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TWF - Tex Willer Forum

Tahzay

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Tutto il contenuto pubblicato da Tahzay

  1. Francamente, a questa discussione manca un anello fondamentale, vale a dire:- dove ci troviamo, tutti, in questo momento?- perchè siamo "qui"?Dove il "qui" è un Forum di discussione su Tex. In un forum, in linea generale, si commentano le avventure. Ci si scambiano opinioni, valutazioni, osservazioni. E' la struttura logica ed "immanente" del Forum che lo richiede. Non a caso, apro la discussione su "la prova del fuoco" e cosa trovo, lassè in cima? Una bella griglia (...!) con i giudizi (dall'ottimo all'illeggibile). E cosa trovo, alla fine di quasi ogni intervento degli utenti? Un giudizio sintetico complessivo, spesso accompagnato da un voto numerico (sè, proprio come a scuola!). Va da sè che un giudizio - per non lasciare il tempo che trova - deve essere motivato. E non è certo una motivazione dire "mi è piaciuta" o "non mi è piaciuta". Riunirsi in una piattaforma virtuale per parlare di Tex è come riunirsi al bar, il giorno dopo, a commentare la partita di calcio. Il giorno prima, allo stadio, verr? dato libero sfogo alle emozioni, alle "empatie", alle sensazioni del momento. Il giorno dopo, si parler? dell'arbitro, dell'episodio, della sostituzione sbagliata. Mi pare normale. Bisogna c-o-n-t-e-s-t-u-a-l-i-z-z-a-r-e. Altrimenti, il mio prossimo intervento sul Forum dovrebbe ridursi a qualcosa tipo: "aaahh... che bella lettura piacevole" oppure a un "puah! ho buttato 2 euro e 70!". E' ovvio che si va a sottolizzare, cercare il dettaglio, l'incongruenza, la curiosità, la spigolatura. E' altrettanto ovvio che un conto è fare un lavoro "stile UBC", dovendo scrivere una recensione, e un altro conto è il momento della lettura in diretta. Non comprendere questo fondamentale passaggio equivale a non distinguere tra giornalista (che deve riferire di una partita di calcio, e osservarla con questo spirito) e spettatore (che, come il lettore, può lasciarsi travolgere dalle emozioni, le simpatie, le antipatie). Non vedo perchè un lettore, pur promuovendo "la prova del fuoco", non possa assumere le vesti del recensore segnalando l'improbabilità di una traiettoria balistica. Dice: "ah, ma allora Bonelli...". Piano. Ricordiamo l'ingenuità, quasi il "dilettantismo" (sotto alcuni profili) dei tempi di allora, il modo di scrivere, i mezzi di informazione (eh già, parliamo di epoche senza Tv, internet....), i RITMI massacranti di lavoro, e facciamo una bella "tara". Altrimenti dovremmo di "default" concludere che l'80% dei lavori di G. L. Bonelli fosse di medio/basso livello: basti pensare agli INNUMEREVOLI errori grammaticali, o nella lingua inglese o nella consecutio temporum (chi possiede le strisce sa benissimo a cosa mi riferisco), o alle incongruenze in serie (banditi che cambiano faccia e/o nome nel corso della storia - il caso più celebre, quello dei fratelli Travers). Una roba così, squalificherebbe A PRESCINDERE una storia, se prodotta (e letta) al giorno d'oggi. E allora ricordiamoci sempre che il tempo non passa mai invano, sicch? è giusto e legittimo che si possa sorridere trovando Culver City scritto "Calver City" nel 1948, e che si debba severamente bacchettare un Autore che con le fonti, la calma (e, perchè no, anche gli STIPENDI) di adesso, incorra in errori così marchiani. Fatto questo, possiamo fare i dovuti paragoni. Altrimenti si dovrebbe dire che Mennea era un rachitico lentopede (se paragonato ad Usain Bolt, prodotto della preparazione atletica, alimentare e farmaceutica del 2010) e che Rod Laver era un giocatore della domenica rispetto a Federer (senonchè il primo utilizzava una racchetta di legno, il secondo maneggia strumenti simil-bazooka). Tornando al presunto approccio "ipercritico" a Tex, esso è un falso problema, determinato dalla sede in cui ci troviamo, nella quale altrimenti non vedo che senso avrebbe parlare delle storie, senza analizzare e sminuzzarle; io lo colgo come un atto di amore verso il personaggio, PURCHE' - ovviamente - ciò non sia portato fino al parossismo, nel senso di condizionare anche la lettura (... in tal caso, peggio per questo poveretto!). Se io ravviso che Jack Loman, nel primo albo, mentre corre verso il figlio colpito da 3 secondi ha la canna del fucile che NON fuma (ed è un errore, un'incongruenza, visto che lo ha colpito lui) non vuol dire che il colpo di scena finale non mi abbia piacevolmente colpito; vuol dire che, per il grande affetto che nutro per il personaggio, non ho letto e messo via il secondo albo, ma ho riletto la storia, apprezzato i vari passaggi, aperto un Forum dedicato per passarci del tempo. Io la vedo così.
  2. Scriveranno tipo: "che uomo quel Tex, mi ricorda tanto il mio povero maritino.... alla cui memoria rester? sempre fedele...."
  3. La prima conclusione è che bisogna piantarla con questo andazzo. Ma sul serio!Non è possibile che un'avventura prenda una piega o l'altra, a seconda delle edizioni che si leggono. Qui non si tratta n° di censura, n° di correzione di errori ortografici/toponomastici/geografici. Questo è proprio revisionismo storico.
  4. A mio parere il motivo della (chiamiamola così) censura è un altro, e risiede nel tentativo di far apparire meno "spudorato" l'interesse di Alyson per Tex (facendola immaginare turbata per il marito), e meno da "imbranato" le convinzioni espresse da Tex, che pare non essersi accorto (o aver fatto finta...) dell'interesse della vedova. Probabilmente, hanno colto nel segno alcune polemiche (anche internettiane) su una vedova colpita da lutto recente, ma apparsa non troppo affranta, e su un Tex troppo "apatico" ed inadeguato rispetto a quanto la situazione suggeriva.
  5. Tahzay

    Tex & Alison.

    Questo accadeva un tempo. Al giorno d'oggi (vedi Collezione storica a colori) anche questi passaggi sono ritenuti meritevoli di ammende e correzioni dalla casa editrice. E vai di bianchetto....... :censura2:
  6. Tahzay

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    In effetti, le ultimissime pagine nel loro complesso (comprendendo anche la chiosa finale di Tex ed il successivo dialogo con i pards all'interno del campo dei Navajos) sono da antologia.
  7. Non è brutto, ha solo un volto troppo "pacioccoso" rispetto all'adunco Mefisto, il che lo rende meno... mefitico!
  8. Tahzay

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    A proposito, si può sapere che ha fatto di tanto eclatante quell'anonima pellerossa, a parte sorridere e portare un vassoio di cibo in una tenda?
  9. Tahzay

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Effettivamente, il senso dell'apparizione di Michael - rileggendo l'albo - è esattamente una proiezione del subconscio oramai "tarato" di Loman. Tuttavia, mi resta invariato il fastidio per l'espediente narrativo sin troppo "abusato" nell'arco di poche pagine, fino a diventare un po' kitsch; sarebbe stato di maggiore impatto - imho - con un diverso dosaggio (inizio e fine storia). Ciò non inficia, comunque, la validit? della storia.
  10. Tahzay

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Mi ero dimenticato: un caloroso bentornato al caro, vecchio SANGUE che viene finalmente mostrato di nuovo, anche se con il dovuto tatto, ed ai volti sofferenti e tumefatti di chi sta per morire. Con l'avventura precedente sembrava di leggere un fumetto per i più piccini, con questa ritorniamo ad una dimensione più adulta, cruda, realistica anche dal punto di vista grafico, oltre che emozionale.
  11. Tahzay

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    La storia è fatta per incollare i lettori alle pagine: ritmo rapido, capovolgimenti di fronte, piste che si incrociano, storie che si intrecciano. Schematicamente:Cosa "va":1) la caratterizzazione grafica e psicologica dei personaggi. Geniale davvero.2) Tex: esce molto bene dai due albi, ed anche i dubbi dell'ultima pagina ci stanno in pieno, chi può dire come reagirebbe se fosse colpito in prima persona da una sciagura simile?3) il ritmo narrativo, perfetto, n° troppo annacquato (come ci ha abituato l'ultimo Nizzi), n° troppo serrato ed "incastrato" (a mo' di Boselli). Cosa non va:1) il "fantasmino". Francamente, l'apparizione di Michael poteva essere limitata alla prima durante il bivacco notturno, e magari all'epilogo. Viceversa, ne vien fuori una specie di "grillo parlante" fastidioso e dal ruolo ambiguo (perchè il figlio, dall'aldil', sobilla il padre a far vendetta di tutto e di tutti, sino ad aizzarlo addirittura contro Tex?);2) alcuni passaggi poco credibili: se Due Corvi ha davvero la schiena spezzata, è quasi sovrumano quel che riesce a fare, e quanto riesce a resistere. Del tutto poco credibile che, moribondo, chiacchieri con Mc Dormand circa chi aveva sparato a Michael. Alla fine pare quasi la barzelletta del "sai come è morto mio nonno? E' caduto dal balcone ma si è salvato (...) e alla fine ho dovuto sparargli!"Meglio, forse, che si fosse spezzato le gambe, e se fosse perito (orrendamente) dilaniato dagli avvoltoi.2 bis) Tex, in caccia di banditi e di un potenziale assassino, incrocia per caso suo figlio, che anzich? proporsi di seguirlo gli dice tipo "che fai di bello domattina? Ah vai a caccia di assassini? Peccato che ho già un impegno, ma magari non faccio tardi e non mi allontano, casomai avessi bisogno di una mano in serata... Comunque, un bel 7,5 soggetto-sceneggiatura + 8 disegni ci sta appieno.
  12. Tahzay

    [511/512] Ritorno A Culver City

    La storia paga una parte centrale un po' anonima, che in parte si riflette sul finale, ma il primo albo ha un sapore intenso ed insieme delicato, che ti resta dentro. Per questo solo fatto, la storia è da ampia sufficienza, a parer mio.
  13. Tahzay

    Tex 100-200-300-400-500-600

    Allora, un breve commento a tutte:1) la prima è evocativa ed ammicca al lettore, originale (pur se prende spunto da un noto manifesto), innovativa e ben fatta, voto 10;2) la seconda è dinamica ed allegra, ma non mi ha mai fatto impazzire, voto 7;3) la terza ?, a parer mio, la peggiore: molto pacchiana la scelta di inserire Tex al centro di una sorta di arcobaleno colorato, giusto per enfatizzare che si tratta di un albo a colori, voto 6;4) la quarta è graficamente buona pur se non eccezionale, per i motivi che tutti sappiamo; tuttavia ha dei significati enormi, sui quali non mi dilungo, quindi voto 9;5) la quinta ha il pregio di comprendere tutti e 4 i pards, ma le posture - a ben vedere - sono innaturali e forzose, quasi fossero in posa per una fotografia. Qualche dubbio anche sulla colorazione, in particolare dello sfondo, comunque voto 8;6) l'ultima è originalissima ma, al contempo, fa molto vintage, ed ha il pregio dell'essenzialit?, quasi come se Tex fosse immerso in un'atmosfera rarefatta, fuori dal tempo, eterea ed immateriale, quasi a sottolineare che - dopo 600 numeri - Tex è Tex, e non ha bisogno di effetti speciali e presentazioni per mostrarsi come icona di (oramai) quattro generazioni di lettori; voto 10. In sintesi, la mia classifica:1) 600 & 100 (a pari merito tra loro);3) 400 (gradino più basso del podio);4) 500;5) 200;6) 300.
  14. Caro West, ti confermo che nella versione a colori di Repubblica Tex riesce a salvare Dunlop ed il suo complice dal linciaggio. Non capisco cosa intendi quando parli di censura anni 50/60 "comprensibilissima": che Tex non riesca a impedire l'impiccagione, che cosa ha a che fare con la censura? Nella versione originale della storia Tex soggiunge di non aver potuto opporsi alla folla in tumulto, mica se ne rallegra, o li incita per primo a fare giustizia sommaria!E del cinese ucciso, allora? Completo non-sense! Tex nella storia ammazza decine di cinesi, e non può ammazzare il capo Wang-Ho, per difendersi da un'aggressione?Insomma, la mia impressione è che già all'epoca si sia andati - per FIFA BLU - ben oltre i limiti del ragionevole, e che ancora al giorno d'oggi (con nessun rispetto per il lettore) si propongono storie ibride, con parti censurate che restano tali ed altre che ritornano non-censurate, senza alcuna logica.
  15. Anzitutto, va detto che c'è censura e censura. Ci sono quelle fatte per edulcorare il linguaggio (ma perchè poi si potr? dire "canaglia" e non "carogna", ad esempio? perchè "figlio di cane" sè e "porco" no? Boh.....!!!), quelle sulle donne, e fin qui va (rectius: andava) anche bene, visto il contesto che ben sappiamo. Poi ce ne sono altre (dico "sono" e non "sono state", perchè finch? continuano a uscire ristampe censurate, per me è come se la censura fosse attuale) che mistificano e cambiano completamente il senso di alcune sequenze; esempi, nei primi 5/6 numeri:- Tex che sfida in un duello uno contro tre lo sceriffo Wess Benis e due suoi sgherri, viene trasformata in un Tex colto di sorpresa e costretto a sparare: perchè?- Tex uccide Wang-Ho nella storia in cui sgomina il sindacato dell'oppio, lanciandogli uno sgabello contro: perchè nella versione censurata Wang-Ho sopravvive?- il Banchiere Dunlop linciato ed impiccato dalla folla: perchè nella versione censurata Tex, invece, riesce a impedirne il linciaggio?Per cui, posso essere portato a perdonare le censure dell'epoca, ma non anche le censure che si reiterano al giorno d'oggi, e MAI E POI MAI il "revisionismo storico" di passaggi-chiave delle storie!!! E' come leggere un Tex FALSO, n° più n° meno!
  16. S? hai ragione. Io credo che vi fossero Whisky di marca già all'epoca, ma da importazione, e sono quasi certo che i saloon frequentati da Tex nella sua saga potessero solo offrire bruciabudella.... "della casa"!A parte un possibile studio storico sull'argomento, la sensazione che mi lascia la lettura degli albi di Tex è questa.
  17. Io più che altro mi soffermerei sul costo della vita. Ma sicuramente c'è una discussione, sepolta da qualche parte nel forum :)Spesso si parla di paghe di 40 dollari al mese per gli sceriffi, poi magari una birra o una sosta dallo stalliere costano 1 dollaro, e una camera d'albergo 2 (tutti riferimenti molto sproporzionati, insomma, se rapportati alle nostre abitudini); fino ad arrivare a casi eclatanti. Mi vengono in mente le uova - marce! - di Olaf nella storia della Banda degli Orsi, prontamente risarcite da Tex, senza batter ciglio, con 300 dollari (manco fossero bruscolini) con Tex che nella storia precedente aveva dichiarato di non possedere neppure 1000 dollari in tutto (e si trattava di salvare il figlio, rapito da Husky Tull...!).
  18. Tahzay

    [11/12] L'impronta Misteriosa

    Una curiosità: Tex senza batter ciglio, con grande nonchalance, paga (dopo aver contribuito a distruggerle) le uova marce di Olaf, valutate - se non ricordo male - 300 $; appena poche strisce prima, con Kit nelle mani di Tull e Lacy, di fronte alla richiesta di riscatto aveva affermato sconsolato "io non posseggo neppure mille dollari!". Svalutazione che galoppa, o arricchimento improvviso del ranger? :lol:Più probabilmente, una delle tante improvvisazioni glbonelliane di quei tempi eroici!
  19. Non ricordo se sia mai successo nella saga che due avversari di Tex, battuti in circostanze diverse nel passato e (ovviamente) sopravvissuti alla batosta, siano mai ritornati simultaneamente, alleati per cercare una rivincita nei confronti del ranger. Come vedreste una "combo" tra ex nemici - prima sconosciuti tra loro - che si uniscono unicamente con il pretesto di battere il sentiero della vendetta? E quale sarebbe, per voi, una coppia attendibile e ben assortita, tanto da poter essere validamente proposta?
  20. Tahzay

    Carson Donnaiolo E Autarchico ?

    Francamente non trovo molto attinente alla discussione l'oramai famoso sorriso dell'indiana senza nome, e neppure ci vedo qualcosa di malizioso; ammiccante sè, ma non malizioso (n° capisco che significato recondito potrebbe avere o suscitare....). Sul Carson indipendente, vado controcorrente e dico che, al contrario, questo schema narrativo (Carson che prende una "vacanza"...) lascia immaginare che la vita dei due pards sia assolutamente accomunata ed in simbiosi anche nei periodi di tranquillit?. Per un Carson veramente indipendente, vorrei vedere episodi che lo coinvolgono mentre è solo a badare ai fatti suoi, o vederlo chiamare Tex in aiuto, al limite (cosa rarissimamente accaduta, mentre sovente accade il contrario); questo avrebbe l'effetto di rendere l' "autonomia" del vecchio cammello, laddove il concetto di "vacanza", imho, rende esattamente l'effetto contrario.
  21. Tahzay

    Gli Amici A Confronto

    Francamente, non credo sia vero che Pat si riduca ed esaurisca a "macchietta", prova ne è stato l'utilizzo che ne ha fatto Boselli ne "gli invincibili", dove a parte qualche ingenuità (nel farsi catturare) non mi pare che il buon McRyan sia apparso così goffo e impedito da costituire una spalla comica. Anzi, ha mostrato coraggio, spirito di gruppo, amore per la patria natia, e quindi come pard occasionale va più che bene, n° più n° meno degli altri che si avvicendano sulle pagine di Tex.
  22. Tahzay

    [598/599] La Prova Del Fuoco

    Se potessi scegliere un aggettivo che racchiuda in sè il significato di questa storia, userei: "raffinata". S?, una storia per palati fini, semplice nel suo svolgimento, ma con un soggetto accattivante e una sceneggiatura equilibrata. Una storia che si basa moltissimo sul "vedo-non-vedo" (passatemi il termine), e non a caso diverse scene, sviluppi e implicazioni psicologiche possono essere lette in diversi modi. Jack65, coi suoi lunghissimi post, è diventato l'utente-bastian contrario del mese (scherzo eh ), per cui "giocher? di sponda" sulle sue osservazioni per inserire le mie, sia ben chiaro senza volont? di criticarlo o di convincerlo del contrario.1) Partiamo da Michael: mi sembra incredibile leggere di Tex responsabile della sua morte. Tex SI SENTE responsabile della sua morte, ma esagera in severità con sè stesso, ed ecco perchè:Tex fa di tutto per evitare guai a Michael, lasciandolo in retroguardia. Però, per non umiliarlo (il ragazzo è alla sua "prova del fuoco"), deve comunque affidargli un compito credibile, e quindi lo incarica di coprire le spalle immaginando tutto, meno quel che accadr?; ossia, che i banditi si aprano la strada a suon di dinamite, che riescano a impadronirsi dei cavalli e che il ragazzo trasgredisca gli ordini. Prevedibile? Forse. E' anche prevedibile che un ragazzo neopatentato vada a schiantarsi con l'auto con maggior probabilità piuttosto che un guidatore esperto, ma non per questo ogni paparino deve accompagnare il suo rampollo per le strade, dai 18 fino ai 25 anni di età! (=responsabilità molto relative di Tex). Chi ?, allora, il responsabile della morte di Michael' Il padre. Bingo!Chi è che porta Michael al battesimo del fuoco contro una vera carogna come McDormand e i suoi sgherri? Chi è che decide di affidare Michael a Tex, scegliendo gli altri rangers ad affiancarlo e suggerendo - implicitamente - a Tex di prendere Michael con lui? (Attenzione: non è Willer che dice a Loman "lasciami prendere con me il tuo rampollo" - il dettaglio è FONDAMENTALE, non c'è alcuna vera SCELTA di Tex sulle due mini-formazioni che vanno a comporsi). La fifa di Michael, indegno (...??) di far parte del corpo dei rangers: ma Michael non è fifone, anzi: vuole strafare, è pieno di entusiasmo e come tutti gli inesperti, in qualsiasi campo, pecca in saggezza e raziocinio nel momento in cui, con freddezza, doveva capire che un conto era fermare un bandito che avesse rotto l'accerchiamento, altro bloccarne, da solo, CINQUE, e di quella risma, poi. L'ultimo pensiero di Michael è per il padre, e si rammarica di averlo deluso. A questo punto è chiaro doppiamente che il VERO, unico responsabile della morte del figlio è il padre, che lo ha prima caricato di aspettative e responsabilità, poi lo ha trascinato in una missione più grande delle sue possibilità, per poi "sbolognarlo" in modo sin troppo facile alla balia di Tex, evidentemente fidando della perizia dell'amico, ma anche per disimpegnarsi psicologicamente nel momento più difficile. Quel "e in quanto a Michael..." lascia trasparire il fatto che Jack ha un'incertezza, percependo che il momento è delicato, quasi non volesse assumersi responsabilità circa il figlio, quasi SPERANDO che Tex lo prendesse con sè.2) Kit Carson: soprende che ancora non si comprenda la differenza fra un pard che brontola, ma che poi, NEI FATTI, agisce, eccome se agisce! (=spalla ironica dell'eroe, ed eroe egli stesso) ed un pard - come proposto di recente da altri Autori - che brontola, fa decine di domande idiote e ridondanti, e BASTA (=spalla comica dell'eroe). Per me, il Carson proposto da Ruju è semplicemente perfetto.3) Tex Willer. Di lui si è già detto sopra, per quanto concerne la morte del ragazzo. Parliamo dello sviluppo della storia, allora. Tex si sente (come detto, a mio parere) eccessivamente responsabile della morte di Michael. Va al funerale del ragazzo, e propone a Jack Loman di acciuffare assieme i fuggiaschi ("li troveremo, vedrai"). La risposta di Loman è un deciso "Io li trover?". Capolavoro di Ruju, che non spiega al lettore il ragionamento di Tex, ma lo lascia intuire: Tex capisce, dallo sguardo deciso e rabbioso dell'amico, che egli mai e poi mai tollererebbe intromissioni, che la vendetta è sua, e basta. Che non vuole compagnia o collaborazione in questa vicenda. E tanto gli basta, per rispettarne la scelta. Ma Tex voleva, era deciso ad andare fino in fondo alla vicenda, altro che Ponzio Pilato!Quand'? che Tex si decide a intervenire? Quando Carson gli rivela che i metodi dell'amico stanno varcando la linea di confine tra un uomo desideroso di vendetta, ed una belva sanguinaria. E lo intercetta, non per accusarlo di qualcosa e men che mai per arrestarlo (... con quali prove?), ma per CAPIRE. Capire se è vero che il suo amico si è trasformato in un assassino a sangue freddo di innocenti, in nome di un malinteso senso di vendetta. Glielo chiede Tex. E riceve (Capolavoro n. 2 di Ruju) la risposta direttamente dallo sguardo, reso livido di rabbia, di Jack. E Tex capisce. Capisce che il suo ruolo nella vicenda deve trasformarsi.4) Riservo per la chiusura del commento l'unico piccolo neo della storia: come già accaduto per storie di Boselli e l'ultima di Faraci, sono costretto a sottolineare che il troppo... storpia. Bene, benissimo l'intermezzo dell'assalto degli indiani, che "rilassa" i tempi della storia e fa molto "vecchio Tex"; questo fatto che ogni singola vignetta, ogni singola scena, ogni personaggio e ogni mossa e/o frase di un personaggio debba essere significativa per l'evolversi della vicenda, non l'ho mai capita. Tex non è un giallo: perchè mai gli indiani, che volevano razziare il cibo, DEVONO avere un ruolo ulteriore nella trama? Magari lo avranno... ma anche no!Perchè un sorriso innocente di una squaw che nota l'espressione affamata di Kit Carson deve lasciar partire dietrologie degne di Agatha Christie? Sono solo quei piccoli, grandi dettagli (come il serpente che si avventa sul roditore a pag. 109) che servono a vivacizzare e rendere piacevole la lettura. Ripeto, Tex NON E' un fumetto giallo. Senza tergiversare ulteriormente, vengo al famoso difetto: Tex compie un gesto di coraggio, ai limiti dell'incoscienza, affrontando da solo gli indiani per permettere ai carri di posizionarsi. Ebbene, non c'era bisogno di caricare quel gesto dai dialoghi di deferenza degli assalitori e di ammirazione dei soldati (in appena due pagine, poi: 69/70...) anche in considerazione che, al ranger, erano già stati attribuiti i (giusti) peana a inizio storia, con tanto di sguardo ammirato e trasognato di Michael. Ripeto, non che la cosa mi dia fastidio in sè, ma troppe volte, in un contesto limitato di pagine, mi lascia un po'... così così. Tex è fatti, non parole.
  23. Io credo, anche se vado per un attimo off-topic, che per lo stile di Boselli sia parecchio penalizzante il respiro sui due albi. Le sue storie mozzafiato, spesso molto serrate e piene di personaggi si possono apprezzare maggiormente in due casi:a ) storia letta tutta d'un fiato: ho riletto da poco "Sulla pista di Fort Apache" tutta in una volta. Credetemi, mi ha fatto tutto un altro effetto che allorquando la lessi all'epoca della prima uscita, proprio in quanto si basa su uno stile molto "cinematografico", con repentini cambi di fronte e situazioni che si intrecciano. L'intervallo mensile spezza notevolmente questo pathos!b ) storie su tre albi: in questo caso, il vantaggio è dato dal fatto che il lettore fa a tempo a familiarizzare con molti personaggi, tipico esempio ne "gli invincibili", quando Shane O'Donnell & C. erano riusciti a divenire ciascuno un character assolutamente ben definito (e amato/odiato/"simpatizzato" dal lettore), pur non avendo mai fatto parte prima della saga.
  24. Sono completamente d'accordo con Carlo Monni, l'alternanza di generi e situazioni è stato sale e condimento del Tex "vecchia maniera". E poi, non possono essere definiti "strani" (in un western classico) anche gli incontri con i nativi di Argentina e Cuba? In fondo ci sono tanti sottotipi di "strano": l'anticonvenzionale, l'esotico, il fantastico.... L'importante è evadere, ogni tanto, dai soliti schemi rivoltaindiana - signorottolocale - killermisterioso - trafficantidiarmi ecc. ecc.. Per quanto riguarda il buon Paco, credo volesse riferirsi a "Il grande re", non ad "El Rey"!
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