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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Ecco una cosa che non solo non condivido ma nemmeno capisco. Se c'è una storia che trasuda rimandi rimandi al feuilleton, alle Dime Novels ed al pulp ed alla narrativa popolare del tardo Ottocento o primo Novecento è proprio questa. Leggendola mi faceva pensare piuttosto a Fantomas, al Fantasma dell'Opera, Rocambole, Nick Carter o Sherlock Holmes ma a Dampyr o Martin Mystere proprio no, neanche da lontano. Il Perché dovremmo? Il diritto di critica è sacrosanto.. Consentimi però di rimproverarti una certa superficialità nella lettura come dimostra lo svarione sull'attore morto che morto non era. Quanto Mondo è bello perché è vario.
  2. E precisamente dal n. 10 a 13, ambientati nel 1858 quando l'Onesto Abe era solo un avvocato dell'Illinois che aspirava a diventare Senatore degli Stati Uniti ed ancora non sfoggiava la sua famosa barba. A quanto pare, se le anticipazioni che Boselli si è fatto sfuggire a Lucca non sono abili depistaggi, Tex, in temporanea trasferta nel Midwest, presumibilmente per sfuggire alla Legge, finirà per sventare, assieme all'agente di Pinkerton Kate Marsh,un complotto contro Lincoln orchestrato per conto di chissà chi dal mefistofelico illusionista Steve Dickart e dalla sua affascinante ma diabolica sorella Lily. Come Boselli riuscirà a far sì che Tex e Mefisto si scontrino senza incontrarsi mai è una delle cose che mi incuriosiscono di più di questa storia Per la cronaca, Lincoln perse quella corsa. All'epoca i Senatori non erano eletti direttamente dal Popolo ma dalle legislature dei rispettivi Stati e quell'anno i Democratici guadagnarono la maggioranza in entrambe le Camere dell'Illinois garantendo la vittoria a Stephen Douglas. Nonostante la sconfitta, la popolarità acquisita da Lincoln in seguito ai famosi dibattiti con Douglas lo proiettò sulla scena nazionale e spinse la maggioranza dei delegati alla Convenzione del Partito Repubblicano del 1860 a sceglierlo come candidato Presidente.
  3. Se tu avessi detto che la storia è orrenda avremmo storto il naso in molti ma alla fine che de gustibus non est disputandum e la tua tua opinione andavrispettata. Ma io ti contesto questo: Qui hai eretto la tua opinione personale a paradigma. Non hai detto: "Spero che Nick Castle non torni,", hai affermato: "Non credo che tornerà". Lo sviluppo della storia rendeva chiaro come il sole che il creatore del personaggio in questione non condivideva la tua opinione e che nelle sue intenzioni Castle era destinato ad essere un cattivo ricorrente Quello che iti rimprovero non è che non ti piaccia Castle,cosa più che legittima, ma che ti sei fatta accecare dal tuo pregiudizio sfavorevole elevandolo a critero oggettivo e giungendo a conclusioni palesemente errate. NK, che non è nemmeno lui un fan di Castle, ma è rimasto obiettivo è arrivato alle conclusioni corrette.
  4. Infatti è meglio delle precedenti due ed all'altezza della prima.
  5. Carlo Monni

    [340/341] Terra Violenta

    Di precio non lo so ma anche io punto su "Gli ostaggi" che di fatto sono due storie brevi unite tra loro. Secondo me il vecchio le aveva scritte come tali ma siccome erano entrambe di durata inferiore ad un albo qualcuno (Sergio, Canzio, Sclavi? E chi lo sa?) ebbe l'idea di unirle in una e sempre secondo me l'onere di aggiustarle è toccato a Sclavi.
  6. Carlo Monni

    [340/341] Terra Violenta

    Ha ammesso di aver ritoccato questa sceneggiatura soltanto. Le altre sono state tutte ritoccata Tiziano Sclavi.ed in parte da Decio Canzio. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. E dove, scusa. Questa storia, per quanto debolina è farina del sacco di GLB. Nizzi ha detto solo di aver rivisto i diloghi ed eliminato dalla storia Tiger, che a suo dire non faceva niente da qui gli interventi di Monti e l'uso del copia incolla con alcune vignette di Letteri. Capisco che sei un fan di Nizzi ma non essere più realista del Re. Ehm. Ci sono solo Tex e Carson con Gros Jean.
  7. In effetti mi chiedo anch'io di cosa fare un seguito. I due personaggi rimasti in giro non mi pare che meritino un'altra storia incentrata su di loro.
  8. Carlo Monni

    Galleria di Giuseppe Candita

    Ha disegnato una storia per il Color novembrino su testi di Nizzi che forse apparirà quest'anno. Se ne farà altre non lo so. Finora fa parte dello staff di Julia.
  9. Carlo Monni

    [523/525] I Lupi Rossi

    ARGH! Proporrò il tuo ban con effetto retroattivo. Scherzi a parte, hai tutto il diritto di farti piacere chi ti pare e le storie che citi, in particolare le prime due, sono autentici capolavori. Da parte mia, preferisco Marcello a Font, ma a prescindere da questo,come storie "Il passato di Carson" e "Gli Invincibili" superano di gran lunga "I Lupi Rossi" Una curiosità: Boselli ha affermato in più di un'occasione che tra gli autori che lo hanno influenzato c'è anche il grande Gino D'Antonio, ebbene in questa storia, come in "Missouri" e "Nueces Valley" ques'inflen<>za si vede eccome. E sia chiaro che è un complimento.
  10. Carlo Monni

    [583/584] Missouri!

    Ahem... forse intendevi dire: maniacale. A me, invece, piace. In questo caso, poi, sarà forse la suggestione dell'ambientazione ma Mastantuononmi ha ricordato Sergio Tarquinio e poiché ho adorato la Storia del West....
  11. Allora preparati ad una lunga... molto lunga... attesa.
  12. Carlo Monni

    [378/381] Guerriero Apache

    E riecco che salta fuori la tua anima manichea. Personalmente credo che un po' di rimorso lo abbia provato almeno verso coloro che gli erano più vicini all'epoca del suo tradimento. Se poi non l'avesse provato non sarebbe morto in quel modo. Diversamente da te, poi, io a Nizzi rimprovero bonariamente di averlo eliminato.
  13. Non mi risulta, ma anche se fosse, per fortuna ha cambiato idea.
  14. L'ho già detto e lo ripeto: se Lucero fosse vivo l'intera storia perderebbe la sua grandezza: è la morte di Lucero a renderla unica, il suo pentimento sulla tomba del frate, lo scambio di battute con gli altri frati, perderebbero di epicità e significato. Resterebbe solo una storia di Apache con il trucchetto della doppia identità. Si possono riprendere forse elementi di quella storia ma non Lucero, che riposi in pace.
  15. Carlo Monni

    [700] L'oro dei Pawnee

    Confermo che è Celestiini e prima di criticare consiglierei di vedere la resa su carta che a volte la risoluzione su schermo è ingannevole.
  16. Benvenuto anche da parte mia, Alessandro e tanti auguri di Buon Anno.
  17. Non da tutti, anche a me piace. No: è stata scritta da Boselli e disegnata da Biglia. Pienamente d'accordo.
  18. Ti sei già scordato quella di Tiger sul Magazine del gennaio 2018 di Mignacco & Bruzzo? No, a quanto ne so, ma sono entrambi di Bologna quasi coetanei ed hanno fatto per un po' la professione di grafico pubblicitario quindi possono essersi conosciuti e quando ha anche lui intrapreso la carriera di fumettista una decina di anni dopo Venturi può comunque averlo preso a modello.
  19. Carlo Monni

    [300] La Lancia Di Fuoco

    Come per tutte le ultime storie di GLB anche in questa, secondo alcune fonti, ci sarebbero interventi di Tiziano Sclavi sulla sceneggiatura.
  20. Carlo Monni

    Lo Staff Dei Disegnatori

    29 sicuri (contando per uno i gemelli Cestaro) più tre incerti (Poli, Majo e Breccia) e 6 per ora solo su Tex Willer. Va anche precisato che diversi di loro non lavorano in esclusiva sulle serie texiane.
  21. A me ricorda piuttosto certi classici dell'horror dove ci sono comunità isolate che adorano antiche divinità sanuinarie e mal gliene incoglie allo sfortunato visitatore. Se proprio dovessi fare un paragone texiano sceglierei piuttosto "Il marchio di Satana". Nella struttura del Magazine era previsto fin dall'inizio che la seconda storia sarebbe stata dedicata ad un comprimario. La precedenza spettava ovviamente ai tre pards.
  22. Ne "Il passato di Tex" si dicono tante cose sui riferimenti temporali che poi sono state smentite in storie successive anche dello stesso Bonelli, quindi non bisogna prenderle mai in senso letterale. Quando ha scritto quella storia, GLB aveva in mente una certa sequenza di eventi di cui poi lui stesso non ha tenuto conto. Ad esempio, dice che Tex ha passato tre anni con il rodeo ma questo, unito ad altri riferimenti, del genere renderebbe Tex quasi sessantenne oggi. Ecco così che ce li dimentichiamo.convenientemente. E se i tre anni diventano, che so, tre mesi, perché non immaginare che tra quando Tex lascia il ranch paterno e quando arriva a San Antonio per unirsi al rodeo non sia passato un giorno ma di più? Quella didascalia non è un dettaglio rilevante ed essenziale per la comprensione della storia Insomma, io non ho provato confusione. Iò non ho provato
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