento di "intimit?" con grande maestria e phatos. Per me è una scena da antologia in una storia che non ho il minimo dubbio a definire come capolavoro! Io non la definirei un capolavoro, ma una gran bella storia si, senza alcun dubbio. A parte il fatto che io la parte di Fusco e quella di Civitelli le ho sempre considerate due storie distinte seppur consecutive. Peraltro questa ?, di fatto, la prima del post GLB e di una lunga sequenza di storie sceneggiate dal solo Nizzi (ben dieci, se non ho contato male9. Per il resto, non ho null'altro da aggiungere a quel che dici, a parte un'annotazione che riguarda solo di riflesso questa storia: secondo me Boselli doveva avere questa scena in mente quando fne "Gli Invincibili" fa dire a Tex: "Non mi piacciono le fucilazioni". -ave_ laughing P. S: Paco, da vecchio studente di greco ti segnalo (ma non solo a te, a ben pensarci) che si scrive: pathos e non phatos. laughing
  20. Attento a non scottarti allora, perchè questo è Venturi... Walter Venturi, non Andrea, però. E difatti hai ragione. Walter Venturi è un disegnatore romano che, tra le tante cose, ha disegnato Brad Barron, Damien, John Doe. Chiaramente non gli dispiacerebbe disegnare anche Tex Concordo, ma ci vedo un pò anche di Ticci e forse Civitelli.
  21. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    lungi da me la volont? di scatenare una guerra, mi assumo tutta la responsabilità per il casino fatto in questa discussione, mi scuso quindi con tutti, in primis con ymalpas, che non volevo assolutamente attaccare personalmente, qualche mia espressione fuori luogo e il tono un po' acceso lo possono far pensare, ma garantisco che non è così. Io posso pigliare fuoco per 5 minuti, ma poi mi spengo automaticamente. Grazie per queste parole Jack, è stata solo una doppia incomprensione, quindi il mio animo è libero da qualsiasi forma di malanimo. Aspetto il prossimo mese per leggere la tua recensione di questa storia, uno dei momenti significativi di vita forumistica, e questa volta voglio vedere cosa scriverai, sperando che Mauro Boselli ci sorprenda con un terzo albo finalmente all'altezza della grande tradizione texiana. A Paco Ordonez a Carlo Monni voglio invece chiedere, visto il loro smisurato entusiasmo, se hanno ravvisato in questi primi due albi almeno un qualcosa che abbia fatto storcere il loro naso. Non riesco a spiegarmi, io che di dubbi ne ho tanti, che ci siano persone che non vedano nessun difetto ( neanche diffettuccio ) in questa storia. Io che a leggere i vosti messaggi non riesco proprio a capacitarmene, mi chiedo quanto si possa peccare nell'eccesso opposto delle sperticate lodi. Ditemi che per voi questo "Caccia infernale" alla fine non sarà un "capolavoro". Guarda Ymalpas. Io parlo solo per me e posso dire che che io non ritengo questa storia un capolavoro, ma una gran bella storia si. Quelli che tu ed altri ritenete punti di debolezza e difetti per me sono punti di forza, esattamente quello che spero di trovare in una storia, qualsiasi storia che sia di Tex, Zagor o qualunque altro personaggio. Una trama solida ed articolata con personaggi ben caratterizzati e vivi. Il fatto che ci siano molti personaggi non solo non m'infastidisce, ma addirttura mi intriga. Mi piacciono sia i comprimari che i cattivi che non siano semplici macchiette, ma che abbiano una personalit? spiccata. Mi piace che dei personaggi sia fatta introspezione psicologica e non mi scandalizzo se indulgono in riflessioni personali ho mostrano di avere sentimenti. Mi piacciono in particolare quei personaggi che non sono del tutto cattivi o del tutto buoni (come Lucero o barbanera, per citare G. L. Bonelli). Il problema della centralit? di Tex non me lo pongo neppure perchè per me un protagonista non deve essere sempre in scena per far sentire la sua presenza. In questo numero ero talmente preso dalla vicenda che non mi sono nemmeno accorto che Tex appariva solo in 21 pagine e non ho dubbi che nel prossimo episodio si comporter? da par suo. Non ho dubbi, perchè finora Boselli mi ha deluso raramente e le storie che mi sono meno piaciute tra le sue sono proprio quelle più "nornali" per così dire. Ero un ammiratore sfegatato di Gino D'Antonio (e penso tuttora che il fatto che non abbia avuto possibilità di scrivere altre storie di Tex sia una grave perdita per tutti i texiani) ed ho apprezzatto da sempre lo stile dei suoi mode3rni epigoni come Giancarlo Berardi ("Oklahoma" entra di diritto, per me almeno, tra le migliori 15 strie di Tex mai scritte), Gianfranco Manfredi ed ovviamente lo stesso Boselli, il cui stile, oltre a riprendere gli insegnamenti di D'Antonio li mescola abilmente con quelli di Guido Nolitta e lo stesso GLB (ancne se a molti non sembrer?) uniti alle suggestioni degli sceneggiatori dei film western più classici come Dudley Nichols ("Ombre Rosse") James Warner Bellah (la trilogia della cavalleria di John Ford, "Un dollaro d'onore") e Borden Chase ("Il fiume rosso", i film di Anthony Mann con James Stewart) che io ho semplicemente adorato da bambino ed adulto. Con queste premesse è ovvio che mi piacciano le storie di Boselli e questa in particolare. Si tratta di sensibilit? diverse, bisogna prenderne atto.
  22. Segnalo che, come rivelato dal n° 3 del nostro "Tex Willer Magazine", le matite quantomeno dell'albo "La maledizione di Escondida" sono state realizzate da Angelo Todaro.
  23. La domanda su cosa sia un capolavoro credo che sia la più insidiosa che si possa porre. A parte una manciata di storie su cui siamo praticamente tutti d'accordo, per il resto entrano in gioco fattori emozionali diversi da lettore a lettore. Personalmente ritengo che meriti la definizione di capolavoro la storia che oltre ad essere ben scritta mi trasmette qualcosa in più a livello di emozioni. Mi dispiace di sembrare vago ma davvero non saprei spiegarmi meglio. In ogni caso, io distinguo i capolavori dalle ottime storie che sono quelle storie che non hanno fatto scattare quel qualcosa in più che per me contraddistingue i capolavori. Giusto per chiarire, ecco la mia lista delle dieci storie di Tex più belle di tutti i tempi, in rigoroso ordine cronologico, perchè non ho davvero voglia di fare una classifica. La gola della morte Sangue Navajo La sconfitta Il giuramento Massacro Il figlio di Mefisto La cella della morte El Muerto Il passato di Carson Patagonia Come vedete, nella mia top ten personale figurano solo sette storie di G. L. Bonelli. Ovviamente ci sarà chi avrà da obiettare ai miei giudizi ma è una cosa perfettamente naturale a mio modo di vedere. In ogni caso vi assicuro che certe esclusioni sono state dolorose, in particolare, tra le storie non di Bonelli, mi è pesato escludere "Oklahoma" scritta da Giancarlo Berardi (anche perchè, e non sto scherzando, di questi tempi temo il rischio di sentirmi dare del filoboselliano solo per aver messo due sue storie tra le mie preferite), storia che fino al 2009 inserivo di diritto fra le mie 10 preferite. Avrete notato che non ho messo storie di Nizzi, lungi da me dal volermi giustificare, ma ritengo che nessuna delle migliori storie di Nizzi raggiunga lo standard che io assegno ai capolavori (Per intenderci: se in una scala da 0 a 10 10 è il capolavoro, storie come "Fuga da Anderville" o "Furia rossa" per me sono da 9,5). Chiaro che se qualcun altro provasse a stilare l'elenco delle sue 10 storie preferite i risultati potrebbero essere decisamente differenti.
  24. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Agendo da risolutore della vicenda forse? Per l'ultima volta ribadisco che non mi interessa la quantit? della presenza di Tex, ma la sua qualità. P. S. Questa è l'ultima volta che qui rispondo ad un post di questo genere. Fino ad oggi è stato piacevole e perfino divertente rispondere ai post sempre garbati di capelli d'Argento, ma ormai è chiaro che le nostre posizioni sono radicalmente diverse ed inconciliabili e che quindi sarebbe inutile ribattere continuamente: "!io la penso così" "Io no". A coloro che mi hanno accusato e mi accuseranno di avere io un pregiudizio favorevole nei confronti di Boselli, di non essere onesto ecc... dico sin d'ora che non intendo rispondere a tali accuse perchè francamente mi sono stuato di rispondere ad accuse che trovo ridicole. Li invito piuttosto a ricordare una massma evangelica sulle pagliuzze negli occhi altrui e le travi nei propri. Ci risentiamo per commenti sulla storia. S?, hai ragione. Siamo su due posizioni inconciliabili. :malediz... Visto che Boselli scrive quasi tutte le storie di Tex e non mi piace come le sta scrivendo, continuerà, comunque,' a criticarlo così come ho criticato Ruju quando mi è sembrato il caso di farlo ( non nell'ultima occasione ). Non parliamo poi di Nizzi. Da lettore credo di averne il diritto. Non critico per partito reso. Che sia chiaro. A te, come ad eventuali altri forumisti. P. S.: Tex continuero' a comprarlo ( almeno per il momento e finch? sopportero' ) perchè lo considero come un amico ed un amico non lo si abbandona quando si ritiene che possa essere in difficolt? ( difatti ho continuato ad acquistare gli albi dell' ultimo decennio targati Nizzi ). P. S.1: vedo che escludi eventuali "attentati" o "picchettaggi" da anni di piombo da parte mia. Meno male, bontà tua. > L'avrai scritto involontariamente o ironicamente ma, a me, non è comunque piaciuto questo tuo passaggio. Proprio non mi è piaciuto. Potevi risparmiartelo. -_nono I picchettaggi sono un legittimo mezzo di pressione usato da tutti i sindacati da che esistono i sindacati, per tua norma e regola. Una o più persone si radunano davanti ad un determinato luogo con cartelli ed intonando slogan. Con gli anni di piombo non c'entrano un tubo. Quanto all'accenno agli attentati, era evidentemente ironico e mi spiace che ti ha infastidito, ma non posso farci nulla.
  25. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Eccolo qui l'ostinato ammiratore di cui parli e lo nego eccome. Lo nego con assoluta decisione. A te che misuri la presenza di Tex con un conto minuzioso delle pagine in cui appare, rispondo che per quanto mi riguarda dei comprimari e degli avversari forti e ben caratterizzati fanno solo bene alla narrazione. Io ho sempre avuto un debole per le storie corali e ben strutturate, ricche di personaggi e di caratterizzazione psicologica degli stessi. Ho sempre preferito una solida narrazione di questo genere a storie che ponessero in primo piano protagonisti del tutto privi di personalit?. Non mi lamento di certo se Boselli (ma anche Faraci ?, per me, sulla stessa strada) mi da esattamente quello che cerco. Comprimari soverchianti? Tex messo in ombra? Con tutto il rispetto io non vedo niente di tutto questo nelle storie di Boselli, vedo piuttosto un modo diverso di organizzare la narrazione rispetto a quello che piacerebbe a te, ecco tutto. In praticamente tutte le più recenti storie di Boselli che ho letto Tex ha avuto, a mio modesto parere, il ruolo centrale che gli competeva nella risoluzione delle vicende che lo vedevano coinvolto. Non sto a guardare il numero di comprimari, non sto a guardare se Tex compare per la prima volta a pag. 5 di un albo o piuttosto a pag. 35, non m'interessa nemmeno se non è lui ad uccidere tutti i cattivi, purch? ci sia una valida ragione narrativa per farlo (e sia nel caso dello scontro tra Jim Bennett e Hank Mallard in "Terre maledette" e di Serrano e Agreda in "I ribelli di Cuba" le ragioni erano validissime). Inutile parlarne con te, così come è inutile citarti il fatto che personaggi come Jerry Norton, il giudice Forrest, Lord Hodson, Samuel, tutti creati da Faraci, non sono poi così diversi cone struttura da quelli di Boselli; è inutile perchè ormai tu sei totalmente accecato dai tuoi pregiudizi. Dici di essere al limite della sopportazione. Me ne dispiace, ma c'è poco da fare. Cosa vorresti? Che Boselli fosse rimosso dall'incarico? Difficile perchè non solo gode della fiducia dell'Editore (e questo di per se non sarebbe incoraggiante visto il precedente di Nizzi), ma pare che goda anche dell'apprezzamento della maggioranza dei lettori Che Boselli cambi il suo stile? Non solo lo trovo difficile, ma io personalmente non lo vorrei. Mi chiedo cosa faresti se un giorno Boselli fosse nominato curatore di Tex, con conseguente potere di approvare i soggetti, supervisionare le sceneggiature e dettare la linea editoriale. Organizzeresti picchetti davanti alla SBE? E se superi il limite di cui parlavi cosa farai? Esclusi attentati contro Sergio Bonelli e la Redazione e le lettere di protesta che hai scritto e forse scrivi ancora ed i possibili picchetti, cosa farai? Ti ritirerai sull'Aventino comprando e leggendo solo le storie non scritte da Boselli? Buona fortuna. Agendo da risolutore della vicenda forse? Per l'ultima volta ribadisco che non mi interessa la quantit? della presenza di Tex, ma la sua qualità. P. S. Questa è l'ultima volta che qui rispondo ad un post di questo genere. Fino ad oggi è stato piacevole e perfino divertente rispondere ai post sempre garbati di capelli d'Argento, ma ormai è chiaro che le nostre posizioni sono radicalmente diverse ed inconciliabili e che quindi sarebbe inutile ribattere continuamente: "!io la penso così" "Io no". A coloro che mi hanno accusato e mi accuseranno di avere io un pregiudizio favorevole nei confronti di Boselli, di non essere onesto ecc... dico sin d'ora che non intendo rispondere a tali accuse perchè francamente mi sono stuato di rispondere ad accuse che trovo ridicole. Li invito piuttosto a ricordare una massma evangelica sulle pagliuzze negli occhi altrui e le travi nei propri. Ci risentiamo per commenti sulla storia.
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