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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    Il Texone Di Horacio Altuna

    Il primo Texone nacque proprio perché Sergio approfittò del quarantennale di Tex per pubblicare una storia che non si decideva a pubblicare ritenendo i disegnidi Buzzelli anomali rispetto a quello che lui considerava lo standard gradito ai lettori di Tex, Questa non è un'illazione o una congettura ma un dato di fatto. Il grande successo di "Tex il grande" lo convinse a fare del Texone una pubblicazione regolare così decise di spostare lì una storia che Alberto Giolitti stava già disegnando e che nei piani avrebbe dovuto apparire sulla serie regolare.
  2. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 0]

    Siamo decisamente OT ma ormai che ci siamo, ti dico che, contrariamente alle precedenti splendide storie, nemmeno a me quella dell'ultimo Speciale è piaciuta molto.
  3. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 0]

    Boselli segue una cronologia diversa. per cui in queste storie siamo nel 1858 circa e Tex ha vent'anni.
  4. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 0]

    Almeno a metà o giù di lì.
  5. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 0]

    Ma infatti Piccinelli non ne fa parte almeno per il momento, detto dalla fonte più autorevole al riguardo.
  6. Carlo Monni

    Galleria Di Bruno Brindisi

    In pratica tutti i personaggi di cui ha scritto almeno una storia.
  7. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 0]

    Non esattamente, visto che tra la prima e la seconda ci sara almeno "Il totem misterioso".
  8. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 0]

    Ahem, di quale fumetto parli? Il solo tipo di fumetto nato in bianco e nera erano le strisce giornaliere pubblicate sui quotidiani americani che furono ben presto affiacate dalle tavole domenicali a colori. Capolavori del fumetto mondiale come Flash Gordon e Prince Valiant erano a colori.. A colori erano pure i comic book nati nel 1933. Acolori erano e sono i fumetti di scuola franco-belga. A colori erano anche i fumetti italiani di prima della Seconda Guerra Mondiale come, ad esempio, "L'Avventuroso" o "L'Audace" da cui la casa editrice che oggi conosciamo come SBE ha preso il suo primo nome. La scelta di fare Tex in bianco e nero piuttosto che a colori, come quella di pubblicarlo nel formato a striscia non fu stilistica ma piuttosto una necessità visto che le piccole case editrici non avevano i mezzi economici per sostenere i costi della colorazione e della stampa in quadricromia. La Mondadori e la Universo che questi mezzi li avevano i l loro fumetti li hanno sempre pubblicati a colori infatti. Non ditemi pertanto che il vero fumetto è nato in bianco e nero perché non è vero. Precisazione: gli albi saranno di 64 pagine , numerate da 3 a 66, mentre quelle di Tex sono 112 pagine numerate da 3 a 114. Quelle a fumetti saranno 62 contro 110 (c'è il frontespizio ricordate?) Nel lontano 1958, quando Tex era pubblicato in albetti a striscia da 32 pagine, i lerrori dovettero aspettare 23 settimane, ovvero 5 mesi e mezzo circa per sapere come andava a finire lo scontro di Tex contro Mefisto e quale sarebbe stata la sorte di Kit Willer e Kit Carson,. In Francia tra un albo ed un altro di 48 pagine della stessa serie passa un anno. I lettori americani aspettano spesso sei od otto mesi per la conclusione di una storia articolata in capitoli di 20 pagine l'uno. Sopravviveremo.
  9. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 0]

    Mio Dio! Trovare da lamentarsi perché il logo si crea in 23 secondi. Pure questo mi tocca sentire! Che poi sono stati 23 secondi per te che sapevi da dove partire ma magari la povera Cristina Pajalunga, se è opera sua, ci si è spremuta un pò di più,prima di arrivare a ceglierlo, che ne sai? In più, la serie è in gestazione da più di un anno, che ne sai, quindi, che Corteggi non ci abbia messo mano? Inoltre, ma tu sei certo che Galep ci abbia messo mesi per realizzare il logo classico di Tex e non 20 secondi anche lui? Infine, 23 secondi, 23 minuti o 23 ore che siano, a me piace!
  10. Stessa cosa che penso anch'io ma ognuno ha diritto alla sua opinione
  11. Dico finalmente, anch'io la mia Si tratta di due storie abbastanza semplici, nulla di eccezionale ma almeno una si farà di sicuro ricordare. "il segreto di Lylith" . Storia piacevole e decisamente molto ben disegnata. Ennesima variazione sul tema del tesoro del pueblo perduto ma come.detto, comunque piacevole. "Dinamite". Bella storia ma ciò che la rende davvero interessante sono le ultime pagine con la corsa contro il tiratore. Straordinario il montaggio a nove vignette di pag. 151 (o, se preferite, pag. 45 della storia). Una vera lezione di sceneggiatura che dimostra, come se fosse necessario, la maestria di Boselli al riguardo. Posso dire di essermi commosso nel finale? Infine, vorrei dire qualche parola a chi trova ingenuo che Tex parli con il suo cavallo. Mi pare chiaro che non avete riflettuto sul legame che nelle vecchie generazioni esisteva tra cavallo e cavaliere. Vorrei chiedervi: avete un cane? E se lo avete, gli parlate? E se lo fate, vi sembra una cosa stupida? Ebbene, fino all'avvento dell'automobile il rapporto tra un cavallo ed il suo padrone era lo stesso.
  12. premesso che ci sarebbero altri posti più consoni di questo topic per parlare delle vecchie storie di Nizzi, a mio personale parere la parabola involutivadi NIzzi comincia proprio ciìon il 400. L'ultima sua grande storia è stata e rimane "La Tigre Nera". "Furia rossa" è molto bella ma gil è un pelino inferiore. Le successive vedono un calo sempre più marcato salvato all'inizio da una padronanza delle tecniche di sceneggiatura che si va però via via affievolendo fino ai pessimi risultati che conosciamo. Va detto, comunque, che usare soggetti altrui non fa affatto scadere il lavoro di uno sceneggiatore. Una buona idea può essere distrutta da una pessima sceneggiatura ed un'idea traballante essere salvata da una sceneggiatura brillante. A proposito, il soggetto di "Delitto nel porto" non è di un semplice lettore ma dello scrittore Stefano Di Marino, meglio noto ai lettori di Segretissimo come Stephen Gunn, grande appassionato di Tex che all'epoca lavorava come redattore free lance per la Collana Almanacchi. Due parole sul fatto che il finale di "Le colline dei Sioux" sarebbe copiato da quello di un memorabile episodio del serial "Alla conquista del west", la mia replica è: e allora? Tutti gli autori prendono ispirazione da cose che sono state fatte prima di loro. Sergio Bonelli alias Guido Nolitta ha rubato l'idea del carillon di "El Muerto" a "Per qualche dollaro in più". Di nuovo: è allora. Se mi dite che Nizzi ha rifatto scena per scena e dialogo per dialogo il finale di quell'episodio, possiamo parlarne ma se quello che ha fatto è stato prendere l'idea di quel finale, allora va assolto. Ma parliamo delle storie che verranno e non di quelle che sono state. Se saranno al livello di quella del Color, allora sono fiducioso.
  13. Non è una citazione fleminghiana ma semplicemente il modo in cui ci si presenta normalmente nei paesi anglosassoni e scommetto tutto quello che vuoi che Dixon neanche ci pensava a James Bond.
  14. Carlo Monni

    Il Mercato Di Tex

    Se mi permetti, perché perdi tempo a rispondere a quel... troll?
  15. Carlo Monni

    [695] L'ultima vendetta

    Talmente probabili che si faranno... almeno la versione da libreria. Scommettiamo? Ah.... zitto zitto Boselli rimedia ad un misterioso ed incomprensibile errore di Sergio Bonelli: abbiamo Coffin e non Moffin
  16. Stiamo parlando di oltre quaranta anni fa (l'albo con quel titolo è del dicembre 1976) ed allora una certa sensibilità linguistica semplicemente non esisteva. A questo va aggiunto che, specie in certe zone degli Stati Uniti era normale per i neri rivolgersi ai bianchi chiamandoli "padrone" (Master o Massa nei dialetti del Sud) e specialmente nel Sud i bianchi si rivolgevano ai neri chiamandoli "ragazzo" o "ragazza". Per coerenza storica GLB non poteva evitare certe espressioni.
  17. Sul Magazine di gennaio ci sarà una storia di Jim Brandon di Boselli & Biglia.
  18. Carlo Monni

    Claudio Nizzi

    proverò ad informarmi.
  19. E chi ha detto che la storia è ambientata nel presente? Nel presente di Tex ovviamente. In realtà non c'è una storia più lunga ed una più breve: sono entrambe di 50 pagine.
  20. Carlo Monni

    Claudio Nizzi

    Non succederà, mettiti l'animo in pace. Non hanno rimarcato nemmeno il compleanno di GLB e secondo te lo farebbero con Nizzi? Illuso. e comunque non ci sono i tempi tecnici, rassegnati.
  21. Se avessi le strisce potrei risponderti ma ahimè non le ho.
  22. Carlo Monni

    Claudio Nizzi

    No, anche perché non ci sono storie sue pronte da pubblicare, che io sappia. Quindi nulla di suo apparirà sino al 2019 come minimo. Per essere più precisi: nel 2019 potranno apparire almeno una delle storie brevi a colori e forse il Maxi di Alessandrini che è piuttosto veloce e potrebbe farcela a chiudere per luglio del prossimo anno. Per le storie sulla serie regolare temo che dovremo aspettare la fine del 2020 o il 2021.
  23. Ti capisco. L'albo a striscia dove comincia questa storia è stato il primo Tex che ho acquistato in assoluto ed anch'io che non avevo ancora compiuto otto anni, rimasi colpito dall'inizio con lo stregone lasciato a morire nel deserto che ,malediceva gli Apaches mentre se ne andavano. A 52 anni di distanza è ancora un ricordo vivissimo.
  24. Non so quanto tu sia realmente addentro alla narrazione Marvel e DC, ma io li leggo praticamente sin dall'inizio. In ogni serie c'è sempre una trama portante a cui si affiancano una serie di sottotrame (in genere non più di tre) che corrono parallelamente alla trama principale. Spesso riguardano gli sviluppi della vita personale del protagonista e dei comprimari ma altrettanto spesso riguardano eventi ed azioni che si svilupapno pian piano e poi si trasformano a loro volta in trama principale ed una volta risolte lasciano il posto ad una nuova sottotrama. Si tratta di un modo di narrare nato con la soap opera (ma a ben vedere anche prima, diciamo codificato modernamente nella soap opera) e divenuto ormai standard in tutta la narrativa seriale. Basta guardare una qualunque seriwe TV per capirlo. A te annoiano, a me intrigano. Siamo diversi. Quello di cui parlavi è, peraltro una cosa diversa e anche parecchio: si tratta di storie che coinvolgono più serie e differenti personaggi contemporaneamente che sono nate sostanzialmente nel 1985 con "Crisi nelle Terre Infinite" della DC Comics e che da allora sono purtroppo dilagate. La struttura narrativa di cui parlo io riguarda la singola serie ed è un sistema per collegare ogni singolo episodio al successivo utilizzando, appunto, trame di raccordo. In ogni caso, non era quel che succedeva nelle odissee di Zagor dove ogni episodio cominciava dove era finito il precedente ma, a parte questo, era indipendente da esso e non è nemmeno il caso delle future storie di Mefisto e Yama. Questo si può fare benissimo anche su Tex visto che presenta le stesse difficoltà organizzative che si presentano e sono state e saranno superate su Zagor.. Basta che il curatore decida cosa vada fatto, assegni a ciascun autore il suo capitolo e vigili sulle scadenze. La differenza sostanziale rispetto ad ora è che bisogna programmare con cura la sequenza di uscita che non potrebbe non essere ferrea .
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