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paco ordonez

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da paco ordonez

  1. paco ordonez

    [695] L'ultima vendetta

    Senza dubbio uno dei migliori albi celebrativi della storia di Tex, con un Ticci in ottima forma aiutato da una colorazione leggermente migliore (tuttavia niente affatto memorabile) degli altri albi celebrativi, e un Boselli che realizza una storia di amicizia molto bella in cui riesce a delineare la personalità complessa di un nuovo comprimario (e in questo, si sa, è maestro) senza togliere centralità al Ranger. Credo peraltro che Boselli sia stato molto bravo a muoversi sui due fronti del Tex giovane, più avventato e sanguigno, e il Tex della maturità che conosciamo - e, detto per inciso, il modo in cui Tex tratta l'agente indiano e il ranchero è puro, autentico Tex: peraltro vederlo scazzottare prepotenti, corrotti e delinquenti dovrebbe essere uno dei motivi del successo settantennale del personaggio (tanto che in passato ci si lamentava spesso che scazzottasse sempre meno). Mi è anche piaciuto il modo in cui è stato valorizzato Kit, specie dopo la non proprio bella figura rimediata nelle poche pagine in cui è apparso nella - bellissima - storia del ritorno di Proteus. Insomma, un ottimo albo celebrativo, complimenti agli autori.
  2. paco ordonez

    [Color Tex N. 13] Piombo e oro

    Dopo diversi mesi sono riuscito finalmente a leggere una storia di Tex, e devo dire che sono stato davvero contento di aver ripreso con questa: certo, non è un capolavoro, non è una storia epocale, ma chi se ne frega? Qui ho ritrovato Tex: il castigamatti, lo scazzottatore, quello che riporta la giustizia a suon di piombo e sganassoni. Mi sembra che Ruju sia sempre più a suo agio col personaggio, anche dal punto di vista dei dialoghi, e che ormai sappia andare oltre le sue storie più tipiche con personaggi complessi e tormentati. Insomma, mi pare che lo sceneggiatore sappia proporre anche storie più semplici, o "classiche" che dir si voglia. Per quanto riguarda i disegni: ammetto che Scascitelli lo ricordavo più consono ai miei gusti, e sicuramente un tratto raffinato come il suo viene ammazzato dalla colorazione. A questo si aggiunge che il suo stile non è certo tra i più dinamici: anzi, alcune volte la staticità dei suoi personaggi disturba, specie nelle scene d'azione. Aggiungo poi che in diverse pagine la qualità della stampa non era ottimale, tanto che i disegni (e un paio di volte anche il lettering) apparivano spesso sfocati. Esco comunque dalla lettura soddisfatto, avendo ritrovato un vecchio amico.
  3. Copertina bellissima, storia che si prospetta esaltante, disegni ottimi di uno dei migliori disegnatori attuali. Sulle figurine non commento nemmeno, tanto è ormai chiaro da tempo che la Bonelli attuale, così dedita alle paccottiglie, non è più quella di Sergio Bonelli.
  4. Solo a me Alberti sembra un po' più sintetico e "schizzato" rispetto alla sua prima prova? La cosa mi sembra evidente - almeno in queste poche pagine - soprattutto nella resa di Tex.
  5. A me questi signori Nessuno che devono insegnare le strategie di marketing o di vendita alla Bonelli, e nella fattispecie a Boselli, fanno ridere. Pensiamo a parlare di quello che ci compete: i nostri pareri di lettori sulle storie e sui disegni, e lasciamo questioni lavorative a chi ne ha le competenze. Ah, il digitale esiste già per Tex - come mi sembra stia cercando di dire Bonelli - ed è quello pirata, gratis (ripeto: GRATIS), ovviamente infruttifero per la Bonelli. E non serve essere geni di internet per capirlo (io non lo sono): basta andare su you tube.
  6. paco ordonez

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Io per primo ho espresso qualche riserva davanti alle tavole in anteprima. Riserve che, francamente, mi sento di ripetere vedendo la galleria di disegni texiani postati sul sito Bonelli: l'unico disegno secondo me davvero bello e azzeccato è quello coi pards intorno al fuoco del bivacco, gli altri mi piacciono molto poco, soprattutto per quel che riguarda la resa di Tex. Però da qui a giungere a conclusioni drastiche ci andrei cauto: innanzitutto perché Majo è un grandissimo disegnatore (basta aver letto un suo Dampyr per capirlo), poi perché ci può stare che un esordiente abbia all'inizio qualche difficoltà col viso di Tex, e poi soprattutto perché, diamine, stiamo parlando ancora di pochissime tavole!
  7. paco ordonez

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Come dicevo, a me il Carson di Majo, almeno a giudicare da queste pochee vignette, sembra troppo rinsecchito, e quindi troppo vecchio: soprattutto a causa delle fossette pronunciate nella zona della mandibola. Nell'ultima vignetta, poi, l'occhio sinistro calante aumenta l'impressione.
  8. paco ordonez

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Beh, guarda lo sfondo della prima vignetta dell'ultima tavola, o, sempre dell'ultima tavola, l'inchiostratura: a me sembrano molto semplificati. Poi magari è una scelta stilistica che al computer non rende. Sui volti c'è poco da dire, è una questione di gusti: Carson mi pare troppo rinsecchito, specie nel primo piano dell'ultima vignetta. Comunque è solo un'impressione, sicuramente (almeno spero) l'albo mi soddisferà.
  9. paco ordonez

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Da questo Texone mi aspetto davvero molte cose, dato che la coppia Boselli-Majo su Dampyr ha fatto cose spettacolari. Ammetto però che, copertina a parte, i disegni di Majo di queste tavole mi lasciano molto freddo: il tratto della prima e dell'ultima vignetta dell'ultima tavola mi sembra molto sommario, e i volti di Tex e soprattutto Carson poco convincenti.
  10. paco ordonez

    Le cartoline di Maurizio Dotti

    Bellissime! E a me sembra che potrebbero essere perfette anche come copertine della serie regolare - a patto che le si lasci con la bella colorazione, vivace e sfumata, di Dotti, che in questo caso (forse anche più che in quello di Villa) la riverniciatura piatta al computer le ammazzerebbe totalmente.
  11. Non posso che accodarmi a mia volta ai buoni giudizi espressi su questa storia: ottimo albo secco, puro western, coi pards ben caratterizzati, sparatorie fatte come si deve (non le sparatorie da videogame alla Faraci, insomma), e una trama certo lineare ma insaporita dai nemici ben caratterizzati e dall'imprevisto della sorella prigioniera. Un ottimo Ruju, quindi, che torna ai suoi consueti livelli dopo la parziale sbandata del secondo albo della storia coi cinesi. Quello su cui vorrei concentrarmi sono i disegni: un ottimo debutto di Prisco, che, visto subito dopo la doppia di Cossu, fa venire il sospetto di una schizofrenia nel reparto grafico degli autori texiani. Come è possibile, voglio dire, che affianco a un disegnatore come Prisco, capace di realizzare un West credibile e concreto, la stessa collana possa annoverare al suo interno un disegnatore come Cossu, per cui il West sembra un giardino ben curato? Come conciliare il dinamismo di Prisco con la statica immobilità dello stile di Cossu che, del tutto inadeguato a una serie come Tex (spero che mai più gli si affidino storie piene di scazzottate come la doppia cinese!), rende scazzottate e sparatore poco credibili? Sembrerà assurdo, ma proprio l'ottimo esordio di Prisco (in pianta stabile su Tex, subito!) mette a nudo, temo, uno sbandamento nell'indirizzo grafico generale della serie: e non mi si venga a dire che la velocità di Cossu (in sé bel disegnatore, ma per altre serie, tipo il Dylan Dog da cui proviene!) giustifica uno scarto qualitativo, e soprattutto di adeguatezza al tipo di serie che è Tex, come quello visto in questi mesi. Ed evito, in questo discorso, il riferimento ad altri disegnatori per carità di patria.
  12. paco ordonez

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Purtroppo mi accodo a quanto scrive Anthony Steffen. Un fumetto non è solo fatto dai testi, e io personalmente - forse per via di quello di cui mi occupo nella vita - ai disegni tengo moltissimo. E Diso è impubblicabile, almeno su Tex. Ci farò il pensiero se mi capiterà di trovare l'albo a metà prezzo su qualche bancarella, o scansionato su Internet.
  13. In un albo futuro io ci vedrei bene anche una scena amorosa (almeno un bacio!) tra Boselli e Wasted Years, visto come si beccano. Che ne dite?
  14. paco ordonez

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Ma oltre al viso di Tex, davvero nessuno nota i disegni ancor più schizzati del solito, gli sfondi appena accennati, insomma un "tirar via" palese? Per quanto mi riguarda qui non è nemmeno questione di interpretazione del personaggio (che pure è un fatto importantissimo) ma di qualità del disegno. E queste pagine di anteprima, selezionate per la pubblicità, dovrebbero essere tra le migliori...
  15. paco ordonez

    [688/689] Il messaggero cinese

    Bene, Medda non tornerà più a scrivere Tex, nonostante la storia breve sul Color
  16. paco ordonez

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Dimmi una cosa: queste le hai pensato davvero o stai trollando? Resuscitare Galep e Bonelli, qualcuno faccia un fischio a Boselli e alla redazione!!
  17. paco ordonez

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Bah, tempo perso risponderti Mi meraviglio di come i moderatori ti lascino scrivere impunemente messaggi idioti e completamente off topic come il precedente.
  18. paco ordonez

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Che palle: prima i romanzetti, poi i disegni, poi le qualità informatiche. Ma partecipi alle discussioni solo per sponsorizzarti? Ah, che tu sappia o disegnare o meno, il tuo post di prima rimane infarcito di sciocchezze.
  19. Beh, Orfani è comunque un fumetto. A colori, d'accordo, e con un sacco di splash page, ma pur sempre un fumetto. La virata dopo la morte di Sergio Bonelli a me sembra chiarissima, e in direzioni che Bonelli non aveva intrapreso. E a me tutto ciò va anche bene, purché il fumetto rimanga il punto principale della Bonelli, che insomma gadeget, varianti e paccottiglia del genere restino il contorno del piatto principale. Un segnale che in merito trovo preoccupante è la maggior quantità di refusi grammaticali che negli ultimi anni si trovano negli albi.
  20. 1) E chi ha detto il contrario? 2) E chi ha detto il contrario? 3) E chi ha detto il contrario? E per quanto riguarda il "diritto di farlo", io cosa ho detto? Rileggi il mio post. Insomma, questa difesa d'ufficio te la potevi risparmiare Ripeto comunque che - a prescindere dal voler parlare di "tradimento" o meno - siamo di fronte a una mutazione forte della Bonelli: tanto radicale (ripeto: siamo arrivati a vedere la Bonelli che produce film!) da non poter essere sminuita con "anche Sergio prese decisioni diverse dalla madre". E che tutto ciò sia considerato quantomeno con scetticismo, mi sembra del tutto lecito.
  21. Che la Bonelli del post Sergio si sia avviata su una strada inedita che non comprende più solo il fumetto, con una presenza massiccia in fatto di gadget, libri, e addirittura film, credo sia innegabile. Possiamo giudicare questo sia positivamente che negativamente (io qualche dubbio ce l'ho), e certamente chi gestisce oggi la Bonelli ha il diritto di farlo come crede: ma che ciò sia una deviazione (non dico tradimento) rispetto alla linea di Sergio Bonelli mi sembra del tutto palese.
  22. Questo mi sembra uno dei punti nevralgici della questione. Aggiungo un altro appunto: ricordo bene le varie rubriche in cui, ormai un'epoca fa, Sergio Bonelli scriveva ai lettori che volevano due Texoni all'anno che era impossibile averli per via dei tempi di lavorazione. Stiamo parlando di tempi in cui Letteri e Marcello producevano per dieci! E' saggio che una tale moltiplicazione di uscite extra avvenga oggi, in un momento in cui i disegnatori sono certo più numerosi ma anche decisamente molto meno prolifici?
  23. Prima parli di "partito preso" in merito alle opinioni altrui e poi inviti a un dibattito costruttivo. Vabbè, lascio perdere che mi sei troppo simpatico
  24. Grazie Pecos, per aver chiarito (non pensavo ci fosse bisogno di chiarirlo, dato che siamo su un forum e va da sè che le discussioni bisogna invogliarle).
  25. Qualcuno mi spieghi questa affermazione, per piacere. A Tex servono storie brutte, con trame involute, dove tutto si risolve in un enorme (l'ennesimo) BANG BANG da videogame, dove lo sceneggiatore (che secondo alcuni ha realizzato una cosa "scritta di mestiere": quale, vorrei sapere) è così svogliato da risolvere una scena di rapimento con un Tex spietato cecchino del tutto improbabile? Qui siamo ai livelli del peggior Nizzi, con l'aggravante che Faraci non ha scritto i capolavori che ha scritto Nizzi nel suo periodo migliore e non ha mai dovuto scrivere la mole di pagine di Nizzi. Però,. per la strana legge dei "due pesi e due misure", Nizzi (che ripeto: ha scritto storie come "Furia rossa") lo si massacra, Faraci (che al massimo ha scritto "L'uomo di Baltimora") lo si tratta coi guanti. Mah.
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